Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 15:38:57, in Europa, visitato 1736 volte)
La risoluzione adottata dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio
d'Europa (PACE) il 26 gennaio nel capitolo intitolato “Politica
del rimpatrio per chi non ha avuto accoglienza della domanda d'asilo
in Olanda”, compilato dal Comitato su Migranti e Rifugiati
dell'Assemblea, afferma che esistono preoccupazioni sulle politiche
di rimpatrio adottate dall'Olanda, ma anche dal Regno Unito e dalla
Svizzera.
La risoluzione chiede ai paesi membri di promuovere i ritorni
volontari nel caso di rifiuto della richiesta d'asilo, ma anche di
fare uso di amnistie e altri poteri discrezionali nel caso di
richieste che da troppo tempo siano in lista d'attesa, di postporre
il ritorno nel caso il paese di ritorno sia coinvolto in conflitti e
crisi umanitarie, e fornire tempi adeguati a preparare il ritorno.
Promuove anche l'adozione di programmi di consulenza e assistenza, il
monitoraggio delle decisioni detentive, l'accesso ai servizi sociali
sino al momento del rimpatrio e iniziative pubbliche tese ad
informare sulla situazione dei richiedenti asilo e dei loro paesi di
provenienza, per ovviare alla “distorsione informativa operata
da media e politici”.
La risoluzione
e il rapporto del comitato (in inglese)
Fonte: Roma_Benelux
Di Fabrizio (del 07/02/2006 @ 10:19:56, in Europa, visitato 2137 volte)
PANHELLENIC CONFEDERATION OF
GREEK ROMA (PACONGR) Address: Aiolou 2 & Eleftheriou
Venizelou St, GR-12351 Santa Barbara. Greece. Telephone &
Fax: (+30) 210.569.17.93 e-mail: romltd@ath.forthnet.gr
|
GREEK HELSINKI MONITOR
(GHM) Address: P.O. Box 60820, GR-15304 Glyka Nera.
Greece. Telephone: (+30) 210.347.22.59. Fax: (+30)
210.601.87.60. e-mail: office@greekhelsinki.gr
website: http://www.greekhelsinki.gr
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COMUNICATO STAMPA, 30 gennaio
2006
Azione comune di PACONGR e GHM sul diritto alla
casa e alla scuola, e contro la discriminazione - comunità Rom
di Psari - Aspropyrgos
Le due associazioni hanno promosso uno sforzo comune in difesa dei
diritti dei Rom dopo la loro visita all'accampamento rom a Psari
Aspropyrgos (vicino Atene). Durante la visita, Vassilis
Dimitriou, presidente di PACONGR è stato intervistato
dalla BBC sui problemi dei Rom e sugli obiettivi del nuovo partito
“Circuito Indipendente dei Cittadini che si Autoidentificano in
ASPIDA ROM”. Seguiranno nuove visite negli altri accampamenti.
Nel corso della visita all'accampamento
di Psari, PACONGR e GHM hanno notato le condizioni di vita inumane e
degradanti, sono stati informati sulle condizioni del “ghetto
scolastico” segregazionista per soli Rom e su una serie di atti
discriminatori nei confronti dei Rom.
E' stato deciso di registrare le
inaccettabili condizioni di vita, tramite audiovisivi da far
circolare nella società greca, agenzie statali e i componenti
greci del Parlamento Europeo. E' stato inoltre deciso di condurre un
censimento di quanti vivano nella comunità, per poter
predisporre richieste appropriate sulle condizioni abitative e
scolastiche. Verrà fatta anche pressione verso le autorità
competenti perché si attivi una adeguata legislazione anti
discriminatoria [...]
Di Fabrizio (del 06/02/2006 @ 00:54:14, in Europa, visitato 1782 volte)
CENTRALNI OFIS ROMA KOSOVA I METOHIJE Ul.
Atanasija Pulje br 10 11080 Zemun - SCG Tel/fax: ++381 11 316
59 25 Mobile: ++381 64 26 37 621
Belgrado, 27 gennaio 2006: DICHIARAZIONE ALLA TANJUG
Bajram Haliti, Presidente dell'Ufficio Centrale dei Rom di
Kosovo/a e Metohija si è incontrato coi membri
dell'associazione civica che riunisce le famiglie dei Rom rapiti e
uccisi in Kosovo e Metohija. che da sei anni cercano la verità
sui loro famigliari.
