Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 09/09/2010 @ 11:23:54, in scuola, visitato 1883 volte)
Ricevo da Stefano Pasta
ASSOCIAZIONE GENITORI SCUOLA
ELEMENTARE "BRUNO MUNARI"
Milano, 8 settembre '10
Ieri mattina hanno sgomberato il campo rom di via Rubattino.
Come nel novembre dell'anno scorso, come papà e mamme dei compagni di classe di
questi bambini eravamo presenti allo sgombero. Con noi le maestre dei nostri
figli.
Uno sgombero annunciato. Ci siamo trovati verso le sei circa, nella speranza di
un falso allarme, ma purtroppo, così non è stato.
Verso le sette, la pioggia e il freddo hanno scortato le forze dell'ordine e le
ruspe dentro il campo.
Una storia che si ripete, la peggiore. Donne, uomini e bambini a cui non si
offre nessuna speranza, nessun futuro, nessuna umanità.
Tra cinque giorni, molti dei bambini presenti (29) avrebbero ripreso la scuola.
L'unica possibilità per poter pensare ad un futuro diverso dai propri padri,
dalle proprie madri. Negato. Bambini senza diritto di istruzione.
Senza il diritto di sapere che si può vivere diversamente.
Ieri mattina, mentre ero nel campo, osservavo la barbarie di quella scena, donne
uomini e bambini accampati tra la sporcizia, i topi, il freddo; e le Autorità
che come unica soluzione, non riescono a fare altro che cacciarli, nella
speranza che possano scomparire in altra sporcizia, convivere con altri topi,
magari in un altro Comune. Tutto mi portava ad una considerazione: non è
cambiato nulla.
Ora mentre scrivo mi accorgo che in realtà non è così.
Grazie all'impegno in quest'ultimo anno da parte delle maestre, delle mamme di
Rubattino e delle comunità che operano nell'assistenza, come la Comunità di S.
Egidio, qualcosa è cambiato:
si è creata una rete di solidarietà, di affetto, di contatti che con le proprie
sole forze è riuscita a dare qualche speranza a qualcuna di queste famiglie.
Qualche genitore Rom ha trovato lavoro, seppur temporaneo;
qualche famiglia Rom è riuscita a trovare anche una casa.
Tutte le famiglie Rom hanno compreso l'importanza della scuola per i propri
figli ed hanno messo in atto una grande determinazione e volontà nel far
frequentare con continuità le lezioni, nonostante i continui disagi e incertezze
a cui dovevano far fronte. Hanno capito che, attraverso la scuola, un processo
di integrazione è possibile. I bambini Rom hanno festeggiato con i nostri figli
i compleanni, partecipato alle feste della scuola.
La politica e le istituzioni hanno offerto solo sgomberi. Sgomberi che hanno
comunque un costo molto alto, nella speranza di essere ripagati con la moneta
elettorale. Ero al campo e la sola cosa che le istituzioni offrivano, senza
peraltro grande convinzione, è lo smembramento delle famiglie. Allontanare gli
uomini dalle donne e dai propri figli.
Alcune maestre e mamme del nostro circolo, con la Comunità di S. Egidio, avevano
già iniziato in questi giorni, un pre-scuola con i bambini Rom.
Sarà difficile, ma sono convinto che qualcosa cambierà ancora. Le maestre
cercheranno ancora i propri alunni e i nostri figli inviteranno i loro compagni
di classe ad una festa.
L'Associazione Genitori della Scuola Munari sarà al loro fianco.
Associazione Genitori
Scuola elementare "Bruno Munari"
Domenico Protti
Presidente
www.elementareinfeltre.it
info@elementareinfeltre.it
Di Fabrizio (del 11/09/2010 @ 09:10:54, in scuola, visitato 1472 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Stamattina, 9 settembre 2010, le operazioni del Comune di Roma contro gli
insediamenti spontanei dei rom sono entrate nel vivo. Fin dalla mattina su via
Prenestina, all’altezza di via De Chirico, un numero sproporzionato di
appartenenti alle forze dell’ordine (polizia, carabinieri e municipale) è
stato impegnato per procedere allo sgombero forzato di circa 80 rom provenienti
da Craiova (Romania), di cui la metà bambini, che risiedevano da diversi mesi in
una fatiscente costruzione abbandonata.
Molti dei bambini erano prossimi a cominciare il nuovo anno scolastico.
Non ci è stato possibile entrare nello spazio durante le operazioni di
polizia, l’unica proposta d’accoglienza offerta dalle Istituzioni riguardava
l’inserimento nei centri d’accoglienza comunali per sole donne e bambini e per
un periodo di tempo limitato. Per quanto ci risulta tutti hanno rifiutato questa
offerta di finta accoglienza volta a separare i padri dalle madri e i figli.
Le famiglie rom si sono quindi disperse sul territorio senza alcuna soluzione
e continuamente incalzate dalle forze dell’ordine.
Per i bambini lunedì non suonerà la campanella della scuola e, assieme ai
loro genitori, trascorreranno la notte tra parchi e cespugli alla ricerca di un
pertugio dove rifugiarsi. Questa è la soluzione del Comune di Roma, del Prefetto
Pecoraro e del Ministro Maroni.
