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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 13/02/2009 @ 14:57:27, in Italia, visitato 1569 volte)

Da Sucar Drom

L’associazione Sinti Italiani, in collaborazione con le associazioni Nevo Drom e Sucar Drom, invita tutti ad aderire e a partecipare alla manifestazione che si terrà martedì 17 febbraio a Milano per protestare contro i ddl n. 733 sulla “sicurezza”. La manifestazione inizierà alle ore 14.00 a Piazzale Loreto.

La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare i Parlamentari, il Presidente della Repubblica e tutta l’opinione pubblica su alcune norme contenute nella proposta di legge sulla “sicurezza”, votata la scorsa settimana dal senato.

In particolare gli articoli 42 (ex art. 36) e 50 (ex art. 44) colpiranno tutti i Cittadini italiani che vivono in roulotte, case-mobili, carovane o che vivono in ben immobili (appartamenti) che non hanno tutti i requisiti igienico sanitari, indicati dalle diverse leggi.

Tutti questi Cittadini italiani perderanno l’iscrizione anagrafica dal loro luogo di residenza e saranno schedati in un registro apposito dal Ministero dell’Interno: il registro dei senza fissa dimora.
Se questa proposta di legge fosse approvata in maniera definitiva da un giorno all’altro migliaia di Cittadini italiani si potranno vedere cancellata l’iscrizione anagrafica dai Comuni dove vivono per essere schedati in un apposito registro come “senza fissa dimora”.

Il registro separerà l'iscrizione anagrafica dagli abituali luoghi di vita, con effetti imprevedibili sul reale accesso ai servizi. Un esempio? Se una famiglia italiana di Venezia dovesse avere qualsiasi tipo di problema, dovrà rivolgersi ai servizi sociali della sua città o direttamente a Roma?

Inoltre, non è da sottovalutare la dizione che sarà scritta sulle Carte d’Identità: “senza fissa dimora”. Questa dizione limiterà in maniera notevole le possibilità di vita sociale e lavorativa. Infatti, con tale dicitura sulla Carta d’Identità sarà difficile anche solo ottenere una tessera per noleggiare dei video.

Di fatto con l’approvazione degli articoli 42 e 50 la stragrande maggioranza dei Sinti italiani ma anche tantissimi altri Cittadini saranno cancellati dai luoghi di residenza e saranno tutti inseriti in un unico registro nazionale.

Per queste ragioni invitiamo tutti ad aderire e a partecipare alla manifestazione di Milano con appuntamento per tutti a Piazzale Loreto alle ore 14.00. Per i tuoi diritti, per i diritti di tutti.
Informazioni e adesioni: pastore Davide Casadio, telefono 334 2511887, e-mail casadio1970@libero.it

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Di Fabrizio (del 14/02/2009 @ 00:23:45, in Italia, visitato 1448 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

14 febbraio 2009 dalle 20.00 in poi

Festa del primo anno di occupazione a via delle Cave di Pietralata

Cucina rom, musica e balli
Interverrà Sara Modigliani e il Circolo Gianni Bosio

Nel corso della serata sarà presentata l'associazione Grifina, costituita dagli occupanti e dalle associazioni che appoggiano l'occupazione

Il 14 febbraio 2008 una comunità di Rom rumeni lascia le baracche in cui vive e occupa un fabbricato abbandonato a via delle Cave di Pietralata (di fronte al civico 81), dando una risposta alla necessità fondamentale dell'abitazione

Promuovono Arci, Assolastrada, Diversamente, Bottega del commercio equo, Tutti giù per terra, Popica onlus
Metro B fermata Quintiliani
Via delle Cave di Pietralata (subito dopo largo Beltramelli, il cancello prima del benzinaio)

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Di Fabrizio (del 14/02/2009 @ 08:58:16, in Italia, visitato 1436 volte)

Da Hidden Side

Un animalesco e fascista esponente di forza nuova dice:

Perciò - conclude l’esponente FN - nel ribadire il mio più fermo sconcerto e disgusto per una contromanifestazione a difesa di una animalesca e violenta comunità etnica, annuncio sin d’ora che nei prossimi giorni depositerò presso la Questura di Pescara una richiesta per un corteo da svolgersi sempre a Montesilvano e sempre contro la comunità stanziale rom

