Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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La redazione
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\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 18/09/2011 @ 09:27:45, in blog, visitato 1803 volte)

Venezia, corso di formazione per avvocati
Il Consiglio d'Europa e il Centro diritti umani dell'Università di Padova organizzano un Corso di formazione per gli avvocati italiani impegnati nella difesa dei diritti umani dei Rom e dei Sinti. Il corso si terrà il 13 e 14 ottobre 2011, pre...

Mantova, Sucar Drom: eletta Barbara Nardi alla carica di Presidente
L'Assemblea Elettiva dei Soci dell'Associazione Sucar Drom ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo e ha eletto la Socia Barbara Nardi (in foto) alla carica di Presidente. Ogni tre anni lo Statuto dell'Associazione...

Amnesty International: nuova legislazione viola il diritto alla libertà dei migranti
Amnesty International ha sollecitato il parlamento italiano ad annullare la Legge 129/2011, che il 2 agosto ha reso permanenti una serie di norme transitorie contenute nel Decreto legge 89/2011 adottato dal governo il 23 giugno. La legge viola in modo evidente i diritti dei migranti irregolari, estendendo tra l'altro il limite massim...

Scellerato il taglio delle Province
In questo scorcio di fine estate molti problemi strutturali del nostro Paese sono venuti al pettine e le forze politiche si stanno impegnando per trovare soluzioni atte a tagliare e rimodulare la spesa pubblica che anche negli ultimi tre anni è stata fuori controllo. Non ho certo ricette...

Regno Unito, firma anche tu l'appello per la Dale Farm
Invitiamo tutti a firmare l'appello per scongiurare lo sgombero di famiglie romanichal e traveller senza soluzioni alternative condivise, a Basildon...

ENEL: stop al forfait (fornitura temporanea)
L'ENEL e tutte le Aziende che distribuiscono l'energia elettrica stanno modificando i contratti di fornitura temporanea (forfait), in base alla Delibera n. 67/10 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas...

Consiglio d'Europa: in Italia retorica razzista e xenofoba contro i sinti e i rom
"Le misure adottate dalle autorità italiane nei confronti dei rom e dei sinti non sono in linea con gli standard internazionali ed europei in materia di diritti umani". Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa dichiara le proprie...

Trento, Sinti: Cittadini d'Europa (racconti di vita, testimonianze e ricerche)
Si terrà giovedì 15 settembre 2011, alle ore 17.30, presso lo spazio archeologico SASS di Piazza Cesare Battisti, la presentazione del dvd multimediale "Minor Swing - Storie sinte", progetto di ricerca e raccolta di testimonianze sui sinti trentini a cura...

"La persecuzione nazista degli zingari", note critiche al libro di Guenter Lewy
Le persecuzioni subite dalle minoranze sinte e rom, durante il nazifascismo, sono ancora poco studiate in tutta l'Europa. Le Università e i Dipartimenti di Storia Contemporanea sono del tutto assenti in questo campo di ricerca. Le prime pubblicazioni sono state...

CEDAW, le donne in Italia subiscono pesanti discriminazioni e violenze
In Italia le donne sono rappresentate come oggetti sessuali. Questa una delle principali critiche sollevate all’Italia dal Comitato delle Nazioni Unite che ha il compito di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) negli Stat...

Puoi anche tu aiutarci
L'Istituto di Cultura Sinta viene sostenuto dall'associazione Sucar Drom con progetti condivisi con: Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio Progetto Solidarietà, UNAR ed Unione europea. Inoltre, Amministrazione locali e Istituzioni del Nord e del Centro I...

Giornata Internazionale della Democrazia
New York, 15 settembre 2011. Questo è stato un anno straordinario nella storia della democrazia. Milioni di persone hanno partecipato agli eventi drammatici avvenuti in Medio Oriente, Nord Africa e altre zone e molte più persone hanno seguito queste vicende con vivo interesse. Il loro...

18° edizione del Festival Alexian and International Friends
Il 29 ottobre prossimo si aprirà la 18° edizione del Festival Alexian and International Friends fra gli ospiti Ferdi, Lino Patruno, i Ladri di Carrozzelle e Gian Antonio Stella. Presenterà l’evento la famosa conduttrice Rai Lorena Bianchetti...

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 09:28:47, in Italia, visitato 1377 volte)

OPINIONI NAVI PILLAY- Alto Commissario Onu per i Diritti Umani - 16/9/2011

All'epoca della mia visita in Italia, nel marzo 2010, i temi riguardanti i Rom dell'Europa Orientale erano prioritari. Oggi, la loro situazione sembra alquanto oscurata dal dramma di rifugiati e immigrati provenienti dal travagliato Nord Africa. Ma non per questo dovrebbero essere dimenticate le questioni attinenti ai diritti umani affrontate dai Rom.

Durante la mia visita l'anno scorso, mi recai in due insediamenti Rom alla periferia di Roma. Il primo, in via Marchetti, era una baraccopoli non autorizzata. Il secondo, in via Candoni, era stato creato dalle autorità. In quell'occasione incontrai anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che mi garantì che i Rom avrebbero beneficiato del cosiddetto Piano per i Nomadi elaborato dal governo, attraverso il loro ricollocamento da insediamenti illegali a «campi» regolamentati.

