21-02-2006 - ECRI (European Commission
against Racism and Intolerance) nella sua terza sessione, ha
rilasciato quattro nuovi rapporti sul razzismo, xenofobia,
antisemitismo ed intolleranza, riguardo Estonia, Lituania, Romania e
Spagna.
Nello
specifico, per i quattro paesi rimangono alcuni punti critici (REPORT
in inglese ndr):
In Estonia
aumenta il numero di quanti ottengono la cittadinanza. Ma il paese
non ha sviluppato una politica consistente nel riunire la comunità
di lingua estone a quella di lingua russa. Stenta il dibattito sul
pieno significato dell'Olocausto e sulle sue conseguenze attuali. La
comunità Rom soffre tuttora di tassi sproporzionati di
disocuupazione e discriminazione scolastica. REPORT
In Lituania
il quadro legislativo contro la discriminazione razziale si è
rafforzato con l'adozione della Legge sulle Pari Opportunità.
Manca un'azione mirata a contrastare l'incitamento all'odio razziale,
che riguarda particolarmente le comunità Ebree, Rom e Cecene.
La legislazione sull'applicazione del diritto d'asilo e la sua
applicazione sono state sottoposte a riforma, che nei fatti ha
limitato in diverse aree la protezione dei rifugiati. Preoccupa la
recrudescenza dell'antisemitismo. REPORT
In Romania
le autorità hanno adottato una legge anti-discriminazione e
istituito il Consiglio Nazionale contro la Discriminazione,
responsabile dell'applicazione della legge. Ma risulta ad ECRI che
lal egge sia raramente applicata e spesso tanto i cittadini che gli
ufficiali pubblici non sono a conoscenza della sua esistenza.
Continua la discriminazione dei Rom in tutte le aree, incluso il
mercato del lavoro e l'accesso alla scolarizzazione, ai posti
pubblici e ad una casa decente. REPORT
In Spagna
si registra da parte delle autorità la volontà di
passare dalla politica del rifiuto a quella dell'integrazione degli
immigrati. Manca però una presa di coscienza del razzismo e
della discriminazione razziale nella società spagnola. La
discriminazione razziale è estesa, tanto nei campi del lavoro,
dell'alloggio e dell'accesso ai posti pubblici, particolarmente nella
vita quotidiana dei gruppi minoritari, inclusi Rom, Nord Africani, o
provenienti dall'Africa sub Sahariana o dalle Americhe del Sud. Manca
un riconoscimento adeguato dei fenomini di violenza razziale e
xenofoba. REPORT