Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 06/02/2006 @ 08:54:14, in Regole, visitato 2224 volte)
Ustiben report
E' sorta una nuova disputa tra i residenti che hanno occupato l'area di Dale Farm da cui dovrebbero essere sgomberati (il più grande villaggio autogestito di Nomadi e Viaggianti) e il consiglio comunale di Basildon.
Quest'ultimo ha reso pubblici dati medici e sociali confidenziali delle diverse centinaia di Viaggianti che vorrebbe espellere. L'incidente è successo lo scorso 24 gennaio, quando il consiglio comunale ha confermato l'intenzione di sgomberare 120 famiglie, e i loro dati personali pubblicati su un sito web.
[...] Alle proteste ha risposto Sylvia Buckley, portavoce del comitato comunale e moglie del leader tory Malcom Buckley, che ha negato possa esserci stata una forzatura del Data Protection Act. La sua tesi è stata confermata dalle autorità.
Oltre 60 residenti di Dale Farm hanno aperto una nuova causa su questo episodio. Le loro proteste ufficiali sono state inoltrate al leader laburista Alan Davies, perché ne segua l'epilogo.
I dati resi pubblici, ripresi dalla stampa locale, hanno rinvigorito la campagna di opposizione e di ostilità dei media, alimentata dal deputato tory John Baron. Copia delle proteste sono state inviate anche alla Commissione per l'Informazione [...] e al presidente della Commissione per l'Uguaglianza Razziale (CRE), Trevor Phillips, perché prendano provvedimenti. La CRE interverrà anche nel processo collettivo intentato da alcuni residenti contro il comune di Basildon, accusato di seguire una politica di pulizia etnica.
Nel contempo, il leader del gruppo laburista di Basildon, Nigel Smith, ha affermato che l'intenzione di sgomberare circa 1.000 Nomadi e Viaggianti dal territorio comunale può essere “alterata di razzismo”. Aggiunge che la questione di Dale Farm non può essere risolta con un'azione diretta.
Il suo collega di partito, Swatantra Nandanwar, è stata l'unica esponente del comitato civico ad aver votato contro lo sgombero. Prima di quella riunione, Nandanwar aveva subito pressione perché non intervenisse nel dibattito. Gli è stato pure contestato un presunto conflitto d'interesse, essendosi recato in precedenza a visitare Dale Farm e parlare con i residenti.
By Grattan Puxon – 3 febbraio 2006
Aggiornamento del 4 febbraio: Gli appartenenti alla Cherokee Nation, i cui guerrieri una volta combatterono gli Stati Uniti per il diritto alla loro terra, si sono uniti alla protesta contro la decisione del comune di Basildon di abbattere Dale Farm.
I pregiudizi affrontati da Nomadi e Viaggianti a Crays Hill sono simili a quelli sofferti dai popoli Nativi Americani, dicono.
Chi vi assegna il diritto di togliere la loro casa alle persone?” chiede la Cherokee Cara Newbury, Colorado, al leader conservatore Malcom Buckley, in una mail inviata domenica.
Infine dice che lei e altri 300.000 componenti della Cherokee Nation, che hanno ricevuto 1,5 milioni di $ come compenso per le terre perdute, sono pronti a mobilitarsi contro le ingiustizie e il furto dei diritti umani fondamentali, minacciati a Crays Hill.
Conclude Cara Newbury che gli Cherokee hanno incontrato molte tragedie nel passato, ma che la potenziale violenza dello sgombero di Dale Farm li ha sconvolti.
Nota: la foto non ritrae uno Cherokee, ma Armando, Lacota del Nord America che ha sposato una Romni e scrive su allgypsies. La notizia è dedicata a lui. (ovviamente, si veste così solo in caso di ricorrenze tradizionali)
Di Fabrizio (del 06/02/2006 @ 00:54:14, in Europa, visitato 1782 volte)
CENTRALNI OFIS ROMA KOSOVA I METOHIJE Ul.
Atanasija Pulje br 10 11080 Zemun - SCG Tel/fax: ++381 11 316
59 25 Mobile: ++381 64 26 37 621
Belgrado, 27 gennaio 2006: DICHIARAZIONE ALLA TANJUG
Bajram Haliti, Presidente dell'Ufficio Centrale dei Rom di
Kosovo/a e Metohija si è incontrato coi membri
dell'associazione civica che riunisce le famiglie dei Rom rapiti e
uccisi in Kosovo e Metohija. che da sei anni cercano la verità
sui loro famigliari.
