Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 11/09/2007 @ 09:38:39, in scuola, visitato 1985 volte)
Buon divertimento da Maria Grazia
Dicati
Nell’articolo “ I bambini rom/sinti
imparano LA MATEMATICA anche GIOCANDO A CARTE”, già pubblicato in questo
blog, si mette in evidenza quali modalità e quali strategie
metodologiche sono state utilizzate al fine di tradurre in pratica una
“DIDATTICA INTERCULTURALE” in grado di coniugare motivazione,
apprendimento, socializzazione e rispetto delle regole.
Infatti, se da un lato le proposte
raccolte, si riferiscono a un percorso di insegnamento-apprendimento
relativamente ad alcuni concetti aritmetici previsti nei programmi
ministeriali, dall’altro lato utilizzano materiali con i quali i bambini
Rom, per motivi culturali, hanno maggior familiarità, quali il gioco
con le carte, i dadi, il denaro, le auto e la velocità
Questa "ricerca sul campo" che aveva
l’obiettivo di esaminare quali fossero le cause che impedivano
l'acquisizione di conoscenze e l’ apprendimento degli alunni Rom, non ha
la pretesa della ricerca scientifica, ma costituisce una “buona prassi”
che, sperimentata nel tempo, ha dimostrato una sua coerenza e validità
A titolo puramente esemplificativo, presento uno dei
giochi “il trenino dei numeri“ con il relativo testo dal titolo
“Viaggiare fino a 100…….con il trenino dei numeri”
“Viaggiare fino a cento…con il trenino dei numeri”
è un quaderno operativo che propone un percorso didattico relativamente
all’acquisizione della numerazione (base 10) entro il cento, ampiamente
sperimentato ed utilizzato con i bambini rom con questa specifica
difficoltà di apprendimento
Il percorso è suddiviso in quattro
unità che corrispondono ai quattro obiettivi da raggiungere dove il
primo obiettivo è introdotto dal racconto di Gianni Rodari “Il trionfo
dello zero” per proseguire con altre tre brani collegati al racconto di
Rodari.
Il kit si compone del :
- Testo di 110 pagine (formatoA4) con spiegazioni,
esercitazioni scritte, numeri da 0 a 99 in lingua romanés (harvato)
- Un trenino (20 x300cm) composto da 10 vagoni
suddivisi in 2 scompartimenti più la motrice, dove i numeri
riportano lo stesso colore dei regoli e il corrispondente numero in
romanés
- 9 cartoncini rettangolari ripiegabili con i
numeri da 10 a 90
- Un cartellone con la rappresentazione della
filastrocca di Rodari
- 9 automobiline in cartoncino colorato
- Un fischietto, una paletta ed un berretto da
capostazione per l’animazione, la drammatizzazione e simulazione
del gioco
Il percorso può essere utilizzato con
varie modalità :
- a livello preventivo
- a livello integrativo con quanto si sta facendo
con gli altri bambini
- a livello di recupero quando l’alunno non ha
appreso le regole della numerazione in base 10
Inoltre il materiale permette
l’acquisizione dei concetti anche escludendo le esercitazioni scritte
del testo e quindi lavorando soprattutto sull’oralità
Spiegazioni e presentazione dei
materiali da usare sono riportate in modo molto dettagliato nel quaderno
operativo.
Entrare nel mondo dei numeri con il gioco delle
carte
Vorrei continuare nella presentazione
di altri tre giochi con le carte, allo scopo di documentare, attraverso
esempi concreti, come la DIDATTICA INTERCULTURALE, a mio parere, può
considerarsi tale se mette in campo una pluralità di proposte con
metodologie e materiali anche non strutturati, con cui alcuni alunni
potrebbero avere una maggiore familiarità ed interesse.
Se molti bambini rom e anche non rom,
hanno imparato la numerazione entro il cento in modo piacevole e
semplice con “il trenino dei numeri”, lo devono soprattutto ad un loro
compagno rom : Toni.
Questo alunno aveva appreso la
numerazione in base 4/5/6……. e sapeva numerare oralmente e per iscritto
perfettamente e più velocemente anche dei compagni non rom i quali erano
invece condizionati proprio dal fatto che conoscevano già la numerazione
in base 10.
Analizzando attentamente quali fossero
le cause di tali difficoltà, mi sono resa conto che il problema non era
di ordine concettuale, dal momento che Toni era in grado di numerare e
calcolare in una qualsiasi base , ma era una difficoltà esclusivamente
di ordine linguistico, visto che parlava romanès.
Il percorso strutturato, secondo i
quattro obiettivi descritti nel testo “Viaggiare fino a cento…. con il
trenino dei numeri”, ci ha permesso di lavorare non solo sul recupero di
alunni con questa difficoltà, ma, con opportuni accorgimenti, il
percorso è stato utilizzato anche a livello preventivo, tanto che i
bambini di prima elementare, entro dicembre, sapevano già numerare fino
a cento oralmente.