Manifestai la mia seria preoccupazione circa tali soluzioni, osservando che, in nome della sicurezza, il «campo modello» ufficiale, in via Candoni, era circondato da alti muri di cinta con torri di sorveglianza della polizia. Ciò non lo distingueva affatto da quello non autorizzato, altrettanto segregato, lontano dalla città, dalle opportunità di lavoro che essa può offrire, dai suoi servizi sociali. La soluzione è l'integrazione nel tessuto della vita urbana. Questo solamente può condurre a un reale godimento dei diritti umani gruppi in precedenza marginalizzati e stigmatizzati, tra i quali i Rom.

Trattare interi gruppi etnici come «problemi di sicurezza» ne pregiudica ulteriormente diritti e benessere. Il governo italiano ha mantenuto il proprio approccio condizionato dalla sicurezza e continua a trattare i Rom come «nomadi» che non sono in grado di vivere in normali ambienti urbani. Ma la maggior parte dei Rom non è composta da nomadi in qualunque senso si voglia intendere tale termine. Un Rom che viveva nell'insediamento di via Marchetti mi disse con ironia amara: «Naturalmente, se passi da un trasferimento coatto all'altro, diventi un "nomade" che deve poter vivere in un "campo". Come possono pensare che noi non vorremmo lavori, case, e mandare a scuola i nostri figli come chiunque altro?».

Come ebbi modo di verificare lo scorso anno attraverso i miei contatti diretti con gli abitanti di via Marchetti, quell'insediamento comprendeva un numero di Rom dalla Bosnia che si trovavano in Italia dagli inizi degli Anni Novanta, costretti ad allontanarsi a causa del conflitto interetnico che produsse un genocidio. Alcuni di essi mi mostrarono documenti che indicavano che era stato loro riconosciuto lo status di rifugiati. Altri avevano carte che attestavano la positiva considerazione del loro caso da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che aveva portato - quasi un decennio fa - l'Italia a riconoscerne il diritto a rimanere sul suo territorio. Anche queste famiglie furono sottoposte a trasferimenti coatti in giugno, senza alcuna assistenza e senza un posto dove poter andare.

In seguito, sono rimasta scossa nell'apprendere che, dall'agosto 2010, sei bimbi Rom hanno già perso la vita a Roma o nei suoi dintorni, a causa di incidenti connessi alla mancanza di sicurezza negli insediamenti dove erano costretti a stare. La soluzione proposta ogni volta dopo tali tragedie è sempre stata la stessa: trasferimenti coatti.

Se da una parte un livello considerevole di risorse continua a indirizzarsi verso l'organizzazione di tali trasferimenti, viene invece data scarsa attenzione alle misure di inclusione sociale. Un recente rapporto su Rom e Sinti della Commissione speciale sui diritti umani del Senato italiano è giunto alla conclusione che le attuali politiche non hanno raggiunto alcun progresso al riguardo.

Mi sono particolarmente preoccupata quando, nel contesto delle elezioni locali tenutesi quest'anno in Italia, il partito del primo ministro Berlusconi ha fatto ricorso a un'aperta retorica antiRom come strumento di campagna elettorale. In contrasto, accolgo con piacere l'espressione di sostegno manifestata da Papa Benedetto XVI in occasione di un incontro con i Rom lo scorso giugno. Purtroppo, appena dieci giorni dopo l'udienza con il Pontefice, l'insediamento di via Marchetti è stato oggetto di trasferimenti coatti, con le autorità locali a sostegno della tesi che ciò fosse a grande vantaggio della sicurezza.

Secondo fonti affidabili della società civile, il trasferimento coatto di via Marchetti è stato condotto in una maniera che ha violato gli standard internazionali. La data non è stata annunciata in anticipo. Contro le rassicurazioni che mi erano state date nel 2010, agli abitanti non sono nemmeno stati offerti posti alternativi a via Candoni o in altri simili insediamenti ufficiali. Alcuni di coloro che sono stati allontanati si sono comunque spostati nell'insediamento di via Candoni, vivendo ai suoi margini, senza alcun alloggio loro fornito. Il sovraffollamento ha portato al deterioramento delle condizioni di vita in via Candoni. E le promesse di lavori e altri miglioramenti in favore dei residenti autorizzati del «campo» non si sono materializzati.

L'Unione Europea ha adottato un quadro per le strategie nazionali per l'integrazione dei Rom, in base al quale gli Stati membri dell'Ue devono formulare strategie inclusive che mirino a miglioramenti tangibili in materia di educazione, impiego, salute e alloggi per i Rom.

La posizione del governo italiano è in contrasto con lo spirito e gli obiettivi di tali disposizioni quadro. Occorre che l'Italia attui un cambiamento drastico nel proprio approccio e si discosti da politiche che sono principalmente mosse da motivi di sicurezza, piuttosto che da una visione di integrazione.