I membri dell'associazione accusano il governo del Kosovo di non
fornire cooperazione nell'identificare i corpi ritrovati nelle fosse
comuni e chiesto alla comunità internazionale, all'UNMIK e
alla KFOR di fare pressione alle autorità del governo.
Durante l'incontro, Bajram Haliti ha sottolineato la necessità
di arrivare ad un'Unione di tutte le associazioni dei cittadini che
indagano sui parenti rapiti e scomparsi, perché la vicenda
assuma importanza presso l'opinione pubblica nazionale ed
internazionale e perché si arrivi a soluzioni efficaci. Haliti
ha poi ricordato la necessità di creare un database con le
informazioni su quanti Rom sano stati rapiti o siano spariti durante
il conflitto. Ha poi promesso che chiederà alle istituzioni di
pubblicare una lista di quanti il cui destino sia ignoto.
In un'intervista alla TANJUG, Bajram Haliti ha poi detto che si
incontrerà col presidente della Serbia, Boris Tadić, il
primo ministro serbo, Dr. Vojislav Koštunica, i ministri
Zoran Stanković e Dragan Jočić, il presidente del
centro di coordinamento, Dr. Sander Rašković-Ivić,
il capo dell'UNMIK, Soren Jesen-Peterssen, Karla Del Ponte, Javier
Solana e il capo dei negoziati Martti Ahtisaari.
Lo scopo è la stesura di una lista definitiva di quanti
siano i scomparsi e gli uccisi, civili, soldati e poliziotti di
origine Rom. Secondo Haliti, sono circa 150 i Rom uccisi. La lista
verrà poi consegnata a Karla Del Ponte e alle organizzazioni
nazionali e internazionali, perché siano identificati e puniti
i responsabili dei crimini di guerra.
Presidente: Bajram
Haliti
Fonte: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 05/02/2006 @ 13:16:32, in Europa, visitato 1800 volte)
La Commissione Europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha reso pubblico il proprio calendario di appuntamenti per il 2006. A novembre (data e località da decidere) è prevista una Tavola Rotonda in Italia.
Di Fabrizio (del 04/02/2006 @ 09:35:34, in Europa, visitato 2386 volte)
Questo articolo è parte del
rapporto che accompagna il programma di Media Diversity Institute
(Londra) e BETA news agency: “Vedere i Rom senza pregiudizi”,
nel quadro del Decennio dell'Inclusione Rom.
By Zoran Kosanovic
“Zingara schifosa, guarda
cos'hai combinato!” l'infermiera urlava contro Olgica
Jasarevic, una Romnì al nono mese di gravidanza. La signora
Jasarevic era nell'ospedale di Nis in attesa di controlli, sdraiata
su un letto in preda ad un'emorragia.
“Avevo paura e così non
ho detto niente, ma quando è arrivato il dottore gli ho
raccontato cos'era successo. Si è scusato e ha detto che non
sarebbe più accaduto.” La signora Jasarevic ha
descritto l'infermiera come una donna dai capelli rossi e corti, ma
nessuna azione è stata presa.
La spiacevole esperienza di questa
donna, è una delle conferme delle discriminazioni contro i Rom
del servizio sanitario. I dati riportano anche che la percentuale di
mortalità tra i Rom tra i 30 e i 40 anni, è del 24%
superiore a quella cittadina.
“Il personale medico ha
diversi tipi di approccio verso i pazienti Rom. Molti li insultano o
rifiutano di fornire assistenza medica,” conferma Marija
Demic, ricercatrice del Centro Diritti delle Minoranze, che ha
compilato un rapporto sui Rom e l'accesso ai servizi sanitari di Nis.
Osman Balic, attivista Rom del locale
centro Yorum, ha un'opinione differente: riconosce che il sistema
sanitario di Nis discrimina i Rom nei confronti degli altri abitanti,
ma ritiene che il vero problema siano le misere condizioni di vita:
“La situazione degli insediamenti rom è un pericolo
costante per loro stessi e per gli altri cittadini. Occorre che lo
stato intervenga”.