Abruzzo Liberale - Montesilvano/ Forza Nuova minacciata rilancia, “Comunità rom è animalesca”

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Di Fabrizio (del 14/02/2009 @ 09:10:36, in Europa, visitato 1493 volte)

Da Roma_Francais

Un accampamento di rom senza acqua, né elettricità

10.02.09 - Delle condizioni di vita molto difficili. Una trentina di persone, tra cui una quindicina di bambini, vivono nel disagio più totale a Neuhof.

Originari la maggior parte dalla Romania, da ieri mattina sono installati con le loro carovane su un parcheggio appartenente a CUS Habitat. Una sistemazione situata a qualche metro da quella dove vivevano sino a domenica, nelle stesse condizioni di precarietà e che avevano lasciata in seguito ad un reclamo. La città aveva accettato di mettere a disposizione il parcheggio di CUS Habitat, e nuove espulsioni sembrano escluse nell'immediato. Ma questo non elimina il problema di fondo.

"Non c'è acqua, servizi ed elettricità" si lamenta Jovica, padre di quattro bambini. Afferma di lavorare senza regolarità e di aver fatto diciotto mesi fa una domanda d'alloggio "che non ha mai avuto seguito". Il suo vicino Octavian è in una situazione altrettanto precaria. "Non mangiamo tutti i giorni e non ci sentiamo sicuri nel quartiere", afferma l'uomo precisando che ha una famiglia di sei persone obbligata a vivere in una macchina. "C'è stata un'urgenza a cui abbiamo risposto, quando il tribunale ha detto alle famiglie che dovevano lasciare il terreno dove erano installate", sottolinea Marie-Dominique Dreyssé (Verdi), aggiunto al sindaco per gli affari sociali e la solidarietà. Siamo attenti alla situazione ed avanziamo su elementi di risposta con partner istituzionali. Queste famiglie sono conosciute e seguite dalle strutture sociali. Tra queste, l'associazione Médecins du monde. Si reca regolarmente all'accampamento per permettere l'accesso ai suoi medici. Ma al di là di questo benvenuto accompagnamento, "quello che semplicemente chiediamo, è di poter infine disporre un giorno di condizioni di vita decenti", dice Jovica.

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Di Fabrizio (del 14/02/2009 @ 09:19:11, in blog, visitato 2053 volte)

Dal blog di Stefania Ragusa

Leggendo Altreconomia di febbraio, ho scoperto una cosa molto interessante. Ricordate Giovanna Reggiani, la donna violentata e uccisa da un giovane romeno nell'autunno del 2007, all'uscita di una stazione nella periferia romana? Ricordate quel che accadde dopo, la violenta campagna politica contro i rom e l'immigrazione dalla Romania?

La famiglia di Giovanna Reggiani non ha ceduto alla tentazione dell'odio e ha avviato, insieme con la comunità valdese di Firenze, un progetto per aiutare e sostenere gli immigrati romeni in Italia.

Nel volume Lavavetri, scritto da Lorenzo Guadagnucci e pubblicato da Terre di Mezzo, c'è un'intervista alla sorella minore di Giovanna Reggiani, Paola, in cui si parla di questa scelta e di molte altre cose. Alla domanda: "cosa pensi oggi di quella reazione della politica, del meccanismo che si innescò?", Paola Reggiani risponde: «Io dico che non c'è coerenza, perché agendo così non garantisci sicurezza a nessuno. Non dai alternative alle persone che hai cacciato dalla città, dai luoghi in cui abitano, e così crei nuovi ostacoli alla possibilità di costruire cose insieme. E non dai sicurezza alle altre persone, che diventano vittime a loro volta di reazioni estreme, frutto di situazioni contingenti. Non è questa la sicurezza nè il modo per reagire a fatti così gravi. Non si può distruggere, si deve costruire. E con la violenza non costruisci, da qualsiasi parte provenga».

Violenza non è solo uccidere o picchiare. Violenza è anche fare vivere delle persone come bestie, perseguitarle, escluderle.