I membri dell'associazione accusano il governo del Kosovo di non
fornire cooperazione nell'identificare i corpi ritrovati nelle fosse
comuni e chiesto alla comunità internazionale, all'UNMIK e
alla KFOR di fare pressione alle autorità del governo.
Durante l'incontro, Bajram Haliti ha sottolineato la necessità
di arrivare ad un'Unione di tutte le associazioni dei cittadini che
indagano sui parenti rapiti e scomparsi, perché la vicenda
assuma importanza presso l'opinione pubblica nazionale ed
internazionale e perché si arrivi a soluzioni efficaci. Haliti
ha poi ricordato la necessità di creare un database con le
informazioni su quanti Rom sano stati rapiti o siano spariti durante
il conflitto. Ha poi promesso che chiederà alle istituzioni di
pubblicare una lista di quanti il cui destino sia ignoto.
In un'intervista alla TANJUG, Bajram Haliti ha poi detto che si
incontrerà col presidente della Serbia, Boris Tadić, il
primo ministro serbo, Dr. Vojislav Koštunica, i ministri
Zoran Stanković e Dragan Jočić, il presidente del
centro di coordinamento, Dr. Sander Rašković-Ivić,
il capo dell'UNMIK, Soren Jesen-Peterssen, Karla Del Ponte, Javier
Solana e il capo dei negoziati Martti Ahtisaari.
Lo scopo è la stesura di una lista definitiva di quanti
siano i scomparsi e gli uccisi, civili, soldati e poliziotti di
origine Rom. Secondo Haliti, sono circa 150 i Rom uccisi. La lista
verrà poi consegnata a Karla Del Ponte e alle organizzazioni
nazionali e internazionali, perché siano identificati e puniti
i responsabili dei crimini di guerra.
Presidente: Bajram
Haliti
Fonte: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 05/02/2006 @ 13:16:32, in Europa, visitato 1801 volte)
La Commissione Europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha reso pubblico il proprio calendario di appuntamenti per il 2006. A novembre (data e località da decidere) è prevista una Tavola Rotonda in Italia.
Di Fabrizio (del 04/02/2006 @ 09:35:34, in Europa, visitato 2387 volte)
Questo articolo è parte del
rapporto che accompagna il programma di Media Diversity Institute
(Londra) e BETA news agency: “Vedere i Rom senza pregiudizi”,
nel quadro del Decennio dell'Inclusione Rom.
By Zoran Kosanovic
“Zingara schifosa, guarda
cos'hai combinato!” l'infermiera urlava contro Olgica
Jasarevic, una Romnì al nono mese di gravidanza. La signora
Jasarevic era nell'ospedale di Nis in attesa di controlli, sdraiata
su un letto in preda ad un'emorragia.
“Avevo paura e così non
ho detto niente, ma quando è arrivato il dottore gli ho
raccontato cos'era successo. Si è scusato e ha detto che non
sarebbe più accaduto.” La signora Jasarevic ha
descritto l'infermiera come una donna dai capelli rossi e corti, ma
nessuna azione è stata presa.
La spiacevole esperienza di questa
donna, è una delle conferme delle discriminazioni contro i Rom
del servizio sanitario. I dati riportano anche che la percentuale di
mortalità tra i Rom tra i 30 e i 40 anni, è del 24%
superiore a quella cittadina.
“Il personale medico ha
diversi tipi di approccio verso i pazienti Rom. Molti li insultano o
rifiutano di fornire assistenza medica,” conferma Marija
Demic, ricercatrice del Centro Diritti delle Minoranze, che ha
compilato un rapporto sui Rom e l'accesso ai servizi sanitari di Nis.
Osman Balic, attivista Rom del locale
centro Yorum, ha un'opinione differente: riconosce che il sistema
sanitario di Nis discrimina i Rom nei confronti degli altri abitanti,
ma ritiene che il vero problema siano le misere condizioni di vita:
“La situazione degli insediamenti rom è un pericolo
costante per loro stessi e per gli altri cittadini. Occorre che lo
stato intervenga”.
