Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 11/05/2010 @ 08:55:27, in Italia, visitato 1789 volte)
Una rondine, si diceva, non fa primavera. Ma ormai queste
rondini crescono, sono voci sempre più alte, e interroganti. L’amministrazione
comunale di Milano (e altri) tuttavia non sembra udirle. Oppure le avvelena,
come fa con l’aria l’acqua il suolo. E il clima sociale della città. La
primavera è incerta, esitante ancora, ma avanza. Ciao, Ernesto Rossi
Gent. Sig. Sindaco,
mi chiamo don Matteo Panzeri e sono un sacerdote che opera da otto anni a
Milano, zona San Siro.
Occupandomi di umanità, ho ritenuto da sempre di dovermi interessare anzitutto
di quanti sono prigionieri di varie forme di povertà.
Tra costoro, un numero molto elevato e complesso di persone, mi sono occupato
anche di Rom.
La domanda che vorrei porLe è la seguente:
il Suo vicesindaco da tempo sbandiera con soddisfazione il numero elevato di
sgomberi di insediamenti abusivi (circa 210) effettuati in due anni.
Tale affermazione, a mio avviso, è dimostrazione intrinseca di una politica
fallimentare.
Se infatti la strategia degli sgomberi avesse avuto successo, ad un certo punto
avrebbero dovuto smettere.
Inoltre se veramente, come pare, uno sgombero costa all'amministrazione circa
30.000 euro, ciò significherebbe più di sei milioni di euro spesi per un'azione
che di fatto non ha risolto il problema.
Come raccontano le iniziative di Mantova, Bologna e Venezia, politiche di più
seria ed incisiva integrazione non solo hanno permesso la dismissione dei campi
rom di quei comuni ma, a molto minor costo, hanno risolto la problematica al
punto che, come pare, non sono stati necessari ulteriori nuovi campi (a fronte
di alcun nuovo insediamento abusivo).
Non sono interessato a polemizzare: conosco la complessità della materia. Mi
chiedo solo se l'emergenza non si possa gestire in modo meno traumatico per le
persone coinvolte, meno dispendioso per l'amministrazione, meno riprovevole per
le organizzazioni internazionali e, tutto sommato, più intelligente.
Grazie per l'eventuale risposta.
Cordialmente, assicurando preghiere per Lei e i Suoi collaboratori,
don Matteo Panzeri
c/o Parrocchia S. Elena
Di Fabrizio (del 10/05/2010 @ 09:48:57, in casa, visitato 1599 volte)
ERRC - European Roma Rights Centre (organizzazione internazionale che lavora per
combattere le violazioni e le discriminazioni dei diritti dei rom) e NAGA hanno
inviato una lettera alle principali istituzioni di tutela dei diritti umani,
europei ed internazionali, per l’ondata, senza precedenti, di sgomberi forzati
di famiglie rom e sinti a Milano.
Dal momento che, nel solo 2010, le autorità milanesi hanno ordinato ed eseguito
almeno 61 sgomberi forzati, lasciando più e più volte le famiglie rom e sinti
per la strada, ERRC e NAGA hanno richiesto con urgenza al Commissario per i
Diritti Umani del Consiglio d’Europa, allo Special Rapporteur ONU
sull’abitazione e all’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali, di
denunciare pubblicamente le gravissime violazioni di diritti umani e di
organizzare una missione di emergenza in Italia.
Il testo completo della lettera è disponibile sul sito di ERRC: (QUI, pdf in inglese ndr). La stessa lettera è stata mandata, per
conoscenza, al Ministro degli Interni Maroni
Per maggiori informazioni
NAGA 02 58 10 25 99 - 349 16 033 05 – 349 16 02 391 -
naga@naga.it
Di Fabrizio (del 10/05/2010 @ 09:43:47, in casa, visitato 1928 volte)
Segnalazione di
Alberto Maria Melis
L'Unità di Massimo Franchi
La notizia è di ieri. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, in qualità però di
delegato per l'emergenza nomadi, ha pubblicato un bando per l'acquisto di aree
private da attrezzare a campi rom. Non trovando (o trovando pochissime) aree
comunali da riconvertire, l'unica soluzione è pagare qualche privato disposto a
vendere o affittare (a prezzo d'oro naturalmente) al Comune il suo terreno.
