Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 15/12/2008 @ 09:20:51, in casa, visitato 1750 volte)
Come promesso ieri, CityRom va in
via Impastato a Milano
(@2008 google - Immagini @2008 digitalGlobe, Cnes/Spot image, GeoEye)
Il piccolo campo comunale di via Impastato occupa un "vuoto" di forma quadrata
tra via Rogoredo, la tangenziale Est - nei pressi dello svincolo per
l’autostrada del Sole - e l’anello di prova per i treni del deposito di Rogoredo
della Metropolitana 3.
Il campo è costituito da un piazzale di terra battuta con tre piccole case
prefabbricate e alcuni container ed è situato dietro un terrapieno che ne
nasconde la vista dalla strada. È occupato interamente dai membri di una stessa
famiglia, quella dei Bezzecchi, in tutto una quarantina di persone. Giorgio
Bezzecchi, vice-presidente nazionale dell’Opera Nomadi, che ha lavorato 23 anni
all’Ufficio nomadi del Comune, racconta come la sua famiglia si è dovuta
trasferire in questo campo comunale cinque anni fa dopo vare vissuto per
ventanni in affitto su un terreno demaniale nelle vicinanze. Secondo Pasquale
Maggiore dell’Ufficio nomadi del Comune per la famiglia Bezzecchi essere
spostata in un campo comunale anziché pagare l’affitto per il terreno che
occupavano costituisce una regressione. Goffredo Bezzecchi, patriarca della
famiglia, infatti, aveva scelto di non vivere in un campo nomadi, rifiutando
l’assistenzialismo del Comune e questo era un segno di responsabilità e
autonomia che avrebbe dovuto essere sostenuto anziché frustrato.
Il 6 giugno 2008 all’alba il campo nomadi fu oggetto di un "blitz" della polizia
per effettuare il "Censimento dei rom" voluto da valerio Lombardi, super
commissario per i rom con gli ampi poteri previsti dall’ordinanza della
Presidenza del Consiglio. Fu il primo e l’ultimo effettuato nei campi
autorizzati di rom cittadini italiani, dopo che la vigorosa protesta degli
interessati e dell’opinione pubblica mise in evidenza gli aspetti discriminatori
e anticostituzionali dell’iniziativa.
Giorgio Bezzecchi
Siamo rom harvati, cittadini italiani anche se la mia famiglia è di origine
slovena, che vuol dire che fino alla prima guerra mondiale aveva la cittadinanza
austriaca e poi abbiamo scelto di essere italiani. Mio nonno, il padre di mio
padre, era un militare italiano. È andato in guerra e non è più tornato. Mio
padre è stato in campo di concentramento durante il fascismo… Girava con la
giostra ma ha deciso di fermarsi e nel 1966 ha affittato con un regolare
contratto un terreno demaniale, in via Bonfadini, nei pressi di quello che è ora
il campo comunale dei rom abruzzesi, su cui ha posizionato delle strutture
facilmente rimovibili: prefabbricati, case mobili. Pagavamo un regolare affitto,
l’acqua e la luce. Abbiamo dovuto lasciare l’area perché era interessata a
lavori pubblici: doveva passare il Tav, il treno ad alta velocità. Non volevamo
stare nello stesso campo dei rom abruzzesi, che il Comune aveva costruito nel
1987 e abbiamo chiesto un’altra soluzione. Ci hanno dato quest’area di risulta.
L’area non é stata attrezzata e nemmeno pavimentata. L’unico intervento
strutturale fatto dal Comune è stato quello di costruire questa montagna alta
oltre due metri per nascondere il campo alla vista del quartiere. C’è
l’allacciamento all’acqua, alla fogna e all’elettricità e vengono pagate tutte
le utenze, perché ogni famiglia ha un contratto privato con l’Enel e l’AEM, cosa
che non accade negli altri campi. Abbiamo firmato una specie di contratto e il
Comune ha dato un tot di metri quadri a famiglia e alla casa abbiamo dovuto
provvedere noi. Nei campi nomadi c’è il regolamento che vale per il circo e si
possono posizionare solo strutture non ancorate a terra, facilmente rimovibili.
Questa casa dei miei genitori è un prefabbricato. Era in via Bonfadini, è stata
divisa in due, caricata e trasportata coi "trasporti eccezionali". Una casa di
questo tipo quando è nuova si può trasportare anche più di una volta, ma quando
ha trent’anni come questa, nel trasporto, si rompe…vedete le crepe? L’ho detto
anche a mio fratello che ne ha comprata una da poco: se tra quindici anni la
devi spostare, si rompe tutta…
Gli altri stanno nei container perché non possono permettersi queste casette,
che sono a norma ma costano molto. Se si chiede ai Rom dove preferirebbero
abitare, non si ottiene una risposta univoca. In questo campo, alcuni ragazzi
giovani hanno fatto domanda di alloggio popolare; uno o due ha anche occupato
abusivamente un alloggio popolare, come molti italiani. Mio padre vuole
continuare a vivere in questo modo, mia sorella anche, l’altro mio fratello
anche… Una mattina di giugno alle cinque si sono presentati 70 agenti – da
notare che in questo campo vivono 40 persone –: Carabinieri, Polizia di Stato,
Polizia Municipale e furgone della Scientifica. Hanno circondato il campo e
hanno svegliato tutti. In base all’ordinanza di Berlusconi, siamo stati censiti,
fotografati, sottoposti a rilievi dattiloscopici dalla Polizia Scientifica.
