Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 09:00:05, in casa, visitato 1707 volte)

Da Chiesa Evangelica Zigana

Brunella Torresin (19 settembre 2008) L'Espresso Repubblica

Ieri sono state assegnate le case a Bruna, Samuel, Nicola, Gabriella, Natalina. Non sono state consegnate loro delle chiavi, ma "un'autorizzazione": un foglio di carta timbrato, in sostanza un contratto. Le case non sono proprio come le nostre case, ma il nuovo campo nomadi di via Dozza, quartiere Savena, a ridosso dei vivai Ansaloni, che è stato inaugurato ieri, nella giornata della conferenza a Bologna delle Città Europee contro il razzismo, per molti altri aspetti è un condominio. Vi abiteranno un'ottantina di Sinti: cittadini italiani da generazioni, tutti con residenza nel Comune di Bologna, da una ventina d'anni sistemati qui. Nomadi per cultura e per origine, ma più stanziali di tanti altri cittadini italiani. Il precedente campo, che si stendeva sullo stesso terreno comunale, era solo un'area sosta attrezzata: con bagni e docce in batteria e allacciamenti per le roulotte. C'è stato un periodo in cui una sola doccia funzionava, e le altre no. Nel 2005, il bando regionale per l'assegnazione di contributi ai Comuni che intendessero migliorare le aree per i nomadi, ha dato la possibilità di ristrutturare ma più ancora di ripensare come organizzare il campo. L'intervento è costato 700mila euro, la Regione l'ha finanziato per l'85 per cento. Ha spiegato ieri la vice sindaco Adriana Scaramuzzino, anche assessore ai servizi sociali, che è possibile dare accoglienza senza creare esclusione, offrire servizi dignitosi senza tradire costumi e tradizioni. La qualità della convivenza si determina in base alla condivisione dei progetti e dei servizi. Qui è stata usata molta pazienza, e poi anche fantasia. I Sinti hanno scelto alcuni loro rappresentanti, e hanno partecipato a una serie di incontri con gli operatori del Quartiere Savena - c'è un giovane assistente sociale che si occupa specialmente di loro, Marco Tocco - con i funzionari dei Lavori Pubblici del Comune e con il responsabile della progettazione, Piero Vendruscolo, che già tre anni fa aveva disegnato il campo sinti di Borgo Panigale. I Sinti desiderano continuare a vivere nelle loro case mobili, come fanno da generazioni. Anche al Savena continueranno a vivere nelle loro roulotte, ma avranno a disposizione, appena fuori casa, bagni riscaldati e cucine, in muratura. Ma poiché, ad esempio, i piani di cottura in comune non erano graditi, ci si è inventati "i locali cucina" sotto il portico. Ogni portico ne contiene tre, separate da divisori. La comunità conta un'ottantina di persone: il più piccolo, Justin, ha sei mesi, la più anziana 71 anni. Č la comunità che ha il più alto grado di scolarizzazione tra i Sinti di Bologna, alcuni ragazzi hanno frequentato anche le superiori. Č formata da cinque famiglie allargate, composta ciascuna da tre, quattro nuclei. Perciò l'area è stata divisa in cinque "microaree", separate tra loro da una rete: ogni microarea, cioè ogni cortile, accoglie le roulotte e i camper della stessa famiglia allargata. In ciascuna delle cinque microaree è stata costruita una "casetta" in muratura, dipinta con i colori di Bologna: rosso e ocra gialla, alternati sulle pareti e sotto i portici. Ogni casetta ospita tre (o quattro) bagni completi con antibagno, con altrettante caldaie, e tre (o quattro) cucine, uno e una per ciascun nucleo famigliare. Le cucine sono all'aperto, ma al coperto, riparate dal portico che corre sui tre lati di ciascuna "casetta". Č un po' come un campeggio. Ma ogni nucleo familiare è intestatario del contratto per la fornitura di elettricità, acqua e gas: non era mai successo prima. Pagheranno utenze e consumi. E ogni famiglia, prima di accettare "l'autorizzazione", ha saldato quanto doveva al Quartiere di affitto arretrato per la sosta nel "vecchio" campo. Attorno alle casette è stato steso l'asfalto: e sull'asfalto la comunità di Bruna, Luigi, Natalina, Samuel..., sposterà le sue roulotte, i suoi camper e case mobili che per un anno, quanto sono durati i lavori, ha sistemato, stretto e concentrato sui terreni attigui. C'è anche la chiesa: la comunità ospita un pastore evangelico, Chiesi Luigi Ministro di Culto, Della MEZ e conta un discreto gruppo di fedeli. Potrà fungere anche da sala per riunioni o assemblee