Il Nimby (Not in my back yard, non nel mio giardino) passa dalle centrali
nucleari e le discariche di rifiuti ai campi rom. Nessun municipio romano (di
destra e di sinistra) si è detto disponibile: troppo forte la paura di trovarsi
la gente in piazza ad urlare contro "gli zingari che rubano e portano le
malattie".
E così le migliaia di rom RESIDENTI a Roma (i Bartali di oggi) sono ancora alle
prese con una vera e propria deportazione senza fine. Finito lo show televisivo
della chiusura del Casilino '900 (il più grande campo di Roma, ora a
disposizione dei costruttori per l'ormai proverbiale speculazione edilizia) ci
sono famiglie che sono state spostate in strutture con persone di etnia diversa,
riavvicinando nuclei in guerra fino a pochi anni fa, allontanando i bambini a 25
km dalla scuola in cui andavano con gioia e profitto.
Ora finalmente le cose si metteranno a posto. A guadagnarci saranno i soliti
noti: gente piena di soldi che abita in centro, a debita distanza dai campi
stessi. Guadagnano sui rom e sulla paura. E sono contenti.
DOMENICA 16 MAGGIO DALLE 18,00:
PRESSO LA SALA CIVICA COMUNALE A GARBATOLA DI NERVIANO (MI)
Proiezione del film-documentario Opera Gagia (del regista Antonio Bocola)
Intervento di Maurizio Pagani (Opera Nomadi Milano, associazione promotrice
della partecipazione diretta di Rom e Sinti nel confronto con le istituzioni per
la tutela dei loro diritti )
A seguire Aperitivo con Buffet e concerto di musiche balcaniche.
Iniziativa organizzata dal Collettivo Oltre il Ponte in collaborazione con
Convergenza delle Culture Milano.
Cosa sappiamo noi "gagè", di questo popolo dopo cinque secoli di convivenza?
L’ 8 Aprile era la Giornata Mondiale del popolo Rom qualcuno se n’è accorto?
Il primo passo verso un "Integrazione senza assimilazione" è la conoscenza
reciproca, per combattere stereotipi e pregiudizi, che scopriremo essere
clamorosamente falsi.
Diffidiamo dai media che contribuiscono a creare, con un’informazione distorta,
la convinzione che la maggior parte dei rom in Italia siano rumeni e vivano nei
campi, troppo spesso l'errore di un singolo porta alla condanna di un popolo
intero.
Vogliamo ricordare a chi urla "…mandiamoli a casa loro" che il 60% di Rom e
Sinti presenti sul nostro territorio hanno la cittadinanza italiana e quindi
sono già a casa loro!
Condanniamo la politica degli sgomberi e dei campi che non fa altro che creare
emarginazione e clandestinità.
in data Venerdì 14 Maggio, dalle ore 20:30 alle ore 22:00 nell’Aula rossa
dell’Istituto “LORENZO GIGLI” di Rovato (BS) siete invitati a partecipare alla
proiezione di un lungometraggio realizzato in seno alla scuola da parte degli
studenti, intitolato
LE MEMORIE DELLA VECCHIA GĂGẾ
Progetto DASMI YA VAST
TRAMA
Tia è uno zingaro di etnia rom, che vive in un campo nomadi facendo il
giostraio. Frequenta saltuariamente la scuola, sebbene assuma l’incarico di un
compito molto complesso da svolgere: la Shoah, anche se lo fa più per compiacere
la ragazza della quale è innamorato, che per convinzione personale. Un giorno al
campo viene consegnata una lettera, che in realtà è destinata alla Vecchia gagé
che abita lì vicino. Incaricato dalla madre di recapitargliela, Tia inizia con
questa Vecchia (come egli affettuosamente la chiama) una frequentazione assidua
e quotidiana, che diventa amicizia e confidenza profonda. La Vecchia - ex
insegnante in pensione – lo aiuta nell’esecuzione del compito assegnato a scuola
ed egli la ripaga aiutandola nei lavori nei campi. Attraverso la lettura di un
fantomatico diario di testimonianze scritto da una ragazzina sopravvissuta alla
Shoah, Tia scopre che il proprio padre, un tempo internato nello Zigeunerlager e
vittima come molti altri della Porrajmos è in realtà proprio quel bambino del
quale quella strana Vecchia racconta dalle pagine bianche di quel quaderno che
custodisce con tanta cura. Quale segreto misterioso nasconde quella Vecchia?
