Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 18/08/2007 @ 09:40:54, in Regole, visitato 1764 volte)
http://www.yle.fi/news/id66822.html
Una nuova guida è appena uscita in stampa per ripulire dalle credenze
stereotipate che esistono tra Rom e polizia. La guida intende facilitare la
comunicazione tra i due gruppi nei loro incontri.
Il volumetto spiega i diritti e doveri dei cittadini, il mandato delle autorità e
sottolinea aspetti della cultura Rom.
La guida è il prodotto della collaborazione tra il Ministro degli Interni, il
Tavolo Nazionale sull'Educazione e membri della comunità Rom. Il volumetto
intende anche preparare i cittadini ai cambi introdotti dalla nuova legislazione
sulle parità.
La costituzione finlandese garantisce ai 10.000 Rom lo status di minoranza
nazionale. D'altra parte, molti Rom sentono di non avere un pari trattamento,
per esempio nei raid di polizia.
[...]
Di Fabrizio (del 09/10/2007 @ 12:10:18, in Regole, visitato 2019 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
salve,
abbiamo organizzato una conferenza stampa di presentazione della proposta di
legge che abbiamo depositato, sull'inserimento dei cittadini e le cittadine rom
e sinti nella legge sulle minoranze linguistiche.
sappiamo che non tutti sono d'accordo con la proposta, ma abbiamo ugualmente
provato ad invitare alla presentazione a persone e associazioni che lavorano
sui/con diritti di rom e sinti. è un primo passo, intendiamo continuare a
lavorare, con gli strumenti a disposizione perché i/le componenti di questi
minoranze, siano riconosciute come soggetto di diritto.
la conferenza stampa avrà luogo giovedì 11 ottobre alle 10:45 nella sala stampa
di Montecitorio, ingresso da via della missione. data la natura dell'iniziativa,
prevediamo pochi brevi interventi.
chi intenda partecipare è pregato di dare conferma entro martedì 9.
ricordo che per gli uomini è necessaria la giacca.
sono stati invitati tutti i deputati che hanno firmato la proposta.
un caro saluto,
mercedes frias
Di Fabrizio (del 12/10/2007 @ 22:59:08, in Regole, visitato 2630 volte)
Ciao a tutti.
qui sotto trovate il link di radio radicale con la registrazione dell'intera
conferenza stampa sulla Presentazione della proposta di legge presentata dal
PRC-SE per estendere le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche
anche a rom e sinti.
ciao
Eva
Presentazione della proposta di legge
Eva Rizzin
osservAzione (ONLUS)
centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e
sinti
web:
http://www.osservazione.org
tel: +39 393 78 78 880
Si è svolta oggi (12 ottobre ndr) a Roma la conferenza stampa di
presentazione della proposta di legge depositata dall’Onorevele Mercedes Frias
come prima firmataria, sull'inserimento dei rom e sinti nella legge sulle
minoranze linguistiche nazionali. (Legge 482 del 1999: Norme in materia di
tutela delle minoranze linguistiche.)
Oltre all’Onorevole Frias sono intervenuti anche l’onorevole Leoluca Orlando e
l’On. Marco Boato , tra i firmatari della proposta, e in rappresentanza dei
cittadini e le cittadine Rom e Sinti , la dott.ssa Eva Rizzin e il Dott.
Nazzareno Guarneri del Coordinamento Rom e Sinti Insieme
Alla presentazione c’erano persone e associazioni che lavorano sui/con diritti
di Rom e Sinti.
Mercedes Frias ha spiegato che questa proposta vuole essere un primo passo per
restituire dignità a chi vive da tantissimi anni in Italia senza quel
riconoscimento che invece viene dato alle altre minoranze etnico-linguistiche
presenti in Italia.
Con l’inserimento delle minoranze Rom e Sinti nell’articolo 1 della legge del
1999, anche queste minoranze avranno pari diritti e dignità., la loro lingua
verrà tutelata, e si potrà effettuare un effettivo monitoraggio di come i Rom e
Sinti vengono presentati nei mezzi di comunicazione di massa.