Vogliamo ricordare alle Autorità competenti che, come ribadito all’Italia da
Amnesty International, secondo la normativa internazionale, lo Stato ha il
dovere di assicurare che nessuno rimanga senzatetto a causa di uno sgombero, se
non può permettere un altro alloggio, le autorità sono tenute a fornire
un’abitazione alternativa adeguata, sia che tu sia un uomo che una donna.
Se il buongiorno si vede dal mattino siamo di fronte all’inizio dell’ennesima
illegale caccia al Rom.
POPICA ONLUS
ARCI ROMA
Claudio Graziano responsabile immigrazione ARCI di Roma
tel 3939465522-0641734712
www.arciroma.it
Di Fabrizio (del 15/09/2010 @ 09:50:46, in scuola, visitato 2027 volte)
Segnalazioni di Stefano Pasta
In allegato l'articolo del
Corriere della Sera, 14 settembre
Da Metro 14-10-2010 pag11
Piccoli rom a scuola.
Scuola da una settimana vagano fra ponti e zone degradate della città in cerca
di un riparo, sfuggendo ai ripetuti sgomberi. Ma ieri mattina si sono presentati
puntualmente sui loro banchi per il primo giorno di scuola. Per i 17 bimbi rom,
fino a non pochi giorni fa accampati in via Rubattino, ieri, è suonata la prima
campanella. Per altri 12 iscritti nelle elementari di Lambrate e Crescenzago,
no. I continui spostamenti hanno impedito loro di arrivare in classe."Nelle
condizioni in cui si trovano ora - spiega Elisa Giunipero della Comunità di
Sant'Egidio - era veramente difficile vederli a scuola. E invece 17 di loro
c'erano, a dimostrazione della grande volontà di integrazione, da parte loro e
dei loro genitori. Alcuni sono stati accompagnati dai volontari, altri sono
venuti con le famiglie - C'è chi ha fatto anche un'ora di strada per portarli a
scuola. Speriamo di rivederli anche nei prossimi giorni "Maestre e volontari
sono convinti che, senza il recente sgombero, ieri in classe sarebbero arrivati
tutti e ventinove." E invece di quei dodici non sappiamo nulla - racconta
Flaviana Robbiati, che insegna nell'elementare di via Cima - chissà dove sono.
Forse a nascondersi fra qualche cespuglio...Purtroppo questi piccoli vedono cose
che i bambini non dovrebbero vedere. Così non va bene"
Marco Bresolin
da d-news
14-09-2010
Diciassette presenti su 29 rom di via Rubattino
Banchi vuoti a Lambrate e Crescenzago. Ieri altro blitz.
Su ventinove iscritti dai 5 ai 13 anni alle scuole di Lambrate e Crescenzago,
ieri mattina, primo giorno di scuola, se ne sono presentati 17. Quattro iscritti
alle medie, tutti gli altri alle elementari. Sono arrivati con le cartelle e gli
zaini preparati con una colletta, dai genitori e dagli insegnanti che in questi
anni, insieme alla Comunità di Sant'Egidio stanno portando avanti numerosi
progetti di integrazione. Una famiglia di rom ha dormito nei giardini davanti
alla scuola di via Feltre per garatnire la le lezioni al figlio. La mamma ha
partorito con un taglio cesareo 11 giorni fa. E ieri gli agenti della municipale
hanno sgomberato ancora: 24 rom allontanati da Rubattino che si erano fermati in
via Gozzoli.
da Dnews (freepress), 13 settembre 2010
Rubattino.
Lo sconforto dei volontari: «I blitz spostano il problema, non lo risolvono»
Primo giorno di scuola per i bimbi rom. «Ma ci aspettiamo molti banchi vuoti»
Docce in parrocchia:
Ieri pomeriggio, decine di alunni in via Pitteri per prepararsi al rientro in
classe
Enza Mastromatteo
Milano
Stamattina suona la campanella di inizio lezioni anche per i 29 bambini
sgomberati dal campo irregolare di via Rubattino, martedì scorso. «E purtroppo
ci aspettiamo molti banchi vuoti», spiega Stefano Pasta, della Comunità di
Sant'Egidio. «Nell'ultima settimana, alcune famiglie hanno subito un
allontanamento al giorno. Ora sappiamo dove sono, riusciamo a restare in
contatto con loro, ma domani chissà...», continua Pasta. Alcuni frequentano le
classi delle scuole di Crescenzago e Lambrate già da due o tre anni. Per altri è
il primo giorno. Da settimane, la comunità di Sant'Egidio, assieme alle maestre
e al comitato genitori della scuola di via Feltre, nella parrocchia dei Santi
Martino e Gerolamo Emiliani, portano avanti i corsi pre-scuola. «Questi sgomberi
mandano all'aria il faticoso lavoro di questi anni. Il degrado in cui vivono non
si combatte con i blitz, ma con l'integrazione», spiega Pasta, elencando i
risultati raggiunti finora: due case cointestate a famiglie milanesi e rom,14
famiglie inserite in progetti di inserimento abitativo e borse lavoro per
genitori rom, trasformate in assunzioni. «A novembre scorso c'erano 300 nomadi
in via Rubattino. Martedì scorso erano meno di 200. Che fine hanno fatto gli
altri? Non li hanno mandati via le ruspe, ma questi progetti di integrazione»,
sottolinea Pasta. Ieri pomeriggio, i volontari erano nella parrocchia di via
Pitteri per permettere ai bimbi di fare una doccia. Gli sfollati di Rubattino
hanno trovato una "casa" in altri posti di fortuna, all'ombra di nuove baracche.
