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DIVERSE METODOLOGIE PER LA DIDATTICA INTERCULTURALE
Di Fabrizio (del 11/09/2007 @ 09:38:39, in scuola, visitato 1985 volte)

Buon divertimento da Maria Grazia Dicati
 

Nell’articolo “ I bambini rom/sinti imparano LA MATEMATICA anche GIOCANDO A CARTE”, già pubblicato in questo blog, si mette in evidenza  quali modalità e quali strategie metodologiche sono state utilizzate al fine di tradurre in pratica una “DIDATTICA INTERCULTURALE” in grado  di coniugare motivazione, apprendimento, socializzazione e rispetto delle regole.

Infatti, se da un lato le proposte raccolte, si riferiscono a un percorso di insegnamento-apprendimento relativamente ad alcuni concetti aritmetici previsti nei programmi ministeriali, dall’altro lato utilizzano materiali con i quali i bambini Rom, per motivi culturali, hanno maggior familiarità, quali il gioco con le carte, i dadi, il denaro, le auto e la velocità

Questa  "ricerca sul campo" che aveva l’obiettivo di esaminare quali fossero le cause che impedivano l'acquisizione di conoscenze e l’ apprendimento degli alunni Rom, non ha la pretesa della ricerca scientifica, ma costituisce una “buona prassi” che, sperimentata nel tempo, ha dimostrato una sua coerenza e validità 
 

A titolo puramente esemplificativo, presento uno dei giochi “il trenino dei numeri“ con il relativo testo dal titolo “Viaggiare fino a 100…….con il trenino dei numeri” 
 

“Viaggiare  fino a cento…con il trenino dei numeri” è un quaderno operativo che propone un percorso didattico relativamente all’acquisizione della numerazione (base 10) entro il cento, ampiamente sperimentato ed utilizzato con i bambini rom con questa specifica difficoltà di apprendimento

Il percorso è suddiviso in quattro unità che corrispondono ai quattro obiettivi da raggiungere dove il primo obiettivo è introdotto dal racconto di Gianni Rodari “Il trionfo dello zero” per proseguire con altre tre brani collegati al racconto di Rodari.

Il kit si compone del :

  • Testo di 110 pagine (formatoA4) con spiegazioni, esercitazioni scritte,  numeri da 0 a 99 in lingua romanés (harvato)
  • Un trenino (20 x300cm) composto da 10 vagoni suddivisi in 2 scompartimenti più la motrice, dove i numeri riportano lo stesso colore dei regoli e il corrispondente numero in romanés
  • 9 cartoncini rettangolari  ripiegabili con i numeri da 10 a 90
  • Un cartellone con la rappresentazione della filastrocca di Rodari
  • 9 automobiline in cartoncino colorato
  • Un fischietto, una paletta ed un berretto da capostazione per l’animazione, la  drammatizzazione e simulazione del gioco
 
 

Il percorso può essere utilizzato con varie modalità :

  • a livello preventivo
  • a livello integrativo con quanto si sta facendo con gli altri bambini
  • a livello di recupero quando l’alunno non ha appreso le regole della numerazione in base 10
 
 

Inoltre il materiale permette l’acquisizione dei concetti anche escludendo le esercitazioni scritte del testo e quindi lavorando soprattutto sull’oralità

Spiegazioni e presentazione dei materiali da usare sono riportate in modo molto dettagliato nel quaderno operativo.

Entrare nel mondo dei numeri con il gioco delle carte

Vorrei continuare nella presentazione di altri tre giochi con le carte, allo scopo di documentare, attraverso esempi concreti, come la DIDATTICA INTERCULTURALE, a mio parere, può considerarsi tale se mette in campo una pluralità di proposte con metodologie e materiali anche non strutturati, con cui alcuni alunni potrebbero avere una maggiore familiarità ed interesse. 
 

Se molti bambini rom e anche non rom, hanno imparato la numerazione entro il cento in modo piacevole e semplice con “il trenino dei numeri”, lo devono soprattutto ad un loro compagno rom : Toni.

Questo alunno aveva appreso la numerazione in base 4/5/6……. e sapeva numerare oralmente e per iscritto perfettamente e più velocemente anche dei compagni non rom i quali erano invece condizionati proprio dal fatto che conoscevano già la numerazione in base 10.

Analizzando attentamente quali fossero le cause di tali difficoltà, mi sono resa conto che il problema non era di ordine concettuale, dal momento che Toni era in grado di numerare e calcolare in una qualsiasi base , ma era una difficoltà esclusivamente di ordine linguistico, visto che parlava romanès.

Il percorso strutturato, secondo i quattro obiettivi descritti nel testo “Viaggiare fino a cento…. con il trenino dei numeri”, ci ha permesso di lavorare non solo sul recupero di alunni con questa difficoltà, ma, con opportuni accorgimenti, il percorso è stato utilizzato anche a livello preventivo, tanto che i bambini di prima elementare, entro dicembre, sapevano già numerare fino a cento oralmente. 
 

Anche i tre giochi di carte seguenti hanno tutti un alunno ispiratore : Simone, Emanuele e Marianna, tre bambini rom di prima elementare che, non avendo seguito il percorso di pregrafismo della scuola dell’infanzia, non avevano ancora acquisito la concettualizzazione del segno e del colore, né erano in grado di stare seduti e rispettare le regole e comunicavano solo in romanés.

