Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
-

\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 17/08/2009 @ 18:50:40, in Italia, visitato 2675 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

Una bruttissima storia di razzismo contro Cittadini Italiani di etnia Rom.

Alcune famiglie rom di Pescara, cittadini Italiani, decidono di fare una gita a Roma per portare i loro figli al parco acquatico. Arrivati al Parco vanno alla biglietteria per fare i biglietti, ma vengono rifiutati PERCHE' ZINGARI. Il gruppo rom decide di chiamare le forze dell'ordine per far rispettare un loro diritto.

I Carabinieri arrivano al Parco e preso atto dei fatti decidono subito di identificare tutti i rom presenti e chiedere le relative informazioni via radio. Dopo qualche ora di accertamenti NESSUNA ILLEGALITA' viene riscontrata. Ma questo non è sufficiente, quando sei zingaro.

I Carabinieri decidono di portare un rom al comando Carabinieri di Ponte Galeria a Roma per accertamenti, un modo per evitare al gruppo dei rom di entrare al Parco.

Incontreremo le famiglie rom nelle prossime ore a Pescara e avvieremo tutte le iniziative necessarie e democratiche.

Intervista Radio radicale Atto di razzismo contro Rom Abruzzesi (se la registrazione non partisse, in calce si può ascoltare il file in formato mp3)


Ndr Non è la prima volta che l'acquaparco Hydromania di Casal Lombroso è coinvolto in storie simili. Ne avevamo parlato QUI un anno fa.

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Di Fabrizio (del 18/08/2009 @ 09:15:00, in blog, visitato 1521 volte)

Ieri rileggendo il post su Pioltello, ecco la pubblicità che mi è apparsa:

Devi sgomberare?
Sgomberi gratuiti in Milano e provincia : - (

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Di Sucar Drom (del 18/08/2009 @ 10:37:03, in blog, visitato 1857 volte)

Milano, dichiarazione razzista di Stefano Maullu
Il Giornale pubblica una dichiarazione shock dell’Assessore Regionale Stefano Maullu. Secondo Maullu la cultura dei rom è: rubare, sfruttare le donne, educare i bambini all’accattonaggio e non volersi integrar...

In memoria di Eva, Danchiu, Mengji e Tutsa
Navigammo su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca ed avevamo gli occhi troppo belli: che la pietà non vi rimanga in tasca...

Bolzano, l'Associazione per i popoli minacciati (APM) prende posizione contro l'ennesimo episodio di razzismo
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) prende posizione contro l'ennesimo episodio di razzismo di cui l'associazione bolzanina Nevo Drom è stata vittima la settimana scorsa. Nevo Drom in una mail ricordava lo sterminio di 3000 Sinti e Rom avvenuto la notte del 2 agosto 1944...

Milano, Maullu ci ha inviato a proporgli delle soluzioni
Questa mattina ho parlato al telefono con l’assessore regionale Maullu perché l’intervista rilasciata a Il Giornale, domenica scorsa, aveva lasciato frastornate, allibite e scioccate le persone che gestiscono questo spazio web...

Torino, nel dramma un ragazzo rom sceglie la legalità
Violentata dal padre del suo fidanzato. Stuprata in mezzo alla strada, alla periferia di Torino, al termine di una notte trascorsa tutti insieme. Qualche ora di allegria che si è poi trasformata in incubo per una rom di 17 anni e per il suo fidanzato ve...

Venezia, il nuovo Prefetto si presenta
Ha incontrato Questore, comandanti di carabinieri e Guardia di Finanza, ha preso appuntamento con le autorità cittadine e, attraverso la stampa, ha salutato la città e la provincia di cui sarà ora prefetto. Michele Lepri Gallerano, 64 anni, da ieri è il principale inquilino di Ca' Corner...

Perché Bossi deve dimettersi
Nell’anniversario della tragedia del 1956 a Marcinelle, dove 136 minatori italiani persero la vita, perfino esponenti dell’attuale maggioranza di destra hanno riconosciuto che quei lavoratori erano trattati non diversamente da come oggi si trattano da noi gli “extracomunitari”, hanno domandato “rispetto” per gli stranieri...

Mantova/Brescia, l'altro festival: la carta d'intenti
Nel nostro Paese assistiamo, con grande preoccupazione, alla diffusione di atteggiamenti e comportamenti che sono all’opposto dei valori di solidarietà, accoglienza e rispetto della persona nei quali ...