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Di Fabrizio (del 15/02/2009 @ 09:41:20, in Regole, visitato 1546 volte)

Da Circolo Pasolini Pavia

di Nicola Cocco - E' importante in questo momento che i medici e tutto il personale sanitario ricordino (e facciano ricordare) che né la cancellazione del divieto di denuncia né il reato di clandestinità sono ancora legge: se, prima dell'eventuale approvazione della Camera, dovessero esserci delle denunce (come purtroppo è già successo), gli autori sono perseguibili da parte della legge, nonché dell'Ordine dei Medici. Può sembrare ovvio, ma è importante nell'ottica di tranquillizzare i cittadini stranieri che, per paura e disinformazione, già da diverse settimane stanno evitando le strutture e i servizi sanitari (un calo di affluenza tra il 20% e il 30%, secondo stime diffuse dalle principali associazioni impegnate sul campo): PeaceReporter racconta cosa sta succedendo in un ambulatorio di Bologna, qui.

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Di Fabrizio (del 15/02/2009 @ 11:40:02, in Italia, visitato 2399 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Un utente mi chiede un parere sugli stupri di Roma e Bologna: stranieri violentano ragazze italiane e Alemanno tuona contro il "pericolo Rom".

Credo che dobbiamo attendere la fine delle indagini, prima di esprimere un giudizio. E' un evento strano, quello di Roma, e penso che lascerà alcuni dubbi. In ogni caso, non sono aumentati gli stupri e non è aumentata la percentuale di violentatori stranieri, che rappresenta il 10%. Oggi un Rom è stato bruciato vivo in una baracca, a Roma, ma non ne parla nessuno: questo è per me incredibile. Si scatena ancora una volta la caccia al Rom e allo straniero. A Pesaro, dove vivo attualmente, la gente sembra impazzita e vede in chi ha la pelle un po' più scura il diavolo in persona. Dimenticano che gli italiani hanno raggiunto a fine 2008 il record di fatturato della criminalità nel mondo: 500 miliardi di euro. Ma non si combatte questo fenomeno: si combattono i poveri, i migranti, i Rom. Mi dispiace per chi viene stuprato (nelle carceri, circa 250 giovani maschi vengono stuprati ogni anno e circa 30 di loro si suicidano nelle loro celle; nelle case, un numero impressionante di bambine e donne viene violentato da familiari e persone "di famiglia"; nelle strade, oltre alle donne italiane, molte giovani Romnì vengono molestate e stuprate quando restano senza rifugio; nelle mani delle autorità e nelle comunità rieducative, ragazzini e ragazzine Rom e stranieri, secondo le molte segnalazioni, subiscono abusi di varia natura), ma la civiltà stessa è stuprata ogni giorno, in Italia. La nostra anima è violentata. Sono tuttavia altri stupri (altrettanto dolorosi, certo), che - strumentalizzati - troviamo nelle prime pagine dei quotidiani e nei telegiornali.

Roberto Malini

roberto.malini@annesdoor.com 
info@everyonegroup.com
www.annesdoor.com
www.everyonegroup.com

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Di Fabrizio (del 16/02/2009 @ 09:12:41, in Italia, visitato 1548 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

 

ROMA (15 febbraio) - Possibile che "per lei, sindaco di Roma, ogni tipo di criminalità che accade a Roma è sempre riconducibile a rom e sinti? Ormai questi sono diventati dei capri espiatori". Lo afferma in una lettera aperta a Gianni Alemanno, Nazzareno Guarnieri, presidente della Federazione rom e sinti, in riferimento allo stupro della quindicenne romana. Guarnieri critica le affermazioni di Alemanno sul fatto che i due stupratori sarebbero rom perché hanno la carnagione scura.