Demic a sua volta conferma le cattive
condizioni di partenza come una delle cause, ma insiste sul fatto che
i Rom non siano coperti dal servizio sanitario al pari del resto
della popolazione. Aggiungendo che sono i bambini e le donne incinte
quelle nella peggiore situazione. “In molti casi abbiamo
ragazze incinte a 16 anni, che trascorrono tutto il periodo di
gravidanza senza controlli medici. I partners raramente conoscono
qualcosa sulla contraccezione. Non sono a conoscenza delle malattie
trasmesse sessualmente, incluso l'HIV. I bambini non vengono visitati
e quindi neanche vaccinati.”, sempre secondo il rapporto
del Centro Diritti delle Minoranze.
Le Romnià che provano a cercare
soluzioni a questa situazione, sono malviste dalle stesse persone a
cui si rivolgono in cerca di aiuto. Quando Danijela Zekic, che aveva
già tre figli, andò in farnmacia per informarsi
sull'uso della pillola, la farmacista scoppiò in una risata.
“Sono andata in farmacia con un'amica. Non c'era nessuno,
solo noi due e la farmacista, una bella signora coi capelli scuri. Le
ho chiesto cosa cercavo e lei è sbottata: “Sai cos'è
la pillola contraccettiva? Da non credere. Pensavo che voi zingari
non sapeste niente di contraccezione.” Shoccata, non le
risposi. Presi le mie pillole ed uscii” ci dice.
“Discriminazione? Non è
proprio così. Conosco centinaia di casi dove gli infermieri
hanno fatto più del dovuto per un Rom. E' una parola troppo
grossa per il sistema sanitario. Critico piuttosto che le riforme che
dovrebbe permettere l'accesso a una fascia più ampia di
cittadini, progrediscano troppo lentamente”, dice Osman
Balic.
Commentando un evento menzionato dal
rapporto: un reclamo che dichiarava che il pronto soccorso si era
rifiutato di inviare personale paramedico all'accampamento di Crvena
Zvezda, dove un uomo era immobilizzato dal mal di schiena: “Il
rapporto non accenna al fatto che l'accampamento è a diverse
centinai di metri dal centro medico, e l'uomo avrebbe potuto cercare
assistenza per conto proprio.”
Non tutti i Rom di Nis sono dello
stesso avviso. I rifugiati dal Kosovo, come pure quelli rimpatriati a
forza dalla Germania, sono in una situazione ancora peggiore. “La
maggior parte di loro cerca sistemazione nei quattro campi
disponibili. Molti non sono registrati come residenti e quindi non
hanno diritto all'assistenza medica, oppure a rivolgersi all'ufficio
di collocamento o di mandare i figli a scuola.” dice Marija
Demic.
Lei ritiene che il governo locale
dovrebbe sviluppare un piano d'azione per far partire un servizio
sanitario destinato alle comunità rom, elencando i benefici.
“E' anche necessario munire ogni accampamento di un
coordinatore, perché i suoi abitanti esercitino il diritto
alla sanità”, e poi aggiunge che il gradino
successivo sarebbe la formazione del personale medico nel trattare
adeguatamente i pazienti Rom. Il censimento del 2002 indicava in
250.518 gli abitanti di Nis, tra cui 5.687 Rom. I Rom ritengono
invece che il loro numero sia vicino ai 20.000. Al Centro Diritti
delle Minoranze specificano che molti Rom evitano di indicare la
proprie etnia, per paura della discriminazione e dei pregiudizi. Sait
Balic, lui stesso Rom, dice che sono circa 2.000 quelli rimpatriati
forzatamente dalla Germania. A sua volta, Dragoljub Djordjevic,
docente di sociologia, afferma nel suo studio “Vivere con i
Rom”, che loro risiedono da secoli nell'area di Nis.
(BETA/MDI)e stresses.
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 10:38:25, in media, visitato 2043 volte)
(Immagine che ho fregato a Daniele)
Mai, come durante la Settimana della Memoria, si parla (anche a sproposito) di razzismo e di colpe storiche. Per me è sempre difficile trarne un bilancio e capire come ripartire; la difficoltà maggiore è ragionare su come viene vissuta questa memoria:
-
sento spesso ripetere che il razzismo OGGI come in parte IERI è stato un fenomeno nato dall'ignoranza e dalla miseria, non riguarda gli intellettuali, gli studiosi, chi maneggia tecnica e cultura.
