ore 18:30 "ROM TRA ESCLUSIONE E SICUREZZA" presentazione del libro "Chejà Celen, ragazze che ballano" scritto da Vania Mancini, edito da Sensibili alle foglie in collaborazione con ARCI solidarietà Lazio e Commissione delle Elette del comune di Roma
sono invitati:
Nicola Valentino
Curatore del libro, Sensibili alle foglie
Renato Curcio
Sensibili alle foglie
Paolo Perrini
ARCI solidarietà Lazio
Adriana Spera
Pres. Commissione delle Elette
Nicola Simoniello
Pres. commissione sicurezza XIX Municipio
Paolo de Pascale
Ufficio Cultura XII Municipio
Gianni Pizzuti
Resp. settore volontariato Caritas
Tano d'Amico
Fotografo
Umiza Halilovic
Portavoce campo Lombroso
Andrea Camerini
Nuove Tribù Zulu
modererà il dibattito Fabio Malinconico
ore 20:00 cena sociale e danze delle ragazze Chejà Celen
ore 22:00 DJ set a cura di Brusca (grooves, funk, jazz dancefloor)
Di Fabrizio (del 10/10/2007 @ 09:20:26, in blog, visitato 1889 volte)
Leggete questa testimonianza, e alla fine
scoprite chi la scrisse...
Ho deciso di dedicare alcune domeniche ai preti, quelli veri.
Oggi ascoltiamo insieme le parole di padre Alex Zanotelli.
"Il 4 novembre ho assistito alla demolizione di tre campi Rom,
situati nel comune di Casoria, nella provincia di Napoli. In
questi campi c’erano circa quattrocento persone.
Alle 8.00 del mattino sono arrivate, scortate dalla Polizia,
scavatrici, ruspe, cingolati per demolire il
tutto.
Sembrava un esercito in assetto di guerra che spianava tutto.
Unica sorpresa: il campo era stato abbandonato dai Rom lungo la
notte. Infatti la sera prima, un notevole contingente di Polizia aveva ammonito
tutti ad andarsene. E se ne erano andati, scappando da tutte le
parti: chi verso la stazione ferroviaria (Piazza Garibaldi), chi verso
centri sociali ove poter passare la notte.
Non si era mai visto a Napoli un’azione del genere: buttare
fuori con la forza persone dal proprio habitat senza offrire loro prima un altro
luogo ove andare. Mi ricordava certe scene viste nei regimi militari. Mi
ricordava soprattutto le demolizioni che avevo visto delle baraccopoli
di Nairobi. Mai mi sarei aspettato che avrei assistito a simili scene
nella mia Italia.
Era da alcuni mesi che accompagnavo, insieme al professore Marco Nieli, da
vicino, l’avventura di questi Rom: gente buona, semplice,
attiva, gente che non ha mai partecipato ad una guerra, gente che era
scappata dalla Romania per trovare un po’ di dignità. Ero stato, con
Marco, ospite dei Rom di Casoria: un’ospitalità calorosa e aperta.
Con loro ho potuto vedere la realtà del campo. Devo confessare
che non avevo mai visto in Italia, una situazione così degradata. Mi faceva
venire in mente certi angoli di Korogocho, la baraccopoli di
Nairobi, dove sono vissuto per 12 anni. Questo sia per la sua
posizione, sia per le condizioni del campo. Infatti l’accampamento Rom di
Casoria è posto sotto un immenso arco con piloni enormi della
tangenziale di Napoli. Ma le condizioni igieniche e ambientali del
campo non sono meno agghiaccianti. Baracche accatastate una sopra l’altra in
piccolissimi spazi. Senza acqua potabile. Stretto tra due
ferrovie (un ragazzo è morto qualche mese fa sotto un treno). Enormi
topi che passeggiavano tranquillamente.
La gente ci ha accolto con tanto calore e tanti caffè.
Avevano invitato tutti a venire l’11 aprile davanti al Comune di Casoria per
parlare con gli esponenti del Comune. Quel giorno buona parte della comunità
venne in piazza a urlare, gridare, battere i tamburi, per chiedere
l’acqua potabile nel campo, un bus per portare i bambini a scuola ed
infine un luogo alternativo ove i Rom potessero costruire il loro campo.
