Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 21/11/2024 @ 08:42:24, in Italia, visitato 632 volte)
Protocollo n. 06/08/pn - li 31/5/2008 Comunicato Stampa
Il sottosegretario, Alfredo Mantovano, di Alleanza
Nazionale, in una intervista al quotidiano Il Tempo ha dichiarato: "Come
dimostrano i numeri e la realtà sociologica i rom sono una etnia connessa con un
certo tipo di reati. Furti, rapine, per arrivare, come nel caso di Ponticelli,
anche al sequestro di persona".
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, in
particolare per la sua funzione nel Governo dello Stato Italiano, dovrebbe
conoscere che la responsabile penale è individuale e non collettiva o di
etnia?
Le dichiarazioni del sottosegretario all’Interno
Alfredo Mantovano sono gravissime e violano la legge, norme e principi
fondanti della legalità e dei diritti.
Sono un Rom e non ha mai rubato, né rapinato
qualcuno, ne sequestrato alcuna cosa o persona, e come me moltissime persone
Rom e Sinte non hanno mai commesso nessuno di tali reati, pertanto le
dichiarazioni generalizzate all’etnia rom del sottosegretario SONO FALSE.
A nome personale quale appartenente alla minoranza
Rom, e quale legale rappresentante della Federazione Rom e Sinti insieme,
contesto con indignazione le dichiarazioni, impregnate di
discriminazione razziale verso le minoranze Rom e Sinte, del sottosegretario
dell’Interno Alfredo Mantovano al quotidiano Il Tempo.
A nome personale quale appartenente alla minoranza
Rom, e quale legale rappresentante della Federazione Rom e Sinti insieme
chiederò alle Istituzioni preposte la tutela delle minoranze Rom e Sinte nel
rispetto delle leggi per le dichiarazioni del sottosegretario Alfredo Mantovano
al quotidiano Il Tempo.
Nazzareno Guarnieri - Presidente federazione
rom e sinti insieme
Federazione Rom e Sinti Insieme
Sede legale: Via
Fanfulla da Lodi, n. 5 - 00167 Roma – C.F.
97510400589
Cellulare:
3277393570 - email:
federazioneromsinti@yahoo.it
Di Fabrizio (del 21/11/2024 @ 08:42:24, in Italia, visitato 643 volte)
Protocollo n. 06/08/pn - li 31/5/2008 Comunicato Stampa
Il sottosegretario, Alfredo Mantovano, di Alleanza
Nazionale, in una intervista al quotidiano Il Tempo ha dichiarato: "Come
dimostrano i numeri e la realtà sociologica i rom sono una etnia connessa con un
certo tipo di reati. Furti, rapine, per arrivare, come nel caso di Ponticelli,
anche al sequestro di persona".
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, in
particolare per la sua funzione nel Governo dello Stato Italiano, dovrebbe
conoscere che la responsabile penale è individuale e non collettiva o di
etnia?
Le dichiarazioni del sottosegretario all’Interno
Alfredo Mantovano sono gravissime e violano la legge, norme e principi
fondanti della legalità e dei diritti.
Sono un Rom e non ha mai rubato, né rapinato
qualcuno, ne sequestrato alcuna cosa o persona, e come me moltissime persone
Rom e Sinte non hanno mai commesso nessuno di tali reati, pertanto le
dichiarazioni generalizzate all’etnia rom del sottosegretario SONO FALSE.
A nome personale quale appartenente alla minoranza
Rom, e quale legale rappresentante della Federazione Rom e Sinti insieme,
contesto con indignazione le dichiarazioni, impregnate di
discriminazione razziale verso le minoranze Rom e Sinte, del sottosegretario
dell’Interno Alfredo Mantovano al quotidiano Il Tempo.
A nome personale quale appartenente alla minoranza
Rom, e quale legale rappresentante della Federazione Rom e Sinti insieme
chiederò alle Istituzioni preposte la tutela delle minoranze Rom e Sinte nel
rispetto delle leggi per le dichiarazioni del sottosegretario Alfredo Mantovano
al quotidiano Il Tempo.