Grazie a questa legge ci si adeguerà finalmente alla normativa europea che
prevede questo riconoscimento e si potrà prevenire e contrastare in maniera più
efficace la discriminazione e il razzismo
L’Onorevole Frias ha ricordato come questo strumento di legge sia essenziale in
questo momento politico nel quale si confonde volutamente la povertà con
l’illegalità, in cui si assiste a una deriva securitaria che risponde non ad un
reale aumento della criminalità bensì a pura propaganda elettorale dato che
punire i poveri sembra creare consenso.
L’antropologa Eva Rizzin, Sinta italiana, ha sottolineato l’importanza di questa
proposta di legge che tra l’altro , per la prima volta ha dato la possibilità ai
diretti interessati di dire la propria.
Riconoscere il diritto alla tutela della lingua romanés , una lingua di origine
sanscrita che si è mantenuta viva attraverso i secoli solo oralmente equivale a
riconoscere il diritto all’esistenza individuale e collettiva di questa
minoranza. La perdita della lingua romanés vorrebbe dire la perdita di un
patrimonio irrecuperabile, del veicolo di una cultura millenaria. Una cultura
che la società maggioritaria conosce a stento, dato che se ne sente parlare solo
in modo negativo. E la conoscenza è il primo mezzo per cominciare a combattere
la discriminazione.
Il Dott. Nazareno Guarnieri, rom abruzzese , ha fatto notare che fino ad ora le
istituzioni si sono rapportate con le associazioni “pro-rom”, ma non con i Rom
stessi in prima persona. Ma senza la partecipazione attiva dei soggetti
interessati non ci può essere integrazione effettiva. Ha anche segnalato che in
Abruzzo, dove i rom sono una componente della popolazione fin dal 1390, la
discriminazione verso questi cittadini italiani li spinge addirittura a chiedere
di cambiare il cognome per poter ottenere lavoro.
Senza lo strumento essenziale del riconoscimento dello status di minoranza quale
percorso di integrazione potrà mai essere possibile?
Leoluca Orlando ha dichiarato che questa legge è essenziale anche perché
stabilisce il principio della legalità come rispetto dei diritti umani , tra i
quali il primo è il diritto alla propria identità.
Marco Boato ha riferito anche che nel 1999 non si inserirono le minoranze Rom e
Sinte nella legge 482”Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche”
perché ci fu un ostruzionismo serrato da parte della Lega Nord contro la legge,
un vero e proprio ricatto per non far includere anche i Rom e Sinti che portò
quindi alla loro esclusione pur di farla approvare.
Questa legge presentata in data odierna è un vero e proprio atto di giustizia
civile, di civiltà giuridica, ma per far sì che venga approvata è
imprescindibile un impegno sul territorio. Bisogna moltiplicare le iniziative
per discutere a livello locale e creare anche l’occasione di far conoscere alla
maggioranza la storia e la cultura della minoranza Rom e Sinta.
Come ha concluso anche Gennaro Migliore , una legge non basta, in questo momento
storico e politico in cui lo stigma e il pregiudizio è diffuso, è indispensabile
lavorare per cambiare il livello di coscienza della maggioranza degli italiani
di Flora
Di Fabrizio (del 15/10/2007 @ 09:29:28, in Regole, visitato 1922 volte)
Ricevo da Luciano Muhlbauer
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - Chiesto il rinvio a giudizio di Ettore Fusco,
capogruppo della Lega Nord nel consiglio comunale di Opera, e di altre otto
persone in relazione all'incendio doloso che il 21 dicembre 2006 ha distrutto le
sei tende allestite dalla Protezione civile per ospitare 67 nomadi, tra cui 35
bambini. (SEGUE).
abe
121452 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-2
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Ettore Fusco e' accusato di istigazione a
delinquere per alcune frasi pronunciate nella seduta del consiglio comunale di
Opera di quel giorno, in cui veniva ratificato l'accordo tra il Comune di Opera
e quello di Milano sulla destinazione dell'area cosiddetta "circense" di via
Marcora per ospitare famiglie di etnia rom in 13 tende allestite dalla
Protezione civile. "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è nostra e gli
interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi", aveva detto il
capogruppo. Secondo il pubblico ministero Laura Barbaini, Fusco quella sera ha
istigato "pubblicamente i presenti a commettere uno o più reati e in particolare
all'occupazione della tendopoli di Opera, incitando più volte numerosi
cittadini, accalcatisi nella sala consiliare in numero non inferiore a circa 100
persone, e poi usciti nella piazza davanti al Comune", si leggeva nell'avviso di
chiusura dell'inchiesta diffuso dallo stesso politico. L'esponente della Lega
aveva dichiarato: "Occupiamo il campo nomadi! Noi non dobbiamo andarcene via
adesso, non dobbiamo perdere tempo in questo modo, ma dobbiamo andare a occupare
quell'area in modo tale che torni nostra". E poi aveva aggiunto: "Da questa sera
dobbiamo occupare quell'area" e "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è
nostra e gli interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi". Al
termine di queste incitazioni si era formato un corteo non autorizzato, nel
corso del quale erano state incendiate sei tende. (SEGUE).