E’ incredibile che in Campania non ci sia ancora una legge
quadro per i Rom. Furono solo promesse. Dopo tante insistenze…
arrivarono i poliziotti, le ruspe……e via! Via tutti quelli che sporcano le
nostre città. La cosa più incredibile fu che il comune di Casoria è
stato commissariato per infiltrazioni mafiose! Come ultimo gesto il
sindaco uscente aveva firmato l’ordinanza dello
sgombero.
Grave, molto grave che si dia effetto immediato ad
un’ordinanza di un sindaco “scaduto”! Il prefetto l’ha immediatamente resa
effettiva! E’ proprio vero che sono sempre i poveri a pagare.
Ma ho visto un gruppo di fuggiaschi fuori dalla stazione Gianturco:
donne incinte, bambini che piangevano…Ora vivono nella diaspora della
quasi totale indifferenza delle istituzioni e dei cittadini. E’ questa
l’Italia democratica? E’ così che trattiamo i Rom? Non è forse così che
trattiamo anche gli immigrati chiudendoli nei CPT, veri lager?
I poveri a Nord come a Sud, a Napoli come a Nairobi,
non contano! Eppure sono volti!" Alex Zanotelli
Era il
13 novembre 2005. Per favore, smettiamola di preoccuparci di Grillo, che di
questi tempi ha sin troppi altoparlanti che parlano di lui. Probabilmente, di
Rom non ne capisce niente, e si appoggia ai suoi "supporters", non importa come
la pensino, l'importante è di "fare casino". Concentriamoci sulle migliaia di
commenti che sono apparsi nei due post differenti, noterete che invece sono
quasi a fotocopia. E come riuscire a dialogare con queste persone che fanno del
blog di Grillo una personale palestra.
Di Fabrizio (del 11/10/2007 @ 09:07:42, in Italia, visitato 2013 volte)
Senza terra o tutta la terra
Da lunedì 15 a sabato 20 ottobre 2007, presso il Pub "Le Pecore" in Via Fiori
Chiari 21, a Milano, si svolgerà una settimana dedicata alle comunità Rom
presenti nel nostro Paese e in particolare nella Provincia di Milano.
Organizzata dalle Associazioni NAGA, Opera Nomadi, Aven Amenza, Sdl,
Festa dei Popoli di Opera, Comitato Rom e Sinti insieme, Associazione Liberi e
dalla Chiesa Evangelica Ministero Sabaoth.
Una settimana di musica, teatro, eventi per conoscere il popolo Rom.
Foto, documentari, favole, cucina, cultura e tradizioni.
Ospiti: Moni Ovadia, Dario Fo, Rapsodia Trio, Musicanti e tanti altri
Una settimana per conoscere meglio un popolo così lontano ma così vicino
Conferenza Stampa di presentazione Venerdì 12 Ottobre 2007 ore 11.30
Le Pecore Pub, via fiori chiari 21
Milano
Il pirata della strada di via Padova è una donna italiana, ma
fa meno notizia del suo fidanzato Rom
Il 16 settembre in via Padova un’automobile travolgeva un pensionato di 71 anni
e lo trascinava per cento metri uccidendolo. L’uomo si era aggrappato al cofano
dell’auto e il pirata della strada piuttosto che fermarsi ha proseguito
zigzagando per “scrollarsi” di dosso il malcapitato.
Per due settimane l’ennesima tragedia della strada registrata a Milano è stata
condita da un solo elemento: la carcassa dell’auto, bruciata, fu rinvenuta
il giorno dopo l’incidente nei pressi di un campo nomadi.
I titoli delle cronache locali, le pagine dei quotidiani nazionali, addirittura
il telegiornale più seguito si concentrarono su quell’elemento e il campo rom
vicino al quale era stata ritrovata l’auto pirata diventava la stimmate della
colpevolezza. Come poteva essere altrimenti?