Demic a sua volta conferma le cattive
condizioni di partenza come una delle cause, ma insiste sul fatto che
i Rom non siano coperti dal servizio sanitario al pari del resto
della popolazione. Aggiungendo che sono i bambini e le donne incinte
quelle nella peggiore situazione. “In molti casi abbiamo
ragazze incinte a 16 anni, che trascorrono tutto il periodo di
gravidanza senza controlli medici. I partners raramente conoscono
qualcosa sulla contraccezione. Non sono a conoscenza delle malattie
trasmesse sessualmente, incluso l'HIV. I bambini non vengono visitati
e quindi neanche vaccinati.”, sempre secondo il rapporto
del Centro Diritti delle Minoranze.
Le Romnià che provano a cercare
soluzioni a questa situazione, sono malviste dalle stesse persone a
cui si rivolgono in cerca di aiuto. Quando Danijela Zekic, che aveva
già tre figli, andò in farnmacia per informarsi
sull'uso della pillola, la farmacista scoppiò in una risata.
“Sono andata in farmacia con un'amica. Non c'era nessuno,
solo noi due e la farmacista, una bella signora coi capelli scuri. Le
ho chiesto cosa cercavo e lei è sbottata: “Sai cos'è
la pillola contraccettiva? Da non credere. Pensavo che voi zingari
non sapeste niente di contraccezione.” Shoccata, non le
risposi. Presi le mie pillole ed uscii” ci dice.
“Discriminazione? Non è
proprio così. Conosco centinaia di casi dove gli infermieri
hanno fatto più del dovuto per un Rom. E' una parola troppo
grossa per il sistema sanitario. Critico piuttosto che le riforme che
dovrebbe permettere l'accesso a una fascia più ampia di
cittadini, progrediscano troppo lentamente”, dice Osman
Balic.
Commentando un evento menzionato dal
rapporto: un reclamo che dichiarava che il pronto soccorso si era
rifiutato di inviare personale paramedico all'accampamento di Crvena
Zvezda, dove un uomo era immobilizzato dal mal di schiena: “Il
rapporto non accenna al fatto che l'accampamento è a diverse
centinai di metri dal centro medico, e l'uomo avrebbe potuto cercare
assistenza per conto proprio.”
Non tutti i Rom di Nis sono dello
stesso avviso. I rifugiati dal Kosovo, come pure quelli rimpatriati a
forza dalla Germania, sono in una situazione ancora peggiore. “La
maggior parte di loro cerca sistemazione nei quattro campi
disponibili. Molti non sono registrati come residenti e quindi non
hanno diritto all'assistenza medica, oppure a rivolgersi all'ufficio
di collocamento o di mandare i figli a scuola.” dice Marija
Demic.
Lei ritiene che il governo locale
dovrebbe sviluppare un piano d'azione per far partire un servizio
sanitario destinato alle comunità rom, elencando i benefici.
“E' anche necessario munire ogni accampamento di un
coordinatore, perché i suoi abitanti esercitino il diritto
alla sanità”, e poi aggiunge che il gradino
successivo sarebbe la formazione del personale medico nel trattare
adeguatamente i pazienti Rom. Il censimento del 2002 indicava in
250.518 gli abitanti di Nis, tra cui 5.687 Rom. I Rom ritengono
invece che il loro numero sia vicino ai 20.000. Al Centro Diritti
delle Minoranze specificano che molti Rom evitano di indicare la
proprie etnia, per paura della discriminazione e dei pregiudizi. Sait
Balic, lui stesso Rom, dice che sono circa 2.000 quelli rimpatriati
forzatamente dalla Germania. A sua volta, Dragoljub Djordjevic,
docente di sociologia, afferma nel suo studio “Vivere con i
Rom”, che loro risiedono da secoli nell'area di Nis.
(BETA/MDI)e stresses.
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 10:15:05, in Europa, visitato 1885 volte)
Il Consiglio Comunale di LEEDS ha speso
circa 1 milione di sterline negli ultimi due anni per pulire le aree
occupate da nomadi e viaggianti.