abe
121504 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-3
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Gli altri otto imputati per i quali il
magistrato ha chiesto il processo sono cittadini presenti la sera del rogo in
via Marcora, accusati di danneggiamento seguito da incendio e interruzione di
pubblico servizio.
Inizialmente il pm aveva iscritto nel registro degli indagati sedici persone,
tra cui Alberto Pino Pozzoli, consigliere di Alleanza nazionale accusato di
istigazione a delinquere. La sua posizione e' stata stralciata.
abe
121522 ott 07
ZCZC
ADN0963 7 CRO 0 RTX CRO RLO
MILANO: INCENDIO IN CAMPO ROM, PM CHIEDE PROCESSO PER 9 PERSONE =
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - Il sostituto procuratore di Milano, Laura Barbaini
ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone nell'ambito del procedimento
avviato dopo il rogo avvenuto il 21 dicembre scorso, nel campo nomadi allestito
dalla protezione civile.
Tra gli indagati figura anche il capogruppo della Lega Nord in Consiglio
comunale di Opera, alle porte di Milano, Ettore Fusco, e alcuni cittadini
del comune, accusati a vario titolo, di concorso in danneggiamento aggravato,
incendio e interruzione di pubblico servizio. Ettore Fusco, invece, e' accusato
di istigazione a delinquere.
Nell'incendio erano state bruciate alcune tende e altre erano state divelte. La
parola passa ora al gup Marco Maria Alma.
(Cri/Lr/Adnkronos)
12-OTT-07 15:55
Di Fabrizio (del 18/10/2007 @ 09:33:11, in Regole, visitato 2093 volte)
Ostrava, 12.10.2007, 17:05, (ROMEA/CTK) Oggi il Tribunale Regionale di Ostrava ha riconosciuto un compenso di CZK 500.000 ad una donna Rom di 30 anni, Iveta Červeňáková, per essere stata sterilizzata contro la propria volontà. [...] Secondo Kumar Vishwanathan di Vzájemné soužití (Vita Insieme) è storicamente il primo caso del genere. La donna venne sterilizzata 10 anni fa. "Non venne sufficientemente informata e solo sette anni più tardi seppe di aver subito questo intervento," dice Vishwanathan.
Il Tribunale ha sancito che la donna ha diritto a scuse e compensazione per danni fisici e psicologici. [...] Il giudice Otakar Pochmon ha detto che l'intervento sulla madre di due bambini è stato irreversibile. La violazione avvenne nel luglio 1997, all'ospedale cittadino di Ostrava.
L'ospedale ribatte di avere il consenso scritto della paziente e intende appellarsi alla Corte Suprema. Marie Dlabalová, portavoce dell'ospedale ha detto che sono coscienti del verdetto odierno e ritengono necessario aspettare la sentenza scritta per depositare l'appello.
Dlabalová aggiunge che sulla sterilizzazione esiste un'inchiesta del Ministero della Salute: "Indagini simili sono state iniziate su cinque casi, in nessuno dei quali è stato provato di essere stati commessi dei crimini."
Il 7 luglio 1997 Červeňáková (nata Holubová) diede vita con parto cesareo alla sua seconda figlia, Kristýna. Durante la stessa operazione venne sterilizzata. Anche se si sapeva in anticipo che avrebbe partorito con taglio cesareo, i dottori non seguirono il processo legale per ottenere il suo consenso alla sterilizzazione. I dottori non chiesero il suo parere fino a che non era sotto anestesia. Al tempo dell'operazione chirurgica la donna aveva 19 anni. [...]
