Analisi: i media cechi contro la famiglia rom attaccata dagli incendiari
di estrema destra -
Praga, 16.3.2012 20:54, (ROMEA)
František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert
Intervento di
Anna Siváková al "Concerto per Natálka" a Benátky nad Jizerou,
organizzato ad aprile 2010 da Richard Samko per la televisione e ceca, Martin
Čurej e Josef Pešta del Respekt club. Photo: František Kostlán
Trappole e vendette sono l'unica maniera per descrivere il continuo stalking a
cui sono sottoposti Pavel Kudrik e Anna Siváková, vittime dell'assalto a Vitkov
nel 2009, da parte di incendiari di estrema destra, poi condannati. La famiglia
da allora è sotto la lente dei media, che stanno indagando su precedenti
provvedimenti a loro carico, incluse imputazioni di cui la famiglia è venuta a
conoscenza solo tramite i giornalisti. Secondo questa camera di
raccolta-segnalazioni, oltre ad un procedimento che è stato risolto, dovrebbero
averne altri due di fronte a loro.
Il primo sarebbe stato bloccato ed il debito della famiglia sarebbe stato pagato
dalla compagnia MobilKom, che inizialmente aveva richiesto il saldo di bollette
telefoniche arretrate per 3.000 CZK (1 corona ceca = 0,04 euro ndr.). I
media l'hanno trasformata in una richiesta di 28.000 CZK, conteggiandovi
interessi e commissioni [...].
Tuttavia,
Anna Siváková è convinta di non dover pagare quelle bollette. Diversi anni fa si
fidò di un agente di vendita che le disse che il telefono sarebbe stato
gratuito. Sappiamo che non è raro che le pratiche di certe agenzie prevedano
questi sistemi per attirare i clienti con offerte simili, mentre la stampa di
regime fornisce un quadro totalmente differente.
Il secondo dei tre debiti, per i quali è stato proposto il recupero della casa
della famiglia, dipende dal presunto non pagamento dell'assicurazione sanitaria.
"E' un debito molto vecchio, quando nacque la sorella maggiore di Natálka.
Riguarda i pagamenti dell'assicurazione sanitaria, ma la signora Siváková
afferma di averla pagata ed anche di avere le ricevute," dice Kumar Vishwanathan,
direttore dell'associazione civica Vita Insieme (Vzájemné soužití). Non è chiaro
a cosa si riferisca il terzo debito.
L'anno scorso i tribunali cechi hanno commutato 936.000 sentenza, quest'anno il
numero sarà simile, se non superiore. Comunque, per un certo tipo di
informazione, il caso più importante di tutti sarebbe una bolletta
telefonica non pagata di 28.000 CZK. Perché? Al solo scopo di incassare il
sensazionalismo attorno ai presunti debitori.
La vita di questa famiglia romanì è stata brutalmente violata da piromani
assassini, ma i media non sono interessati al fatto che la piccola Natálie dovrà
presto sottoporsi a diverse altre operazioni. Non sono interessati al fatto che
gli incendiari, che secondo la sentenza avrebbero dovuto pagare a
Natálie 9,5 milioni di CZK ed ai suoi genitori 72.000 CZK, non hanno ancora
versato una singola corona. Tuttavia, i media sono interessati al fatto che la
famiglia abbia pagato o meno vecchie bollette telefoniche. La casa dove ora vive
la famiglia, è stata acquistata tramite una pubblica raccolta di fondi, e questo
è d'interesse per i media, perché attira lettori e spettatori a cui comunicare
che quelle persone per cui si sono impegnati finanziariamente, sono in realtà
degli stupidotti per cui non valeva darsi pena.
Sono esattamente il tipo di visioni semplicistiche che imperano tra alcuni
giornalisti e parte del pubblico, e che interessa doppiamente anche i Rom in quanto
tali. I media possono essere soddisfatti del risultato di queste azioni. Anna Siváková
ha avuto un collasso come risultato di campagne simili, ma intanto aumentano i
lettori ed il numero dei visitatori ed in sintesi affluisce denaro "pulito"
nelle casse dei proprietari.
