Di Fabrizio (del 18/10/2007 @ 09:33:11, in Regole, visitato 2092 volte)
Ostrava, 12.10.2007, 17:05, (ROMEA/CTK) Oggi il Tribunale Regionale di Ostrava ha riconosciuto un compenso di CZK 500.000 ad una donna Rom di 30 anni, Iveta Červeňáková, per essere stata sterilizzata contro la propria volontà. [...] Secondo Kumar Vishwanathan di Vzájemné soužití (Vita Insieme) è storicamente il primo caso del genere. La donna venne sterilizzata 10 anni fa. "Non venne sufficientemente informata e solo sette anni più tardi seppe di aver subito questo intervento," dice Vishwanathan.
Il Tribunale ha sancito che la donna ha diritto a scuse e compensazione per danni fisici e psicologici. [...] Il giudice Otakar Pochmon ha detto che l'intervento sulla madre di due bambini è stato irreversibile. La violazione avvenne nel luglio 1997, all'ospedale cittadino di Ostrava.
L'ospedale ribatte di avere il consenso scritto della paziente e intende appellarsi alla Corte Suprema. Marie Dlabalová, portavoce dell'ospedale ha detto che sono coscienti del verdetto odierno e ritengono necessario aspettare la sentenza scritta per depositare l'appello.
Dlabalová aggiunge che sulla sterilizzazione esiste un'inchiesta del Ministero della Salute: "Indagini simili sono state iniziate su cinque casi, in nessuno dei quali è stato provato di essere stati commessi dei crimini."
Il 7 luglio 1997 Červeňáková (nata Holubová) diede vita con parto cesareo alla sua seconda figlia, Kristýna. Durante la stessa operazione venne sterilizzata. Anche se si sapeva in anticipo che avrebbe partorito con taglio cesareo, i dottori non seguirono il processo legale per ottenere il suo consenso alla sterilizzazione. I dottori non chiesero il suo parere fino a che non era sotto anestesia. Al tempo dell'operazione chirurgica la donna aveva 19 anni. [...]
Per sette anni Červeňáková ha avuto come l'impressione che le fosse stata applicata una spirale. Quando ha chiesto al suo medico di rimuoverla perché voleva un altro figlio, ha appreso la verità. Lei e il marito stanno ora considerando un'adozione. "Ho già tutti i moduli necessari da compilare. Vorrei in casa un bambino piccolo."
Il suo avvocato, Michaela Kopalová della Lega per i Diritti Umani, dice che la procedura ospedaliera è piena di deficienze. "La commissione che doveva decidere sul permettere la sterilizzazione, si è riunita 10 giorni dopo che la mia cliente aveva partorito. Non esistono documenti che possono provare che lei sia stata messa dell'avviso che la sterilizzazione era irreversibile."
Sul verdetto del Tribunale Regionale, dice ""E' il verdetto più avanzato emesso nella Repubblica Ceca sulla violazione dei medici dell'integrità fisica delle partorienti. Credo che i tribunali in futuro continueranno a rispettare la Corte Suprema, che richiede una compensazione monetaria nei casi di violazione dei diritti della persona, senza limitazione di status."
Secondo la Lega per i Diritti Umani, il compenso monetario è solo il primo passo verso una reale giustizia per queste serie violazioni dei diritti umani. Il trattamento arbitrario di queste donne le ha per sempre deprivate della possibilità di avere figli propri. La somma ottenuta è esattamente la metà di quanto originariamente richiesto. Il primo caso di sterilizzazione illegale portato nei tribunali, quello di Helena Ferenčíková, raccolse le scusa ma nessun compenso per prescrizione dei termini. Ora quel caso è in appello alla Corte Suprema di Brno. Negli anni recenti la Corte ha stabilito che le violazioni dei diritti personali non sono soggette a questa limitazione.
Il caso Červeňáková è il secondo di sterilizzazione forzata del Tribunale di Ostrava. Nel 2005 si era pronunciato proprio su quello di Helena Ferenčíková, che aveva 22 anni al tempo dell'operazione, ma si era risolto solamente con una lettera di scuse, perché non era stata sufficientemente informata prima della sterilizzazione. Ma per scadenza dei termini, il tribunale aveva rigettato la richiesta di un indennizzo di un milione di corone. Kopalová dice che il verdetto di oggi risolleva anche il caso Ferenčíková.
La Lega per i Diritti Umani sta facendo uso di questa opportunità per criticare il governo, che per lungo tempo non ha voluto rispondere alle sollecitazioni interne ed internazionali sulle donne sterilizzate all'epoca del comunismo e negli anni '90. Il governo si fa forte del fatto che i cittadini poveri, incluse le donne sterilizzate in questa maniera, non hanno le capacità finanziarie per farsi rappresentare nei tribunali, e lo stato non ha investito somme per assistere le vittime delle violazioni passate. I casi Ferenčíková e Červeňáková, sterilizzate in ospedali differenti, sono solo la punta di un iceberg. Dice ancora Kopalová: "Io sto rappresentando tre donne, ma so che ci sono circa altre 90 che si sono rivolte alla giustizia." Secondo la sua opinione, i dottori e gli ospedali rispondono coi medesimi argomenti: "Un terzo parto cesareo avrebbe rappresentato un significativo pericolo alle madri e così loro hanno agito nel loro interesse."
