Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 05/04/2009 @ 09:21:45, in Italia, visitato 2042 volte)
Giovedì 9 aprile 2009, ore 18.00
Salone della caccia, Prefettura di Pavia, Piazza Guicciardi
Zingari: storia di un’emergenza annunciata
Presentazione del volume di Anna Rita Calabrò
Ne discutono con l’autrice:
- Ferdinando Buffoni, Prefetto di Pavia
- Franco Rositi, Università di Pavia
- Alessandro Cavalli, Università di Pavia
Partecipano:
- Andrea Membretti, Laboratorio di Sviluppo Locale Partecipativo -
Università di Pavia;
- Giorgio Bezzecchi, V.Pres.Naz. Opera Nomadi;
- Don Dario Crotti, Caritas;
- Paola Bonvecchio, Uff. Scolastico Provinciale;
- Erasmo S. Formica, Ass. Sinti Italiani di Pavia;
- Franco Vanzati,CGIL;
- Mariangela Landro, ARCI;
- Carla Galessi, Comune di Pavia;
- Antonio Floriano, CISL/ANOLF;
- Francesca Vaccina, Comitato Fuori Luogo;
- Claudia Lucrezio, Ass. Per Fare un Albero;
- Marcella Barbieri, Ass. Insieme.
Comune di Pavia Settore Servizi Sociali; Università di Pavia Facoltà di Ingegneria
e
Facoltà di Scienze Politiche, Prefettura di Pavia Ufficio Territoriale
del Governo
Di Fabrizio (del 05/04/2009 @ 08:55:31, in media, visitato 6902 volte)
Aggiornamenti sociali
di Giacomo Costa S.I. di «Aggiornamenti Sociali» Tommaso Vitale Docente di Sociologia nell'Università di Milano-Bicocca L'8 aprile si celebra la Giornata internazionale dei rom e sinti, in ricordo del primo Congresso internazionale del popolo rom tenutosi a Londra l'8 aprile 1971 e della costituzione della prima associazione mondiale dei rom riconosciuta dall'ONU. L'Europa è da sempre popolata da una pluralità di gruppi zigani; sono parte della storia locale delle tante società urbane e rurali che compongono il mosaico europeo.
Si tratta di gruppi assai differenti per tradizione e cultura: gitani, yemish, manoush, camminanti, travellers, gypsy, sinti, romungro, olah, rom, boyas e altri ancora. È una vera e propria «galassia» di minoranze che, se considerata nel suo insieme, costituisce la più grande minoranza europea: circa dieci milioni di persone, dicono le stime di Bruxelles, molti di più se consideriamo anche i Paesi che non aderiscono all'UE e le persone che nelle guerre balcaniche degli anni '90 hanno perso ogni appartenenza nazionale. Il numero aumenta ancora se usciamo dall'Europa e guardiamo ai lom del Libano, ai dom del Medio Oriente, ai gruppi presenti in Mongolia, negli Stati Uniti, in Russia, in Brasile. Una complessità assai rilevante di cui spesso si conosce pochissimo.
Solo un italiano su mille, stando alle statistiche, ha almeno un'informazione minima su questa «galassia». Sappiamo anche che nel nostro Paese il grado di ostilità verso questi gruppi è altissimo, più alto persino dei livelli di odio razziale raggiunti nei Paesi ad apartheid istituzionalizzato. Avere una buona informazione sembra il fattore maggiormente correlato alla riduzione dell'avversione verso queste persone, insieme all'età: le persone più anziane, infatti, in Italia sono quelle che hanno meno paura degli zingari, poiché conservano la memoria di rapporti positivi di scambio e complementarità che hanno caratterizzato per molti anni le relazioni fra questi gruppi e la società maggioritaria. Più si è giovani, invece, più la rappresentazione di questi gruppi diviene omogenea, stereotipica, tutta interna a un immaginario della miseria e della devianza.
Così pochissimi, anche fra coloro che hanno gli intenti più solidali, tengono conto della stratificazione interna a questa galassia, in cui a fianco di comunità di recente immigrazione vi sono gruppi assai radicati che gestiscono attività economiche rilevanti (l'industria circense, lo spettacolo viaggiante, il mercato dei cavalli e degli animali da sella, e molto altro, a seconda dei Paesi considerati). Pochissimi sanno che esiste un'élite romani, colta e dinamica, che si coordina a livello transnazionale, trova forme di rappresentanza e di lobbying, agisce nelle e con le istituzioni internazionali. Le maggiori istituzioni hanno degli uffici appositi (Banca mondiale, ONU, Commissione europea, Consiglio d'Europa, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Esistono centri di ricerca che pubblicano riviste scientifiche e coordinamenti di ricercatori zigani di diverse appartenenze.