I fondi sono stati spesi in attesa
delle linee guida del Governo su come affrontare il problema. Il
conto per i contribuenti non mostra di voler scendere. Le stime del
periodo 2004-05 indicano che il comune ha dovuto affrontare la spesa
di £. 360.000 per 60 aree non autorizzate. Nel primi due mesi
dell'anno finanziario 2005-06, il conto per il comune è di £.
500.000 per 56 aree non autorizzate. Il comune ha predisposto
un'area di sosta regolare a Cottingley Springs. Sono state stanziate
£. 369.000 per miglioramenti dell'area, e non esistono piani
per installare altri spazi di sosta.
Il Race Equality Advisory Forum
e il Gipsies and Travellers Working Group hanno richiesto
altre cinque aree di sosta permanenti e cinque di transito, per
affrontare il problema degli insediamenti illegali. Assieme
richiedono un ente di controllo sulle aree che hanno visto in
precedenza insediamenti abusivi, e suggeriscono di fornire gli
accampamenti illegali di servizi igienici portatili e predisporre la
raccolta dei rifiuti, al fine di ridurre i costi.
Il comune intenderebbe predisporre un
assessorato che si occupi di questi temi, ma per farlo è in
attesa delle linee guida del governo, che però sono in ritardo
di nove mesi rispetto al previsto.
Solo tre tra i cinque comuni dello West
Yorkshire - Leeds, Bradford e Wakefield - hanno aree di sosta
ufficiali.
Coun Les Carter, consigliere con delega
alle comunità nomadi e viaggianti, conferma che nel West
Yorkshire nessun comune si sbilancerà su nuove aree di sosta,
prima di un pronunciamento del governo.
Poi sintetizza: “Anche se
Leeds ha approntato un ampio sito permanente, il comune soffre
grandemente della presenza di accampamenti non-autorizzati, che non
rappresentano una soluzione permanente e pesano sulle tasche dei
contribuenti.
Il Governo non ha mantenuto quanto
aveva promesso. Più continua a rimandare, maggiore sarà
il costo per i contribuenti. Spero che le linee guida vengano
espresse al più presto, perché le autorità
locali senza queste indicazioni non intendono sbilanciarsi [...] Una
legislazione più forte e decisa sugli insediamenti non
autorizzati, ci aiuterà a prevenire costi enormi”.
david.marsh@ypn.co.uk
- Source: Yorkshire Post 26 January 2006
Di Fabrizio (del 01/02/2006 @ 16:35:22, in Europa, visitato 2326 volte)
Lieti di fornirvi gli ultimi
aggiornamenti dal forum roma_kosovoinfo
(gli articoli completi sono in tedesco ndr.)
27 gennaio 2006 - Kofi
Annan critica la stagnazione in Kosovo
Il Segretario Generale dell'ONU ha
criticato come troppo lenta l'adozione degli standards democratici
nella provincia della Serbia Meridionale. Anche con l'inizio dei
negoziati detti standards non hanno visto progressi significativi. La
dichiarazione di Kofi Annan è avvenuta prima della riunione
del consiglio di sicurezza dell'ONU, giovedì sera scorsi a New
York...
25 gennaio 2006 - Presentato
“Human Rights Watch World Report 2006”
Nuovo “Rapporto Mondiale”
dell'Organizzazione dei Diritti Umani “Human Rights Watch”.
Riguardo al Kosovo, suscita grave apprensione la situazione della
minoranza Rom, in particolare si sottolinea la situazione di quanti
di loro sono rifugiati a Mitrovica. Il documento è disponibile
in versione
integrale, lingua inglese...
20 gennaio 2006 – Dimostrazione
a Berlino per i diritti dei rifugiati
Circa 600 persone ieri hanno
manifestato di fronte alle sedi centrali della SPD e della CDU,
perché vengano accolte le loro richieste d'asilo e per il
pieno rispetto della convenzione ONU sui diritti dell'infanzia.