-
Io invece penso almeno da qualche anno, che il razzismo sia un fenomeno che nasce e viene pianificato dai quadri + istruiti (insegnanti, filosofi, responsabili governativi) di una nazione. Per lo più, gente di destra e sinistra bravissima a lanciare sassi e nascondere la mano.
Questa la mia preoccupazione: punire il giovane skinhead e non accorgersi del clima che rischia di riportarci indietro all'Europa della prima metà del secolo scorso.
Questa premessa per presentare il caso sottoposto da Valeriu Nicolae di ERIO, che chiede di contattarlo se volete l'articolo completo in originale (in inglese o rumeno).
Antiziganismo, violenza verbale contro i gay ed incitamento al razzismo contro la gente di pelle scura. Tutto questo sito web del Partito Popolare Cristiano Democratico di Romania, membro del Partito Popolare Europeo, dell'Unione Internazionale Democratica e dell'Internazionale Centro Democratica.
Il materiale esposto contro un riconosciuto leader politico rumeno può facilmente intendersi come stupido, mal scritto e grottesco, non fosse per l'ampia visibilità ottenuta sui media rumeni. Propaganda di stile nazista contro Adrian Nastase, sulla base delle sue (presunte) origini romanì. Le similitudini c on la deumanizzazione degli Ebrei prima e durante l'Olocausto sono evidenti.
Ndr: Adrian Nastase, valente tennista di fama internazionale nei primi anni '70, da una decina d'anni è attivo nella politica rumena come membro del partito socialdemocratico e come responsabile del settore sportivo. Un caso di polemica politica (legittima) veicolata attraverso stereotipi di razza. Valeriu Nicolae cita anche questi articoli:
tutti in rumeno, che non mi metto neanche a tradurre. Continua poi...
Le origini zigane della nonna di Adrian Nastase sono usate per giustificare le accuse di corruzione, l'aggressività e l'abilità sua e dei genitori. Le citazioni sotto riportate portano anche l'accusa di presunta bi-sessualità.
Alcune citazioni:
“…se lei tentava di toccarlo, lui la picchiava. Un mezzo Zingaro molto violento, sempre aggressivo con sua moglie. La picchiava decine di volte in crisi di aggressività”
“...crescendo Adrian cominciò a mostrare le evidenti caratteristiche razziali di sua nonna (Zingara): abilità e furto”
“...per soddisfare la sua fame patologica di denaro e potere, Ady (Adrian) inventò che [...] gli zingari hanno uno spirito molto inventivo...”
“...come ministro per gli Affari Esteri, Adrian Nastase continuò senza vergogna a mentire, qualità atavica di Zingaro, trasmessagli dal padre...”
“...Queste qualità “razziali” le ha preservate sino a oggi. Nastase è un bugiardo matricolato, che si crede troppo intelligente e superiore, mente al popolo rumeno e pensa che la nazione rumena sia un gregge da manipolare facilmente. Ci sono così tante bugie nelle sue dichiarazioni, che non resta che meravigliarsi della sua inventiva da zingaro.”
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 10:15:05, in Europa, visitato 1886 volte)
Il Consiglio Comunale di LEEDS ha speso
circa 1 milione di sterline negli ultimi due anni per pulire le aree
occupate da nomadi e viaggianti.
I fondi sono stati spesi in attesa
delle linee guida del Governo su come affrontare il problema. Il
conto per i contribuenti non mostra di voler scendere. Le stime del
periodo 2004-05 indicano che il comune ha dovuto affrontare la spesa
di £. 360.000 per 60 aree non autorizzate. Nel primi due mesi
dell'anno finanziario 2005-06, il conto per il comune è di £.
500.000 per 56 aree non autorizzate. Il comune ha predisposto
un'area di sosta regolare a Cottingley Springs. Sono state stanziate
£. 369.000 per miglioramenti dell'area, e non esistono piani
per installare altri spazi di sosta.
