Buon divertimento da Maria Grazia
Dicati
Nell’articolo “ I bambini rom/sinti
imparano LA MATEMATICA anche GIOCANDO A CARTE”, già pubblicato in questo
blog, si mette in evidenza quali modalità e quali strategie
metodologiche sono state utilizzate al fine di tradurre in pratica una
“DIDATTICA INTERCULTURALE” in grado di coniugare motivazione,
apprendimento, socializzazione e rispetto delle regole.
Infatti, se da un lato le proposte
raccolte, si riferiscono a un percorso di insegnamento-apprendimento
relativamente ad alcuni concetti aritmetici previsti nei programmi
ministeriali, dall’altro lato utilizzano materiali con i quali i bambini
Rom, per motivi culturali, hanno maggior familiarità, quali il gioco
con le carte, i dadi, il denaro, le auto e la velocità
Questa "ricerca sul campo" che aveva
l’obiettivo di esaminare quali fossero le cause che impedivano
l'acquisizione di conoscenze e l’ apprendimento degli alunni Rom, non ha
la pretesa della ricerca scientifica, ma costituisce una “buona prassi”
che, sperimentata nel tempo, ha dimostrato una sua coerenza e validità
A titolo puramente esemplificativo, presento uno dei
giochi “il trenino dei numeri“ con il relativo testo dal titolo
“Viaggiare fino a 100…….con il trenino dei numeri”
“Viaggiare fino a cento…con il trenino dei numeri”
è un quaderno operativo che propone un percorso didattico relativamente
all’acquisizione della numerazione (base 10) entro il cento, ampiamente
sperimentato ed utilizzato con i bambini rom con questa specifica
difficoltà di apprendimento
Il percorso è suddiviso in quattro
unità che corrispondono ai quattro obiettivi da raggiungere dove il
primo obiettivo è introdotto dal racconto di Gianni Rodari “Il trionfo
dello zero” per proseguire con altre tre brani collegati al racconto di
Rodari.
Il kit si compone del :
- Testo di 110 pagine (formatoA4) con spiegazioni,
esercitazioni scritte, numeri da 0 a 99 in lingua romanés (harvato)
- Un trenino (20 x300cm) composto da 10 vagoni
suddivisi in 2 scompartimenti più la motrice, dove i numeri
riportano lo stesso colore dei regoli e il corrispondente numero in
romanés
- 9 cartoncini rettangolari ripiegabili con i
numeri da 10 a 90
- Un cartellone con la rappresentazione della
filastrocca di Rodari
- 9 automobiline in cartoncino colorato
- Un fischietto, una paletta ed un berretto da
capostazione per l’animazione, la drammatizzazione e simulazione
del gioco
Il percorso può essere utilizzato con
varie modalità :
- a livello preventivo
- a livello integrativo con quanto si sta facendo
con gli altri bambini
- a livello di recupero quando l’alunno non ha
appreso le regole della numerazione in base 10
Inoltre il materiale permette
l’acquisizione dei concetti anche escludendo le esercitazioni scritte
del testo e quindi lavorando soprattutto sull’oralità
Spiegazioni e presentazione dei
materiali da usare sono riportate in modo molto dettagliato nel quaderno
operativo.
Entrare nel mondo dei numeri con il gioco delle
carte
Vorrei continuare nella presentazione
di altri tre giochi con le carte, allo scopo di documentare, attraverso
esempi concreti, come la DIDATTICA INTERCULTURALE, a mio parere, può
considerarsi tale se mette in campo una pluralità di proposte con
metodologie e materiali anche non strutturati, con cui alcuni alunni
potrebbero avere una maggiore familiarità ed interesse.
Se molti bambini rom e anche non rom,
hanno imparato la numerazione entro il cento in modo piacevole e
semplice con “il trenino dei numeri”, lo devono soprattutto ad un loro
compagno rom : Toni.
Questo alunno aveva appreso la
numerazione in base 4/5/6……. e sapeva numerare oralmente e per iscritto
perfettamente e più velocemente anche dei compagni non rom i quali erano
invece condizionati proprio dal fatto che conoscevano già la numerazione
in base 10.
Analizzando attentamente quali fossero
le cause di tali difficoltà, mi sono resa conto che il problema non era
di ordine concettuale, dal momento che Toni era in grado di numerare e
calcolare in una qualsiasi base , ma era una difficoltà esclusivamente
di ordine linguistico, visto che parlava romanès.
Il percorso strutturato, secondo i
quattro obiettivi descritti nel testo “Viaggiare fino a cento…. con il
trenino dei numeri”, ci ha permesso di lavorare non solo sul recupero di
alunni con questa difficoltà, ma, con opportuni accorgimenti, il
percorso è stato utilizzato anche a livello preventivo, tanto che i
bambini di prima elementare, entro dicembre, sapevano già numerare fino
a cento oralmente.
Anche i tre giochi di carte seguenti
hanno tutti un alunno ispiratore : Simone, Emanuele e Marianna, tre
bambini rom di prima elementare che, non avendo seguito il percorso di
pregrafismo della scuola dell’infanzia, non avevano ancora acquisito la
concettualizzazione del segno e del colore, né erano in grado di stare
seduti e rispettare le regole e comunicavano solo in romanés.