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Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 09:19:03, in Regole, visitato 1403 volte)

Da Romano Them

Roma, 21 settembre 2008 - Parlano italiano, mangiano italiano e tifano per le star del calcio italiano, ma non sono italiani. Nei fatti, è difficile dire cosa sono.

Migliaia di persone stanno vivendo in Italia senza cittadinanza o documenti d'identità di un qualche paese. Molti erano cittadini di paesi che non esistono più, come la Jugoslavia o l'Unione Sovietica. Ma non hanno mai ricevuto la cittadinanza dai paesi che hanno rimpiazzato la loro nazione che non c'è più, ed inoltre sono venuti a mancare i requisiti per diventare cittadini in Italia.

E' difficile capire quanti siano perché sopravvivono ai margini della società, ma la Comunità di Sant’Egidio, un'organizzazione cattolica di Roma, pone il numero tra i 10.000 e i 15.000 Sono spesso cacciati dalle autorità, che cercano di deportarli come immigranti illegali anche se non hanno dove andare.

La vita nel limbo può essere particolarmente dura per chi è nato ed è andato a scuola in Italia. Una volta che compiono 18 anni, per la legge diventano poco più che immigranti illegali.

"Noi non siamo jugoslavi, non siamo italiani. Siamo come nuvole," dice Toma Halilovic, che vive con i suoi genitori, moglie e bambini in due container in un campo improvvisato alla periferia di Roma.

Halilovic, 26 anni, è nato nella capitale italiana da genitori jugoslavi arrivati qua illegalmente negli anni '70. Ha frequentato la scuola dell'obbligo, fatto amicizie con i bambini del posto e si è appassionato per la squadra di calcio dell'AS Roma.

Quando compì 18 anni, pensava avrebbe ottenuto la cittadinanza. I figli nati da stranieri in Italia non ottengono automaticamente la cittadinanza, ma possono richiederla tra i 18 e i 19 anni se hanno vissuto continuativamente e legalmente nel paese.

Halilovic dice che la sua richiesta è stata rigettata per un tecnicismo. Alla nascita non è stato registrato come residente, perché in quel periodo non era richiesto dalla legge.

"Mi hanno detto che sono nato in transito," dice. "Cosa significa? Questo è il mio paese."

In alcuni casi, i genitori non registrano i figli alla nascita perché hanno perso la cittadinanza del loro paese d'origine e non possono rinnovare i loro permessi di residenza italiani, dice Paolo Morozzo della Rocca, professore di legge sull'immigrazione all'Università di Urbino.

Molti dei quasi invisibili in Italia sono Zingari dall'ex Jugoslavia. La mancanza di carte d'identità e permessi di lavoro offre loro poche opportunità di studiare, avere un lavoro e lasciare i poveri accampamenti che ospitano molta della popolazione di 150.000 Zingari in Italia.

Una soluzione per quelli come Halilovic è di dichiararsi ufficialmente apolidi. Una convenzione del 1954 dell'ONU, riconosce loro uno speciale passaporto, permesso di risiedere e lavorare in Italia, ed un rapido percorso verso la cittadinanza.

L'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati dice che nel 2007, i governi hanno riconosciuto 886 apolidi in Italia, 948 in Francia, 4.461 nei Paesi Bassi e 9.091 in Germania. La Francia ha approntato un ufficio governativo per investigare sulle richieste di apolidia e trovato che impiegano di solito circa sei mesi.

Ma in Italia c'è una situazione da comma 22: il Ministero degli Interni richiede un permesso di residenza per riconoscere l'apolidia. Ed il permesso non può essere ottenuto senza un passaporto valido, che gli apolidi non hanno. Il Ministero dell'Interno non ha commentato.