Per sette anni Červeňáková ha avuto come l'impressione che le fosse stata applicata una spirale. Quando ha chiesto al suo medico di rimuoverla perché voleva un altro figlio, ha appreso la verità. Lei e il marito stanno ora considerando un'adozione. "Ho già tutti i moduli necessari da compilare. Vorrei in casa un bambino piccolo."
Il suo avvocato, Michaela Kopalová della Lega per i Diritti Umani, dice che la procedura ospedaliera è piena di deficienze. "La commissione che doveva decidere sul permettere la sterilizzazione, si è riunita 10 giorni dopo che la mia cliente aveva partorito. Non esistono documenti che possono provare che lei sia stata messa dell'avviso che la sterilizzazione era irreversibile."
Sul verdetto del Tribunale Regionale, dice ""E' il verdetto più avanzato emesso nella Repubblica Ceca sulla violazione dei medici dell'integrità fisica delle partorienti. Credo che i tribunali in futuro continueranno a rispettare la Corte Suprema, che richiede una compensazione monetaria nei casi di violazione dei diritti della persona, senza limitazione di status."
Secondo la Lega per i Diritti Umani, il compenso monetario è solo il primo passo verso una reale giustizia per queste serie violazioni dei diritti umani. Il trattamento arbitrario di queste donne le ha per sempre deprivate della possibilità di avere figli propri. La somma ottenuta è esattamente la metà di quanto originariamente richiesto. Il primo caso di sterilizzazione illegale portato nei tribunali, quello di Helena Ferenčíková, raccolse le scusa ma nessun compenso per prescrizione dei termini. Ora quel caso è in appello alla Corte Suprema di Brno. Negli anni recenti la Corte ha stabilito che le violazioni dei diritti personali non sono soggette a questa limitazione.
Il caso Červeňáková è il secondo di sterilizzazione forzata del Tribunale di Ostrava. Nel 2005 si era pronunciato proprio su quello di Helena Ferenčíková, che aveva 22 anni al tempo dell'operazione, ma si era risolto solamente con una lettera di scuse, perché non era stata sufficientemente informata prima della sterilizzazione. Ma per scadenza dei termini, il tribunale aveva rigettato la richiesta di un indennizzo di un milione di corone. Kopalová dice che il verdetto di oggi risolleva anche il caso Ferenčíková. La Lega per i Diritti Umani sta facendo uso di questa opportunità per criticare il governo, che per lungo tempo non ha voluto rispondere alle sollecitazioni interne ed internazionali sulle donne sterilizzate all'epoca del comunismo e negli anni '90. Il governo si fa forte del fatto che i cittadini poveri, incluse le donne sterilizzate in questa maniera, non hanno le capacità finanziarie per farsi rappresentare nei tribunali, e lo stato non ha investito somme per assistere le vittime delle violazioni passate. I casi Ferenčíková e Červeňáková, sterilizzate in ospedali differenti, sono solo la punta di un iceberg. Dice ancora Kopalová: "Io sto rappresentando tre donne, ma so che ci sono circa altre 90 che si sono rivolte alla giustizia." Secondo la sua opinione, i dottori e gli ospedali rispondono coi medesimi argomenti: "Un terzo parto cesareo avrebbe rappresentato un significativo pericolo alle madri e così loro hanno agito nel loro interesse."
Di Fabrizio (del 25/10/2007 @ 09:08:50, in Regole, visitato 2140 volte)
Da
Mundo_Gitano
Oct 17, 2007 - 6:59 PM
http://www.typicallyspanish.com/news/publish/article_13088.shtml
Il giornale El Mundo riporta mercoledì il caso di una donna gitana a cui è
stata rifiutata la pensione di vedova dallo stato, perché si era sposato con
rito gitano. María Luisa Muńoz ora sta
portando il suo caso alla Corte Europea dei Diritti Umani a Strasburgo,
dopo sette anni di battaglie senza successo coi tribunali spagnoli.
Nel 1971 aveva sposato Mariano Jiménez, da
cui aveva avuto sei figli sino alla sua morte nel dicembre 2000. L'Istituto
Nazionale della Sicurezza Sociale (INSS) ha rifiutato la sua richiesta per
la pensione da vedova, arguendo che non erano sposati, nonostante diversi anni
di contribuzione al sistema.
