Slovacchia
Di Fabrizio (del 05/10/2010 @ 09:13:32, in scuola, visitato 1653 volte)
Da Amnesty Italia
Dal diario di Marek
Martedì 27 agosto
Mi chiamo Marek e vivo con il mio papà, la mia mamma, un fratello e due sorelle
nel villaggio rom, in periferia. Non abbiamo tanti soldi, ma i miei genitori
lavorano tanto e dicono che andare a scuola è importante per il mio futuro.
Mercoledì 2 ottobre
L’altro giorno a scuola la maestra mi ha sgridato ingiustamente. Penso che
io e la mia amica Anabela non le piacciamo molto. Siamo gli unici due bambini
rom nella nostra classe.
Oggi una psicologa è venuta a scuola e voleva parlare con me. Siamo andati in
un’aula da soli e mi ha chiesto di fare alcuni disegni e degli esercizi. Mi ha
chiesto: "Qual è la capitale della Slovacchia?" Io le ho risposto Bratislava.
Poi mi ha fatto altre domande e io sapevo tutte le risposte, ma non ho capito
perché mi ha interrogato.
Lunedì 27 novembre
Oggi a scuola sono stato mandato in un’altra classe. Anche i miei amici che
vivono nel villaggio rom come me sono stati messi in questa classe. È una classe
speciale per "bambini che sono lenti a imparare", così ha detto la maestra, ma
la mia mamma dice è la classe dei bambini rom. Infatti ci sono solo bambini rom
in classe con me, ora.
Io voglio tornare con i compagni. Mia mamma è andata a protestare dal preside,
ma ha detto che non posso tornare nella classe di prima. Ma io avevo buoni voti
ed ero uno degli alunni più bravi della classe.
Marek è un nome di fantasia, ma la sua storia è la storia di tante bambine e
tanti bambini rom che in Slovacchia sono privati del loro futuro perché
segregati in classi "speciali", frutto della discriminazione e del pregiudizio
nei confronti dei rom.
Dal 2007, Amnesty International sta chiedendo alle autorità slovacche di porre
fine a questa segregazione e di garantire un uguale accesso all’istruzione a
tutti i bambini e a tutte le bambine rom.
Se non hai ancora firmato l’appello, fallo ora!
Firma qui: http://bit.ly/ayJGWq
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