Internet permette di avvicinarsi a questo mondo complesso e di cambiare il nostro sguardo. Dedicare un po' di tempo a guardare questi siti consente di cogliere le molteplici sfaccettature di queste minoranze. A fianco delle pagine dedicate alla difesa dei diritti umani e alla promozione sociale, si scoprono le tante tradizioni, il fascino delle produzioni musicali, la memoria orale e scritta, i diversi modi di relazionarsi al viaggio e alla stanzialità, i percorsi di spiritualità e le modalità di interrogare le grandi religioni monoteiste. http://erionet.org L'Ufficio di informazione europeo sulle popolazioni rom (ERIO, European Roma Information Office) è un'organizzazione internazionale fondata nel 2003 per promuovere e tutelare i diritti delle popolazioni rom con uffici a Bruxelles, dove svolge attività di lobbying nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'assistenza sanitaria e dell'alloggio. Rete di varie associazioni di rom e di persone che si occupano degli stessi, ERIO si distingue per la particolarità di promuovere la partecipazione di comunità rom nei processi decisionali a livello europeo, nazionale e locale.
Il sito dell'organizzazione, principalmente in inglese, ma con pagine anche in italiano, romani, bulgaro, ungherese, russo, rumeno e spagnolo, offre, attraverso un ricco bollettino settimanale (e-news), approfondite informazioni di attualità politica con notizie di quanto accade a livello europeo e nei vari Stati membri dell'Unione. Interessanti anche le parti che riferiscono delle attività dell'organizzazione (progetti, pubblicazioni, inchieste). Ricca è anche la lista di link alle maggiori istituzioni governative nazionali che si occupano di questioni legate ai rom. Un sito analogo, ma più centrato sulla lotta al razzismo nei confronti dei rom e sulla difesa dei diritti umani è quello del Centro europeo per i diritti dei rom (ERRC, European Roma Rights Centre): <www.errc.org>. www.dosta.org Si tratta del portale di una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Commissione europea. «Dosta» è una parola romani che significa «basta»: la campagna si propone di sensibilizzare i «non rom», aiutandoli a superare i pregiudizi e gli stereotipi e a conoscere meglio i cittadini rom presenti in tutti gli Stati dell'Unione. Particolarmente interessanti i materiali di sensibilizzazione forniti dal sito, che vanno da foto, volantini e poster a spot radiofonici e televisivi. Nella sezione «Is this a stereotype?» (Questo è uno stereotipo?) si affrontano in maniera sintetica e agevole 15 dei principali luoghi comuni sui rom.
Per avvicinare le molteplici attività a favore dei rom promosse dalle istituzioni a livello europeo si può consultare il sito del Consiglio d'Europa (<www.coe.int>), o quello dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (<www.osce.org/odihr/18148.html>). www.romadecade.org Attraverso il sito Decade of Roma Inclusion 2005-2015 (Decennio per l'inclusione dei rom 2005-2015) si può conoscere nei dettagli l'interessante iniziativa politica dei Governi di Paesi dell'Europa centrale e sudorientale per migliorare la situazione socioeconomica delle popolazioni rom di quelle regioni. Undici Paesi che annoverano significative minoranze hanno aderito al progetto: Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia e Ungheria. Recentemente, nel febbraio 2009, anche la Spagna ha aderito all'iniziativa, primo tra i Paesi della «vecchia Europa». Ogni Paese ha sviluppato un Piano decennale con obiettivi specifici per le aree prioritarie (educazione, impiego, salute e alloggio), cercando di coinvolgere organizzazioni governative, intergovernative e non governative con le popolazioni rom. www.idebate.org/roma/ Più ampio è lo sguardo del Roma Buzz Aggregator, sito sostenuto dall'Open Society Institute, un'associazione filantropica con base a New York, ma con filiali in tutto il mondo. Il sito raccoglie automaticamente i link a tutte le notizie, nuovi post di blog, immagini, filmati, musiche e qualsiasi altro materiale concernente i rom che appare sulla rete.
