Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 31/03/2009 @ 09:20:52, in Italia, visitato 2154 volte)
Roma 07 Aprile 2008 -Sala della Protomoteca in Campidoglio dalle 9 alle 13
"STRATEGIE PER COMBATTERE IL RAZZISMO E LE DISCRIMINAZIONI"
Il Coordinamento si riunisce per discutere i seguenti punti all'ordine del
giorno:
1) Denuncia degli episodi di razzismo e di discriminazione contro Rom e Sinti;
2) Strategie per combattere il razzismo e le discriminazioni;
3) Celebrazione della Giornata Mondiale della popolazione romanì;
4) Accoglienza nuove associazioni nel Coordinamento;
5) Denuncia dei siti internet anti-Rom e Sinti che incitano all'odio razziale;
6) Varie ed eventuali;
Si accettano proposte e consigli per l'ordine del giorno e per il luogo dove
organizzare l'evento a Roma.
Saranno invitati Deputati, Senatori, Europarlamentari ed artisti amici con
diritto di parola (10 min.).
Ad ogni associazione del coordinamento, attraverso il suo legale rappresentante,
saranno dati 15 minuti per esporre la propria relazione. Gli interventi devono
essere prenotati prima del convegno.
Ciascuna associazione metterà a disposizione un volontario per l'organizzazione
pratica del Convegno.
BISOGNA ESSERE IN TANTI PER FAR ASCOLTARE MEGLIO LA NOSTRA VOCE!
Di Fabrizio (del 30/03/2009 @ 09:36:52, in Italia, visitato 2998 volte)
Dal blog del
Circolo Pasolini Pavia
(la foto è presa da
VolontariatOggi.info Grazie a
Tom Welschen per la segnalazione)
Un futuro per otto famiglie rom: da un'emergenza a un'esperienza pilota.
Chiudersi in se stessi vivendo nella paura dell'altro rende impossibile
l'incontro e la condivisione. E' multisfaccettata, ben sintetizzando la sua
storia, la casa di Settimo torinese, periferia nord di Torino, ristrutturata da
otto famiglie Rom grazie al progetto "Dado" (vedi
QUI ndr), ideato dall'associazione Terra del Fuoco, sostenuta dalla
Compagnia di San Paolo e resa possibile grazie alla collaborazione della
Provincia di Torino, del Comune di Settimo e di una rete di soggetti pubblici e
privati, tra cui il Gruppo Abele e l'Ufficio pastorale migranti, che hanno
creduto in una modalità differente di affrontare un'emergenza per molti versi
scomoda: «Troppo spesso si fanno strada politiche che, con l'ansia di fare
ordine, producono esse stesse disordine - ha affermato Luigi Ciotti, presidente
del Gruppo Abele, intervenuto alle due giornate inaugurali del ristrutturato
"Dado" - vengono calpestati i diritti delle persone, a causa delle
generalizzazioni, delle semplificazioni e dei pregiudizi». Era il novembre del
2006 quando il campo rom di frazione Mappano (Borgaro) veniva distrutto da un
incendio. Per un centinaio di persone Rom, in maggioranza donne e bambini,
iniziava un'odissea alla ricerca di una sistemazione dignitosa, per ricominciare
a vivere. Il Comune di Borgaro ebbe molte resistenze a fronteggiare l'emergenza
e le associazioni Acmos e Terra del Fuoco, grazie al sostegno tenace del
comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana, accolsero nelle loro strutture
le famiglie sfollate, in attesa di una soluzione definitiva, giunta solo nel
mese di giugno del 2008, dopo quasi un anno di spostamenti, prima in un campo
allestito in Strada del Francese, a Torino, poi a Borgaro, in frazione
Villaretto. Per circa 40 tra gli abitanti del campo di Borgaro, si profilò
allora la possibilità di alloggiare presso l'edificio per l'emergenza abitativa
che il Comune di Settimo ha concesso e che viene consegnato a settembre di
quell'anno. Da quel momento, viene attivata la collaborazione con la cooperativa
sociale "Architettura delle convivenze", che propone un piano di lavori per la
realizzare la ristrutturazione dell'edificio, a cura degli stessi abitanti della
casa: «Una delle facce del Dado - ha affermato Michele Curto, presidente
dell'associazione Terra del Fuoco durante la giornata di convegno internazionale
che ha seguito la grande festa inaugurale di domenica 22 marzo - è quella della
fatica e delle difficoltà con cui ci siamo scontrati per affermare i diritti
delle persone accolte. Quella fatica che ci portiamo addosso anche in questo
momento di gioia, in cui le persone che hanno scelto di condividere per noi un
percorso di costruzione attiva del proprio futuro, ristrutturando per sé e per i
prossimi abitanti una casa, si sentono dire ancora molti no,in particolare nella
ricerca di un posto di lavoro dove essere Rom non una fonte di
discriminazione».Sul tema Rom e lavoro è intervenuto l'europarlamentare Vittorio
Agnoletto, il quale ha presentato il lavoro portato avanti a Strasburgo per
l'ottenimento di una maggiore attenzione sulla situazione sociale dei Rom e per
un loro più agevole accesso al mercato del lavoro nell'Unione europea: «con la
risoluzione approvata dal Parlamento europeo lo scorso 11 marzo - ha spiegato
Agnoletto - si apre per il Dado e per esperienze che replicheranno questo
modello la possibilità di accedere a fondi europei che consentiranno di
proseguire sulla strada che oggi è stata tracciata da Terra del Fuoco e da
quanti hanno sostenuto il loro difficile lavoro». La paura nasce anche
attraverso la comunicazione mediatica, come ha spiegato Matteo Manzonetto,
rappresentante Erio (European Roma Information Office): «in Italia è necessaria
un'assunzione di responsabilità da parte del mondo della comunicazione.