Anche i tre giochi di carte seguenti
hanno tutti un alunno ispiratore : Simone, Emanuele e Marianna, tre
bambini rom di prima elementare che, non avendo seguito il percorso di
pregrafismo della scuola dell’infanzia, non avevano ancora acquisito la
concettualizzazione del segno e del colore, né erano in grado di stare
seduti e rispettare le regole e comunicavano solo in romanés.
Per loro era quasi impossibile
iniziare con le esercitazioni sul quaderno, su un foglio o su una scheda
: qualsiasi proposta diventava incomprensibile, demotivante e fattore di
ansia che si tramutava in irrequietezza e disturbo per tutti.
In questo caso è stato necessario
organizzare la classe in piccoli gruppi che a rotazione giocavano e
lavoravano con le carte : si raggiungevano medesimo obiettivi, ma i
giochi erano più divertenti e favorivano la conoscenza reciproca.
Ognuno dei tre giochi, “SCOPA” “GIOCO
DEL CAMBIO” “CARTA HER”, richiede un mazzo di carte specifico e ognuno
persegue determinato obiettivi.
Il Primo gioco “ A SCOPA” costituisce
un iniziale approccio nel mondo dei segni, utilizza un semplice mazzo di
carte, il simbolo di maggioranza in cartoncino rosso maneggevole e una
tabella per la registrazione delle vincite.
- riconoscere ed associare segni numerici uguali
(discriminazione visiva)
- ricopiare e scrivere autonomamente i numeri da 0
a 9 (pregrafismo)
- contare : in italiano e in romanes ( acquisizione
lingua italiana e valorizzazione
lingua romanés)
- confrontare quantità secondo un rapporto di uno a
uno (equipotenza)
- conoscere ed utilizzare correttamente nel
contesto del gioco il segno di maggioranza, minoranza e uguaglianza
(simbologia)
Solo in un secondo momento e solo dopo
l’interiorizzazione dei concetti si procede con le esercitazioni scritte
e non viceversa.
Le esercitazioni riproposte
successivamente anche nella forma scritta con le relative schede,
riprendono gradualità e simbologia utilizzata nel gioco e quindi la
verifica finale accerta :
- Se l’alunno riconosce i segni numerici uguali
(non se li sa nominare, perché questa non é la finalità del
gioco)
- Se l’alunno segue correttamente il tracciato
- Se l’alunno ricopia autonomamente
- Se l’alunno sa contare correttamente in
italiano e in romanés
- Se l’alunno sa riconoscere la quantità ed
usare il segno di maggioranza/minoranza/uguaglianza
IL Secondo gioco “DEL CAMBIO” entra più nello specifico
nelle abilità numeriche sul piano linguistico e concettuale ed in
particolare sul valore posizionale delle cifre
Si richiede il seguente materiale
:
- Un altro mazzo di carte, diverso da quello del
gioco a scopa;
- un cassetto dei soldi in cartoncino per ogni
bambino (per depositare le vincite) suddiviso in tre settori, ognuno
contraddistinto da tre simboli diversi che rappresentano le unità,
le decine e le centinaia ;
- una scatola che rappresenta la banca, anch’essa
suddivisa in tre parti, contrassegnate dai medesimi simboli dei
settori del cassetto dei soldi contenente le banconote fotocopiate
(1/10/100 euro);
- una tabella per la registrazione delle partite e
l’immancabile segno di maggioranza in cartoncino rosso;
Gli obiettivi di questo secondo gioco
riguardano in modo specifico :
- Riconoscere e nominare i simboli numerici
- Numerare oralmente da 0 a 10
- Individuare le quantità espresse dal numero
- Apprendere ed usare la simbologia relativa a
unità, decine, centinaia
- Acquisisce il concetto di cambio e del valore
posizionale delle cifre
- Utlizzare le quantità secondo 2 criteri : es
6 = 1+1+1+1+1+1 oppure 6 = 5 +1 (primo approccio proprietà
associativa)
Infine il terzo gioco “CARTA HER”
(simile ad un gioco molto conosciuto nel Veneto) ha come obiettivi la
memorizzazione di coppie di numeri che compongono il 10 per acquisire
quell’automatismo di base indispensabile al calcolo veloce strutturato
E’ un gioco molto divertente ed
eccitante : questo terzo mazzo di carte con i simboli numerici varia
quantitativamente a seconda del numero dei partecipanti, tenendo
presente di non superare le 6/8 carte per bambino.
