Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 21/05/2009 @ 17:27:23, in Italia, visitato 2923 volte)
MILANO – 23 MAGGIO 2009
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale "Da che parte stare"
La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti: donne e uomini, italiani e
migranti. Eppure, per rispondere alla crisi, il governo produce e sancisce
differenze. È razzismo istituzionale: la legge Bossi-Fini e il "pacchetto
sicurezza" inseguono il sogno di una forza lavoro usa e getta, vogliono ridurre
i migranti e le migranti alla perenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le
lavoratrici in cassa integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni
progetto di vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori, i
precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta per
primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà, sanno che il
permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la clandestinità è una minaccia più
vicina, l’espulsione una possibilità sempre presente. Per questo è ora di
scegliere DA CHE PARTE STARE.
Il razzismo istituzionale colpisce duro: il Governo Berlusconi, con la Lega Nord
in prima fila e buona parte dei media, hanno dato il via ad una campagna di odio
che si indirizza prevalentemente contro i "clandestini" ma criminalizza tutti i
migranti giustificando il loro sfruttamento. La proposta di un "contributo" per
il rinnovo dei permessi – che si aggiunge al furto dei contributi previdenziali
e pensionistici che non possono essere ritirati – mostra che il salario dei
migranti è considerato risorsa sempre disponibile. Si tratta di denaro che, con
quello di tutti i lavoratori, pagherà nuovi Centri di identificazione ed
espulsione. E mentre il razzismo istituzionale si legittima sul corpo delle
donne facendo strada a ronde e linciaggi popolari, la violenza continua nelle
case, i tagli alla scuola e al welfare pretendono di rinchiudere tutte le donne
tra le mura domestiche, riservando alle migranti solo un posto da "badanti". Per
questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.
La crisi mostra spietatamente che lo sfruttamento non conosce differenze: tutti
hanno mutui e affitti da pagare, l’incubo del giorno dopo. Il razzismo
istituzionale impedisce però ai migranti di sperare persino nelle già povere "misure anticrisi". Ammortizzatori sociali, piani edilizi, bonus bebè non li
riguardano: devono solo pagare, e farlo in silenzio. L’abolizione del divieto di
denunciare i migranti irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie è
l’espressione più meschina di una strategia che vuole produrre una clandestinità
politica oltre che legale. Impedire di certificare la nascita dei figli e delle
figlie dei migranti senza documenti pone un’ipoteca sulle prossime generazioni.
Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.
Contro i colpi duri della crisi e del razzismo istituzionale, la risposta deve
essere altrettanto forte. È ora di scegliere DA CHE PARTE STARE, e tutti e tutte
siamo chiamati in causa. Le organizzazioni autonome dei migranti, che in questi
anni hanno tenuto alta la lotta contro la legge Bossi-Fini, le associazioni e i
movimenti antirazzisti, i sindacati, tutti siamo tenuti a schierarci contro
questa politica del razzismo. Fino a quando i migranti saranno esposti al
ricatto, tutti saranno più ricattabili. È tempo di ritessere il filo della
solidarietà, di avviare in ogni territorio una nuova grande azione concreta di
lotta capace di opporsi a un attacco alle condizioni di vita che colpisce prima
di tutto i migranti, ma non solo i migranti.
È ORA DI STARE DALLA PARTE DEI MIGRANTI E DELLE MIGRANTI. Per questo, facciamo
appello a tutti i lavoratori, le lavoratrici, gli studenti e le studentesse, le
associazioni e i sindacati, affinché siano parte di questa lotta. Con questo
appello inizia il percorso per una mobilitazione che arrivi a una grande
manifestazione nazionale il 23 maggio a Milano, una città del nord dove più
evidenti sono le caratteristiche dell’offensiva del razzismo istituzionale e più
marcati gli effetti della crisi. Affinché gli effetti della legge Bossi-Fini non
amplifichino quelli della crisi, NOI CHIEDIAMO:
- che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa
integrazione, mobilità, sospensione dal lavoro;
- che i migranti, così come tutti quei lavoratori che non usufruiscono di
ammortizzatori, partecipino alla pari di ogni altro lavoratore a ogni misura di
sostegno e vedano salvaguardati i contributi che hanno versato;
- che i migranti e tutti i lavoratori possano rinegoziare i loro mutui in caso
di perdita del lavoro; il blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le
lavoratrici nella stessa condizione, perché sappiamo che un migrante senza
contratto di locazione è un lavoratore clandestino;
- il mantenimento del divieto di denuncia dei migranti senza documenti che si
rivolgono alle strutture sanitarie e della possibilità di registrare la nascita
dei loro figli;
- il ritiro della proposta di un permesso di soggiorno a punti e di qualunque
tipo di "contributo" economico, sia esso di 80 o di 200 €, per le pratiche di
rinnovo dei permessi.
- il blocco della costruzione di nuovi centri di identificazione ed espulsione,
l’utilizzo dei fondi stanziati per iniziative a favore di tutti i lavoratori
colpiti dalla crisi, la cancellazione di ogni norma che preveda l’allungamento
dei tempi di detenzione, la chiusura dei CIE.
- la garanzia di accesso al diritto d’asilo e il blocco immediato dei
respingimenti alla frontiera in attesa della promulgazione di una legge organica
in materia.
