Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 28/03/2008 @ 08:42:26, in Italia, visitato 2117 volte)
Ricevo da Dijana Pavlovic
ciao a tutti.
Oggi (ieri ndr.) a mezzogiorno Daniela Santanchè ha deciso di farsi uno spot elettorale nel campo di Bovisa.
L'abbiamo saputo e siamo andati là un po’ prima.
Abbiamo parlato con i Rom e insieme a loro abbiamo fatto un comitato di
accoglienza.
L'Onorevole è arrivata con una decina di uomini di scorta, era indignata per gli urli delle persone spaventate e agitate, è entrata nel campo, ha fatto
l'intervista dicendo che tutte le cose che sono lì dentro è la roba rubata ai cittadini milanesi, e se ne andata.
Vi mando alcune foto che si commentano da sole trovate sulla pagina di
Vivimilano del Corriere della Sera (www.corriere.it)
Ciao
Dijana
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Di Fabrizio (del 31/03/2008 @ 09:07:56, in Italia, visitato 1979 volte)
sabato 5 aprile
via s. Martino 20 - Rho (MI)
(dietro alla stazione FS)
dalle 18.30: presentazione del libro "Voci dal silenzio" (poesia
rom) con intervento di Tommaso Vitale (docente universitario di sociologia)...
dalle 20.30: "CENA BALCANICA" *piatti tipici della tradizione balcanica: maiale
allo spiedo, cevapi slivonica (su prenotazione)
dalle 22.30: Live I MUZIKANTI
www.myspace.com/imuzikanti
Festa organizzata con i rom del campo di via Sesia per far conoscere la cultura
di questo popolo e per mandare un messaggio forte e chiaro: solidarietà e
conoscenza reciproca sono le condizioni per costruire un percorso reale di
integrazione.
Il ricavato dell'iniziativa verrà destinato per l'acquisto di un pulmino che
servirà per mandare i ragazzi del campo alla scuola media.
www.sosfornace.org -
sosfornace@inventati.org
www.operanomadimilano.org -
mauriziopagani@operanomadimilano.org
Di Fabrizio (del 01/04/2008 @ 09:09:18, in Italia, visitato 1485 volte)
Da
Vita - di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)
- 31/03/2008
Il comitato “Rom e Sinti Insieme” ha redatto e inviato a tutti i candidati
premier un documento politico. Il documento si focalizza esclusivamente su sette
questioni, poste l'anno scorso dal Ministero dell'Interno. Nel documento non
sono trattati temi quali il lavoro, la scuola, la sanità, i servizi sociali e
anche il tema dell'immigrazione non è focalizzato appieno. Ecco i sette
punti:
Partecipazione diretta dei Rom e dei Sinti. Proponiamo un “cambiamento di
metodo” che porti all'inserimento attivo in ogni organismo in cui vengano prese
decisioni che riguardino i Sinti ed i Rom, per evitare gli errori che nel
passato hanno condotto al fallimento ogni iniziativa.
Istituzione Ufficio Nazionale e Uffici periferici. Proponiamo la
realizzazione di un piano nazionale e locale, attraverso l'istituzione di Uffici
con la partecipazione di Sinti e di Rom per realizzare una strategia coordinata,
multisettoriale (cultura, habitat, lavoro, sanità, sociale, scuola e formazione)
e globale.
Riconoscimento status di minoranza. Proponiamo la promulgazione della
proposta di legge n. 2858: “Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, per
l'estensione delle disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche
alle minoranze dei Rom e dei Sinti”, presentata alla Camera dei Deputati il 2
luglio 2007.
Diritti e Doveri. Proponiamo una politica che esprima a Rom e Sinti
parità di trattamento di fronte alla legge, cancellando norme punitive e/o
discriminanti. Sottolineando che è fondamento giuridico nazionale e
internazionale la sola ed esclusiva responsabilità personale di fronte ad un
reato contestato.