Nazzareno Guarnieri - Presidente federazione
rom e sinti insieme
Federazione Rom e Sinti Insieme
Sede legale: Via
Fanfulla da Lodi, n. 5 - 00167 Roma – C.F.
97510400589
Cellulare:
3277393570 - email:
federazioneromsinti@yahoo.it
Di Fabrizio (del 06/01/2008 @ 09:02:11, in Italia, visitato 2463 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Roma, 4 gennaio 2008. Ieri notte, intorno alle 22, un violento incendio è
scoppiato all'interno dei due capannoni della ex Mira Lanza (ognuno di circa 500
metri quadrati), nel quartiere Marconi, all'interno del quale trovavano rifugio
oltre 250 rrom, in condizioni difficilissime. Il rogo è divampato
improvvisamente e si è diffuso con rapidità inaudita nei capannoni dello
stabilimento fatiscente. Alcuni dei rrom hanno notato subito le fiamme e hanno
dato l'allarme, consentendo a tutte le famiglie, di cui fanno parte oltre 100
bambini, di mettersi in salvo. L'incendio è di natura dolosa, perché è scoppiato
contemporaneamente nei due capannoni, che distano decine di metri l'uno
dall'altro. Non vi è possibilità che le fiamme divampate nel primo capannone
possano aver attaccato il secondo. La velocità di diffusione del fuoco e
l'altezza delle fiamme sono inoltre caratteristiche degli attentati con bombe
molotov. I sopravvissuti al rogo hanno riferito alle autorità di un attacco
incendiario. La stampa online non fa riferimento né all'evidenza di un rogo
anomalo (doloso), sviluppatosi contemporaneamente in due sedi diverse e non
attigue, né alle testimonianze in tal senso (eccettuato "Il Velino", diretto da
Daniele Capezzone, che riporta con esattezza l'evento). La presenza di bombole
del gas all'interno dei capannoni rivela che gli attentatori razziali avevano
intenzione di provocare una strage. Le famiglie rrom sono state trasferite nei
padiglioni della ex Fiera di Roma, da dove però - è già stato annunciato -
saranno presto allontanate. Le indagini sono in corso, ma l'esperienza ci
insegna che difficilmente faranno luce sulle cause - senza dubbio dolose -
dell'incendio. Roberto Malini
Aggiungo : mi sono recato sul posto e ho interrogato i rom. Riferiscono di
aver visto due individui su un motociclo avvicinarsi alla ex fabbrica e lanciare
le molotov Marco Brazzoduro
Di Fabrizio (del 10/01/2008 @ 09:35:53, in Italia, visitato 2226 volte)
Da
Vita.it
di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)
Si terrà a Roma, il 22 e il 23 gennaio, la prima conferenza internazionale
sui Rom. Sarà promossa dal Ministero dell'Interno e si svolgerà presso la Scuola
Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, in via Veientiana. A riportarlo è
il sito Amalipe Romano, Amicizia Rom.
La Conferenza è in gestazione da mesi, visto che già il primo ottobre il
professore Alexian Santino Spinelli aveva riferito a Vita di un primo incontro
organizzativo per questo evento, ed è poi stata annunciata ufficialmente da
Amato il 6 novembre, al termine di un incontro col vice segretario generale del
Consiglio d'Europa, Maud de Boer Buquicchio.
Alla Conferenza parteciperanno Thomas Hammarberg, commissario per i diritti
umani del Consiglio d'Europa; Dana Varga, consigliera personale del primo
ministro rumeno per la problematica dei Rom; Maud de Boer Buquicchio, Vice
segretario generale del Consiglio d'Europa.
Claudio Marta, dell'Università Orientale di Napoli, farà una ricorstruzione
storica della presenza di Rom e Sinti in Italia, mentre Renato Mannheimer
presenterà una nuova ricerca. Nel pomeriggio del 22 ci sarà una tavaola rotonda
con diversi politici locali (da Formigoni a Chiamparino, dal prefetto Mosca al
prefetto Pansa), con Rosy Bindi e Marcella Lucidi.