Cosa sta cercando di comunicargli? E perché proprio a lui?
NON MANCATE!!!
Di Fabrizio (del 09/05/2010 @ 09:10:17, in Europa, visitato 1586 volte)
Segnalazione di Giancarlo Ranaldi (per chi non si ricorda la
storia
QUI)
In
questo link, scovato nei meandri del Web, Mirela racconta del suo rientro in
Romania, subito dopo la morte di Petru.
[...]
Maria Cristina ha reso comprensibili per noi le sue parole:
Una piccola casa ed un dolore enorme è tutto ciò che è rimasto a Mirela. Dopo la
sua morte, le sorti di Mirela e dei suoi due figli sono stati riconsegnati alla
pietà dei parenti.
"Ho aspettato che una mia sorella mi portasse qualcosa da mangiare è così
oggi io ed i miei due bambini abbiamo mangiato". Lei e Petru avrebbero
voluto rinnovare la loro casa per offrire ai loro figli condizioni di vita
migliori. Ma non sono più arrivati a farlo. "(Petru) Aspettava di poter offrire
un futuro bello ai bambini." Quando ha scoperto che un rumeno gli tende un mano,
Mirela è rimasta senza voce. Credeva che tutta la gente fosse indifferente, come
coloro che non l’hanno aiutata quando Petru è stato falciato dalle pallottole
sparate dai mafiosi a Napoli. "Vorrei ringraziare con tutto il cuore loro per
pensare anche a noi. Siamo rimasti davvero... non so come potrò sopravvivere con
due bambini."
Alecu Marian: "Come uomo, e non come direttore di una multinazionale,
sono stato commosso da quello che è successo. Ho visto in tv un uomo che è morto
tra non-uomini. Pensiamo di poter rifare completamente la casa. Li faremo una
casa decente nella quale essi possano abitare."
Mirela ed i due bambini, Ricardo di 6 anni, e Petronela di 10, ringraziano la
persona che li ha tolti alla povertà. Mirela ha però un problema da risolvere.
Deve restituire 3000 euro, i soldi prestati per seppellire il suo marito.
Nota finale di Giancarlo Ranaldi: ... ed ancora grazie a Maria
Cristina Serban, che ha curato per noi la traduzione.
Questo video è la testimonianza certa dell'infamit.à
che è stata commessa con quella stupida cerimonia commemorativa, per una
morte che non li appartiene.
Per questo il prossimo 24 maggio bisognerebbe essere in tanti davanti al
Tribunale di Napoli, quando inizierà il processo contro i presunti assassini
di Petru.
Per un bisogno di "Giustizia" gridando che nulla sarà dimenticato, chiedendo
che venga compiuto ogni sforzo per arrivare, in tempi certi,
all'accertamento delle responsabilità. Chiedendo, da subito, l'attivazione
dei meccanismi per i benefici economici previsti dal Fondo Nazionale per le
vittime delle mafie.
Chiedendo, infine, che quella fisarmonica rinchiusa nella teca, simbolo
dell'ipocrisia di chi l'ha imprigionata, venga subito "liberata" e
restituita alla Famiglia.
