Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 11:26:20, in casa, visitato 1921 volte)
Il dissolvimento della ex Jugoslavia, oltre ai massacri e alle miserie che seguono ogni guerra, ha portato in tutti i suoi territori a una redifinizione di alcuni diritti fondamentali, che riguardano tanto le popolazioni romanì che gli altri cittadini,qualsiasi sia la loro etnia d'origine. Principalmente, il diritto d'asilo per chi fuggiva dalla guerra e dalle persecuzioni etniche, ma anche, ad esempio in Slovenia, il diritto ai documenti oppure, in Bosnia-Herzegovina, la partecipazione attiva e passiva al diritto di voto e alle cariche elettive. Ci sono state proteste, sono iniziate trattative a livello nazionale e oltre, per superare queste situazioni. Aggiungo questa segnalazione da:
Che cosa significava nell’ex Jugoslavia poter vantare un diritto alla sicurezza abitativa? Significava essere detentori di un diritto di uso a vita e senza limiti di un appartamento, così come quello di prender parte alla sua gestione ed amministrazione. L’unica cosa che l’inquilino non poteva fare era vendere l'alloggio.
Nel 1996 il Parlamento croato ha approvato la legge sugli affitti che privava gli occupanti degli appartamenti privati di proprietà nominale, del diritto di beneficiarne a vita, diritto questo a carattere ereditario e in vigore dal 1945.
Questa legge sugli affitti ha dunque messo in pericolo il diritto umano fondamentale alla protezione della casa e della famiglia degli inquilini che, adesso, corrono un grave rischio di essere sfrattati.
Stiamo parlando di oltre 40.000 persone, i cui sfratti stanno aumentando progressivamente. Donne e uomini anziani vengono mandati in ospizi la cui retta viene pagata non dallo Stato ma dalla loro pensione.
Perciò l'Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia promuove la Campagna Sfratti Zero in Croazia, Restituire il diritto alla sicurezza abitativa degli inquilini, assieme all'International Alliance of Inhabitants e a decine di organizzazioni sociali, sindacali, politiche e personalità.
Cosa possiamo fare? Moltissimo, come è dimostrato dalle altre Campagne Sfratti Zero. Queste funzionano perché si stabilisce un legame di solidarietà tra la mobilitazione locale e le decine di migliaia di persone che sostengono concretamente la battaglia, anche con una semplice firma.
>>> Perciò è indispensabile la solidarietà internazionale.
>>> Clicca qui per firmare subito l'Appello! >>> La tua firma raggiungerà immediatamente tutte le controparti interessate.
>>> Spedisci questo appello ai tuoi amici e falli firmare.
>>> Leggi il messaggio della Presidenza della Repubblica di Croazia all’Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia.
*** *** ***
Ciao in solidarity, en solidaridad, en solidarité, in solidarietà. Cesare Ottolini IAI Coordinator
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 10:13:37, in casa, visitato 2094 volte)
Copio una testimonianza interessante da Archivio Romano Lil:
L’Italia è il “paese
dei campi”. Nell’opera di alfabetizzazione sostenuta da
Romano Lil si riporta qui una testimonianza sulla nascita dei campi
nomadi nei primi anni settanta del secolo scorso. Nati per sostituire
i campi sosta di periferia, inglobati dall’urbanizzazione
industriale, i “campi nomadi” divennero ben presto
sovraffollati e invivibili. Da luoghi di accoglienza a contenitori di
disagio.
Di Renza Sasso,Opera Nomadi di
Pistoia
A tutti, qualora non fossero al
corrente dell’iter dei campi nomadi per età ( beati
loro!), fornisco alcune brevi notizie che traggo dalla mia personale
esperienza e da quella di Clara Dei.