Di Fabrizio (del 17/10/2007 @ 09:26:45, in Italia, visitato 1800 volte)
MOBILITAZIONE NAZIONALE
27 OTTOBRE 2007 A BRESCIA
PER LA LIBERTŔ E I DIRITTI DEI MIGRANTI
La legge Bossi-Fini è ancora in vigore e non sembra ci sia la volontà di
abrogarla, nemmeno di superare gli aspetti più razzisti che continuano a
provocare il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti.
Abbiamo sentito nell'ultimo anno tante promesse, nessuna si è tradotta in
realtà. Nei fatti non abbiamo visto alcuna discontinuità con i governi
precedenti. Anzi abbiamo assistito ad un aumento di episodi razzisti di una
gravità allarmante: amministratori locali che incitano la popolazione a cacciare
rom e migranti. I migranti non sono considerati persone, soggetti che
vogliono affermare i propri diritti sociali e politici, ma donne e uomini da
usare nelle fabbriche, nel commercio, nelle cooperative come forza lavoro
precaria e sottopagata.
Da quasi due anni i migranti e le loro famiglie sono costretti a pagare
centinaia di euro per ogni rinnovo del permesso di soggiorno. Gran parte di
questi soldi vanno alle Poste Italiane senza che forniscano un servizio e
un'assistenza adeguati. L'accordo tra lo Stato e le Poste si è rivelato solo un
grande affare per le Poste e le casse dello Stato, un ulteriore costo per i
migranti e un notevole allungamento dei tempi per rinnovare i permessi di
soggiorno. Bisogna trasferire tutte le pratiche dalle questure e dalle Poste
agli enti locali, comuni e circoscrizioni, in modo che i migranti non siano più
costretti a fare umilianti code davanti agli sportelli e perché finalmente i
permessi di soggiorno siano una normale certificazione amministrativa.
Il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro continua ad essere il
principale motivo della precarietà dei migranti oltre che rappresentare un costo
economico e sociale eccessivo per i migranti: basti pensare che per lavorare i
migranti devono avere una casa idonea con tanto di certificazione a norma degli
impianti idraulico e elettrico.
La diffusione dei cosiddetti regolamenti e patti sulla sicurezza sta alimentando
un clima sociale ostile nei confronti dei migranti. I CPT continuano a essere
aperti e svolgere la loro funzione repressiva e di controllo della libertà dei
migranti.
E' necessaria una nuova sanatoria, base di partenza per l'introduzione della
regolarizzazione permanente, di tutti i migranti presenti sul territorio.
E venuto il momento che i migranti e gli antirazzisti riprendano la parola e si
mobilitino in prima persona in due scadenze nazionali: il 27 ottobre a Brescia e
il 28 ottobre a Roma.
Sabato 27 ottobre ore 15.00 piazza della Loggia (Brescia)
· per l'abrogazione del protocollo di intesa con Poste Italiane basta dare i
soldi alle poste per i permessi di soggiorno.
· per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di
lavoro, fonte di precarietà e di ricatto sui luoghi di lavoro.
· per la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea (CPT) in cui
continuano ad essere rinchiusi i migranti che non hanno commesso alcun reato. No
ai regolamenti e ai patti sulla sicurezza che colpiscono i migranti e alimentano
il razzismo
· per la sanatoria e la regolarizzazione permanente di tutti/e i/le migranti
presenti sul territorio
· per l' abrogazione della Bossi-Fini
· per il rimborso dei contributi pagati per chi rientra definitivamente nel
proprio paese
Appuntamento a Milano ore 12.00 in piazza XXIV Maggio 2
(davanti al Mercato Comunale)
Partenza pullman ore 12.30 - Costo del biglietto 5 euro (andata e ritorno)
Il pullman è organizzato dalla Rete di associazioni di immigrati Cittadini di
Fatto
Per comprare i biglietti chiamare: 339/2328678 – 333/1229779
Il costo del biglietto è ridotto grazie al contributo di Arci Milano – Fillea
Lombardia – Rete Scuole Milano
Prime Adesioni
Associazione Diritti per tutti (Immigrati in lotta), Coordinamento Immigrati
Cgil Brescia e Provincia, Forum delle Associazioni degli Immigrati, Associazione
Multietnica Castegnato, Centro islamico Vobarno e Valle Sabbia, Associazione
islamica Mohammadiah, Associazione Sri Lanka-Italia, Tavolo Migranti ,Centro
sociale Magazzino 47, Radio Onda d'Urto, Centro sociale 28 maggio SdL
Intercategoriale, Centro islamico Bresciano, Confederazione Cobas, Associazione
Sinistra Critica, Circolo Fai-Arci, Associazione Italia – Bangladesh, Giovani
Comunisti Brescia, Associazione Il Maghreb, Associazione Essalam, Associazione
Immigrati Franciacorta, Centro Islamico di Sarezzo, Coordinamento Immigrati
Bergamo, Coordinamento Migranti Bologna, Gruppo Migranti Torino, Rete Cittadini
di Fatto Milano, Laboratorio antirazzista L'Incontro La Spezia, Coordinamento
Migranti Vicenza
Di Sucar Drom (del 16/10/2007 @ 09:29:28, in blog, visitato 1772 volte)
Nazzareno Guarnieri, il rispetto delle leggi deve valere per tutti
«Si all'applicazione delle norme perchè legalità e sicurezza sono principi
irrinunciabili, ma allo stesso modo occorre garantire politiche sociali adeguate
per consentire a tutti una vita dignitosa. Perchè disagio e illegalità non
nascono mai per caso». Così Nazzareno Guarnieri, portavoce del comitato
nazionale “Rom e Sinti Insieme”, a cui fanno capo oltre 60 leader e 16
organizzazioni rom e sinte, commenta la decisione del sindaco di Livorno Ale...