Critica anche l'ipotesi avanzata sulla stabilizzazione dei campi nomadi entro l'anno. "Ci chiediamo per farne cosa? Lei è consapevole che finché la scelta politica sarà il travaso dei campi nomadi non cambierà nulla, semmai si aggraverà?". Guarnieri ricorda di aver presentato al sindaco di Roma un progetto a costo zero per lo smantellamento dei campi nomadi per favorire l'integrazione: "i campi nomadi devono essere subito smantellati e subito impegnate le risorse destinate a questa disastrosa scelta per fare una adeguata politica abitativa, costruire case anche per Rom e Sinti", utilizzando magari le risorse destinate per gli stessi campi. Ma non solo - prosegue Guarnieri - "lei non ha mai risposto alla nostra richiesta di collaborazione gratuita per migliorare le condizione di vita di Rom e Sinti a Roma, e questo ci porta ancora a credere che Rom e Sinti sono un capro espiatorio perfetto per la ricerca del consenso e per mettere in atto solo politiche clientelari e di assistenzialismo culturale per Rom e Sinti".

PS: La lettera aperta è riportata anche dall'ANSA.
Nel frattempo 4 rumeni sono stati feriti durante un assalto a qualche centinaio di metri da dove è accaduto lo stupro. Nella stessa zona poco prima si era svolta per le vie del quartiere una manifestazione di Forza Nuova

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Di Fabrizio (del 16/02/2009 @ 09:22:22, in scuola, visitato 1896 volte)

Da Roma_exYugoslavia

13/02/2009, PROKUPLJE, Serbia (AFP) — La piccola Skurta si stringe tra le braccia di suo zio in un accampamento lungo il fiume di questa città serba, mormorando che non vuole andare a scuola per paura di essere picchiata.

"Cosa posso fare?" chiede sua madre Scribana, sentendosi impotente di fronte alla risolutezza di una ragazza di 11 anni.

Mentre sua sorella più piccola Mevlida non può più aspettare per andare in classe, Skurta "non vuole sentirne di scuola, così è meglio se resta qui," dice Scribana.

Zio Resat, che ha abbandonato i libri quando era ancora alle elementari, sembra comprendere sua nipote."Lo studio non fa per noi... perché siamo Rom."

In questa povera famiglia Rom, nessuno ha un lavoro regolare e soltanto qualcuno ha un lavoro temporaneo.

Una vasta comunità Rom vive nella Serbia meridionale, una delle regioni più arretrate nel paese balcanico. Molti di loro sono arrivati come rifugiati dal conflitto nel vicino Kosovo.

I bambini Rom esclusi dal sistema educativo "potranno solo ripetere il circolo vizioso della povertà," ammonisce Maria Luisa Fornara, sostituta rappresentante in Serbia dell'UNICEF.

"Se rimarranno illetterati, avranno scarse opportunità di lavoro e diventeranno genitori incapaci di aiutare i loro figli," dice.

Alcuni genitori, aggiunge Fornara, "non sono consapevoli di quanto sia importante l'istruzione e spesso vedono la scuola come un sviluppo non benvenuto per i loro figli."

"Anche al giorno d'oggi,i Rom sono rimasti il gruppo più marginalizzato e vivono in seria povertà ed isolamento con rare opportunità e potere sociale," dice.

A Prokuplje, l'UNICEF ha installato un centro educativo col supporto dell'agenzia svizzera per lo sviluppo. L'agenzia ONU ha già stabilito una dozzina circa di centri simili nella Serbia meridionale.

L'obiettivo è preparare i bambini Rom alla scuola, dato che alcuni di loro non parlano il serbo, come pure di rendere coscienti i genitori sulla necessità dell'istruzione.

L'accesso all'istruzione sarà uno degli argomenti principali nell'incontro del 17-18 febbraio a Belgrado, che si tiene nell'ambito del "Decennio dell'Inclusione Rom 2005-2015", un'iniziativa che raggruppa i paesi dell'Europa centrale e del sud-est, volta alla promozione dei diritti di questa minoranza.

La presidenza del programma è attualmente retta dalla Serbia,dove le disparità nell'istruzione sono flagranti tra i bambini Rom e le altre comunità.

Secondo l'UNICEF, il 66% dei bambini Rom di Serbia frequentano le scuole primarie, confrontati col 95% della popolazione generale. Soltanto il 28% completa la scuola elementare.

Matthew Newton di un programma Rom di assistenza per l'OCSE dice di essere cosciente del limite dell'operazione davanti a sé.