L'unica alternativa è far causa al ministero in un tribunale civile, cosa che può prendere almeno tre anni, dice Morozzo della Rocca. Nota che la maggior parte della gente senza documenti manca del tempo e dei soldi per rivolgersi ad un tribunale.

"L'Italia si sta comportando con disonestà nell'applicare la convenzione," dice.

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha detto recentemente che il governo intende garantire la cittadinanza ai bambini Zingari abbandonati nati in Italia. Ma i gruppi umanitari dicono che la vera sfida è accellerare il processo per dare agli apolidi i loro diritti.

Un problema è la difficoltà nel distinguere tra chi è veramente senza cittadinanza ed i migranti clandestini che si sbarazzano dei loro documenti dopo essere entrati in Italia, sperando di evitare il rimpatrio, dice Oliviero Forti, capo dell'ufficio immigrazione della Caritas.

"Per qualcuno è un piano: Strappano i loro documenti e prendono vantaggio dalla situazione," dice Forti. "Ma ci sono anche quelli nati nel nostro paese, hanno vissuto qui ed improvvisamente si scoprono ad essere illegali."

Source: Associated Press


PS: Una storia da Kelebek

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Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 09:42:15, in Regole, visitato 1586 volte)

Ricevo da Clochard

La recente richiesta di archiviazione delle denunce presentate sulla base della notissima ordinanza fiorentina contro i "lavavetri" sposta sul piano del diritto un dibattito che sino ad oggi è stato dominato dalla politica. Inutile disquisire se il procuratore di Firenze sia tecnicamente nel giusto nella sua richiesta di archiviazione, tanto più che la politica muscolare prospettata dal sindaco Domenici preannuncia una ricerca con il lanternino del comma utile a fungere da deterrente verso la temuta rioccupazione degli incroci. Tanto vale quindi attendere il prossimo atto. E' invece utile fornire ai cittadini qualche dato di contesto sino ad oggi trascurato.

Per chi non ami nascondersi dietro un dito, è evidente che l'attività dei lavavetri è nella quasi totalità dei casi una forma malamente dissimulata di mendicità. Ne condivide la funzione economica, e pone gli stessi, oggettivi, problemi di potenziale sfruttamento e difficile inserimento nel tessuto urbano. Ora, piaccia o no, la mendicità degli adulti è nel nostro ordinamento perfettamente lecita. La sanzione della mendicità "semplice" è stata dichiarata incostituzionale nel 1995. Cosa ancora più imbarazzante, e da nessuno sinora ricordata, è che il reato di mendicità "invasiva", che la sentenza della corte costituzionale aveva lasciato in piedi, venne cancellato dal legislatore nel 1999, senza introdurre alcuna sanzione amministrativa. Scelta incauta del governo dell'epoca? Forse, ma comprensibilmente ciò non muta la realtà del diritto. Il lavavetri e il mendicante possono commettere reati comuni (molestie, minacce, e così via)? Certo. Ed è anche possibile che gli strumenti a disposizione per la repressione di questi reati (che spesso prevedono una querela della parte offesa) siano deboli. Esistevano, in paesi e epoche non remoti, norme che punivano più gravemente i reati commessi da mendicanti. Pochi, credo, ne sosterrebbero pubblicamente la reintroduzione.

Non occorre poi essere giuristi raffinati per comprendere che il potere degli amministratori locali di proibire atti altrimenti leciti con ordinanze la cui violazione diventa indirettamente un reato è un'arma potenzialmente insidiosa per la libertà individuale, vista la discrezionalità insita nelle valutazioni sottostanti. Anche qui, va mantenuto un minimo di rigore. Le richieste ai semafori possono essere, come altre disavventure del quotidiano, fastidiose. Anche i lavavetri (come avvocati, professori, assessori, e così via) possono essere maleducati ed arroganti. E' anche però onesto chiedersi su quale base si valuti l'effettiva dimensione dei fenomeni di comportamento realmente aggressivo, al di là della generica intolleranza diffusa nella popolazione. "Leggende metropolitane" e altri fantasmi sono moneta corrente in queste vicende, e sarebbe interessante sentire come i lavavetri percepiscono noi automobilisti.