Toscana, i Rom sono pochi
Dopo la sciagura del rogo di Livorno, che quest'estate ha visto quattro bambini
rom morti, la regione Toscana si era impegnata a tracciare un quadro della
presenza rom. L'assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, in una
comunicazione al Consiglio regionale, ha reso noto che nella nostra regione
sono presenti 1.230 i Rom n...
La Settimana d’Azione di Football Against Racism in Europe
La Settimana d’Azione di Football Against Racism in Europe (FARE), sostenuta
dalla UEFA, simboleggia la lotta del calcio europeo contro il razzismo e la
discriminazione. Quest’anno le attività avranno luogo dal 17 al 30 ottobre.
Campagna di sensibilizzazione. Il messaggio raggiunge tutti gli angoli del
continente. Dalle grandi nazioni calcistiche occidentali ai tifosi caldi del
Sud, passando...
Reggio Emilia, il Sindaco si arrende...
“Siete con me in questo progetto di grande umanità che incontrerà sicuramente
forti resistenze in città?” Questa la domanda, retorica nelle intenzioni,
rivolta dal sindaco di Reggio Graziano Delrio ai colleghi della Margherita in
relazione alla sua intenzione di chiudere i "campi nomadi" e realizzare le c...
I
Rom non ci invidiano
Pubblichiamo l’articolo di Giovanna Zincone uscito ieri su La Stampa. Non
condividiamo alcune affermazioni sull’attuale situazione sulle e nelle comunità
rom e sinte in Italia ne condividiamo il concetto di “integrazione” che
contrappon...
Mercedes Frias presenta una proposta di legge per riconoscere ai Sinti e ai Rom
lo status di minoranze
“La vera emergenza non e' l'immigrazione ma la mancanza di politiche di
accoglienza nel nostro Paese”. Lo dichiara la deputata del Prc-SE Mercedes Frias
in riferimento all'allarme lanciato da Beppe Grillo, che ha definito la
“questione rom, una bomba pronta ad esplodere”. “Giovedì presenterò una proposta
-di...
Cominciamo bene: si discute di Rom
Sarà una puntata ricca di argomenti quella di domani di ''Cominciamo Bene'', il
programma in onda alle 10.05 su Raitre condotto da Fabrizio Frizzi ed Elsa Di
Gati. Una delle tante novità dell'edizione di quest'anno è rappresentata da “Che
Storia!”, la rubrica curata da Fabrizio Frizzi che, ogni due set...
Roma, presentata la proposta di legge per riconoscere a Sinti e Rom lo status di
minoranze
Si è svolta ieri a Roma la conferenza stampa di presentazione della proposta di
legge n.2858 depositata dall’onorevole Mercedes Frias come prima firmataria,
sull'inserimento delle minoranze rom e sinte nella Legge 482 del 1999: norme in
materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Oltre all’onorevole
Frias sono intervenuti l’onorevole Leoluca Orlando e l’onorevole Marco Boato,
tra i firmatari della proposta. In rappresentanza dei cittadini e...
Reggio Calabria, dopo la "delocation rom" rimangono dei problemi
Lo scorso agosto l’amministrazione di centro-destra della città di Reggio
Calabria, guidata dal sindaco Giuseppe Scopelliti, ha ultimato lo sgombero delle
famiglie rom residenti nel ghetto dell’ex Caserma Cantaffio, noto come “208”.
“Delocation Rom” è la denominazione dell’operazione, iniziata nell’aprile 2006,
voluta dall’amministrazione Scopelliti per delocalizzare le circa 70 famiglie
reside...
Mendicavano con bimbi in braccio, denunciate da CC
Il 9 ottobre 2007 l’Ansa ha lanciato la seguente agenzia “nomadi: mendicavano
con bimbi in braccio, denunciate da CC”: i Carabinieri della Compagnia San
Pietro hanno denunciato in stato di libertà tre cittadine romene di 23, 21 e 17
anni, con l'accusa di accattonaggio con uso di minori. Le tre donne,
appartenenti al “campo nomadi” di ...
Il "pacchetto sicurezza" si ferma?
In Consiglio dei ministri non si è parlato di sicurezza. L'annunciato pacchetto
illustrato ai sindaci dal ministro dell'Interno Giuliano Amato non è stato
presentato. Alla base del rinvio le polemiche e le richieste di modifiche da
parte della sinistra dell'Unione e problemi tecnici per approfondire la
costituzionalità di alcune norme previste.
Sintetizza il capogrupp...
Per un giorno come loro
Ci sono storie che possono essere raccontate solo attraverso le immagini e
certamente meglio che per mezzo di tante parole. Sono le storie che trovate su
questo quarto numero di Witness Journal. Storie che provengono dal nostro Paese
così come da posti molto lontani, in tutti i sensi...
