Come sono nati i “campi nomadi” in Italia
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 10:13:37, in casa, visitato 2093 volte)
Copio una testimonianza interessante da Archivio Romano Lil:
L’Italia è il “paese
dei campi”. Nell’opera di alfabetizzazione sostenuta da
Romano Lil si riporta qui una testimonianza sulla nascita dei campi
nomadi nei primi anni settanta del secolo scorso. Nati per sostituire
i campi sosta di periferia, inglobati dall’urbanizzazione
industriale, i “campi nomadi” divennero ben presto
sovraffollati e invivibili. Da luoghi di accoglienza a contenitori di
disagio.
Di Renza Sasso,Opera Nomadi di
Pistoia
A tutti, qualora non fossero al
corrente dell’iter dei campi nomadi per età ( beati
loro!), fornisco alcune brevi notizie che traggo dalla mia personale
esperienza e da quella di Clara Dei.
Nei primi anni di vita dell’Opera
Nomadi insegnavo ai bambini sinti nella scuola Aeronautica (poi
intitolata M.L. King) a Torino. La zona periferica intorno alla
scuola era ancora ricca di prati e campi, e stradine di campagna, vi
potevano sostare “campine”, carovane, e ancora...
continua
Riferimenti:
Progetto
e città: casa e lavoro
Dossier
scuola
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