Situazione di apolidia. Proponiamo l'introduzione del diritto di suolo (jus
soli, chi nasce in Italia ne è per ciò stesso cittadino) anche per Rom balcanici
genitori di minori nati in Italia, per i figli stessi e per gli altri Rom
balcanici presenti in Italia.
Superamento dei “campi nomadi”. Proponiamo soluzioni flessibili e
graduali ma anche veloci e concrete per uscire totalmente dalle logiche
segreganti e ghettizzanti proprie dei “campi nomadi”.
Cultura e contrasto alla xenofobia. Riteniamo la promozione delle culture
rom e sinte una priorità per superare pregiudizi e stereotipi. Sottolineando il
bisogno di un codice deontologico per la stampa e il finanziamento di iniziative
atte alla conoscenza delle culture sinte e romanì, patrimonio dell'umanità.
Scarica il documento integrale.
Di Fabrizio (del 01/04/2008 @ 09:39:11, in Italia, visitato 2240 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
FIGLI DI UNO STESSO PADRE”
Chi, passando lungo via Casilina, verso fuori Roma, poco prima dell’incrocio
con via Palmiro Togliatti, gira gli occhi verso destra, vedrà questa scritta
sull’edificio dell’ex benzinaio, in alto, a significare lo sforzo e l’impegno
che tante persone, enti, associazioni o privati cittadini hanno messo e mettono
nel sostenere gli abitanti del campo chiamato “Casilino 900” nella loro
battaglia per il riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni essere umano.
Tra l’altro questa frase è il titolo del giornalino, appena iniziato, che
vorrebbe essere un foglio di collegamento tra gli amici di Casilino 900 e la
città.
Dallo scorso 11 marzo l’intero insediamento è
privo di energia elettrica e come se non bastasse il 12 marzo gli abitanti del
campo hanno saputo che da qui a breve il campo sarà trasferito altrove. Questi
fatti non possono che aggiungere disperazione a disperazione e degrado a
degrado, rendendo ancora più drammatiche le condizioni di vita degli 800 Rom che
vivono nel Municipio VII da più di 30 anni. Crediamo che siano proprio questi
ultimi 30 anni la base da cui ripartire per affrontare con sensatezza il futuro
di queste famiglie, 30 anni in cui pur fra molte contraddizioni e difficoltà
esse hanno costruito relazioni e percorsi di integrazione con le associazioni
del quartiere, le istituzioni territoriali e con gli istituti scolastici del
Municipio VII presso i quali sono iscritti 245 minori residenti nel campo. Per
questo crediamo che il principio della continuità territoriale e la tutela dei
diritti umani fondamentali insieme ad un giusto approccio alle diversità debbano
essere le coordinate su cui orientare i passi che riguarderanno Casilino 900.
Per favorire la nascita di questo percorso gli
abitanti di Casilino 900 insieme alla
Cooperativa ERMES, al Servizio di Medicina
Solidale e delle Migrazioni del Policlinico di Tor Vergata, al prof.Marco
Brazzoduro dell’Università “la Sapienza”, a don Paolo Lojudice del Pontificio
Seminario Romano
hanno
deciso di convocare una iniziativa pubblica che si terrà
mercoledì 2 aprile dalle h.16
proprio nel suddetto piazzale,
sito in via Casilina 890.
PROGRAMMA dell’ INIZIATIVA
Mercoledì 2 APRILE 2008 h. 16
Via CASILINA 890
Animazione per i bambini del campo e del quartiere a cura della COOP ERMES
Musica e canzoni della tradizione Rom a cura dell’ Associazione Nuova Vita
Stand gastronomici con prodotti tipici Rom
Proiezione di materiale video sul mondo Rom
Mostra sulla Scolarizzazione a Casilino 900
Stand dei vari gruppi e delle Associazioni operanti nel campo.