Se ci fosse abbastanza volontà politica da riconoscere quello che ora appare come l'ovvio fallimento dell'approccio fondato sulla sicurezza, l'elaborazione e la successive attuazione di una Strategia nazionale per l'integrazione dei Rom potrebbe segnare un punto di svolta. Oltre a creare una Strategia nazionale inclusiva in linea con le richieste politiche dell'Unione Europea, l'Italia dovrebbe anche essere attenta a rispettare i propri obblighi legali, che derivano da standard internazionali in materia di diritti umani.

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 09:57:15, in Europa, visitato 1926 volte)

Una breve cronologia che forse potrà interessarvi:
La prima notizia è di fine agosto dalla Bulgaria, allora non la ripresi su Mahalla perché temevo che finisse in una bolla di sapone. Circa 10 giorni dopo, la notizia arriva in Italia tramite PeaceReporter, che se ne fa anche promotrice.

Nel frattempo in Spagna ci sono lamentele sull'incontro tra Rom, Sinti e gli amministratori comunali europei, previsto a Strasburgo il 22 settembre.

Ancora una volta ... Chi sa perché? Venerdì, 16 Settembre 2011 alle ore 12:54
Apprendiamo dalla rete che il giorno 01 Ottobre 2011 in molte capitali europee si svolgerà la prima giornata per l'orgoglio rom, il Pride rom, l'iniziativa in Italia è stata promossa da SOS razzismo e da Partida romilor.
In Italia non sono state coinvolte organizzazioni romanì nella promozione di questa mobilitazione. Chi sa perché?
La Federazione romanì NON è stata interpellata e coinvolta, attivamente e propositivamente, per la realizzazione di questa manifestazione.
Chi sa perché?
Scrivono gli organizzatori italiani che si tratta di una mobilitazione "per denunciare le discriminazioni razziali di cui sono vittime i rom, gli zigani e i gitani di tutta Europa" e già i termini utilizzati dalla comunicazione dei promotori italiani (rom, zingari e gitani!) fanno presagire gli effetti collaterali per la popolazione romanì.
E' possibile promuovere una manifestazione senza il coinvolgimento attivo e propositivo della rappresentatività (credibile e documentata) dei diretti interessati?
Quando si tratta di popolazione romanì tutto diventa possibile, anche quello di violare la regola più elementare della discriminazione: la partecipazione attiva e propositiva, credibile e qualificata, dei diretti interessati.
La Federazione romanì denuncia che ancora una volta il disagio della nostra popolazione è utilizzato per perseguire finalità diverse dai bisogni delle comunità Rom, Sinti, Kalè, Manousches, Romanichals, cioè la popolazione romanì.

Dott. Nazzareno Guarnieri – Presidente Federazione romanì


A cui segue questa comunicazione da parte del presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme di venerdì 16 settembre 2011 alle 14:00:

Dopo aver appreso da un nostro associato dell'iniziativa denominata Pride Rom, mi sono messo in contatto con la responsabile di Sos Razzismo Italia che non ha risposto in maniera soddisfacente a semplici domande sull'iniziativa. In particolare è evidente che le associazioni sinte e rom italiane (ma anche molte altre associazioni rom e sinte europee) non sono state coinvolte in nessun modo alla preparazione dell'iniziativa e questo lo ritengo un grave errore. Per questa ragione appoggio, a nome della Federazione Rom e Sinti Insieme, il comunicato di Nazzareno Guarnieri, Presidente della Federazione Romanì.

Distinti saluti
Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme
Radames Gabrielli


Ultime notizie: la Federazione Romanì organizzerà qualche giorno prima del 1 ottobre una conferenza stampa per far conoscere la propria posizione sulla manifestazione. Questa conferenza stampa ha anche l'appoggio della Federazione Rom e Sinti Insieme.

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 16:27:13, in Kumpanija, visitato 2422 volte)

E' iniziato circa mezz'ora fa lo sgombero di Dale Farm, dopo il fallimento della trattativa di stamattina tra i residenti e il consiglio di Basildon. Sempre stamattina l'ONU si era proposto come mediatore al governo inglese, ma la sua proposta è stata rifiutata.

Chi vuole rimanere aggiornato tenga d'occhio questi siti:

Il consiglio di Basildon, dopo il BIG WEEKEND di fine agosto, aveva rimandato lo sgombero di Dale Farm dal 2 al 19 settembre, sperando che allora ci fossero stati meno sostenitori. Quanti erano stamattina si può vedere in questa foto di Stevie Stratton

Dichiarazione di Andrew George, parlamentare liberaldemocratico: "Non capisco spendere tutti questi soldi, perché [Dale Farm] ritorni a quella che sarà la più costosa discarica della storia"

Umorismo inglese : - ): Cose che succedono al Camp Costant: "Ho perso la mia borsa coi trucchi. Se qualcuno la ritrova me la riporti. Vorrei essere in ordine quando gli ufficiali giudiziari mi spaccheranno la testa!"