Inizialmente era stata sostenuta la richiesta di
Maria Luisa, ma più tardi rifiutata da un appello dell'INSS. L'ultima risorsa
era la Corte Costituzionale, dove tutti i magistrati meno uno hanno deciso che
non si trattava di una scelta di discriminazione razziale.
La Fundación Secretariado Gitano, una OnG
che lavoro per la promozione della comunità Rom e che ha offerto supporto legale
a Maria Luisa, afferma che la sua situazione è un chiaro esempio di
discriminazione e "violazione dei diritti umani".
La FSG aggiunge che il matrimonio della coppia ha
avuto luogo prima della Costituzione del 1978, in un periodo in cui la legge
discriminava apertamente i gitani.
Di Fabrizio (del 30/10/2007 @ 09:14:29, in Regole, visitato 2240 volte)
Il tribunale regionale ha sancito che gli ex poliziotti Marek Vrastil e Karel Berousek devono le loro scuse ad una famiglia Rom per essersi introdotti nel loro appartamento e aver attaccato alcuni dei suoi componenti.
Non dovranno però pagare il rimborso di 300.000 corone, come richiesto dalla famiglia.
Assieme ad un terzo uomo, i due ex poliziotti si erano introdotti a forza nell'appartamento nel 2003. Per questo, nel 2005 erano stati sospesi dal servizio.
Secondo il verdetto odierno, Vrastil e Berousek dovranno fare scuse scritte alla madre e al figlio, ma non alla figlia.
Dice il giudice Vera Adamkova: "Vrastil deve scusarsi con i due membri della famiglia per essersi illegalmente introdotti nell'appartamento, averli attaccati verbalmente e fisicamente, oltre ad averli insultati."
"Berousek deve scusarsi per essersi introdotto nell'appartamento e aver osservato passivamente il comportamento di Vrastil," aggiunge Adamkova.
[...] Vrastil è stato condannato a 20 mesi di carcere e alla sospensione per quattro anni. Tuttora insiste a dichiararsi innocente.
Berousek è stato condannato a 12 mesi e alla sospensione per tre anni.
Di Fabrizio (del 05/11/2007 @ 23:34:31, in Regole, visitato 1662 volte)
Un appello pubblicato in inglese (e qui sotto tradotto in
italiano) con possibilità di aderire online.
http://www.romanetwork.org/protest2.htm
Onorevoli Primi Ministri e Rappresentanti delle Agenzie Intergovernative
Vi scrivo per unire la mia preoccupazione a quella espressa da altri sui
recenti avvenimenti in Italia.
Prima di tutto sono preoccupato che, a seguito di una campagna portata avanti
da prominenti media sin dai mesi estivi, incitando il panico sui crimini
commessi presumibilmente da Rumeni - ed in particolare da Rom Rumeni - il
governo italiano ha votato un decreto d'emergenza che facilita l'espulsione di
cittadini rumeni, con solo una protezione procedurale limitata.
Il sentimento anti-Rom è stato una caratteristica dei media italiani e romeni
almeno dalla fine degli anni '90 e non è mai stato adeguatamente controllato
da nessuna autorità pubblica. Un'intensa campagna - apparentemente con lo scopo
di mobilitare presupposti razzisti sugli "Zingari" nel pubblico italiano in odio
attivo, al fine di spingere a diminuire l'immigrazione - è stata portata avanti
dai media italiani dai mesi estivi del 2007, particolarmente seguendo le morti
di diversi bambini Rom della Romania in un accampamento a Livorno. Le
caratteristiche di questa campagna hanno incluso racconti altamente
sensazionalizzati dei crimini in Italia, come pure l'imputazione della colpa ai
"Rumeni" o "nomadi" per tutti i piccoli crimini violenti e non chiarificati in
Italia.
Settimana scorsa, a seguito di un brutale omicidio a Roma, nel quale il primo
sospettato è un Rom della Romania, il governo ha capitalizzato l'onda di odio
adottando un decreto d'emergenza che dovrebbe permettere l'espulsione dei
cittadini rumeni con solo una protezione procedurale limitata. Dichiarazioni dei
rappresentanti del governo indicano che questo decreto è rivolto primariamente
ai "delinquenti Rumeni". Il decreto sembra permettere violazioni sistematiche
dello spirito e dello scritto della Convenzione Europea sui Dritti Umani che
proibisce le espulsioni collettive degli stranieri.