Nonostante l’indizio assai debole, il seme del sospetto era stato gettato su un
terreno reso assai fertile da un’ormai interminabile campagna mediatica che vede
nei nomadi l’alfa e l’omega del peggio che possa esserci nella società –ammesso
che ne facciano parte–; la quintessenza dei barbari che temiamo alle porte e nei
volti dei quali non vogliamo specchiarci.
Per due settimane in modo neppure tanto implicito il pregiudizio e il sospetto
sono diventati una cosa sola.
Il 2 ottobre la svolta nelle indagini, come si usa dire nel gergo della cronaca
nera. Al pirata della strada viene dato un nome e un volto: si tratta di un’italianissima
pluripregiudicata ventiquattrenne che non ha mai preso la patente ma che era
proprietaria dell’auto che ha ucciso in via Padova.
Il 3 ottobre la notizia dell’arresto della donna è data con minor rilievo
rispetto a quella dell’investimento di due settimane prima. Nessun accenno nei
titoli, nei sommari o negli occhielli all’italianità della donna, che però, come
precisano i pochi articoli dedicati alla soluzione del caso, è fidanzata con un
Rom. È evidente, in un modo o nell’altro, i nomadi c’entrano.
Così, per una di quelle coincidenze che spesso contribuiscono a dare forma allo
zeitgeist che caratterizza l’informazione, i titoli principali della cronaca
cittadina il 3 ottobre erano “Censimento rom: in 700 senza lavoro, vanno
espulsi”, “Troppi romeni irregolari, intervenga il Prefetto”, “Al setaccio i
campi nomadi, vanno espulsi 302 rom”, “Schedati gli zingari in 700 vanno
espulsi”, “Campi, controlli a tappeto, 700 nomadi non in regola”, “Rom,
censimento nei campi regolari: 302 identificati”, “In tre anni raddoppiati i
romeni”.
Di Fabrizio (del 12/10/2007 @ 10:26:47, in Italia, visitato 1622 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
Intolleranza e discriminazione pesano sull'Italia. Il rapporto dell'Enar
Migranti, richiedenti asilo, rifugiati e rom i gruppi più colpiti: stanno peggio
le donne. Casa e lavoro fanno registrare il maggior numero di episodi di
razzismo. Premiato il governo di centro-sinistra: ''chiara inversione di
tendenza''
ROMA - Il rapporto Enar 2006 "Shadow Report” sul razzismo in Italia non fa
sconti: intolleranza e discriminazioni sono “ancora uno dei principali problemi
che migranti, richiedenti asilo, rifugiati, rom e sinti devono affrontare in
vari settori della vita pubblica”. Tuttavia gli osservatori registrano “una
chiara inversione di tendenza nell’approccio” dell’attuale governo di
centro-sinistra rispetto a quella di centro-destra, che “includeva anche il
partito xenofobo della Lega Nord”. Un cambiamento politicamente molto rilevante
secondo gli osservatori è stato il ritiro delle riserve presentate dall’Italia
in merito alla Decisione Quadro del Consiglio sulla lotta al razzismo, che nel
2002 non era stata adottata proprio a causa dell’opposizione del Governo
italiano. Pesano positivamente la nuova proposta di riforma della legge sulla
cittadinanza ha come obiettivo quello di abbattere le barriere all’accesso alla
cittadinanza per tutti i cittadini stranieri e, in particolare, per i bambini
nati in Italia da genitori non italiani o che, pur essendo nati all’estero, sono
arrivati in Italia molto piccoli. Altrettanto importante è giudicata la
creazione di un Tavolo Interministeriale su rom, sinti e camminanti e di una
Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale. Atti di indirizzo
significativi, ma che al momento non hanno ancora determinato efficaci
cambiamenti nella qualità della vita delle persone. Non passano inosservate la
riforma della Bossi-Fini e un nuovo approccio rispetto ai Cpt.