E stamattina alcuni di loro ci metteranno fino a un'ora e mezza di strada sui
mezzi pubblici per raggiungere le loro scuole. Sempre che non arrivino di nuovo
le ruspe.
da Redattore Sociale, 13 settembre
ROM/SINTI
Via Rubattino, a scuola dopo lo sgombero: in classe 17 bambini su 29
Catena di solidarietà di volontari, maestre e genitori dei compagni per
procurare vestiti puliti. Nessun scuolabus del Comune di Milano per quelli
ospitati nel dormitorio di viale Ortles
MILANO - Oggi è stato il primo giorno di scuola anche per i bambini rom che sono
stati sgomberati da via Rubattino martedì scorso. Su 29 che erano iscritti alle
scuole elementari della zona (via Feltre, Pini, Cima e Crescenzago) se sono
presentati 17. "Hanno passato una settimana difficilissima: dormito dove
capitava, saltato pasti -racconta Flaviana Robbiati, una delle maestre-, ma oggi
c'erano, sono coraggiosi". 12 banchi sono rimasti vuoti: "Non sappiamo cosa
accadrà domani - sottolinea Flaviana Robbiati -. I vigili urbani e la polizia
continuano a cacciare queste famiglie ogni volta che decidono di fermarsi in
qualche punto della città". Le maestre, i genitori dei compagni, i volontari
della Comunità Sant'Egidio e della parrocchie non hanno mai lasciato solo i rom
sgomberati. "Ieri abbiamo accompagnato i bambini nella parrocchia di via Pitteri
per la doccia - racconta Elisa Giunipero della Comunità di Sant'Egidio -. Ci
tengono molto a presentarsi a scuola puliti e in ordine". È partita anche una
raccolta di vestiti, materiale scolastico, sacchi a pelo, coperte e tende.
Questa mattina, di buonora, i volontari sono andati a prendere i bambini che si
trovano in zone lontane dal quartiere Feltre. Anche quelli ospiti con le loro
mamme nel dormitorio pubblico di viale Ortles. Il Comune, per ora, non ha
fornito un servizio di scuolabus, almeno per quelli che sta ospitando. (dp)
© Copyright Redattore Sociale
da Redattore Sociale, 8 settembre 2010
08/09/2010
15.17
ROM/SINTI
Via Rubattino, nessuno abbandona i bambini sgomberati
"Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom": la comunità di Sant'Egidio,
le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non lasciano per
strada i piccoli. E lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche
MILANO - "Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom": la comunità di
Sant'Egidio, le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non
abbandonano i rom sgomberati ieri da via Rubattino. "Lunedì si torna tra i
banchi e vogliamo che arrivino preparati", afferma Elisa Giunipero, della
comunità di Sant'Egidio. Da una settimana nella parrocchia dei Santi Martino e
Gerolamo Emiliani 25 bambini del campo, dai 4 ai 13 anni, frequentavano il
pre-scuola organizzato dai volontari per facilitare il loro ingresso nel mondo
della scuola. "Siamo in contatto con le famiglie rom e troveremo il modo per
farli venire", conclude Elisa Giunipero.
Lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche. In un comunicato stampa del
comitato genitori della scuola di via Feltre, il presidente Domenico Protti
scrive che "tra cinque giorni, molti dei bambini presenti (29) avrebbero ripreso
la scuola. L'unica possibilità per poter pensare ad un futuro diverso dai propri
padri, dalle proprie madri. Negato. Bambini senza diritto di istruzione. Senza
il diritto di sapere che si può vivere diversamente". "La politica e le
istituzioni hanno offerto solo sgomberi. Sgomberi che hanno comunque un costo
molto alto, nella speranza di essere ripagati con la moneta elettorale",
commenta Domenico Protti.
I volontari, il comitato genitori e alcune maestre hanno seguito quest'anno i
rom di Rubattino. "Qualcosa è cambiato -scrive il presidente del comitato
genitori-. Si è creata una rete di solidarietà, di affetto, di contatti che con
le proprie sole forze è riuscita a dare qualche speranza a qualcuna di queste
famiglie. Qualche genitore Rom ha trovato lavoro, seppur temporaneo; qualche
famiglia Rom è riuscita a trovare anche una casa".
La scuola è la scommessa delle famiglie rom. "Tutte hanno compreso l'importanza
della scuola per i propri figli -sottolinea Domenico Protti- ed hanno messo in
atto una grande determinazione e volontà nel far frequentare con continuità le
lezioni, nonostante i continui disagi e incertezze a cui dovevano far fronte.