Di Fabrizio (del 08/05/2010 @ 17:05:29, in media, visitato 1605 volte)
viaemilianet.it Un'immagine della comunità sinti di Reggio Emilia Appartengono alla comunità rom proveniente da India e Pakistan che abita a
Reggio Emilia. E, con una macchina usa e getta in mano, hanno fotografato la
loro quotidianità. Questi scatti sono ora riuniti in una mostra collegata a
"Fotografia europea 2010", che punta a smontare alcuni stereotipi
REGGIO EMILIA, 7 MAG. 2010 - Siamo abituati a vederli
immortalati tra le baracche, in immagini che diventano spesso il simbolo del
degrado e dell'emarginazione, ma la vita dei sinti, i rom provenienti da India e
Pakistan, non è riconducibile unicamente a questo contesto. Le numerose foto che
li ritraggono, quasi sempre realizzate nei campi nomadi, spesso non
restituiscono la realtà della vita quotidiana in queste aree considerate
“marginali” alla città. Chi vi abita, molte volte non si è sentito rappresentato
da queste immagini, poiché il campo è un luogo di vita, fatto di tante persone,
momenti e situazioni, difficili da rendere in pochi scatti.
Per questo l’Assessorato comunale alle Politiche sociali di Reggio Emilia
ha deciso di utilizzare la fotografia come veicolo di maggiore conoscenza e, in
collaborazione con SpaceLab, ha promosso un laboratorio nel corso del quale i
giovani sinti hanno imparato a fotografare e hanno sperimentato le proprie
capacità, con l'aiuto di macchine ‘usa e getta’. Nancy, Nico, Sharon, Wendy,
Donovan, Justine, Kevin, Simon, Nicola, Johnny, Tania, Giosuè, Daniel, Dani,
Tibi – questi i nomi dei fotodilettanti sinti - si sono messi all’opera, hanno
scelto chi, cosa e come fotografare e hanno prodotto molte immagini del campo
nel quale vivono.
Ne è uscita una mostra che restituisce un luogo di relazioni e legami
tra giovani, adulti, bambini e anziani, di vita di una comunità. Un luogo poco
conosciuto della città. L'esposizione, dal titolo “Ia divas sucar du Sinti” ("Un
giorno bello dei Sinti"), è tra le esposizioni collegate a "Fotografia europea
2010" e sarà inaugurata [domani], sabato 8 maggio, alle ore 11, nello Spazio km
129. Resterà aperta sino a domenica 13 giugno con i seguenti orari: da lunedì a
giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 - venerdì dalle 9 alle 13 - sabato
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 - domenica dalle 17 alle 19.30.
L’ingresso è gratuito.
Per informazioni contrattare lo Spazio km 129, in Piazza Prampolini
1/F. Telefono: 0522 456711, e-mail:
alfa.strozzi@municipio.re.it
Di Fabrizio (del 08/05/2010 @ 09:27:47, in Italia, visitato 2907 volte)
Sabato 15 maggio 2010
presso Enoteca LIGERA via Padova 133 MILANO –
www.ligera.it –
info@ligera.it
Tavola Rotonda
Il campo di via Idro, una storia su cui riflettere
I Rom Harvati del campo di via Idro vi risiedono stabilmente da 20 anni e da 50
sono presenti nella nostra zona. Un periodo lungo che non può essere
classificato con la retorica parola d’ordine di EMERGENZA NOMADI. Una presenza a
volte tollerata, altre volte contestata, spesso rimossa. Vogliamo perciò
invitarvi ad una riflessione comune su questa esperienza, sulle politiche e gli
interventi che si sono susseguiti, sui risultati ottenuti e su quelli
mancati.