Villa Rosa di Martinsicuro (TE), una tragedia per una bicicletta
Tre minorenni hanno aggredito Antonio De Meo, un cameriere 23enne di Castel di Lama, nella notte fra domenica e lunedì scorsi. I tre ragazzi, appartenenti alla minoranza rom, hanno avvicinato il giovane e dopo aver litigato per una bicicletta sparita ...

Roma, l’inferno di Ponte Galeria
E’ sempre tutto esaurito, stracolmo. Non è una sala del cinema dove si vedono sorrisi ed allegria, non è neanche una galera. E’ molto peggio. Un lager al centro d’Italia, nella capitale, “un posto farabutto, una discarica umana, dove ogni diritto è sospeso” disse Peppe Mariani, consigliere Regionale e presidente della Commissione Lavoro e...

Venezia, scoppia la polemica dopo le parole del nuovo Prefetto
Le parole del nuovo prefetto di Venezia, Michele Lepri Gallerano, riaccendono la polemica sul nuovo villaggio in costruzione in via Vallenari a Favaro. Lega Nord e Forza Italia litigano tra alleati. E il capogruppo della Lega Nord in Comune, Alberto Mazzonetto (in foto), dic...

Milano, il dramma di intere famiglie dopo lo sgombero dalla Cascina Bareggiate
Sgomberata da quattro giorni la cascina Bareggiate su ordine del Prefetto Lombardi. Risultato: 150 persone (uomini, donne e bambini) vagano nella periferia milanese senza una meta. Queste sono le politiche dell’odio etnico/razziale prodott...

CIE, in rivolta a Milano e Torino
Da alcuni mesi riceviamo le cronache di quanto succede nei Centri d’Identificazione ed Espulsione che sono sparsi per l’Italia. Quanto succede in questi centri poche volte arriva sui giornali e molti italiani non sanno neppure che esistono questi luoghi di seg...

Napoli, giallo sulla morte della donna rom mentre il figlio è ancora gravissimo
Se non fosse per i tubicini e la vistosa garza, sembrerebbe che riposi. Invece Luka Miajlovic, sei giorni appena, lineamenti perfetti, il corpicino di pelle chiara adagiato in Terapia intensiva, combatte una battaglia molto più g...

Le affermazioni di Benedetto XVI sul nazismo mettono in grande imbarazzo proprio i tedeschi
In un’intervista rilasciata il 9 agosto a La Stampa, e ripresa dal Portale dell'ebraismo italiano moked.it, Rav Riccardo Di Segni ha giustamente sottolineato che, per quanto Benedetto XVI torni a parlare della Shoah, e a condannare il nazismo, lo fa tenendo separata la responsabilità dei tedeschi da q...

Milano, avanti tutta con sgomberi e "alleggerimenti"
Il Sindaco di Milano è soddisfatta di aver messo in strada uomini, donne, bambini di cascina Bareggiate e non solo. A margine del pranzo per i millecinquecento anziani organizzato a Ferragosto il Sindaco ha ricordato che sono stati effettuati già 137 sgomberi nell’ultimo anno e mezzo. «Solo nei campi rom, senza contare gli allogg...

Paolo Berizzi: "Così la Bande Nere conquistano l'Italia"
La storia del ruolo dell’estrema destra nella società italiana degli anni Settanta è stata rivoltata come un guanto da storici e giornalisti. Paolo Berizzi, giornalista bergamasco di Repubblica, invece con il suo libro inchiesta Bande Nere (Bompiani editore, 2009) ha preferito avventurarsi tra sigle, movim...

Auschwitz Birkenau, la poltica degli "alleggerimenti"
In questi giorni d’agosto sto leggendo il libro “la rivolta degli zingari, Auschwitz 1944” di Alessandro Cecchi Pavone e Flavio Pagno, pubblicato quest’anno a ridosso del Giorno della Memoria. Il libro è dedicato ai martiri del Porrajmos e al gesto dell’ex Prefetto di Roma Carl...

Napoli, risolto il mistero: Slavica Djordjevic è stata travolta e uccisa da un auto
E' stata investita da un'auto pirata la giovane rom Slavica Djordjevic, la ventenne serba ritrovata morta con il suo bambino di 6 giorni lungo la circumvallazione esterna di Napoli sabato scorso. L'autopsia ha confermato la prima ipotes...