Anche i bambini. Si è istituito per noi un archivio speciale in Prefettura,
nonostante siamo cittadini italiani, residenti in via Impastato, regolarmente
registrati all’anagrafe civica. Un intervento istituzionale differenziato.
Sarebbe bastato andare in anagrafe per rilevare le presenze. Per fortuna la
nostra è rimasta l’unica famiglia italiana che è stata censita. Per ora in
questo archivio parallelo ci sono solo la mia famiglia e i Rom stranieri. Siamo
riusciti in qualche modo, sembra, a fermare il censimento attraverso la Procura.
Abbiamo presentato un esposto citando il capo del Governo, il Sindaco e il capo
della Polizia…
Goffredo Bezzecchi
O fai lo zingaro e giri o quando ti fermi ti devono dare la possibilità di farti
una casa, comprartela, sennò sei fuori… Prima io giravo perché avevo le
giostrine. Non mi sarei fermato con la mia giostrina, anche se mi avessero
regalato un posto io non ci sarei stato. Andava bene così: mi fermavo due o tre
giorni e non davo fastidio. Poi me ne ne andavo e il posto rimaneva pulito.
Allora era diverso: avevi la giostrina e ci vivevi, non c’erano tante esigenze.
Oggi fare lo zingaro non è facile. Mi sono fermato perché avevo otto figli e ho
preferito per loro la scuola e il lavoro. Mi sono fermato in via Bonfadini. Ero
in affitto su un terreno e non volevo vivere nel campo nomadi. Il funzionario
era una brava persona, adesso è in pensione. Lui e la moglie mi hanno aiutato
molto, anche per il lavoro. Io ho detto "pago l’affitto" e sono andato avanti
per tanti anni, e i ragazzi andavano a scuola. E dalla scuola sono passati al
lavoro: uno ha fatto per 19 anni il portinaio; mio figlio Paolo da 30 anni
lavora sempre sotto lo stesso padrone; Giorgio è stato assunto dal Comune.
Alcuni fanno i lavori che trovano: mia figlia stamattina è partita alle cinque
per andare a lavorare in un’impresa di pulizie… Io sono scappato dal campo e mi
sono accorto che i miei figli hanno una testa, non sono stupidi e possono
farcela. A molti invece il campo fa comodo, specialmente ai furbacchioni. A
molti piace scroccare, ma non solo ai rom. Anche nelle case popolari ci sono i
furbacchioni. Ma se non puoi andare fuori dal campo, dove vai? Se non ti
lasciano, non hai scelta… Io ormai alla mia età non ci andrei più a vivere in
una casa e ci sono alcuni ragazzi che continuano a preferire vivere qui, nella
casetta o nel container, ma con mio figlio Giorgio, che ha sposato una gagia ho
insistito. Gli ho detto "per amor di Dio, tu non devi più stare qui con la tua
signora, lei è abituata a stare in una casa…".
(Il sopralluogo al campo e le interviste a Goffredo e Giorgio e Bezzecchi sono
stati effettuati il 22 ottobre 2008, l’intervista a Pasquale Maggiore il 16
ottobre 2008 )
Di Fabrizio (del 15/12/2008 @ 09:28:37, in Europa, visitato 2289 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Nell’anno 2007 i gruppi maggiormente colpiti da episodi di razzismo sono stati i
cittadini romeni, i rom ed i sinti.
Scaricate il rapporto in formato pdf
La Rete Europea contro il Razzismo ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul
razzismo in Europa. I rapporti specifici su 25 paesi affrontano il tema del
razzismo e della discriminazione in Europa a livello sia legislativo che locale,
dalla politica alla pratica, su un periodo di 12 mesi.
I Rapporti non sono studi scientifici sullo stato delle pratiche razziste e
discriminatorie in Europa, quanto piuttosto una compilazione di informazioni e
dati raccolti dalle organizzazioni membri dell’ENAR. Questo contributo ha un
particolare valore poiché il razzismo è spesso difficile da documentare e
registrare, specialmente da parte delle fonti ufficiali, quindi le ONG offrono
dati alternativi che provengono direttamente dalle esperienze di individui e
comunità che sperimentano il razzismo spesso quotidianamente.
Il Rapporto, inoltre, presenta uno speciale sulla situazione dei Rom in Europa,
la maggiore minoranza europea- concluso a Settembre 2008. Una raccolta di dati
ed informazioni su Rom, Sinti e Camminanti tratti dai rapporti in Irlanda,
Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Polonia, Italia,
Lettonia, Lituania, Estonia e Regno Unito. Il Rapporto rivela un quadro
allarmante di discriminazione nell’occupazione, istruzione, salute ed accesso a
beni e servizi così come stereotipi negativi, discorsi fondati sull’odio nei
media ed una crescente violenza razzista
Lo Shadow Report 2007 non mette in evidenza miglioramenti nella situazione delle
discriminazioni sulla base della nazionalità, origine etnica o religione in
Italia rispetto all’anno precedente.
In tutti gli ambiti analizzati, le discriminazioni verso migranti e minoranze
sono rimaste immutate e la rappresentazione particolarmente negativa
dell’immigrazione da parte dei media e del discorso pubblico ha alimentato un
clima di paura e insicurezza che ha determinato un aumento del livello di
xenofobia in Italia.