Oltre a un archivio che presenta i materiali organizzati in ordine cronologico, ne offre uno organizzato per Paese. Tra i Paesi più rappresentati troviamo Francia (400 articoli), Regno Unito (311), Italia (253), ex Iugoslavia (218) e gli altri Paesi dell'Est. Presenta inoltre una cartina che mostra la provenienza delle ultime notizie su rom e sinti, e un diagramma in cui si può vedere quanto vengono menzionati ogni giorno dell'ultimo mese i termini legati ai rom nella «blogosfera». www.sivola.net/dblog Venendo all'Italia, un blog tanto disorientante quanto insostituibile è Mahalla, nome con cui venivano chiamati i quartieri ghetto in cui hanno vissuto per secoli i rom nell'Europa dell'Est. Si tratta di uno spazio virtuale, ideato dal milanese Fabrizio Casavola per creare una rete di contatti fra rom e sinti in tutta Italia e in diversi Paesi del mondo. Se si prende il tempo per esplorarlo con cura e ci si arma di pazienza, il sito si rivela una miniera di informazioni, progetti, denunce, storie, commenti, link ecc.: un archivio di quasi 3mila articoli raccolti in poco più di tre anni di vita. Il tutto per rovesciare i luoghi comuni sulle popolazioni rom. http://sucardrom.blogspot.com/ Con base a Mantova, Sucar Drom (letteralmente in romani, «bella strada») è la sezione italiana di un'organizzazione formata «da appartenenti alla società maggioritaria (in senso numerico) e da appartenenti alle società sinte e rom», che si batte per il riconoscimento dei pieni diritti di cittadinanza delle minoranze nazionali ed europee sinte e rom e contro tutte le forme di discriminazione che attualmente colpiscono queste popolazioni. Sul blog dell'associazione, è possibile trovare una raccolta particolarmente completa della normativa (internazionale, comunitaria, statale e regionale) che direttamente o indirettamente interessa le comunità rom e sinte. Molto interessante è il quotidiano commento alle notizie riguardanti fatti di cronaca, posizioni politiche e avvenimenti sui rom. © FCSF - Aggiornamenti Sociali
Di Fabrizio (del 04/04/2009 @ 09:36:42, in media, visitato 1359 volte)
Da
casalemonferrato.bloglandia.it
Una rassegna cinematografica con i film di Tony Gatlif
In Via del Carmine 8, al Centro dell'Associazionismo, CASALE MONFERRATO
A concludere il lavoro svolto dalla Consulta per la Pace, che ha coinvolto gli
studenti in un percorso di sensibilizzazione su tematiche interculturali legate
ai Rom, e che ha portato, nelle scuole e in un incontro pubblico Suor Carla
Osella dell'AIZO (Associazione Italiana Zingari Oggi) e le sue testimonianze,
viene ora proposta una rassegna cinematografica, dal titolo "Zingari, la
bellezza di un popolo", organizzata dalla stessa Consulta e dall'Associazione di
Promozione Interculturale Serydarth, che metterà in scena tre film del regista
gitano Tony Gatlif, capaci in maniera profonda di mettere in mostra qualcosa
di sublime e radicato nella cultura Rom, diverso dai luoghi comuni generati
dalla rappresentazione mediatica ordinaria.
I film saranno proiettati il lunedì, ogni quindici giorni, a partire dal 6
aprile, alle ore 21.15 presso il Centro dell'Associazionismo di via del Carmine.
Si comincia il 6 aprile con "Latcho Drom", un vero e proprio viaggio musicale
tra i gitani, partendo dal Rajasthan e arrivando all'Andalusia, passando per l'
Egitto, la Romania, l'Ungheria e la Francia
Il 20 aprile sarà la volta di "Gadjo Dilo – Straniero Pazzo", il cui
protagonista, un giovane parigino, si ritrova ospite in un villaggio Rom nei
pressi di Bucarest, una realtà profondamente diversa da quella cui è abituato.
A concludere la rassegna, "Vengo - Demone flamenco", in cui gli zingari
rappresentati sono i gitani in Andalusia. Una storia di vendetta familiari, un
dramma accompagnato dalla magia e il pathos del flamenco.
In tutti e tre i film, la musica e la cultura zingara sono gli attori
principali. La partecipazione alle rassegne è riservata ai soci, il costo della
tessera 2009 è di 5€. Consulta per la Pace, Associazione Serydarth
Casale Monferrato (AL)
Da Roma_ex_Yugoslavia
Il primo musical Rom Sloveno! Spettacolo musicale-teatrale per segnare l'occasione del Giorno Mondiale dei Rom
Mercoledì 8 aprile 2009, alle 20.30, presso la Sala Linhart di Cankarjev dom, Lubiana
"Mela di Vetro" è un musical in lingua romanì e slovena sul destino del popolo rom, le loro incertezze e libertà, gioie ed aspirazioni ad una vita migliore. Al centro della storia c'è l'amore nato all'unione di due mondi - romanì e sloveno. La ragazza arriva da una rispettabile famiglia slovena ed il ragazzo è figlio di rom immigrati. Nonostante le attitudini liberali, i genitori della ragazza non approvano questo amore; ed anche i genitori del ragazzo rimangono rigidamente fedeli alla loro tradizione.
La tragica storia, riflettendo pregiudizi comuni e spostando stereotipi, è accompagnata da un ricca musica vocale e strumentale sotto la guida di Imer Traja Brizani. Il cast degli attori e cantanti è incoronato dal soprano Nataša Tasić e da una della più grandi cantanti croata, Zdenka Kovačiček.