Programma
09.00 Presentazione dei lavori e degli invitati
09.30 Intermezzo musicale della Banda del Villaggio Solidale
10.00 Tavola rotonda
Intervengono:
• Rappresentanti del campo di via Idro
• Licia Brunello (l’intervento scolastico)
• Roberto Nerani (la cooperativa LACI BUTI 2)
• Pierluigi Bulgheroni (il ruolo del Consiglio di Zona)
• Maurizio Pagani (la convenzione con OPERA NOMADI)
• Don Massimo Mapelli (gli anni della CASA DELLA CARITA’)
11.00 Intervallo
11.30 Scambio di opinioni ed esperienze
Sarà esposta una mostra fotografica a cura della Casa della Carità
Organizzano COMITATO VIVERE IN ZONA 2 – TERRE OSPITALI
evento inserito nel programma della festa
via Padova è meglio di
Milano
Di Fabrizio (del 08/05/2010 @ 09:22:03, in Europa, visitato 1820 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Reuters
-
The Sofia Echo by Gabriel Hershman
04/05/2010 - Quest'anno, le ambasciate di Italia, Francia, Finlandia e
Ungheria - col supporto della Spagna, come presidente dell'Unione Europea, ed
altre ambasciate UE a Sofia - promuoveranno l'iniziativa "Il Mondo è Pieno di
Colori", lanciato dalla Roma Fashion Foundation, un'organizzazione no-profit le
cui attività si basano esclusivamente su donazioni.
Questa iniziativa nasce dall'appoggio a maggio del 2009 dell'ambasciata
italiana ad un evento dedicato alla moda rom, volto a portare l'attenzione dei
media bulgari e dell'opinione pubblica alle tradizioni rom.
Sono previsti una serie di eventi come parte dell'iniziativa Il Mondo è Pieno
di Colori.
Il 4 maggio alle 18.00, presso la residenza Italia, le varie iniziative
[saranno presentate] ai media bulgari.
Il 5 maggio, gli ambasciatori francese ed italiano [andranno] a Sliven -
città abitata da molti Rom - per incontrare le autorità locali, visitare una
scuola e prendere parte ad una tavola rotonda a cui parteciperà anche l'OnG Medecins du Monde.
Il 9 maggio, al Florimont Hall di Sofia, avrà luogo una sfilata di moda
organizzata dalla Roma Fashion Foundation, con l'intento di mostrare la bellezza
e l'importanza delle tradizioni rom ed il valore del rispettare la diversità
culturale. Verranno esposti abiti tradizionali originari e vestiti di stilisti
rom contemporanei della Bulgaria e di altri paesi. Particolare importante: la
data coincide col Giorno dell'Europa.
Il 10 maggio alle 18.00, verrà presentata all'Istituto Francese la mostra
fotografica "Rom a Sofia" di
Yves Rouillard. L'esposizione durerà sino al 29 maggio.
L'11 maggio l'ambasciata francese proietterà all'Istituto Francese "La cite des Roms"
di F. Castaignede, incentrato sull'area di Sliven.
Il12 maggio l'ambasciata francese organizza un seminario aperto al pubblico
all'Istituto Francese, dal titolo "Rom in Bulgaria: integrazione e migrazioni".
Ci saranno due tavole rotonde: la prima sull'istruzione dei bambini rom in
Bulgaria, la seconda sulla migrazione rom in Europa. Il seminario intende
riunire la comunità internazionale, le autorità bulgare e gli esperti del campo
del settore delle OnG. Ci si aspetta la partecipazione delle ambasciate UE a
Sofia, importanti ministri di Bulgaria e Francia, del Consiglio d'Europa, gli
uffici dell'Unione Europea e di organizzazioni internazionali a Sofia,
rappresentanti delle organizzazioni rom ed esperti, l'Open Society e Medecins du
Monde, tra gli altri. La Commissaria UE Kristalina Georgieva non potrà
partecipare, ma ha garantito il patrocinio all'iniziativa.
Scopo dell'iniziativa è di mettere in luce, attraverso l'arte e la moda, la
diversità della tradizione rom, ma anche divulgare questioni pertinenti ai Rom
in Bulgaria ed altri paesi europei. Molte istituzioni, ditte e privati cittadini
hanno dato l'appoggio a questa iniziativa. I loro nomi saranno resi noti per
tempo.