L'occasionale lavaggio non richiesto può essere - anche per chi scrive - fonte di irritazione. Ma siamo sicuri che l'interesse alla totale tranquillità del cittadino in quella peculiare e sacra appendice che è ormai l'automobile sia un'adeguata motivazione per la messa in moto di strumenti sanzionatori così solleciti e severi? A questo interrogativo aggiungeremo un dubbio anche più sgradevole. Rispettare lo "stato di diritto" nella quotidianità politica e amministrativa impone certamente di non espandere a discrezione l'area di quanto è suscettibile di sanzione penale. Ma presuppone anche che la messa in moto di qualsiasi macchina sanzionatoria sia scevra da sospetti di parzialità e doppi standard. La stretta sui lavavetri arriva invece quando quest'attività è a Firenze in grande prevalenza svolta da Rom, verso i quali esiste un radicatissimo pregiudizio In un paese dove, nonostante le costanti smentite giudiziarie, continua a sopravvivere il mito dei "Rom che rubano i bambini", ogni sospetto è lecito. Anche quello che l'ordinanza sia solo l'ennesimo caso in cui tutta la potenza di un diritto lasciato ordinariamente "dormiente" viene risvegliata solo per allontanare un gruppo comunque sgradito. Chi volesse curiosare tra i fascicoli dei vari procedimenti penali che portarono alla dichiarazione di incostituzionalità del reato di mendicità scoprirebbe che in tutti i casi, nessuno escluso, quella norma penale altrimenti notoriamente disapplicata era stata azionata contro Rom. E così via, in un'infinita serie di simili vicende, italiane e non. Per la sua campagna di legalità il comune di Firenze potrebbe in fondo trovare tra i Rom qualche valido consulente, visto che di "tolleranza zero", a loro spese, hanno esperienza da qualche secolo.

Alessandro Simoni
professore di sistemi giuridici comparati nell'Università di Firenze

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Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 14:10:45, in Italia, visitato 1619 volte)

5 Ottobre 2008 h. 15:30 al Teatro Nuovo di Ferrara
Organizzato da: Comune di Ferrara e settimanale Internazionale, in collaborazione con ARCI e Ferrara Sotto le Stelle

Appuntamento nell'ambito della seconda edizione di "Internazionale a Ferrara. Un weekend con i giornalisti di tutto il mondo", il festival dedicato al giornalismo e all'informazione globale

Una seconda edizione molto attesa non solo dai tanti lettori di Internazionale - la rivista che, sotto la direzione di Giovanni de Mauro, ogni settimana seleziona e pubblica i migliori articoli di politica, attualità, cultura e economia apparsi sui giornali dei cinque continenti - ma anche da tutti coloro che cercano occasioni per approfondire tematiche legate alla politica internazionale, alle trasformazioni sociali e ai futuri scenari dell'economia.

PROGRAMMA
Gad Lerner a colloquio con:
- Delia Grigore, scrittrice e docente universitaria rom rumena
- Alija Krasnici, scrittore rom serbo
- Alexian Santino Spinelli, musicista e docente universitario rom italiano
In inglese e in romanì con traduzione consecutiva

Vai al Programma del Festival

INFO:
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin, Rachele Gibin
telefono: 041 5904893
e-mail: a.lacchin@villaggioglobale.191.it 

Ufficio stampa Internazionale e Fusi orari
Elena Giacchino
telefono: 06 80912727
e-mail: ufficiostampa@fusiorari.it 

Comune di Ferrara
Sergio Gessi
telefono: 0532 419243
e-mail: s.gessi@comune.fe.it

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Ricevo da Maria Grazia Dicati

CONTRO IL RAZZISMO Una marcia per la convivenza, 'Vivere insieme si può'

L'iniziativa organizzata da un ricco quanto variegato cartello di forze dell’associazionismo. Hanno aderito anche il consiglio regionale e il comune.

Ancona, 3 ottobre 2008 - Un ricco quanto variegato cartello di forze dell’associazionismo di Ancona e provincia ha deciso di indire per domani, alle 17, nel capoluogo, una 'Marcia per la convivenza'. Tante le sigle che si sono messe in rete per l’evento: Cgil, Cisl, Arci, Caritas, Casa delle Culture, Circolo Culturale Africa, Scuola di pace, Anolf Cisl, Rdb, e altre ancora, insieme alle comunità locali di Senegal, Bangladesh, Camerun, Togo, Perù, Romania, Donne Africa Subsahariana, Guinea.