Idea e musica: Imer Traja Brizani Ospiti speciali: Zdenka Kovačiček (Croazia), Nataša Tasić (Serbia), Jackie Marshall (Australia), Amal (Slovenia), Lasanthi Manaranjanie Kalinga Dona (Sri Lanka) Musica: Imer Traja Brizani & Amal Cantanti: Imer Traja Brizani, Jackie Marshall, Edita Garčević Koželj, Miha Vanič, Jovica Vučković, Alberto Haliti, Roberto Haliti, Igor Trajković, Severdžan Nuhi Cast: Violeta Tomič, Jernej Kuntner, Nina Ivanič, Sebastjan Starič, Ana Hribar, Mojca Rakipov Nursel, Jan Bučar Diretto da: Violeta Tomič Scenario: Ljatif Demir Traduzione: Miha Vanič Fotografia digitale: Ivan Kmoh
www.cd-cc.si www.brizani.si
Di Fabrizio (del 04/04/2009 @ 09:09:56, in Regole, visitato 1556 volte)
Da
Slovak_Roma
COMUNICATO STAMPA -
Centro per i Diritti Umani e Civili
Il proprietario di un pub si scusa per discriminazione
Košice, Slovacchia - Il 24 marzo 2009 si è concluso con un accordo amichevole
il caso di una discriminazione di origine etnica portata davanti al Tribunale
Distrettuale di Košice.
L'incidente capitò nel dicembre 2005 quando Jan Polak visitò il pub "Gasthof
Zuka" a Medzev (piccola città nella Slovacchia orientale) con i suoi amici. Una
volta entrati il cameriere rifiutò di servirli. Disse che per un ordine del
proprietario non si servivano i Rom. In seguito alla discriminazione, [Jan Polak]
decise, in cooperazione con l'OnG di Kosice Centro per i Diritti Umani e Civili,
di rivolgersi alla corte civile appellandosi alla Legge Antidiscriminazione
[...].
"Le scuse del proprietario del pub per trattamento discriminatorio è per me
una grande soddisfazione. Credo che questa situazione discriminatoria non
succederà più. Ho accolto questo accordo come una buona volontà di compiere il
mio sogno di una coesistenza tollerante di Rom e non-Rom nella mia città. Credo
sinceramente che chiunque nella nostra città, indipendentemente dal colore della
pelle, dovrebbe sforzarsi per questo ed io ho iniziato..." ha dichiarato Jan
Polak.
L'accordo amichevole con scuse esclude il risarcimento pecuniario. Jan Polak
[...] per mostrare che lo scopo della sua richiesta non era di ottenere una
compensazione finanziaria, aveva [già] deciso di donare in beneficenza il denaro
che avesse ottenuto.
For more information on the case please contact:
Stefan Ivanco
Equal Opportunities Program
Porada pre občianske a ľudské práva
(Center for Civil and Human Rights)
Krivá 23, Slovakia.
Tel./fax: +421 55 68 06 180
E-mail: poradna@poradna-prava.sk
Da
uni-service.it
Prefazione di Moni Ovadia
* Antun Blazevic (Tonizingaro)
"Caro fratello mio,
Ti scrivo questa lettera con le mie mani e tu sicuramente sarai sorpreso perché
quando sono andato via da casa, non sapevo quasi né leggere né scrivere, ma,
ringraziando la scolarizzazione che qui funziona a meraviglia, sono riuscito a
frequentare corsi serali di lingua italiana e adesso eccomi qui che scrivo e
leggo pure in italiano, è bellissimo...
Adesso i miei figli Alessandra e Gianfranco vanno a quella grande “Università”
che è gratis e di tutto questo devo ringraziare gli insegnanti che si sono
occupati di loro anno per anno...
Gli altri miei cinque figli vanno in diverse scuole: Daniela, Umberto e Mario
vanno alle superiori, Silvio invece sta alle medie.
L'ultimo, Roberto, luce dei miei occhi, va alle elementari e tutti gli
insegnanti sono molto contenti di lui. Sicuramente sarai sorpreso perché ho dato
tutti nomi italiani ai miei figli. C'è una spiegazione molto facile. Qui in
Italia tutti gli italiani danno ai loro figli i nomi dei santi protettori.
Siccome io sono qui da tanti anni ho deciso di dare ai miei figli i nomi delle
persone che proteggono i nostri diritti qui in Italia."
Tristezza ironica, gioia di vivere, speranza: sono i fili conduttori che
accompagneranno il lettore in questo viaggio.