Nell’anno 2007 i gruppi maggiormente colpiti da episodi di razzismo sono stati i
cittadini romeni, i rom ed i sinti. In queste senso si assiste ad un cambiamento
nei gruppi target, che negli anni precedenti erano costituiti soprattutto da
cittadini non comunitari e persone di fede musulmana, mentre nel 2007 sono i
cittadini comunitari o in alcuni casi italiani appartenenti a minoranze (come i
rom) i bersagli più colpiti. La situazione di particolare debolezza dei minori
ne fa un gruppo particolarmente a rischio di discriminazione.
Nel settore dell’occupazione sono numerose le forme che può assumere la
discriminazione. Si va dal mancato riconoscimento dei titoli di studio acquisiti
nel paese d’origine, all’inserimento dei lavoratori stranieri nei livelli
contrattuali più bassi e tra la manodopera generica o di bassa qualifica,
all’applicazione di condizioni di lavoro più sfavorevoli. Lo scarso ricorso alla
formazione e la mancata applicazione delle norme sulla sicurezza hanno
determinato una crescita degli infortuni sul lavoro per i cittadini non
comunitari, in controtendenza rispetto all’andamento generale degli infortuni.
Nel settore abitativo continua l’innalzamento dei prezzi delle case, che ha
determinato nel corso dell’anno un aumento nel numero degli sfratti per
morosità. Gli immigrati ricorrono all’acquisto dell’abitazione come soluzione
sia per contrastare gli altissimi costi dell’affitto sia per evitare di
incorrere nel diffuso problema del rifiuto dei proprietari di case di affittare
ad inquilini non italiani. Permane la drammatica situazione abitativa dei campi
rom (difficili condizioni igieniche e mancanza di qualsiasi tipo di servizio),
che nel corso del 2007 sono state più volte al centro del dibattito pubblico.
Nell’ultimo anno scolastico si sono iscritti nelle scuole italiane poco più di
500.000 alunni con cittadinanza non italiana ed il loro numero è in costante
aumento. Emerge il problema della alta concentrazione di alunni stranieri in
alcune scuole e cominciano ad essere oggetto dell’attenzione dei ricercatori le
questioni relative alle seconde generazioni. Molte polemiche sono state
sollevate dalla circolare del Comune di Milano che escludeva dalle scuole
dell’infanzia i figli di immigrati irregolari.
Per quanto riguarda il settore sanitario, le difficili condizioni di vita
incidono pesantemente sulle condizioni di salute degli immigrati irregolari e
dei rom. Questi ultimi incontrano inoltre grandi difficoltà nell’accesso ai
servizi sanitari, anche quando possiedono un regolare permesso di soggiorno. I
dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza continuano a evidenziare una
situazione particolarmente preoccupante per le donne straniere.
Tra le novità che registrate per il 2007 vi è la maggiore disponibilità di dati
sulla violenza razzista da parte di fonti governative, segnale di un maggior
interesse per il rilevamento del fenomeno. I dati forniti da queste fonti
rimangono però distanti dalle informazioni rilevate dal ONG e associazioni, che
hanno registrato per il 2007 numerosi episodi di violenza, sia verbale che
fisica, soprattutto in concomitanza con alcuni fatti di cronaca.
Dal punto di vista del racial profiling l’evento più significativo dell’anno è
stata la dura reazione delle forze di polizia all’uccisione di una donna
italiana da parte di un cittadino rumeno, che ha portato a vaste operazioni di
controllo e di sgombero dei campi.
Il rapporto sottolinea il fatto che nel 2007 la tendenza dei media a
rappresentare gli immigrati in maniera fortemente negativa e ad associare il
fenomeno migratorio ai temi della sicurezza si è accentuata ed è apparsa
particolarmente evidente in corrispondenza di particolari eventi avvenuti
durante l’anno. Il linciaggio mediatico nei confronti di rom ed immigrati (in
particolare di nazionalità rumena) ha determinato un clima diffuso di ostilità e
xenofobia.
Dal punto di vista legislativo, nel 2007 le speranze emerse l’anno precedente di
veder realizzate alcune importanti modifiche alla normativa sull’immigrazione e
sulla cittadinanza vengono meno, anche se nel corso dell’anno vengono emanate
alcune circolari che modificano aspetti minori ma significativi della condizione
dei cittadini stranieri. Da segnalare anche la procedura di infrazione avviata
dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia in merito alla trasposizione della
direttiva 2000/43/CE ed il decreto approvato dal governo alla fine dell’anno che
ha colpito soprattutto i cittadini romeni e i rom, additati come i responsabili
della maggior parte dei crimini.
Tra le raccomandazioni presentate nel rapporto, le principali sono le seguenti:
- Promuovere un discorso pubblico sull’immigrazione più equilibrato, meno legato
ai temi della sicurezza e agli interessi politici ed elettorali dei partiti;
- Progettare e realizzare un sistema di raccolta dati sulle discriminazioni nelle
diverse sfere della vita pubblica;
- Introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative e alle elezioni
politiche per i cittadini stranieri residenti in Italia;
- Riformare la legge sulla cittadinanza per permettere ai lungo residenti, ai
bambini nati in Italia da genitori non italiani ed a quelli che arrivano in
Italia da piccoli di avere più facilmente accesso alla cittadinanza;
- Riformare la legge sull’immigrazione, in particolare abolire il “contratto di
soggiorno” ed introdurre il meccanismo dello sponsor al fine di permettere ai
potenziali migranti di entrare in Italia per cercare un posto di lavoro.