Hanno capito che, attraverso la scuola, un processo di integrazione è
possibile". (dp)
© Copyright Redattore Sociale
07/09/2010
11.49
ROM/SINTI
Milano, sgomberati i 250 rom di via Rubattino
Le persone che si erano insediate nell'ex area industriale dell'Innocenti
sono state allontanate dalla polizia, con l'assistenza dei servizi sociali, per
trovare un primo, provvisorio rifugio. Il comandante Mastrangelo: "La situazione
era pericolosissima"
MILANO – Annunciato più volte negli ultimi mesi, lo sgombero dell'insediamento
rom nell'ex area industriale di via Rubattino a Milano è stato portato a termine
questa mattina. All'alba della prima vera giornata d'autunno dell'anno, con
pioggia e aria fredda, le 250 persone rom romene che da mesi bivaccavano tra le
rovine cadenti dell'ex insediamento industriale dell'Innocenti sono state
allontanate dalla polizia, con l'assistenza dei servizi sociali, per trovare un
primo, provvisorio rifugio, pochi metri dopo l'uscita del campo, sotto il ponte
della tangenziale est.
"Perché lo sgombero arriva sempre quando arriva freddo? -chiede un giovane rom
in jeans e giubbotto di pelle -.Ci dicono 'andate via'... Ma dove andiamo? Tutta
la gente deve sapere la vita che facciamo. Se non ci danno una casa e un lavoro,
in inverno le persone moriranno di fame. O ci danno il denaro per fare un campo
oppure sarebbe meglio che facessero come i francesi: almeno là ai rom hanno dato
i soldi per tornare a casa. Siamo zingari, ma anche noi abbiamo il sangue rosso
e il cuore buono".
Nell'ex area industriale "la situazione era pericolosissima - dice Tullio
Mastrangelo, comandante della polizia locale di Milano -: ci sono plafond in
ferro che penzolano dal tetto, qua e là buche profonde tre metri, come delle
foibe, con il pericolo che qualcuno possa caderci dentro in ogni momento. Il
comune e i servizi sociali hanno chiesto se accettavano l'accoglienza, per gli
uomini in una struttura, per le donne e i bambini in un'altra, ma loro tendono a
voler stare insieme".
"Sono stata qui domenica scorsa e la situazione era tranquilla, anche se c'era
preoccupazione perché già da qualche giorno lo sgombero era stato annunciato
-dice Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Rifondazione Comunista-. A me
aveva stupito, parlando con alcune mamme, la loro preoccupazione perché i loro
figli non avrebbero più potuto frequentare la scuola: un discorso che, solo un
anno fa, non avevo sentito fare e che testimonia il lavoro fatto dalla Comunità
di Sant'Egidio e dal volontariato. Un lavoro, tra l'altro, che è sempre stato
richiesto dall'amministrazione come una delle condizioni per l'integrazione.
Loro, i rom, avevano preso seriamente quest'impegno. Non altrettanto
l'amministrazione che, secondo me, ha voluto fare un regalo alla Lega perché
siamo in campagna elettorale per le comunali. Ora li sposteranno di 500 metri,
ma la situazione non cambia".
Da domani tutte le attività di integrazione, in primis la scuola, sono a
rischio. Da due giorni era iniziato il pre-scuola, organizzato dal gruppo delle
mamme di via Rubattino, dalla Comunità di Sant'Egidio, dai volontari della
parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani e da due delle insegnanti delle
scuole elementari della zona, a cui partecipavano 25 bambini del campo dai 4 ai
13 anni (vedi lancio del 5 settembre 2010, ndr). "Questo sgombero interromperà
l'esperienza -dice Silvia Borsani, maestra elementare-. Oggi una bambina mi ha
chiesto: 'Maestra, ma riuscirò ancora ad andare a scuola?'". (ar)
© Copyright Redattore Sociale
07/09/2010
16.18
ROM/SINTI
De Corato: "La litania dei bambini che non potranno andare a scuola è falsa"
Il vice sindaco torna sullo sgombero di rom e sinti e risponde alle
associazioni: "A mamme e bambini è stato offerto un tetto nelle strutture
comunali e in 23 hanno accettato"
MILANO - "La litania dei bambini che non potranno andare a scuola è falsa, visto
che a mamme e bambini è stato offerto un tetto nelle strutture comunali e in 23
hanno accettato". Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, risponde alle
reazioni delle realtà del volontariato più vicine ai rom, tra cui la Comunità di
Sant'Egidio, innescate dallo sgombero della comunità nomade dell'ex insediamento
produttivo dell'Innse, avvenuto in mattinata in via Rubattino a Milano (vedi
lanci nel notiziario di oggi, ndr). "Solo dieci giorni fa i vigili hanno salvato
una sedicenne rom da uno stupro di gruppo sotto minaccia di pistola arrestando
un diciannovenne del campo. E qualche giorno fa la Polizia di Stato è riuscita a
individuare un secondo responsabile che è finito in manette. Uno spaccato che è
fintamente ignorato da quel mondo buonista dell'associazionismo e dei sociologi
abituato per partito preso a difendere sempre e comunque gli abusivi. Anche
perchè sul caso rom ci campano". Intanto anche la Lega Nord, per tramite del
segretario milanese Igor Iezzi e dell'assessore provinciale alla Sicurezza,
Stefano Bolognini, ha espresso soddisfazione per lo sgombero.