Per loro era quasi impossibile
iniziare con le esercitazioni sul quaderno, su un foglio o su una scheda
: qualsiasi proposta diventava incomprensibile, demotivante e fattore di
ansia che si tramutava in irrequietezza e disturbo per tutti.
In questo caso è stato necessario
organizzare la classe in piccoli gruppi che a rotazione giocavano e
lavoravano con le carte : si raggiungevano medesimo obiettivi, ma i
giochi erano più divertenti e favorivano la conoscenza reciproca.
Ognuno dei tre giochi, “SCOPA” “GIOCO
DEL CAMBIO” “CARTA HER”, richiede un mazzo di carte specifico e ognuno
persegue determinato obiettivi.
Il Primo gioco “ A SCOPA” costituisce
un iniziale approccio nel mondo dei segni, utilizza un semplice mazzo di
carte, il simbolo di maggioranza in cartoncino rosso maneggevole e una
tabella per la registrazione delle vincite.
- riconoscere ed associare segni numerici uguali
(discriminazione visiva)
- ricopiare e scrivere autonomamente i numeri da 0
a 9 (pregrafismo)
- contare : in italiano e in romanes ( acquisizione
lingua italiana e valorizzazione
lingua romanés)
- confrontare quantità secondo un rapporto di uno a
uno (equipotenza)
- conoscere ed utilizzare correttamente nel
contesto del gioco il segno di maggioranza, minoranza e uguaglianza
(simbologia)
Solo in un secondo momento e solo dopo
l’interiorizzazione dei concetti si procede con le esercitazioni scritte
e non viceversa.
Le esercitazioni riproposte
successivamente anche nella forma scritta con le relative schede,
riprendono gradualità e simbologia utilizzata nel gioco e quindi la
verifica finale accerta :
- Se l’alunno riconosce i segni numerici uguali
(non se li sa nominare, perché questa non é la finalità del
gioco)
- Se l’alunno segue correttamente il tracciato
- Se l’alunno ricopia autonomamente
- Se l’alunno sa contare correttamente in
italiano e in romanés
- Se l’alunno sa riconoscere la quantità ed
usare il segno di maggioranza/minoranza/uguaglianza
IL Secondo gioco “DEL CAMBIO” entra più nello specifico
nelle abilità numeriche sul piano linguistico e concettuale ed in
particolare sul valore posizionale delle cifre
Si richiede il seguente materiale
:
- Un altro mazzo di carte, diverso da quello del
gioco a scopa;
- un cassetto dei soldi in cartoncino per ogni
bambino (per depositare le vincite) suddiviso in tre settori, ognuno
contraddistinto da tre simboli diversi che rappresentano le unità,
le decine e le centinaia ;
- una scatola che rappresenta la banca, anch’essa
suddivisa in tre parti, contrassegnate dai medesimi simboli dei
settori del cassetto dei soldi contenente le banconote fotocopiate
(1/10/100 euro);
- una tabella per la registrazione delle partite e
l’immancabile segno di maggioranza in cartoncino rosso;
Gli obiettivi di questo secondo gioco
riguardano in modo specifico :
- Riconoscere e nominare i simboli numerici
- Numerare oralmente da 0 a 10
- Individuare le quantità espresse dal numero
- Apprendere ed usare la simbologia relativa a
unità, decine, centinaia
- Acquisisce il concetto di cambio e del valore
posizionale delle cifre
- Utlizzare le quantità secondo 2 criteri : es
6 = 1+1+1+1+1+1 oppure 6 = 5 +1 (primo approccio proprietà
associativa)
Infine il terzo gioco “CARTA HER”
(simile ad un gioco molto conosciuto nel Veneto) ha come obiettivi la
memorizzazione di coppie di numeri che compongono il 10 per acquisire
quell’automatismo di base indispensabile al calcolo veloce strutturato
E’ un gioco molto divertente ed
eccitante : questo terzo mazzo di carte con i simboli numerici varia
quantitativamente a seconda del numero dei partecipanti, tenendo
presente di non superare le 6/8 carte per bambino.
Su ogni carta sono rappresentati i
simboli numerici di una cifra, escludendo lo 0, più una carta chiamata
HER con l’immagine di un asino (her = asino in Romanes)
Il capogioco, dopo aver assegnato ai
giocatori tutte le carte del mazzo, almeno 6, stabilisce la rotazione;
ogni alunno con le carte ricevute, senza mostrarle ai compagni, deve
formare tutte le possibili coppie del 10 ed eliminarle ponendole al
centro del tavolo tenendo in mano le carte che non si possono
abbinare.
A questo punto pesca allora dal
compagno vicino una carta qualsiasi verificando se può formare una
coppia del 10 con una delle sue ; in caso positivo elimina la coppia del
10 appena formata; in caso contrario tiene in mano anche la carta
pescata.
Il suo compagno vicino ripeterà la
stessa operazione pescando da lui e così procedendo, vengono eliminate
tutte le coppie del 10.
I giocatori che via via rimangono
senza carte, avendo accoppiato ed eliminato le carte, sono salvi, mentre
un solo giocatore si troverà in mano la carta HER, che dovrà eseguire
una simpatica e spiritosa “penitenza” stabilita dai compagni vincitori.