Su ogni carta sono rappresentati i
simboli numerici di una cifra, escludendo lo 0, più una carta chiamata
HER con l’immagine di un asino (her = asino in Romanes)
Il capogioco, dopo aver assegnato ai
giocatori tutte le carte del mazzo, almeno 6, stabilisce la rotazione;
ogni alunno con le carte ricevute, senza mostrarle ai compagni, deve
formare tutte le possibili coppie del 10 ed eliminarle ponendole al
centro del tavolo tenendo in mano le carte che non si possono
abbinare.
A questo punto pesca allora dal
compagno vicino una carta qualsiasi verificando se può formare una
coppia del 10 con una delle sue ; in caso positivo elimina la coppia del
10 appena formata; in caso contrario tiene in mano anche la carta
pescata.
Il suo compagno vicino ripeterà la
stessa operazione pescando da lui e così procedendo, vengono eliminate
tutte le coppie del 10.
I giocatori che via via rimangono
senza carte, avendo accoppiato ed eliminato le carte, sono salvi, mentre
un solo giocatore si troverà in mano la carta HER, che dovrà eseguire
una simpatica e spiritosa “penitenza” stabilita dai compagni vincitori.
Di Sucar Drom (del 12/09/2007 @ 09:57:39, in blog, visitato 1663 volte)
Milano, l'illegalità dilaga
«Il Comune di Milano non può ricollocare i rom sgomberati da campi abusivi,
perché all'emergenza non si risponde ricollocando l'emergenza». Lo ha detto il
vicesindaco De Corato, ospite ai lavori della Commissione consiliare sulla
sicurezza. L'ipotesi di trovare per i Rom sgomberati una nuova sistemazione in
aree adeguate e controllate era stata inserita in una mozione bipartisan votata
a larga maggioranza dal Consiglio comunale il 18 giugno, i primi firmatari erano
Aldo Brandirali (Fi) e Carmela Rozza (Ulivo)...
Toc toc... Vaticano dove sei?
C’è un aspetto del dibattito sulla sicurezza che non può non colpire. Nel
frastuono provocato dai proclami che stanno spaccando il centrosinistra, e
dalle fiammate che partono dal fronte del centrodestra, manca quasi del tutto
una voce, quella che si è sempre schierat...
Carabinieri: lavavetri? Non c'è nessun racket!
All'inizio venne Cofferati. Nell'autunno del 2005 il sindaco di Bologna lanciò
una campagna contro i lavavetri. Secondo lui c'era un racket e bisognava
colpirlo. I carabinieri si misero alla ricerca del racket e dopo qualche tempo
dovettero smentire la tesi del sindaco...
Livorno, un attentato razzista? Il perito del tribunale lo sta provando
I funerali dei quattro bambini morti nell'incendio di Pian di Rota si terranno
venerdì prossimo, 14 Settembre, alle ore 11. Il luogo fissato per la cerimonia,
presieduta da un sacerdote ortodosso rumeno, è il Duomo di Livorno. Le famiglie
saranno chiamate a decidere, nei prossimi giorni, se tumulare i corpi al
cimitero di Livorno o in Romania. Verrà inoltre inoltrata al Giudice una
richiesta per la partecipazione dei genitori - att...
Pavia, l'assedio razzista
Al grido «riprendeteveli, sono zingari» e addosso t-shirt con scritto «rom
animali», nei Comuni del pavese impazza la protesta contro gli sgomberati
dell'ex Snia. La polizia li salva dal linciaggio. L'estrema destra e la Lega
aizzano la rivolta. «Giovanni, vieni subito, qua fuori c'è gente cattiva che
vuole ammazzarci. Chiama tu la polizia. I bambini piangono, abbiamo tanta
paura». Si è infranta così l'illusione della prima notte tranqui...
L'Opera Nomadi risponde alle accuse
Le parole di Santino Spinelli, docente di lingua e cultura romanì all'Università
di Trieste, prima, e di Nazzareno Guarnieri, rom abruzzese, poi, non lasciano
indifferente Renata Paolucci, segretaria nazionale dell'Opera Nomadi e
presidente della sezione di Padova, che torna a rispondere a chi chiede ai
dirigenti di Opera Nomadi di dimettersi e riconsegnare l'associazione a Rom e
Sinti. "Sono esterrefatta dalle sue affermazioni contro la mia persona e sul
lavoro della sezione di Padova. - risponde Paolu...
Da
RomSinti@Politica
Pubblichiamo una
comunicazione organizzativa di persone e associazioni si occuperanno della
cerimonia di sepoltura dei quattro bambini morti nel rogo a Livorno.
La Diocesi di Livorno con
la Caritas, i Salesiani e la comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la
Prefettura ed il Comune di Livorno stanno attrezzando un area per
l’accoglienza delle diverse comunità rom provenienti dall’Italia.