Livorno, patteggiano in tribunale i genitori dei quattro bambini rom
Non ci fu nessuna imboscata nella baracca alla periferia di Livorno dove due
mesi fa morirono quattro bambini rom e non ci fu alcun ordigno incendiario. In
quel "campo" improvvisato sotto un cavalcavia i piccoli erano stati lasciati
soli a dormire con una candela accesa. E durante l’incendio devastante gli
adulti scapparono tutti abbandonando i bambini al loro destino. I quattro rumeni
lo hanno confessato al p...
Di Fabrizio (del 15/10/2007 @ 23:08:04, in media, visitato 2049 volte)
(15/10/2007) - Nell'articolo del 5 ottobre di Barbie Nadau, "Nuova
Unione, Vecchi Pregiudizi", il sindaco di Roma Walter Veltroni, neo-eletto
segretario nazionale del Partito Democratico, e il prefetto romano Achille Serra
in testa alla criminalizzazione dei nomadi. Citato anche Roberto Malini del
Gruppo EveryOne, che non usa mezzi termini e parla invece di "genocidio" del
popolo Rom e Sinti, e di un nuovo, pericoloso Porrajmos alle porte. In uno
speciale del 5 ottobre 2007 a firma di Barbie Nadau, anche il settimanale
Newsweek tratta la problematica Rom in Italia : "Nuova Unione, vecchi
pregiudizi ", titola l'articolo, che descrive la persecuzione istituzionale che
l'Italia conduce contro Rom e Sinti, complici i media. "Il Gruppo EveryOne,
Opera Nomadi e poche altre realtà conducono una difficilissima campagna per la
vita e il rispetto dei diritti di queste minoranze , contro il razzismo che
cresce e di fatto uccide senza pietà uomini, donne e bambini innocenti. Il caso
del rogo di Livorno di agosto scorso è emblematico delle violazioni che vengono
attuate dalle istituzioni italiane contro i nomadi " commentano Roerto Malini,
Matteo Pegoraro e Dario Picciau, i leader di EveryOne. Il servizio di Newsweek
conduce i lettori nella tragica realtà dei Rom e dei Sinti nel nostro Paese,
dove vivono nella più totale indigenza, nel degrado, senza aiuti umanitari né
servizi igienici. Una condizione che solo grazie alla loro proverbiale capacità
di adattamento consente loro di non estinguersi, anche se la mortalità cui sono
soggetti è spaventosa. Newsweek spiega come l'indegna condizione in cui sono
tenuti i nomadi, che supera quella che i nazisti riservavano agli ebrei nei
ghetti dell'est europeo, sembra non saziare l'odio di un'Italia che si riscopre
in gran parte intollerante , perché la stampa italiana ha promosso una feroce
campagna razziale volta ad istigare nuova avversità da parte della gente.
"L'invasione dei nomadi" titola il Corriere della Sera . "Aiuto!" invoca Il
Messaggero. "Sono troppi!" fa eco La Repubblica, "Emergenza Rom!". Il
settimanale cita, tra tutti, Walter Veltroni, il sindaco di Roma nonché
neosegretario nazionale del PD, secondo cui i Rom sarebbero colpevoli del 75 per
cento dei piccoli crimini commessi nella capitale . A suo parere la questione è
così grave da richiedere un intervento del Ministero dell'Interno affinché i
nomadi siano classificati come immigrati illegali, soggetti ad espulsione anche
quando cittadini dell'Unione Europea, in quanto "minaccia alla sicurezza
nazionale". Nel frattempo, continua lo speciale, diverse città italiane hanno
adottato provvedimenti per sottrarre ai Rom le classiche, misere fonti di
sostentamento, come l'attività di lavavetri (emblematico l'ultimo caso di
Firenze) . Ma non basta: si sta cercando una via per perseguire penalmente i
reati commessi da minori nomadi, equiparandoli nei tribunali agli adulti. Fatto
salvo che lo stesso trattamento non sarà mai riservato ai ragazzini italiani.
"L'immigrazione consistente di romeni," ha detto ancora Veltroni, "crea problemi
gravi di ordine ubblico, tanto che la città non può più tollerare questa
terribile ondata criminale". Seguendo una via sbagliata – commenta sottilmente
l'autore del pezzo –, sta cercando di imitare l'ex sindaco di New York Rudolph
Giuliani, che intraprese la famosa battaglia contro il crimine nella Grande
Mela. Newsweek riferisce alcuni dei numerosi eventi recenti di intolleranza
contro i Rom, amplificati dai media, ponendo l'accento sul rogo di Livorno, in
cui non solo sono stati uccisi quattro piccoli Rom, ma i loro genitori sono
stati perseguiti dalle autorità per "abbandono di minore" : capri espiatori di
una politica che non ha più colore quando si trova di fronte a eventi relativi
ai nomadi. "Non tutti, però, emarginano i Rom" scrive poi Newsweek. "Roberto
Malini del Gruppo EveryOne , un'organizzazione di difesa dei Diritti Umani che
cerca di mediare fra le istituzioni e i nomadi, descrive il trattamento che
l'Italia riserva loro come una <<pericolosa persecuzione>> e rivela che tale
atteggiamento ha abbassato le speranze di vita dei Rom a soli 47 anni, contro
gli 80 dei cittadini italiani. <<In altre parole,>> afferma, <<un genocidio>> ".