Di Sucar Drom (del 15/12/2008 @ 10:49:07, in blog, visitato 1969 volte)
Roma, inizia il toto-campo...
Il trasloco del Casilino 900 a Settecamini? No, grazie. L´idea di spostare il
“campo nomadi” in via di Casal Bianco, nell’area di proprietà comunale al
confine con Guidonia, riscuote...
Milano, un omaggio ai protagonisti delle canzoni di Fabrizio De Andrè
Radio Popolare, con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De Andrè e della
Fondazione I pomeriggi musicali, organizza un omaggio ai protagonisti delle
canzoni di Fabrizio De Andrè, mercoledì 10 dicembre al Teatro Dal Verme di
Milano...
Norimberga, vince il corto "la mano dura dell'Italia, impronte digitali per i
bambini rom"
'La mano dura dell'Italia - Impronte digitali per i bambini rom' di Alessandro
Allaria e Clemens Riha si è aggiudicato il premio per la sezione 'Corti' del
concorso Film per i Diritti dell'Uomo di Norimberga (Sud della Germ...
Vita Magazine, i numeri gonfiati
Un'inchiesta su Vita magazine. Dai dati dello stesso Viminale si deduce che era
un’emergenza “inventata". C'era una volta l'emergenza rom. Giugno 2008: a Roma,
Milano e Napoli parte il censimento voluto dal governo. Seguono settimane da
toni infuocati: la cronaca si riempie di misfatti, i titoloni ad effetto sui
gi...
Diritti umani, Italia anno zero
Il 10 dicembre prossimo sarà il sessantesimo anno dalla firma della
Dichiarazione universale dei diritti umani: ma in Italia come siamo messi?
Secondo il portavoce di Amnesty international molto male, siamo all’anno zer...
Roma, tutti i diritti per tutti
Associazione Senzaconfine e Associazione Interculturale Villaggio Globale
organizzano a Roma la manifestazione “all human rights for all, tutti i diritti
per tutti” il 10 dicembre a Roma per il 60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo...
Roma, la commissione europea indagherà sulle modalità di censimento
La Commissione europea, direzione generale giustizia, libertà e sicurezza, ha
risposto alle sollecitazioni dell’associazione Sucar Drom sulle modalità di
censimento attua...
Roma, il premio ''cardinale Van Thuan'' al progetto ''il Villaggio degli
Ercolini''
In occasione della giornata commemorativa organizzata dalla Santa Sede per il
60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, alla presenza
del Santo Padre, Benedetto XVI, domani verrà assegnato dal Pontificio Consiglio
per la Giustizia e la Pace il premio ''cardinale ...
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, adottata dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948. Preambolo...
Il Governo vuole togliere il diritto di voto a migliaia di Cittadini italiani
In questi mesi il Parlamento italiano sta discutendo il disegno di legge n. 733,
comunemente denominato “decreto sicurezza”. Questo disegno legge è stato
presentato a giugno 2008 e dopo le diverse modifiche proposte soprattutto dalla
Lega Nord è ora fermo in Parlamento, in attesa di...
Sofri: Rutelli ripensaci...
Vorrei che il mio amico Francesco Rutelli ripensasse alla sua proposta di
sottrarre i bambini mandati a chiedere l’elemosina ai loro genitori. Le buone
intenzioni sono a volte foriere di disastri umani. Soprattutto quando si tratta
degli affetti infantili...
Rutelli dice asinate!
Non sono certo rimasto sorpreso dalla sortita di Rutelli sulla questione
elemosina/rom. Tanto più che Rutelli è uno dei principali responsabili del
disastro dei "campi nomadi" a Roma. Infatti, da Sindaco di Roma era contrario
anche solo a portare l’acqua corrente nei “campi nom...
Fermiamo il ddl della vergogna, finché siamo in tempo
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti
provvedimenti del Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati,
soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel nostro Paese
rispettando le leggi...
E ora l'impegno deve continuare
Grazie! A tutte e tutti gli insegnanti, gli amministratori locali, i
giornalisti, i giovani, le donne, gli uomini, i gruppi e le associazioni, le
organizzazioni che ieri hanno dato voce ai diritti umani. Grazie a tutti coloro
che hanno partecipato alla Giornata nazionale d’azione per i diritti umani.
Avevamo contato 201...
Ferrara, Arta Panciu Rom Band tour 2008
La cultura e la musica per superare incomprensioni, giudizi e quelle barriere
che si creano quando manca la conoscenza delle tradizioni e delle usanze di un
popolo, ovvero della sua cultura. Punta a questo il progetto che Ibo Italia sta
conducendo a Panciu, in Romania...
Roma, il Garante: "attenti la crisi economica la pagheranno anche i bambini"
La crisi economica mondiale che pagheranno anche i bambini e i ragazzi (“con 7-8
mila famiglie che solo a Roma si rivolgono alle parrocchie per chiedere aiuto”).
L’accoglienza e l’integrazione dei minori rom e immigrati che deve avvenir...
Trieste, Stelle Piume e Violini
A Trieste il 16 dicembre 2008, alle ore 18, al caffè San Marco in via C.
Battisti 18, è in programma lo spettacolo «Stelle Piume e Violini», un viaggio
poetico di musica e immagini che racc...
Alexian e Jalisse, Eurotour Live 2009
L'Alexian Group e il duo Jalisse propongono per il 2009 un inedito concerto
assieme.L' amicizia e collaborazione artistica fra il duo Jalisse, vincitore del
Festival di San Remo nel 1997 e l’Alexian Group, che esegue musica romanì...