Racconti e poesie si alternano con vivace ritmicità e sono lì a testimoniare la
quotidianità di questo popolo, i Rom ("per gli italiani zingari"), con la
speranza di sconfiggere l’ignoranza e l’intolleranza.
aprile 2009 - pagine 72, 10.50 EUR
Di Fabrizio (del 03/04/2009 @ 09:17:01, in Italia, visitato 1617 volte)
Da
reterom
A tutti i cittadini
"Vieni, entra…"
5 Aprile 2009 - h 15,00
Porte aperte al Casilino 900
per una giornata di condivisione tra i residenti del campo e gli abitanti dei
vicini quartieri.
Forse non tutti siete a conoscenza che la storia del campo Casilino 900
inizia negli anni 60, quando le popolazioni rom hanno preso il posto degli
immigrati italiani che occupavano questo lembo di terra, all’angolo tra la via Casilina e la Palmiro Togliatti. Avendo ottenuto gli alloggi popolari, appunto,
gli italiani lasciarono lo spazio alla comunità nomade che si insediò nel campo,
attraversando non poche difficoltà fino ai nostri giorni.
Il Casilino 900 non è attrezzato con moduli abitativi prefabbricati, come altri
campi, ma realizzato in autocostruzione e senza un sistema di infrastrutture:
strade non asfaltate, nessuna rete fognaria, nessuna rete idrica (una sola
fontanella), wc chimici, generatori a benzina e stufe a legna. Viviamo in più
abitazioni di diversa fattura, in baracche (alcune fatiscenti) e in roulottes.
Negli ultimi anni sono stati fatti considerevoli passi avanti, come la crescita
del tasso di scolarizzazione dei bambini e dei minori del campo che è salito
all’80 % nell’anno scolastico 2008/2009, dal 40% che era nel 2003, grazie a una
mediazione e ad un intervento che ha coinvolto, oltre che i portavoce delle 4
etnie del campo, anche i giovani e le famiglie del Casilino 900.
Abbiamo ottenuto uno spazio domenicale per l’avvio di un “Mercatino Rom”, che
consente una piccola entrata a circa 60/70 famiglie per garantire la
sopravvivenza quotidiana. Numerose sono le associazioni, i movimenti ed anche i
singoli cittadini che in vari modi ci offrono il loro sostegno e il loro aiuto,
riuscendo a cogliere e valorizzare, nonostante tutto, quella parte di noi rom
che vuole riscattarsi, integrarsi e che cerca di vivere con onestà nella grande
metropoli romana.
Sono presenti nel campo tanti volontari che promuovono iniziative a vari
livelli: attività ricreative, di sostegno scolastico, e anche di formazione
sanitaria per prevenire le malattie. Inoltre c’è un progetto per la creazione di
una “cooperativa” dove le donne rom potranno essere impiegate in lavori di
sartoria, gli anziani nell’artigianato tradizionale, i giovani aiutati per
l’inserimento nel mondo del lavoro e i capifamiglia inseriti nelle società di
giardinaggio e nello smaltimento di rifiuti ingombranti.
Il campo, in molte occasioni, si è dimostrato disponibile al dialogo con le
autorità pubbliche, con i comitati di quartiere, anche attraverso tavole rotonde
per un serio confronto sulle problematiche che man mano si presentavano. Nei
mesi scorsi è stato firmato, in Campidoglio, un accordo tra i rappresentanti del
campo e il Sindaco di Roma. In questo accordo, storico per il popolo rom, il
Comune di Roma, in attesa del trasferimento in una nuova area attrezzata, si è
impegnato al ripristino nel campo dell’acqua e della luce: i residenti del campo
hanno organizzato un “comitato di sicurezza” al fine di far rispettare le regole
e allontanare chi delinque; in collaborazione con l’AMA i residenti hanno
lavorato per lo smaltimento della grande quantità di rifiuti che si era
accumulata nel tempo.
Proprio per significare la disponibilità da parte nostra al dialogo, rivolgiamo
alla cittadinanza le scuse e il rammarico per i fatti che possono aver
accresciuto la diffidenza, favorito la chiusura verso la cultura rom e
contribuito a creare quello stereotipo per cui: “rom uguale delinquenza”.
Rammarico che nasce proprio dalla certezza che la nostra cultura, la nostra
storia ha molto più da offrire di quanto comunemente si è a conoscenza. Noi con
voi condanniamo con forza ogni evento illegale, contro la dignità umana, cosa
che non è propria della nostra cultura, così come della vostra.
In questi ultimi mesi si sono verificati numerosi avvenimenti che hanno visto
coinvolti sia gli abitanti del campo che quelli del quartiere. Non sono certo
mancati momenti di tensione e duro confronto.
Il 5 aprile 2009 vuole essere una data importante e significativa di
crescita, dialogo, apertura, attraverso la condivisone di momenti, proprio qui
nel campo!
