Da
reterom
A tutti i cittadini
"Vieni, entra…"
5 Aprile 2009 - h 15,00
Porte aperte al Casilino 900
per una giornata di condivisione tra i residenti del campo e gli abitanti dei
vicini quartieri.
Forse non tutti siete a conoscenza che la storia del campo Casilino 900
inizia negli anni 60, quando le popolazioni rom hanno preso il posto degli
immigrati italiani che occupavano questo lembo di terra, all’angolo tra la via Casilina e la Palmiro Togliatti. Avendo ottenuto gli alloggi popolari, appunto,
gli italiani lasciarono lo spazio alla comunità nomade che si insediò nel campo,
attraversando non poche difficoltà fino ai nostri giorni.
Il Casilino 900 non è attrezzato con moduli abitativi prefabbricati, come altri
campi, ma realizzato in autocostruzione e senza un sistema di infrastrutture:
strade non asfaltate, nessuna rete fognaria, nessuna rete idrica (una sola
fontanella), wc chimici, generatori a benzina e stufe a legna. Viviamo in più
abitazioni di diversa fattura, in baracche (alcune fatiscenti) e in roulottes.
Negli ultimi anni sono stati fatti considerevoli passi avanti, come la crescita
del tasso di scolarizzazione dei bambini e dei minori del campo che è salito
all’80 % nell’anno scolastico 2008/2009, dal 40% che era nel 2003, grazie a una
mediazione e ad un intervento che ha coinvolto, oltre che i portavoce delle 4
etnie del campo, anche i giovani e le famiglie del Casilino 900.
Abbiamo ottenuto uno spazio domenicale per l’avvio di un “Mercatino Rom”, che
consente una piccola entrata a circa 60/70 famiglie per garantire la
sopravvivenza quotidiana. Numerose sono le associazioni, i movimenti ed anche i
singoli cittadini che in vari modi ci offrono il loro sostegno e il loro aiuto,
riuscendo a cogliere e valorizzare, nonostante tutto, quella parte di noi rom
che vuole riscattarsi, integrarsi e che cerca di vivere con onestà nella grande
metropoli romana.
Sono presenti nel campo tanti volontari che promuovono iniziative a vari
livelli: attività ricreative, di sostegno scolastico, e anche di formazione
sanitaria per prevenire le malattie. Inoltre c’è un progetto per la creazione di
una “cooperativa” dove le donne rom potranno essere impiegate in lavori di
sartoria, gli anziani nell’artigianato tradizionale, i giovani aiutati per
l’inserimento nel mondo del lavoro e i capifamiglia inseriti nelle società di
giardinaggio e nello smaltimento di rifiuti ingombranti.
Il campo, in molte occasioni, si è dimostrato disponibile al dialogo con le
autorità pubbliche, con i comitati di quartiere, anche attraverso tavole rotonde
per un serio confronto sulle problematiche che man mano si presentavano. Nei
mesi scorsi è stato firmato, in Campidoglio, un accordo tra i rappresentanti del
campo e il Sindaco di Roma. In questo accordo, storico per il popolo rom, il
Comune di Roma, in attesa del trasferimento in una nuova area attrezzata, si è
impegnato al ripristino nel campo dell’acqua e della luce: i residenti del campo
hanno organizzato un “comitato di sicurezza” al fine di far rispettare le regole
e allontanare chi delinque; in collaborazione con l’AMA i residenti hanno
lavorato per lo smaltimento della grande quantità di rifiuti che si era
accumulata nel tempo.
Proprio per significare la disponibilità da parte nostra al dialogo, rivolgiamo
alla cittadinanza le scuse e il rammarico per i fatti che possono aver
accresciuto la diffidenza, favorito la chiusura verso la cultura rom e
contribuito a creare quello stereotipo per cui: “rom uguale delinquenza”.
Rammarico che nasce proprio dalla certezza che la nostra cultura, la nostra
storia ha molto più da offrire di quanto comunemente si è a conoscenza. Noi con
voi condanniamo con forza ogni evento illegale, contro la dignità umana, cosa
che non è propria della nostra cultura, così come della vostra.
In questi ultimi mesi si sono verificati numerosi avvenimenti che hanno visto
coinvolti sia gli abitanti del campo che quelli del quartiere. Non sono certo
mancati momenti di tensione e duro confronto.
Il 5 aprile 2009 vuole essere una data importante e significativa di
crescita, dialogo, apertura, attraverso la condivisone di momenti, proprio qui
nel campo!
Apriamo le porte per mostrarvi che c’è una parte buona del Casilino 900 che
pochi conoscono, che troppe volte è invisibile: fatta di uomini, donne e bambini
rom che cercano di sopravvivere tra mille difficoltà e che vogliono integrarsi,
dialogare, lavorare e contribuire alla società nella quale si trovano; sono gli
stessi rom che allontanano i malfattori e i delinquenti all’interno del campo.
Sarà una gioia per noi, comunità rom del Casilino 900, condividere con voi le
iniziative, i traguardi, le ansie e i progetti, le nostre tradizioni e culture;
vedere con voi a che punto del cammino ci troviamo, individuare insieme i punti
in comune, elaborare con voi un’idea di dialogo capace di far crescere entrambi,
capace di aprire davvero le porte, per arrivare insieme a capire che siamo
davvero tutti… FIGLI DI UNO STESSO PADRE!
Vi aspettiamo il 5 Aprile, domenica delle palme, alle ore 15, sul piazzale
davanti al campo, per una celebrazione con la benedizione degli ulivi a cui
seguirà un dibattito-tavola rotonda su alcuni temi importanti della nostra vita.
Pianteremo un albero di ulivo simbolo di vita e di pace. Concluderemo con feste
e danze proprie della nostra cultura.
Gli abitanti del Casilino 900.