Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da
Slovak_Roma
Billboard.biz By Phil Gallo, LA - 9-12-01
A destra Hans Zimmer, con i musicisti della Slovacchia il cui talento appare
nella colonna sonora di "Sherlock Holmes - Gioco di Ombre"
Può avere un risposta un mistero musicale, dopo l'uscita di "Sherlock Holmes
- Gioco di Ombre" il 16 dicembre e il rilascio della colonna sonora da parte di Watertower Music
tre giorni prima. Avendo usato per il film la musica zingara di un gruppo di
strumentisti slovacchi, il compositore Hans Zimmer spera che la colonna sonora
possa servire da trampolino per questi sconosciuti musicisti di un villaggio.
"Quello che sto cercando di fare, via iTunes, è aggiungere bonus track perché
l'album resista più a lungo." dice Zimmer, seduto nel suo studio di Santa
Monica, California. "Vediamo dove si arriva, non sono ancora sicuro di tutta la
storia. Voglio vedere cosa se ne pensa un po' in tutto il mondo e se (la musica)
piace, possiamo inciderne ancora."
Il video che racconta del viaggio di Zimmer in Slovacchia per registrare la
musica dei Rom, sarà disponibile all'uscita dell'album, assieme a tre tracce.
Il cortometraggio ha particolarmente eccitato Zimmer. "C'era grande musica in
tutti i villaggi dove siamo andati," dice. "Una cosa incredibile."
Due bande rom [...] sono nella partitura del film, gli otto elementi di Kokavakere Lavutara
ed il quintetto Ciganski Baroni. La Mnozil Brass Band fornisce un elemento
tedesco al lavoro orchestrale di Zimmer e del suo collaboratore Lorne Balfe.
"Dall'India al sud della Spagna e poi in Irlanda, c'è questa corrente di
coscienza musicale che si può seguire," dice Zimmer. "Amo tutti questi
chitarristi zingari."
Zimmer, che supervisionerà le musiche per gli Academy Awards assieme a Pharrell
Williams, ha discusso "Sherlock Holmes" e3 la creazione del coro per
il prossimo "Cavaliere Nero" in un'intervista con Billboard.biz.
Sembra che la tua immaginazione corra selvaggia su questo tema - sono più
gli stili russo ed europeo, che quello dell'Inghilterra vittoriana. Però, è
prominente la musica rom. Da dove arriva questa idea?
Ho accennato a temi zingari nel primo ed ho letto lqa sceneggiatura alla pagina
IV dove si dice "la zingara indovina." Da lì ho telefonato (al regista) Guy (Ritchie)
dicendogli "Andiamo!". Conosco la musica, ma non posso fare niente su stereotipi
e pregiudizi. Volevo trovare i musicisti, vedere l'ambiente. Nei contatti siamo
stati aiutati da Madeleine Albright e dal National Democratic Institute. La
priorità era di trovare grandi musicisti e d'altra parte pensavamo che sarebbe
stato simpatico documentare in una certa maniera. Mia sorella (Zoe) è fotografa
di moda ed era d'accordo sarebbe stato bello in questo modo. Entrando nelle
comunità rom, ho lasciato il mondo che conoscevo, prima non potevo immaginarmelo
- si è nel mezzo dell'Europa, ma non te ne renderesti mai conto. C'è questa
povertà ed ingiustizia mitigate da un'incredibile dignità e musicalità.
E' un'atmosfera molto diversa, non solo dal primo "Sherlock Holmes", ma
anche da tutti i tuoi altri lavori. Canticchiavo una melodia mentre lasciavo il
teatro.
Abbiamo ridotto la musica del film per vari motivi - sembra funzionare col
moderno Zeitgeist. E' solo con i film d'animazione che si adoperano ancora
lunghe ed ampie melodie. Inoltre l'idea del virtuosismo è diventata
completamente marginale. Amo la musica virtuosistica. Potessi, passerei il resto
della mia vita registrando Jeff Beck. (I virtuosismi) non si adattano (alle
colonne sonore), ma i musicisti rom sì. Nel contempo, posso tornare al mio mondo
minimalista. E' stato divertente avere tutti questi musicisti rom in una stanza
e dire "OK, proveremo a fare una cosa minimalista come il ticchettio di un
orologio." Portarli fuori da quello a cui erano abituati.
Facendo così, eri cosciente di mescolare la loro musica con quella
orchestrale, permettendo loro contemporaneamente di esprimersi secondo le loro
tradizioni?