Tutte le comunità rom
che arriveranno venerdì mattina per i funerali devono parcheggiare i propri
mezzi presso l’area attrezzata in VIA DEL LEVANTE (area luna park e
circo) che si trova in zona COTETO - SALVIANO.
Uscendo dalla variante
Aurelia direzione Salviano – Livorno, incontrerete i cartelli che segnalano
l’area.
E’ importante che i
diversi gruppi si rechino lì con i mezzi ed usino il servizio di pullman per il
Duomo messo a disposizione per l’occasione.
Il Duomo infatti si trova
in una piccola piazza al centro della città dove è VIETATO PARCHEGGIARE.
Per non essere multati è
stato organizzato un servizio di autobus dall’area attrezzata nella quale ci
saranno ad accogliere le persone i volontari delle associazioni rom, dei
salesiani e di africa insieme.
Le persone che desiderano
partecipare al funerale DEVONO COMUNICARLO.
Venerdì c’è il pranzo
funebre con i familiari presso l’area attrezzata.
Nell’area POSSONO
pernottare solo i familiari dei quattro bambini.
Per ulteriori informazioni
contattare Demir Mustafà del Comitato Rom e Sinti Insieme alle seguenti e
mail:
d.mustafa@accoglienzatoscana.it
demir.rom@gmail.com
Di Fabrizio (del 14/09/2007 @ 10:05:47, in Europa, visitato 1817 volte)
Da
Abitare a Roma
Francia, Germania e Spagna sembrano essere più avanti nella ricerca di
una soluzione efficace
di Laura Roxana Neamtu
La vicenda dei quattro bambini Rom morti nella periferia di Livorno, nella notte
di venerdi, 10 agosto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da mesi
si discute del problema nomadi in Italia, ma questa volta la questione è
diventata un caso politico a livello europeo.
E stato l’intervento del presidente del Consiglio, Romano Prodi, in seguito alla
tragedia di Livorno ad innescare una reazione a catena. “Quello dei Rom - ha
affermato il premier - è un problema politico. L’Europa ha risolto molti
problemi interetnici, ma non quello dei rom.”
La Commissione Europea, nelle vesti di Katharina Von Schnurbein, portavoce del
Commissario agli Affari sociali e alle Pari Opportunità ha risposto per le rime:
"Dal 2000 esiste una legislazione sul tema, la direttiva contro la
discriminazione basata sulla razza e le origini etniche. Attualmente stiamo
valutando l'effettiva trasposizione della direttiva (nella legislazione dei
singoli stati) e lo scorso giugno abbiamo inviato una notifica formale
(equivalente al primo passo di un procedimento di infrazione, ndr) a 14 stati
membri, inclusa l'Italia".
Pronta la replica del Ministero dell’Interno, il quale precisa che la direttiva
in questione è già stata applicata nel 2003, con il decreto legislativo nr. 215,
ritenuto non soddisfacente su tre aspetti, che però “non riguardano la specifica
questione dei rom”.
Due punti di vista contrapposti, quindi, quella dell’Italia e della C.E., sulla
gestione italiana della questione rom. Vedute diverse, che non tolgono però il
fatto che l’Italia si sta effettivamente trascinando addosso, oramai da anni, un
problema che oggi viene comunemente - e non a a caso- definito “emergenza rom”.
In Italia sono 160 mila, di cui 70 mila con cittadinanza italiana e 90 mila
provenienti dai Balcani; un popolo con una alta percentule di minori ( ben 60% )
che vive in condizioni igienico- sanitarie pessime: spesso nei campi rom
autorizzati e controllati dal comuni( all’incirca un centinaio in tutto il
paese); più spesso ancora nei campi abusivi dove “spuntano” roulotte, tende,
strutture di legno e metallo senza alcun tipo di sicurezza e dove accade, non
poche volte, che bimbi piccoli perdano la vita a causa di una stufa o di una
bombola di gas. Eppure il Viminale dichiara di aver applicato la direttiva della
Commissione Europea, la direttiva 2000/43/CE del 29 giugno 2000 che attua il
principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza
e dall’origine etnica. Perché le buone intenzioni non hanno avuto altrettanto
buoni risultati? Forse perché la direttiva in questione non indica un modello
esecutivo unico per fronteggiare la questione rom. Questo è quanto risulta dalla
dichiarazione di Maria Ochoa-Llido, responsabile del Dipartimento rom e migranti
del Consiglio d’Europa, secondo la quale ”purtroppo non esiste un modello unico
per affrontare la questione. La situazione varia da paese a paese e ogni governo
affronta la questione con un proprio approccio politico”.