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Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:06:03, in Italia, visitato 1379 volte)

Da Mauro Biani

(se non si vede bene, cliccare sull'immagine per vederla a grandezza naturale)

Rom uccisa, risolto il mistero. E' stata travolta da un'auto pirata.

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Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:11:38, in Italia, visitato 1489 volte)

Ieri pomeriggio, in una Milano (come norma) deserta ed assolata, i Rom sgomberati dalla cascina Bareggiate hanno tenuto il loro presidio di fronte alla prefettura.

La delegazione presente in corso Monforte era composta da una trentina di persone. Cinque dei manifestanti sono stati ricevuti dal Viceprefetto vicario, il dottor Saccone.

I Rom hanno provato a spiegare la situazione in cui si trovano: da oltre una settimana si son trovati senza un riparo, vengono sgomberati - spesso alle 6 di mattina - una/due volte al giorno, ovviamente non hanno acqua o i servizi indispensabili, le loro tende ed i ripari improvvisati vengono costantemente distrutti dalle forze dell'ordine. In questa situazione devono sopravvivere donne incinte e una cinquantina di bambini, compresi dei neonati.

Inoltre, i criteri usati per dividere gli sgomberati dalla cascina e fornire una sistemazione a 10 loro famiglie (su 50), prevedevano la frequenza scolare, quando esistono situazioni di persone con bambini solo in età pre-scolare. Giova ricordare, che queste persone sono in Italia da una decina d'anni, alcuni possono portare a prova le loro buste paga.

Il Viceprefetto, che comunque conosceva già la situazione, ha ribadito la legittimità della politica seguita, a partire dall'abbattimento della struttura occupata, proponendo come unica soluzione l'allontanamento delle famiglie che tuttora vagano tra i comuni di Pioltello, Vimodrone e Segrate.

Si è tentato di riportare la discussione nel pratico, ricordando che il rispetto della legislazione, comporta anche il rispetto dei richiami internazionali all'Italia, che ricordo riguardano "la Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni unite del 20 novembre 1989, ratificata dalla Repubblica italiana con legge n. 176 del 27 maggio 1991, segnatamente agli articoli 19, 24 (diritto all’assistenza), 26 (diritto alla sicurezza sociale), 27 (diritto allo sviluppo sociale), 28 e 29 (diritto all’educazione)"

Di fronte alla chiusura assoluta del Viceprefetto, la delegazione tornava in strada per riferire agli altri su quanto si era detto e con una intervista ad una troupe televisiva, dove esprimevano anche la loro esasperazione e (nonostante tutto) l'intenzione di resistere, si chiudeva la giornata.

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Di Fabrizio (del 20/08/2009 @ 09:09:30, in lavoro, visitato 1968 volte)

Da BaobAbArci di Milano. Questa nota viene pubblicata perché venga fatta girare. Chi desidera ricevere il file può mandare una email a baobab@arci.it A breve avremo le traduzioni.

LE DOMANDE SI POSSONO PRESENTARE DAL 1 AL 30 SETTEMBRE 2009, SENZA LIMITE DI QUOTE – QUINDI NON è NECESSARIO CONCENTRARE LE PRATICHE NEI PRIMI GIORNI DEL MESE