Il 23 sarà dedicato al dialogo con la società civile, sulle tre aree
fondamentali di Casa, Scuola, Lavoro. Ci saranno Opera Nomadi, Sant'Egidio, Aizo,
Unirsi, Sucar Drom, Gruppo specialisti Rom, Comunità di Capodarco, Centro studi
zingari, Caritas e Arci Nazionale. Dopo uno sguardo europeo, chiuderanno i
lavori il ministro Ferrero e il ministro Amato.
Di Fabrizio (del 21/01/2008 @ 09:13:18, in Italia, visitato 2101 volte)
GIORNATA DELLA MEMORIA
LO STERMINIO NAZISTA DEL POPOLO ROM
Sabato 26/01 ore 21.00
Presso il circolo ArciBlob via Casati 31, Arcore
incontro con Dijana Pavlovic
attivista per i diritti del popolo rom
membro del comitato "Rom e Sinti insieme"
http://comitatoromsinti.blogspot.com//
ingresso con tessera Arci
lettura di testimonianze di rom e sinti sopravvissuti allo sterminio, video e
mostra fotografica
info@arciblob.it
www.arciblob.it
Di Fabrizio (del 21/01/2008 @ 16:11:29, in Italia, visitato 1887 volte)
Da
Vita
di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)
21/01/2008
Apre domani a Roma la Conferenza europea sulla popolazione rom. Una
"prima volta" per l'Italia, un evento di cui si parla dall'estate scorsa e che
nel corso dei mesi si è caricato tanto di attese quanto dei toni dell'emergenza.
Cristina De Luca (sottosegretario alla Solidarietà sociale) la presenta
come una Conferenza che avrà sì un focus sulla Romania, «ma che mira a
tenere assieme tutti gli aspetti e a riunire tutti gli attori, perché non c'è
sicurezza senza integrazione. Ci aspettiamo anche indicazioni concrete per
capire dove investire più risorse». Marcella Lucidi (sottosegretario
all'Interno) spiega che individuare rappresentanti rom non è facile, ma precisa
che «la Conferenza è un'occasione per fare proposte. Speriamo che questa sia la
Conferenza dei fatti, non delle polemiche».
Già, perché la Conferenza è nata sotto il segno delle polemiche. È critico
Massimo Converso, presidente di Opera Nomadi: «La Conferenza è prematura,
inutile e demagogica: sarebbe stato meglio aspettare i dati dell'indagine
promossa dal tavolo interministeriale, che entro sei mesi farà la prima
rilevazione nazionale della presenza di rom e sinti». Ma come, e la ricerca che
presenterà il professor Mannheimer? «Quella è solo una ricerca sugli
atteggiamenti razzisti degli italiani nei confronti dei rom, nulla che non
sappiamo già». Critico era stato anche Carlo Berini, membro di Sucar Drom
e del coordinamento Rom e sinti insieme: il punto più caldo era quello della
scarsa partecipazione di rom e sinti. Sapete infatti quanti rom sono stati
invitati? Cinque. Ci saranno Dana Varga, consigliere personale del primo
ministro romeno per i rom; Rudko Kawczynski, presidente del Forum europeo rom e
camminanti; Andrzej Mirga, dell'Osce; Alexian Santino Spinelli, docente
universitario e musicista, che presenterà una mostra sul porrajmos e Ceija
Stojka, reduce di Auschwitz. Certo, ci saranno i membri delle associazioni
impegnate contro la discriminazione dei rom (sia rom che non), che
parteciperanno ai panel su scuola, casa e diritti, ma interventi di rom da
programma non sono previsti nelle tavole rotonde, dove il dibattito sarà più
concreto: quella con governatori, sindaci e prefetti (con Gad Lerner) e quella
di respiro europeo (con Gianni Riotta).
Carlo Berini tuttavia, dopo l'intervista alla Lucidi pubblicata su Vita, ha
ridimensionato i suoi dubbi, convinto anche dal fatto il Consiglio d'Europa –
che in un primo momento voleva disertare l'evento – ha aderito nella persona di
Alexander Vladychenko. Per don Massimo Mapelli, della Casa della Carità,
la Conferenza sarà l'occasione «per uscire dalla logica dell'emergenza.