PER ADESIONI: da.che.parte.stare@gmail.com
SITO INTERNET: www.dachepartestare.org
FACEBOOK: "Da
che parte stare – Milano 23 Maggio 2009"
Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna e provincia
Rete migranti Torino
MayDay Milano
Impronte – Rete per la libertà di movimento Roma
Rete 28 aprile
Associazione Città migrante – Reggio Emilia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL – Parma
Coordinamento lavoratori immigrati CGIL – Reggio Emilia
Coordinamento immigrati CGIL – Brescia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL - Bologna
Associazione diritti per tutti – Brescia
Sportello Illegale CSOA Gabrio – Torino
Cittadinanza globale – Verona
Coordinamento migranti basso mantovano
Sinistra critica - movimento per la sinistra anticapitalista
Laboratorio femminista Kebedech Seyoum
CSOA Casaloca – Milano
Coordinamento Nord sud del mondo
Associazione culturale "Carlo Giuliani" - San lazzaro - Ozzano (BO)
Comitato di solidarietà con profughi e migranti – Torino
Asociación Real Juvenil – Milano
Case di Plastica – Milano
Assocafé (Asociación Cultura Arte Fuerza al Exterior) – Milano
Associazione Antigone Lombardia – Milano Città Aperta
Sinistra Critica – Milano
Rete Antirazzista Campana
Coordinamento Immigrati Bergamo
Lavoratori migranti FIOM - Bergamo
Rete Antirazzista Catanese
CUB
Coordinamento migranti Verona
Le radici e le ali ONLUS – Milano
Carta
Agenzia per la Pace –Valtellina,Valchiavenna e Alto Lario
Rete Milano Città Aperta
Ass.ne Todo Cambia – Milano
Coordinamento Nazionale Migranti FIOM
Sinistra critica Calabria
Sinistra critica Firenze
Il Coordinamento lavoratori della Scuola "3 ottobre"
Cobas Scuola – Cosenza
Associazione Arcobaleno insieme senza frontiere – Sondrio
Associazione I Rom per il futuro – Torino
SdL intercategoriale
Csa Magazzino 47 – Brescia
Sinistra critica – Mantova
Scuola Popolare Migranti – Cologno Monzese
Partito della rifondazione comunista Sinistra Europea
Partito della rifondazione comunista Lombardia
Partito della rifondazione comunista - Federazione di Milano
Associazione ALFABETI Onlus – quartiere S. Siro Milano
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo – Milano
Comunità kurda – Milano
L’Alternativa – San Paolo d’Argon (Bg)
Rete nazionale sicurezza sul lavoro – Ravenna
Associazione culturale Umoja – Parma
CISDA FVG – sportello operativo Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afgane –
Trieste
USI
AIT – Lavoratrici e lavoratori anarchici
Casa editrice agenzia X
Coordinamento donne contro il razzismo
Unione Migranti Sondrio
Coordinamento Rifugiati e Migranti di Amnesty
NAGA – Milano
Centro Interculturale Donne Native-Migranti Trama Di Terre – Imola
Associazione Interculturale Dawa – Modena
Cantiere - Milano
Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo
Comitato in supporto dei rifugiati di Milano
Attac – Napoli
Associazione Ambulatorio Medico Popolare di Via dei Transiti 28 – Milano
Attac Italia
Coordinamento Attac – Milano
Laboratorio sociale "la città di sotto" – Biella
Associazione Itaca – Corsico
Confederazione Cobas – Torino
Collettivo Climax – Milano
Associazione vittime ed ex vittime della tratta del Progetto la ragazza di Benin
City
Radio Ciroma – Cosenza
Centro delle Culture Milano
Terre Libere – Lista per la Provincia di Bologna
Area programmatica Lavoro Società - CGIL nazionale
Comunità Carlo del Prete
Giovani Comunisti – Milano
Rete 25 aprile- partigiani in ogni quartiere
Assolei Sportello donna Onlus – Roma
XM24 – Bologna
Associazione Mosaico Interculturale
Associazione Senegalese "SUNUGAL" – Venezia
Casa di Mattoni – Fermo
Un ponte per…
Attac Perugia
Cascina Autogestita Torchiera Senz’Acqua
Associazione Famigliari e Amici di Fausto e Iaio
Assemblea Permanente NO F-35
Circolo Prc Francesco Vella – Palermo
Circolo Migranti "Amal"- Prc Genova
ANPI – Cassano d’Adda
Partito d’Alternativa Comunista
Vag 61 – Bologna
Collettivo La Rosa Bianca – Rozzano
Associazione Fulbè – Bergamo
SOKOS - Associazione per l’assistenza a emarginati e immigrati – Bologna
Collettivo femminista figlie femmine – Bologna
Consultoria Autogestita – Bologna
Comitato antifascista della zona 8 di Milano
Coordinamento stranieri – Vicenza
Altra Città Lista Civica di Donne Bologna
Comitato Intercomunale per la Pace del Magentino
Emergency
Rete Scuole Senza Permesso – Milano
Scuola d’italiano per stranieri – Baobab
Rivista "Guerre&Pace"
Coordinamento Diversi Uguali – Arezzo
Sinistra Critica – Verona
Associazione Cittadini senza Confini - Certaldo (FI)
ANPI – Catania
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo Milano
PIAM ONLUS - Progetto Integrazione Accoglienza Migranti – Asti
Proletaria comunicazione militante
Gruppo Migranti della Seconda Casa di Reclusione Milano-Bollate
Associazione Culturale "L’Officina del Futuro" - Lodi
Coordinamento Vittime della Globalizzazione – Lodi
Centro Occupato Autogestito T28 – via dei Transiti 28 Milano
Collettivo "Prendiamo la Parola" – Milano
ANPI – Treviso
Comitato No Expo – Milano
Associazione Casa della Sinistra Zona 4 – Milano
Associazione Xenia – Bologna
Altragricoltura
Gruppo Prometeo, Facoltà di medicina e chirurgia – Bologna
Retescuole.net
Associazione "Intorno al Cerchio" – Bologna
RSU ASP. E. Brignole
Collettivo studentesco ‘Aca Toro – Mantova