Nota su Facebook di stanotte: Notte agitata prima del promesso sgombero. Leggo che a Dale Farm stavano cantando, un modo per farsi coraggio e sentire la vicinanza di chi domani potrebbe essere sbattuto per strada.
Per un momento ho immaginato la scena con gli occhi dei poliziotti che montano di guardia lì attorno: freddo e pioggia, il buio della campagna illuminato da qualche falò, il profilo incerto di una roulotte, il canto che sembra provenire da una città fantasma...
Domani mattina sarà tutta un'altra storia, ma chissà cosa rimarrà loro in mente di questa lunga notte?

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Di Fabrizio (del 20/09/2011 @ 03:32:44, in conflitti, visitato 3323 volte)

Scrivevo alla fine del mese scorso, che la mia presenza al BIG WEEKEND nasceva sì dal voler portare solidarietà alla lunga lotta dei Traveller inglesi e irlandesi, e pure dalla curiosità di conoscere persone con cui corrispondevo da circa 10 anni, ma che c'era alla base un'esigenza più pratica:

  • se c'era in giro un posto dove imparare "sul campo" qualcosa contro gli sgomberi, era quello, con la presenza di Traveller e attivisti che resistono da decenni, e di un comitato di solidali arrivati da tutta Europa. Non nel solito convegno, ma tra l'erba e le kampine di un insediamento sperso nella campagna inglese, a vivere, discutere, incontrare gli altri cittadini, bere e mangiare assieme per 4 giorni, dove 400 Traveller erano a minaccia di sgombero.

In quei giorni, lottando col mio inglese arrugginito, ho seguito diversi seminari ed incontri: tra gli altri mi ha interessato molto quello dedicato alla figura dell'Osservatore Legale (Legal Observer in inglese), quasi sconosciuta in Italia, ma attiva in Gran Bretagna e, mi dicono, forse anche in Spagna.

Si tratta praticamente di un gruppo di persone, addestrate e coordinate, il cui scopo è raccogliere testimonianze di prima mano su quanto avvenga durante uno sgombero (in questo caso), ma anche in occasione di manifestazioni o scontri con le forze dell'ordine. Le informazioni raccolte vengono poi inviate ad un "centro di collegamento legale", non per venire girate ai mezzi d'informazione, ma per essere conservate ed adoperate nel caso di processi e strascichi legali.

Non so se la mia spiegazione sia stata chiara, ma chi fosse interessato può capirne di più. Ho difatti riportato in Italia un documento: Legal Observer Training Pack, che poi ho tradotto in italiano con la dovuta calma. In sintesi si tratta di un testo pratico e preciso di facile comprensione ed attuazione. Senza nessuna retorica: puro pragmatismo anglosassone, con molte ripetizioni ed attenzione anche alle ovvietà. Un documento di studio e lavoro, insomma, non di analisi o propaganda. Come anticipavo, l'Osservatore Legale non agisce da solo, e necessita di un lavoro organizzato di squadra, ma il documento contiene informazioni utili ed applicabili anche ai singoli. Credo comunque che il testo sia tratto da altri manuali su esperienze in città, ed adattato al caso di uno sgombero di massa  in un'area rurale come Dale Farm. Al testo in italiano ho aggiunto poche note esplicative, soprattutto su alcune differenze legislative e penali tra Gran Bretagna ed Italia, e sui diversi soggetti coinvolti.

Troverete tutto QUI, è un PDF scaricabile di 10 pagine e 162 kb. Disponibili (in caso di motivata richiesta, scrivetemi e la valuterò) copie di lavoro in formato .doc e .odt, per attivisti dei diritti umani e associazioni di protezione legale, che volessero adattare il documento alle loro esigenze.


PS: Proprio ieri, a Dale Farm polizia e ufficiali giudiziari hanno tentato lo sgombero (leggete il post, ma anche il commento seguente con la cronaca e il lieto fine!). Gli è andata male : - D ma torneranno... Prendetelo come un piccolo omaggio ad una lunga lotta per i diritti DI TUTTI, e a quanti si sono mobilitati da tutta Europa e dagli USA, chi fisicamente e chi facendo circolare le informazioni.

PPS: Questo è il secondo "prodotto editoriale" della Mahalla. Il primo fu la traduzione di un volumetto, introvabile da noi, di Paul Polansky. Che in questi giorni sarà nuovamente in Italia. Il 22 spero di avere le date definitive. Se contate di partecipare ad uno dei suoi READING, vi consiglio caldamente di leggerlo.

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Di Fabrizio (del 20/09/2011 @ 09:10:28, in casa, visitato 1715 volte)

Da Ernesto Rossi - domenica 18 settembre 2011

Ultime notizie dal Quartiere Terradeo di Buccinasco.
Invio questo volantino concordato con la Caritas Decanale di zona sulla situazione surreale che si è creata al Q.re Terradeo.
Nonostante la pioggia, la distribuzione di questo volantino sta avvenendo durante la festa Parrocchiale di Buccinasco ed a quella di Cesano Boscone, dove è stata allestita anche una Mostra Fotografica che riguarda la vita al Quartiere .
Nei prossimi giorni volantineremo, a Buccinasco, anche all'asilo ed alle scuole dove frequentano i giovani Sinti.