Newsweek riporta infine le dichiarazioni emblematiche del prefetto di Roma
Achille Serra che, trovandosi in un campo nomadi in cui non notò la presenza di
donne, disse a un giornalista del Corriere: " Forse sono sul metrò a rubare
portafogli, mentre gli uomini dormono dopo aver passato la notte a rubare nelle
case. Union Gypsy, Union Romani ed altre importanti associazioni per la
salvaguardia dei diritti dei nomadi" concludono i leader di EveryOne "hanno già
manifestato il loro disappunto riguardo alla politica persecutoria adottata nel
nostro Paese e hanno stigmatizzato le molteplici violazioni commesse dalle
autorità nei confronti dei genitori dei bimbi assassinati nel rogo di Livorno".
Come previsto – e pubblicato – con largo anticipo dagli attivisti del Gruppo
EveryOne, Victor Lacatus e Menji Clopotar, dopo aver subito la durezza del
carcere, la tortura della separazione dalla mogli, la crudeltà del divieto di
piangere sulle tombe dei loro bambini e infinite pressioni (senza che fosse
consentita la perizia di una psicoterapeuta del Comitato Etico, volta ad
evitarle), hanno scelto l'unica via concessa loro per riacquistare la libertà:
patteggiare e riconoscere il "reato" loro ascritto ovvero "abbandono di minori
seguito da morte".
Per il Gruppo EveryOne: Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau
Di Fabrizio (del 15/10/2007 @ 09:29:28, in Regole, visitato 1921 volte)
Ricevo da Luciano Muhlbauer
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - Chiesto il rinvio a giudizio di Ettore Fusco,
capogruppo della Lega Nord nel consiglio comunale di Opera, e di altre otto
persone in relazione all'incendio doloso che il 21 dicembre 2006 ha distrutto le
sei tende allestite dalla Protezione civile per ospitare 67 nomadi, tra cui 35
bambini. (SEGUE).
abe
121452 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-2
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Ettore Fusco e' accusato di istigazione a
delinquere per alcune frasi pronunciate nella seduta del consiglio comunale di
Opera di quel giorno, in cui veniva ratificato l'accordo tra il Comune di Opera
e quello di Milano sulla destinazione dell'area cosiddetta "circense" di via
Marcora per ospitare famiglie di etnia rom in 13 tende allestite dalla
Protezione civile. "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è nostra e gli
interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi", aveva detto il
capogruppo. Secondo il pubblico ministero Laura Barbaini, Fusco quella sera ha
istigato "pubblicamente i presenti a commettere uno o più reati e in particolare
all'occupazione della tendopoli di Opera, incitando più volte numerosi
cittadini, accalcatisi nella sala consiliare in numero non inferiore a circa 100
persone, e poi usciti nella piazza davanti al Comune", si leggeva nell'avviso di
chiusura dell'inchiesta diffuso dallo stesso politico. L'esponente della Lega
aveva dichiarato: "Occupiamo il campo nomadi! Noi non dobbiamo andarcene via
adesso, non dobbiamo perdere tempo in questo modo, ma dobbiamo andare a occupare
quell'area in modo tale che torni nostra". E poi aveva aggiunto: "Da questa sera
dobbiamo occupare quell'area" e "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è
nostra e gli interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi". Al
termine di queste incitazioni si era formato un corteo non autorizzato, nel
corso del quale erano state incendiate sei tende. (SEGUE).
abe
121504 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-3
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Gli altri otto imputati per i quali il
magistrato ha chiesto il processo sono cittadini presenti la sera del rogo in
via Marcora, accusati di danneggiamento seguito da incendio e interruzione di
pubblico servizio.
Inizialmente il pm aveva iscritto nel registro degli indagati sedici persone,
tra cui Alberto Pino Pozzoli, consigliere di Alleanza nazionale accusato di
istigazione a delinquere. La sua posizione e' stata stralciata.
abe
121522 ott 07
ZCZC
ADN0963 7 CRO 0 RTX CRO RLO
MILANO: INCENDIO IN CAMPO ROM, PM CHIEDE PROCESSO PER 9 PERSONE =
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - Il sostituto procuratore di Milano, Laura Barbaini
ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone nell'ambito del procedimento
avviato dopo il rogo avvenuto il 21 dicembre scorso, nel campo nomadi allestito
dalla protezione civile.
Tra gli indagati figura anche il capogruppo della Lega Nord in Consiglio
comunale di Opera, alle porte di Milano, Ettore Fusco, e alcuni cittadini
del comune, accusati a vario titolo, di concorso in danneggiamento aggravato,
incendio e interruzione di pubblico servizio. Ettore Fusco, invece, e' accusato
di istigazione a delinquere.
Nell'incendio erano state bruciate alcune tende e altre erano state divelte. La
parola passa ora al gup Marco Maria Alma.
Di Fabrizio (del 13/10/2007 @ 09:59:08, in Kumpanija, visitato 2521 volte)
Dove: presso il Pub "Le Pecore" in Via Fiori Chiari 21, a
Milano
Cosa:
Lunedì 15 ottobre ore 21 Introduzione della settimana Rom con
proiezione di video, cui segue l’intervento di MONI OVADIA
Martedì 16 ottobre ore 21 Concerto dei Rhapsodija Trio e di un gruppo
di musicisti rom
Mercoledì 17 ottobre ore 20.30 Proiezione del documentario OPERA GAGIA;
confronto aperto al pubblico con TOMMASO VITALE, ricercatore Università
Bicocca, ANTONIO BOCOLA, regista del documentario, esponenti delle comunità rom
Giovedì 18 ottobre ore 17 Favole rom per bambini gagi e rom Ore 21
Concerto del gruppo MUZIKANTI
Venerdì 19 ottobre ore 21 ROM CABARET, con Dijana Pavlovic, Marta
Pistocchi, Jovica Jovic
Sabato 20 ottobre ore 21 Proiezione di immagini appena raccolte in
Romania da Marilisa Cosello e Alessandro Stellari. Finale con intervento di
DARIO FO
Nel locale saranno esposta per tutto il periodo una mostra fotografica e
sarà visibile un’istallazione audio/video di Valeria Fondi Di Pietro.