Il Race Equality Advisory Forum
e il Gipsies and Travellers Working Group hanno richiesto
altre cinque aree di sosta permanenti e cinque di transito, per
affrontare il problema degli insediamenti illegali. Assieme
richiedono un ente di controllo sulle aree che hanno visto in
precedenza insediamenti abusivi, e suggeriscono di fornire gli
accampamenti illegali di servizi igienici portatili e predisporre la
raccolta dei rifiuti, al fine di ridurre i costi.
Il comune intenderebbe predisporre un
assessorato che si occupi di questi temi, ma per farlo è in
attesa delle linee guida del governo, che però sono in ritardo
di nove mesi rispetto al previsto.
Solo tre tra i cinque comuni dello West
Yorkshire - Leeds, Bradford e Wakefield - hanno aree di sosta
ufficiali.
Coun Les Carter, consigliere con delega
alle comunità nomadi e viaggianti, conferma che nel West
Yorkshire nessun comune si sbilancerà su nuove aree di sosta,
prima di un pronunciamento del governo.
Poi sintetizza: “Anche se
Leeds ha approntato un ampio sito permanente, il comune soffre
grandemente della presenza di accampamenti non-autorizzati, che non
rappresentano una soluzione permanente e pesano sulle tasche dei
contribuenti.
Il Governo non ha mantenuto quanto
aveva promesso. Più continua a rimandare, maggiore sarà
il costo per i contribuenti. Spero che le linee guida vengano
espresse al più presto, perché le autorità
locali senza queste indicazioni non intendono sbilanciarsi [...] Una
legislazione più forte e decisa sugli insediamenti non
autorizzati, ci aiuterà a prevenire costi enormi”.
david.marsh@ypn.co.uk
- Source: Yorkshire Post 26 January 2006
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 09:07:35, in sport, visitato 4806 volte)
UEFA contro l'antiziganismoLa seconda conferenza United Against Racism organizzata dall' UEFA e da FARE, si è tenuta il 1° febbraio, ospitata dall' FC Barcelona (QUI e QUI i link ufficiali, ndr). La conferenza ha riunito varie personalità pubbliche dei club e delle federazioni di tutto il mondo, giocatori e responsabili UEFA. Il gruppo di lavoro sull'Europa Centrale e Orientale includeva Valeriu Nicolae di European Roma Information Office (ERIO) che ha illustrato l'antiziganismo negli stadi. La presenza di Hristo Stoickov, allenatore della nazionale bulgara e ex stella calcistica del FC Barcelona, ha potuto catalizzare l'attenzione sul rampante antiziganismo in Bulgaria (QUI e QUI). "Nell'arco di solo due giorni, abbiamo visto l'UEFA, membri del Parlamento Europeo e del Network Europeo controil razzismo, alzarsi insieme contro un'ideologia razzista e disumana, sfortunatamente ancora largamente condivisa e impunita in Europa - l'antiziganismo" ha concluso Valeriu Nicolae. Per ulteriori dettagli, contattare v.nicolae@diplomacy.edu
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 01:24:12, in media, visitato 1993 volte)
Marlovic non amava
gli internet-point, coi ragazzini peruviani che chattavano con le
fidanzate lasciate al paese e i rumeni persi tra i siti porno. E poi
lì dentro non poteva fumare.
Ma era seduto lì,
tra la puzza di patatine e una sedia troppo stretta, visto che il suo
computer era definitivamente fuso. Ingrato, pensò ricordando
quante volte aveva saltato la cena per restare collegato ancora 10
minuti...
Scorrevano i titoli
della rassegna stampa, e Marlovic ragionava che se la gente ha le
pere in testa, cosa puoi farci?
Capisco gli
inquirenti... devono inventarsi qualcosa per tenerci buoni, ma
una volta (sospiro, quanti anni sono i prossimi?) un
giornalista non si sarebbe fatto infinocchiare così. Si
immaginò chi scriveva le notizie, non doveva avere una faccia
diversa da quei ragazzini o quei vecchi bavosi dell'internet-point.
Ecco cos'erano
riusciti a fare:
Latina.
Colpi in ville, sgominata banda di nomadi - Parvapolis –
Latina, Italy: ... La banda aveva le sue basi operative in
cinque campi nomadi, compresi nelle province di Lucca,
Grosseto, Pisa e Latina, che proprio in queste ore vengono ...