Ricordo che è stata attivata a fine giugno 2011, una Ordinanza di demolizione a sei famiglie Sinte della loro casette, in legno, in cui abitano da anni.
Questa Ordinanza scadeva durante il periodo feriale, pertanto è stata richiesta una proroga di tre mesi come da consuetudine, ma ne sono stati concessi solo due che scadono alla fine di settembre.
Abbiamo chiesto, per iscritto, al Commissario un incontro urgente per discutere di come affrontare e risolvere questo problema; ma nel mese di agosto non abbiamo trovato nessuno.
Al rientro dalle ferie, a fronte di un nostro ennesimo sollecito attraverso il Segretario comunale, la segretaria del Commissario ci ha comunicato che per martedì 20.09.2011, quest'ultimo riceverà una delegazione di Apertamente in Comune.
Faremo sapere l'esito dell'incontro
Un saluto Augusto Luisi ed Ernesto Rossi di "Apertamente"


Il volantino

non c'è pace per il Terradeo

… che è un "quartiere" di Buccinasco (altrove verrebbe definito un campo "nomadi",ma che nomadi sono? se ci stanno da oltre 30 anni, con regolare contratto col Comune), pulito ordinato, abitato da un'ampia famiglia di giostrai sinti , italiani, buccinaschesi, difesi da ogni Amministrazione, di destra, di centro, di sinistra. A partire dal 1994, incoraggiati verbalmente da vari Amministratori, i 6 nuclei familiari più numerosi hanno costruito alcune casette di legno, senza fondamenta, per poterci vivere coi propri bambini un po' più comodamente. Quegli Amministratori non ci sono più, ma ai giostrai viene ora imposto di demolire le proprie case: l'ultimo della fila, rimasto col cerino in mano, paga il conto.

Abbiamo segnalato noi la situazione alle Autorità, chiedendo più volte che venisse regolarizzata secondo le leggi … ed ora, invece, la risposta è l'ordine di demolizione di queste casette, dopo che sono state messe a norma, a spese degli interessati: "normali" procedure in una situazione che "normale" non è.

Queste "casette" sono la prima casa e l'unica abitazione dei titolari; la loro distruzione metterebbe sei famiglie coi propri bambini, trenta persone, fra cui quattro donne incinte, a cielo aperto, costituendo uno sgombero di fatto. Si violerebbero così una serie di leggi, a cominciare da quella fondamentale, la Costituzione (artt. 2 e 3), nonché la Carta Sociale Europea firmata dal nostro Paese (artt.30 e 31): diritti fondamentali di ogni persona, sulla cui violazione, l'Italia è stata già condannata, ma non se ne dà per inteso. Pare che non proprio tutti siano tenuti al rispetto di leggi e norme anche internazionali.

Stiamo parlando, inoltre, di persone regolarmente residenti a Buccinasco, cittadini!, i cui bambini frequentano le scuole locali e se ne potrebbero trovare di conseguenza impediti (art. 34 Cost.).

Ora, queste "irregolarità' su cui si parla e riparla sempre senza concludere, ma si rischia ora anche di agire, non fanno da specchietto per le allodole? in un Comune in cui, in assenza d'un piano regolatore, tutti coloro che possono sbrigliano la … fantasia costruttiva: il Terradeo è circondato da costruzioni abusive, che non sono prime case d'abitazione.

Non siamo in presenza, al Terradeo, di abusi, né di furbizie e approfittamenti, ma di situazioni assentite ripetutamente dalle Autorità competenti e oggetto di una interminabile procedura di regolarizzazione a tutt'oggi non conclusa e anzi interrotta. Nella quale i giostrai sinti del Terradeo sono le vittime.

Abbiamo voluto proporre all'opinione pubblica di Buccinasco e dei Comuni vicini un quadro dei problemi, ma siamo convinti che ci siano volontà e spazi per operare, con la dovuta cautela e ragionevolezza, senza violare alcuna legge, ma anzi accompagnando un gruppo di persone a lungo emarginate dalla società ad inserirsi correttamente, proprio nel pieno rispetto delle leggi. Ci appelliamo dunque ai cittadini, alle forze politiche e sociali, alla sensibilità dei credenti, alle competenti Autorità, perché vogliano consentire uno spazio di confronto, teso a ripristinare una procedura di regolarizzazione e salvaguardia.

ASSOCIAZIONE "APERTAMENTE di Buccinasco" con la CARITAS DECANALE

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Di Marylise Veillon (del 21/09/2011 @ 09:14:24, in lavoro, visitato 1462 volte)

GoogleNews

In Romania, gli artigiani si adeguano alle tendenze della "moda". Di Mihaela RODINA (AFP) – 3 sept. 2011

MIRONEASA - "Sono fiero del mio lavoro e felice che i miei prodotti siano apprezzati", dice Vasile Anusca, cestaio come suo padre e i suoi avi. Come lui, centinaia di rom rumeni beneficiano di un progetto che tenta di adattare alle odierne mode, i loro mestieri tradizionali.