Fondamentale in questo senso la presenza di personalità europee», mentre per
Carla Osella, presidente di Aizo, bisognerà «evitare di focalizzarsi solo su
rom romeni e sicurezza». Per lei l'obiettivo sono i nuovi fondi per i progetti
promossi dal ministero della Solidarietà sociale (già stanziati 5 milioni di
euro) e il riconoscimento dei rom come minoranza etnica. A rassicurare tutti
sono i sottosegretari coinvolti. Entusiasti gli intellettuali rom e sinti:
Eva Rizzin, di OsservAzione, dottore di ricerca in geopolitica e
geostrategia e Alexian Santino Spinelli vedono nella Conferenza la prima
occasione data dal Governo per una reale partecipazione dei rom e sinti. Resta
critico invece Radames Gabrielli, presidente di Nevo Drom: «il Governo
non ci interpella perché vuole trovare solamente dei Sinti e Rom che abbiano una
laurea o un diploma. Rari da trovare per svariati motivi». Lui ha la quinta
elementare, precisa, ma è presidente di un'associazione fatta dagli stessi rom e
sinti. Perché lui a Roma non è stato invitato?
Segui il dibattito su Vita:
Conferenza sui rom: Marcella Lucidi risponde alle polemiche
Conferenza sui Rom: le associazioni ora promuovono il Governo
Conferenza su Rom: vengo anch'io, che ho la V elementare
Rom in Italia: un
report critico spedito alle Nazioni Unite
Di Fabrizio (del 23/01/2008 @ 10:02:14, in Italia, visitato 2621 volte)
Ti inoltro questa iniziativa promossa da un’associazione
della mia città, con preghiera di diffusione. Isabella.
In occasione della "Giornata della memoria", venerdì 25 gennaio,
l'Associazione don Nesi/Corea in collaborazione con la Circoscrizione 1 del
Comune di Livorno, promuove presso la sede in Largo Nesi 9 a Livorno, una serata
per ricordare il "Porrajmos", lo sterminio subito dai rom nei lager nazisti
durante la seconda guerra mondiale (500.000 le vittime), e per discutere e
confrontarsi sulle condizioni di questo popolo oggi.
Rom, Sinti, Camminanti. Popoli perseguitati, osteggiati, dimenticati,
demonizzati. Ieri ed oggi. Come dimostra anche la recente tragedia dell'11
agosto scorso a Livorno, quando 4 bambini hanno perso la vita. Un episodio che
ci interroga sulla nostra capacità di accoglienza, ospitalità, accettazione ed
incontro con l'altro, e sull'attualità di essere una città interculturale e
multietnica in continuità con la nostra storia e tradizione.
Ma i dubbi e gli interrogativi riguardano tutta la nostra società, il nostro
mondo e la nostra capacità di relazionarci e di costruire pratiche di vita
quotidiana.
Riflettendo quanto siano in agguato i veleni di una antropologia del disprezzo e
il rischio di una disumanizzazione di massa nei confronti dell'altro. Ed il
rapporto con i rom ne è un sensibilissimo indicatore, è una sorta di cartina di
tornasole del livello della nostra società e delle nostre relazioni disumane. E
forse anche da questo rapporto misureremo il livello della nostra degradazione o
della nostra residua umanità.
Il programma della serata sarà così articolato:
. alle 21,30 ci sarà la proiezione di video-documentari sulla persecuzione e
sullo sterminio dei rom da parte del nazismo e le testimonianze di storici e
sopravvissuti.
. alle 22,30 seguirà un incontro aperto, riflessioni e confronti
sull'accoglienza oggi dei rom sul nostro territorio. Sono previsti interventi e
testimonianze di alcuni operatori della Comunità di Sant'Egidio, della Caritas,
dei Salesiani e di Sergio Bontempelli dell'Associazione Africa Insieme di Pisa.
Tutta la cittadinanza è invitata ed ogni contributo è gradito.