Nei primi anni di vita dell’Opera
Nomadi insegnavo ai bambini sinti nella scuola Aeronautica (poi
intitolata M.L. King) a Torino. La zona periferica intorno alla
scuola era ancora ricca di prati e campi, e stradine di campagna, vi
potevano sostare “campine”, carovane, e ancora...
continua
Riferimenti:
Progetto
e città: casa e lavoro
Dossier
scuola
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 00:42:59, in lavoro, visitato 1743 volte)
una segnalazione al volo di Marta Rabbiosi:
venerdì 10 marzo alle 19.00 al Teatro Edi - via Barona angolo via Boffalora, Milano - all'interno della rassegna di cortometraggi "Sguardialtrove": "Kimeta. diverse come noi" - in un campo rom di Firenze da un laboratorio si sviluppa una cooperativa di donne
Aggiornato il sito di Alexian, sono ora disponibili on-line le demo dello spettacolo Romano Etno Jazz
clikka sul link per ascoltare
http://www.alexian.it/mp3.htm
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APPUNTAMENTI DI MARZO
PROROGATA LA MOSTRA A LANCIANO
PRESSO LA SALA CONVEGNI DELL'AGENZIA PER LA PROMOZIONE CULTURALE DI LANCIANO A PALAZZO DE CRECCHIO SARà POSSIBILE VISITARE LA MOSTRA "TU TAJ ME, IO E TE INSIEME PER VINCERE IL PREGIUDIZIO"
FINO A MERCOLEDì 22 MARZO
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GIOVEDì 23 MARZO A PESCARA PRESSO IL CINEMA MASSIMO ANTEPRIMA NAZIONALE DEL FILM "UNO SPECCHIO PER ALICE" PRECEDUTA DAL CONCERTO DI ALEXIAN ED IL SUO GRUPPO
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DAL 25 MARZO AL 09 APRILE LA MOSTRA "TU TAJ ME, IO E TE INSIEME PER VINCERE IL PREGIUDIZIO" SARà ESPOSTA AD EMPOLI PRESSO IL CENTRO DI ARTI FIGURATIVE all’interno del Palazzo Ghibellino, in Piazza Farinata degli Uberti
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IL 30 MARZO 2006 ALEXIAN SANTINO SPINELLI PRENDERà LA SUA SECONDA LAUREA A BOLOGNA
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01 APRILE EMPOLI CONCERTO DELL'ALEXIAN GROUP
Alexian Santino Spinelli e l'Associazione Thèm Romanó vi invitano a visitare il sito dedicato alla mostra
Tu taj Me - Io e te insieme per vincere il pregiudizio
Un’esposizione su Arte, Storia e Cultura Romaní comprendente foto, quadri, sculture, proverbi bilingue (Romani- Italiano) illustrati da un famoso pittore Rom. La mostra ripercorre idealmente il cammmino dei Rom a partire dall'India fino ad arrivare in occidente dando un particolare rilievo alle repressioni subite dai Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals a cominciare da quelle del 1600 per arrivare all'olocausto sotto la dittatura nazista. L'esposizione è completata anche da oggettistica in rame e ferro, abbigliamento e sartoria romaní, proiezione di video, documentari e diapositive.
per visitare il sito clikkare sul link sottostante
http://www.alexian.it/mostra/mostra.html
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Le proposte artistiche di Alexian per l'estate 2006
Novità assoluta Alexian e il suo Gruppo Presentano
Romano Etno-Jazz Quando la musica, i canti e le liriche dei Rom Incontrano il Jazz Nel repertorio un omaggio a Django Reinhardt
CLIKKA SUL LINK PER ASCOLTARE LE DEMO
http://www.alexian.it/mp3.htm
Alexian e il suo GruppoPresentano
So me sinom Tour Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní (zingara) dei Rom abruzzesi per un viaggio ideale attraverso l'intimità di un’arte assolutamente originale.