Davanti alla sua casa di "torchis" (misto di argilla e fibre vegetali su struttura di legno) di Mironeasa (nord-est della Romania), con intorno alcuni dei suoi tredici figli, prepara con cura i ramoscelli di vimini che saranno trasformati con destrezza in cesti per la frutta, da uno dei suoi nipoti.

"Questo mestiere non ci rapporta molto, ma almeno ci permette di nutrire la famiglia", interviene suo fratello Viorel Anusca, 51 anni, lui stesso padre di undici figli.

Tempo fa, chi con un enorme sacco riempito di cucchiai di legno, chi di un mucchio di cesti per raccogliere le pannocchie, i fratelli Anusca attraversavano di parte in parte la regione per barattare i loro prodotti con patate o fagioli.

Ormai, grazie al progetto "Romano Cher" (La Casa dei Rom) messo in opera da una società di consulenza, la KCMC, gli oggetti di legno o di vimini di numerosi artigiani Rom possono essere venduti, tra l'altro anche via internet (http://www.mestesukar.ro), a tutte le latitudini del mondo.

Già l'inverno scorso, dei "kit pupazzo di neve" (comprendendo naso, occhi, bottoni di legno e scopa) fabbricati da rom di Peris (sud) sono stati venduti con molta facilità a Bruxelles.

Inoltre, un vestito fatto di piccole placchette di alluminio forate, creato da orafi del sud del paese, sarà presentato prossimamente durante sfilate di moda a Bucarest e a Parigi.

Gli Anusca hanno usufruito di una formazione di tre mesi per imparare nuove tecniche e fabbricano oggi giocattoli e vassoi di legno, e mobili in vimini.

Questo villaggio incollato contro una collina verdeggiante, conta circa tremila abitanti, la maggiore parte dei quali si consacra all'agricoltura di sussistenza o lavora come braccianti. Una trentina di rom hanno raggiunto questo programma, sperando che il loro saper fare gli aiuterà a scampare dalla povertà che caratterizza la loro comunità.

Solo il 27% dei rom rumeni in età lavorativa hanno un impiego stabile, secondo uno studio realizzato per conto della fondazione Soros.

L'anello mancante.
"Si tratta di un progetto di economia sociale, il quale mira ad assicurare entrate costanti alle persone che vi partecipano, ma anche ad migliorare la vita della comunità, creando per esempio delle scuole materne", dichiara all'AFP Luis Turcitu, responsabile locale del "Romano Cher".

Una seconda parte del progetto prevede l'organizzazione di laboratori itineranti, per permettere al pubblico di vedere gli artigiani Rom al lavoro e perfino di provare a creare un braccialetto o un ferro da cavallo. Come Cristina, madre di due bambine che si accingono a intrecciare un cesto in una tenda montata a Vama Veche, stazione balnearia sulle rive del mar Nero, la quale osserva: "E' bello questo laboratorio, perché scopriamo un lato della popolazione rom che contrasta con l'immagine negativa riflessa abitualmente dai media".

Beneficiando di cinque milioni di euro di fondi strutturali dall'Unione Europea, questo progetto "mira alla creazione di un anello mancante tra l'abilità dei rom e la richiesta di mercato" spiega Mircea Nanca, direttore delle comunicazioni del KCMC.

E aggiunge: mentre altri progetti mettono in evidenza la riconversione come mezzo d'inserimento sociale, "Romano Cher vuole invece integrare i rom valorizzando nuovamente le loro occupazioni tradizionali", insistendo sul "legame stretto tra mestiere e identità culturale" osservato in questa comunità.

E' così che i Rom sono cestai, ramai, maniscalchi, falegnami o musicisti di padre in figlio. Inoltre i membri dei differenti gruppi si mescolano molto raramente.

Secondo il Sig. Nanca, una trentina di "cooperative artigianali" saranno avviate per tutto il paese a partire dal 2013 e un migliaio di rom seguiranno corsi per perfezionare le loro capacità.

"Questo progetto sarà una riuscita se, al di là delle parole, la gente con la quale lavoriamo sentirà che la sua vita è migliorata e se la percezione dei rumeni riguardo ai mestieri e alla cultura dei rom cambierà un pochino", afferma il Sig. Nanca.

La minoranza rom di Romania conta ufficialmente cinquecentotrentacinque mila membri, ma secondo le ONG, sarebbero di fatto un paio di milioni in un paese di ventidue milioni di abitanti.

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Di Fabrizio (del 21/09/2011 @ 09:38:34, in Italia, visitato 1228 volte)

PisaNotizie.it

In occasione del convegno europeo "Senza dimora e flussi migratori", l'assessore regionale al Welfare ha ribadito la contrarietà alla pratica degli sgomberi, e alla riduzione della questione alla sola collocazione delle presenze sul territorio: "Non si risolve il problema spostandolo da un comune all'altro". Si attendono ora le decisioni della cabina di regia regionale che si riunirà la prossima settimana, e la discussione aperta in consiglio comunale a Pisa

Dopo le dure critiche espresse dall'assessore regionale Salvatore Allocca nei confronti della decisione del comune di Pisa di sgomberare 27 famiglie rom dal campo di Cisanello - una scelta definita "sorprendete e preoccupante", anche perché non annunciata all'interno della sede di cabina di regia regionale - continua il confronto tra lo stesso Allocca e l'amministrazione comunale pisana, anche in vista del tavolo regionale previsto per la prossima settimana.