Di Fabrizio (del 24/01/2008 @ 09:15:47, in Italia, visitato 2766 volte)
Patrocinio del comune di Buccinasco
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia -Sezione “Fulvio
Formenti” – Buccinasco
In collaborazione con:
ANED - Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei campi di sterminio
1 FEBBRAIO 2008 – ORE 21.00
LA DEPORTAZIONE
VISTA CON GLI OCCHI DELLE DONNE
Proiezione del documentario:
“LE ROSE DI RAVENSBRÜCK”
Interventi:
Giovanna Massariello (Consigliera A.N.E.D. e docente universitaria)
Nori Brambilla Pesce (Vicepresidente A.N.P.I. Milano e deportata)
Dijana Pavlovic (Mediatrice culturale Rom)
CASCINA ROBBIOLO - via Aldo Moro, 7
L’Assessore alla Cultura Mario Arrigoni
Il Sindaco Loris Cereda
www.comune.buccinasco.mi.it
anpi.buccinasco@libero.it
Di Fabrizio (del 24/01/2008 @ 09:24:46, in Italia, visitato 2700 volte)
ANPI SEZIONI: LORENTEGGIO/GIAMBELLINO – BARONA - P.TA GENOVA -
CORSICO
La Sinistra Zona 6
in collaborazione con tutte le associazioni democratiche
e le agenzie educative del territorio
26 gennaio 2007 ore 15,30
Giornata della memoria in zona 6
Il 27 gennaio, dal luglio del 2000, è la giornata della Memoria. Il nostro
paese, mai come oggi, ha bisogno di ritrovare la sua memoria. L’Olocausto è
stato, con la guerra, il più drammatico fatto del 1900. Ci ritroviamo per
ricordare le donne e gli uomini mandati a centinaia di migliaia a morire in
camere a gas con l’unica colpa di essere diversi dalla maggioranza al potere. La
memoria serve a ricordare che la paura genera morte e sofferenza e che interi
popoli non possono essere giudicati. Ai deportati, oltre il timbro tatuaggio,
veniva assegnato un triangolo che ne identificava la categoria da eliminare. Uno
dei triangoli meno conosciuti è:
-
IL TRIANGOLO MARRONE: deportati zingari
Porajmos: letteralmente devastazione. E’ questo il termine usato dalle genti rom
per indicare il tentativo del regime nazista di sterminare gli zingari. In
Italia gli
zingari chiamano se stessi con due nomi: ROM (centro e sud) e SINTI (nord), il
cui significato è uomini contrapposto a GAGGIO’ i non-uomini, cioè gli
stranieri, ma significa anche sempliciotti, paurosi. I Rom considerano i Sinti
gagè perché il sistema di vita di questi ultimi è basato sul viaggiare e sullo
spostarsi
continuamente, mentre i Rom sono più sedentari.
Perché non si ripetano gli orrori del passato, affrontiamo insieme i pericoli
presenti.
Interventi:
Ernesto Rossi, ASS. AVEN AMENTZA – UNIONE ROM E SINTI
Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi, OPERA NOMADI
Ci vediamo in via degli Anemoni 6
buffet, documenti e riviste
Di Fabrizio (del 31/01/2008 @ 20:48:44, in Italia, visitato 3141 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro:
Nei giorni 22 e 23 gennaio si è svolta la Conferenza Europea sulle
Popolazioni rrom e sinte organizzata dai Ministri dell’Intermo e della
Solidarietà Sociale. L’iniziativa ha registrato un successo superiore alle
attesa in ragione della folta partecipazione di rrom e sinti di fronte a
sindaci, governatori regionali, sottosegretari, ministri della repubblica,
rappresentanti di istituzioni europee, ministri esteri. Si è trattato del primo
incontro con respiro internazionale sul suolo italiano in cui ai rrom e sinti è
stata offerta l’opportunità di prendere la parola ed esplicitare esigenze e
attese rispetto a una situazione obiettiva che è una delle più degradate e
emarginate d’Europa a causa della sistematica violazione di diritti primari e
della negazione delle più elementari spettanze di cittadinanza sociale. I rrom
hanno dimostrato in questa “solenne” occasione di sapersi autorappresentare
dimostrando una forte volontà a proseguire nel processo di costituzione di
propri organismi nazionali in grado d’interloquire con le autorità pubbliche.