Aderiscono: Comunità di S.Egidio,Lucio Conte
del VII Municipio, Francesco Careri e Lorenzo Romito del Dipartimento di Studi
Urbani dell’Università ‘ROMA TRE’, Suore ‘Maestre Pie Venerini’, “Free Lance
International Press”,
Sono invitati:
-Il Presidente del VII Municipio, Roberto
Mastrantonio;
-l’Assessore alle Politiche sociali del VII
Municipio, Pungitore;
-l’Assessore alla Scuola e alla Cultura del VII
Municipio, Enrica Rossi;
-il Prof.Massimo Androni, Vice-Preside della
Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università degli Studi ‘Tor Vergata’;
-la Direttrice della Biblioteca ‘Gianni Rodari’,
Piera Costantini;
-il Comandante dei Vigili Urbani del VII Municipio;
-il Comandante del Comando Carabinieri ‘Tor Tre Teste’;
Di Fabrizio (del 02/04/2008 @ 09:09:52, in Italia, visitato 3469 volte)
Dal blog di
Luciano Muhlbauer
La baraccopoli della Bovisasca è stata sgomberata definitivamente. Il
vicesindaco De Corato esulta compiaciuto, l’assessore regionale Boni tira in
ballo persino l’Expo e le centinaia di persone che abitavano le baracche stanno
vagando in giro per la città, alla ricerca di un luogo dove andare. Della
bonifica del terreno dove sorgeva l’ennesima bidonville milanese, invece, non
parla più nessuno.
Quanto accaduto in Bovisasca è paradigmatico dell'inquietante livello di
inconsistenza ormai raggiunto dalla politica milanese e dell’ipocrisia di molti
amministratori con la testa in campagna elettorale.
Inconsistente è spacciare per “soluzione” la cacciata di centinaia di famiglie,
compresi i bambini, senza porsi il problema dove e come finiranno, sperando
semplicemente che qualche anima pia si occupi di loro oppure che qualcuno decida
di tornare al paese d’origine.
Ipocrita è invocare la tutela della salute per motivare lo sgombero, dopo
lunghissimi anni di disinteresse istituzionale per un terreno inquinato da
pericolosi rifiuti tossici, per non parlare dell’incredibile fatto che ora né il
Comune, né la Regione fanno sapere ai cittadini della Bovisasca se e quando si
intende procedere alla bonifica.
Insomma, i rifiuti tossici rimangono e gli esseri umani finiscono per strada,
finché non troveranno un’altra baraccopoli. Ahinoi, la solita storia che si
ripete ormai da anni.
Ma quello che forse stupisce di più è che la città appare anestetizzata,
incapace non solo di indignarsi di fronte al trattamento incivile riservato a
uomini, donne e bambini, ma altresì di rendersi conto che la miseria della
politica genera alla lunga dei mostri di cui sarà difficile liberarsi.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Di Fabrizio (del 04/04/2008 @ 09:27:59, in Italia, visitato 1538 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Nemmeno l’Europa, nonostante le sanzioni e le denunce, era riuscita a sollevare così fulmineamente il dibattito politico sulla questione Rom in Italia, dibattito a cui ognuno vuole partecipare più per visibilità e tornaconto elettorale che per un reale interesse ad affrontare la gravissima e vergognosa condizione delle famiglie rom, in cui vengono ignorati i più elementari diritti.
Ma, mentre la Curia di Milano, dopo l'abbattimento di 187 baracche, ha sentito l’obbligo morale e cristiano di muovere pesanti critiche ai raid nelle baraccopoli, in molte altre città e regioni, continuano con la medesima crudeltà gli sgomberi e gli allontanamenti nell’indifferenza e nel silenzio assordante delle Istituzioni e dei massmedia.
RomSinti@politica rivolge un appello a tutti i partiti affinché la problematica rom in Italia venga affrontata con serietà, determinazione e concretezza, coniugando legalità e sicurezza con solidarietà e rispetto delle regole tra persone che convivono nello stesso territorio.
RomSinti@politica chiede giustizia anche per tutte le minoranze Rom e Sinte in Italia attraverso la partecipazione politica degli stessi Rom e Sinti che possano dare voce ad un popolo costretto a subire le decisioni e le scelte di altri non appartenenti alla nostra comunità.