Non potevo fare cose alla Django (Reinhardt). Troppo lontane dal loro mondo. Gli
(spunti musicali) di Sherlock non erano troppo (basati su) Ennio Morricone, come
può sembrare a molti, ci sono più Kurt Weill e Bertolt Brecht. Ho immaginato che
lanciando la musica della repubblica di Weimar nell'Inghilterra vittoriana
sarebbe stato qualcosa di interessante - piccole unghiate sporche e l'UNPA UNPA
degli ottoni.
Per te stato davvero un anno di sequel - "Pirates of the Caribbean: On
Stranger Tides," "Kung Fu Panda 2," "Holmes" - per
continuare con "The
Dark Knight Rises" and "Madagascar 3". Come ti cauteli dal rischio di
ripetizioni?
Divento pazzo. Cerco di proporre idee che siano appropriate e poi vedere se c'è
qualcun altro la fuori che io possa scuotere un poco. Mi piace il processo
collaborativo - non dobbiamo semplicemente conformarci al sistema di Hollywood.
Mi piace quando i miei registi sono parte della band. Quando ascolti (la colonna
sonora) dell'album, c'è questa "Shadows Suite", cioè me stesso al livello più
dittatoriale. Verificatane la solidità e che fosse proponibile, l'abbiamo data
ai musicisti rom. Il mio partner Lorne è un grande quando dice "cosa
succederebbe se" quando ho delle intuizioni. Molte volte se ne esce con un'idea
armonica che io, troppo preso dalle mie certezze, non avrei mai avuto. Se
l'architettura è solida per iniziare, è facile aprire le porte ed aggiungervi
dell'individualità.
Nonostante la serie filmica per cui sei più conosciuto, Batman, hai
collaborato con James Newton Howard, ora lavori da solo. Dove ti situi in questo
processo?
Ho dato al (regista) Chris (Nolan) un po' di musica per "Dark Knight Rises". Ciò
che ne ha accresciuto la visibilità è stato il nostro canto. Mi venne in mente
un canto che coinvolgesse centinaia di migliaia di persone. Ed abbiamo usato una
frazione dell'idea per rivelare un personaggio su Internet. La gente è molto
intrigata da questo campo e dal suo risultato. Abbiamo soltanto (postato) su
Facebook e Twitter che tutti potevano partecipare su ujam.com. Mi piace l'idea
che tramite gli ultimi due film (di Batman) abbiamo creato questo mondo, il
mondo di Dark Knight. So che i fan hanno una vera comprensione e rispetto per
questo mondo. Quindi, perché non renderli abitanti di questo mondo, renderli
parte? Si svilupperà sino alla fine di dicembre. Tutto ciò che dico (ai
potenziali cantanti) - se volete essere ascoltati, vi chiedo di essere un po'
più aggressivi. Basta carinerie. Un po' più di atteggiamento. Questa idea si è
evoluta dal coro di Eric Whitacre su YouTube. Una delle cose interessanti per un
tecnico del suono è che ogni voce viene registrata nel suo proprio ambiente.
Mettere assieme tutti questi ambienti non lo si ottiene spesso. Diventa un suono
davvero interessante.
Zimmer ed i musicisti zingari slovacchi nello studio del compositore Santa Monica, Calif.
Foto: Phil Gallo
L'Associazione Sucar Drom e l'Istituto di Cultura Sinta augurano BUONE FESTE
promuovendo l'immagine della nostra Cooperativa di lavoro (labatarpe, in lingua
sinta).
Il Consiglio direttivo della Sucar Drom / I.C.S. e i Soci della Coop. Labatarpe
Di Fabrizio (del 26/12/2011 @ 09:00:06, in lavoro, visitato 2302 volte)
L'anno scorso postai una
favola natalizia per i più piccoli. Quest'anno è il turno di quelli un po'
più grandicelli. Lo spunto viene da un commento
su un altro blog.
Immagine da
cavallomagazine.quotidiano.net
Discutevo il mese scorso con amici, che mi raccontavano di aver visto in
Turchia, a Creta ed in Macedonia fiere di cavalli gestite da Rom e si vantavano di averle riscoperte
andando tanto lontano.
Rispondevo che sino a 10 anni fa, esisteva qualcosa di molto simile in un posto
niente affatto esotico, in centro a Monza, proprio accanto alle mura del carcere
vecchio (non ci siamo mai fatti mancare niente!).
