Segnalazione di Giancarlo Ranaldi (per chi non si ricorda la
storia
QUI)
In
questo link, scovato nei meandri del Web, Mirela racconta del suo rientro in
Romania, subito dopo la morte di Petru.
[...]
Maria Cristina ha reso comprensibili per noi le sue parole:
Una piccola casa ed un dolore enorme è tutto ciò che è rimasto a Mirela. Dopo la
sua morte, le sorti di Mirela e dei suoi due figli sono stati riconsegnati alla
pietà dei parenti.
"Ho aspettato che una mia sorella mi portasse qualcosa da mangiare è così
oggi io ed i miei due bambini abbiamo mangiato". Lei e Petru avrebbero
voluto rinnovare la loro casa per offrire ai loro figli condizioni di vita
migliori. Ma non sono più arrivati a farlo. "(Petru) Aspettava di poter offrire
un futuro bello ai bambini." Quando ha scoperto che un rumeno gli tende un mano,
Mirela è rimasta senza voce. Credeva che tutta la gente fosse indifferente, come
coloro che non l’hanno aiutata quando Petru è stato falciato dalle pallottole
sparate dai mafiosi a Napoli. "Vorrei ringraziare con tutto il cuore loro per
pensare anche a noi. Siamo rimasti davvero... non so come potrò sopravvivere con
due bambini."
Alecu Marian: "Come uomo, e non come direttore di una multinazionale,
sono stato commosso da quello che è successo. Ho visto in tv un uomo che è morto
tra non-uomini. Pensiamo di poter rifare completamente la casa. Li faremo una
casa decente nella quale essi possano abitare."
Mirela ed i due bambini, Ricardo di 6 anni, e Petronela di 10, ringraziano la
persona che li ha tolti alla povertà. Mirela ha però un problema da risolvere.
Deve restituire 3000 euro, i soldi prestati per seppellire il suo marito.
Nota finale di Giancarlo Ranaldi: ... ed ancora grazie a Maria
Cristina Serban, che ha curato per noi la traduzione.
Questo video è la testimonianza certa dell'infamit.à
che è stata commessa con quella stupida cerimonia commemorativa, per una
morte che non li appartiene.
Per questo il prossimo 24 maggio bisognerebbe essere in tanti davanti al
Tribunale di Napoli, quando inizierà il processo contro i presunti assassini
di Petru.
Per un bisogno di "Giustizia" gridando che nulla sarà dimenticato, chiedendo
che venga compiuto ogni sforzo per arrivare, in tempi certi,
all'accertamento delle responsabilità. Chiedendo, da subito, l'attivazione
dei meccanismi per i benefici economici previsti dal Fondo Nazionale per le
vittime delle mafie.
Chiedendo, infine, che quella fisarmonica rinchiusa nella teca, simbolo
dell'ipocrisia di chi l'ha imprigionata, venga subito "liberata" e
restituita alla Famiglia.