In questi ultimi anni la problematica rom, insieme a molte altre questioni irrisolte , non solo è stata ignorata, ma utilizzata e strumentalizzata per fini propagandistici al servizio di una politica ipocrita ed incapace di affrontare e risolvere i problemi.
A tutt’oggi molti rom e sinti devono modificare il loro cognome per sfuggire alla discriminazione razziale, in nome di quella “tolleranza zero” sbandierata indiscriminatamente e non utilizzata invece per colpire i veri criminali.
Il rinnegare il proprio cognome quasi per liberarsi di un’appartenenza troppo ingombrante è solo uno degli esempi a cui le minoranze Rom e Sinte devono ricorrere se vogliono lavorare, acquistare un’abitazione o inserire i loro figli a scuola senza pericolo che siano discriminati.
Per governare le città, non servono fossati che dividono cittadini di sere A da cittadini di serie B, ma corrette scelte di politica sociale, culturale ed economica capaci di promuovere l’inclusione e la coesione sociale, evitando che sacche di disagio si trasformino in devianza e illegalità.
Perché candidare proprio un Rom? Perché non candidarlo?
A Pescara la candidatura del Rom cittadino italiano Nazzareno Guarnieri nella lista civica “Pescara futura” è la dimostrazione concreta di una volontà politica che intende trattare la problematica Rom nel segno e nella prospettiva della “NORMALITÀ”, della “NON DISCRIMINAZIONE” e della “SICUREZZA”
Nella lista “PESCARA FUTURA” la presenza del Rom Nazzareno Guarnieri costituisce prova tangibile di una politica che non dovrebbe discriminare nessuno per la sua appartenenza etnica, concetto basilare su cui si fonda legalità e giustizia.
Votare un Rom al Consiglio Comunale di Pescara rappresenta un momento storico importante e un laboratorio anche a livello nazionale (come già avviene in altri paesi europei e come chiede l’Europa); solo in questo modo i Rom possono essere protagonisti e responsabili del loro futuro e della loro vita : I valori hanno coraggio e chi crede nei valori deve esercitare questo coraggio!
AssociazioneRomSinti@politica
Quanti volessero sottoscrivere il seguente documento, sono pregati di indicare il loro nome,cognome,comune di residenza o domicilio, specificando la loro eventuale appartenenza ad un’associazione, ad un Ente o altro
http://coopofficina.splinder.com/post/16591437#more-16591437
Di Fabrizio (del 05/04/2008 @ 09:16:17, in Italia, visitato 1788 volte)
LA SINISTRA L’ARCOBALENO
Martedì 8 aprile 2008 dalle ore 18 alle 20.30
presso la Camera del Lavoro di Milano corso di Porta Vittoria 43
In occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE DEL POPOLO ROM
Presentazione di:
RACCOMANDAZIONE del CERD
(Comitato ONU per l’eliminazione della discriminazione razziale)
a cura di MAREK HOJSIK, Chore (Centre on housing rights and evictions)
RAPPORTO SULL’ANTIZIGANISMO IN ITALIA
prodotto da OsservAzione, CHORE, ERRC (European roma rights centre)
a cura di PIERO COLACICCHI,
Interventi di
MARIO AGOSTINELLI, capogruppo PRC in Regione
CHIARA CREMONESI, coordinatrice Sinistra democratica
CORRADO MANDREOLI, Camera del lavoro Milano
DIJANA PAVLOVIC, attrice
TOMMASO VITALE, sociologo, Università Bicocca
Coordina: Paolo Cagna Ninchi, associazione Upre Roma
Partecipano e intervengono:
Comitato Rom e Sinti insieme, Coordinamento Rom di Milano,
rappresentanti dei campi Rom di Milano
Di Fabrizio (del 08/04/2008 @ 08:58:30, in Italia, visitato 1547 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
DICHIARAZIONE DI ANTONIO SCLAVI, PRESIDENTE DI UNICEF ITALIA SU SGOMBERO
BAMBINI ROM A MILANO
Roma, 2 aprile 2008 - “Quale progetto di vita per quei bambini e quelle famiglie
sgomberate dal campo rom a Milano in via Bovisasca? Perché ad uno sgombero
previsto risulta difficile individuare alternative altrettanto prevedibili? Lo
Stato italiano, tutto lo Stato ha una responsabilità precisa nel garantire i
diritti di tutti i bambini e gli adolescenti a diverso titolo presenti sul suo
territorio. E’ questo quanto sancito dalla Convenzione sui diritti
dell’infanzia: una responsabilità comune, che attraversa tutti i diversi livelli
delle istituzioni competenti.