L'iniziativa delle ambasciate UE riflette gli impegni sottoscritti nella
dichiarazione comune firmata durante il Secondo Summit Europeo sui Rom tenutosi
a Cordoba (Spagna) nell'aprile 2010. Inoltre è pienamente concorde con gli
obiettivi del "Decennio dell'inclusione Rom 2005-2015", il cui quinto
anniversario è stato recentemente celebrato a Sofia alla presenza del ministro
del Lavoro e delle Politiche Sociali, e con la campagna "DOSTA!" che intende
aumentare la sensibilità pubblica ed il superamento della discriminazione contro
i Rom in Europa.
Di Fabrizio (del 07/05/2010 @ 09:25:37, in media, visitato 2085 volte)
Due segnalazioni di Agostino Rota Martir
05/05/10 | autore: Francesca Parra –
dal sito web PISA NOTIZIE
"Incitamento all'odio razziale.
Chiudere i gruppi della vergogna"
Si prefigura il reato di incitamento
all'odio razziale e diffamazione per i post dei 2 gruppi di Facebook contro le
case a Coltano per le famiglie rom. Filippeschi: "Affermazioni molto gravi,
minacciose e a cui bisogna prestare attenzione". Callaioli: "Un esposto alla
Procura della Repubblica, che per reati di questo tipo deve procedere d'ufficio,
consentirebbe di intervenire sui gestori affinché procedano alla chiusura del
sito".
Incitamento all'odio razziale e
diffamazione a mezzo internet. Sono questi secondo l'avvocato Andrea Callaioli i
reati che si configurano per alcuni dei post di commento dei 2 gruppi di
Facebook, ("Il
comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!",
"Contro la costruzione
delle palazzine ai Rom a Coltano GRATIS !!!")
nati in con lo scopo di opporsi all'assegnazione delle villette di Coltano
realizzate per i rom e che raccolgono discussioni e proposte attraversate da
sentimenti xenofobi.
I commenti di alcuni utenti non lascerebbero alcun dubbio: "Lanciafiamme sul
campo di Coltano.. così disinfettiamo pure l'aria!!!!!!", è solo uno dei molti
post che suggeriscono di "risolvere il problema" attraverso l'eliminazione
definitiva di persone che vengono etichettate, in accordo con i luoghi comuni
più biechi e diffusi, ladri, stupratori e "zecche".
"Un esposto alla Procura della
Repubblica - spiega l''avvocato Callaioli - che per reati di questo tipo deve
procedere d'ufficio, consentirebbe di intervenire sui gestori affinché procedano
alla chiusura del sito. E allo stesso tempo metterebbe in moto un procedimento
di identificazione degli autori dei commenti e degli stessi amministratori delle
due pagine, responsabili per quanto su di esse viene pubblicato".
L'istigazione all'odio razziale infatti, come si legge sul sito
dell'associazione costituzionalisti, è ritenuta "non solo come possibile fonte
di disordini e di violenze, ma anche come causa della perdurante inferiorità di
fatto in cui versano determinati gruppi".
E al prefigurarsi di un reato di
siffatta gravità si aggiunge, come spiega Andrea Callaioli, la diffamazione a
mezzo internet che colpisce non solo la comunità rom, ma la stessa
amministrazione comunale, l'ex sindaco Paolo Fontanelli e quello attuale Marco
Filippeschi, bersagli inoltre di proposte violente: "Du' passaggi di
napalm...uno a Coltano e uno sulla casa del sindaco!" scrive uno degli utenti di
"Il comune di Pisa
regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!",
una pagina amministrata da Ezra Pound, Forza Nuova e dal suo coordinatore
provinciale Ettore Profeti, dove si invitano gli iscritti a votare Forza
Nuova.