Di Fabrizio (del 12/10/2007 @ 22:59:08, in Regole, visitato 2631 volte)
Ciao a tutti.
qui sotto trovate il link di radio radicale con la registrazione dell'intera
conferenza stampa sulla Presentazione della proposta di legge presentata dal
PRC-SE per estendere le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche
anche a rom e sinti.
ciao
Eva
Eva Rizzin
osservAzione (ONLUS)
centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e
sinti
web:
http://www.osservazione.org
tel: +39 393 78 78 880
Si è svolta oggi (12 ottobre ndr) a Roma la conferenza stampa di
presentazione della proposta di legge depositata dall’Onorevele Mercedes Frias
come prima firmataria, sull'inserimento dei rom e sinti nella legge sulle
minoranze linguistiche nazionali. (Legge 482 del 1999: Norme in materia di
tutela delle minoranze linguistiche.)
Oltre all’Onorevole Frias sono intervenuti anche l’onorevole Leoluca Orlando e
l’On. Marco Boato , tra i firmatari della proposta, e in rappresentanza dei
cittadini e le cittadine Rom e Sinti , la dott.ssa Eva Rizzin e il Dott.
Nazzareno Guarneri del Coordinamento Rom e Sinti Insieme
Alla presentazione c’erano persone e associazioni che lavorano sui/con diritti
di Rom e Sinti.
Mercedes Frias ha spiegato che questa proposta vuole essere un primo passo per
restituire dignità a chi vive da tantissimi anni in Italia senza quel
riconoscimento che invece viene dato alle altre minoranze etnico-linguistiche
presenti in Italia.
Con l’inserimento delle minoranze Rom e Sinti nell’articolo 1 della legge del
1999, anche queste minoranze avranno pari diritti e dignità., la loro lingua
verrà tutelata, e si potrà effettuare un effettivo monitoraggio di come i Rom e
Sinti vengono presentati nei mezzi di comunicazione di massa.
Grazie a questa legge ci si adeguerà finalmente alla normativa europea che
prevede questo riconoscimento e si potrà prevenire e contrastare in maniera più
efficace la discriminazione e il razzismo
L’Onorevole Frias ha ricordato come questo strumento di legge sia essenziale in
questo momento politico nel quale si confonde volutamente la povertà con
l’illegalità, in cui si assiste a una deriva securitaria che risponde non ad un
reale aumento della criminalità bensì a pura propaganda elettorale dato che
punire i poveri sembra creare consenso.
L’antropologa Eva Rizzin, Sinta italiana, ha sottolineato l’importanza di questa
proposta di legge che tra l’altro , per la prima volta ha dato la possibilità ai
diretti interessati di dire la propria.
Riconoscere il diritto alla tutela della lingua romanés , una lingua di origine
sanscrita che si è mantenuta viva attraverso i secoli solo oralmente equivale a
riconoscere il diritto all’esistenza individuale e collettiva di questa
minoranza. La perdita della lingua romanés vorrebbe dire la perdita di un
patrimonio irrecuperabile, del veicolo di una cultura millenaria. Una cultura
che la società maggioritaria conosce a stento, dato che se ne sente parlare solo
in modo negativo. E la conoscenza è il primo mezzo per cominciare a combattere
la discriminazione.
Il Dott. Nazareno Guarnieri, rom abruzzese , ha fatto notare che fino ad ora le
istituzioni si sono rapportate con le associazioni “pro-rom”, ma non con i Rom
stessi in prima persona. Ma senza la partecipazione attiva dei soggetti
interessati non ci può essere integrazione effettiva. Ha anche segnalato che in
Abruzzo, dove i rom sono una componente della popolazione fin dal 1390, la
discriminazione verso questi cittadini italiani li spinge addirittura a chiedere
di cambiare il cognome per poter ottenere lavoro.
Senza lo strumento essenziale del riconoscimento dello status di minoranza quale
percorso di integrazione potrà mai essere possibile?
Leoluca Orlando ha dichiarato che questa legge è essenziale anche perché
stabilisce il principio della legalità come rispetto dei diritti umani , tra i
quali il primo è il diritto alla propria identità.
Marco Boato ha riferito anche che nel 1999 non si inserirono le minoranze Rom e
Sinte nella legge 482”Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche”
perché ci fu un ostruzionismo serrato da parte della Lega Nord contro la legge,
un vero e proprio ricatto per non far includere anche i Rom e Sinti che portò
quindi alla loro esclusione pur di farla approvare.