"Con l'intervento di via Rubattino –prosegue De Corato – abbiamo smantellato il
principale insediamento abusivo di Milano imponendo alla proprietà privata la
messa in sicurezza. E abbiamo liberato i residenti che erano sotto scacco per le
violenze dei 200 occupanti. La maggior parte se ne sono già andati fuori Milano
con le proprie autovetture, mentre 23 (donne e minori) hanno accettato
l'accoglienza nelle strutture comunali di viale Ortles e una donna con bimbo è
stata accolta dai Padri Somaschi. Un segnale positivo, alla luce anche dei bus
diretti in Romania, che cominciano a spuntare e che riportano in patria gli
irregolari come è successo l'altro giorno al parco Cassinis. I nomadi stanno
cominciando a capire che per loro Milano è off-limits".
"Ora serve riprendere i rimpatri fermi al 2008 -prosegue il vicesindaco-. Il
ministro Maroni, che ha annunciato un giro di vite anche sui reingressi, ordini
alle Prefetture di riattivare gli allontanamenti per violazione della direttiva
europea n.38 del 2004. E in base alla quale nel 2008 sono stati 143 i romeni
nullafacenti allontanati per cessazione di diritti di soggiorno e 32 per motivi
imperativi di pubblica sicurezza". Ora che "la ‘bomba' Rubattino è stata
disinnescata, i miei uffici sono letteralmente sommersi di ringraziamenti", dice
De Corato, sottolineando il "terrore" che era stato espresso dai cittadini per
la ripresa della scuola "alla luce dei tanti episodi di delinquenza, violenza e
inciviltà" procurati, scondo De Corato, dai nomadi. "Milano è ostile agli
abusivi -conclude il vicesindaco-. Che verranno continuamente sgomberati ovunque
si posizionino". (ar)
© Copyright Redattore Sociale
Stefano Pasta
stefanopasta@gmail.com
Di Fabrizio (del 25/09/2010 @ 09:33:03, in scuola, visitato 1531 volte)
16 settembre 2010 - L'ERRC (European Roma Rights Centre) invita tutti gli
interessati a presentare domanda per il prossimo Corso di formazione per i
diritti dei Rom/Sinti che sarà tenuto in Roma, Italia fra 8-14 Novembre
2010.
Il corso, della durata di 7 giorni è inteso per giovani Rom/Sinti, sia
studenti o attivisti per i diritti dei Rom/Sinti/Diritti Umani di tutta Italia.
Il corso offrirà un'introduzione ai diritti umani e un eccellente occasione di
scambio, confronto di idee e di esperienze e di innovazione per i partecipanti
che si trovano alle fasi iniziali della propria carriera.
Il corso di formazione costituirà un'occasione unica per immergersi nella
teoria e nella pratica dei diritti umani, i diritti delle minoranze e la lotta
alle discriminazioni, e di beneficiare dell'esperienza e delle conoscenze di
esperti impegnati nel campo dei diritti umani. Il programma intensivo comprende
un'ampia gamma di attività sociali che consentiranno ai partecipanti di
stabilire contatti tra di loro e con gli esperti, assicurando che il programma
sia istruttivo e piacevole.
Lo scopo principale del corso è lo sviluppo delle competenze in una nuova
generazione di attivisti Rom/Sinti nell'uso degli strumenti e dei meccanismi
nazionali, internazionali e regionali di promozione dei diritti dei Rom/Sinti,
sia a livello locale che internazionale, e nel combattere le discriminazioni a
partire dalla base fino al livello di governo nazionale.
Obiettivi del corso:
- Analisi dei problemi e della situazione dei Rom/Sinti nei propri paesi
in relazione ai valori e ai principi dei diritti umani universalmente
accettati;
- Sviluppo delle conoscenze nell'uso dei meccanismi nazionali
(legislazione nazionale) e internazionale degli strumenti per i diritti
umani (per es. Trattati delle Nazioni Unite, Trattati Europei, e altri
meccanismi legali e politici del Consiglio Europeo e dell'Unione Europea)
per proteggere e promuovere i diritti dei Rom;
- Rafforzamento delle capacità di monitoraggio, denuncia e difesa contro
le violazioni dei diritti umani;
- Aumento della capacità di applicare le nozioni apprese all'interno delle
organizzazioni e delle società/comunità, e
- Esplorazione e facilitazione delle occasioni per stabilire contatti e
sviluppare collaborazioni con esperti e ONG per sostenere la causa dei
diritti dei Rom in Italia e in tutta Europa.
Partecipanti:
Il Corso di formazione per i diritti dei Rom fa parte del programma ERRC per
aumentare le conoscenze degli attivisti Rom/Sinti. Le domande di partecipazione
da parte degli attivisti Rom/Sinti interessati ai diritti umani sono
benvenute. I candidati dovranno:
- possedere una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta (il
corso prevede la lettura di documenti e materiale didattico),
- avere un'età compresa tra i 20 e i 35 anni
- possedere almeno una diploma di scuola secondaria.