All'operazione, ribattezzata "Beagle Boys" ("Banda
Bassotti" 2), partecipano oltre 150 agenti ... Tra le vittime
"eccellenti" dell'organizzazione, il console onorario del
Messico e l'ex calciatore di Juventus e Fiorentina, Moreno
Torricelli ...
Rapine
in villa, smantellata banda di nomadi: 14 arresti - IGN -
Italy Global Nation – Roma, Italy: ... Numerose le
perquisizioni nei cinque campi nomadi che venivano usati come
vere e proprie basi operative dalla banda. Gli agenti ... (il
caso è lo stesso, si parla sempre di Banda Bassotti e
Torricelli, parla di 14 persone arrestate)...
e se non si fosse
capito, ancora IGN
lo conferma Toscana
TV in una notizia sintetica e leggibile
L'unico che fa
qualche nome sui colpevoli:
Il
primo quotidiano On Line della Provincia di Grosseto -
Maremma News – Italy: Grosseto 02/02/06: L'attività
investigativa a carico di un gruppo di nomadi sinti aveva preso
avvio nel 2004 a seguito di una serie di furti nella zona di ... (a
parte il fatte che il cognome indicato sembra Rom, e non Sinti). Il
bello salta fuori subito: ... per l'operazione 'Banda Bassotti
2' C’è anche un nomade residente a Grosseto tra
i 14 arresti della Squadra Mobile per l’operazione Banda
Bassotti 2. (Un nomade su una banda nomade di 14,
un solo cognome su 14) Era anche il più
sfigato: ... stava ancora dormendo, aveva partecipato ad alcuni
furti minori. ... (In compenso, non si parla più di
consoli onorari e giocatori a fine carriera)
Le storie di
Marlovic:
Di Fabrizio (del 02/02/2006 @ 19:58:30, in Regole, visitato 2927 volte)
In risposta a: Rifondazione Comunista non intende ricandidare Livio Togni al Senato, ricevo quanto segue.
Come è noto, Rifondazione Comunista ha approvato nel corso dell'ultima riunione del Comitato Politico Nazionale le teste di lista per le prossime elezioni politiche nelle varie circoscrizioni della Camera e del Senato. Sostanzialmente, quelle indicazioni coincidono con la previsione degli eletti per la prossima legislatura. Come è stato evidenziato, non solo nel Comitato Politico Nazionale ma nel corso di varie iniziative pubbliche e nei documenti approvati, la novità più importante che caratterizza le liste è il fatto che una quota del 20% dei possibili eletti è riservata a personalità della sinistra che non sono iscritte ma rappresentano realtà politiche, sindacali, del movimento per la pace, dell'associazionismo, del conflitto sociale, delle realtà della disobbedienza, del mondo ambientalista, ecc., le quali, assieme a Rifondazione Comunista, hanno deciso di aprire la fase costituente della Sezione Italiana del Partito della Sinistra Europea. Questo percorso porterà, dopo le scadenze elettorali della prossima primavera, alla costruzione di una nuova soggettività politica plurale che sarà l'espressione della sinistra di alternativa nel nostro Paese. Con questa decisione si sono innovate completamente le modalità con le quali sono state individuate le candidature dei non iscritti. Non si tratta più di indipendenti ospitati dentro le liste elettorali, bensì delle espressioni autonome delle soggettività che hanno condiviso il progetto della Sinistra Europea e che, con Rifondazione, hanno assunto l'impegnativa decisione di dare avvio a questo processo. Le proposte, quindi, sono scaturite da un lungo confronto, che ha attraversato impegnativi momenti, e da una consultazione vasta che ha coinvolti un insieme largo di soggettività politiche, sociali, sindacali, di movimento. Le candidature che ne sono risultate, per autorevolezza, capacità di parlare ai tanti mondi della sinistra e dei movimenti, crediamo che rappresentino al meglio il percorso che abbiamo scelto. Il nome del senatore Togni, che tra l'altro non ha aderito (cosa del tutto legittima) alla sinistra europea, non è tra quelli scaturiti in questa consultazione. Egli, come è noto, è stato eletto nel 2001 come indipendente nelle liste del PRC. Ma, come è stato precedentemente spiegato, questa fase è completamente superata e quindi, non esisteranno più candidati indipendenti del PRC ma personalità espressione della sinistra plurale emersi in una consultazione larga e il cui esito è stato sancito dagli organismi dirigenti del Partito deputati ad approvare le liste. Con il senatore Togni abbiamo avuto in questi anni un rapporto di leale collaborazione, sempre rispettoso della sua autonomia personale. Del contributo dato lo ringraziamo e, almeno da parte nostra, riteniamo che tale rapporto possa continuare in forme differenti.