Tuttavia questo evento positivo, che si spera non rimanga un bel gesto isolato
ma preluda a un cambiamento di rotta, rimane in aperta e patente contraddizione
con l’incapacità da parte delle istituzioni di offrire un riconoscimento
giuridico a rrom stranieri in Italia da decenni, e pertanto di fatto
appartenenti alla nostra comunità, cui non solo non è riconosciuto l’accesso
alla cittadinanza ma è rifiutato anche il permesso di soggiorno. I rrom e i
sinti italiani d’altra parte, alcuni dei quali (kalderasha e sinti giostrai)
sono gli unici a praticare sia pure parzialmente il nomadismo, vengono
sottoposti a pressioni e vessazioni di ogni tipo nonostante il riconoscimento
legislativo del diritto al nomadismo (cfr. legge Corona sullo spettacolo
viaggiante).
Le autorità presenti all’incontro hanno manifestato una apprezzabile convergenza
nell’ammettere il ritardo dello Stato italiano nel predisporre adeguate
politiche sociali e di partecipazione delle comunità rrom e sinte.
Il risultato complessivo e il clima instauratosi lasciava sperare che la
questione dei rrom non si configurasse più come solo un mero problema di ordine
pubblico e malintesa sicurezza, come è avvenuto durante il corso del 2007 con
sgomberi indiscriminati sia di miserabili insediamenti informali sia di veri e
propri campi attrezzati.
A meno di una settimana dalla conferenza, il 29 gennaio alle 7.00 del mattino si
è presentato un massiccio numero di agenti di PS nel campo sosta di Saxa Rubra,
dove era stata indirizzata dalle autorità comunali la comunità dei rrom
kalderasha proveniente dall’area dell’ex Foro Boario in cui si era stabilita fin
dal 1993. L’allontanamento forzato dall’area è avvenuto senza alcun preavviso e
senza alcuna delle giustificazioni avanzate a fondamento degli sgomberi degli
insediamenti dei rrom stranieri. I kalderasha sono tutti cittadini italiani per
cui nei loro confronti non vale l’accusa di essere clandestini. Inoltre l’area
era stata occupata non indebitamente in quanto suggerita dalla stessa
amministrazione comunale. Anche l’eventuale accusa di degrado non avrebbe senso
alcuno dal momento che i campi e le roulottes dei kalderasha sono universalmente
conosciute per il lindore, la pulizia, l’ordine con cui sono amorevolmente
curate. Inoltre non era possibile neppure avanzare il pretesto della crescita
incontrollata dell’insediamento in quanto il numero delle roulottes si era nel
tempo ridotto.
I rrom kalderasha quando si trovavano al Foro Boario erano perfettamente
integrati non solo con gli abitanti del territorio, ma anche con i numerosi
soggetti che nel tempo erano stati ospitati in quello spazio che è stato uno dei
laboratori sociali più importanti d’Europa degli ultimi decenni. Il centro
sociale “Villaggio globale”, la radio “Spazio Aperto”, l’associazione
“Stalker-Osservatorio nomade”, l’associazione “Senza Confine” nella quale aveva
militato Dino Frisullo, al quale hanno intitolato il piazzale, mostrando però di
non tenere in alcun conto la sua testimonianza di solidarietà con migranti e
rrom. Sin dal 2003 l’Assessorato alle politiche sociali (Franco Alvaro, Enrico
Serpieri) aveva promesso di trovare un’area nella quale potessero essere
adeguatamente ospitate le 40 famiglie nel caso di dover lasciare l’area per le
trasformazioni in progetto che riguardavano anche l’università di Roma Tre. Il
portavoce della comunità si era impegnato per lungo tempo a trovare aree adatte
ed ogni volta a comunicarle al Comune, ma sempre senza successo. Nel frattempo
l’impresa “Altra Economia” era riuscita a portare avanti lavori importanti
nell’area del Mattatoio restringendo lo spazio occupato dalle roulotte. Tutto si
era svolto senza alcun disagio per loro. Nel marzo 2007 s’ingiunse ai Kalderash
di lasciare l’area con l’indicazione di trasferirsi nel parcheggio di Saxa Rubra
dove già sostavano alcuni Kalderash. Per cercare di lenire lo sradicamento
imposto l’Assessorato si era impegnato a dare contributi economici per il
servizio scolastico, buoni benzina per le famiglie ed un contributo di 2.000
euro a famiglia una tantum (tutte promesse mai mantenute).