L’iniziativa si propone come un ponte che nell’attraversare vari quartieri cittadini lanci un forte segnale contro la xenofobia e il razzismo, per il rispetto di tutti al di là del paese di origine o del credo religioso. 'Vivere insieme si può' questo lo slogan che dà il titolo della manifestazione, alla quale ha aderito, a maggioranza, anche il Consiglio regionale che ha pure approvato una mozione contro l’intolleranza razziale.

Anche il Comune di Ancona ha dato il suo appoggio all'iniziativa. Per la sua storia e collocazione geografica, ricorda la giunta, ''Ancona è da sempre una comunità accogliente e aperta e proprio per questo è preoccupata per il clima che vive il Paese e per episodi drammatici dei quali la cronaca ha dato conto a Roma, Parma e Castelvolturno''.

La 'Marcia per la convivenza' si caratterizzerà per un tragitto e delle modalità fuori dai percorsi abituali. Infatti è previsto il concentramento alle 17 davanti alla Chiesa dei Salesiani, al piano San Lazzaro dove è più marcata la presenza di cittadini di origine straniera. Da lì si attraverserà gli Archi per poi giungere in centro.

Durante il tragitto farà delle soste durante le quali prenderanno la parola una giovane immigrata, un lavoratore straniero delegato sindacale, una insegnante anconetana e una giovane immigrata di seconda generazione. Concluderà gli interventi il significativo contributo di Nazzareno Guarnieri presidente della Comunità Rom e Sinti di Pescara. La marcia terminerà a Piazza del Papa dove dalle 19,30 in poi suoneranno il gruppo bengalese Boishki e gli italo-senegalesi Anima Equal.

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Di Fabrizio (del 04/10/2008 @ 09:36:34, in scuola, visitato 1736 volte)

Da Hungarian_Roma

Parigi, 29 settembre 2008 - La Presidenza Francese del Consiglio dell'Unione Europea [ha tenuto] un secondo summit sull'uguaglianza a Parigi il 29 e 30 settembre. Lívia Járóka MEP (EPP-ED) ha puntualizzato che la segregazione prevalente e la discriminazione costante affrontata dai bambini Rom, impatta negativamente sul loro futuro e sulla capacità di trovare un impiego remunerativo quando cresceranno.

Escludere i bambini Rom dalla scuola, come pure segregarli dalle scuole principali, li depriva del diritto fondamentale all'istruzione ed ostacola direttamente la loro capacità di continuare verso una più alta istruzione o di accedere a migliori lavori pagati che potrebbero essere messi a loro disposizione, e propaga l'esclusione sociale ed economica che oggigiorno caratterizza così tante comunità Rom. La continuata marginalizzazione della gioventù Rom causerà alla società la perdita di una fonte significativa di creatività e contribuzione sociale. Il costo del mantenimento delle scuole segregate, assieme all'ingiusto trattamento discriminatorio verso i Rom, avranno conseguenze negative nel lungo termine per i governi europei. "Per questa ragione, investire nell'istruzione dei Rom non è soltanto moralmente giusto, ma aiuta anche al rafforzamento dell'Economia Europea," ha dichiarato Járóka.

Livia Járóka ha anche sottolineato l'importanza del livello di coinvolgimento europeo riguardo l'impegno a lavorare per desegregare le scuole, ed ha evidenziato il ruolo strategico in questo processo della Commissione Europea. Ha richiesto una campagna d'azione per un'istruzione giusta e di qualità. Ha dichiarato: "Le direttive UE devono servire soprattutto a questo scopo. Il circolo vizioso di istruzione sotto gli standard, ghettizzazione nell'alloggio e disoccupazione cronica, sono evidentemente collegati. Se questo circolo dev'essere rotto, i giovani Rom devono avere, almeno, pari accesso alle scuole e alle università, e dev'essere dato loro il giusto posto nella società.