C'è chi non ha nessun interesse nel fatto che ogni giorno che Natálie passa in
ospedale, costa 200 CZK alla famiglia, e che oltretutto debbano acquistare
pomate ed altri medicinali. Nessuno assumerà permanentemente Pavel Kudrik,
perché deve prendersi cura delle altre tre figlie, quando Anna Siváková è in
ospedale con Natálie, cosa che accade sovente. Nessuno è interessato al fatto
che tanto le altre tre figlie che i loro genitori avrebbero bisogno di
assistenza psicologica, in quanto severamente ustionati durante l'assalto
incendiario dei razzisti.
Grazie a questo, i "trucchi" mediatici, a cui recentemente il perito Ivo Svoboda
si è correttamente riferito come "deprivati, stupidi bruti", sono nuovamente
presenti in prima pagina. Diversi individui volgari, che vedono il mondo con
odio - soprattutto quando si tratta di Rom, stanno prendendosi la loro rivincita
su questa famiglia. E' gente che ammira i razzisti incendiari, che obbietta
sulla durata eccessiva della condanna, gente che non è capace di sopportare la
coesistenza con culture diverse o qualsiasi tipo di differenza, che lotta contro
la correttezza politica quasi inesistente nel paese, che si spinge oltre i
limiti della comune decenza umana verso la propria patologica visione del mondo.
Non si contano tutti gli articoli ed opinioni nelle "discussioni" online che
traboccano di odio e razzismo. Chiunque può vederli in pochi istanti utilizzando
un qualsiasi motore di ricerca.
Ciò che è anche peggio, è che questi poveri, stupidi bruti stanno attaccando
direttamente la famiglia di Pavel Kudrik ed Anna Siváková, ed anche chi sta
facendo del suo meglio per aiutarla in questo difficile momento. Email odiose,
grida di minacce per strada, gossip e telefonate minatorie sono all'ordine del
giorno.
"Non rispondo nemmeno più al telefono. Mi chiamano continuamente con insulti
volgari, mi dicono -porca-, -troia- -figa- e che -finirò nella camera a gas con
gli zingari-. E poi ci maledicono con email indirizzate alla nostra
associazione. Se quella famiglia fosse stata -bianca-, tutti si sarebbero
dispiaciuti per lei, ma dato che sono rom, parte del pubblico li criticava," ha
detto recentemente a Romea.cz Helena Jedináková, dell'associazione Life Together,
che aiuta la famiglia della giovane Natálie.
Noi di Romea.cz abbiamo avuto la stessa esperienza. Gossip odiosi e razzisti
indirizzati a questa particolare famiglia, vengono regolarmente inviati alla
nostra email.
Racconta ancora Jedináková:
"Anna Siváková si sente molto male, psicologicamente parlando, a causa
dell'interesse dei media e dopo aver letto alcune delle discussioni online. Si è
chiusa in casa e non risponde al telefono. La famiglia non ha soldi. L'odio
verso di loro attraverso forum e discussioni online è incredibilmente
aumentato."
Jedináková continua dicendo che "fortunatamente abbiamo trovato anche brave
persone che vogliono aiutare finanziariamente la famiglia e che ci incoraggiano,
cito, -non preoccupatevi di quegli idioti e non dategli retta-. Li ringrazio
enormemente. Le loro lettere e telefonate mi hanno dato una grande forza ed
ispirazione per continuare."
Ha anche ricordato che Life Together assiste non solo la famiglia della giovane Natálie,
ma tutte le famiglie vulnerabili quando chiedono collaborazione. "Se ne abbiamo
la possibilità, siamo molto lieti di aiutare chiunque," dice.
Nota finale del redattore: è da tempo che la Repubblica
Ceca è interessata da violenti ed incessanti episodi di razzismo, grandi e
piccoli. A volte, questo razzismo arriva a vette che scuotono anche il
"cittadino medio", come nel caso di
Natálka che è stato seguito negli sviluppi
di tutti questi anni.
Ma per comprendere come sia possibile che fatti simili avvengano, diventino
quasi vita comune, occorre capire qual è il clima generale di questo paese che,
ricordiamolo, è parte dell'Unione Europea. Ragionando, nel contempo, su quanto
in Italia siano conseguenti tra loro il razzismo violento e la discriminazione
quotidiana.
Di Fabrizio (del 25/03/2012 @ 09:47:40, in media, visitato 1878 volte)
La testata online SANREMOnews tra giovedì e venerdì ha
dedicato ben SEI (6) articoli al fatto che nella città c'è una donna che mendica
con un bambino in braccio.