I candidati dovranno dimostrare di essere attivi nel campo dei problemi dei
Rom/Sinti e/o nel lavoro con le comunità Rom/Sinti in Italia. ERRC attribuisce
particolare importanza alla partecipazione di donne Rom/Sinti, individui LGBT,
Rom/Sinti portatori di handicap e altri tipi di minoranze.
Procedura per la presentazione delle domande:
Gli aspiranti alla partecipazione al corso dovranno presentare quanto segue:
- Modulo di iscrizione compilato -
Clicca QUI,
- Curriculum Vitae/Resume (massimo due pagine);
- Lettera di presentazione da parte di un insegnante, professore o
supervisore (leader di una comunità, leader religioso o attuale datore di
lavoro) che sia a conoscenza del lavoro del candidato e del suo impegno nel
campo dei diritti dei Rom/Sinti. La lettera dovrà spiegare la natura della
relazione con il candidato, la durata della conoscenza reciproca, ed
evidenziare i principali motivi che rendono il candidato adatto a
partecipare al Corso di Formazione ERRC per i diritti dei Rom/Sinti.
Ai partecipanti selezionati verrà garantita una borsa di studio per il Corso
di Formazione ERRC per i diritti di Rom/Sinti.Tutte le domande di iscrizione,
corredate della documentazione di supporto completa, devono essere ricevute al
più tardi entro il 17 ottobre 2010. Si invitano cordialmente i candidati
a presentare le proprie domande di partecipazione prima di tale scadenza.
Le domande di iscrizione complete devono essere inviate per e-mail, come
allegato, a Dora Eke: dora.eke@errc.org. Oggetto dell'e-mail: Corso di
addestramento 2010 per i diritti dei Rom/Sinti.
http://www.errc.org/cikk.php?cikk=3683
Di Fabrizio (del 05/10/2010 @ 09:13:32, in scuola, visitato 1653 volte)
Da Amnesty Italia
Dal diario di Marek
Martedì 27 agosto
Mi chiamo Marek e vivo con il mio papà, la mia mamma, un fratello e due sorelle
nel villaggio rom, in periferia. Non abbiamo tanti soldi, ma i miei genitori
lavorano tanto e dicono che andare a scuola è importante per il mio futuro.
Mercoledì 2 ottobre
L’altro giorno a scuola la maestra mi ha sgridato ingiustamente. Penso che
io e la mia amica Anabela non le piacciamo molto. Siamo gli unici due bambini
rom nella nostra classe.
Oggi una psicologa è venuta a scuola e voleva parlare con me. Siamo andati in
un’aula da soli e mi ha chiesto di fare alcuni disegni e degli esercizi. Mi ha
chiesto: "Qual è la capitale della Slovacchia?" Io le ho risposto Bratislava.
Poi mi ha fatto altre domande e io sapevo tutte le risposte, ma non ho capito
perché mi ha interrogato.
Lunedì 27 novembre
Oggi a scuola sono stato mandato in un’altra classe. Anche i miei amici che
vivono nel villaggio rom come me sono stati messi in questa classe. È una classe
speciale per "bambini che sono lenti a imparare", così ha detto la maestra, ma
la mia mamma dice è la classe dei bambini rom. Infatti ci sono solo bambini rom
in classe con me, ora.
Io voglio tornare con i compagni. Mia mamma è andata a protestare dal preside,
ma ha detto che non posso tornare nella classe di prima. Ma io avevo buoni voti
ed ero uno degli alunni più bravi della classe.
Marek è un nome di fantasia, ma la sua storia è la storia di tante bambine e
tanti bambini rom che in Slovacchia sono privati del loro futuro perché
segregati in classi "speciali", frutto della discriminazione e del pregiudizio
nei confronti dei rom.
Dal 2007, Amnesty International sta chiedendo alle autorità slovacche di porre
fine a questa segregazione e di garantire un uguale accesso all’istruzione a
tutti i bambini e a tutte le bambine rom.
Se non hai ancora firmato l’appello, fallo ora!
Firma qui: http://bit.ly/ayJGWq
Di Fabrizio (del 09/10/2010 @ 09:17:16, in scuola, visitato 1714 volte)
Roma.Press.Agency
Jarmila Vaňová | 2010-09-24
Oggi all'ufficio editoriale abbiamo ricevuto una lettera. Per ragioni che
saranno chiare dopo la lettura, non menzionerò luoghi o nomi.
Il 20 settembre 2010 durante la quinta ora in una classe quarta elementare,
un'insegnante ha minacciato alcuni studenti, dicendo loro che se non le
obbedivano avrebbe chiamato la polizia. E l'ha fatto. Uno dei due poliziotti
entrato in classe era una vecchia conoscenza. Iniziò a battere un manganello sui
banchi, gridando: "Dannati zingari, chi vuole assaggiarlo?" Poi entrambe i
poliziotti hanno picchiato sulla testa i bambini rom e sbattuto la loro
testa sui banchi. Così la polizia ha picchiato 7 bambini. I bambini dalla paura
se la sono fatta addosso e sono corsi a casa. Piangendo hanno detto che non
sarebbero più andati a scuola. Hanno raccontato ai genitori tutto ciò che era
successo a scuola. Le madri rom sono corse a scuola per vedere la direttrice.