1.DATORI DI LAVORO: italiani, europei o extraeuropei con carta di soggiorno, solo privati (single oppure famiglie), no cooperative né società; è possibile l'assunzione anche da parte di coniugi o altri parenti
2.TIPOLOGIA LAVORATORI: collaboratori famigliari (colf, uomini o donne) oppure badanti (uomini o donne), italiani, europei ed extraeuropei, sia con permesso di soggiorno che senza
3.DATA DI IMPIEGO: almeno dal 1 aprile 2009 e fino al momento della presentazione della domanda ; non sarà richiesta alcuna prova effettiva della data di ingresso in Italia, ma non sono da escludere controlli precisi in merito sia alle frontiere che al momento del rilascio del permesso di soggiorno
4.REQUISITI DI REDDITO_per assumere una COLF: single o famiglia con un solo reddito CUD di 20.000,00 €, famiglia con più persone che lavorano, CUD complessivo di 25.000,00 €
5.REQUISITI DI REDDITO_per assumere una BADANTE: nessun requisito di reddito
6.NUMERO DEI LAVORATORI: ogni famiglia potrà assumere una colf e due badanti, il requisito di reddito non cambia
7.DOVE SI FA LA DOMANDA: per i lavoratori italiani, europei ed extraeuropei in possesso di permesso di soggiorno per motivi di lavoro, agli sportelli INPS attraverso apposito modulo; per i lavoratori extraeuropei senza permesso di soggiorno allo Sportello Unico della Prefettura, on-line attraverso il sito del Ministero degli Interni
8.DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE_per assumere una COLF: documento di identità del datore di lavoro (carta di identità se italiano, passaporto e carta di soggiorno se non italiano); passaporto del lavoratore; indicazioni sulla tipologia di contratto e sul compenso, sul luogo di impiego e sulle ore di lavoro; ricevuta del versamento del contributo forfettario e marca da bollo da 14,62€
9.DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE_per assumere una BADANTE: oltre a quanto richiesto per le colf, anche certificazione a firma del Servizio sanitario Nazionale (struttura pubblica oppure medico di base) che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona e la necessità di assistenza, riportando il tipo di patologia e il tipo di assistenza e specificando il numero di persone (una o due) necessarie all'assistenza – se la persona ha già attestazione di invalidità civile non è necessaria ulteriore documentazione
10.CONTRIBUTO FORFETTARIO: 500,00 € per ogni lavoratore, da pagare con modulo F24 apposito, presso gli sportelli dell'Agenzia delle Entrate, Banche e Uffici Postali (sportelli on-line e agenzie) – tale contributo coprirà il periodo previdenziale 1 aprile-30giugno 2009, i contributi successivi verranno versati dopo la stipula del contratto
11.chi fa la domanda di sanatoria rinuncia alla domanda di una quota all'interno del decreto flussi 2007 o 2008
12.CHI NON PUO' PARTECIPARE: chi è stato espulso con decreto del Ministero degli Interni (pericolosità sociale), chi è stato segnalato in altri paesi (ma non in Italia) dell'area Schengen, chi ha una condanna anche non definitiva (può partecipare invece chi è solo stato denunciato)
13.SANZIONI: le false dichiarazioni sono punite ai sensi del codice penale, se si utilizzano documenti falsi la sanzione principale passa da uno a sei anni di reclusione
14.l'avvenuta presentazione della domanda comporta la sospensione del reato (sia quello di irregolarità sul territorio per il lavoratore, sia quello di irregolarità dell'impiego per il datore di lavoro) per il periodo compreso tra la data della presentazione della domanda e la notifica della valutazione della pratica da parte dello Sportello Unico della Prefettura – E' QUINDI IMPORTANTE CHE IL LAVORATORE SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO SIA IMMEDIATAMENTE IN POSSESSO DELLA RICEVUTA ATTESTANTE L'AVVENUTA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
15.l'accoglimento della domanda comporta l'estinzione di tutti i reati connessi, sia per il datore di lavoro che per il lavoratore
16.Al termine della valutazione della pratica, la Prefettura convocherà il datore di lavoro e il lavoratore per la stipula del contratto di soggiorno – contestualmente verrà effettuata la comunicazione INPS dell'avvenuta assunzione e la compilazione del Modello 209 per la richiesta del Permesso di Soggiorno

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Di Fabrizio (del 20/08/2009 @ 09:29:26, in Italia, visitato 1361 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

In Italia, come è tristemente noto, i Rom e Sinti non sono riconosciuti minoranza etnico-linguistica nonostante continue raccomandazioni della Commissione Europea la quale afferma i presupposti umani e culturali innegabili di un popolo perseguitato nonché il diritto ad essere inserito nella storia territoriale.

L'atteggiamento del nostro paese coincide con il disinteresse altresì di custodire memoria storica attraverso un simbolo commemorativo.

Obiettivo della Federazione romanì è il riconoscimento di minoranza linguistica e per realizzarlo è necessario attivare una strategia che possa condurre al riconoscimento dello status di minoranza linguistica a Rom e Sinti.

La Federazione romani ha attivato una propria strategia che nelle prossime settimane presenterà dettagliatamente a diverse Istituzioni nazionali e successivamente a tutti i cittadini per un sostegno forte.