Apriamo le porte per mostrarvi che c’è una parte buona del Casilino 900 che
pochi conoscono, che troppe volte è invisibile: fatta di uomini, donne e bambini
rom che cercano di sopravvivere tra mille difficoltà e che vogliono integrarsi,
dialogare, lavorare e contribuire alla società nella quale si trovano; sono gli
stessi rom che allontanano i malfattori e i delinquenti all’interno del campo.
Sarà una gioia per noi, comunità rom del Casilino 900, condividere con voi le
iniziative, i traguardi, le ansie e i progetti, le nostre tradizioni e culture;
vedere con voi a che punto del cammino ci troviamo, individuare insieme i punti
in comune, elaborare con voi un’idea di dialogo capace di far crescere entrambi,
capace di aprire davvero le porte, per arrivare insieme a capire che siamo
davvero tutti… FIGLI DI UNO STESSO PADRE!
Vi aspettiamo il 5 Aprile, domenica delle palme, alle ore 15, sul piazzale
davanti al campo, per una celebrazione con la benedizione degli ulivi a cui
seguirà un dibattito-tavola rotonda su alcuni temi importanti della nostra vita.
Pianteremo un albero di ulivo simbolo di vita e di pace. Concluderemo con feste
e danze proprie della nostra cultura.
Gli abitanti del Casilino 900.
Di Fabrizio (del 03/04/2009 @ 09:07:23, in Italia, visitato 1586 volte)
Sugli organi di stampa gira la notizia che questa volta lo sgombero del campo
ROM di via Bacula di lunedì 30 marzo (vedi
QUI ndr) è stato effettuato offrendo a tutti delle alternative
abitative.
Questo era quello che il Tavolo Rom, composto da tutte le realtà associative
che si occupano di Rom e Sinti a Milano si auspicava, tanto è vero che nelle
ultime settimane, con diverse modalità, si era chiesto a Comune e Prefetto di
non procedere allo sgombero se non dopo aver trovato delle alternative
umanamente accettabili
Quello che è successo invece è il solito sgombero senza soluzioni.
Sì, perché va detto che le soluzioni offerte dal Comune, che le famiglie hanno
rifiutato, erano le soluzioni solite, quelle che prevedono lo smembramento delle
famiglie, tanto è vero che le quattro famiglie a cui è stata proposta una
soluzione diversa, che tenesse insieme le famiglie e non separasse donne, uomini
e bambini, l’ hanno accettata.
Quello che ci chiediamo è: perché solo quattro famiglie e non tutte?
Come si è potuto accettare che le altre famiglie fossero condannate a girare per
la città sotto la pioggia, senza riparo e senza cibo? Con quale criterio i
“meritevoli” sono stati accolti, e gli altri cacciati?
L’aggravante dello sgombero di via Bacula è proprio l’inganno,
Era stato detto che le soluzioni c’erano per tutti, e cosi non è stato.
Il risultato è che ancora una volta non si è affrontato il problema della
situazione disastrosa in cui vivono i Rom nella città di Milano, accampati in
campi di fortuna, senza un vero alloggio, senza acqua, senza servizi.
Dopo lo sgombero di Bacula ci sono solo ancora più famiglie con bambini
piccoli in giro per la città, sotto la pioggia e senza prospettiva se non quella
di finire in un altro luogo abusivo, da cui verranno di nuovo sgomberati, anche
perché le elezioni si avvicinano, e bisogna dimostrare fermezza contro i deboli.
Il Tavolo Rom non si stancherà di ribadire che questa politica è fallimentare,
umilia i diritti delle persone, metti donne, uomini e bambini in situazioni
inacettabili, e continuerà ad agire con tutti gli strumenti possibili, sia
politici che del diritto, affinché anche a Milano venga ristabilito il diritto
di tutti a condizioni di vita dignitose.
Tavolo Rom Milano
Di Fabrizio (del 03/04/2009 @ 08:50:59, in lavoro, visitato 1669 volte)
Da
Roma_Francais
Le
Courrier des Balkans Minoranze ed impiego in Bosnia "Il 99% dei Rrom sono
disoccupati" Dalla nostra corrispondente a Sarajevo. In linea: venerdì 27
marzo 2009
Come permettere ai Rom di trovare il loro posto nella società bosniaca?
Con l'istruzione ed il lavoro, rispondono in coro Sanela Bešić e Ramiz Sejdić,
due responsabili di OnG rrom a Sarajevo. Ebbene, secondo le statistiche
ufficiali, il 99% dei Rrom di Bosnia Erzegovina sono alla disoccupazione dalla
fine della guerra e della transizione liberale. E riguardo alla situazione
economica e dell'incompetenza dei loro rappresentanti politici, i Rrom rischiano
di subire per ancora molto tempo le discriminazioni e l'esclusione.
