Da
Roma_Francais
Le
Courrier des Balkans Minoranze ed impiego in Bosnia "Il 99% dei Rrom sono
disoccupati" Dalla nostra corrispondente a Sarajevo. In linea: venerdì 27
marzo 2009
Come permettere ai Rom di trovare il loro posto nella società bosniaca?
Con l'istruzione ed il lavoro, rispondono in coro Sanela Bešić e Ramiz Sejdić,
due responsabili di OnG rrom a Sarajevo. Ebbene, secondo le statistiche
ufficiali, il 99% dei Rrom di Bosnia Erzegovina sono alla disoccupazione dalla
fine della guerra e della transizione liberale. E riguardo alla situazione
economica e dell'incompetenza dei loro rappresentanti politici, i Rrom rischiano
di subire per ancora molto tempo le discriminazioni e l'esclusione.
Par Vanessa Pfeiffer
©RIC, Sarajevo
Da qualche mese, si può leggere sui manifesti che ricoprono le strade di
Sarajevo "Anche noi, vogliamo una vita degna di un essere umano" [1].
Questa campagna di sensibilizzazione, iniziata dal Centro d'informazione rrom
(RIC) di Sarajevo, sostenuta dall'organizzazione umanitaria World Vision e dalla
Commissione Europea, si inscrive nel quadro della promozione del Piano d'azione
per i Rrom nei settori dell'impiego, dell'alloggio e della sanità (pubblicato a
gennaio 2009). L'adozione di quest'ultimo da parte del Consiglio dei Ministri il
3 luglio 2008, ha permesso alla Bosnia Erzegovina di diventare l'11° membro del
Decennio per l'Integrazione dei Rrom (2005-2015) [2].
Le OnG rrom si attivano al fine di applicare le misure concrete prese nei
mesi scorsi a livello nazionale. Per esempio, questo Piano d'azione prevede che
le imprese bosniache che assumessero dei Rrom beneficerebbero di alcuni
vantaggi, tra cui un aiuto finanziario dallo Stato.
Così, una delle priorità di questo Piano d'azione è, senza sorpresa,
l'accesso all'impiego. Questa misura condiziona molto evidentemente l'accesso
ala sanità e l'ottenimento di alloggi decenti e mira a far uscire questa
popolazione da una situazione di estrema precarietà, essendo oggi i Rrom la
minoranza nazionale più numerosa e più povera del paese. Il tasso di
disoccupazione è certamente molto elevato in Bosnia Erzegovina (circa il 47%
della popolazione ed il Cantone di Sarajevo conta 71.000 persone alla ricerca di
un impiego), ma la minoranza rrom è particolarmente toccata da questo fenomeno.
In effetti, il 99% dei Rrom di Bosnia Erzegovina è alla disoccupazione (sapendo
che il paese conta tra i 76.000 ed i 100.000 Rrom secondo le stime delle OnG
locali) e tra quanti di loro hanno un lavoro, solamente il 2-3% lavorano nel
settore pubblico. Nel Cantone di Sarajevo, solo l'1% dei Rrom hanno un impiego
per una comunità che non cessa di crescere e che conta attualmente tra le 8.000
e le 10.000 persone [3]. Per (soprav)vivere, una gran parte
della comunità rrom recupera e rivende materiale di ogni sorta di materiale
(ferro, alluminio, ecc.) destinato al riciclaggio. D' altronde, il Piano
d'azione preconizza lo sviluppo nel settore ambientale, favorendo il loro
accesso ai Rrom.
Le Courrier de la Bosnie-Herzégovine ha incontrato nel febbraio
2009 due dei membri del Consiglio dei Rrom di Bosnia Erzegovina [Vijeće Roma BiH].
Sanela Bešić è coordinatrice del Consiglio dei Rrom e del Centro d'informazione
rrom (RIC) di Sarajevo. E' pure rappresentante dei Rrom di Bosnia Erzegovina al
Forum europeo dei Rrom e membro del Comitato per i Rrom del Consiglio dei
Ministri. Ramiz Sejdić è, quanto a lui, presidente dell'associazione "Prosperità
dei Rrom" di Sarajevo e mediatore nell'ambito del programma "Pristup" (Accesso)
che fornisce aiuto in materia di orientamento e impiego. Tutti e due ci hanno
confidato le difficoltà con le quali si sono confrontati nella loro lotta
quotidiana per l'integrazione dei Rrom nella società bosniaca. Un'integrazione
che passa soprattutto per il loro inserimento nel mercato del lavoro.
Malgrado le difficoltà, sono determinati a proseguire nei loro sforzi per
costruire l'avvenire dei Rrom di Bosnia Erzegovina, anche se l'appello al
rispetto dei diritti delle minoranze lanciato dalle istituzioni europee ed
internazionali, come da alcune OnG rrom e non rrom, non sembra essere realmente
inteso dalle autorità bosniache. Queste affermano di avere questioni più
importanti da affrontare, in vista della situazione economica, politica e
sociale della Bosnia.