A margine del convegno europeo dal titolo: "Senza dimora e flussi migratori", che si è svolto al Polo Carmignani nella giornata di venerdì 16 settembre l'assessore regionale ha ribadito la linea della Regione rispetto alla presenza di rom nel nostro territorio: "In assenza di risorse dobbiamo avere idee e per questo abbiamo istituito la cabina di regia regionale: servono politiche condivise tra i territori per affrontare la questione rom".

Ma soprattutto da Allocca è stato riconfermata l'idea dello stop agli sgomberi in quanto "inutili": "Mi rifiuto di pensare che quello dei rom sia solo un problema di collocazione sul territorio. E' chiaro che la politica degli sgomberi non serve, perché non si risolve il problema spostandolo da un comune all'altro".

"Servono - ha sottolineato così l'assessore - percorsi comuni e condivisi che coinvolgano i territori e se si decidono politiche condivise anche la Regione può dare un contributo investendo risorse".

"E' necessario quindi - ha concluso l'assessore regionale - lavorare tutti insieme, a cominciare dai comuni più esposti, per favorire percorsi di inclusione sociale e di integrazione vera. Il tavolo regionale serve a questo: a coordinare politiche comuni ed a elaborare una strategia condivisa".

Parole che non sono piaciute all'amministrazione comunale pisana. A replicare a distanza ad Allocca è stata infatti l'assessore alle politiche sociali Maria Paola Ciccone, che dal canto ha ribadito la situazione eccezionale del comune di Pisa: "Noi sul territorio gestiamo, attraverso la società della salute, circa 250 homeless e 800 rom, un numero di presenze di persone che vivono la marginalità superiore almeno del 25% a quelle che possiamo sopportare, anche se naturalmente si tratta di situazioni diverse tra loro".

"E' evidente - prosegue Ciccone - che servono interventi per diminuire questi numeri, per intervenire di più e meglio. Anche perché in realtà come la nostra dove i servizi pubblici funzionano, i servizi stessi diventano elementi attrattori per altre presenze. Quindi la cabina di regia regionale è indispensabile proprio perché tutti devono fare la propria parte".

Sugli sgomberi l'assessore comunale precisa che "le ordinanze dei comuni non sono fatte a cuor leggero, ma sono l'extrema ratio per ripristinare condizione di sicurezza e legalità anche a favore degli stessi rom".

Il confronto tra Regione e Comune di Pisa è quindi aggiornato alla riunione della cabina di regia regionale ma anche alla discussione a tema sui rom che si terrà in consiglio comunale a Pisa, alla presenza dello stesso Allocca, sulla base di mozione, presentata da Prc e Sel, e approvata in occasione dell'ultimo consiglio comunale.

Infine sempre al convegno su senza dimora e flussi migratori la dirigente della Divisione politiche sociali del Ministero del welfare, Cristina Belliri, ha annunciato che "entro dicembre avremo una fotografia precisa della marginalità in Italia: sapremo quanti sono i senza dimora sparsi sul territorio nazionale grazie a un'indagine condotta dall'Istat".

"Sarà un punto di partenza - ha aggiunto - per attuare interventi mirati e politiche di superamento della marginalità sociale. Intanto, a gennaio partirà nelle città sopra i 250 mila abitanti la sperimentazione della carta acquisti di cui saranno soggetti beneficiari gli enti no profit che avranno poi il compito di distribuirla tra gli indigenti".

"L'indagine dell'Istat - ha concluso Belliri - è condotta con una metodologia precisa che censisce tutti gli organismi, pubblici, privati e del privato sociale, che a vario titolo offrono servizi ai senza dimora e consentirà non solo di avere un numero preciso degli aventi bisogno, ma anche del tipo di servizi che si offrono e quelli che si potrebbero offrire".

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Di Fabrizio (del 22/09/2011 @ 09:01:32, in musica e parole, visitato 1957 volte)

Giovedì 29 settembre ore 21.00 al Circolo ARCI Martiri di Turro in via Rovetta 14 - Milano (Ingresso gratuito con tessera Arci)
L'Associazione La Conta in collaborazione con Mahalla, organizza un incontro con

Paul Polansky

Ci eravamo lasciati, circa un anno fa, con il definitivo smantellamento dei campi profughi in Kosovo costruiti su terreni contaminati. Faremo il punto della situazione ancora una volta con Paul Polansky, che ha lottato per oltre 10 anni per la salvezza di chi era rinchiuso in quei campi. Ci spiegherà anche i prossimi impegni della sua associazione e ci sarà una lettura delle sue poesie.

Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, nel 1942. Poeta, fotografo, antropologo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un personaggio importantissimo per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom. Le sue poesie descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati sui campi di concentramento nazisti, in particolare quello ceco di Lety, nei quali venivano trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom. E' stato il primo a presentare al mondo il dramma dei rifugiati del Kosovo, lasciati morire nei campi di accoglienza avvelenati dal piombo. Ha pubblicato diversi libri, realizzato esposizioni fotografiche e film video.

Conoscere Paul Polansky

Altri incontri (calendario in via di definizione):

  • Venerdì 30 settembre, ore 17.30: Saronno, Libreria-Caffè Letterario "Pagina 18" in Vicolo Castellaccio 6, col patrocinio di Amnesty International Gruppo 135 di Saronno
  • Sabato 1 ottobre, in serata: Lonato (BS), Pizzeria Al Volo via Montegrappa 11
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Di Fabrizio (del 22/09/2011 @ 09:38:04, in Europa, visitato 1427 volte)

Un articolo dal Canton Ticino di giovedì scorso, con una breve nota di Silvana Calvo

Ticinonline GALBISIO Digiunare per i nomadi
E' quanto propone Edouard Wahl in occasione del digiuno federale di domenica

GALBISIO - In difesa dei nomadi si erge una voce e lo fa organizzando un sit-in silenzioso per difenderne i diritti.

La voce è quella flebile dell'anziano combattente di Brissago, Edouard Wahl, oggi 88enne ma sempre in prima linea per difendere i diritti delle minoranze.

Wahl, che fa parte della Commissione cantonale nomadi, ha preso a cuore i problemi degli zingari e vuole farne partecipe l'opinione pubblica tramite questa iniziativa.

Niente più aree - Zingari che non se la passano tanto bene in Ticino. I problemi erano cominciati in giugno, quando il Consigliere di Stato Norman Gobbi aveva annunciato la fine della messa a disposizione di aree per nomadi, visto che nessun Comune ticinese si era detto disponibile ad accoglierli. Proprio oggi è giunta la notizia che nel frattempo sarebbe spuntata un'opzione Monte Ceneri: ma la voce di corridoio ha già provocato la pronta reazione di rigetto del Comune interessato. Difficile che la soluzione vada in porto.

Anche la Commissione nomadi è finita sotto la scure del ministro leghista. Fondata nel 1996 e composta da 11 membri, la commissione aveva l'obiettivo di fare da tramite tra i nomadi e le autorità, favorire la messa a disposizione di aree di sosta e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.

"Commissione inutile" - Norman Gobbi ritiene che la commissione abbia fallito nel suo intento, visto che in 15 anni di esistenza non avrebbe raggiunto nessun risultato concreto. "Non voglio sminuire le persone che vi siedono, ma mi chiedo quale sia il ruolo di una commissione che non arriva a formulare proposte e spesso rappresenta un esercizio fine a sé stesso."

Gobbi ha pure giustificato la sua decisione di non concedere più aree di sosta con l'assenza di convenzioni o obblighi internazionali che obblighino il cantone a farlo. Esiste solo l'invito della Confederazione a realizzarle, invito accolto però da meno della metà dei Cantoni svizzeri. Il Ticino potrebbe quindi privarsene senza particolari sensi di colpa.

Obbligo morale - Propositi e affermazioni che hanno fatto sobbalzare Edouard Wahl. "Dire che eliminando le aree di sosta la questione dei nomadi è risolta non rispecchia la realtà. Abbiamo l'obbligo morale di sostenere questa popolazione reduce dall'Olocausto" tuona l'arzillo vecchietto.

"I nomadi dei paesi dell'Europa unita possono stare in Svizzera per 3 mesi, come ogni cittadino, e sono liberi di coltivare il loro modo di vita, legale come il nostro."

Sit-in silenzioso - Per difendere i diritti dei nomadi Edouard Wahl invita quindi tutti quanti hanno a cuore il tema a partecipare al sit-in silenzioso che si terrà a Galbisio in occasione del digiuno federale, domenica 18 settembre, tra le 16 e le 17.

Si tratta di un'iniziativa personale di Edouard Wahl, che dice di aver ricevuto parecchi complimenti per la nobile iniziativa, ma di non sapere se altri esponenti politici saranno presenti. Neanche la presenza degli zingari pare certa.

"Gli zingari sono nell'area di Galbisio fino al 15 ottobre, ma non li ho ancora contattati, non so se parteciperanno. Magari lo faranno dopo averne letto sulla stampa. Comunque la mia è un'azione simbolica, non farò nessun discorso, risponderò solo ad eventuali domande."



Silvana Calvo 18 settembre 2010: Oggi insieme a Edouard Wahl, abbiamo protestato perché il nuovo Consigliere di Stato Norman Gobbi sta tentando (ahimè con successo!) di impedire ai nomadi che tra transitano di fermarsi nel canton Ticino. Abbiamo chiesto che finalmente vengano finalmente messe a disposizione delle aree di sosta attrezzate e dignitose. Abbiamo anche chiesto che si faccia una seria sensibilizzazione della popolazione la quale viene invece da più parti incitata a pensare dei nomadi in base ai più triti stereotipi e pregiudizi.

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