L'avvenimento era stato organizzato in concomitanza con la
presentazione di un ordine del giorno del partito dei Verdi perché
la Camera Federale rivedesse la vecchia normativa...
fonte: Roma_und_Sinti
Di Fabrizio (del 30/01/2006 @ 01:07:51, in Europa, visitato 2629 volte)
L'Inviato Speciale dell'ONU intende incontrare le
Organizzazioni della Società Civile Karin
Waringo, Brussels
Durante una conferenza stampa
presso la Commissione Europea, l'Inviato Speciale ONU e capo della
delegazione internazionale sul futuro politico del Kosovo, Martti
Athisaari, ha detto di voler incontrarsi con le organizzazioni della
società civile durante la prossima visita in Kosovo.
Rispondendo alla domanda su come intende assicurare che gli
interessi delle minoranze non-Serbe siano rispettati durante i
colloqui, e quando avesse pianificato di parlare con questi gruppi,
il diplomatico finlandese ha risposto di essersi già
incontrato con i rappresentanti politi ci dei Serbi di Kosovo e delle
altre minoranze.[...] Inoltre s'è incontrato con i Serbi della
chiesa ortodossa di Decani.
Riguardo alle associazioni, ha aggiunto: “Sono a conoscenza
di attivi gruppi femminili e vorrei incontrare anche
questi.”
27.01.06
Di Daniele (del 27/01/2006 @ 01:19:17, in Europa, visitato 1707 volte)
Di Daniele (del 25/01/2006 @ 11:03:54, in Europa, visitato 1845 volte)
di Liz FeketeGuardando l'aumento dei partiti razzisti e di estrema destra nei 17 Paesi dell'UE, in Norvegia e Svizzera.Basato sulla recente ricerca del Centro di monitoraggio europeo sul razzismo e la xenofobia, Combattendo il fascismo, Difendendo la democrazia critica i programmi governativi antifascisti, esamina le risposte ufficiali ai crimini razzisti e documenta i modi con cui le campagne elettorali dei partiti politici lusingano il razzismo e l'estremismo. Il documento informativo, basato sulle statistiche, è diviso in tre sezioni:
La prima sezione fornisce esempi di come le povere strategie governative programmate contro l'estrema destra finiscano con l'essere controproducenti. Mettendo al bando i partiti neonazisti, ad esempio, aumenta la loro popolarità (soprattutto fra i giovani) e/ o trasferisce il problema dell'attività dell'estrema destra nei paesi confinanti. E il fallimento dell'uso dell'ordine pubblico esistente e delle leggi incentivanti e la legge criminale ordinaria contro i neonazisti e gli estremisti razzisti, permette a questi gruppi di crescere in segreto. La seconda sezione fornisce statistiche ed inchieste dell'NGO su come la violenza razziale e i crimini di intolleranza ispirati dai neonazisti stanno diventando più brutali. In particolare, le comunità musulmane, specialmente i posti musulmani della preghiera, sono sempre più bersagliati dall'estrema destra che, in molti paesi, sta organizzando proteste stradali e agitazioni, e si impegnano in sistematiche violenze stradali. Mentre i giovani sono spesso le vittime di crimini razzisti, essi sono anche adesso i principali istigatori di crimini razzisti. Ed ancora insufficiente attenzione è stata prestata a strategie educative per bambini e giovani nel combattere il razzismo. La terza sezione fornisce inchieste del paese sulle lezioni nelle quali sono stati usati slogan xenofobi e propaganda in una misura che il linguaggio dei partiti si è avvicinato all'incitamento al razzismo. I politici hanno accresciuto il clima di odio attraverso la loro retorica antiimmigrati, antimusulmani o antirom nei parlamenti e nei governi, i quali non sono in grado di parlar chiaro contro i crimini razzisti, stanno sviluppando una cultura dell'"incolpare la vittima".
40 pagine. Questo documento informativo è la pubblicazione numero 53 dell'IRR European Race Bullettin. Sottoscrivi ora European Race Bullettin (4 pubblicazioni l'anno) e ti manderemo Fighting fascism, Preserving Democracy gratis. L'istituto delle relazioni razziali non esprime un punto di vista corporativo: tutte le opinioni espresse sono perciò quelle degli autori.© Institute of Race Relations 2005 Link originale:
© Institute of Race Relations 2005
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