Il programma e le eventuali variazioni sono consultabili su
www.lepecore.com
Le ragioni:
In questi ultimi mesi
sono stati effettuati 32 sgomberi di campi rom abusivi nel Milanese. Si tratta
di rom rumeni che dal 1 gennaio di quest’anno sono cittadini europei e hanno gli
stessi diritti e gli stessi doveri di tutti gli altri cittadini europei, come
noi; quindi non possono essere rispediti nel loro paese se non a determinate
condizioni. Si è così creata una situazione senza sbocco: sgomberati da qui,
questi uomini con le loro donne, i loro bambini e le quattro cose che hanno
salvato si spostano più in là. Da un punto all’altro, da uno sgombero all’altro.
Oggi ci sono tra 5 e
600 rom che vagano per Milano e provincia vivendo come possono.
Questa scelta non è
dettata, se non a parole, da ragioni di sicurezza. Infatti, non c’è dubbio che
sia più sicura una situazione in cui queste comunità si trovino sotto controllo
con gli uomini che non perdono il lavoro e i bambini che non perdono la scuola a
causa dei continui sgomberi.
Saranno poi le forze dell'ordine e il
sistema di giustizia ad occuparsi, ognuno nella propria funzione istituzionale,
dei casi da loro ritenuti perseguibili.
Sarebbe saggio
sospendere questa scelta che porta solo tensione e sgomberare, come avveniva
fino a pochi mesi fa, solo dopo aver trovato soluzioni che rispettino la dignità
e la condizione umana dei rom e poi guardare un po’ più lontano, a una strategia
che costruisca un quadro di certezze per tutti, cittadini italiani e comunità
rom, con una politica concordata di processi di inserimento reale nel mondo
lavorativo, scolastico e sociale.
I “campi nomadi” producono malattia,
disoccupazione, devianza, induzione alla criminalità, conflitti sociali: effetti
tipici del disagio sociale diffuso.
Bisogna quindi
abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e avviene in molti
altri Paesi, ma anche in Italia, inserimento sociale, lavorativo ed abitativo
adeguato, come anche per i rifugiati e richiedenti asilo.
Noi crediamo che una
politica responsabile e degna di un Paese civile non debba inseguire il
malcontento, il disagio e anche il pregiudizio, ma costruire le condizioni di
diritti e doveri uguali per tutti per una convivenza pacifica e rispettosa delle
diverse culture.
Ci sembra importante
prima di tutto conoscere questo popolo, la sua cultura, le sue tradizioni, anche
la sua storia con le lunghe persecuzioni fino ai campi di concentramento; un
popolo pacifico che non ha mai fatto una guerra ed è distribuito in tutta
Europa, unico vero popolo europeo. Se si cercano i modi per comunicare con loro,
si può forse avere una idea diversa da quella che si fonda sull’ignoranza e sul
pregiudizio.
Questo ci aiuta a
considerarli per quello che sono, esseri umani come noi, in cerca, come noi, di
un po’ di benessere e di felicità che nei luoghi dai quali provengono sono loro
negati. E come esseri umani non possono essere abbandonati nel degrado nel quale
vengono cacciati.
Ora che arriva l’inverno le loro condizioni diventano tragiche: basti pensare ai
bambini, alle donne, molte delle quali incinte. Un primo segno di umanità nei
loro confronti deve essere quello di rendere la loro vita materiale meno
precaria e offrendo loro un ricovero decoroso almeno per superare una stagione
che sarà dura e difficile.
LE
ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO:
Il Naga è un'associazione di volontariato
laica e apartitica, costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere
solidarietà e interventi socio- assistenziali in difesa dei diritti sanitari e
legali di immigrati temporaneamente presenti, rifugiati politici e Rom, senza
alcuna discriminazione di razza, religione, partito.
www.naga.it
L’Opera Nomadi si configura come un'associazione apartitica e
aconfessionale; dal 1970 è elevata a Ente Morale Nazionale. L'Associazione è
nata dalla consapevolezza che fosse necessario un movimento di volontari
organizzato per promuovere interventi atti a togliere gli zingari o gruppi di
origine nomade dalla situazione di emarginazione in cui sono relegati e per
aprire la collettività nazionale alla comprensione e all'accoglienza dei
diversi. www.operanomadimilano.org.
L’associazione “Aven Amentza” – Unione Rom e Sinti, è nata nel 2004,
con l’appoggio della Camera del Lavoro, per essere la voce politica e sindacale
nella difesa dei diritti di queste popolazioni. Fra le tante iniziative,
ricordiamo un anno e mezzo di sportello sindacale presso il campo di via
Triboniano, con FILLEA Cgil, per il controllo delle buste paga e delle
situazioni lavorative di numerosi Rom, soprattutto romeni e bosniaci.