For further information:
Járóka Lívia (EPP-ED/Fidesz) , T.: 0032 2 28 45215
Vera Stricki GSM.: 0032 472 90 27 34
http://fidesz-eu.hu/

Hölvényi György
sajtótanácsos/ press councillor
sajtóosztály/Press Service
EPP-ED Group - képviselőcsoport
Európai Parlament/European Parliament
Tel: +322/284 23 93 (BRU), +33/3881 73718 (STR)

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Di Fabrizio (del 04/10/2008 @ 09:44:38, in Europa, visitato 1419 volte)

Da Roma_Francais

Gitani e rifiuti nucleari: Filippetti (PS) "scandalizzata dalle proposte di un eletto dell'UMP - (Il video in francese con la dichiarazione incriminata)

PARIGI - Aurélie Filippetti, portavoce del gruppo PS all'Assemblea, giovedì si è detta "scandalizzata" per le "ignobili opinioni" del presidente (UMP) del consiglio generale della Mosella, Philippe Leroy, che ha paragonato "l'accoglienza delle popolazioni di Gitani da parte dei comuni allo stoccaggio di rifiuti radiottivi".

"Occorre ricordare che sotto il III Reich gitani, zigani, rom, gens de voyage sono stati sistematicamente eliminati dai nazisti perché erano considerati precisamente come -rifiuti dell'umanità-?", ha detto Mme Filippetti, deputata della Mosella.

Interrogato due sabati fa da France 3 Lorraine-Champagne-Ardenne sull'eventuale interramento di rifiuti nella Mosella, M. Leroy si è detto "sostanzialmente d'accordo" e poi ha aggiunto: "Ci si arrabbia anche con le popolazioni dei Gitani, non li vuole nessuno. Ci si arrabbia con le politiche di trattamento dei rifiuti: nessuno li vuole".

"E tuttavia, il civismo oggi, per tutti, è sapere che dobbiamo accogliere, sui nostri territori, popolazioni difficili, alloggi sociali, rifiuti nucleari, industriali e domestici", ha detto ancora all'emittente M. Leroy, anche lui senatore della Mosella.

Davanti "alla gravità di un tale paragone", la deputata PS "sostiene le associazioni che hanno chiesto le dimissioni di M. Leroy da tutti i suoi mandati".

La rete "Uscire dal nucleare" ha chiesto giovedì le dimissioni di Philippe Leroy poiché quest'ultimo "ha osato comparare i Gitani ai rifiuti nucleari".

(©AFP / 02 octobre 2008 19h11)

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Di Fabrizio (del 05/10/2008 @ 09:00:05, in casa, visitato 1340 volte)

Da Czech_Roma

Prague Daily Monitor

Ostravice, Nord Moravia, (CTK) 29/9/2008 - Potrebbe emergere un ghetto Romanì nel villaggio di montagna di Ostravice, dato che lì una compagnia intende costruire case per i Rom di Ostrava, ma i residenti sono in forte disaccordo; l'ha detto lunedì ai giornalisti il sindaco Jaromir Dobrozemsky. La compagnia di Ostrava REALIS-INVEST che possiede l'area di un ex istituzione sociale locale, intende costruire in loco alloggi per circa 40-50 famiglie Rom di Ostrava.

Le autorità municipali hanno incontrato lunedì i rappresentanti della compagnia e della locale comunità Romanì ma, ha detto Dobrozemsky, il dialogo non ha prodotto risultati concreti. Il portavoce della compagnia ha rifiutato di commentare, chiedendo ai giornalisti di porre le loro domande per iscritto. Secondo Dobrozemsky, la compagnia ha proposto due varianti d'uso sul terreno abbandonato: secondo la prima, gli edifici saranno ricostruiti per essere usati come case per inquilini; la seconda prevede di costruire lì case per i Rom. "Non è stata presa nessuna decisione e gli incontri continueranno. Ci vorrà molto tempo per prendere una decisione," ha detto Dobrozemsky. Ha anche detto che lunedì i rappresentanti Romanì hanno chiesto come risolvere la loro situazione sociale.