In realtà l'articolo è uno solo, le altre sono lettere al direttore ripostate
come articoli (fuori stagione Sanremo dev'essere una città davvero noiosa
e
dove non succede mai niente, se un fatto simile suscita tutta l'attenzione della
redazione...)
Purtroppo, è inutile prendersela col razzismo dei lettori, quando è
il giornalista (o la redazione stessa) che hanno, non un atteggiamento razzista,
ma semplicemente fuorilegge.
Dunque: dopo poche righe di descrizione del fatto, mi imbatto in questo
periodo (la divisione in due punti è mia):
La situazione purtroppo è grave e come è noto
l'accattonaggio è un reato punibile dalla legge
in questo caso è ancora più grave se si pensa che viene
fatto con un minorenne. Un modo probabilmente per impietosire ma
anche perchè non ci sono alternative.
Allora: Il reato di accattonaggio è stato abolito il 28 dicembre 1995
(!) eliminando l'art. 670 del CP, che puniva con 3 mesi d'arresto "chiunque
mendica in luogo pubblico e aperto al pubblico". Però è rimasta valida in
tutta Italia la proibizione dell'elemosina "in forma organizzata o causando
molestie o disturbo..." Quindi, la legge non punisce l'accattonaggio, ma il
suo sfruttamento. Se parliamo di sfruttamento, parliamo anche
di sfruttatore. Cosa - chi è sfruttatore? Sicuramente un
racket, piccolo o grande che sia. In assenza di altre prove, che nell'articolo
non ci sono, non mi sento di considerare tale una madre che è OBBLIGATA a
portare con sé il figlio, dato che non ha altro posto dove lasciarlo, se non una
roulotte - una baracca, a rischio sgombero.
Ma... ad oltre 15 anni dall'abolizione dell'art. 670 del CP, non sembra che
nessun legislatore abbia voluto intervenire sulla questione, ponendo così un
problema (molto italiano) di interpretazione della legge secondo i comodi del
più forte. Negli ultimi due anni, le norme del piano Maroni (dichiarato
anticostituzionale lo scorso novembre) hanno così fatto da pretesto per i singoli
sindaci e prefetti nel creare una specie di legislazione locale sui mendicanti,
indipendente dalla legge e dalle norme italiane. Succede qualcosa di simile a
Vipiteno, ma non è l'unico caso.
Non è tollerabile che un bambino stia tutto il giorno in strada a chiedere
l'elemosina con la madre. E' necessario un intervento contro questo fenomeno, in
crescita nella città, non tanto per il decoro ma perchè la strada non è il posto
per un bimbo.
Così termina l'articolo che darà il LA alle risentite reazioni dei
lettori, che se la prendono contro la madre ed il povero destino di suo figlio innocente, facendo
magari un po' di confusione, perché dopo poche righe la preoccupazione diventa
quella PER IL DECORO DELLA CITTA'. Insomma "causando molestie o disturbo..."
al buon vecchio senso comune, di chi un giorno invoca gli sgomberi, e quello
seguente si lamenta se chi non ha casa vaga con la prole appresso.
Ma la questione dell'articolo FUORILEGGE non termina qui: ci sono ben due
foto di una mendicante (ignoro se sia la donna in questione o un'immagine
d'archivio) col volto ben visibile. Credo che un giornalista che si dichiara
tale (non mi interessa la sua paga o la sua età, c'è una firma in coda
all'articolo e tanto basta a considerarlo giornalista), dovrebbe sapere che
gennaio scorso la
Cassazione ha stabilito che non si possono mettere volti di mendicanti sui
giornali e sui media. E se al giornalista la notizia fosse sfuggita, cosa ci sta
a fare il direttore responsabile?
(la risposta è semplice: compito del direttore è farsi inviare delle
lettere, che ripetano quanto suggerito dal giornalista, o presunto tale, e pubblicarle come
articoli!)
Di Fabrizio (del 05/04/2012 @ 09:50:09, in media, visitato 1409 volte)
Sempre di (piccola) cronaca nera si parla, su
"L'esame di guida? Tu paghi e noi lo facciamo al posto tuo", ma per una
volta tanto il giornalista mette la provenienza di tutti gli arrestati, in un
bel quadretto etnico: un tecnico di Foggia già pregiudicato, un fattorino
torinese e due giovani sinti.