In breve sintesi si tratta:
- della realizzazione di una ricerca storica che definisca la situazione dei Rom e dei Sinti in Italia durante gli anni del regime nazi-fascista
- della realizzazione di un simbolo artistico a riconoscimento e a memoria dei caduti rom e sinti nei campi di sterminio

Documento storico

Tra i punti salienti dell'indagine occorre appurare le cause della mancata deportazione di massa di Rom e Sinti in Italia, (circola tra i rom una storia legata alla Regina Elena originaria del Montenegro imparentata, forse?, con i rom, o per altra ragione da ricercare, la quale avrebbe impedito la deportazione tramite l'intervento del re Vittorio Emanuele II).

Una “leggenda” che deve essere verificata per spiegare il “punto vuoto” del folle progetto di sterminio.

Appurare comunque quanti rom e sinti dall'Italia sono stati realmente deportati nei campi di sterminio in Germania nel contesto socio-politico del tempo.

Inoltre riscontrare e documentare gli episodi di partecipazione alla Resistenza anti-fascista da parte di persone rom e sinte e la loro partecipazione alla II guerra mondiale. Ecc...

Il documento sarà presentato in sede ufficiale il 17 Dicembre 2009, per non dimenticare l’emanazione delle leggi razziali.

Simbolo artistico commemorativo

Come per tutti gli eventi storici, l'arte è e rimane il mezzo più incisivo capace di evocazione e di emozione di un fatto realmente accaduto. L'immagine comunica nell'immediata memoria collettiva il dolore e il senso di un dramma; e il tutto in una volta sola, più di mille parole.

Per cui si propone la realizzazione di un simbolo artistico, un monumento commemorativo, studiato ed elaborato.

L’iniziativa è a vantaggio del riconoscimento dell'arte romanì come primo passo verso l'acquisizione della cultura tutta nell'inclusione di essa fra le minoranze etnico-linguistiche riconosciute in Italia.

Federazione Romani

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Di Fabrizio (del 21/08/2009 @ 09:40:04, in Italia, visitato 1902 volte)

Vi segnalo questo articolo a firma di Ilaria Urbani, pubblicato su "Il Manifesto" del 17 agosto perché, a mio avviso, ha l'indubbio merito di porre in evidenza alcuni fatti fin qui trascurati: la completa mancanza di "sicurezza" della strada, cosa questa già segnalata in passato e colpevolmente ignorata, una attenta ricostruzione dell' "incidente", le incredibili condizioni di vita degli abitanti del campo, la questione degli spari uditi all'interno del campo, diversamente riportati dalla stampa, il dolore della Famiglia. Giancarlo Ranaldi

Il luogo dove sono stati ritrovati Slavica e Luca.

Una tazzina di caffè, sigarette, dolci, tre bicchieri e tanti fiori colorati. La famiglia di Slavica Djordjevic, la ragazza rom di 20 anni uccisa da un pirata della strada sabato mattina davanti al campo comunale di Secondigliano, ha allestito la baracca come una camera mortuaria. Ma Slavica non c'è. E' in una camera di un obitorio. L'autopsia ieri ha confermato che ad ucciderla è stato un pirata della strada. L'uomo alla guida non si è fermato a soccorrerla. Il figlio di 6 giorni, Luka, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Santobono, migliora di ora in ora. Il neonato che al momento dello schianto si trovava nel passeggino ha fatto un salto di alcuni metri riportando due fratture al cranio e un'emorragia. Non è stato ancora identificato l'automobilista che ha travolto la donna mentre è stato recuperato uno degli specchietti retrovisori esterni della vettura, una Volskwagen Polo, di colore celeste. Dalle impronte riportate sullo specchietto gli investigatori cercano di risalire al pirata della strada. L'uomo potrebbe essersi fermato alcuni minuti sul luogo dell'incidente per riporre il corpo della ragazza tra il ciglio della strada e guard rail. Slavica è stata colpita all'altezza del gluteo sinistro. Lo schianto ha provocato lo spappolamento della milza. Non sono state trovate tracce di sangue perché si era riversato tutto nei polmoni. Le ferite al braccio sono dovute ad una caduta successiva all'impatto. «E' impensabile che un corpo finisca da solo in uno spazio così piccolo dopo uno schianto del genere», dicono gli abitanti del campo.