Par Vanessa Pfeiffer
©RIC, Sarajevo
Da qualche mese, si può leggere sui manifesti che ricoprono le strade di
Sarajevo "Anche noi, vogliamo una vita degna di un essere umano" [1].
Questa campagna di sensibilizzazione, iniziata dal Centro d'informazione rrom
(RIC) di Sarajevo, sostenuta dall'organizzazione umanitaria World Vision e dalla
Commissione Europea, si inscrive nel quadro della promozione del Piano d'azione
per i Rrom nei settori dell'impiego, dell'alloggio e della sanità (pubblicato a
gennaio 2009). L'adozione di quest'ultimo da parte del Consiglio dei Ministri il
3 luglio 2008, ha permesso alla Bosnia Erzegovina di diventare l'11° membro del
Decennio per l'Integrazione dei Rrom (2005-2015) [2].
Le OnG rrom si attivano al fine di applicare le misure concrete prese nei
mesi scorsi a livello nazionale. Per esempio, questo Piano d'azione prevede che
le imprese bosniache che assumessero dei Rrom beneficerebbero di alcuni
vantaggi, tra cui un aiuto finanziario dallo Stato.
Così, una delle priorità di questo Piano d'azione è, senza sorpresa,
l'accesso all'impiego. Questa misura condiziona molto evidentemente l'accesso
ala sanità e l'ottenimento di alloggi decenti e mira a far uscire questa
popolazione da una situazione di estrema precarietà, essendo oggi i Rrom la
minoranza nazionale più numerosa e più povera del paese. Il tasso di
disoccupazione è certamente molto elevato in Bosnia Erzegovina (circa il 47%
della popolazione ed il Cantone di Sarajevo conta 71.000 persone alla ricerca di
un impiego), ma la minoranza rrom è particolarmente toccata da questo fenomeno.
In effetti, il 99% dei Rrom di Bosnia Erzegovina è alla disoccupazione (sapendo
che il paese conta tra i 76.000 ed i 100.000 Rrom secondo le stime delle OnG
locali) e tra quanti di loro hanno un lavoro, solamente il 2-3% lavorano nel
settore pubblico. Nel Cantone di Sarajevo, solo l'1% dei Rrom hanno un impiego
per una comunità che non cessa di crescere e che conta attualmente tra le 8.000
e le 10.000 persone [3]. Per (soprav)vivere, una gran parte
della comunità rrom recupera e rivende materiale di ogni sorta di materiale
(ferro, alluminio, ecc.) destinato al riciclaggio. D' altronde, il Piano
d'azione preconizza lo sviluppo nel settore ambientale, favorendo il loro
accesso ai Rrom.
Le Courrier de la Bosnie-Herzégovine ha incontrato nel febbraio
2009 due dei membri del Consiglio dei Rrom di Bosnia Erzegovina [Vijeće Roma BiH].
Sanela Bešić è coordinatrice del Consiglio dei Rrom e del Centro d'informazione
rrom (RIC) di Sarajevo. E' pure rappresentante dei Rrom di Bosnia Erzegovina al
Forum europeo dei Rrom e membro del Comitato per i Rrom del Consiglio dei
Ministri. Ramiz Sejdić è, quanto a lui, presidente dell'associazione "Prosperità
dei Rrom" di Sarajevo e mediatore nell'ambito del programma "Pristup" (Accesso)
che fornisce aiuto in materia di orientamento e impiego. Tutti e due ci hanno
confidato le difficoltà con le quali si sono confrontati nella loro lotta
quotidiana per l'integrazione dei Rrom nella società bosniaca. Un'integrazione
che passa soprattutto per il loro inserimento nel mercato del lavoro.
Malgrado le difficoltà, sono determinati a proseguire nei loro sforzi per
costruire l'avvenire dei Rrom di Bosnia Erzegovina, anche se l'appello al
rispetto dei diritti delle minoranze lanciato dalle istituzioni europee ed
internazionali, come da alcune OnG rrom e non rrom, non sembra essere realmente
inteso dalle autorità bosniache. Queste affermano di avere questioni più
importanti da affrontare, in vista della situazione economica, politica e
sociale della Bosnia.
"In Bosnia Erzegovina, i tre popoli principale [bosniaco, croato e serbo]
lottano per il potere. Non abbiamo posto in questo dibattito, siamo la loro
ultima preoccupazione", dichiara Sanela Bešić. "Tutti parlano della crisi
economica ma per noi, è crisi da più di dieci anni...", aggiunge. Ricorda come
la guerra sia stata una vera rottura per i Rrom, nel senso che la
maggioranza di loro non hanno più ritrovato l'impiego che avevano nelle officine
prima del conflitto.