Il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, il diritto
all’istruzione e alla salute dei bambini rom, sinti e camminanti non possono che
essere assicurati dalla collaborazione positiva tra tutti i soggetti in campo,
istituzionali e non.
La presenza di questi minorenni nei nostri Comuni non può essere trattata come
un’emergenza temporanea: occorre che nel Piano nazionale infanzia venga dedicata
una parte specifica a definire una strategia nazionale per loro, risorse
adeguate, ma anche un Garante a livello nazionale e regionale che sappia
rafforzare il sistema di garanzia a loro tutela.
La Convenzione ONU del 1989, ratificata dall’Italia, ribadisce l’uguaglianza fra
tutti i bambini come principio cardine e sottolinea come l’interesse superiore
del bambino debba sempre prevalere su ogni altra considerazione.
E’ l’ennesima circostanza, questa, in cui l'UNICEF rinnova l’ appello al
Governo, ai politici e ai media affinché si adoperino attivamente al superamento
dei pregiudizi per contrastare la diffidenza e il razzismo diffuso verso la più
vasta minoranza etnica in Europa, che conta tra gli 8 e i 10 milioni di
appartenenti.
In uno stato di diritto la sicurezza affidata alle forze dell’ordine non può
prescindere da interventi a favore della sicurezza sociale. Per un bambino, per
ogni bambino, ‘essere al sicuro’ equivale a ricevere protezione e rispetto per
la propria dignità.”
Per maggiori informazioni: Ufficio stampa UNICEF Italia, 0647809233/287 – 335
333077, press@unicef.it,
www.unicef.it
Di Fabrizio (del 09/04/2008 @ 10:55:04, in Italia, visitato 1818 volte)
Di Fabrizio (del 10/04/2008 @ 09:08:43, in Italia, visitato 3320 volte)
Chiunque è d'accordo è pregato di inviare adesione
Marco Brazzoduro
Casilino 900 è un campo abitato da rom di diversa provenienza: Bosnia,
Montenegro, Kossovo. All’incrocio tra via Casilina e via Palmiro Togliatti è
un’area che già decenni addietro ospitava una baraccopoli di sottoproletari
italiani, immigrati dalle regioni meridionali. Dopo decenni di tolleranza e
qualche modesto intervento pubblico (scolarizzazione, bagni chimici, una (!)
fontanella, periodica pulizia) da qualche tempo qualcuno ha deciso che era
venuta l’ora di rendere la vita difficile agli abitanti. I controlli di polizia
sono diventati sempre più frequenti. Improvvisamente è stata interrotta
l’erogazione di energia elettrica con il conseguente forte disagio. Inoltre sono
state fatte circolare voci di un prossimo sgombero. Chi dice a maggio chi più
benevolo dice a giugno in modo da far completare l’anno scolastico ai 236
bambini iscritti nelle scuole del quartiere. Naturalmente si è diffuso un
comprensibile nervosismo. Nessuno infatti si è premurato di avvisare gli
abitanti del loro destino. Nessuna tra le autorità, evidentemente non
autorevoli, ha avvertito la responsabilità etica di assumere un impegno che in
primo luogo salvaguardi i diritti umani di base come quello all’alloggio e
quello all’unità familiare. Ci si chiede se sarà rispettata la raccomandazione
della Carta Sociale Europea che esige che gli sgomberi abbiano come presupposto
il trasferimento a situazione abitativa alternativa. L’esperienza italiana e in
particolare quella di Roma, ove gli sgomberi significano brutale abbattimento
con ruspa dei miseri ricoveri e abbandono di gran parte delle vittime, siano
donne incinte o bambini in tenera età, in mezzo alla strada, induce a credere
che Roma si distingua ancora una volta per una brutalità che non le appartiene.