Il Comune di Napoli si farà carico delle spese dei funerali o del rimpatrio della salma. Il corpo della ragazza, di origine serba che prima del matrimonio abitava del campo di Via Cupa Perillo a Scampìa, dovrebbe tornare nel paese d'origine anche se l'autorizzazione per il rimpatrio non è ancora arrivata. Il marito Denis, la famiglia e gli amici di Slavica hanno organizzato una veglia funebre di tre giorni nel campo di via Cupa Perillo dove la ragazza abitava prima del matrimonio. I figli del vento del campo comunale di Secondigliano chiedono dall'aprile del 2001 l'istituzione della fermata di un autobus all'esterno della baraccopoli. Le automobili sfrecciano a cento all'ora mettendo, un pericolo costante per i rom. Le novanta famiglie del campo sono costrette ad attraversare la Circumvallazione esterna per uscire dal campo. «Le istituzioni non hanno ancora fornito di mezzi trasporto la zona perché ci sarebbe una disputa sulle competenze. Non si capisce - spiega Marta di Opera Nomadi - se il tratto è gestito dalla Provincia o dal Comune. Una questione che riguarda anche la raccolta dei rifiuti che infestano l'area». Il campo rom è fornito di acqua e energia elettrica che però salta spesso. D'inverno per l'utilizzo delle stufe e d'estate dei ventilatori. La baraccopoli ha il sistema fognario in comune con il vicino carcere di Secondigliano. Quando le fogne vanno in tilt una puzza nauseabonda ricopre il campo.

Nella baraccopoli a ridosso della Circumvallazione esterna ieri si sono registrati alcuni momenti di tensione. Gli operatori sociali presenti nel campo ieri mattina spiegano che i colpi di pistola uditi all'esterno non sarebbero stati esplositi per sedare una rissa scoppiata tra due fratelli, come riportato da alcune agenzie di stampa, ma perché un ragazzo che usciva dal campo non si sarebbe fermato all'alt della polizia municipale. Gli agenti avrebbero dovuto sparare alcuni colpi in aria per intimare lo stop al ragazzo. Gli unici rumori che hanno interrotto il silenzio di una giornata di lutto.

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Di Fabrizio (del 21/08/2009 @ 09:46:16, in conflitti, visitato 1639 volte)

Da Hungarian_Roma

MTI 19-8-2009 L'Autorità Rom Nazionale (OCO) ha chiesto alle piccole comunità rom di non prendere la legge nelle proprie mani, ma di sforzarsi nell'organizzare la loro protezione assieme con la polizia locale e le guardie municipali, ha detto martedì in una dichiarazione a MTI Janos Bogdan Jr, portavoce di OCO.

OCO ha fatto questa dichiarazione dopo un numero di incidenti in cui membri delle comunità rom nei piccoli villaggi hanno fermato auto che ritenevano sospette ed identificato i viaggiatori, come reazione ai recenti attacchi anti-Rom.

Domenica  mattina, una dozzina di Rom armati di asce e rastrelli a Nyirlugos (NE) ha fermato una jeep e obbligato i suoi terrificati passeggeri a scendere. I membri del gruppo più tardi hanno detto alla polizia che erano in "servizio volontario di pattuglia".

Da luglio dell'anno scorso, sei persone sono morte e 49 sono state ferite durante assalti alle case rom, soprattutto ai margini di piccoli villaggi rurali. La polizia ritiene trattarti di assassini seriali.

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Di Fabrizio (del 22/08/2009 @ 09:05:11, in conflitti, visitato 1420 volte)

19 agosto 2009 – In un rapporto (pdf in inglese ndr) su di una serie di recenti assalti a Gnjilane, Kosovo orientale, che potrebbero avere una motivazione etnica, l'organizzazione dei diritti umani Chachipe ha espresso la sua preoccupazione sulla qualità e l'obiettività dei rapporti sui crimini etnicamente motivati contro i Rom in Kosovo. Durante le ultime settimane di luglio, diversi Rom hanno riportato di aver subito assalti ed abusi da parte dei vicini Albanesi nel tradizionale quartiere rom di Gnjilane, senza che la cosa venisse adeguatamente seguita e riportata dalle organizzazioni internazionali.

A seguito dei rapporti su un violento incidente, nel quale diversi Rom sarebbero stati feriti, Chachipe ha svolto un'inchiesta tra le organizzazioni internazionali allo scopo di identificare il retroterra e le dimensioni dell'incidente. Anche se l'incidente segnalato data di parecchi giorni, nessuna delle organizzazioni contattate, incluse UNMIK, EULEX, OCSE, e UNHCR, ha detto di averne conoscenza. Ma anche dopo averne presa visione dai loro uffici locali, le organizzazioni non sono state capaci o hanno voluto informare Chachipe sull'evento.