CLIKKA SUL LINK PER ASCOLTARE LE DEMO
http://www.alexian.it/mp3.htm
Il concerto Il concerto è un percorso artistico-culturale narrato in cui vengono rievocate attraverso i suoni, le parole e i colori, le radici profonde di un popolo millenario caratterizzato dalle prismatiche sfumature e dalle intensissime emozioni. Un viaggio nell’intimità della storia e della cultura di un popolo trasnazionale. Gli interpreti con la loro formazione professionale non scadono nel becero folklore ma elevano la tradizione a un livello artistico qualitativo e suggestivo. Le musiche proposte in cui si rintracciano gli echi del passato sono quelle dell’ambito familiare che i Rom suonano per tramandarsi, per comunicare e per restare uniti. I canti sono memorie mai scritte in cui si custodiscono valori etici, filosofici e linguistici di un popolo dalle molteplici espressioni. L’Europa, mosaico culturale, è anche un mosaico musicale e ogni popolo è custode di ritmi e di stili che si sono rinnovati attraverso i secoli. A questo ricco mosaico culturale europeo anche i Rom originari dell’India del Nord, hanno dato il loro apporto, con colori e forme distinti. La ricchezza di ritmi, melodie e armonie della musica romanì è stata sfruttata da compositori come Liszt, Brahms, Schubert, De Falla, Granados, Turina, Ravel, Debussy, Dvorak , Musorgskij, Stravinskij, Cajkovskij, Bela Bartok e, oggi, Goran Bregovic, ma ai Rom non è mai stato riconosciuto pienamente il loro merito. L’Alexian Group tiene concerti in Italia e all’estero e partecipa a numerosissimi festival internazionali riscuotendo consensi di critica e di pubblico.
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Costi: Euro ? (comprensivi di cachet, , trasporti locali ed ENPALS) + hotel*** (1 camera doppie + 2 camere singole + cena e catering (n. 4 persone) + amplificazione e luci
Alexian Santino Spinelli Ambasciatore dell’Arte e della Cultura Romaní nel Mondo
L’artista Alexian Santino Spinelli è un Rom italiano. Musicista, compositore e poeta. Insegna Lingua e Cultura Romani all’Università di Trieste. Ha collaborato con la Sorbonne di Parigi nel Programma Interface facendo parte del Gruppo Pedagogico e del Gruppo Linguistico riguardanti i Rom per la Commissione delle Comunità Europee. Alexian è stato insignito di due importantissimi premi: il premio “Ethnoworld Award 2003” dall’Università Bocconi di Milano nell’ambito del 3° Festival EthnoBocconi con la seguente motivazione “Miglior Artista, sezione World Music, Per la qualità e l’impegno nel promuovere la musica e la cultura Rom, in Italia e nel mondo”, ed il “Premio Pigro 2003 Alla carriera” nell’ambito del festival nazionale di Teramo dedicato ad Ivan Graziani. Sempre nel 2003 è stato invitato a contribuire con un arrangiamento personale del brano “Khorakhané, a forza di essere vento” alla realizzzazione del CD “Mille Papaveri Rossi” -insieme ad altri artisti di fama- in omaggio a Fabrizio De André. Ha ricevuto importantissimi riconoscimenti: nel 1994 il Premio Flaiano per l’opera Teatrale “Duj furatte Muló”, gli è stato conferito il Premio Histonium “Mecenate della Cultura”, Premio della Critica quale miglior gruppo al Festival khamoro 2001 (Praga - Rep. Ceca), Premio “Microcosmo d’Oro” 2002 (Milano). Durante il 6° Congresso Mondiale della International Romanì Union (ottobre 2004), organismo non governativo che rappresenta i Rom di tutto il mondo all’O.N.U., è stato nominato “ambasciatore dell’arte e della cultura romanì nel mondo”. La sua produzione musicale ha ricevuto importanti recensioni. La celebre rivista francese “Le Monde - de la Musique” ha accolto il CD “Gijem Gijem” con un positivissimo articolo: “…si lascia andare alla melanconia così bene da dare vita alle danze più scapigliate, questo strumento ci rivela, sotto le dita di Alexian Santino Spinelli, tutti i meandri dell’esistenza romaní…” (da “Le Monde”) Il CD Romano Drom - Carovana Romaní (2002) é stato recensito dalla rivista “Sette” (30/05/2002): “Alexian. Romanó Drom. Insegna all’Università, ma Alexian (Santino Spinelli), rom abruzzese, è prima di tutto un raffinato musicista. Perchè il rom sound non è solo Balcani”. Importanti recensioni anche sulle riviste specializzate