"C'è una gran frattura tra le scuole e le comunità Rom," sospettose delle istituzioni scolastiche, mentre "all'interno delle scuole non c'è una chiara comprensione della cultura Rom," spiega.

E' per questo che alcuni Rom agiscono come mediatori tra le scuole e le famiglie, finanziati e formati dall'OCSE in stretta cooperazione col ministero serbo dell'istruzione.

Un desiderio di istruzione esiste tra le famiglie, "ma se si guarda alle loro condizioni di vita... è irrealistico aspettarsi che possano fornirsi dei libri di testo per i bambini che vanno a scuola" o anche di vestiti adeguati, dice Newton.

Stima che potrebbero occorre tra i 20 e i 40 anni perché i Rom siano pienamente integrati nella società serba.

"Le autorità mostrano comprensione, ed assieme stiamo lavorando nell'esame degli aspetti più gravi," dice.

L'Unione Europea ha contribuito con 2 milioni di euro al programma OCSE per l'inclusione Rom di Serbia.

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Di Fabrizio (del 17/02/2009 @ 08:57:52, in Italia, visitato 1379 volte)

Ricevo da Nazzareno Guarnieri, presidente delle Federazione Rom e Sinti Insieme, il testo completo della lettera pubblicata sul Messaggero e riportata ieri:

Prot. N. 8 15/2/2009

Carissimo Sindaco di Roma
una coppia di fidanzatini sono stati aggrediti da due delinquenti a Roma, un ennesimo fatto gravissimo che accade nella Capitale, e non solo, e Lei Sindaco dichiara: "Mi e' stato riferito che i due violentatori avrebbero un accento dell'est e una carnagione scura: potrebbero essere rom".
Forse per Lei sindaco ogni tipo di violenza o criminalità che accade a Roma è sempre riconducibile a Rom e Sinti?
Lei sindaco annuncia che Roma potrà avere "tutti i campi nomadi regolari, stabilizzati e vivibili entro la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo".

Ci chiediamo per farne cosa?
Per far vedere a cittadini che Lei ha militarizzato i campi nomadi?
ma Lei è consapevole che finché la scelta politica sarà il travaso dei campi nomadi non cambierà nulla, semmai si aggraverà con danno per tutti.

Sindaco di Roma Lei continua a non voler capire che il problema è la fallimentare politica dei campi nomadi. Sono proprio i campi nomadi che non permettono alcun tipo di percorso di integrazione.
I campi nomadi devono essere subito smantellati per impegnare le risorse destinate a questa disastrosa scelta per fare una adeguata politica abitativa, costruire case anche per Rom e Sinti.

La Federazione Rom e Sinti insieme ha formulato a Lei una proposta concreta per avviare lo smantellamento dei campi nomadi a Roma a COSTO ZERO, ma Lei NON ha voluto approfondire la nostra proposta, preferendo continuare con le stesse scelte dei suoi predecessori, sperperando risorse pubbliche sui campi e investendo per il 2009 circa 13 milioni di euro, risorse che non produrranno alcun risultato.
Con lo sperpero di risorse pubbliche destinate alla fallimentare politica dei campi nomadi e al travaso dei campi nomadi, sarebbe stato possibile a Roma costruire una quantità di case per tutti i cittadini, compreso Rom e Sinti.
La politica non può continuare a negare anche l’evidenza che danneggia tutti.

Carissimo Sindaco di Roma,
Lei non ha mai risposto alla nostra richiesta di collaborazione gratuita per migliorare le condizione di vita di Rom e Sinti a Roma, e questo ci porta ancora a credere che Rom e Sinti sono un caprio espiatorio perfetto per la ricerca del consenso e per mettere in atto solo politiche clientelari e di assistenzialismo culturale per Rom e Sinti.

Il presidente
Nazzareno Guarnieri

Federazione Rom e Sinti Insieme
Sede legale: Via Fanfulla da Lodi, n. 5 - 00167 Roma – C.F. 97510400589
Segreteria:3483915709 - Presidenza:3277393570 – Coordinamento:3932442264
Email: federazioneromsinti@yahoo.it

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