Milano - Bovisasca
Di Fabrizio (del 02/04/2008 @ 09:09:52, in Italia, visitato 3469 volte)
Dal blog di
Luciano Muhlbauer
La baraccopoli della Bovisasca è stata sgomberata definitivamente. Il
vicesindaco De Corato esulta compiaciuto, l’assessore regionale Boni tira in
ballo persino l’Expo e le centinaia di persone che abitavano le baracche stanno
vagando in giro per la città, alla ricerca di un luogo dove andare. Della
bonifica del terreno dove sorgeva l’ennesima bidonville milanese, invece, non
parla più nessuno.
Quanto accaduto in Bovisasca è paradigmatico dell'inquietante livello di
inconsistenza ormai raggiunto dalla politica milanese e dell’ipocrisia di molti
amministratori con la testa in campagna elettorale.
Inconsistente è spacciare per “soluzione” la cacciata di centinaia di famiglie,
compresi i bambini, senza porsi il problema dove e come finiranno, sperando
semplicemente che qualche anima pia si occupi di loro oppure che qualcuno decida
di tornare al paese d’origine.
Ipocrita è invocare la tutela della salute per motivare lo sgombero, dopo
lunghissimi anni di disinteresse istituzionale per un terreno inquinato da
pericolosi rifiuti tossici, per non parlare dell’incredibile fatto che ora né il
Comune, né la Regione fanno sapere ai cittadini della Bovisasca se e quando si
intende procedere alla bonifica.
Insomma, i rifiuti tossici rimangono e gli esseri umani finiscono per strada,
finché non troveranno un’altra baraccopoli. Ahinoi, la solita storia che si
ripete ormai da anni.
Ma quello che forse stupisce di più è che la città appare anestetizzata,
incapace non solo di indignarsi di fronte al trattamento incivile riservato a
uomini, donne e bambini, ma altresì di rendersi conto che la miseria della
politica genera alla lunga dei mostri di cui sarà difficile liberarsi.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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