Mi resta un dubbio: senza gli ultimi due, sarebbe stata lo stesso una notizia
di cronaca? Ma visto che non so rispondere, mi limito a registrare la cosa.
Di Fabrizio (del 20/04/2012 @ 09:35:12, in media, visitato 1640 volte)
Lettera di Antonio Piazzi
Cari amici di Radiopop lunedì mattina in Via Marino 7 (gruppi consiliari) un gruppo di associazioni ha
tenuto una conferenza stampa per presentare ufficialmente un progetto per la
riqualificazione (manutentiva, sociale, umana) del campo rom (che noi vorremmo
chiamare più propriamente "villaggio solidale"...i "campi" ci ricordano
esperienze, anche di un recente passato, non proprio positive) regolare e
autorizzato (senza nulla togliere a quelli irregolari et abusivi dove trova
rifugio un'umanità altrettanto, se non più, bisognosa di aiuto) di Via Idro.
Radiopop non era presente alla conferenza. Radiopop non ha trovato uno spazio di
qualche minuto nel palinsesto informativo per notiziare i radio-ascoltatori.
Evidentemente capiterà tutti i giorni che a Milano, dove fino all'altro giorno
imperavano la Lega e De corato (e non si può dire che predicassero nel deserto),
un gruppo di cittadini, di associazioni, di comitati insieme alla comunità rom
di Via Idro abbiamo collaborato per proporre un modello di villaggio che nel
rispetto della cultura e delle abitudini dei cittadini rom cerchi anche di
offrire un tentativo di integrazione con il quartiere in cui la comunità rom
vive da 20 anni.
Radiopop era assente anche quando il 29 dicembre scorso c/o Villa Pallavicini si
tenne una partecipata assemblea, con la presenza dell'Ass. Granelli, del
Presidente del CdZ 2, della Cons. Comunale P. Quartieri e di Paolo Limonta
dell'Ufficio per la Città: un centinaio di persone rappresentanti di comitati,
associazioni e singoli cittadini che chiedevano all'Amministrazione Comunale di
risolvere subito alcune emergenze (mancanza di luce elettrica, pullman per i
bambini che vanno a scuola, ecc) e di adoperarsi per migliorare le condizioni di
vita della comunità di Via Idro. Il 29 dicembre, durante l'assemblea, non si
alzò una sola voce "contro" i rom ...tutti chiedevano al Comune di fare di
più ...tutti chiedevano alla giunta "arancione" di dare attuazione a quanto
previsto nel programma elettorale su questo specifico argomento. Da parte di Radiopop nessuna informazione: evidentemente vi capiterà spesso di avere notizia
di assemblee pubbliche dove i cittadini chiedono alle A.C. di fare di più per i
rom?
So bene che questo è un argomento scabroso....mi rendo conto che non è facile
per l'attuale Giunta affrontare questo tipo di situazioni....si rischiano
frizioni, forse spaccature....l'argomento si presta a interpretazioni diverse,
ecc. ecc.
Noi non pensiamo di avere la verità in tasca. Noi stiamo cercando di percorrere
una strada che tenga conto dei diritti di tutti. Noi crediamo che possiamo stare
meglio, se stanno meglio tutti. Noi pensiamo che l'errore più grande sia quello
di non fare nulla, noi pensiamo che lasciare le cose come stanno sia la
soluzione peggiore per tutti.
Noi pensiamo che questa sia una notizia "da radiopopolare", noi pensiamo che
Radiopop potrebbe/dovrebbe seguire quanto succede/succederà nei prossimi tempi
in Via Idro (anche a prescindere dal progetto che abbiamo presentato lunedì
scorso).
Grazie per l'attenzione.
Un bel saluto. Antonio P. (a titolo personale)
PS: ...così tanto per aggiornarvi (siete o non siete una radio di
informazione?): le emergenze che l'Assessore il 29/12/2011 aveva promesso di
risolvere immediatamente, sono ancora lì che attendono...
I carabinieri mettono i sigilli a un’emettente di Scandicci. Indagato il
proprietario e un collaboratore per le sparate su rom ed extracomunitari
Roma – 26 aprile 2012 - "Zingari che campano rubando'', stranieri che meritano
''una scarica di botte'', perchè ''vengono a romperci i ...''.