Questa legge presentata in data odierna è un vero e proprio atto di giustizia
civile, di civiltà giuridica, ma per far sì che venga approvata è
imprescindibile un impegno sul territorio. Bisogna moltiplicare le iniziative
per discutere a livello locale e creare anche l’occasione di far conoscere alla
maggioranza la storia e la cultura della minoranza Rom e Sinta.
Come ha concluso anche Gennaro Migliore , una legge non basta, in questo momento
storico e politico in cui lo stigma e il pregiudizio è diffuso, è indispensabile
lavorare per cambiare il livello di coscienza della maggioranza degli italiani
Di Fabrizio (del 13/10/2007 @ 09:45:24, in casa, visitato 2590 volte)
Nomadi per forza La più antica comunità Rom del mondo sfrattata da Istanbul
Il più antico insediamento Rom del mondo, situato nel quartiere di Sulukule a
Istanbul e risalente al 1054, potrebbe presto scomparire per far posto a 'case
tradizionali in stile ottomano'. Il progetto della municipalità del distretto di
Faith, nella parte occidentale della città, prevede infatti l'acquisto delle
abitazioni, dove vive una comunità zingara di almeno 1.500 persone, la loro
ristrutturazione, o la demolizione di buona parte di loro.
La 'rigenerazione' del quartiere, adiacente le mura dell'antica
Bisanzio, rischia di veder scomparire un sito noto per la sua pittoresca
vitalità. Sulukule è infatti sinonimo di danze, vita notturna, chiassosa
convivialità. Il Comune ha proposto ai Rom incentivi economici per
acquistare nuovi appartamenti, a Sulukule o in altre zone di Istanbul.
Ma gli zingari non ne vogliono sapere. "A fatica riusciamo a guadagnare
il minimo per sopravvivere - dicono -, figuriamoci per comprare una
casa".
La ragione dietro il rifiuto dei Rom ad abbandonare
Sulukule sta nello spettro di una 'sedentarizzazione forzata' in nuovi
appartamenti dove la loro libertà e il loro tradizionale stile di vita,
estraneo a canoni stanziali e regole condominiali o urbanistiche,
verrebbero irrimediabilmente stravolti.
Insediamento storico. L'intera
migrazione Rom verso l'Europa inizia qui, secondo gli studiosi. Il
ricercatore britannico Adrian Marsh, autore di un libro dal titolo 'Le
origini degli zingari: identità e influenze nella storia dei Rom', ha
deplorato il progetto municipale, parlando della scomparsa non solo di
una delle parti più folkloristiche di Istanbul, ma soprattutto della
'memoria di una comunità millenaria'. Uno scriba bizantino, nel 1054,
narra per primo della presenza di 'egiziani' che abitano in 'tende scure
sotto le mura della città' e che si guadagnano da vivere come
chiromanti, giocolieri, indovini, addomesticatori di orsi ballerini.
Dopo la caduta di
Costantinopoli in mano turca, nel 1453, i danzatori e i musicisti di
Sulukule divennero attrazioni stabili nelle notti dell'opulenta corte
ottomana. Il quartiere fu decimato dal terremoto del 1960 e le sue
suggestive taverne, dove imperversava la danza del ventre, vennero
chiuse dai politici conservatori nel 1990. Ma la vita notturna non è
cessata, e ha continuato ad animare Sulukule fino al giorno d'oggi.
Musicisti e artisti abitano ancora qui, e considerano il quartiere 'la
terra dei loro antenati'.
"Condizioni vantaggiose". Schiere di
attivisti stanno raccogliendo informazioni e opinioni casa per casa, per
valutare l'eventualità di un'alternativa al progetto. Il sindaco del
distretto Faith, spiega che entro la fine dell'anno verranno distrutte
463 strutture, definite 'insalubri' e pericolose in caso di terremoto.