Lilliput Studenti Indipendenti – Associazione Studentesca Università Bocconi
ANPI sezione Gallaratese, Trenno, Lampugnano "A. Poletti e caduti di Trenno" -
Milano
ANPI sezione "Quarto Oggiaro" - Milano
ANPI sezione "Codè Montagnani Marelli" - Milano
ANPI sezione Vialba, Musocco "A. Capettini" – Milano
ANPI sezione Barona - Milano
Associazione Zastava – Brescia per la Solidarietà Internazionale Onlus
Rete Antifa Nord Ovest Milano
Partito Comunista dei Lavoratori
Centro Open Mind GLBT – Catania
G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) TAPALLARA – Catania
Associazione Altro diritto, Centro di documentazione su carcere marginalità e
devianza - Firenze
Associazione Apertamente – Biella
Iniziativa Femminista Europea (IFE)
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Partito umanista – Prato
Collettivo Vagabondi di Pace
Network antagonista torinese, Csoa Askatasuna, Csa Murazzi
Un’Altra Bassano – lista comunale di sinistra di Bassano del Grappa
Coordinamento Migranti FIOM Piemonte
Lavoratori migranti FIOM Mantova
Ashiwa – Quarto
Comunità Burkinabè di Quarto BA-YIRI
Socialpress
FabioNews
Statunitensi contro la guerra – Firenze
Coordinamento nazionale dell'associazione Italia-Nicaragua
Centro Studi "Anna Seghers"
SISA - Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente
CDO - Stella Rossa Rugby Milano
Lista Aperta Candelo Democratica - Candelo (BI)
Nuovi partigiani della pace sezione Giorgio Caralli – Biella
Partito Umanista Milano
Slai Cobas per il sindacato di classe – Milano
Donne in Nero Milano
ADESIONI INDIVIDUALI
Roberto Vassallo – RSU FIOM – Almaviva finance – Milano
Antonello Tiddia - RSU Carbosulcis rete 28 aprile CGIL
Guerrino Donegà – Resp. Dipartimento Politiche Sociali e Immigrazione CGIL -
LECCO
Vincenza Perilli – Bologna
Silvio Messinetti (Avvocato)
Davide Colace – Cosenza
Sandra Cangemi (Giornalista) – Milano
Antonio Fusaro
Alessio Tenaglia
Maddalena Celano
Bruno Ambrosi
Chiara Dall’Asta
Alma Masè – Trieste
Simona Valmori
Issa Diallo – Verona
Thiam Mbaye NIANG – Venezia
Luciano Muhlbauer – Consigliere regionale della Lombardia, Prc
Umberto Bardella
Stefano G.Ingala (Responsabile cittadini Immigrati PRC Biella)
Marco Sansoé - Laboratorio sociale "la città di sotto", Biella
Riccardo Casolo (medico)
Cristina Liverani - Sindacalista CGIL E.R.
Igor Gianoncelli - segretario FILLEA CGIL Sondrio
Massimiliano Piacentini – Lucca
Annamaria Rivera (antropologa e attivista antirazzista)
Giovanni Ozino Caligaris (Candidato per Candelo Democratica Lista Aperta)
Eugenio Viceconte - Roma
Annalisa Frisina (ricercatrice sociologia, Università di Padova)
Carlo Olivieri (medico umanista)
Devi Sacchetto (ricercatore, Università di Padova)
Francesca Vianello (ricercatrice, Università di Padova)
Giorgia Morera
Susanna Magistretti
Anna Viola
Catia Bianchi
Marco Fabio Fachini - Responsabile Ufficio Immigrazione CGIL Sondrio
Franco Cilenti – direttore Periodico "Lavoro e Salute" Torino
Franco Fortunato (architetto, Biella)
Marina Pensa – Segretaria CGIL Sondrio
Casadra Cristea – Bologna
Daniele Barbieri (giornalista, Imola)
Claudia Mantovan (Dipartimento di Sociologia Università di Padova)
Leonardo Angelini (psicologo – psicoterapeuta, Reggio Emilia)
Maura Zai – Candelo
Rosanna Pignata (candidata per Candelo Democratica lista aperta)
Fabio Surace
Luciana Spagnoli - Ufficio Migranti CGIL di Monza e Brianza
Luca Mandreoli - Ufficio Migranti CGIL di Monza e Brianza
Donatella Rizzo – Segretaria CGIL FP Liguria
Franco Pezzolo – Segretario CGIL FP Genova
Sonia Gobbi
Giuseppe Mosconi (Università di Padova)
Lucia Re (Ricercatore in Filosofia del diritto, Università degli studi di
Firenze)
Emilio Santoro (Dipartimento di Teoria e Storia del Diritto, Università di
Firenze)
Laura Davì
Renato Sassi (ingegnere)
Piero Maestri (Consigliere Provinciale di Milano Sinistra Critica)
Giuseppe Campesi (Università di Firenze)
Mariagrazia Dell’Oro
Max Hirzel (Associazione Apertamente – Biella)
Alvise Sbraccia (Università di Bologna)
Anita Pignataro (Insegnante in pensione – Este, Padova)
Giovanni Raneri (School of Arts, Histories and Cultures, University of
Manchester)
Danilo Zolo (Docente di filosofia del diritto e del diritto internazionale –
Università di Firenze)
Nicolò Bellanca (Dipartimento di scienze economiche, Università di Firenze)
Meriam Rattin (Insegnante – Asmara, Eritrea)
Ferruccio Gambino (Professore associato, Università di Padova)
Fulcro Valtellini
John Gilbert (Presidente Direttivo Toscano FLC-CGIL)
Fabrizio Casavola (Redazione di Mahalla)
Alberto Zola (Assessore a Cooperazione, Partecipazione e Pace,
Trasporti, Turismo, Università
- Biella)
Caterina Di Francesco - Curtatone (MN)
Massimo De Giuli – Milano
Andrea Favario – Biella
Massimiliano Tomba (Università di Padova)
Marinella Sanvito
Martina Brighenti
Maddalena Antonini (Segreteria CGIL F.P. di Trieste)
Alessandro Heller (CGIL-FP del Comune di Trieste)
Di Fabrizio (del 24/05/2009 @ 09:14:02, in Italia, visitato 1626 volte)
Dal blog del
circolo Pasolini di Pavia
Lunedì 25 maggio 2009 ore 11.30 presso il Naga in
via Zamenhof 7a
"Ordinanza storica del TAR di Milano sui sinti italiani di Gambolò: accolto il
ricorso presentato dal Naga e sospeso lo sgombero coattivo. Le differenze sono
una ricchezza culturale da tutelare, non da tollerare."