E pare che le soluzioni adottate dagli altri paesi della CE non abbiano prodotto
i risultati sperati, ma almeno su qualche punto risultino soddisfacenti:
prendiamo il caso della Spagna, con una delle comunità gitane più popolose( qusi
800mila persone): qui i campi nomadi non esistono quasi più, la maggior parte
dei rom vivono in affitto nei condomini popolari o in case di proprietà, chi non
riesce a trovare un impiego riceve un sussidio di quasi 700 euro al mese per sei
mesi. Resta comunque alto il tasso di criminalità, ma non si può certo parlare
di emergenza rom.
Anche la Francia pare sia riucita a affrontare la questione con la legge Besson
del 2000 e quella voluta nel febbraio 2003 dal attuale presidente, Nicolas
Sarkozy. La legge Besson prevede che ogni comune con più di cinquemila abitanti
sia dotata di un’ area di accoglienza, la legge sulla sicurezza interna voluta
da Nicolas Sarkozy contempla sanzioni pesanti per chi non rispetta le regole dei
campi.
Spesso però molti gitani vivono in case popolari, lavorano e se sono disoccupati
per sei mesi, ricevono un sussidio; i diritti sono però accompagnati dai doveri:
l’accattonaggio e l’elemosina sono vietati e per i genitori che non mandano i
figli a scuola il diritto alla casa, agli assegni familiari, e al sussidio in
caso di disoccupazione si trasforma in una bolla di sapone.
I 130mila rom che vivono invece in Germania sono considerati per legge
“minoranza nazionale”, il che implica il fatto che i rom dispongono di molti più
diritti, rispetto ai “nomadi” italiani- in Italia la minoranza rom non è
considerata minoranza nazionale- ma anche di altrettanti doveri Secondo i
Rapporti del Consiglio Europeo in Italia invece “non si riscontra a livello
nazionale un coordinamento. E in assenza di una guida a livello nazionale, la
questione non potrà mai essere affrontata in modo valido”
Di Fabrizio (del 15/09/2007 @ 09:39:08, in scuola, visitato 1849 volte)
Da Bandiera Gialla
Il concorso, voluto dalla Commissione europea, è riservato ai ragazzi dai 12 ai 18 anni
red.
Hai tra i 12 e i 14 anni? O tra i 15 e i 18 anni? Crea un gruppo di almeno 4 persone più un adulto. Realizza un poster contro le discriminazioni in Europa. Consegna il tuo poster entro il 31 ottobre 2007. Se vinci, sarai ospite della Commissione Europea. Nell'Anno europeo per le Pari Opportunità, infatti, la Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza della Commissione europea ha indetto il concorso "L'Unione Europea e la non discriminazione". Il concorso intende promuovere la conoscenza dei temi legati al principio di non discriminazione sancito nell'art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, attraverso la realizzazione di un poster che li illustri graficamente. Il poster (su un foglio A2 dimensioni 42X59 cm) non deve essere piegato perché può essere utilizzato in futuro (per la consegna deve essere utilizzato un tubo).L'obiettivo finale è che i giovani acquisiscano una conoscenza più approfondita del principio di non discriminazione e siano in grado di promuoverlo e difenderlo. I partecipanti, divisi in due gruppi di età (12-14 anni e 15-18 anni) dovranno formare delle squadre composte da un minimo di 4 giovani più un adulto. Il termine ultimo per potersi iscrivere è lunedì 15 ottobre mentre per l’invio dei poster si ha tempo sino a mercoledì 31 ottobre 2007. Le squadre finaliste saranno invitate a Roma e, in caso di selezione, alle finali europee di Bruxelles per la cerimonia di premiazione finale, ospiti del Vice Presidente della Commissione Europea Franco Frattini. E’ attivo il sito web www.eurogiovane.eu su cui trovare una serie di documenti utili per il concorso (presentazione, calendario, regolamento, kit pedagogici, quiz, moduli per l’iscrizione e la partecipazione). Il coordinamento del concorso sul piano nazionale è affidato all’Ufficio di Rappresentanza della Commissione Europea mentre l’organizzazione logistica è assicurata dall’Associazione Culturale Affabulazione. Per informazioni Ass. Cult. Affabulazione P.zza M. V. Agrippa, 7 h 00121 - Ostia Lido (Roma) Tel./Fax 06/86.90.35.40 www.eurogiovane.eu e-mail ufficiale: italia@eurogiovane.eu cell. 339/498.46.69 (Filippo Lange)
Di Sucar Drom (del 16/09/2007 @ 09:38:00, in blog, visitato 1693 volte)
Il volontariato onesto va rispettato e aiutato quello discutibile va superato!
Dopo l'intervento di Nazzareno Guarnieri (Presidente dell'Opera Nomadi Abruzzo)
e quello di Renata Paolucci (Segretaria Nazionale dell'Opera Nomadi e Presidente
della Sezione di Padova) e Roberto Costa (Consigliere Nazionale dell'Opera
Nomadi), pubblichiamo l'intervento del Professor Santino Spinelli che alcuni
giorni fa è stato applaudito al Festival Letteratura 2008.