A seguito della pubblicazione di questo decreto d'emergenza durante la settimana
tra il 29 ottobre e il 2 novembre, è apparso chiaramente che, come è avvenuto
nei comuni di Roma, Milano e altrove, questo decreto è interamente e
predominatamente anti-Rom; interi accampamenti sono stati smantellati, e persone
con aspetto simile a Rom sono stati soggetti a rigorosi controlli di documenti -
apparentemente allo scopo di determinare se dovessero essere espulsi
dall'Italia. Profilazioni razziali di questo tipo violano un numero di norme
delle leggi italiane ed europee. Nei giorni recenti, non c'è stato tuttavia
alcuno sforzo apparente delle autorità italiane per applicare le disposizioni
relative all'anti-discriminazione verso la polizia alla ricerca di "zingari da
espellere".
Questi fatti indicano una preoccupate china del ruolo della legge in Italia.
Pure un certo numero di risposte delle autorità fuori Italia meritano un
commento.
In Romania, anche se alcuni rappresentanti pubblici hanno condannato il
decreto, ci sono state anche espressioni di odio verso i Rom ad un livello
veramente alto. Per esempio Cioroianu, Ministro degli Esteri ha dichiarato in
un'intervista del 4 novembre 2007 riguardo alla crisi attuale: "Mi domandavo se
non potremmo comperare un pezzo di terra nel deserto egiziano, dove spedire
queste persone, che ci rendono noi (Rumeni) una macchietta. E' chiaro che se
vanno in Italia, lì stanno bene, il clima è dolce, sentono intorno a loro una
lingua latina che in qualche modo comprendono in qualche mese..."
C'è una profonda preoccupazione che gli eventi delle recenti settimane
portino a un drammatico collasso delle già fragili relazioni etniche tra Rom e
non-Rom in Romania. Alla luce del fatto che pogroms mortali anti-Rom sono un
passato molto recente, queste preoccupazioni non sono da prendere alla leggera.
Anche le risposte a livello europeo sono state estremamente inadeguate. Il 3
novembre 2007, il Commissario per la Giustizia e le Libertà Civili, Franco
Frattini, lui stesso italiano e strettamente collegato ai partiti politici
italiani, ha dichiarato: "Ciò che c'è da fare è semplice. Entrare in un campo
nomadi a Roma per esempio, e chiedere loro: 'Sapete dirmi dove vivete?' Se
rispondono che non lo sanno, prendeteli e rimandateli in Romania. E' così che
lavorano le direttive europee. E' semplice e sicuro. La Romania non può non
riprenderli, perché questo fa parte dei suoi obblighi come stato membro della
EU." Ha poi chiesto all'Italia di smobilitare i campi per prevenire il rientro
dei Rumeni.
Le dichiarazioni di Frattini seguono a meno di due settimane dopo che Thomas
Hammarberg, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, notava,
"Purtroppo le azioni di diverse autorità pubbliche... sono state acquiscenti in
questa intensificazione dell'odio anti-Rom" e richiedeva con urgenza che "Gli
standards europei legali e la legislazione anti-discriminazione devono essere
rigorosamente rinforzate per assicurare una fine al trattamento arbitrario
basato su un animo razziale contro i Rom".
Sono estremamente preoccupato dalla tollerante, persino compiacente
attitudine dei governi italiano e rumeno e dell'Unione Europea (EU) in generale
quando si tratta di anti-ziganismo, così come dell'assenza di una reazione EU
alle dichiarazioni di alcuni politici rumeni ed italiani. E' inaccettabile che
le autorità statli contribuiscano a colpevolizzare collettivamente cittadini
rumeni ed abbiano un approccio docile mascherato da diplomazia verso le
osservazioni xenofobe di alti funzionari.
Infine, come riportato da Le Monde il 4-5 novembre 2007, sono
preoccupato perché appare possibile l'adozione di una nuova Direttiva
dell'Unione Europea che limiterebbe il diritto della libertà di movimento dei
cittadini europei tra gli Stati Membri. Come osservato da Le Monde, l'attuale
livello di protezione europeo tutela gli individui dalla minaccia di espulsioni
forzate verso i paesi di origine, quando erompono episodi di razzismo di massa,
come quelli visti nei giorni recenti in Italia. L'erosione di questi standards -
ancora, come risultato dell'isteria anti-zigana - sarebbe, in poche parole, un
evento sconvolgente.