A vederlo non era niente di particolare, soprattutto da vuoto: un vasto piazzale cintato e coperto da tettoie. I miei
figli quando erano piccoli marinavano la scuola (adesso sono cresciuti e posso
dirlo) per andarci con me il giovedì mattina.
E lì incontravano con stupore un vecchio rom malmesso e semianalfabeta, che avevano conosciuto al
campo sottocasa, che da una vita faceva l'allevatore di cavalli, che trattava alla pari con commercianti e nobili amanti dei cavalli. La
trattativa terminava immancabilmente nell'osteria vicina, a vino e salamelle.
Fuori dal recinto, un piccolo mercato con oche, galline e conigli, coltelli a
serramanico (la passione di qualsiasi ragazzino), borracce, ed il vecchio che ci spiegava la differenza tra una sella
inglese e una americana.
Il mercato dei cavalli ha chiuso, ha chiuso anche l'osteria delle salamelle,
anche il tabaccaio. Nessuno di loro era ricco, ma si campava e ci si conosceva
(ci si rispettava) tutti: rom, nobili, gagé, bambini... anche se non escludo che
lontani dalla fiera riemergessero vecchie discriminazioni.
Presto arriverà un centro commerciale, che strozzerà i negozi
superstiti.
Il vecchio vive tuttora in un campo regolare, ai margini di quello che potrebbe
diventare un vasto parco urbano. I suoi parenti sono diplomati operatori del
verde, ma la loro cooperativa da anni non ha commesse, anche se il lavoro
sarebbe sotto casa.
Cinque anni fa presentammo un progetto al comune, perché in questo parco, al
posto di un'altra speculazione edilizia, si potesse installare una stalla a norma,
con maneggio annesso, per organizzarvi visite scolastiche e gite a cavallo nel
costituendo parco. Avevamo a disposizione le persone più esperte nel ramo in
città, avremmo potuto persino dare lavoro a qualcuno che non fosse rom.
Nessuno si occupò di questo progetto, in compenso il comune vuole chiudere il
campo. Il vecchio, con figli e nipoti, ha trovato una cascina nel pavese dove
sistemarsi e credo che per loro sia la soluzione meno dolorosa.
A me spiace non solo per dover perdere dei vecchi amici che hanno insegnato ai
miei figli ad amare tutti gli animali.
Spiace perché quando si parla di cultura e di possibilità di esprimersi, pensiamo alla musica, alla poesia, ma
lo è anche una vita di lavoro passata ad allevare cavalli. Era uno scambio, come
lo è la cultura, come lo è il lavoro, perché è lo SCAMBIO che permette alle
tradizioni di rimanere vitali e rinnovarsi. E pure di accrescere tutti quanti
operino questo scambio.
Dicono che la mia città sia inclusiva, che da sempre dia attenzione al lavoro
e al soldo. Se davvero fosse così, come l'ho conosciuta da quando ci sono nato,
non mi dispiacerebbe, neanche con la sua nebbia e le sue durezze.
Sarebbe un esempio europeo, come Monaco di Baviera, dove i Turchi che ho
conosciuto spazzini 30 anni fa, oggi dirigono supermercati ed agenzie viaggi.
Come Marsiglia, che ha lasciato una palude schifosa come la Camargue ai gitani,
che l'hanno resa una meta turistica internazionale.
E mentre noi gagè sogniamo la Turchia o la Camargue, spendiamo i soldi per
andarci ed essere parte (anche solo per un attimo) di questi paradisi perduti,
facciamo in modo che chi potrebbe ricreare da noi quelle atmosfere sia obbligato ad andarsene.
Di Fabrizio (del 27/12/2011 @ 09:36:28, in casa, visitato 1707 volte)
Segnalazione di Stojanovic Vojislav
Lameziaterme.net Venerdì 23 Dicembre 2011 10:22
L'Aterp ha annunciato che le case popolari di Carrà per i Rom saranno presto
completate.
IO NON CI CREDO, ed è difficile trovare opinioni diverse.
Gli ultimi 25 anni di politiche pubbliche sull'edilizia popolare promosse dall'Aterp,
autentico carrozzone, si sono risolte in un plateale ed insopportabile
fallimento per la ns Città.