La barchetta che trasporta la ciurma dei buoni samaritani autoreferenziali sta
affondando... Dopo decenni di arroganza e di interlocuzione privilegiata presso
le istituzioni i risultati sono sotto gli occhi di tu...
Consiglio d'Europa: inadeguate le politiche italiane per i Rom e i Sinti
Inadeguatezza dei campi, sgomberi forzati ed espulsioni, assenza di alloggi
permanenti per i 140.000 Rom, Sinti che vivono stabilmente nel nostro Paese.
Il Consiglio d'Europa, per bocca del suo vice segretario generale Maud de Boer
Buquicchio, che ha incontrato ieri il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo
Ferrero, bacchetta l'Italia, contestando in sostanza al nostro Paese la mancanza
di adeguate politiche di integrazione ...
Anche don Colmegna digiuna per i Rom rumeni
Digiunano da lunedì per dare sfogo ad un "profondo senso di impotenza". Don
Rigoldi, presidente di Comunità Nuova, e Don Colmegna, presidente della Casa
della Carità, cercano da tempo soluzioni al 'problema rom', di sicurezza per i
cittadini milanesi e di vivibilità per quelli rumeni.
Impegnati soprattutto con i num...
Un minuto di silenzio per ricordare Eva, Danchiu, Mengji e Tutsa
La Segreteria del Comitato Rom e Sinti Insieme, riunita oggi a Bologna, ha
aderito all'iniziativa del Comune di Livorno che farà osservare a tutta la città
un minuto di silenzio, all'inizio del funerale di Eva, Danchiu, Mengji e Tutsa.
Invitiamo tutti i Rom e i Sinti e tutte le persone che si vogliano unire al
dolore dei famigliari di osservare un minuto di silenzio, a partire dalle ore
11.00 di domani 14 settembre 2007.
Le ossequie si terranno nella Cattedrale di Livorno, con rito ortodosso. Ai
funerali saranno presenti anche il sottosegretario di Stato romeno, Gruia Bumbu,
e decine di autorità politiche proveni...
Reggio Calabria, Scopelliti (AN) sconfessa la sinistra nei fatti
Per alcuni è “Peppe Show”. Per altri un post-fascista, quello del “credere-obbedire-ballare”.
Ma su certi argomenti il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, non ha
alcuna voglia di scherzare. E, in tempi di strette di centrosinistra su
mendicanti e lavavetri, avanza politiche e argomenti degni di un esponente “radical”.
“Invece di darci galloni da sceriffo,...
Sardegna, proposta bipartisan per una Legge Regionale
Una legge firmata da Luciano Uras, capogruppo di Rifondazione, Carlo Sanjust di
Forza Italia e Alessandro Frau, Progetto Sardegna e presidente della Commissione
Diritti civili indica una serie di interventi regionali (nella disciplina e
nelle risorse) e locali (nella gestione) “a favore delle minoranze etniche
nomadi” – è stata illustrata alcuni giorni fa in una conferenza stampa.
Riguarda soprattutto le comunità Rom, la cui presenza costituisce un innegabile
problema di convivenza (diverse trazioni socio-culturali, diverse abitudini,
spesso conflittuali, con le pop...
Bolzano, infuria la polemica per le assegnazione di alloggi popolari a Sinti,
Rom e immigrati
Da alcune settimane continuano le polemiche a Bolzano sui processi di
integrazione abitativa delle famiglie Sinte e Rom. La polemica si è scatenata
dopo l’intervento del Direttore della Caritas e dell’Assessore alle Politiche
Sociali del Comune di Bolzano che accusavano l’IPES (azienda locale per gli
alloggi popolari) di concentrare Rom, Sinti ed immigrati.
«Sono d’accordo sui rilievi mossi all’Ipes dal direttore della Caritas Mauro
Randi - precisa l’assessore ...
Pavia, la Lega Nord contro il Prefetto
A Pavia per i Rom Rumeni la situazione è drammatica, come abbiamo riportato
ampiamente nei giorni scorsi. Ma dobbiamo plaudire l’opera del Prefetto, dottor
Paolo Padoin, che ha cercato di trovare soluzioni ad un dramma che coinvolge
decine di famiglie Rom Rumene, sgomberate da una zona degradata della città. Il
Prefetto si è impegnato anche in prima persona, ospitando nella propria casa una
famiglia con diversi bambini.
Inevitabile la reazione della Lega Nord che ha strumentalizzato la vicenda. «È
sconcertante che il Governo non si d...