Č con frasi come queste che Guido Gheri, consigliere comunale a Scandicci per la
lista civica di destra Voce al Popolo, animava una trasmissione della sua Radio
Studio 54. Ieri carabinieri della cittadina toscana hanno sequestrato le
apparecchiature dell’emettente, il cui patron, insieme a un collaboratore è
indagato dalla procura di Firenze per istigazione all’odio razziale e
diffamazione.
Tutto è nato da una denuncia di un x collaboratore, conduttore di una rubrica
sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, che una volta andato via dalla radio è
stato offeso e deriso più volte nel corso delle trasmissioni. Alcuni ascoltatori
avevano chiesto poi l’intervento della magistratura dopo le sparate contro rom
ed immigrati andate in onda tra gennaio e aprile 2011.
"Sono accuse false, completamente infondate" sostiene Gheri."Io faccio parlare
tutti, faccio parlare il popolo. Siamo di fronte al primo caso in Italia di
radio chiusa perche' ospita una trasmissione, la mia, che va contro il sistema,
non importa se di destra o di sinistra". Il suo avvocato, Paolo Florio, liquida
le battute incriminate come "frasi grossolane, che non sono state dette con
l'intenzione di istigare l'odio razziale nè con spirito razzista".
Sembra che non manchi mai qualcuno che confonde le "scariche di botte" con la
libertà di pensiero...
Gonews.itCasaPound: "Il sequestro di Radio Studio 54 è eccessivo. E' una voce libera in
una zona asservita a una parte politica" 26/04/2012 - 18:14
"Se è stato commesso un reato ne dovrebbe rispondere soltanto le persone che
hanno violato la legge e non un'intera struttura fatta di persone che lavorano
onestamente"
"Riteniamo il provvedimento di sequestro a dir poco eccessivo", specifica in una
nota il Direttivo di CasaPound Italia Firenze, "nei confronti di una radio che
si è distinta in questi anni per essere sempre stata una voce libera in una zona
geografica generalmente asservita ad una parte politica".
"Ci chiediamo", prosegue la nota di CPI Firenze, "se Radio Studio 54 dava troppo
fastidio in una terra, la Toscana, che qualcuno sostiene essere la terra del
libero pensiero. Ci chiediamo, altresì, se tale libertà valga solo per certe
radio e non per altre".
"Se, e ribadiamo il 'se', è stato commesso qualche reato", termina CasaPound
Firenze, "ne dovrebbero rispondere soltanto le persone che hanno violato la
legge e non un'intera struttura fatta di persone che lavorano onestamente per
portare a casa uno stipendio. Ribadiamo la nostra solidarietà a Guido Gheri e a
tutti i suoi collaboratori".
Di Fabrizio (del 03/05/2012 @ 09:49:44, in media, visitato 1370 volte)
Articolo di
Skinews (Tutte le notizie dal mondo della neve).
Cronaca da Argenta (che non mi risulta una
stazione sciistica, ma poco importa) con quattro capitoletti - oltre al
titolo e all'occhiello, 15 righe in totale - su una serie
di rapine nella cittadina.
In tutto questo spazio, furto da parte di zingari slavi viene
ripetuto 4 volte, 2 volte si aggiunge il
termine o albanesi, 3 volte si mette un forse
all'inizio.
Di Fabrizio (del 29/05/2012 @ 09:07:49, in media, visitato 1624 volte)
Segnalazione di
Paolo Terruzzi. Scusate, ma a me quelli di
Libero me fanno morì ...
Se passerà il riconoscimento della lingua, i Sinti pronti a invadere i
media (immagine tratta da
Pitypetefans.forumfree.it, mentre l'articolo originale lo trovate
QUI)
Tra i benefici della legge ci sono l'insegnamento della lingua Rom a scuola,
i documenti in tribunale tradotti in Romanes, radio e tv
L'insegnamento della lingua Rom a scuola, i documenti in tribunale tradotti in Romanes, una radio e una televisione per l'etnia Sinti. Lo scenario si prospetta
sempre più vicino e reale. La Commissione Affari Esteri e comunitari della
Camera ha approvato uno specifico emendamento nell'ambito della ratifica della
Carta europea della lingue minoritarie. Gli onorevoli Matteo Mecacci (Radicali)
e Jean Leonard Touadi (Pd) hanno proposto di inserire le lingue parlate da Rom e
Sinti tra quelle riconosciute e tutelate in ambito nazionale. E la norma è
passata nonostante il governo, tramite il Ministero dell'Interno, avesse
espresso parere contrario. Ma in Commissione tutti hanno votato a favore, tranne
la Lega Nord.