"E' il progetto sociale più ambizioso che sia mai stato realizzato qui a
Istanbul - ha raccontato Mustafa Demir all'agenzia francese Afp qualche
tempo fa -. Compreremo le case dai proprietari e, una volta
ristrutturate, i Rom potranno riacquistarle a condizioni vantaggiose,
pagando la differenza nell'arco di 15 anni". Se solo i Rom volessero...
Di Fabrizio (del 13/10/2007 @ 09:59:08, in Kumpanija, visitato 2523 volte)
Dove: presso il Pub "Le Pecore" in Via Fiori Chiari 21, a
Milano
Cosa:
Lunedì 15 ottobre ore 21 Introduzione della settimana Rom con
proiezione di video, cui segue l’intervento di MONI OVADIA
Martedì 16 ottobre ore 21 Concerto dei Rhapsodija Trio e di un gruppo
di musicisti rom
Mercoledì 17 ottobre ore 20.30 Proiezione del documentario OPERA GAGIA;
confronto aperto al pubblico con TOMMASO VITALE, ricercatore Università
Bicocca, ANTONIO BOCOLA, regista del documentario, esponenti delle comunità rom
Giovedì 18 ottobre ore 17 Favole rom per bambini gagi e rom Ore 21
Concerto del gruppo MUZIKANTI
Venerdì 19 ottobre ore 21 ROM CABARET, con Dijana Pavlovic, Marta
Pistocchi, Jovica Jovic
Sabato 20 ottobre ore 21 Proiezione di immagini appena raccolte in
Romania da Marilisa Cosello e Alessandro Stellari. Finale con intervento di
DARIO FO
Nel locale saranno esposta per tutto il periodo una mostra fotografica e
sarà visibile un’istallazione audio/video di Valeria Fondi Di Pietro.
Il programma e le eventuali variazioni sono consultabili su
www.lepecore.com
Le ragioni:
In questi ultimi mesi
sono stati effettuati 32 sgomberi di campi rom abusivi nel Milanese. Si tratta
di rom rumeni che dal 1 gennaio di quest’anno sono cittadini europei e hanno gli
stessi diritti e gli stessi doveri di tutti gli altri cittadini europei, come
noi; quindi non possono essere rispediti nel loro paese se non a determinate
condizioni. Si è così creata una situazione senza sbocco: sgomberati da qui,
questi uomini con le loro donne, i loro bambini e le quattro cose che hanno
salvato si spostano più in là. Da un punto all’altro, da uno sgombero all’altro.
Oggi ci sono tra 5 e
600 rom che vagano per Milano e provincia vivendo come possono.
Questa scelta non è
dettata, se non a parole, da ragioni di sicurezza. Infatti, non c’è dubbio che
sia più sicura una situazione in cui queste comunità si trovino sotto controllo
con gli uomini che non perdono il lavoro e i bambini che non perdono la scuola a
causa dei continui sgomberi.
Saranno poi le forze dell'ordine e il
sistema di giustizia ad occuparsi, ognuno nella propria funzione istituzionale,
dei casi da loro ritenuti perseguibili.
Sarebbe saggio
sospendere questa scelta che porta solo tensione e sgomberare, come avveniva
fino a pochi mesi fa, solo dopo aver trovato soluzioni che rispettino la dignità
e la condizione umana dei rom e poi guardare un po’ più lontano, a una strategia
che costruisca un quadro di certezze per tutti, cittadini italiani e comunità
rom, con una politica concordata di processi di inserimento reale nel mondo
lavorativo, scolastico e sociale.
I “campi nomadi” producono malattia,
disoccupazione, devianza, induzione alla criminalità, conflitti sociali: effetti
tipici del disagio sociale diffuso.
Bisogna quindi
abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e avviene in molti
altri Paesi, ma anche in Italia, inserimento sociale, lavorativo ed abitativo
adeguato, come anche per i rifugiati e richiedenti asilo.
Noi crediamo che una
politica responsabile e degna di un Paese civile non debba inseguire il
malcontento, il disagio e anche il pregiudizio, ma costruire le condizioni di
diritti e doveri uguali per tutti per una convivenza pacifica e rispettosa delle
diverse culture.