Informazioni: Tel. 0248409114
UNALTRALOMBARDIA Associazione il cui scopo è quello di promuovere la
partecipazione diretta dei cittadini in tutti gli ambiti culturali e politici
nei quali si può realizzare un impegno civile contro la guerra, contro ogni
forma di ignoranza, intolleranza, violenza, censura, ingiustizia,
discriminazione economica, sociale, razziale, di genere.
www.unaltralombardia.it
Comitato Rom e Sinti insieme Associazione costituita dalle comunità
rom e sinte di diversa etnia presenti in Italia, con lo scopo di promuovere la
partecipazione diretta di esponenti di queste comunità anche in sedi
istituzionali.
www.comitatoromanophralipe.it
Gruppo Abele Il Gruppo Abele di Milano è impegnato sui problemi delle
dipendenze, del carcere e dell'esclusione sociale.
www.gruppoabele.org
Festa dei Popoli di Opera si occupa di organizzare eventi insieme alle
comunità di immigrati presenti nel territorio del sud Milano. Informazioni: Tel.
0257602678.
Associazione Liberi L’Associazione
culturale “Liberi” ha lo scopo di sviluppare una cultura incentrata sui valori
della convivenza civile, del diritto alla felicità, della tolleranza, della
solidarietà, della comunicazione libera e aperta e della continua ricerca di
nuove frontiere nella sfera dei diritti e delle libertà individuali e
collettive.
Ministero Sabaoth e Cooperativa Sociale Sabaoth Onlus,
è una realtà evangelica aderente alla denominazione Ceiam (Chiesa Evangelica
Internazionale e Associazione Missionaria). Da sempre operante nel sociale,
offre gratuitamente un centro ascolto, uno sportello lavoro, banco alimentare,
raccolta e distribuzione vestiario, corso di italiano per stranieri, assistenza
psicologica e legale per stranieri, senza alcuna discriminazione di razza, fede,
nazionalità o stato sociale.
www.ministerosabaoth.org
Di Fabrizio (del 13/10/2007 @ 09:45:24, in casa, visitato 2588 volte)
Nomadi per forza La più antica comunità Rom del mondo sfrattata da Istanbul
Il più antico insediamento Rom del mondo, situato nel quartiere di Sulukule a
Istanbul e risalente al 1054, potrebbe presto scomparire per far posto a 'case
tradizionali in stile ottomano'. Il progetto della municipalità del distretto di
Faith, nella parte occidentale della città, prevede infatti l'acquisto delle
abitazioni, dove vive una comunità zingara di almeno 1.500 persone, la loro
ristrutturazione, o la demolizione di buona parte di loro.
La 'rigenerazione' del quartiere, adiacente le mura dell'antica
Bisanzio, rischia di veder scomparire un sito noto per la sua pittoresca
vitalità. Sulukule è infatti sinonimo di danze, vita notturna, chiassosa
convivialità. Il Comune ha proposto ai Rom incentivi economici per
acquistare nuovi appartamenti, a Sulukule o in altre zone di Istanbul.
Ma gli zingari non ne vogliono sapere. "A fatica riusciamo a guadagnare
il minimo per sopravvivere - dicono -, figuriamoci per comprare una
casa".
La ragione dietro il rifiuto dei Rom ad abbandonare
Sulukule sta nello spettro di una 'sedentarizzazione forzata' in nuovi
appartamenti dove la loro libertà e il loro tradizionale stile di vita,
estraneo a canoni stanziali e regole condominiali o urbanistiche,
verrebbero irrimediabilmente stravolti.
Insediamento storico. L'intera
migrazione Rom verso l'Europa inizia qui, secondo gli studiosi. Il
ricercatore britannico Adrian Marsh, autore di un libro dal titolo 'Le
origini degli zingari: identità e influenze nella storia dei Rom', ha
deplorato il progetto municipale, parlando della scomparsa non solo di
una delle parti più folkloristiche di Istanbul, ma soprattutto della
'memoria di una comunità millenaria'. Uno scriba bizantino, nel 1054,
narra per primo della presenza di 'egiziani' che abitano in 'tende scure
sotto le mura della città' e che si guadagnano da vivere come
chiromanti, giocolieri, indovini, addomesticatori di orsi ballerini.
Dopo la caduta di
Costantinopoli in mano turca, nel 1453, i danzatori e i musicisti di
Sulukule divennero attrazioni stabili nelle notti dell'opulenta corte
ottomana. Il quartiere fu decimato dal terremoto del 1960 e le sue
suggestive taverne, dove imperversava la danza del ventre, vennero
chiuse dai politici conservatori nel 1990. Ma la vita notturna non è
cessata, e ha continuato ad animare Sulukule fino al giorno d'oggi.
Musicisti e artisti abitano ancora qui, e considerano il quartiere 'la
terra dei loro antenati'.
"Condizioni vantaggiose". Schiere di
attivisti stanno raccogliendo informazioni e opinioni casa per casa, per
valutare l'eventualità di un'alternativa al progetto. Il sindaco del
distretto Faith, spiega che entro la fine dell'anno verranno distrutte
463 strutture, definite 'insalubri' e pericolose in caso di terremoto.