Nuova legge? - La discussione passerà ora al voto del Parlamento, dove si
profila un fronte comune tra Pd e parte del Pdl. Ci sono, quindi, buone
possibilità che la linea pro-Rom diventi legge. Il popolo Sinti avrà tutti i
benefici del caso, mentre le minoranze lombarde, venete e piemontesi continuano
a non essere minimamente considerate. Il riconoscimento è prima di tutto
simbolico ma porterà anche dei benefici giuridici ed amministrativi. Come spiega
Dijana Pavlovic, attrice serba di etnia Rom e candidata al Parlamento nel 2008
con Sinistra Arcobaleno, questa decisione «di includere la nostra lingua
nell'elenco di minoranze linguistiche tutelate, previsto dalla legge 482,
potrebbe aprire la possibilità di insegnare la lingua Romanes nelle scuole con
studenti Rom, ma anche la nascita di radio e televisioni per la nostra
minoranza. O, più in piccolo, il riconoscimento dei nostri funerali e la
traduzione degli atti legali in tribunale».
La presenza in italia - I Rom e Sinti presenti al momento in Italia sarebbero
tra i 150 e i 200mila, secondo le stime più attendibili. Sono sparsi in tutto il
territorio, al contrario di molte altre minoranze che si concentrano invece in
una specifica area geografica. Questo può portare ulteriori difficoltà, perché
ogni regolamentazione si dovrà applicare in ambito nazionale e non locale. Ma la
Pavlovic promette: «Ci mobiliteremo in Aula per far passare questo
riconoscimento».
La reazione leghista - L'approvazione della norma ha già scatenato le prime
reazioni politiche. La Lega Nord ha infatti già annunciato battaglia e
l'onorevole Matteo Salvini, eurodeputato e segretario in pectore del partito in
Lombardia, spiega il suo disappunto: «Abbiamo già pronta un'interrogazione da
presentare a Bruxelles. Vogliamo infatti che le minoranze lombarde vengano
riconosciute ed è folle che invece venga data la precedenza ai Rom. Questa
corsia preferenziale non è una novità, capita anche per alcuni contributi
pubblici. Non capisco in base a che cosa vengano stabilite le priorità. Comunque
sono scettico sulla possibilità che possano nascere emittenti televisive o
radiofoniche dedicate ai Rom senza finanziamenti delle istituzioni. E in quel
caso, Pisapia, che cosa fara?». Dello stesso parere anche l'onorevole Riccardo
De Corato del Pdl: «Non voterò mai questa legge in Parlamento: se si devono
riconoscere delle minoranze bisognerebbe dar la precedenza ai veneti e ai
lombardi. In Italia finora i Rom hanno creato poca integrazione e molti
problemi, al contrario di molte altre minoranze. La decisione della Commissione
mi sembra un'iniziativa del tutto demagogica. In ogni caso, la radio e la tv non
la apriranno con i soldi del governo, al massimo con i contributi di qualche
associazione no profit». Radio Rom, se mai nascerà, non avrà vita facile. Le
minoranze in coda per avere un briciolo di attenzione sono tante. Ma come è
noto, in Italia la fila non la rispetta quasi nessuno.
Di Fabrizio (del 04/06/2012 @ 09:10:32, in media, visitato 2275 volte)
Segnalazione di Enzo Viscuso
Sinopsi
Quando arriva il carnevale in città, il vecchio fabbro aiuta a riparare la
giostra, e vivrà un ricongiungimento con la sua vita itinerante passata e con la
famiglia che lo salvò tanti anni fa.