Non mancano infatti false informazioni
in merito alla gestione della costruzione delle palazzine di Coltano da parte
dell'amministrazione e dei due sindaci, come dimostrano affermazioni di questo
tipo: "Il comune di Pisa ha costruito case 'popolari' magari usando qualche
fondo speciale della comunità europea, e poi sicuramente le venderà ai rom al
doppio di quello che le ha pagate"; " Il sindaco ha fatto una scelta del genere
motivata da qualcosa, le cose sono 2... o gliel'ha date con l'accordo che non
vadano più a rubare nelle case oppure con l'accordo che il sindaco si prende il
40% su tutti i furti che fanno gli zingarelli".
Su questo aspetto l'avvocato Callaioli non ha dubbi: "Affermazioni di questo
tipo ledono l'onorabilità del Sindaco, è auspicabile che lo stesso presenti una
querela per diffamazione".
E il sindaco Marco Filippeschi ha
così commentato all'Ansa i contenuti delle 2 pagine: "Affermazioni molto gravi,
minacciose, alle quali bisogna prestare attenzione", sottolineando
l'infondatezza dell'assunto che sta alla base dei 2 gruppi di Facebook: che il
Comune cioè consegnerà gratuitamente le abitazioni alle famiglie rom. "Niente di
più falso - ha dichiarato Filippeschi - perché chi entra in quelle case deve
avere condizioni per pagarsi le utenze e accederà agli alloggi chi non ha
carichi pendenti, chi aderisce a un patto rigoroso e sia in grado di adempiere
agli obblighi contrattuali per avere quel tipo di residenza." E sui presunti
fondi sottratti alle politiche abitative destinate ai cittadini pisani in favore
della comunità rom, il Sindaco è chiaro: "Sono affermazioni infondate.
L'intervento riguarda la concessione di case di 50 metri quadri o forse meno,
realizzate con fondi specifici per le politiche di integrazione degli immigrati,
in questo caso rom, e non sono affatto sottratte a nessun'altra politica
abitativa pubblica. Semmai lo sforzo è di superare gli accampamenti abusivi
riducendo notevolmente il numero degli insediati nel Comune".
Villette, quelle di Coltano, che
rientravano all'interno di un programma più ampio di integrazione, "Le città
sottili", di cui negli ultimi mesi è stata annunciata la chiusura. "Se oggi
le abitazioni di Coltano - ha commentato Stefano Gallo di Africa Insieme
- vengono additate dalla destra come pietra della vergogna, ciò è dovuto
soprattutto al venir meno di un programma articolato di integrazione". Una
scelta che, insieme ai continui sgomberi dei campi rom, secondo Stefano Gallo,
allinea le politiche dell'amministrazione pisana a quella di Comuni governati
dalla destra: "L'accanimento contro gli accampamenti ricalca quello del sindaco
di Roma Gianni Alemanno e di Milano Letizia Moratti. Ma se gli sgomberi in
queste 2 città hanno sollevato proteste indignate, lo stesso non è accaduto a
Pisa. Come se il fatto che certe pratiche siano messe in atto da
un'amministrazione di sinistra in qualche modo le giustificasse".
"Scelte politiche di questo tipo -
conclude Stefano Gallo - che segnano un'inversione di rotta dalla precedente
amministrazione, che sulle politiche sociali si allineava a quelle della Regione
Toscana dando vita a progetti d'avanguardia come quello di "Le città sottili"
- non aiutano certo a creare un clima di tolleranza e integrazione".
Leggi anche:
-
Il razzismo corre su
Facebook
Pregiudizi, intolleranza e luoghi
comuni sono duri a morire, e nell'era della (dis)informazione sul web e dei
social network, dove ognuno può diffondere e condividere contenuti e opinioni, a
trovare eco non è solo una vasta diffusione delle conoscenze. E anche su temi
locali non mancano esempi di questo tipo.
Sono 2 i gruppi su Facebook, animati da una forte opposizione, per usare un
eufemismo, alla costruzione a Coltano di abitazioni che verranno consegnate ad
alcune delle famiglie della comunità rom locale, nell'ambito del progetto "Le
città sottili". Gruppi, uno dei quali legato a Forza Nuova ("Il
comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!"),
dove si rincorrono commenti che lasciano spazio ad aperti sfoghi di intolleranza
e di razzismo.