Roma, distrutta dalle fiamme la savorengo ker
Fiamme nella notte al “campo nomadi” del Casilino 900: completamente distrutta
la "casa dei sogni", la Savorengo Ker che, tradotto, significa "casa di tutti".
Era stata costruita dai Rom delle quattro diverse etnie del “campo”...
Roma, lettera aperta al Sindaco Alemanno
Signor Sindaco, tutta la comunità del campo Casilino 900 è stata lieta della sua
partecipazione all’iniziativa di domenica 23 novembre “Quando cadono i muri”,
contro il crescente e allarmante pregiudizio nei confronti del popolo rom, che
pervade la nostra società e ...
I bambini invisibili
Ci sono alcune frasi così semplici e incisive nel libro Pina Varriale "I bambini
invisibili" da restare impresse nella mente. E’ il caso delle righe conclusive:
“Alla fine siamo diventate amiche e io non ho fatto più caso alle differenze,
anzi, a pensarci bene, sono proprio q...
Di Fabrizio (del 15/12/2008 @ 23:04:40, in Italia, visitato 2133 volte)
Scusate il ritardo e la poca chiarezza del post, ve lo giro
come è arrivato
Mercoledì 17 dicembre - h. 21:00
Rho (MI) @ Centrho - P.zza S. Vittore 22
“Rom: ripristinare i diritti umani”
Assemblea pubblica
Presentazione del video ”RhOM” di Nicola Porcu e Mariagrazia Pugliese (SOS
Fornace autoprod.) e del libro ”I rom e l’azione pubblica” a cura di Giorgio
Bezzecchi, Maurizio Pagani e Tommaso Vitale (Teti editore)
Interverranno:
Mariagrazia Pugliese (Autrice del video “RhOM”)
Maurizio Pagani (Autore del libro “I rom e l’azione pubblica”)
Paola Pessina (Ex sindaco di Rho)
Un membro della comunità rom di via Sesia
Promuovono: SOS Fornace - Opera Nomadi Milano
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 08:54:32, in Europa, visitato 2137 volte)
Segnalazione (e traduzione) di
Flora. L'articolo è pubblicato
su
DIVERS.RO
I Rom della Romania, una volta schiavi come gli afro-americani,
e ancora in lotta per superare pregiudizi profondamente radicati, si
sentono particolarmente ispirati dalla vittoria di Obama nelle Presidenziali
americane, riporta l'agenzia AP.
"Quando ho visto Obama in Tv, il mio cuore si è riempito di gioia. Ho pensato
che fosse uno di noi, per il colore della sua pelle." Ha detto Maria Savu
all'agenzia di stampa Associated Press. Il suo nipotino, Obama Ilie Sorin Scoica,
è nato nel villaggio di Rusciori, nella Romania centrale.
Il piccolo Obama è il
terzo figlio di una famiglia povera che sopravvive con € 45 al mese di sussidi
sociali. E' nato il 4 novembre il giorno che gli Americani hanno eletto il loro
nuovo presidente multirazziale e Savu ha detto al giornale Evenimentul Zilei che
spera che il suo nome gli porterà fortuna.
Banel Nicolita, un membro della
nazionale di calcio rumena è un rom che proviene da una famiglia di otto persone
che una volta viveva in una casa di fango. Le sue vittorie, contro ogni
previsione, gli hanno guadagnato il soprannome di "Obama del football rumeno".
La
Romania è la patria di 500.000 Rom secondo le stime ufficiali ma è opinione
diffusa che ce ne siano almeno il doppio. Molte persone di origine Rom non
dichiarano la loro etnicità a causa del pregiudizio diffuso, e molti vivono in
povertà.
L'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea afferma anche
che i Rom subiscono quotidianamente discriminazione nell'educazione,
l'occupazione, i servizi sanitari e nell'alloggio - ragion per cui molti si
identificano con le lotte dei neri americani.
"La vittoria di Obama ci dà
motivazione." dice Gruia Bumbu, dell'agenzia nazionale per i Rom. Proprio come
gli afro-americani, i Rom sono stati schiavi fino all'incirca lo stesso periodo
del 19 secolo. Ma i Rom non hanno mai dato vita a un movimento per i diritti
civili vasto e diffuso e oggi, sostiene Bumbu, "Siamo 20 o 30 anni indietro" .
"Quando vediamo che un afro-americano diventa presidente, questo ci dice che i
sogni possono diventare realtà", dice, " E' come vedere la luce alla fine del
tunnel, la lotta per le pari opportunità può avere un lieto fine"
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 09:19:02, in Italia, visitato 3332 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti
provvedimenti del Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati,
soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel nostro paese
rispettando le leggi.
L’integrazione diventa un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi
positivi di inserimento dei migranti nella società italiana.
Il fondo Nazionale per l’integrazione è passato da 100 milioni di euro a 5
milioni e tra le proposte contenute in finanziaria vi è l’introduzione del
requisito di dieci anni di residenza per l’accesso al piano casa ed all’assegno
sociale.
Il disegno di legge sulla sicurezza, in discussione al Senato, in nome di un
malinteso concetto di sicurezza, stravolge le norme sull’immigrazione, riducendo
fortemente i diritti dei migranti, uomini e donne da tenere in condizioni di
precarietà, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla pacifica
convivenza nella società.