Anteprima
Mercoledì 6 giugno, h. 21.00 | Brooklyn Heights Cinema
Venerdì 8 giugno, h. 18.00 | indieScreen Dopo la proiezione la regista Mariangela Fasciocco sarà disponibile per
rispondere alle domande
GENERE: short-movie CREW: soggetto e sceneggiatura: EMANUELA FAIAZZA E MARIANGELA FASCIOCCO prodotto da: OfficinART in collaborazione con: Cineforum Teramo e
FederArteRom
regia: MARIANGELA FASCIOCCO -
mariangelafasciocco@gmail.com direttore della fotografia: GIANNI CHIARINI montatore: LORENZO LOI musiche e arrangiamenti: ALEXIAN SANTINO SPINELLI & ALEXIAN GROUP direttore di produzione: SERENA ALFIERI presa diretta: FLORINDO CIMEI ED EMANUELA COLTELLESSA scenografia: SILVIA STELLABOTTE trucco e costumi: GIULIA BERARDINELLI
CAST:
BEPPE CHIERICI
DAVID DI SABATINO
ALEXIAN SANTINO SPINELLI
SABRINA DI DONATO
e con:
Paolo D'Agostino
Gianni Berardinelli
Paolo Ranalli
Paolo Candelori
Dante Di Furia
GianPiero Fasciocco
Mauro Berardinelli
La regista: Mariangela Fasciocco è una regista italiana freelance.
Si è laureata al DAMS di Bologna nel 2007. In quel periodo iniziò a lavorare
come assistente sul set ed in seguito come regista. Nel 2004 ha scr4itto e
diretto il suo primo cortometraggio "La seconde peau" (La seconda pelle)
prodotto dalla
Saint Dénis Université Paris VIII. Nel 2007 ha scritto e diretto il video
musicale "American B" per la band Jazzspteppa! e nel 2008 ha scritto e diretto
l'EPK (kit per la stampa) per la band Rosa Alchemica e diretto "Glue" un corto
prodotto da
Tensecond Production. Nel 2011 Mariangela ha girato "I VIAGGIATORI DELLA LUNA"
in lingua romanes, che è stato in concorso in numerosi festival in Italia.
Uno degli effetti principali della comunicazione umana è quello di non farsi
capire. Ne è prova il fatto che, quando comunichiamo (o proviamo a farlo),
passiamo almeno la metà del tempo a cercare di spiegare cosa intendevamo dire
veramente con i nostri messaggi. Molto spesso, l'incomprensione è un risultato
puntuale anche di tanta comunicazione su argomenti seri e complessi, come è
quello dell'immigrazione. Il manuale "Comunicare l'immigrazione" prova a
fornire, a quelli che lo desiderano, qualche importante strumento per attenuare
questo rischio. Il manuale, realizzato dalla
Cooperativa Lai-momo (editrice
della rivista Africa e Mediterraneo) e dal
Centro Studi e Ricerche Idos (Roma),
è rivolto agli operatori dell'informazione. Il volume contiene dati aggiornati
sui fenomeni migratori nel nostro Paese e numerosi esempi di buone pratiche di
comunicazione in questo campo.
Thenews.pl
20.06.2012 Ripresa la leggendaria poetessa rom per lo schermo d'argento
- PR dla Zagranicy -
Nick Hodge
Sono in corso le riprese di un videoracconto su Papusza, leggendaria
poetessa zingara del secondo dopoguerra, respinta dalla sua comunità dopo aver
raccolto le lodi dell'elite letteraria polacca.
Il veterano regista Krzysztof Krauze, che descrive il progetto come "una
storia epica", ha nel cast del film alcuni attori rom dilettanti.
"Sono attori fantastici", ha detto alla radio polacca.
"Sono molto cordiali, pieni di vita e di mentalità aperta," dice entusiasta.
Aggiunge: "In questo film abbiamo cercato di trattare gli zingari come una
nazione, e non solo come una fonte di colorato folclore."
Il racconto si sposta dalla nascita della poetessa nel 1910, sino alla morte
di suo marito nel 1970.
Rivela Krauze: "Mostreremo i pogrom, la guerra, la stanzializzazione forzata
e le minacce della polizia."
E poi: "Una simile storia sugli zingari non è mai stata raccontata prima."
Papusza (Bronislawa Wajs-Papusza) venne scoperta dallo scrittore Jerzy Ficowski,
che visse tra i Rom dopo la II guerra mondiale.
Come ufficiale veterano dell'esercito clandestino polacco nella II guerra
mondiale, Ficowski era a rischio di arresto da parte delle autorità comuniste, e
tra il 1948 ed il 1950 viaggiò con i Rom.
Ficowski nel film viene interpretato dall'attore polacco Antoni Pawlicki,
mentre il celebre poeta Julian Tuwim, che aiutò a far conoscere Papusza, da
Andrzej Walden.
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