Bolzano, Birelli Lagrene: la sua musica mi rapì
Sabato sera sono andata alla festa organizzata dall'associazione culturale sinta
"Nevo Drom", per un incontro di conoscenza reciproca e di festa insieme. Musica
e gastronomia sinta è stata la formula accattivante per far si che gagi (noi) e
sinti (“zingari”) si mescolassero in allegria, superando paure e pregiudizi
assurdi e discriminanti.
Dopo un concertino iniziale di intrattenimento del gruppo “U Sinto” di Bolzano
che ha riscaldato l'atmosfera con musiche zigane, alle 21 circa ...
Livorno, il giorno del dolore
Si piange di fronte a quelle piccole bare bianche, ci si dispera pensando a
quelle vite spezzate sul nascere. Ci si domanda perchè ad Eva, Danchiu, Mengji e
Tutsa, che avevano tra i 4 ed i 10 anni, la vita, quella tragica notte tra il 10
e l'11 agosto, non ha dato scampo.
Se ne sono andati così, morti carbonizzati in un piccolo insediamento Rom fatto
di quattro - cinque baracche sotto un cavalcavia alla periferia di Livorno. Poi
però, in tanti, uomini e donne, madri, ...
Di Fabrizio (del 17/09/2007 @ 10:09:38, in media, visitato 2228 volte)
Ricevo da Claudio Bernieri
Nell'ambito della festa “SCOPRENDO COREA”, organizzata dalla Circoscrizione 1
del Comune di Livorno assieme alle realtà territoriali e che si terrà
nell'omonimo quartiere di Livorno nei giorni 20/21/22 settembre (piazza Saragat,
accanto al Pam), l’Associazione don Nesi/Corea promuove una iniziativa dedicata
al popolo rom.
L’Associazione, da sempre attenta e sensibile alle problematiche e alle realtà
che caratterizzano il popolo rom, intende così portare il proprio contributo ad
una riflessione che possa coinvolgere tutti, cittadini ed istituzioni, anche in
seguito alla tragedia dell’11 agosto dove quattro bambini persero la vita
nel rogo a poca distanza dal quartiere Corea.
La sera del 22 settembre - alle 20,45 – sarà proiettato, gratuitamente, in
piazza Pam nel quartiere Corea, il film-documentario “MIRACOLO ALLA SCALA”,
scritto, girato e diretto da Claudio Bernieri.
Il film racconta la vita dei musicisti rom che
suonano sui mezzi di trasporto milanesi. Ed è la
storia di una piccola musicista rom che sogna di
diventare una ballerina.
Il film è interpretato dal musicista rom
“Director” Marian Badeanu e dai suoi figli
Loredana e Ciprian, con la partecipazione di
decine di suonatori provenienti dal campo nomadi
di via Barzaghi –Triboniano a Milano, una vera
favela.
A metà strada tra il reportage e un remake di
“Miracolo a Milano” di De Sica e Zavattini, il
film è uno spaccato neorealista tra integrazione
e marginalità sociale.
La proiezione sarà preceduta dalla presentazione
del regista Claudio Bernieri e l’intera serata
sarà dedicata a Lenuca, Danchiu, Dengi e Eva, i
quattro bambini morti che ancora a lungo ci
ricorderanno quanto siano in agguato i veleni di
una antropologia del disprezzo e il rischio di
una disumanizzazione di massa nei confronti
dell’altro.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Ufficio stampa Stefano Romboli tel. 349 8123460
tel. 0586 424637
e.mail: fondazione@fondazionenesi.org
Stefano
e.mail: kubrick2000@libero.it
Di Fabrizio (del 19/09/2007 @ 09:41:33, in Europa, visitato 1711 volte)
Si possono trovare scritte contro i Turchi e contro i Rom sui muri di Sofia, come dappertutto nei Balcani. Ma in Bulgaria gli slogan sono transitati ad un livello superiore ed appaiono sulle fiancate delle macchine.
Come i suoi vicini balcanici, la Bulgaria ha una significativa popolazione di minoranza, inclusa l'etnia Turca (circa il 10% della popolazione) e Rom (forse oltre l'8%). L'etnia Turca ha creato un potente partito, il Movimento per i Diritti e la Libertà, che è presente nella coalizione di governo e conta ministri in posizioni chiave. Il suo successo ha generato risentimento nella maggioranza della popolazione. I Rom [...]non hanno virtualmente partito e soffrono discriminazioni a tutti i livelli della società, in Bulgaria come negli altri stati europei.