L'insieme dei provvedimenti proposti, se approvati, contraddicono le norme
internazionali sui diritti umani fondamentali e la stessa Costituzione italiana
che afferma la pari dignità sociale delle persone, senza distinzione di sesso,
razza, lingua o religione. In particolare:
- si introduce il reato di clandestinità;
- si ostacola il ricongiungimento familiare, che da sempre costituisce un
elemento forte di stabilità e di integrazione;
- si riducono le tutele dei rifugiati e dei minori;
- si tagliano le risorse per i corsi d’italiano e si istituiscono le classi
differenziate;
- si restringe l’assistenza sanitaria, prevedendo un obbligo, per i medici e il
personale sanitario, di denunciare gli immigrati irregolari che chiedono di
curarsi;
- si rendono più difficili i matrimoni misti;
- si esaspera il criterio della idoneità alloggiativa;
- si istituisce il permesso a punti e una tassa per ogni pratica di rilascio e
di rinnovo di 200 euro (attualmente è di 72 euro), un balzello ingiusto e
oneroso per i migranti che attendono anche più di un anno una risposta sul
permesso di soggiorno che - quando arriva – molte volte già è scaduto;
- si propone il blocco dei flussi d’ingresso dei lavoratori stranieri, misura
propagandistica ed inutile, che chiude la strada all’immigrazione regolare e non
fa nulla per dare risposta all’estesissima presenza di irregolarità, lavoro
nero, e violazione dei diritti fondamentali.
Noi contestiamo questi provvedimenti e chiediamo al Parlamento di riformare le
norme sull’immigrazione garantendo:
1. una seria ed effiace programmazione degli ingressi nel 2009, in misura
funzionale al mercato del lavoro;
2. una risposta coraggiosa al problema dei lavoratori immigrati senza permesso,
dando loro una chance per emergere da una vita di lavoro nero e assenza di
diritti;
3. parità di diritti e superamento delle discriminazioni sul lavoro e
nell’accesso a scuola, sanità e stato sociale;
4. riforma della cittadinanza e diritto di voto.
Per queste ragioni promuoviamo per il giorno giovedì 18 dicembre, giornata
dedicata dalle Nazioni Unite ai diritti dei lavoratori e lavoratrici migranti e
delle loro famiglie, un presidio a Roma dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (Largo
Chigi – Colonna).
Nello stesso giorno, nelle stesse ore si effettueranno presidi davanti alle
Prefetture delle più importanti città d’Italia.
Aderiscono all’appello:
Antigone, ARCI, ASGI
Cantieri Sociali
Centro Astalli/JRS
CGIL
CIR
CIPSI
CNCA
Emmaus Italia
Federazione Chiese Evangeliche in Italia
Federazione Rom e Sinti Insieme
Gruppo Abele
Libera
Lunaria
Sbilanciamoci
SOS Razzismo, Terra del Fuoco, UIL
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 09:35:40, in Italia, visitato 3154 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti provvedimenti del Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati, soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel nostro paese rispettando le leggi. L’integrazione diventa un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi positivi di inserimento dei migranti nella società italiana. Il fondo Nazionale per l’integrazione è passato da 100 milioni di euro a 5 milioni e tra le proposte contenute in finanziaria vi è l’introduzione del requisito di dieci anni di residenza per l’accesso al piano casa ed all’assegno sociale. Il disegno di leggge sulla sicurezza, in discussione al Senato, in nome di un malinteso concetto di sicurezza, stravolge le norme sull’immigrazione, riducendo fortemente i diritti dei migranti, uomini e donne da tenere in condizioni di precarietà, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla pacifica convivenza nella società. L'insieme dei provvedimenti proposti, se approvati, contraddicono le norme internazionali sui diritti umani fondamentali e la stessa Costituzione italiana che afferma la pari dignità sociale delle persone, senza distinzione di sesso, razza, lingua o religione. In particolare: - si introduce il reato di clandestinità - si ostacola il ricongiungimento familiare, che da sempre costituisce un elemento forte di stabilità e di integrazione - si riducono le tutele dei rifugiati e dei minori - si tagliano le risorse per i corsi d’italiano e si istituiscono le classi differenziate - si restringe l’assistenza sanitaria, prevedendo un obbligo, per i medici e il personale sanitario, di denunciare gli immigrati irregolari che chiedono di curarsi - si rendono più difficili i matrimoni misti - si esaspera il criterio della idoneità alloggiativa - si istituisce il permesso a punti e una tassa per ogni pratica di rilascio e di rinnovo di 200 euro (attualmente è di 72 euro), un balzello ingiusto e oneroso per i migranti che attendono anche più di un anno una risposta sul permesso di soggiorno che - quando arriva – molte volte già è scaduto - si propone il blocco dei flussi d’ingresso dei lavoratori stranieri, misura propagandistica ed inutile, che chiude la strada all’immigrazione regolare e non fa nulla per dare risposta all’estesissima presenza di irregolarità, lavoro nero, e violazione dei diritti fondamentali. Noi contestiamo questi provvedimenti e chiediamo al Parlamento di riformare le norme sull’immigrazione garantendo: 1. una seria ed efficace programmazione degli ingressi nel 2009, in misura funzionale al mercato del lavoro 2. una risposta coraggiosa al problema dei lavoratori immigrati senza permesso, dando loro una chance per emergere da una vita di lavoro nero e assenza di diritti. 