"Via dall'Italia!! Questi sporchi,
assassini sfruttatori di bambini!!"; "La benzina costerà tanto... però ne vale
lo stesso la pena anche per chi ci vuole far rovinare da queste bestie che io li
manderei prima di bruciarli in casa a chi li vuole in Italia e a chi dice che
non sono un problema....."; "senegalesi, polacchi, ucraini al 85% sono bravi
lavoratori, ma i rom sono ladri e vagabondi, è nella loro natura, non sono qui
per lavorare, sono sporchi, puzzano, rubano, vendono bambini, ci sono risse
tutti i giorni, se incontrano una donna la violentano, perché è cosi che loro
vivono". Questi sono solo alcuni dei commenti postati sulla pagina del gruppo,
che si spingono fino a suggerire l'uso di napalm per risolvere il "problema".
Parole farcite di un'intolleranza spesso violenta e nostalgica della pagina meno
gloriosa della storia italiana: "Vanno buttati fuori, la razza e' razza...e
bisogna fare pulizia...", suggerisce qualcuno, mentre un utente che si
identifica con una foto del Duce sembra non avere dubbi sui responsabili: "La
colpa è dei comunisti che gli hanno dato tutti questi diritti, gli avete votati
ora ciucciateveli".
E se non tutti condividono le aperte
prese di posizione razziste farcite di rigurgiti nazi-fascisti, il filo rosso
che lega i diversi utenti sembra essere intessuto di ignoranza e frustrazione.
"Perché costruire casa per la comunità rom quando molte delle famiglie italiane
faticano ad arrivare a fine mese, fra mutui e bollette da pagare?" si chiedono
gli aderenti ai 2 gruppi. Una domanda che si contorna di luoghi comuni:
l'equivalenza fra rom, nomadismo e delinquenza, la convinzione che le famiglie
in questione non desiderino in realtà una casa.
"Contro la
costruzione delle palazzine ai Rom a Coltano GRATIS !!!"
(oltre 3 mila gli iscritti) si presenta così: "Vi sembra giusto che la Comunità
Europea finanzi questi lavori e che il Comune di Pisa faccia costruire queste
strutture che poco hanno da invidiare a costose villette? A Voi la parola". E
nei post si rincorrono discussioni fondate su informazioni errate, in primis
sull'assunto che le case verranno consegnate alle famiglie a titolo gratuito e
che le utenze saranno a carico dell'amministrazione e dunque dei cittadini che
pagano le tasse. Convinzione errata dato che la consegna delle abitazioni
prevederà il pagamento di un canone concordato e delle bollette di luce, acqua e
gas a carico degli assegnatari. Si parla poi di presunti, e vorremmo
sottolineare inesistenti, sussidi che lo Stato assegnerebbe ad ogni rom, pari -
secondo un utente apparentemente informatissimo - a 30 euro giornalieri a
persona.
Sulla stesa linea anche il gruppo
"Il comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi):
OPPONIAMOCI!!", che
raccoglie 1.065 iscritti, amministrato da Ezra Pound, Forza Nuova Pisa e dal
coordinatore provinciale di Forza Nuova Ettore Profeti, dove se pur meno
frequenti non mancano "suggerimenti" per risolvere la questione: "Bisognerebbe
dare fuoco a quelli zingaracci di merda insieme a quel cazzo di sindaco
Fontanelli!!!".
Ma è in questo gruppo che maggiormente si discute sulle responsabilità e sulle
motivazioni della scelta di costruire abitazioni per alcune delle famiglie rom
di Pisa: "Colpa dell'amministrazione che privilegia questa categoria di
persone". Un'affermazione che, se non si inserisse nel contesto di una tragica
dimostrazione di ignoranza e razzismo, farebbe quasi sorridere alla luce degli
sgomberi dei campi rom degli ultimi mesi.
|