Intervengono:
Pietro Massarotto avvocato e presidente del Naga
Franco Ovara Bianchi cittadino italiano di origine sinti, residente in Gambolò
Di Fabrizio (del 24/05/2009 @ 09:47:54, in Italia, visitato 2555 volte)
Ricevo da Watching the Sky Group
COMUNICATO STAMPA - Gruppo EveryOne: "I dati che diffonde sono immaginari
e rientrano in una vergognosa propaganda. Siamo costernati di fronte alle
esternazioni xenofobe del Pd milanese, basate su vili pregiudizi nei confronti
di una minoranza tutelata nell'Unione europea. Presenteremo un esposto alla
Procura per istigazione all'odio razziale".
Milano, 22 maggio 2009. La sezione milanese del Partito Democratico, in
controtendenza rispetto alla sinistra europea, scaglia un attacco contro i Rom a
Milano, giudicando le azioni di polizia e le innumerevoli espulsioni attuate
durante la giunta Moratti come "una politica per la sicurezza inesistente".
"Il sindaco, dopo la visita di Maroni," afferma la consigliera del PD Carmela
Rozza, "ha sostenuto che i Rom a Milano, sarebbero scesi da 5.000 a 3.500 in un
anno. Non è vero, perché sono ancora più di 5.000". Ma al Pd non basta
contestare i numeri. "Violando le Direttive europee e la stessa Carta dei
diritti fondamentali nell'Ue," spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario
Picciau, leader del Gruppo EveryOne, " gli esponenti del Pd milanesi, per bocca
del loro capogruppo Pierfrancesco Majorino, sollevano ancora riguardo ai Rom
un'emergenza sicurezza che è solo una vile strumentalizzazione politica. I Rom a
Milano sono meno di 2.500 e sono in continuo calo. I dati forniti dal sindaco
sono molto più vicini alla realtà. Il Pd dovrebbe protestare contro le azioni
poliziesche simili a pogrom, che colpiscono a un ritmo quotidiano famiglie
innocenti, mettendole in mezzo alla strada e causando una morìa di esseri umani,
soprattutto fra i bambini, donne incinte, malati". In effetti, visitando gli
insediamenti autorizzati e quelli cosiddetti "abusivi", si fa fatica a
raggiungere le 1.500/2.000 unità. "Ma non è tutto, " prosegue EveryOne, "perché
almeno mille fra i Rom che sopravvivono a Milano circondati da odio razziale,
violenza e abbandono, vorrebbero rientrare in patria, ma non hanno il denaro per
rinnovare i documenti e pagarsi il biglietto. Abbiamo chiesto personalmente,
durante incontri faccia a faccia, all'onorevole Gianfranco Fini, Presidente
della Camera, e all'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario del ministro
dell'Interno, di stanziare fondi per rendere possibili i rimpatri volontari. A
Milano, bastavano 150 mila euro. Li hanno negati, ma ne hanno stanziati 10
milioni per mettere in sicurezza i campi-ghetto e sgomberare brutalmente e senza
alternative sociali gli insediamenti ancora esistenti". I dati sulla presenza
dei Rom sul territorio milanese derivano da un attento e preciso monitoraggio,
confermato nel corso delle visite che il Gruppo EveryOne ha condotto
recentemente a Milano, accompagnando due delegazioni di studiosi, politici e
attivisti con il massimo grado di competenza sulla cultura e la vita del popolo
Rom nell'Unione europea: da Viktoria Mohacsi a Istvan Fenyvesi, da Katalin
Barsony alle rappresentanze dell'OSI, dell'ERRC e del Coordinamento Sa Phrala.
Il Gruppo EveryOne ha inviato una lettera di protesta ai vertici del Pd italiano
e del Pse contro le dichiarazioni degli esponenti del Pd milanese, improntate
alla calunnia etnica e all'istigazione all'odio razziale. Contemporaneamente,
hanno presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano
prefigurando gli estremi degli stessi gravi reati contro l'umanità.
Gruppo EveryOne
roberto.malini@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com
www.annesdoor.com
331 3585406
Di Fabrizio (del 27/05/2009 @ 14:34:33, in Italia, visitato 1776 volte)
Ricevo da Ernesto Rossi
La chiamano moral suasion. Non osano dirlo in italiano, ma quel "moral",
grida scandalo, detto dagli amministratori più immorali –dal governo in giù.
Giù, giù giù- che l’Italia abbia mai avuto. "Persuasione morale", vuol dire. Che
c’è di persuasivo in uno sgombero? La ruspa? Gli agenti in divisa antisommossa?
Grate e sbarramenti antizingari, realizzati coi soldi dell’Unione Europea (anche
nostri), dati per migliorare le loro condizioni?
Che c’è di…morale? in centoventi sgomberi in due anni e mezzo? spesso
operati sulle stesse persone e famiglie a ripetizione?
Le parole sono importanti: oggi gli azzeccagarbugli parlano un’altra lingua, in
casa, per non farsi capire. Che sia un residuo di vergogna? Ma no, ecco una
parola che non capiscono, neanche detta in italiano.