3. parità di diritti e superamento delle discriminazioni sul lavoro e nell’accesso a scuola, sanità e stato sociale; 4. riforma della cittadinanza e diritto di voto. Per queste ragioni promuoviamo per il giorno giovedì 18 dicembre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite ai diritti dei lavoratori e lavoratrici migranti e delle loro famiglie, un presidio a Roma dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (Largo Chigi – Colonna). Nello stesso giorno, nelle stesse ore si effettueranno presidi davanti alle Prefetture delle più importanti città d’Italia. Seguono Sigle 1. Antigone 2. ARCI 3. ASGI 4. Cantieri Sociali 5. Centro Astalli/JRS 6. CGIL 7. CIR 8. CIPSI 9. CNCA 10. DVF – Per il diritto degli stranieri a vivere in famiglia 11. Emmaus Italia 12. Servizio Rifugiati e Migranti - Federazione Chiese Evangeliche in Italia 13. Federazione Rom e Sinti Insieme 14. Fondazione Di Liegro 15. Gruppo Abele 16. La casa dei diritti sociali – FOCUS 17. Libera 18. Lunaria 19. OsservAzione 20. Senza Confine 21. Sbilanciamoci 22. SOS Razzismo 23. Terra del Fuoco 24. UIL 25. Unione Inquilini Roma e Lazio
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:32:57, in Europa, visitato 2165 volte)
Da
La voix des Rroms
Lo scorso mercoledì 10 dicembre, circa 300 Rrom venuti da tutta la regione
parigina, originari della Romania, della Bulgaria, della Slovacchia e ancora da
altre parti, hanno manifestato davanti alla rappresentanza della Commissione
Europea a Parigi, per chiedere la cessazione delle espulsioni, un
trattamento umano e il libero accesso al lavoro in Francia.
La foto racconta qualcosa di più. Il cartello ripreso dalla foto si rivolge a
quelli che Georges Brassens citava nella canzone "L'auvergnat", troppo occupati
"ad integrare" gli altri per rendersi conto che si tratta di essere umani
"dotati di ragioni e dignità", come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani. In effetti, nel dipartimento 93 un certo numero di MOUS (Controllo
d'opera urbana e sociale) hanno iniziato ad operare. Consistono nel parcheggiare
i Rrom come bestiame in luoghi chiusi e protetti, dove non possono ricevere
nessuno, e neanche i mezzi d'informazione hanno diritto ad entrare, e
naturalmente senza alcuna possibilità di lavoro. Lo stato partner di questi
progetti, non accorda loro questo diritto, ma nel contempo richiede loro un
contributo di 30 euro al mese. Come possono guadagnare questi soldi, se
legalmente non possono lavorare?
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:54:32, in Europa, visitato 2407 volte)
Da
Bitish_Roma
Ustiben report
La polizia del terrore picchia ad un matrimonio a Dale Farm
By Grattan Puxon
Per i giovani Danny e Nora doveva essere il più giorno della vita. Il servizio
presso la Chiesa di Nostra Signora, a Wickford, è stato un evento vissuto
pienamente da tutta la comunità di Dale Farm. Una limousine li aveva appena
portati al ricevimento nuziale presso il Canary Wharf di Londra.
Era stata prenotata una sala a venticinque miglia da Basildon nella speranza
di evitare problemi con i razzisti. Ma è stata la Polizia Metropolitana ad
intervenire. Come fotografa freelance di matrimoni la giornalista Jess Hurd si
era posta all'esterno quando le sono piombati addosso i ragazzi in blu.
Non si sa chi abbia chiamato al Ramada Hotel. Ma appena Hurd iniziò a
filmare, le si disse di bloccarsi sotto la minaccia della Sezione 44 della Legge
sul Terrorismo.
La sua videocamera è stata requisita per dei controlli. Poi è stata
interrogata sul fatto che potesse avere dei contatti con terroristi, dato che si
trovava in un'area delicata vicino all'aeroporto della città. Tuttavia, anche un
cieco poteva giudicare che faceva parte della celebrazione di una cerimonia
nuziale, alla presenza di ospiti gioiosi.
E' obbligatorio dire, che la Hurd furibonda per la condotta della polizia,
metterà in campo i suoi avvocati. Inoltre sta segnalando quanto accaduto, come
componente dell'Unione Nazionale dei Giornalisti presso una conferenza domani a
Parigi.
Il suo argomento in agenda è il trattamento dei Rom in Europa. Intende
evidenziare il lungo assedio di Dale Farm e laminaccia di radere al suolo questo
villaggio stabile dei Viaggianti. Richard Sheridan, presidente del Gypsy Council,
il cui nipote Danny Sheridan stava per sposare la residente Nora Quilligan, ha
celebrato anche il suo 40° compleanno il 10 dicembre.
"Questo incidente non avrebbe potuto essere gestito in maniera più inetta ed
offensiva," dice Sheridan. "Durante la festa di matrimonio di una giovane coppia
e nel Giorno dei Diritti Umani."
E' stato il terzo di quattro matrimoni tenutisi in rapida successione dalle
famiglie di Dale Farm, ansiose di celebrare il matrimonio prima del Nuovo Anno,
quando il tribunale d'appello giudicherà se il consiglio di Basildon può mettere
in opera lo sgombero totale sinora rimandato. Quarantadue anni fa, il 10
dicembre 1966, venne fondato il Gypsy Council in un pub del Kent, sulla cui
porta era posto il segnale "No Zingari".