Basta guardare le strutture a torre, esteticamente orribili, per oltre un
centinaio di alloggi che stanno marcendo a Savutano; un cantiere aperto (solo la
palizzata) circa dieci anni or sono in via dei Bizantini, immediatamente
bloccato, mai più ripreso; l'opera incompleta sui terreni confiscati alla mafia
in contrada Carrà; la manutenzione precaria ed inefficiente dei fabbricati e
degli alloggi.
Sono la plastica rappresentazione di un ente improduttivo, antieconomico ed
indifferente alle necessità sociali, che, se avesse svolto con diligenza appena
infantile la propria missione, avrebbe contribuito a risolvere, gradualmente,
l'emergenza abitativa non solo dei Rom, ma di altri cittadini bisognosi.
E' molto più utile, visti i precedenti, che i soldi destinati al completamento
dei 20 alloggi Rom siano affidati direttamente all'Amministrazione Comunale che,
proprio in questi giorni, si accinge a consegnare 12 alloggi popolari in via
Cianflone, realizzati da essa in meno di tre anni. Non sono tempi del tutto
brevi, ma rispetto a quelli dell'Aterp appaiono fulminei.
Per il completamento delle altre strutture, vista la cronica inerzia dell'Aterp
che incide negativamente su servizi essenziali connessi a diritti fondamentali
come quello alla casa, occorre pensare, una volta per tutte, ai liberi
"interventi sostitutivi" del Comune previsti dall'art 14 legge regionale
n.15/2006, del tutto ignorata dalla politica, ma che rappresenta uno dei
rarissimi casi in cui il legislatore regionale ha assunto il ruolo di
riformatore al servizio della collettività.
consigliere avv. Antonello Sdanganelli
Finalmente qualcosa di positivo per la federazione rom e sinti insieme
Dopo quasi più di due anni di frenetica attività per cambiare le regole per
iscrivere nuove imprese all'albo degli autotrasportatori
OGGI LA FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME
con un immensa gioia può finalmente far sapere ai suoi lettori che qualcosa di
positivo e successo, l'Italia a finalmente preso in considerazione il
regolamento Europeo.
Queste sono le nuove procedure per iscriversi all'Albo degli autotrasportatori.
La circolare n.4/2011 del Ministero Infrastrutture e Trasporti detta
disposizioni e modalità operative.
Sono cambiate le regole da seguire per iscrivere nuove imprese all'Albo degli
autotrasportatori e per mettere in circolazione nuovi veicoli.
Al più presto faremmo sapere come fare per iscriversi, per adesso per saperne di
più basta cliccare e aprire
QUESTO LINK.
Presidente Radames Gabrielli
Da
Roma_Francais
Le Parisien I mercati popolari della miseria si sviluppano di notte
Nei quartieri popolari di Parigi, le vendite direttamente al suolo si
moltiplicano, in notturno, il week-end. Cianfrusaglie proposte per alcuni euro,
dopo che gli straccivendoli sono andati via. CÉCILE BEAULIEU et ANNA LECERF
Porte Montmartre (XVIII), all'inizio di dicembre. Ogni venerdì sera
da un mese,
mercanti per la gran parte rom, cvendono
vestiti e oggetti di qualsiasi tipo dopo la partenza degli straccivendoli. (LP/jean-baptiste
quentin.)
Al calare della notte, decine di sagome curvate sotto il peso di enormi balle
ricolme di oggetti eterocliti, convergono in direzione della Porte Montmartre
(XVIII).
Là sotto il ponte della periferica, allo stesso posto che occupano gli
straccivendoli il week-end e il lunedì, mercanti della notte s'installano ogni
venerdì sera da ormai un mese. Un mercato della miseria notturna, animato da
mercanti di fortuna originari delle popolazioni rom, che offrono direttamente al
suolo, scarpe sparigliate, piccoli casalinghi usati, scatolami, stoffe,
abbigliamento, lenzuola o tovaglie per alcuni euro.
I poveri vendono a poveri più poveri ancora di loro, all'ombra dei
professionisti dello straccio, loro stessi molto svantaggiati. Ma i venditori
notturni hanno anche un'altra clientela: gli straccivendoli che vengono a
comprare all'ingrosso lotti interi di merce. Acquistata per 50 euro, sarà
rivenduta il doppio il giorno dopo, alla luce del sole...
I venditori si spostano a secondo dei "pericoli".