come:Etnica, World music, Traditional Arranged, Folk Bulletin. Alexian Santino Spinelli dal 1989 è stato ospite in varie trasmissioni radiofoniche e televisive: Speciale Tg Uno, Maurizio Costanzo Show, Bella Italia (Rai 2), Uno mattina (Rai 1), La telefonata (Radio Rai 1), Il coraggio di vivere (Rai 2), “Lampi di Primavera” (Radio Rai 3), L'Italia Sconosciuta (Radio Rai 1), Radio Popolare, "Uomini e Profeti" (Radio Rai 3), Format "Molteplicità" (Rai 3), "Suoni e ultrasuoni" (Radio Rai), "Prima" (Rai 1), “Studio Aperto” (Italia 1), Lampi d'inverno (Radio RAI 3), “In Famiglia” (Rai 2), "Un mondo a colori” (Rai Due), "Le vie del Giubileo" (Radio Rai 2), "Dov'è la festa" (Radio Rai 2), Rai Tre "Neapolis”, "Radio 24", "Unomattina", "Tg3 Shukran", "Mediterraneo” (Rai Tre), "Il tappeto Volante" (Strema), "Terra" (Canale 5), "New generation" (Radio San Marino), "Pinocchio” (Radio Deejay). Ampi servizi gli sono stati dedicati sui periodici: "Gente Mese'' (settembre '93), "Elle" (settembre '95), "L'Eco di S. Gabriele" (marzo 96), "Folk Bulletin" (Dicembre 1997), "Il Mucchio Selvaggio" (Luglio 1997), "Etnica" (Settembre 1997), "L'Intervista" (n° 10 Novembre 97), "Astra" (n° 11 Novembre 1996), “Il Convivio" Luglio/Settembre 2001, "Marie Claire" (Marzo 2001), "Musica di Repubblica" Settembre 2001, "Cittadini dappertutto" aprile/maggio 2002, "Popoli" aprile 2002, "Stop" anno 56 n°15 19/04/2002, "Famiglia Cristiana" aprile 2002, "Panorama" 25/04/2002, "Sette" 30/05/2002, "Donna Moderna" 24/07/2002, "Grazia" 17/09/2002, "Rivoluzioni" (mensile di Liberazione) Agosto 2002, "Il messaggero di Sant'Antonio" Settembre 2002. Testate giornalistiche internazionali: "Le Monde'', "Hoy”, "Dernières Nouvelles D'Alsace" (Francia), "Nevipen Romani" (Spagna), "Evening Telegraph" (Inghilterra, "Romano Drom" (Polonia), "The guardian" Inghilterra.
Di Alexian, il giornalista Adriano Mordenti scriveva nel 2001 sul quotidiano “La Repubblica”: “...a lui si deve se la musica dei Rom italiani comincia ad essere stimata nel mondo assieme a quella più aristocratica degli zingari ungheresi e dei gitani spagnoli. Il quotidiano francese Le Monde ha collocato questo gruppo di rom italiani tra i migliori tre dello scorso anno. E al prestigioso festival khamorò di Praga sono stati dichiarati dalla critica i migliori tra ben trenta gruppi e orchestre di tutto il mondo”. Oltre che apprezzato musicista, Santino Spinelli è docente di Lingua e Cultura romaní presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Dal 1992 è membro del Gruppo Pedagogico che si occupa della scolarizzazione dei bambini Rom e viaggianti nell'ambito del Programma Interface sostenuto dal Centro di Ricerche Zingare dell'Università la Sorbonne (Parigi) e della Commissione delle Comunità Europee. E’ inoltre unico rappresentante italiano al Parlamento della International Romani Union (IRU), organizzazione non governativa e non territoriale che rappresenta i Rom di tutto il mondo. Fondatore e presidente dell'Associazione Culturale "Thèm Romanò" (Mondo romanó) con sede a Lanciano (Chieti)
Di Fabrizio (del 07/03/2006 @ 11:45:14, in sport, visitato 2081 volte)
E' un appello che da ieri ha cominciato a girare in rete. Io ne vengo a conoscenza dalla mailing list contro il traffico di persone: Questo il testo in italiano: Il traffico umano interessa 800 mila persone ogni anno. Di queste il 90% sono donne e ragazze. La maggioranza è sfruttata sessualmente. Caro Presidente Barroso, Migliaia saranno le donne e le ragazze che diventeranno merce umana , soggette a prostituzione durante la Coppa del Mondo in Germania. E’ urgente che lei come presidente della Commissione Europea faccia qualcosa, di accordo con gli altri paesi europei, per fermare questo crimine. Festeggiate la Coppa del MondoFermate lo sfruttamento sessuale
L'appello è disponibile in molte lingue. Altre informazioni in italiano, sul blog di Gennaro Carotenuto
27 febbraio 2006 - Ivana Stevanovic su Roma_ex_Yugoslavia
La prima linea telefonica SOS per le donne rom vittime di violenza
in Serbia è stata aperta a Niš. Il telefono SOS è
rivolto alle donne e bambini dalle altre comunità etniche,
mentre i volontari possono comunicare in lingua romanì e
serba.