La stessa università di Roma Tre ancora una volta aveva contribuito a compiere
un sopruso nei confronti dei rrom. Infatti già si era adoperata a far deportare
a Castel Romano i Rom di Vicolo Savini, troppo prossimi ad alcuni edifici
acquistati dall’Ateneo, lo stesso che tra i suoi master ne vanta uno
sull’intercultura. In pieno anno scolastico i minori di vicolo Savini, inseriti
nelle scuole da anni, furono sradicati fuori dal raccordo anulare e ricoverati
in tende in attesa di realizzare container, il massimo a cui può aspirare un
rrom. Lo stesso è dunque avvenuto per i bambini dei Kalderash, ma avevamo
comunque accettato il trasferimento confidando nelle molte promesse che erano
state fatte loro.
L’anno 2007 sarà ricordato come l’anno degli sgomberi forzati perpetrati nei
confronti di miserabili insediamenti informali sui greti dei fiumi o anche ai
danni di veri e propri campi attrezzati che l’incuria delle istituzioni aveva
abbandonato in mano della devianza anche se praticata solo una parte delle
persone dei campi. I rrom romeni, ultimo flusso consistente dall’Europa
dell’est, sono state soprattutto le vittime di questi sgomberi, sostenuti da una
campagna mediatica, senza precedenti per ampiezza, allarmismo ingiustificato e
deformazione dei fatti, sulla sicurezza. Purtroppo le amministrazioni di
sinistra sono state in molti casi le promotrici di questi pogrom indiscriminati
contro lavavetri e mendicanti.
13 delle 40 famiglie non accettarono lo spostamento a Saxa Rubra e restarono
accampate nei pressi del Foro Boario, dimostrandosi lungimiranti rispetto a
quanti avevano creduto alle promesse comunali.
Gli sgomberati da Saxa Rubra (14 roulotte, 30 adulti, 10 tra neonati e bimbi
nella primissima ionfanzia, 8 minori che lo choc dello sradicamento dalle scuole
di Testaccio già li aveva portati ad un disagio pronunciato nelle nuove scuole,
6 anziani malati ed una disabile, un ricoverato in gravi condizioni al
Policlinico Gemelli, sono stati costretti a trovare rifugio temporaneo presso il
terreno di un privato che però ha preteso la promessa a non restare che per
qualche giorno.
Tutto ciò viola i principi espressi chiaramente nelle stesse leggi regionali,
nelle quali si riconosce il diritto al nomadismo, ma senza la precisa garanzia
di aree di sosta e di transito di fatto s’impedisce la possibilità di ogni
tradizionale attività economica come quella dei Kalderah o quella dei Sinti
giostrai. Solo con aree di sosta non precarie è possibile conciliare nomadismo e
diritti alla salute e allo studio.
Aldo Hudorovic, rrom Kalderash, vice presidente dell’associazione UNIRSI (Unione
nazionale e internazionale Rom-Sinti in Italia)
Bruno Nicolini (Centro Studi Zingari)
Marco Brazzoduro (docente di “Politiche sociali”, Università di Roma “La
Sapienza”)
Roberto De Angelis (docente di “Sociologia urbana”, Università di Roma “La
Sapienza)
Al Commissario Europeo per i Diritti Umani, Thomas Hammarberg
Al Ministro degli Affari Interni, Giuliano Amato
Al Ministro della Salute, Livia Turco
Al Ministro per le Politiche della Famiglia, Rosy Bindi
Al Ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero
Al Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo
Al Presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra
Al Sindaco di Roma, Walter Veltroni
All’Assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie, Raffaella Milano
Al Prefetto di Roma, Carlo Mosca
Al membro italiano del Comitato di Esperti su Rom e Viaggianti del Consiglio
d’Europa, Claudio Marta
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