Le domande riguardano il pagamento dei benefici di sicurezza e la capacità di asili e scuole. E' stato detto loro di porre le domande per iscritto. Dobrozemsky ha detto che con la seconda variante, la compagnia riconvertirebbe gli edifici in case per Rom con i fondi attesi dall'Unione Europea. I residenti del villaggio, che è situato nell'area protetta paesaggisticamente di Beskydy, non sono contenti della prospettiva di una vicinanza con un ghetto Romanì.

Un residente di 72 anni ha detto lunedì ai giornalisti di aver paura che molti Rom potrebbero aggiungersi dalla Slovacchia per unirsi ai loro parenti. Ha ammesso di aver paura soprattutto dei furti. Ha anche detto che i Rom non si adatteranno mai allo stile di vita della società maggioritaria. Secondo lui, il ghetto significherebbe la fine del villaggio.

Vratislav Gloziga, che custodisce i locali abbandonati, ha detto lunedì ai giornalisti che la situazione attuale è dovuta ai problemi di mutua comunicazione tra il comune ed i nuovi proprietari dell'area.

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Di Sucar Drom (del 05/10/2008 @ 17:59:38, in blog, visitato 1644 volte)

Austria, nuova ascesa di Haider
Secondo le prime proiezioni della tv pubblica Orf, vittoria numerica della Spoe (socialdemocratici) ma vittoria politica e simbolica della destra alle elezioni in Austria. Haider: "Bene, ma resto in Carinzia", il leader del partito di estrema destra Bzoe ha triplicato i voti...

Genova, la Giornata Internazionale della Nonviolenza
L’Assemblea generale dell’ONU ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale della Nonviolenza il 2 Ottobre perché data della nascita del Mahatma Gandhi, che ha condotto l’India alla propria indipendenza con azioni nonviolente, divenendo co...

Napoli, alcuni non perdono il vizio razzista
Dalle proteste contro i campi rom a quelle contro gli africani. Pochi mesi fa gli abitanti di Ponticelli davano fuoco agli accampamenti allestiti da famiglie rom nel quartiere. Ieri, i napoletani sono tornati a protestare in piazza contro una comunità straniera, un gruppo di africani sfrattati da Pianura...

Castel, diffidare delle politiche securitarie
La società contemporanea vive immersa nella paura e nella insicurezza. Dal tema dell'immigrazione a quello del terrorismo, dalla paura per le conseguenze disastrose del riscaldamento globale alla timore per il crollo economico-finanziario internazionale o al rischio della disoccupazione...

Roma, male Alemanno sui Rom
Alemanno continua ad esternare sulla questione rom. Oggi era ospite della trasmissione ''Sabato e domenica'', in onda su Raduno e ha ribadito che “il 15 ottobre terminerà il censimento all'interno dei campi rom”. Noi di sucardrom facciamo rilevare che questo è il quindicesimo censimento nella Capitale in dieci anni...

Milano quotidiana, in due atti
Uno. E’ un percorso brevissimo, cento metri, un paio di minuti. Eppure offre uno spaccato eccezionale di questa città. Piazzale Lagosta 4 del pomeriggio. Una donna con il suo carico di sacchetti e povere cose sta usando la fontana per sciacquare qualcosa. Un ra...

Roma, Arci: i dati di Vespa su bimbi rom e la scuola sono falsi
“Il 50% dei bambini rom inseriti nel progetto di scolarizzazione gestito dall'Arci solidarietà Lazio viene promosso al termine dell'anno scolastico”. E' il dato centrale diffuso in tarda mattinata a Roma dall'Arci Solidarietà che ha risposto alle cifre sulla scolarizzazione dei bambini rom diffusi da Bruno Vespa nelle...

Romania, a Banel Nicolita la Medaglia al Merito Sportivo
E' uno di quelli che da qualche anno sono sulla bocca di tutti. Rom. “Zingari”. Minoranze etniche spesse volte troppo frettolosamente bollate come "off-limits" e che Banel Nicolita ha orgogliosamente rappresentato agli Europei...

Roma, polemiche sterili sulla scolarizzazione dei bambini sinti e rom
Le minoranze rom e sinte in questi giorni sono costrette a subire, e quindi a pagarne i danni in prima persona, l'ennesima strumentale polemica, questa volta tra il giornalista Bruno Vespa, Arci Solidarietà Lazio e Comune di Roma per il progetto di scolarizzazione dei bambini rom e sinti...