"La linea SOS è riservata principalmente alle donne
rom, le quali raramente usano le esistenti linee SOS, sebbene siano
spesso vittime di violenza in famiglia", dice Ana Sacirovic,
coordinatrice della linea SOS.
Secondo la Sacirovic, le donne rom raramente cercano assistenza
quando sono soggette a violenza, per via della loro educazione
tradizionale.
"Tenendo presente che ho fatto volontariato abbastanza
spesso, sono consapevole che solo una parte delle donne rom usano
qualche volta la linea SOS, nonostante il fatto che noi tutti
sappiamo che c'è violenza anche nelle famiglie rom. Questo è
un modo per iniziare le donne rom ai loro diritti e il modo in cui
potrebbero realizzare e proteggere i loro diritti", ha detto.
Il telefono SOS lavora con l'Associazione Donne Rom "Osvit"
(Alba), ed è stata fondata in collaborazione con i volontari
della linea SOS per le donne e i bambini che funziona a Niš da
anni.
I volontari del telefono SOS sono disponibili tutti i giorni dalle
10 alle 12, e dalle 17 alle 19. il numero è +381
(0) 18/515-318.
Di Fabrizio (del 07/03/2006 @ 10:04:50, in Europa, visitato 2070 volte)
Da: Fred Taikon su Czech_Roma e Nordic_Roma
Bambino rom adottato muore per abusi
Erik Ilesova, un bambino rom di Brno, era stato adottato da una coppia svedese, senza il consenso della madre naturale, Margita Ilesova, che non aveva mai accondisceso all'adozione. Quel bambino di quattro anni è morto per mancanza di cure e abusi.
Il 22 luglio 2005 i genitori adottivi avevano preso Erik, da loro rinominato in Freddie, dall'orfanotrofio Hlinky di Brno per portarlo con loro in Svezia. Nessuno sospettava che la coppia avrebbe abusato di lui così tanto da farlo morire sei mesi più tardi. Visti da fuori sembravano una coppia armoniosa.
I due svedesi hanno chiamato un'ambulanza, dicendo che il bambino era morto,. La sua faccia era blu e aveva smesso di respirare, così hanno detto. Però il medico di servizio ha avuto dei sospetti e ha chiamato la polizia.
La coppia, accusata di ripetute percosse al bambino, è stata arrestata e processata per aver causato la morte del bambino. Il processo è iniziato il tre marzo. Durante la custodia, dopo aver compiuto una visita legale, le accuse contro i due si sono tramutate in riduzione in schiavitù. Le foto investigative mostrano un corpo più volte martoriato e hanno scioccato l'opinione pubblica. I piedi e l'inguine mostrano segni di bruciature e la faccia era ricoperta di graffi.
Nessuno tra quanti conosceva la famiglia si era mai accorto delle sofferenze del bambino. Tre mesi prima della morte, a dicembre dello scorso anno, un assistente sociale aveva fatto una visita e aveva parlato con Freddie, mentre osservava una pila di regali.