Un'altra area restituita ai milanesi e alla citta'. Ne parlano come se si
trattasse di cantieri liberati da mafia e 'ndrangheta (robe siculo-calabresi,
come ognuno sa), come un’operazione di derattizzazione. Restituiamo aree,
fisiche e morali, alla legalità: quella vera, che vale per tutti.
Alleggerimento, questo è il termine usato –uno sfoltimento, insomma,
sfumatura bassa- per l’eliminazione di un po’ di famiglie dai campi rom
comunali. Qui siamo quasi bucolici, a parlar di campi. Invece a Triboniano non
c’è un filo d’erba e l’unica ombra, tolta quella di container e roulotte, è data
dal traliccio dell’alta tensione. Mmmh, che nostalgia.
Ernesto Rossi
MILANO: CON SGOMBERO EX MARCHIONDI ALLONTANATI 40 ROM (2)
Adnkronos) - ''Un'altra area restituita ai milanesi e alla citta' ", commenta il
vicesindaco Riccardo De Corato. "Si tratta del ventesimo intervento da inizio
anno. Che si aggiunge ai 100 sgomberi effettuati negli ultimi due anni. Un
impegno importante che ha permesso di ridurre il numero dei rom in citta',
stimati attualmente in circa 3000 presenze. Al 31 marzo, secondo i dati della
Polizia locale, risultano infatti 1331 occupanti nei campi autorizzati dal
Comune e 1745 abusivi".
"L'azione di moral suasion proseguira' con altri interventi gia' programmati a
cominciare da un'area privata di viale Sarca. Verranno poi abbattute strutture
sorte abusivamente in via Cusago, via Predil e via Trasimeno. Contemporaneamente
procederemo all'alleggerimento dei campi autorizzati. Come prevede il nuovo
regolamento cominceremo da chi ha procedimenti interdittivi o sentenze di
condanna oppure ha recato grave turbamento alla cittadinanza''.
"In base alla convenzione stipulata -aggiunge De Corato- il Politecnico si
impegna a realizzare l'intervento di recupero dell'ex Istituto minorile
Marchiondi Spagliardi in vista dell'insediamento di una residenza universitaria
che sorgera' su una superficie complessiva di 10.971 metri quadrati e sara' in
grado di ospitare circa 240 posti letto, un multicentro socio-culturale, spazi
accessori e parcheggi".
Di Fabrizio (del 28/05/2009 @ 09:22:16, in Italia, visitato 3703 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
fotografie di Simona Caleo, Giorgio de Finis, Max Intrisano e Massimo
Percossi
a cura di Michele Carpani e Max Intrisano
al Padiglione 2B. Facoltà di Architettura Roma Tre. Via Aldo Manuzio 72 (Ex
Mattatoio di Testaccio)
dal 5 al 15 giugno 2009 - Inaugurazione 5 giugno ore 18.30
Quattro fotografi raccontano attraverso i loro diversi sguardi il progetto di
ricerca transdisciplinare "Campus Rom, oltre i campi nomadi", attivato
dal 2007 insieme a diverse comunità rom di Roma, da Stalker –
Osservatorio Nomade in collaborazione con la ricerca "Nomadismo e Città" del
Dipartimento di Studi Urbani dell’Università di Roma Tre, volto ad
affrontare l’emancipazione civile, culturale, economica, sociale e abitativa dei
Rom, verso il superamento della realtà dei campi nomadi in Italia. Le foto
saranno montate sui pannelli dell’installazione "?" di
Stalker-Osservatorio Nomade presentata all’ultima Quadriennale di Roma, e
saranno accompagnate dai due film documentari, "Rom to Roma, diario nomade"
di Giorgio de Finis e "Savorengo Ker, la casa di tutti" di
Fabrizio Boni, e dalla presentazione dei cinque numeri della rivista "Roma
Time" che raccontano il percorso della ricerca svolta fino ad oggi. La
mostra ospita inoltre due percorsi volti all’autorappresentazione e
all’autopromozione dei Rom:
- Romané Chavé laboratorio/concorso di fotografia rivolto ad
adolescenti Rom e Sinti, promosso da Roma Onlus e Casa dei Diritti
Sociali – Focus, e condotto da Fulvio Pellegrini.
- Romanò Hapé progetto gastronomico di economia solidale rivolto a
donne Rom e Sinte
promosso da Roma Onlus e Stalker Osservatorio Nomade, condotto da
Giulia Fiocca e Paola Marotti.
Durante l’inaugurazione si potrà gustare una cena preparata da Romanò Hapè.
Breve biografia dei fotografi:
SIMONA CALEO: fotografa e giornalista, ha lavorato per il Gruppo
Espresso, il Gruppo Epolis e attualmente collabora con il World Food Programme.
Le sue foto sono state pubblicate dai maggiori quotidiani e magazine italiani.
Ha collaborato con Stalker/On e con lo European Roma Right Center.
GIORGIO DE FINIS: antropologo, regista, fotografo. Le sue fotografie sono
state esposte alla IX e alla XI Mostra internazionale di Architettura della
Biennale di Venezia, al Museo Nazionale della Cina, alla Triennale di Milano, e
nell'ambito di FotoGrafia, edizione 2008. Di recente ha pubblicato per le
edizioni Postcart il libro fotografico Aut not Out. Ritratti di bambini con
autismo.
MAX INTRISANO: fotografo professionista affianca all'attività di
ritrattista la ricerca sullo spazio urbano, ha pubblicato su molti magazine e
curato campagne internazionali nel settore musicale, attualmente collabora con
varie case editrici, e con Stalker/ON.
MASSIMO PERCOSSI: fotoreporter, da anni documenta la cronaca della
capitale per le maggiori agenzie giornalistiche. Attualmente collabora con
l'Ansa.