Francesco Ferrara (resp. Gruppi dirigenti)
Quello che segue, è un abbozzo di risposta. Sicuramente parziale ed incompleta. Mi piacerebbe che la discussione coinvolgesse i frequentatori della Mahalla e quanti hanno firmato la lettera a Rifondazione. Quindi in calce raccoglierò vostri commenti ed "emendamenti" per aggiungerli o sostituirli a quanto vorrei rispondere. Diamoci un tempo ragionevole (va bene una settimana?) e aiutatemi. Da parte mia vi terrò al corrente di ogni sviluppo. Grazie.
Spett. Francesco Ferrara (resp. Gruppi dirigenti) La ringrazio per la sollecita e approfondita risposta. Di questi tempi per un cittadino che non è iscritto ad alcun partito, ma è sensibile alle tematiche politiche, sindacali, del movimento per la pace, dell'associazionismo, del conflitto sociale, delle realtà della disobbedienza, del mondo ambientalista, ecc. è sempre più difficile instaurare un dialogo con i partiti, e soprattutto affrontare il modo di come queste istanze possano concorrere alla rappresentanza ai diversi livelli, locali e nazionali. Vista l'attività svolta dal senatore Livio Togni durante l'ultima legislatura, è interesse comune che la collaborazione col vostro partito possa continuare anche "in forme differenti".
Il punto nodale, che riguarda tanto il vostro partito che la futura coalizione governativa, è che le "forme differenti" non saranno sufficienti affrontare le tematiche poste dai Rom e dai Sinti non solo in Italia, ma in tutta Europa. Sarete sicuramente a conoscenza che dal maggio 2004 questi sono diventati la più numerosa minoranza etnica del continente e dappertutto, seppur in forme diverse, affrontano una situazione simile di discriminazione e disagio sociale nel campo dei diritti, della casa, della sanità, dell'istruzione, della loro stessa sicurezza personale. Se lo stessa Comunità Europa oggi sembra essere l'organismo che fa da sprone per una possibile emancipazione di Rom e Sinti dalla loro situazione attuale, ciò è dovuto all'attività di sprone di Lívia Jaroka e Viktória Mohacsi, rom ed elette al Parlamento Europeo. Com'è possibile affrontare problemi ormaii storici, senza il contributo (anche ai massimi livelli elettivi) dei rappresentanti dei diretti interessati? Nel contempo, proprio dalla Comunità Europea arriva un severo monito all'Italia, paese dove ancora non è possibile quantificare il numero di Rom e Sinti presente, e paese dove devono vivere tuttora in riserve chiamate campi sosta. In Italia la presenza di Rom e Sinti data da oltre mezzo millennio, eppure per la maggior parte di loro, anche per i cittadini italiani a tutti gli effetti, la situazione rimane quella di un immutato dopoguerra. E' assurdo e paternalistico pensare che le prossime coalizioni possano affrontare e vincere le sfide della globalizzazione, dell'arrivo continuo di nuovi soggetti, dell'economia e di un nuvo welfare, quando i suoi stessi cittadini vivono tuttoa ai margini della società. E questa sfida, ripeto, potrà essere risolta quando i diretti interessati avranno la possibilità di argomentare ed essere rappresentati a pari livello. La candidatura del senatore Livio Togni non dev'essere quindi un fiore all'occhiello, che prontamente appassirebbe, ma il volano perché la sua esperienza possa essere condivisa e replicata. Ringraziando per l'attenzione.
Di Fabrizio (del 02/02/2006 @ 19:30:23, in blog, visitato 1789 volte)
... si comincia chiedendo di poter mandare i figli a scuola. A due anni sanno già leggere e scrivere. Silvioooo! Ti cercano!
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