Tra gli abitanti del campo, stranieri ma in Italia da tanto di quel tempo (30 se
non 40 anni) da doversi considerare di fatto se non di diritto cittadini
italiani, serpeggia un comprensibile disagio che in non pochi assume le
sembianze della paura. La domanda che corre sulle bocche di tutti è : “che fine
faremo ?”
Prime adesioni: Associazione Nuova Vita, Stalker-Osservatorio Nomade, Marco
Brazzoduro (Università di Roma, La Sapienza), Roberta Cipollini (Università di
Roma, La Sapienza), Roberto De Angelis (Università di Roma, La Sapienza),
Tommaso Vitale (Università di Milano, Bicocca), Maria Grazia Dicati (Verona),
Alfonso Perrotta (Associazione Interculturale Villaggio Globale, Roma), Carlo
Berini e Yuri Del Bar (Sucar Drom), Cristina Formica (Roma), Vanessa Ioannoni
(Roma), Alessia Montuori (Senza Confine), Rita Corneli (CPN Rifondazione
Comunista), Andrés Barreto (candidato al Consiglio Comunale, Roma), Roberto
Malini (Everyone), Milena Magnani (scrittrice, Bologna), Enrico Masci (cittadino
romano), Fabrizio Casavola (Mahalla), Gianluca Peciola (Assessore XI Municipio,
Roma), Stefano Galieni (Coordinatore Nazionale dipartimento immigrazione, Prc),
Claudio Graziano (responsabile immigrazione ARCI Roma), Claudio Meloni, Attac
Roma, Nazzareno Guarnieri (candidato al Consiglio Comunale, Pescara), Romsinti
politica, Associazione POPICA ONLUS, Christian Picucci (Roma), Piero Colacicchi
(Osservazione), Elisabetta Vivaldi, Fulvio Vassallo Paleologo (Università di
Palermo), Nuove Tribù Zulu & Chinh India-Italia, Annamaria Rivera (Università di
Bari), Andrea Billau (Campo della pace ebraico), Pietro Luppi (Occhio del
Riciclone), Erasmo Silvano Formica (M.E.Z), Sergio Mauceri (Università di Roma,
La Sapienza), Francesco Careri (Università di Roma 3), Marina Stracchi
(Università di Roma, La Sapienza), Valeria Tolli (Università di Roma, La
Sapienza), Enrica Paccoi (ASSOCIAZIONE YAKAAR di amicizia ITALIA SENEGAL), don
Bruno Nicolini (centro Studi Zingari), Davide Truffo (studente, Roma), Hamadi
Zribi (PRC), Antonella Giacobini (Roma), Silvia D'Alessandro (Roma), Django Jazz
Tzigana (Monteporzio), Antonella Zarantonello, (Granello di Senape ONLUS,
Vicenza), don Paolo Lojudice (Pontificio Seminario Romano Maggiore), Lucia
Ercoli, (Servizio di Medicina Solidale Policlinico di Tor Vergata), Paolo
Missori (Policlinico Umberto I), Associazione Afroitaliani/e, Ilaria Vasdeki
(Roma), Alberto Melis (scrittore), Imma Tuccillo Castaldo (Roma), Karin Maria
Faistnauer Catanese (Associazione "Donne e Futuro" Lamezia Terme), Marco Nieli
(Presidente Opera Nomadi Napoli), Paola Pavese e Bernardino Venanzi (Gruppo
Status).
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