Di questi mercati notturni, Parigi ne conta sempre più, soprattutto nei
quartieri popolari. La Porte Montmartre, i quartieri di Belleville e
Ménilmontant, ma anche le Porte di Bagnolet e di Montreuil, accolgono così da un
po' di tempo questi visitatori della sera, rom o asiatici. In un'atmosfera
tranquilla, al limite dello studioso, gli oggetti passano da una mano all'altra
nella quasi penombra. Furtivamente, in quanto che sia venditori che compratori
sanno che i minuti sono contati: non sono al riparo di un intervento della
polizia.
"Questi mercati notturni sono tenuti dai più poveri, coloro che non hanno un
posto assegnato, i quali temono maggiormente di essere sloggiati" sottolinea
Samuel Lecoeur, presidente dell'associazione di difesa degli straccivendoli.
Molto fluttuanti, i venditori si spostano a secondo del "pericolo", annunciato
dal passaparola. "Quando sappiamo che hanno confiscato la merce di un venditore
a Belleville, evitiamo la zona e ci dirigiamo verso Ménilmontant."
Le stesse scene hanno luogo alle Porte di Bagnolet e di Montreuil. Se gli
straccivendoli lì stabiliti diffidano dei venditori ambulanti, non ci sono
invece "guerre di caste", ma la concorrenza non ne è meno agguerrita. Mohammed
Zouari, straccivendolo alla Porte Montmartre, benché guardando con una certa
indulgenza le famiglie rom che s'installano ogni venerdì sera sul piazzale
degli straccivendoli caramente conquistato, non può fare a meno di deplorare la
loro presenza notturna. "E' evidente, sospira, il cliente che viene a comprare
di notte, non verrà a trovarci la mattina dopo! Ci perdiamo..."
Di Fabrizio (del 31/12/2011 @ 09:15:54, in casa, visitato 2163 volte)
SARdies.org 29 dicembre 2011 22:30
Sassari - La differenza balza subito all'occhio: tanto è
"anarchico" uno, quanto è ordinato l'altro, con alcuni moduli abitativi che a
tratti ricordano le casette di Paperopoli. Sono in tutto 114 i nomadi ospitati
nel campo di Piandanna. Anzi, i campi. Perché, di fatto, sono due, con ingressi
separati. Due mondi insomma, che comunicano con difficoltà. Diverse le
religioni, diverso anche il concetto di insediamento abitativo. Unico invece il
paese d'origine, la vecchia Jugoslavia. Così, i musulmani (detti "Khorakhanè")
sono in prevalenza originari della Bosnia; gli ortodossi ("Gagikane") vengono
dalla Serbia e soprattutto dalla Croazia (dalle Krajine, le ex regioni ortodosse
"ripulite" a suo tempo, con modi piuttosto "spicci", da Tudjman).
Campo nomadi di Piandanna, un progetto per i bambini
(archivio SARdies 12
dicembre 2011)
La Commissione Cultura e Servizi Sociali, guidata da Sergio Scavio (Ora sì - Sel),
presente anche l'assessore Vinicio Tedde (che oltre alla delega al Patrimonio ha
preso, in via temporanea, anche quella alle Politiche Sociali, in attesa
dell'imminente reintegro nelle sue funzioni dell'assessore Michele Poddighe,
nelle ultime settimane assente per malattia) è tornata al Campo Nomadi dopo la
visita dello scorso aprile. Da quel sopralluogo qualcosa è già cambiato. Per
esempio la stradina di accesso, finalmente asfaltata. Adesso però si interverrà
su altri aspetti. La prima proposta è del consigliere Antonio Piu (Pd),
componente dell'apposita Commissione sui Rom istituita presso il Settore Servizi
ed iniziative sociali dell'Amministrazione comunale. "Stiamo pensando di
proporre l'installazione di una torre-faro, come quella delle rotatorie", spiega
Piu. "I bambini così potranno muoversi anche di sera, quando cala la luce". Ma
c'è anche il problema delle fognature: nella parte musulmana mancano del tutto.
E qui si dice che siano già spariti (pare più di una volta) i rubinetti dai
servizi igienici installati dal Comune.
Il campo di Piandanna rimane in ogni caso costantemente monitorato e controllato
dall'Amministrazione comunale. I problemi sono altri. Quanti sono per esempio i
rumeni, cittadini dell'Unione Europea, che dormono nell'area dell'ex gazometro
di via XXV aprile? Sembra siano un centinaio, sicuramente alcune decine. Quando
inizieranno i lavori per il Centro Intermodale dove finiranno?
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