La mobilitazione di uno stato per scopi esplicitamente razzisti è qualcosa,
avevamo inteso, apparteneva al passato in Europa.
Vi chiedo di intraprendere tutte le azioni possibili nei poteri derivati dai
vostri uffizi, per porre termine a questi atti esplicitamente razzisti, e
calmare gli infiammati pubblici di Italia e Romania.
http://www.romanetwork.org/protest2.htm
Di Fabrizio (del 18/11/2007 @ 09:22:41, in Regole, visitato 1430 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Il Parlamento Europeo ha votato a grande maggioranza per la difesa del
principio della libera circolazione e contro la xenofobia.
Qui di seguito il testo della risoluzione:
Ciao
Eva
Eva Rizzin
osservAzione (ONLUS)
centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti
web:
http://www.osservazione.org
tel: +39 393 78 78 880
Di Fabrizio (del 08/02/2008 @ 09:11:25, in Regole, visitato 2026 volte)
Da
La
voix des Rroms
Ieri, la mattina presto, più di 150 gendarmi hanno
circondato il terreno del Hanul a Saint-Denis, terreno che è oggetto di una
convenzione d'occupazione con il municipio. Secondo il rappresentante della
polizia nazionale sul posto, agivano nel quadro di una commissione rogatoria di
un giudice d'istruzione di Meaux. Tuttavia, la presa di fotografie individuali
da parte dei gendarmi lascia perplessi quanto alle motivazioni di questa
operazione, che si è conclusa con quattro arresti.
Ieri verso le 8 di mattina, un membro dell'associazione "La voix des Rroms"
che risiede sul terreno di Hanul a Saint-Denis ha constatato uno spiegamento importante di
forze della polizia, di un'ampiezza tale che poteva suggerire un'espulsione.
Arrivato sui luoghi poco tempo dopo, il portavoce dell'associazione si è visto
proibire l'accesso alla località da parte dei gendarmi in questi termini : "l'accesso
è vietato ad ogni persona esterna". I gendarmi non hanno saputo rispondere alla
domanda "come sapete che non vi abito?", "ma si può immaginare - non sono
scuro di pelle, sono vestito all'occidentale, bluetooth all'orecchio e
portafoglio alla mano..." tutto quello che è lontano dallo stereotipo
"romanichel del malvivente"
Un padre di famiglia passa con ciò alcuni minuti più tardi.
Ha appena portato i suoi figli a scuola. E' potuto uscire, dopo che i gendarmi
lo hanno fotografato e rilevato la sua identità. Interrogato, dice che tutti
hanno dovuto presentare i propri documenti prima di essere fotografati.
Non sappiamo ciò che avviene dentro. Dell'altro lato, un certo numero di
giornalisti, messi in allarme dalle nostre cure, anche a loro è vietato
l'accesso, ma possono porre domande al responsabile dell'operazione, che nel
nome del magistrato di Meaux ha consegnato la commissione rogatoria per
quest'operazione.
Per quest'operazione... Quale operazione esattamente?
Č nel potere della polizia e della gendarmeria, nel quadro definito dai
giudici, di procedere a ricerche di persone sospettate d'infrazione. Ma, non è
la prima volta che ci sono operazioni spettacolari senza nulla alla fine. Appena
un anno fa, su questo stesso terreno, uno scenario simile è stato messo in
scena, tranne che invece dei controlli, ci sono state della brutalità. Tutto ciò
per cercare un giovane che aveva rapito una ragazza, senza trovarlo. Alla fine,
è il giovane stesso che ha trovato i poliziotti nel loro commissariato per
spiegare loro una vertenza familiare, ben lontano da qualsiasi idea di rapimento
(Le monde, 12 gennaio 2007).
Oggi, i circa 150 gendarmi non sono ripartiti da soli. Verso le 10.30, hanno
portato vie quattro persone, fra cui una donna. Non sappiamo che sono sospettati.
In compenso, una cosa sembra molto più sospetta : la registrazione di ogni
persona sul posto, escluso poche eccezioni. Tale misura ha potuto essere
ordinata dal giudice d'istruzione nel quadro della commissione rogatoria? Ciò
sembra difficilmente possibile da un punto di vista giuridico.
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