Quest'ultima ha detto di non essere informata sulla venuta della polizia a
scuola, ma poi ha aggiunto che la polizia può intervenire a scuola ogni volta
che i bambini non obbediscono. Più tardi, nel suo ufficio, alla presenza della
polizia, ha accusato una delle madri di aver afferrato per la gola l'insegnante
che aveva chiamato la polizia, dicendole che poteva avere dei problemi in quanto
le insegnanti sono protette. Solo 15 minuti prima la direttrice aveva detto di
non essere a conoscenza di niente. Le madri hanno rigettato con forza l'accusa
della direttrice. Alla fine la madre accusata ha una testimone che dice che non
ha attaccato l'insegnante, ma ha solo alzato la voce. Chi non griderebbe se
qualcuno picchiasse i suoi bambini?
Più tardi una delle madri è andata al commissariato locale con suo marito ed il
bambino che era a scuola. Sono stati ricevuti dagli stessi poliziotti che erano
stati a scuola. Hanno negato tutto, dicendo dinon aver picchiato i bambini.
Hanno sgridato la madre, dicendo che è colpa dei genitori che non si prendono
cura dei loro bambini. La polizia ha anche rifiutato di fare un rapporto, ed i
genitori sono tornati a casa col loro figlio.
Nei 5 giorni seguenti, 7 bambini per la paura non sono andati a scuola.
Sin qui la lettera.
No comment.
L'ufficio editoriale ha contattato un'organizzazione dei diritti umani ed
inoltre seguirà personalmente questo caso.
Di Fabrizio (del 18/10/2010 @ 09:43:05, in scuola, visitato 1733 volte)
i corsi di fisarmonica, metodo ad orecchio, tenuti dal maestro Jovica Jovic
NON E' NECESSARIO CONOSCERE LA MUSICA, SI PUO' COMINCIARE DA ZERO!
Il corso sarà indicativamente al giovedì, dalle cinque e mezza alle sei e
mezza.
Corsi pomeridiani individuali e di gruppo
- corso base e avanzato;
- vasto repertorio di musica balcanica;
- corso canto e balli balcanici.
La pagina Facebook
Di Fabrizio (del 25/10/2010 @ 09:36:38, in scuola, visitato 1771 volte)
Due segnalazioni di Stefano Pasta
Sono un'insegnante elementare che ieri ha assistito all'ennesimo sgombero
di un campo Rom non autorizzato.
Da circa un anno seguo la dolorosa cronaca degli spostamenti di questi "nomadi
per forza", persone che sto imparando a conoscere nella loro individualità prima
ancora che come Rom. La loro tragedia è un grido di dolore e
ingiustizia che attraversa la nostra città e impedisce, a chi la incontra, di
rimanere in silenzio.
Allego una lettera scritta di ritorno dallo sgombero di ieri, ma che descrive
scene viste tante, troppe volte in questa città.
Avrei piacere ad essere avvisata di una sua eventuale pubblicazione.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Silvia Borsani
Milano, 21 ottobre 2010
Di nuovo. Un altro sgombero di Rom nella nostra città. L'ennesimo, inutile,
dispendioso sgombero. Questa mattina le ruspe si sono mosse in direzione
Segrate, verso la zona della cave di Redecesio.
Di nuovo scene già viste centinaia di volte negli ultimi anni: ragazzi e adulti
che racimolano quel che riescono e lo caricano su mezzi più o meno di fortuna,
senza sapere dove dormiranno la prossima notte; uomini avvertiti via cellulare
dello sgombero, perché al mattino presto son partiti per il lavoro, nonostante
si dica che "quelli lì mica hanno voglia di lavorare"; bambini che perdono i
loro giochi, la loro vita di scolari, spesso anche lo zaino con i quaderni e di
certo la spensieratezza che dovrebbe essere un diritto inviolabile alla loro
età.
Di nuovo le stesse persone, incontrate gli scorsi mesi al Rubattino, poi a
Segrate, poi ancora al Rubattino, poi al cavalcavia Bacula e ancora a Segrate,
in questa forzata odissea della disperazione che le fa peregrinare senza sosta
di quartiere in quartiere, tornando sempre al punto di partenza. Persone che
ormai conosciamo bene, di cui siamo amici, che stimiamo anche per la grande
dignità con cui affrontano la tragedia della persecuzione.
Di nuovo, insieme all'immancabile Comunità di S. Egidio, i volontari del
quartiere e delle scuole vicine: da due anni, con una tenacia ed un'umanità
ammirevoli, stanno raccontando una Milano diversa e possibile, alla quale però
si rifiuta di credere chi amministra la nostra città.
Stamattina, arrivando al campo di Segrate, ho subito incrociato Cristina con la
mamma e la sorellina. Dall'inizio di quest'anno è stata sgomberata già dodici
volte. «Maestra - mi ha detto con aria serissima – questa non è vita». Hai
ragione, Cristina, i tuoi dieci anni meritano di meglio.