Per informazioni: campusrom.foto@gmail.com
Michele Carpani Mob. 328.6744087, Max Intrisano Mob. 347.6405448
Di Fabrizio (del 28/05/2009 @ 13:47:34, in Italia, visitato 2047 volte)
L’associazione per i diritti umani critica pacchetto sicurezza,
respingimenti e atteggiamento verso i rom
Roma – 28 maggio 2009 - "L'anno scorso Amnesty aveva avvertito che l'Italia
stava scivolando lungo una pericolosa china razzista. Quest'anno purtroppo
dobbiamo constatare che il paese ha ormai intrapreso questo cammino. La
repressione sui rom, con sgomberi e aggressioni da parte di privati cittadini, è
stato solo l'inizio di questo processo".
Così la presidente di Amnesty International, Christine Weise, che ha presentato
a Roma il rapporto 2009 dell’associazione per i diritti umani.
Amnesty punta il dito contro le aggressioni a rom e sinti "che ancora non
vengono riconosciuti come minoranze nazionali" e contro gli "sgomberi forzati
illegittimi", mentre ai prefetti sono stati accordati poteri speciali per
controllare gli insediamenti rom. Anche un gruppo di esperti dell’Onu, ricorda
il rapporto, ha commentato con "sbigottimento la retorica aggressiva e
discriminatoria usata da alcuni leader politici, tra cui membri del governo, nel
riferirsi alle comunità rom".
Quanto al pacchetto sicurezza, denuncia il rapporto 2009, “non fa altro che
aumentare l'insicurezza delle persone che già sono in grandissime difficoltà".
Weise ha contestato l’aggravante di clandestinità, che "fa distinzione fra i
reati commessi da italiani o da immigrati irregolari", e ha parlato di
"criminalizzazione dei gruppi minoritari, elemento tipico di ogni campagna
elettorale".
"La politica dell'immigrazione italiana e i respingimenti dei rifugiati che
arrivano con le barche in alto mare – ha aggiunto Weise - e' espressione di un
disprezzo dei diritti umani e delle persone veramente disperate che qui cercano
solo aiuto". "L'Italia –ricorda Amnesty - sarà ritenuta responsabile di quanto
accadrà ai migranti e richiedenti asilo riportati in Libia", dove non esiste
"una procedura d'asilo'' e non viene offerta "protezione a migranti e
rifugiati".
Leggi
Amnesty International: I diritti umani in Italia
Da
U Velto
Vladimiro Torre è candidato a Reggio Emilia nelle prossime elezioni comunali.
Torre è candidato nelle liste di
Rifondazione Comunista, unica formazione
politica in Italia che ha chiesto a Rom e Sinti di candidarsi nelle proprie
liste per le elezioni europee e candidando
Dijana Pavlovic nella circoscrizione del Nord Ovest (Lombardia, Piemonte e
Liguria). Rifondazione conferma una sensibilità alle questioni delle
minoranze iniziata nel 2005 con la candidatura e la elezione di Yuri Del Bar nel
Consiglio comunale di Mantova.
Vladimiro Torre così si presenta ai reggiani
Mi chiamo Vladimiro Torre, sono sinto e cittadino italiano nato a Carpi (MO)
il 20.08.1946. Con la mia famiglia vivo a Budrio di Correggio (R.E.) dove ho
acquistato un terreno su cui ho montato delle casette prefabbricate per me e per
i miei figli. Ho sempre fatto il giostraio impegnandomi per migliorare le
condizioni della categoria e, più in generale, per i diritti dei sinti e dei
rom. Dopo diverse esperienze nel campo dell’associazionismo, nel 1998 ho fondato
la sezione reggiana dell’associazione Them Romanó - ONLUS – in collegamento con
l’associazione Them Romanó di Lanciano (CH), che oggi fa parte della Federazione
Rom e Sinti Insieme. Them Romanó di Reggio ha come scopi principali la tutela
dei diritti civili, la promozione della cultura, la formazione professionale dei
sinti e dei rom ed inoltre l’organizzazione di corsi e seminari per operatori
che lavorano a contatto con questa popolazione. Mi sono sempre battuto per
migliorare le condizioni di vita della mia gente, per dare loro la possibilità
di uscire dai cosiddetti “campi nomadi”, convinto che la difesa dei diritti di
tutti i cittadini italiani cominci proprio da quelli troppo spesso dimenticati
dei rom e sinti. Infatti, noi di Them Romanó abbiamo ottenuto un miglioramento
della legge regionale che prevede i “campo nomadi” introducendo, a livello
legislativo, la possibilità di costruire micro-aree al loro posto. Adesso ci
attende un’altra battaglia: quella di essere riconosciuti come minoranza
linguistica dallo Stato Italiano.
Nel 2005 ho pubblicato, con altri sinti, il libro “Storie e vite di sinti
dell’Emilia” della CISU Editore per far conoscere a tutti gli italiani la nostra
storia e le difficili condizioni della nostra vita.
Di Fabrizio (del 31/05/2009 @ 09:53:36, in Italia, visitato 2348 volte)
Ricevo da Cristina Di Canio
Petru Birladeanu, cittadino rom di nazionalità rumena, era un suonatore di
organetto nella ferrovia Cumana che parte dal quartiere Montesanto di Napoli.
Tutti i viaggiatori lo conoscevano: un musicista, una persona gentile che
proponeva la sua arte per pochi spiccioli, sempre accompagnato da sua moglie.
Martedì sera un commando di 8 persone su quattro motociclette attraversa via
Pignasecca fino alla stazione della Cumana. Sparano in aria, all'impazzata. E'
l'ennesimo scontro per il territorio che vedrebbe gli affiliati del clan Sarno
di Ponticelli cercare di terrorizzare chi pensa di sostenere il ritorno su
piazza del vecchio boss Mariano, appena scarcerato.
