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Rom. Apre domani la Conferenza internazionale
Di Fabrizio (del 21/01/2008 @ 16:11:29, in Italia, visitato 1887 volte)

Da Vita

di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)

21/01/2008

Apre domani a Roma la Conferenza europea sulla popolazione rom. Una "prima volta" per l'Italia, un evento di cui si parla dall'estate scorsa e che nel corso dei mesi si è caricato tanto di attese quanto dei toni dell'emergenza.

Cristina De Luca (sottosegretario alla Solidarietà sociale) la presenta come una Conferenza che avrà sì un focus sulla Romania, «ma che mira a tenere assieme tutti gli aspetti e a riunire tutti gli attori, perché non c'è sicurezza senza integrazione. Ci aspettiamo anche indicazioni concrete per capire dove investire più risorse». Marcella Lucidi (sottosegretario all'Interno) spiega che individuare rappresentanti rom non è facile, ma precisa che «la Conferenza è un'occasione per fare proposte. Speriamo che questa sia la Conferenza dei fatti, non delle polemiche».

Già, perché la Conferenza è nata sotto il segno delle polemiche. È critico Massimo Converso, presidente di Opera Nomadi: «La Conferenza è prematura, inutile e demagogica: sarebbe stato meglio aspettare i dati dell'indagine promossa dal tavolo interministeriale, che entro sei mesi farà la prima rilevazione nazionale della presenza di rom e sinti». Ma come, e la ricerca che presenterà il professor Mannheimer? «Quella è solo una ricerca sugli atteggiamenti razzisti degli italiani nei confronti dei rom, nulla che non sappiamo già». Critico era stato anche Carlo Berini, membro di Sucar Drom e del coordinamento Rom e sinti insieme: il punto più caldo era quello della scarsa partecipazione di rom e sinti. Sapete infatti quanti rom sono stati invitati? Cinque. Ci saranno Dana Varga, consigliere personale del primo ministro romeno per i rom; Rudko Kawczynski, presidente del Forum europeo rom e camminanti; Andrzej Mirga, dell'Osce; Alexian Santino Spinelli, docente universitario e musicista, che presenterà una mostra sul porrajmos e Ceija Stojka, reduce di Auschwitz. Certo, ci saranno i membri delle associazioni impegnate contro la discriminazione dei rom (sia rom che non), che parteciperanno ai panel su scuola, casa e diritti, ma interventi di rom da programma non sono previsti nelle tavole rotonde, dove il dibattito sarà più concreto: quella con governatori, sindaci e prefetti (con Gad Lerner) e quella di respiro europeo (con Gianni Riotta).

Carlo Berini tuttavia, dopo l'intervista alla Lucidi pubblicata su Vita, ha ridimensionato i suoi dubbi, convinto anche dal fatto il Consiglio d'Europa – che in un primo momento voleva disertare l'evento – ha aderito nella persona di Alexander Vladychenko. Per don Massimo Mapelli, della Casa della Carità, la Conferenza sarà l'occasione «per uscire dalla logica dell'emergenza. Fondamentale in questo senso la presenza di personalità europee», mentre per Carla Osella, presidente di Aizo, bisognerà «evitare di focalizzarsi solo su rom romeni e sicurezza». Per lei l'obiettivo sono i nuovi fondi per i progetti promossi dal ministero della Solidarietà sociale (già stanziati 5 milioni di euro) e il riconoscimento dei rom come minoranza etnica. A rassicurare tutti sono i sottosegretari coinvolti. Entusiasti gli intellettuali rom e sinti: Eva Rizzin, di OsservAzione, dottore di ricerca in geopolitica e geostrategia e Alexian Santino Spinelli vedono nella Conferenza la prima occasione data dal Governo per una reale partecipazione dei rom e sinti. Resta critico invece Radames Gabrielli, presidente di Nevo Drom: «il Governo non ci interpella perché vuole trovare solamente dei Sinti e Rom che abbiano una laurea o un diploma. Rari da trovare per svariati motivi». Lui ha la quinta elementare, precisa, ma è presidente di un'associazione fatta dagli stessi rom e sinti. Perché lui a Roma non è stato invitato?

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