Jess Hurd
Photographer
www.jesshurd. com
www.reportdigital.
co.uk
www.thebppa.
com/Jess- Hurd
Di Fabrizio (del 18/12/2008 @ 08:56:23, in Europa, visitato 2112 volte)
Da
Roma_Benelux
by DAVID MARK 09/12/2008 - EUOBSERVER / COMMENT
Con i mercati mondiali fratturati ed i gruppi dell'estrema destra che
guadagnano forza in tutto il continente, l'anti-ziganismo è drammaticamente
cresciuto negli ultimi anni. Vivendo spesso ai margini della società, i Rom sono
diventati il bersaglio di violenza razzista attraverso l'Europa, con attacchi
questo autunno in Italia, Repubblica Ceca e Ungheria.
[...] Come avvocato Rom a Bruxelles, mi chiedo cosa significherà la
recessione economica per la mia gente?
Le economie sviluppate si stanno indebolendo e nell'Europa dell'est la crisi
sta iniziando a rallentare la crescita in maniera drammatica. La recessione
economica ci riguarderà tutti, ma colpirà per primi e più forte i Rom. Se non ci
saranno al più presto azioni dalla UE, andiamo incontro al disastro.
I leader dei 27 stati membri UE si sono riuniti l'11 dicembre per il summit
europeo. I leader UE dovrebbero usare questa opportunità per potenziare la
Commissione Europea a sviluppare una Strategia Quadro per l'Inclusione dei Rom,
incluse quindi le politiche di sviluppo, coordinamento, controllo e valutazione.
I Rom immigrati dall'est Europa hanno contribuito al boom edilizio, fornendo
mano d'opera a buon mercato in Spagna, Italia e altrove. Quando questo boom
improvvisamente finirà e le industrie lasceranno migliaia di lavoratori a casa,
i Rom saranno i primi a perdere il lavoro, a causa specialmente delle
preesistenti discriminazioni e stereotipi negativi.
Per i Rom disoccupati, il quadro è ancora più scuro.
I governi stanno spendendo milioni di euro per stimolare gli affari ed il
settore finanziario attraverso incentivi fiscali o prestiti governativi, mentre
si restringono i bilanci per le aree come quelle dell'istruzione. Per colmare la
lacuna di quanti hanno perso recentemente il lavoro, gli stati intendono
approntare programmi che aiutino le famiglie numerose ed i disoccupati a lungo
termine.
Una volta che i programmi di assistenza vengono tagliati, non vengono più
restaurati. Questi programmi erano già stati criticati intensamente prima della
crisi; molti politici li intendevano eccessivamente pesanti anche per un periodo
economico migliore. Alcuni critici ritengono che senza questa rete di
salvataggio, i disoccupati a lungo termine saranno più motivati nel
cercare lavoro. Ma quando questo è stato tentato, è fallito.
Per risolvere problemi come la disoccupazione a lungo termine e la povertà,
dobbiamo rivolgerci alle loro cause sistematiche. Per i Rom questo significa
sfidare le discriminazioni e ampliare le opportunità per lo sviluppo
dell'istruzione e delle capacità.
Anti-ziganismo
La crisi finanziaria obbligherà l'inclusione Rom ad abbassare i propri
obiettivi? Con un'estrema destra in crescita e l'economia sotto sforzo, se non
sarà sotto controllo l'anti-ziganismo diventerà sempre più rampante. Cresceranno
le tensioni tra i Rom e la popolazione maggioritaria.
Il mese scorso, atti di violenza squadrista sono stati rivolti contro la
comunità Rom di Litvinov, nella Repubblica Ceca, mentre in Ungheria estremisti
di destra hanno ucciso quattro Rom durante alcuni incendi dolosi. Abbiamo paura
che altri governi europei seguiranno la voce dell'Italia, patrocinando il
profilo razziale e misure anti-Rom per rispondere ad una popolazione arrabbiata.
I programmi di integrazione si arresteranno col taglio dei servizi sociali, ed i
Rom saranno più marginalizzati di prima.
In un'Unione Europea, le economie sono interdipendenti, e temi come quelli
delle migrazioni incrociano con le opportunità istruttive e le condizioni
sociali nel continente. Nel 2008, abbiamo visto che l'esclusione sociale in
Romania può essere un problema italiano, spagnolo o francese. Sono sfide
condivise e dobbiamo progettare assieme le nostre strategie. Mentre i
finanziamenti possono essere limitati in questi tempi difficili, azioni
coordinate e standard chiari assicureranno il massimo da ogni sforzo.
L'Europa non può permettersi di avere circa 10 milioni di cittadini incapaci
di affrontare un'economia moderna perché sono stati obbligati nelle scuole
speciali. Non può permettersi crisi sanitarie che nascono in quelle comunità
dove sono stati tagliati i servizi sociali. Nemmeno può permettersi la violenza
e l'insicurezza incoraggiate da attitudini razziste.
Se i Rom vogliono rompere il circolo vizioso della povertà, i programmi di
istruzione effettiva, salute e anti-discriminatori sono critici. La crisi
finanziaria rende le tematiche Rom più urgenti che mai, e soltanto un'azione UE
concertata ed a lungo termine creerà il cambio di cui abbiamo bisogno.
David Mark is co-ordinator of the European Roma Policy Coalition and a
Soros Fellow
© 2008 EUobserver.com. All rights reserved. Printed on 09.12.2008.
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