"In Bosnia Erzegovina, i tre popoli principale [bosniaco, croato e serbo]
lottano per il potere. Non abbiamo posto in questo dibattito, siamo la loro
ultima preoccupazione", dichiara Sanela Bešić. "Tutti parlano della crisi
economica ma per noi, è crisi da più di dieci anni...", aggiunge. Ricorda come
la guerra sia stata una vera rottura per i Rrom, nel senso che la
maggioranza di loro non hanno più ritrovato l'impiego che avevano nelle officine
prima del conflitto.
In più, Sanela Bešić evoca casi in cui i Rrom hanno salari tre volte
inferiori ai non-Rrom per esercitare la stessa professione. Inoltre, i giovani
rrom diplomati fanno fatica a trovare un impiego qualificato. Ciò malgrado, le
OnG intendono continuare a sostenere l'istruzione. Una vera scommessa sul
futuro.
Per esempio, attraverso il programma "Pristup", Ramiz Sejdić permette ai Rrom
che lo desiderano di proseguire negli studi da dove li avevano interrotti,
grazie ad un accordo stabilito con diverse scuole primarie e secondarie del
cantone di Sarajevo. Inoltre questo programma, sostenuto dall'ambasciata di
Spagna e lanciato nel 2007 dall'AECID (Agenzia Spagnola per la Cooperazione
Internazionale e lo Sviluppo), favorisce l'accesso al lavoro dei Rrom nel
Cantone di Sarajevo aiutandoli a effettuare tutti i passi necessari per la
ricerca di un lavoro. Ugualmente assicura di seguire i candidati per studiare la
loro integrazione nel mercato del lavoro. L'agenzia conta quattro impiegati, di
cui due Rrom, ed ha aperto le porte tre mesi fa nel centro di Sarajevo.
Questa esperienza è unica in Bosnia Erzegovina ed i risultati ottenuti in
Spagna (dove si trovano 70 agenzie di questo tipo) e negli altri paesi dei
Balcani - in particolare in Romania - incoraggiano ad estendere questo programma
al Cantone di Tuzla, una delle regioni del paese che conta più Rrom.
Ramiz Sejdić insiste sulla buona accoglienza che è riservata a quanti
vogliono beneficiare di questi programmi. Alcuni hanno bisogno di essere
ascoltati e rassicurati in interviste che durano dai 30 ai 45 minuti. "Quando
vanno ad iscriversi come richiedenti lavoro, li si iscrive in due minuti, poi
non li si ricorda mai più", precisa. Quanto all'agenzia, contatta regolarmente i
suoi candidati per proporre loro offerte d'impiego, soprattutto nel settore
delle pulizie o della vendita. L'agenzia conta oggi 95 tirocinanti e 5 di loro
sono riusciti a trovare un lavoro nel Cantone di Sarajevo. Sono manutentori e
giardinieri (parchi, fiumi).
Tuttavia, molti Rrom non credono più in questo tipo di programma e Ramiz
Sejdić spiega che la maggior parte del suo lavoro, in quanto mediatore, è di
riconquistare la loro fiducia.
Questa diffidenza s'esprime ugualmente riguardo ai leader politici rrom.
Molti di loro dimenticano la loro comunità una volta arrivati a posti
importanti. Questa mancanza di fiducia nelle elite politiche è un serio freno ad
una mobilitazione politica più importante delle comunità rrom. La figura di
leader è totalmente svuotata di credibilità.
Sanela Bešić e Ramiz Sejdić concordano nel dire che i Rrom che si sono
iscritti ad un partito politico o un sindacato bosniaco non difendono più laloro
comunità, ma unicamente il loro proprio interesse e quello della loro
organizzazione. Secondo loro, solo la creazione di un partito politico o di un
sindacato rrom in Bosnia Erzegovina sarebbe suscettibile di risolvere questo
problema di rappresentazione, permettendo alla comunità rrom ed ai suoi
leader di pesare nel paesaggio politico bosniaco. Per restare fedeli al detto
"niente per noi senza di noi" [4].
[1] I mi želimo život dostojan čovjeka
[2] Il Primo Ministro di Bosnia Erzegovina, Nikola Spiric, ha
firmato la Dichiarazione del Decennio il 4 settembre 2008, nel corso della 14^
riunione dei membri del Decennio dei Rrom a Belgrado.
[3] Tutte queste cifre sono approssimative, dato che è molto
difficile recensire il numero esatto dei Rrom, soprattutto a causa delle
migrazioni economiche.
[4] "Ništa za nas bez nas"