Per loro era quasi impossibile iniziare con le esercitazioni sul quaderno, su un foglio o su una scheda : qualsiasi proposta diventava incomprensibile, demotivante e fattore di ansia che si tramutava in irrequietezza e disturbo per tutti.

In questo caso è stato necessario organizzare la classe in piccoli gruppi che a rotazione giocavano e lavoravano con le carte : si raggiungevano medesimo obiettivi,  ma i giochi erano più divertenti e favorivano la conoscenza reciproca. 
 

Ognuno dei tre giochi, “SCOPA” “GIOCO DEL CAMBIO”  “CARTA HER”, richiede un mazzo di carte specifico e ognuno persegue determinato obiettivi.  
 

Il Primo gioco “ A SCOPA” costituisce un iniziale approccio nel mondo dei segni, utilizza un semplice mazzo di carte, il simbolo di  maggioranza  in cartoncino rosso maneggevole e una tabella per la registrazione delle vincite.

    Questi gli obiettivi :

  • riconoscere ed associare segni numerici uguali (discriminazione visiva)
  • ricopiare e scrivere autonomamente i numeri da 0 a 9 (pregrafismo)
  • contare : in italiano e in romanes ( acquisizione lingua italiana e valorizzazione

                                                           lingua romanés)

  • confrontare quantità secondo un rapporto di uno a uno (equipotenza)
  • conoscere ed utilizzare correttamente nel contesto del gioco il segno di maggioranza, minoranza e uguaglianza (simbologia)
 
 

Solo in un secondo momento e solo dopo l’interiorizzazione dei concetti si procede con le esercitazioni scritte e non viceversa.

Le esercitazioni riproposte successivamente anche nella forma scritta con le relative  schede, riprendono gradualità e  simbologia utilizzata nel gioco e quindi la verifica finale  accerta :

    • Se l’alunno riconosce i segni numerici uguali (non se li sa nominare, perché  questa non é la finalità del gioco)
    • Se l’alunno segue correttamente il tracciato
    • Se l’alunno ricopia autonomamente
    • Se l’alunno sa contare correttamente in italiano e in romanés
    • Se l’alunno sa riconoscere la quantità ed usare il segno di maggioranza/minoranza/uguaglianza    
 
 

IL Secondo gioco “DEL CAMBIO” entra più nello specifico nelle abilità numeriche sul piano linguistico e concettuale ed in particolare sul valore posizionale delle cifre

Si richiede il seguente materiale :

  • Un altro mazzo di carte, diverso da quello del gioco a scopa;
  • un cassetto dei soldi in cartoncino per ogni bambino (per depositare le vincite) suddiviso in tre settori, ognuno contraddistinto da tre simboli diversi che rappresentano le unità, le decine e le centinaia ;
  • una scatola che rappresenta la banca, anch’essa suddivisa  in  tre  parti,  contrassegnate dai medesimi simboli dei settori del cassetto dei soldi contenente  le banconote fotocopiate (1/10/100 euro);
  • una tabella per la registrazione delle partite e l’immancabile segno di maggioranza in cartoncino rosso;
 
 

Gli obiettivi di questo secondo gioco riguardano in modo specifico :

 

    • Riconoscere e  nominare i simboli numerici
    • Numerare oralmente da 0 a 10
    • Individuare le quantità espresse dal numero
    • Apprendere ed usare la simbologia relativa a unità, decine, centinaia
    • Acquisisce il concetto di cambio e del valore posizionale delle cifre
    • Utlizzare le quantità secondo 2 criteri : es 6 = 1+1+1+1+1+1 oppure 6 = 5 +1 (primo approccio proprietà associativa)
 
 

Infine il terzo gioco “CARTA HER”  (simile ad un gioco molto conosciuto nel Veneto) ha come obiettivi la memorizzazione di coppie di numeri che compongono il 10 per acquisire quell’automatismo di base indispensabile al calcolo veloce strutturato

E’ un gioco molto divertente ed eccitante : questo terzo mazzo di  carte con i simboli numerici varia  quantitativamente  a  seconda del numero dei partecipanti, tenendo presente di non superare le 6/8 carte per bambino.

Su ogni carta sono rappresentati i simboli numerici di una cifra, escludendo lo 0, più una carta chiamata HER con l’immagine di un asino (her = asino in Romanes)

Il capogioco, dopo aver assegnato ai giocatori tutte le carte del mazzo, almeno 6, stabilisce la rotazione; ogni  alunno  con  le carte ricevute, senza mostrarle ai compagni,  deve formare tutte le possibili  coppie  del 10  ed eliminarle ponendole al  centro del tavolo tenendo in mano le  carte che non si  possono  abbinare.

A questo punto  pesca  allora dal compagno vicino  una carta qualsiasi verificando se  può formare  una coppia del 10 con una delle sue ; in caso positivo elimina la coppia del 10 appena formata; in caso contrario tiene in mano anche la carta pescata.

Il  suo compagno vicino ripeterà  la  stessa operazione pescando da lui e così procedendo, vengono eliminate tutte le coppie del  10. 
 

I giocatori che via via rimangono senza carte, avendo accoppiato ed eliminato le carte, sono salvi, mentre un solo giocatore si troverà in mano la carta HER, che dovrà eseguire una simpatica e spiritosa “penitenza” stabilita dai compagni vincitori.