"E' il progetto sociale più ambizioso che sia mai stato realizzato qui a
Istanbul - ha raccontato Mustafa Demir all'agenzia francese Afp qualche
tempo fa -. Compreremo le case dai proprietari e, una volta
ristrutturate, i Rom potranno riacquistarle a condizioni vantaggiose,
pagando la differenza nell'arco di 15 anni". Se solo i Rom volessero...
Di Fabrizio (del 12/10/2007 @ 22:59:08, in Regole, visitato 2629 volte)
Ciao a tutti.
qui sotto trovate il link di radio radicale con la registrazione dell'intera
conferenza stampa sulla Presentazione della proposta di legge presentata dal
PRC-SE per estendere le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche
anche a rom e sinti.
ciao
Eva
Eva Rizzin
osservAzione (ONLUS)
centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e
sinti
web:
http://www.osservazione.org
tel: +39 393 78 78 880
Si è svolta oggi (12 ottobre ndr) a Roma la conferenza stampa di
presentazione della proposta di legge depositata dall’Onorevele Mercedes Frias
come prima firmataria, sull'inserimento dei rom e sinti nella legge sulle
minoranze linguistiche nazionali. (Legge 482 del 1999: Norme in materia di
tutela delle minoranze linguistiche.)
Oltre all’Onorevole Frias sono intervenuti anche l’onorevole Leoluca Orlando e
l’On. Marco Boato , tra i firmatari della proposta, e in rappresentanza dei
cittadini e le cittadine Rom e Sinti , la dott.ssa Eva Rizzin e il Dott.
Nazzareno Guarneri del Coordinamento Rom e Sinti Insieme
Alla presentazione c’erano persone e associazioni che lavorano sui/con diritti
di Rom e Sinti.
Mercedes Frias ha spiegato che questa proposta vuole essere un primo passo per
restituire dignità a chi vive da tantissimi anni in Italia senza quel
riconoscimento che invece viene dato alle altre minoranze etnico-linguistiche
presenti in Italia.
Con l’inserimento delle minoranze Rom e Sinti nell’articolo 1 della legge del
1999, anche queste minoranze avranno pari diritti e dignità., la loro lingua
verrà tutelata, e si potrà effettuare un effettivo monitoraggio di come i Rom e
Sinti vengono presentati nei mezzi di comunicazione di massa.
Grazie a questa legge ci si adeguerà finalmente alla normativa europea che
prevede questo riconoscimento e si potrà prevenire e contrastare in maniera più
efficace la discriminazione e il razzismo
L’Onorevole Frias ha ricordato come questo strumento di legge sia essenziale in
questo momento politico nel quale si confonde volutamente la povertà con
l’illegalità, in cui si assiste a una deriva securitaria che risponde non ad un
reale aumento della criminalità bensì a pura propaganda elettorale dato che
punire i poveri sembra creare consenso.
L’antropologa Eva Rizzin, Sinta italiana, ha sottolineato l’importanza di questa
proposta di legge che tra l’altro , per la prima volta ha dato la possibilità ai
diretti interessati di dire la propria.
Riconoscere il diritto alla tutela della lingua romanés , una lingua di origine
sanscrita che si è mantenuta viva attraverso i secoli solo oralmente equivale a
riconoscere il diritto all’esistenza individuale e collettiva di questa
minoranza. La perdita della lingua romanés vorrebbe dire la perdita di un
patrimonio irrecuperabile, del veicolo di una cultura millenaria. Una cultura
che la società maggioritaria conosce a stento, dato che se ne sente parlare solo
in modo negativo. E la conoscenza è il primo mezzo per cominciare a combattere
la discriminazione.
Il Dott. Nazareno Guarnieri, rom abruzzese , ha fatto notare che fino ad ora le
istituzioni si sono rapportate con le associazioni “pro-rom”, ma non con i Rom
stessi in prima persona. Ma senza la partecipazione attiva dei soggetti
interessati non ci può essere integrazione effettiva. Ha anche segnalato che in
Abruzzo, dove i rom sono una componente della popolazione fin dal 1390, la
discriminazione verso questi cittadini italiani li spinge addirittura a chiedere
di cambiare il cognome per poter ottenere lavoro.
Senza lo strumento essenziale del riconoscimento dello status di minoranza quale
percorso di integrazione potrà mai essere possibile?
Leoluca Orlando ha dichiarato che questa legge è essenziale anche perché
stabilisce il principio della legalità come rispetto dei diritti umani , tra i
quali il primo è il diritto alla propria identità.
Marco Boato ha riferito anche che nel 1999 non si inserirono le minoranze Rom e
Sinte nella legge 482”Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche”
perché ci fu un ostruzionismo serrato da parte della Lega Nord contro la legge,
un vero e proprio ricatto per non far includere anche i Rom e Sinti che portò
quindi alla loro esclusione pur di farla approvare.
Questa legge presentata in data odierna è un vero e proprio atto di giustizia
civile, di civiltà giuridica, ma per far sì che venga approvata è
imprescindibile un impegno sul territorio. Bisogna moltiplicare le iniziative
per discutere a livello locale e creare anche l’occasione di far conoscere alla
maggioranza la storia e la cultura della minoranza Rom e Sinta.
Come ha concluso anche Gennaro Migliore , una legge non basta, in questo momento
storico e politico in cui lo stigma e il pregiudizio è diffuso, è indispensabile
lavorare per cambiare il livello di coscienza della maggioranza degli italiani
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
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