In più, Sanela Bešić evoca casi in cui i Rrom hanno salari tre volte
inferiori ai non-Rrom per esercitare la stessa professione. Inoltre, i giovani
rrom diplomati fanno fatica a trovare un impiego qualificato. Ciò malgrado, le
OnG intendono continuare a sostenere l'istruzione. Una vera scommessa sul
futuro.
Per esempio, attraverso il programma "Pristup", Ramiz Sejdić permette ai Rrom
che lo desiderano di proseguire negli studi da dove li avevano interrotti,
grazie ad un accordo stabilito con diverse scuole primarie e secondarie del
cantone di Sarajevo. Inoltre questo programma, sostenuto dall'ambasciata di
Spagna e lanciato nel 2007 dall'AECID (Agenzia Spagnola per la Cooperazione
Internazionale e lo Sviluppo), favorisce l'accesso al lavoro dei Rrom nel
Cantone di Sarajevo aiutandoli a effettuare tutti i passi necessari per la
ricerca di un lavoro. Ugualmente assicura di seguire i candidati per studiare la
loro integrazione nel mercato del lavoro. L'agenzia conta quattro impiegati, di
cui due Rrom, ed ha aperto le porte tre mesi fa nel centro di Sarajevo.
Questa esperienza è unica in Bosnia Erzegovina ed i risultati ottenuti in
Spagna (dove si trovano 70 agenzie di questo tipo) e negli altri paesi dei
Balcani - in particolare in Romania - incoraggiano ad estendere questo programma
al Cantone di Tuzla, una delle regioni del paese che conta più Rrom.
Ramiz Sejdić insiste sulla buona accoglienza che è riservata a quanti
vogliono beneficiare di questi programmi. Alcuni hanno bisogno di essere
ascoltati e rassicurati in interviste che durano dai 30 ai 45 minuti. "Quando
vanno ad iscriversi come richiedenti lavoro, li si iscrive in due minuti, poi
non li si ricorda mai più", precisa. Quanto all'agenzia, contatta regolarmente i
suoi candidati per proporre loro offerte d'impiego, soprattutto nel settore
delle pulizie o della vendita. L'agenzia conta oggi 95 tirocinanti e 5 di loro
sono riusciti a trovare un lavoro nel Cantone di Sarajevo. Sono manutentori e
giardinieri (parchi, fiumi).
Tuttavia, molti Rrom non credono più in questo tipo di programma e Ramiz
Sejdić spiega che la maggior parte del suo lavoro, in quanto mediatore, è di
riconquistare la loro fiducia.
Questa diffidenza s'esprime ugualmente riguardo ai leader politici rrom.
Molti di loro dimenticano la loro comunità una volta arrivati a posti
importanti. Questa mancanza di fiducia nelle elite politiche è un serio freno ad
una mobilitazione politica più importante delle comunità rrom. La figura di
leader è totalmente svuotata di credibilità.
Sanela Bešić e Ramiz Sejdić concordano nel dire che i Rrom che si sono
iscritti ad un partito politico o un sindacato bosniaco non difendono più laloro
comunità, ma unicamente il loro proprio interesse e quello della loro
organizzazione. Secondo loro, solo la creazione di un partito politico o di un
sindacato rrom in Bosnia Erzegovina sarebbe suscettibile di risolvere questo
problema di rappresentazione, permettendo alla comunità rrom ed ai suoi
leader di pesare nel paesaggio politico bosniaco. Per restare fedeli al detto
"niente per noi senza di noi" [4].
[1] I mi želimo život dostojan čovjeka
[2] Il Primo Ministro di Bosnia Erzegovina, Nikola Spiric, ha
firmato la Dichiarazione del Decennio il 4 settembre 2008, nel corso della 14^
riunione dei membri del Decennio dei Rrom a Belgrado.
[3] Tutte queste cifre sono approssimative, dato che è molto
difficile recensire il numero esatto dei Rrom, soprattutto a causa delle
migrazioni economiche.
[4] "Ništa za nas bez nas"
Di Fabrizio (del 02/04/2009 @ 09:24:19, in casa, visitato 1480 volte)
Da
British_Roma
Secondo un nuovo rapporto della Commissione per i Diritti Umani e
l'Eguaglianza, basterebbe un miglio quadrato di terra in tutta l'Inghilterra per
fornire a tutte le famiglie Zingare e Viaggianti di un numero sufficiente di
siti. Investire in misura adeguata genererebbe reddito per i consigli,
migliorerebbe le relazioni tra comunità e fornirebbe una sistemazione decente.
Lo studio mostra che siti autorizzati e ben condotti potrebbero esistere in
armonia nelle comunità, aggiungendo che i comuni stanno spendendo ogni anno 18
milioni di sterline dei contribuenti, per sgomberare Zingare e Viaggianti da
siti non autorizzati.
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http://www.themovechannel.com/news/f53541cd-2667/
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