In precedenza la coppia aveva contattato uno psicologo per discutere su Freddie. Dicevano che sembrava depresso e senza iniziativa. La maggior parte del tempo stava seduto per conto suo. Lo psicologo aveva spiegato quanto fosse difficile per un bambino piccolo arrivare in un paese estraneo ed imparare una nuova lingua. Lo psicologo ha poi detto che durante i colloqui con la famiglia non aveva notato niente fuori dalla norma, eccettuata forse la timidezza di Freddie.
La madre naturale, non aveva avuto la possibilità di sostenere la famiglia. L'Esercito della Salvezza ha fornito un riparo per un certo tempo. Le autorità vista la situazione, avevano messo il ragazzo in un orfanotrofio, dove la madre poteva visitarlo. Attualmente viveva con la suocera, in un appartamento dove tutti i coinquilini sono Rom. Quando i vicini hanno saputo di cos'era successo al bambino, si sono riuniti per partecipare al lutto. La madre vuole che suo figlio sia cremato nella Repubblica Ceca.
La supervisora di Hlinky, Eva Pilatova, era molto affezionata al bambino ed è rimasta parecchio scossa quando ha saputo la notizia. Spesso lo portava con sé in vacanza. Aveva persino considerato di adottare lei stessa il bambino e stava preparando i documenti necessari ma, come ha raccontato al giornale svedese Aftonbladet, l'altra coppia aveva ottenuto prima il permesso. Anche Eva Pilatova vuole che quel corpo venga cremato a Brno ed è disposta a pagare le spese di trasporto.
[...]
“Porremo uno stop temporaneo alle richieste di adozioni dalla Svezia” ha detto Rotislav Zalesky, responsabile ceco per i Diritti Internazionali del Fanciullo.
Di Fabrizio (del 06/03/2006 @ 13:05:24, in lavoro, visitato 1866 volte)
Ecco un articolo (penso a Storie italiane) che si ride per non piangere...A parte tutto, è da tanto tempo che non citavo più LA VOCE, è il momento di rimediare:
01-03-2006 La grande gara del permesso di soggiorno |
Pier Luigi Parcu |
In tempo di presunte guerre di civiltà, con la prevista concessione annuale contingentata di permessi di soggiorno ai lavoratori stranieri, l’Italia sta conducendo una sua piccola ma emblematica battaglia di inciviltà.
I flussi annuali
Nel nostro paese, i flussi annuali di nuovi permessi di soggiorno per motivi di lavoro sono stabiliti sulla base di un qualche incomprensibile calcolo che ben poco ha a che vedere con le esigenze del mercato del lavoro italiano e molto di più con le pulsioni xenofobe di settori della maggioranza politica e di parte della popolazione. In teoria, comunque, pochi o tanti che siano, i permessi di soggiorno per motivi di lavoro dovrebbero riguardare cittadini extracomunitari residenti all’estero, ai quali futuri datori di lavoro italiani, o legalmente stabiliti in Italia, propongono l’assunzione e quindi il trasferimento nel nostro paese. Naturalmente, tutti sanno che si tratta di una ridicola ipocrisia. Sabato 18 febbraio, il giorno in cui gli oltre seimila uffici postali preposti hanno iniziato a consegnare i kit per la richiesta del permesso di soggiorno ai presunti "futuri datori di lavoro", centinaia di migliaia di extracomunitari, che già vivono e lavorano, più o meno irregolarmente, nel nostro paese, si sono precipitati a fare la fila per ritirarli. Come hanno scritto i giornali, di futuri datori di lavoro, nelle lunghe code, non c’era neanche l’ombra. Sempre a quanto riferiscono le cronache, sono valse a ben poco le esortazioni delle forze dell’ordine a non precipitarsi tutti insieme agli uffici postali il primo giorno di consegna, in quanto i kit sarebbero rimasti in distribuzione per almeno un paio di settimane. In tutte le città, gli extracomunitari hanno comunque sopportato lunghe attese, fino a che i documenti disponibili, pare fossero un milione e cinquecentomila, non sono finiti. Il fatto che, nei giorni successivi, molti uffici postali non fossero stati riforniti di nuovi kit porta all’amara considerazione che, in fondo, conoscendo la burocrazia italiana, per "i futuri datori di lavoro" fare la fila il primo giorno di distribuzione non era poi una scelta così irrazionale. Anzi, si è poi scoperto che la scelta poteva addirittura rivelarsi ultra razionale, e economicamente vantaggiosa, se, riuscendo a procurarsi qualche modulo in più, si fosse poi avviata una proficua attività di bagarinaggio. Si vedano al proposito le cronache sul Corriere della Sera del 26 febbraio: il prezzo di bagarinaggio dei kit nei giorni successivi si è incredibilmente attestato su svariate centinaia di euro.