Petru forse neanche la conosce questa storia. Ma alla stazione della Cumana
diversi colpi sono sparati ad altezza uomo, tra la folla che scappa. Forse hanno
avvistato qualcuno del clan avversario, forse sparano contro i vetri della casa
di qualche rivale, forse un errore... chissà. Un ragazzo di 14 anni viene
colpito alla spalla e per poco non ci rimette la pelle. Petru è meno fortunato:
le videocamere della Cumana lo riprendono mentre scappa e cerca rifugio come
tanti altri dentro la stazione. Il braccio intorno al collo della sua compagna,
un istintivo gesto di protezione. Ma una volta dentro si accascia: un proiettile
gli è entrato sotto l'ascella bucando cuore e polmoni. Gli lascia sul corpo uno
strano segno come di arma da taglio che inizialmente confonderà anche i medici.
Ma Petru muore "sparato", come si dice a Napoli, sparato per niente! Muore dopo
mezzora di agonia e i ritardi dei soccorsi che probabilmente hanno scontato
anche il caos e la paura che si era creata in tutta la strada. Malgrado
l'Ospedale Pellegrini fosse a 500 metri... La compagna piange disperata. Petru
aveva 33 anni...
La sua fine terribile ricorda quelle di altri, come Silvia Ruotolo, uccisa
anch'essa da un proiettile vagante al Vomero dodici anni fa. Ma la città non
condivide la stessa commozione. Forse siamo più cinici in generale, forse Petru
è "soltanto" un rom... sta di fatto che al momento in cui scriviamo non sono
previste fiaccolate, esequie ufficiali, interventi istituzionali in sostegno
della sua compagna... Nessun politico di professione o amministratore ha pensato
di prendre parola su una sparatoria così insensata nel centro della città che
dicono di voler rappresentare... Forse c'è un motivo a tutto questo.
Petru non ha avuto "l'onore" di essere veramente raccontato nei servizi di testa
dei tg, se non dentro la più complessiva e impigrita retorica sul consueto far
west napoletano. Un rom in cronaca senza essere accusato di stupro o di
omicidio, un rom vittima innocente non da dividendi politici, non serve alla
macchina della paura e della propaganda.
Anzi, alcuni quotidiani hanno inizialmente accreditato la tesi che fosse lui
l'obiettivo dei sicari..! Per qualunque "indigeno" in poche ore la polizia è in
grado di fornire un profilo attendibile su una possibilità del genere. Inutile
dire che Petru, quotidiano suonatore di organetto sulla Cumana, ben
difficilmente (!) rientrava in questo schema. Ma intorno allo straniero, per lo
più rom, si concede sempre un margine ulteriore all'incertezza, al sospetto,
anche se questo sospetto non ha nessun punto d'appoggio razionale.
Per la verità in questi giorni c'è stato un altro caso in cui l'informazione
napoletana non ha dato grande prova di sè: l'episodio che ha visto infine
l'arresto di cinque persone di nazionalità nigeriana a vico Vertecoeli. Con
l'eccezione di alcuni quotidiani, la gran parte, qualcuno perfino con imbarazzo,
ha accreditato la più inverosimile delle ricostruzioni: il rapimento premeditato
di una bambina di undici anni da parte di un gruppo di immigrati che abitavano
nel suo stesso cortile, per soddisfare le voglie di un boss pedofilo...!! A
Forcella...!
Probabilmente la più straordinaria panzana dell'ultimo anno per quella che,
da qualche racconto che è arrivato a noi, potrebbe benissimo essere una banale
rissa tra vicini. Non abbiamo certezze e non vogliamo distribuirne, né dipingere
sistematicamente il migrante come vittima innocente, ma digerire in maniera così
acritica la più improbabile delle storie, solo per la sua "notiziabilità", non
fa certo onore all'informazione.
Il tg1 ha fatto di meglio: oltre a riportare questa versione senza scomodare
nemmeno un condizionale, l'ha poi fatta seguire da un servizio sulla scomparsa
13 anni fà della piccola Angela Celentano! Così lo psicodramma collettivo
sull'uomo nero in agguato dietro la porta di casa è finalmente servito a oltre
dieci milioni di persone.
Eppure il pogrom feroce contro i rom, che a Ponticelli segui il presunto
(assai presunto..!) tentativo di rapimento di una neonata da parte di una
giovanissima rom, imporrebbe ben altra prudenza e attenzione. Ci sarebbe inoltre
la presunzione d'innocenza...
Sarebbe magari utile cercare gli avvocati dei nigeriani arrestati e
raccogliere almeno la loro versione... Qualche giornale sembra volerci provare
senza rimuovere la notizia. Se così è siamo pronti a dargli una mano.
Collettivo Napoli Internescional
Di Fabrizio (del 01/06/2009 @ 09:48:16, in Italia, visitato 1859 volte)
Ricevo da Paolo Cagna Ninchi* per
Upre Roma
I Rom e i Sinti, presenti sul territorio nazionale dal 1400, sono portatori
di una propria cultura che si esprime in una lingua autonoma, il romanès. Hanno
mantenuto le loro caratteristiche identitarie nonostante siano stati oggetto di
costanti discriminazioni, fino allo sterminio nei campi di concentramento. Oggi
siamo in presenza di una evidente disparità di condizioni per lo stato di
inferiorità nella considerazione pubblica e nella condizione giuridica delle
comunità rom e sinte, per le quali sono stati disposti perfino speciali
regolamenti che ne limitano diritti e libertà personali. È necessario quindi
ridurre questo stato di disparità agendo su diversi fronti, quello sociale,
quello culturale e quello istituzionale. Su quest’ultimo è necessaria una legge
che riconosca ai rom e ai sinti lo statuto di minoranza etnica e linguistica
come è per altre minoranze presenti sul territorio nazionale. Quindi proponiamo
un aggiornamento della legge relativa, la 482/1999, utilizzando però il percorso
di legge di iniziativa popolare per tre ragioni.