Ci sembra importante
prima di tutto conoscere questo popolo, la sua cultura, le sue tradizioni, anche
la sua storia con le lunghe persecuzioni fino ai campi di concentramento; un
popolo pacifico che non ha mai fatto una guerra ed è distribuito in tutta
Europa, unico vero popolo europeo. Se si cercano i modi per comunicare con loro,
si può forse avere una idea diversa da quella che si fonda sull’ignoranza e sul
pregiudizio.
Questo ci aiuta a
considerarli per quello che sono, esseri umani come noi, in cerca, come noi, di
un po’ di benessere e di felicità che nei luoghi dai quali provengono sono loro
negati. E come esseri umani non possono essere abbandonati nel degrado nel quale
vengono cacciati.
Ora che arriva l’inverno le loro condizioni diventano tragiche: basti pensare ai
bambini, alle donne, molte delle quali incinte. Un primo segno di umanità nei
loro confronti deve essere quello di rendere la loro vita materiale meno
precaria e offrendo loro un ricovero decoroso almeno per superare una stagione
che sarà dura e difficile.
LE
ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO:
Il Naga è un'associazione di volontariato
laica e apartitica, costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere
solidarietà e interventi socio- assistenziali in difesa dei diritti sanitari e
legali di immigrati temporaneamente presenti, rifugiati politici e Rom, senza
alcuna discriminazione di razza, religione, partito.
www.naga.it
L’Opera Nomadi si configura come un'associazione apartitica e
aconfessionale; dal 1970 è elevata a Ente Morale Nazionale. L'Associazione è
nata dalla consapevolezza che fosse necessario un movimento di volontari
organizzato per promuovere interventi atti a togliere gli zingari o gruppi di
origine nomade dalla situazione di emarginazione in cui sono relegati e per
aprire la collettività nazionale alla comprensione e all'accoglienza dei
diversi. www.operanomadimilano.org.
L’associazione “Aven Amentza” – Unione Rom e Sinti, è nata nel 2004,
con l’appoggio della Camera del Lavoro, per essere la voce politica e sindacale
nella difesa dei diritti di queste popolazioni. Fra le tante iniziative,
ricordiamo un anno e mezzo di sportello sindacale presso il campo di via
Triboniano, con FILLEA Cgil, per il controllo delle buste paga e delle
situazioni lavorative di numerosi Rom, soprattutto romeni e bosniaci.
Informazioni: Tel. 0248409114
UNALTRALOMBARDIA Associazione il cui scopo è quello di promuovere la
partecipazione diretta dei cittadini in tutti gli ambiti culturali e politici
nei quali si può realizzare un impegno civile contro la guerra, contro ogni
forma di ignoranza, intolleranza, violenza, censura, ingiustizia,
discriminazione economica, sociale, razziale, di genere.
www.unaltralombardia.it
Comitato Rom e Sinti insieme Associazione costituita dalle comunità
rom e sinte di diversa etnia presenti in Italia, con lo scopo di promuovere la
partecipazione diretta di esponenti di queste comunità anche in sedi
istituzionali.
www.comitatoromanophralipe.it
Gruppo Abele Il Gruppo Abele di Milano è impegnato sui problemi delle
dipendenze, del carcere e dell'esclusione sociale.
www.gruppoabele.org
Festa dei Popoli di Opera si occupa di organizzare eventi insieme alle
comunità di immigrati presenti nel territorio del sud Milano. Informazioni: Tel.
0257602678.
Associazione Liberi L’Associazione
culturale “Liberi” ha lo scopo di sviluppare una cultura incentrata sui valori
della convivenza civile, del diritto alla felicità, della tolleranza, della
solidarietà, della comunicazione libera e aperta e della continua ricerca di
nuove frontiere nella sfera dei diritti e delle libertà individuali e
collettive.