Rom e Sinti, l'Italia vista in Ungheria
Il 30 agosto scorso Rom Sinti Politica dava notizia di quanto successo alla troupe ungherese della Duna Tv nel “campo nomadi” di Caslino 900. Marco Brazzoduro della federazione Rom e Sinti Insieme così aveva descritto l’accaduto: «Siamo stati fermati e identificati all'uscita dal campo con la minacc...

Roma, ancora sulla scolarizzazione
«Dati imprecisi e scorretti» perché per gli alunni rom che non frequentano abitualmente le classi scolastiche sono previsti percorsi formativi alternativi e inoltre, se una caduta verticale della frequenza a scuola degli alunni rom c’è stata, si è verificata «da aprile in p...

Razzismo, l'Italia si sveglia?
Un giovane ghanese mostra i segni di un pestaggio e denuncia i vigili urbani di Parma, che lo avrebbero fermato per sbaglio e poi picchiato. Una nuova vicenda che rilancia, dopo la morte di Abdoul a Milano e...

Gustavo Zagrebelsky, la legge e le sue ragioni
«Dimmi, Pericle, mi sapresti insegnare che cosa è la legge?» chiede Alcibiade a Pericle. Pericle risponde: «Tutto ciò che chi comanda, dopo aver deliberato, fa mettere per iscritto, stabilendo ciò che si debba e non si debba fare, si chiama legge». E prosegue: «Tutto ciò che ...

Venezia, Gentilini indagato per istigazione all'odio razziale
La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo a carico del vice sindaco Giancarlo Gentilini che durante la cerimonia che ha concluso la festa dei popoli padani ha invitato i presenti a «mandare a pregare e a pisciare i musulmani nel deserto»...

Napoli, l'accampamento della pace
L’Accampamento della pace è la prima tappa di avvicinamento al Forum Universale delle culture che si terrà a Napoli nel 2013. Si tratta della quinta edizione dell’Accampamento ( le precedenti si sono tenute in Spagna, Uruguay e Messico ) ed è organizzata su due turni, il primo si svolgerà dal 5 al 14 Ottobre...

Luca Carboni riscopre le canzoni impegnate
Sarà sicuramente un caso che mentre è appena uscito il tributo ai cantautori da parte di Mango, Luca Carboni racconta al Corriere della Sera che da qualche tempo sta lavorando a un progetto analogo. In realtà Mango ha reso pop alcuni classici mentre Carboni sta facendo un lavoro p...

Varsavia, Human Dimension Implementation Meeting
Si sta svolgendo a Varsavia in Polonia, dal 29 settembre, la conferenza «Human Dimension Implementation Meeting», un evento organizzato dall'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE(Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), in materia di diritti umani e democrazia in Europa...

Aprilia (LT), il Comune non vuole i “nomadi”
Inviato al prefetto e al gabinetto Berlusconi il documento approvato dal Consiglio comunale che esprime la contrarietà alla realizzazione di un "campo nomadi". «Ieri - ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale, Pio Nicolò - ho provveduto a inviare l'atto del Consiglio non solo al prefetto ma anche ai vertici del Governo. Il gabinetto Berlusconi deve capire che...

Razzismo, in Italia è un'emergenza!
Un cinese è stato aggredito il 2 ottobre a Roma, da sette minorenni, che lo hanno lasciato per terra con un trauma cranico e il naso rotto. Nella stessa giornata, a Milano, un ambulante abusivo senegalese al mercato è stato pestato con una mazza da baseball da un italiano...

Napolitano: allarme razzismo!
“Il rispetto della dignità umana si è tradotto nella grande conquista del superamento del razzismo: di qui l'allarme per il registrarsi in diversi paesi di nuove manifestazioni preoccupanti, mentre nulla può giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale”...

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Di Fabrizio (del 06/10/2008 @ 08:40:50, in Italia, visitato 1599 volte)

 La CHIESA EVANGELICA ZIGANA IN ITALIA segnala questa presentazione del libro di Pino Petruzzelli "Non chiamarmi Zingaro". Pino Petruzzelli è stato ospite dell'assemblea evangelica tenutasi il mese scorso a Mantova.

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