Ricevo da Marco Brazzoduro
DICHIARAZIONE DI ANTONIO SCLAVI, PRESIDENTE DI UNICEF ITALIA SU SGOMBERO
BAMBINI ROM A MILANO
Roma, 2 aprile 2008 - “Quale progetto di vita per quei bambini e quelle famiglie
sgomberate dal campo rom a Milano in via Bovisasca? Perché ad uno sgombero
previsto risulta difficile individuare alternative altrettanto prevedibili? Lo
Stato italiano, tutto lo Stato ha una responsabilità precisa nel garantire i
diritti di tutti i bambini e gli adolescenti a diverso titolo presenti sul suo
territorio. E’ questo quanto sancito dalla Convenzione sui diritti
dell’infanzia: una responsabilità comune, che attraversa tutti i diversi livelli
delle istituzioni competenti.
Il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, il diritto
all’istruzione e alla salute dei bambini rom, sinti e camminanti non possono che
essere assicurati dalla collaborazione positiva tra tutti i soggetti in campo,
istituzionali e non.
La presenza di questi minorenni nei nostri Comuni non può essere trattata come
un’emergenza temporanea: occorre che nel Piano nazionale infanzia venga dedicata
una parte specifica a definire una strategia nazionale per loro, risorse
adeguate, ma anche un Garante a livello nazionale e regionale che sappia
rafforzare il sistema di garanzia a loro tutela.
La Convenzione ONU del 1989, ratificata dall’Italia, ribadisce l’uguaglianza fra
tutti i bambini come principio cardine e sottolinea come l’interesse superiore
del bambino debba sempre prevalere su ogni altra considerazione.
E’ l’ennesima circostanza, questa, in cui l'UNICEF rinnova l’ appello al
Governo, ai politici e ai media affinché si adoperino attivamente al superamento
dei pregiudizi per contrastare la diffidenza e il razzismo diffuso verso la più
vasta minoranza etnica in Europa, che conta tra gli 8 e i 10 milioni di
appartenenti.
In uno stato di diritto la sicurezza affidata alle forze dell’ordine non può
prescindere da interventi a favore della sicurezza sociale. Per un bambino, per
ogni bambino, ‘essere al sicuro’ equivale a ricevere protezione e rispetto per
la propria dignità.”
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