1. È decisivo che le comunità rom e sinte condividano questa proposta e svolgano
un loro ruolo attivo in questa che è una vera e propria consultazione popolare.
2. La scelta della legge di iniziativa popolare è occasione per coinvolgere la
società, sia quella attenta ai problemi del rapporto con le etnie e le culture
diverse, sia, soprattutto, per confrontarsi con quella parte che esprime
pregiudizio e razzismo.
3. È importante infine la considerazione che il legislatore deve avere nei
confronti della volontà popolare, rispettando il dettato e lo spirito della
nostra Costituzione.
PS: Sulla modalità e gli appuntamenti per la raccolta di firme, vi informeremo
al più presto. Chi volesse aderire a questa iniziativa, può comunicarlo qui o
scrivendo a upre.roma@sivola.net
indicando il proprio nome, cognome, città di residenza ed eventuale associazione
di cui fa parte. Naturalmente, potete aggiungere commenti e suggerimenti. Esiste
anche una pagina web provvisoria:
http://www.sivola.net/proposta_di_legge.htm
* (Paolo Cagna Ninchi è candidato alle elezioni
provinciali nella lista UN'ALTRA PROVINCIA che fa parte della coalizione con PRC
e PdCI che sostiene MASSIMO GATTI presidente. Collegio MILANO Centro – Storico)
Di Fabrizio (del 02/06/2009 @ 09:47:13, in Italia, visitato 1397 volte)
I rom, la campagna elettorale permanente e l'assuefazione
di
Nando Sigona
Se per caso il "caso Noemi" vi avesse fatto dimenticare che in Italia ci sono
ben altri problemi, il ministro degli Interni, ci ricorda che l'emergenza campi
nomadi non è finita...anzi. Rispondendo all'invito ( o ordine?) del Presidente
del Consiglio perché ministri e alleati venissero in suo soccorso, il
coscienzioso Maroni ha buttato giù una proroga ai decreti "emergenza campi
nomadi" del 30 Maggio 2008, subita firmata da Berlusconi.
Ma non bastava una semplice proroga. Il ministero ci fa sapere che non solo c'è
ancora un'emergenza, ma anzi la situazione è anche peggiorata. Altre città ora
sono sotto assedio. Infatti, con la nomina dei prefetti di Venezia e Torino
a commissari straordinari, il ministro Maroni dichiara l'emergenza anche in
Veneto e Piemonte. Ma oltre al tentativo di distogliere l'attenzione da un
governo in serio affanno a causa dello stillicidio di notizie sui festini, certo
innocui e non piccanti, del Presidente del Consiglio - a proposito ma se si
tratta della vita privata di Silvio Berlusconi come mai veline, starlette,
meteorine etc etc viaggiano sugli aerei dell'aeronautica militare (a spese del
contribuente)? – c'è anche un'altra agenda dentro l'individuazione di Torino e
Venezia come territorio minacciati, sono città ancora governate dal
centro-sinistra.
Qualcuno si ricorderà il teatrino messo su dai leghisti veneziani contro il
progetto del comune di Venezia di costruire un nuovo insediamento per i sinti e
rom italiani di via Vallenari, poche decine di famiglie che vivono da anni in un
campo abbandonato a se stesso dall'amministrazione, sempre in attesa di essere
rinnovato. L'intervento del comune di Venezia non era quindi solo giusto, ma
doveroso. I leghisti, invece, hanno visto nella cosa un'opportunità per aprire
un nuovo fronte. Esportare in nuovi territori, dove la conflittualità sulla
questione rom è relativamente bassa, quello che è diventato un cavallo di
battaglia della campagna elettorale permanente della maggioranza al governo: la
caccia agli zingari. La campagna dei leghisti veneziani è stata una specie di
prova generale a cui il sindaco Cacciari si è giustamente opposto, ora però
Maroni ha mandato i rinforzi, staremo a vedere.
C'e' una maggioranza che grida "al lupo, al lupo", e lo fa tutti i giorni,
attraverso tutti i mezzi di comunicazione a sua disposizione. C'è una
maggioranza che dice che i "nomadi' invadono il paese e fa schedare tutti i
residenti dei campi. Una maggioranza che poi scopre che invece di decine di
migliaia di "nomadi" (qualcuno aveva parlato addirittura di centinaia di
migliaia) nei campi di Lombardia, Lazio e Campania ci vivono non più dodicimila
persone. Una maggioranza che a questo punto invece di ammettere di aver creato
un mostro dal nulla, o se un outing è chiedere troppo, almeno una silenziosa e
discreta ritirata, rilancia, ancora una volta, per l'ennesima volta, dicendo che
il risultati del censimento sono invece una prova dell'efficacia della politica
di deterrenza messa in atto dal governo. Di nuovo, il coro dei mezzi di
comunicazione servi del padrone fa da cassa di risonanza a delle argomentazioni
che sarebbero risibili in qualsiasi altro paese dell'Ue. Purtroppo la
ripetizione di questi messaggi può dare assuefazione e produrre effetti di
verità. I leghisti ci provano da un paio di decenni con la Padania e questo
territorio mitico che allora sembrava una barzelletta piano piano pare si stia
materializzando. Come dice lo storico francese Bensoussan: "l'assuefazione gioca
un ruolo decisivo in qualsiasi politica di emarginazione. Essendo sempre
graduali e diluite in transizioni impercettibili, le misure di esclusione
vengono rese accettabili. Ma prese tutte insieme conducono all'orrore. Le menti
si abituano progressivamente ad un rifiuto che si trasforma presto in una norma
sociale. Tutto diventa una questione di tempo e di vocabolario". Questa
maggioranza pare che abbia imparato questa lezione. Le conseguenze possono
essere tragiche.
|