"Le informazioni che abbiamo ricevuto erano assolutamente rudimentali. Andavano da una lista di rapporti della polizia, riferiti a incidenti apparentemente minori come "litigi" e furti, a rimarcare che la situazione della sicurezza per i Rom si è recentemente deteriorata, ed una lamentela sul fatto che la polizia non avesse correttamente riportato sull'assalto ai Rom, dice Chachipe.

L'immagine cambiava drasticamente seguendo un reportage TV trasmesso, giovedì scorso, da Yekhipe, il programma romanì della TV pubblica del Kosovo. I giornalisti di Yekhipe hanno visitato il quartiere rom ed intervistato diverse vittime e testimoni. Dai loro rapporti appare che sono successi a Gnjilane una serie di gravi incidenti, durante i quali diversi Rom sono stati assaliti ed hanno subito abusi, per nessun altro apparente motivo se non l'odio.

Parlando coi giornalisti, i Rom si lamentavano che la situazione a Gnjilane si è recentemente deteriorata, in concomitanza con l'arrivo dell'etnia albanese nel quartiere rom. Uno dei testimoni ha aggiunto che gli attacchi erano organizzati e coordinati. Tutti i Rom affermano che i membri della comunità vengono regolarmente attaccati o subiscono abusi verbali, ed hanno espresso serie paure sulla loro sicurezza.

Emerge anche dalle loro dichiarazioni, che la loro confidenza nella polizia è molto limitata. Di sei casi, accaduti a luglio, solo tre sono stati segnalati alla polizia. I giornalisti di Yekhipe hanno intervistato un ufficiale di polizia locale che ha qualificato due dei casi riportati come semplici conflitti di vicinato ed insinuato che l'altro sarebbe collegato a "conti aperti"  nel mondo del mercato nero, squalificando così le vittime.

Chachipe ha dichiarato che con questo retroterra, è difficile comprendere la passività e la mancanza di preoccupazioni che emergono dalle reazioni delle organizzazioni internazionali alla sua inchiesta. L'organizzazione ha ricordato che uno dei compiti delle forze internazionali di sicurezza era di proteggere e promuovere i diritti umani, e che le organizzazioni hanno un mandato esplicito per controllare la situazione. Chachipe si è detta preoccupata del fatto che la polizia UE sembra avere pochissime informazioni sulla situazione del quartiere Rom di Gnjilane.

Chachipe ha evidenziato le conseguenze di violenze non riportate ed etnicamente motivate contro i Rom, sia per i Rom in Kosovo che per i rifugiati ed i richiedenti asilo all'estero. "Come appare dai recenti incidenti di Gnjilane, che confermano le preoccupazioni che avevamo ricevuto in precedenza, i Rom in Kosovo non hanno dove fare ritorno, se si sentono minacciati. Quanti hanno lasciato il Kosovo hanno grossi problemi a dimostrare i rischi ai quali sono esposti in caso di ritorno".

Chachipe ha criticato la decisione di diversi paesi dell'Europa occidentale, compresi Germania, Svizzera, Svezia ed Austria, di rimpatriare forzatamente i Rom, sulla base di una valutazione della situazione sulla sicurezza univoca ed incompleta. "Appare che il recente rapporto UNMIK al Consiglio di Sicurezza ONU sia essenzialmente basato sui rapporti della polizia, mentre l'UNMIK stesso riconosce che le minoranze etniche non hanno alcuna fiducia nel rivolgersi alla polizia," dice Chachipe.

Chachipe ha richiamato le organizzazioni internazionali a cercare immediatamente di diluire le tensioni nel quartiere rom di Gnjilane e di risolvere i problemi che apparentemente sono collegati al processo di ritorno. Inoltre richiede un'inchiesta approfondita sui retroscena dei recenti attacchi contro i Rom, come pure una sorveglianza ed un resoconto obiettivi ed imparziali sulla situazione della sicurezza nel Kosovo. Chachipe infine chiede ai governi ed ai paesi ospiti di ripensare al rimpatrio forzato dei Rom verso il Kosovo, fintanto che la situazione della sicurezza rimane fragile, e di garantire ai rifugiati che sono nei paesi d'esteri da lungo tempo, uno status di residenza permanente.

Chachipe a.s.b.l.
B.p. 97
L - 7201 Béreldange
e-mail: chachipe.info@gmail.com
www.romarights.wordpress.com

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