Ministero Sabaoth e Cooperativa Sociale Sabaoth Onlus,
è una realtà evangelica aderente alla denominazione Ceiam (Chiesa Evangelica
Internazionale e Associazione Missionaria). Da sempre operante nel sociale,
offre gratuitamente un centro ascolto, uno sportello lavoro, banco alimentare,
raccolta e distribuzione vestiario, corso di italiano per stranieri, assistenza
psicologica e legale per stranieri, senza alcuna discriminazione di razza, fede,
nazionalità o stato sociale.
www.ministerosabaoth.org
Di Fabrizio (del 15/10/2007 @ 09:29:28, in Regole, visitato 1923 volte)
Ricevo da Luciano Muhlbauer
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - Chiesto il rinvio a giudizio di Ettore Fusco,
capogruppo della Lega Nord nel consiglio comunale di Opera, e di altre otto
persone in relazione all'incendio doloso che il 21 dicembre 2006 ha distrutto le
sei tende allestite dalla Protezione civile per ospitare 67 nomadi, tra cui 35
bambini. (SEGUE).
abe
121452 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-2
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Ettore Fusco e' accusato di istigazione a
delinquere per alcune frasi pronunciate nella seduta del consiglio comunale di
Opera di quel giorno, in cui veniva ratificato l'accordo tra il Comune di Opera
e quello di Milano sulla destinazione dell'area cosiddetta "circense" di via
Marcora per ospitare famiglie di etnia rom in 13 tende allestite dalla
Protezione civile. "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è nostra e gli
interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi", aveva detto il
capogruppo. Secondo il pubblico ministero Laura Barbaini, Fusco quella sera ha
istigato "pubblicamente i presenti a commettere uno o più reati e in particolare
all'occupazione della tendopoli di Opera, incitando più volte numerosi
cittadini, accalcatisi nella sala consiliare in numero non inferiore a circa 100
persone, e poi usciti nella piazza davanti al Comune", si leggeva nell'avviso di
chiusura dell'inchiesta diffuso dallo stesso politico. L'esponente della Lega
aveva dichiarato: "Occupiamo il campo nomadi! Noi non dobbiamo andarcene via
adesso, non dobbiamo perdere tempo in questo modo, ma dobbiamo andare a occupare
quell'area in modo tale che torni nostra". E poi aveva aggiunto: "Da questa sera
dobbiamo occupare quell'area" e "Andiamo tutti e resistiamo perché così Opera è
nostra e gli interessi degli operesi non sono la solidarietà ai nomadi". Al
termine di queste incitazioni si era formato un corteo non autorizzato, nel
corso del quale erano state incendiate sei tende. (SEGUE).
abe
121504 ott 07
OMI0000 4 CRO TXT
Omnimilano-INCENDIO OPERA,CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO CAPOGRUPPO LEGA FUSCO-3
(OMNIMILANO) Milano, 12 ott - (SEGUE). Gli altri otto imputati per i quali il
magistrato ha chiesto il processo sono cittadini presenti la sera del rogo in
via Marcora, accusati di danneggiamento seguito da incendio e interruzione di
pubblico servizio.
Inizialmente il pm aveva iscritto nel registro degli indagati sedici persone,
tra cui Alberto Pino Pozzoli, consigliere di Alleanza nazionale accusato di
istigazione a delinquere. La sua posizione e' stata stralciata.
abe
121522 ott 07
ZCZC
ADN0963 7 CRO 0 RTX CRO RLO
MILANO: INCENDIO IN CAMPO ROM, PM CHIEDE PROCESSO PER 9 PERSONE =
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - Il sostituto procuratore di Milano, Laura Barbaini
ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone nell'ambito del procedimento
avviato dopo il rogo avvenuto il 21 dicembre scorso, nel campo nomadi allestito
dalla protezione civile.
Tra gli indagati figura anche il capogruppo della Lega Nord in Consiglio
comunale di Opera, alle porte di Milano, Ettore Fusco, e alcuni cittadini
del comune, accusati a vario titolo, di concorso in danneggiamento aggravato,
incendio e interruzione di pubblico servizio. Ettore Fusco, invece, e' accusato
di istigazione a delinquere.
Nell'incendio erano state bruciate alcune tende e altre erano state divelte. La
parola passa ora al gup Marco Maria Alma.
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