Nel 2005, gli slogan dipinti sui muri si evolserono in un nuovo partito politico, Ataka. Fondato da Volen Siderov, proprietario di una stazione TV, sull'onda del successo di Silvio Berlusconi in Italia, Ataka ha capitalizzato i sentimenti anti-governativi, la percezione pubblica di corruzione attorno al partito dell'etnia Turca, e un profondo sentimento di razzismo. Il mantra della sua campagna elettorale fu il piuttosto scontato "La Bulgaria ai Bulgari" (non è chiaro se qualcuno recentemente abbia fatto un'offerta in questo senso). Secondo una ricerca del Comitato di Helsinki in Bulgaria, le attitudini negative verso le minoranze etniche sono gradualmente ma significativamente scese dal 1992 al 1997. Alla domanda se si potesse appoggiare un valido candidato Rom, per esempio, l'82% delle risposte erano no nel 1992,ma soltanto il 66% nel 1997. Nel 2005 col sorgere di Ataka, la percentuale di no risalì al 76%.
Ataka ha ottenuto l'8% dei voti nelle elezioni del 2005. Alcuni sondaggi hanno mostrato che la sua popolarità è precipitosamente cresciuta sino al 14%, in occasione delle elezioni per il Parlamento Europeo del 2007. I rappresentanti di Ataka nel Parlamento Europeo hanno formato una coalizione chiamata Identità Tradizione e Sovranità, assieme a partiti come il Fronte Nazionale Francese, i neo-fascisti Italiani, e lo xenofobo Partito Liberale Austriaco. Una coalizione multinazionale di xenofobi può sembrare una contraddizione in termini, ma il progetto europeo di integrazione ha generato una strana prole.
Per quanto il razzismo permei le attitudini e le istituzioni bulgare, Ataka non ha portato ad una significativa crescita della violenza, e non ha trasformato il panorama politico del paese. Effettivamente, sembra come se Ataka si sia trasformata. Con il supporto stagnante e forse declinante, il partito cerca aiuto nei collegi elettorali da opporre alla coalizione governativa che include realisti, ex-comunisti e pro turchi.. Questo potrebbe spiegare l'apparizione nella stazione TV di Ataka di temi legati alla comunità Rom. John Feffer is the co-director of Foreign Policy In Focus at the Institute for Policy Studies
Di Fabrizio (del 19/09/2007 @ 23:06:48, in Italia, visitato 1521 volte)
Da
Cittàpertutti
Comunicato stampa: Dopo i neofascisti di F.N. ora arrivano Borghezio e gli
incendiari di Opera
Dichiarazione di Luciano Muhlbauer (consigliere regionale Prc- Se)
L’inverno scorso, nella città di Opera, alle porte di Milano, si consumò
qualcosa di inquietante. Un gruppo di cittadini inferociti per la presenza
temporanea di alcune famiglie rom e abilmente strumentalizzati da esponenti
leghisti e di estrema destra, prima diede fuoco alle tende della protezione
civile, poi sostenne un prolungato assedio al campo e, infine, riuscì ad averla
vinta. In altre parole, le istituzioni e la civiltà si arresero e i
professionisti dell’odio e della xenofobia incassarono in piena impunità una
vittoria politica senza precedenti.
Quanti segnalarono che quella vicenda non rappresentava una parentesi, ma
rischiava di trasformarsi concretamente in un modello da emulare, furono
accusati di allarmismo, se non apertamente derisi. Eppure, a distanza di soli
sei mesi, il seme nefasto del rogo di Opera sta dando i suoi frutti avvelenati,
a partire da quanto sta accadendo nella provincia pavese, in particolare a Pieve
Porto Morone. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, ecco arrivare il suggello
formale: oggi il Comitato “Opera Sicura”, creatura dei settori più retrivi della
Lega, annuncia che venerdì prossimo scenderà a Pieve, portandosi il solito
razzista a tempo pieno, cioè Borghezio, evidentemente ansioso di recuperare
visibilità dopo il lancio del maiale-day ad opera di Calderoli.
Ormai i pochi rom rimasti a Pieve, tra cui molti bambini, sono diventati carne
da cannone nella feroce competizione tra i neofascisti e gli xenofobi della Lega
Nord. E così alcuni giorni dopo la parata delle teste rasate di Forza Nuova, la
Lega rilancia nel modo peggiore. La sindaca-sceriffo di Pavia può essere propria
fiera del suo operato!
Noi crediamo fermamente che la misura sia definitivamente colma e che non possa
essere tollerata una seconda Opera. E non è una questione che riguarda soltanto
la sinistra o qualche “sociologo d’accatto”. No, riguarda in primis le
istituzioni e la tenuta del tessuto democratico.
Ecco perché chiediamo ai responsabili istituzionali, a tutti i livelli, di
mettere finalmente un freno e porre fine alla tolleranza. Un discorso è l’incazzatura
di cittadini, anche se sfociata in un’isteria reazionaria, altro è quello della
crescente attività organizzata di neofascisti e razzisti.
Ai cittadini democratici e antifascisti lombardi chiediamo di fare la loro parte
e di partecipare alla mobilitazione che le associazioni di Pavia stanno
preparando per il 29 settembre.
Milano, 19 settembre 2007
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