Un fatidico timbro
Ma è la totale insensatezza tecnica del passo successivo e decisivo della procedura, la modalità di definizione della graduatoria per l’assegnazione dei permessi, a dover ora preoccupare. Infatti, con i documenti debitamente compilati, i "futuri datori di lavoro" devono aspettare che un decreto del Governo fissi la data di partenza della prossima "Grande gara di resistenza alle file per immigrati extracomunitari", con la quale l’Italia si propone di entrare nel Guinness dei primati…delle file. Sembra che i permessi di soggiorno verranno assegnati a coloro i cui "futuri datori di lavoro" consegneranno per primi la domanda in forma di assicurata accettata, alla data stabilita nel decreto, in uno degli uffici postali abilitati. All’americana, che suona più efficiente, il metodo per compilare la graduatoria di preferenza sarebbe quindi first come first serve. Gli uffici postali italiani sono stati opportunamente dotati, all’uopo pare, di una straordinaria innovazione tecnica, ci informa sempre la stampa: un timbro minutario, con il quale sarà possibile allineare, al minuto, l’arrivo allo sportello dei partecipanti. Il rischio del metodo prescelto è piuttosto chiaro. È facile prevedere che il giorno in cui sarà resa nota la data di consegna dei documenti alla posta, avrà inizio il bivacco davanti agli uffici postali dei "futuri datori di lavoro" o, più probabilmente, delle centinaia di migliaia di immigrati con la speranza del permesso di soggiorno. Potrebbe non essere un bel vedere. È davvero necessario questo epilogo comico, e speriamo non tragico, di una vicenda economicamente e umanamente comunque deplorevole? Si può almeno evitare il bivacco e la gara per la consegna? Effettivamente, basterebbe dare disposizioni agli uffici postali di raccogliere tutte le domande e semplicemente numerarle. Poi un computer, innovazione del secolo scorso, crediamo successiva al timbro minutario, potrebbe estrarre a sorte i vincitori del permesso di soggiorno. In fondo, anche gli americani, sorteggiano i permessi. Fanno quella che chiamano una lottery. Non diventeremmo un paese molto più civile solo grazie a un ultimo, meno irrazionale, passaggio: l’ipocrisia e l’insensatezza economica di tutta la questione resterebbe intatta, ma almeno eviteremmo molte sofferenze ai "futuri datori di lavoro". Non siamo specialisti della materia, e rileggendo quanto scritto ci viene quindi un dubbio: ma è possibile che le cose stiano davvero così? Speriamo che qualcuno ci smentisca...
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Di Fabrizio (del 06/03/2006 @ 10:00:06, in lavoro, visitato 2948 volte)
Un'altra galleria fotografica, offerta dalla cooperativa LACI BUTI 2, impegnata nella potatura degli alberi.
(grazie a Filippo Podestà per la collaborazione)
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L'avviso in via Brembo
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Per il lavoro si è affittato un camion munito di piattaforma
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la raccolta e la pulizia
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Il quadro comando
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la squadra
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fatto il carico si raggiunge il nuovo cantiere
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pausa
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il ritorno
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intervento dei vigili in via Noto per spostare le macchine in divieto di sosta
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servizio effettuato lunedì 27 febbraio in via Brembo e via Noto a Milano
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