BAMBINI SENZA SCUOLA…………………
Oggi, 21 ottobre 2010, noi insegnanti della scuola primaria di Via San Mamete,
Milano, aspettavamo in classe i nostri alunni provenienti dal campo rom di
Redecesio.
I loro banchi sono rimasti vuoti, perché proprio questa mattina sono stati
sgomberati!
I nostri alunni hanno visto le ruspe distruggere la loro baracca, costruita
da pochi giorni, non hanno potuto salvare i loro vestiti e i loro giocattoli,
per fortuna le cartelle le avevamo tenute a scuola!
Siamo molto preoccupati per il loro futuro: questa notte dove dormiranno?
Domani mattina riusciranno a tornare a scuola, dove le loro maestre e i loro
compagni li aspettano?
Chi ha ordinato questo ennesimo sgombero si preoccupa del bene di chi?
Non certo del bene di questi bambini che stavano imparando a stare con gli
altri e cosa significhi essere istruiti.
Loro desiderano continuare l'esperienza scolastica, chi si sa assumendo la
responsabilità di interromperla?
Tante sono le domande, dateci almeno qualche risposta!
35 insegnanti della scuola primaria di Via San Mamete, 11
Milano, 21 ottobre 2010
Di Fabrizio (del 26/10/2010 @ 09:57:09, in scuola, visitato 2762 volte)
clicca sul logo per vedere il filmato
Categoria: Corti della realtà
Durata: 21' 05''
Trasmesso su: Inedita
Ente: Fondazione Scuole civiche di Milano (Scuola di Cinema, Televisione
e nuovi media)
Milano è una delle città d’Italia con il più alto numero di rom. Nel corso degli
ultimi anni i campi nomadi sono aumentati in maniera esponenziale. In tre scuole
del quartiere di Lambrate (quelle di via Feltre, via Cima, via Pini) un esempio
di integrazione e solidarietà è venuto alla luce, e ha visto come protagoniste
le maestre e le mamme degli studenti. Dal settembre 2008 trentotto bambini che
abitavano nel campo rom di via Ribattino, hanno iniziato a frequentare le classi
delle elementari. Un percorso complicato, soprattutto nel momento in cui il
campo di via Ribattino è stato sgomberato, disperdendo le famiglie e i ragazzi
che frequentavano le scuole.
di Emanuele Cucca, Sara Fasullo, Rossella Midili e Francesca Picchi
Di Fabrizio (del 12/11/2010 @ 09:58:11, in scuola, visitato 1677 volte)
Ricevo da Stefano Nutini
Buongiorno a tutte/i,
dopo il finanziamento di tre borse lavoro, abbiamo deciso di finanziare tre
borse di studio.
I beneficiari sono tre ragazzi: Ovidiu, Marian e Belmondo, che abbiamo
conosciuto perché i loro fratelli più piccoli frequentano (o hanno frequentato)
le scuole di Rubattino.
Ovidiu, 15 anni, e Marian, 16 anni, frequentano dal 2 novembre 2010 la scuola
bottega dell’EINAIP di Pioltello: ci sono laboratori di alfabetizzazione e
socialità e molti laboratori di formazione (cucina, carpenteria, meccanica…), da
frequentare per 4 pomeriggi alla settimana. Quando gli educatori ritengono che i
ragazzi siano pronti, li inseriscono in un tirocinio. Per Marian, che ha già
ottenuto la licenza media al CPT, il percorso di apprendimento dovrebbe essere
abbastanza breve e dovrebbe essere inserito rapidamente in un tirocinio. Ovidiu
avrà tempi più lunghi: da due anni non va più a scuola e un tentativo di
inserirlo alle medie è fallito.
Belmondo, 16 anni, sempre dal 2 novembre 2010 sta frequentando un corso di
scuola bottega (in particolare di meccanica della bicicletta) presso le Vele di
Pioltello. E’ inserito in un gruppo di lavoro ristretto (si tratta infatti di
6/7 ragazzi) e questo consente di fare un corso molto intensivo. Tra l’altro
anche la frequenza è molto impegnativa: fino a giugno tutti i giorni dalle 9
alle 17, eccetto il lunedì mattina. Per Belmondo sarà una vera rivoluzione:
dalla quarta elementare non va più a scuola e il suo italiano è piuttosto
stentato.
Ovidiu da qualche tempo ha una situazione più stabile: vive in una casa di
assegnazione provvisoria e suo padre lavora come muratore. Marian e Belmondo
invece “abitano” all’interno di campi irregolari.
I corsi che stanno frequentando sono gratuiti: noi copriamo per tutti e tre i
ragazzi il costo dei trasporti (abbonamento ATM e treno) e a due di loro
assegniamo anche un contributo mensile di 100€ ciascuno per sostenere questo
percorso.
Il contributo della Comunità di S Egidio è stato fondamentale, in particolare
per l’individuazione dei corsi più adatti e per il lavoro svolto insieme agli
educatori dell’EINAIP e delle Vele affinchè questi corsi possano avere la
maggior efficacia possibile.
Di nuovo grazie a tutte/i
Le mamme e le maestre di Rubattino
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