L'utilizzo di termini come "clandestino", già bandita da alcune agenzie
giornalistiche, la modalità con cui al pubblico viene proposta la cronaca di
episodi di violenza, di degrado, incidono profondamente sull'opinione pubblica».
Una posizione rafforzata dalle dichiarazioni di Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr
in Italia: «Nel nostro Paese ci scontriamo con una "procurata emergenza Rom" -
ha affermato Boldrini -. È forse oggettivamente possibile che una comunità che
non arriva a 150.000 componenti, composta in larga parte da donne e bambini,
stia "assediando" un Paese di circa 60 milioni di Italiani?». Ma il Dado è anche
un'opportunità, come ha ricordato Rosy Falsetta, Terra del Fuoco, e come hanno
sottolineato molti dei relatori intervenuti all'inaugurazione di domenica 22
marzo e al convegno del giorno seguente: «Il Dado è giallo - ha affemato
Ostalinda Maya Orvalle, rappresentante dell'ERRC (European Roma Rights Centre di
Budapest) - come un raggio di sole che dà speranza nella realizzazione di un
modello di politiche sociali differente, di accoglienza anziché emarginazione,
di inclusione contro l'esclusione». Dalla Romania è arrivato l'interessante
confronto con casi di social housing sperimentati con successo in Romania:
«Dall'auto-costruzione o ristrutturazione di case da parte dei gruppi Rom in
Romania, abbiamo constatato come i progetti di auto-recupero debbano essere
affiancati da interventi di inclusione sociale e dalla creazione di un
sistema-comunità. Abbiamo compreso in questo modo l'importanza di spezzare il
circolo della povertà e del disagio sociale che emargina i Rom che vivono in
Romania. È bello vedere che anche in Italia si sta lavorando in questa direzione
e auspichiamo una più stretta collaborazione tra i due Paesi su questi
fronti».La necessità di "aprirsi agli altri, aprendo ai diritti" è stata
sottolineata da Andrea Olivero, presidente delle Acli e portavoce del Forum del
terzo settore. Da Roma, il 18 marzo appena trascorso, è partita una campagna
nazionale contro il razzismo, che ha un cuore torinese: proprio nel Dado,
infatti, è nato il simbolo di questa campagna: lo "spauracchio", un piccolo
fantasmino giallo riprodotto su spillette, adesivi, poster e cartoncini, col
significato di tramutare in sorriso e disponibilità all'incontro le paure che
impediscono la comunicazione e la comprensione. Il sorriso è anche la chiave
dello spot sociale firmato da Mimmo Calopresti, interpretato da Francesca
Reggiani, Lello Arena, Salvatore Marino, Cumbo Sall e dal piccolo Viorel Samuel
Cirpaciu, uno dei bimbi che abitano al Dado. L'invito per tutti è quello di
uscire dalla rete di pregiudizi, accettando il confronto come strumento per
sconfiggere la paura.«Speriamo che ci siano molti "Dadi" in futuro - ha
affermato Romina, mediatrice culturale del Dado - e che questo modello di social
housing sia una modalità progettuale replicabile non solo per le persone Rom, ma
per chiunque voglia sperimentare una forte esperienza di convivenza e
partecipazione». Per Fredo Olivero, direttore generale dell'Ufficio pastorale
migranti: «È il modello dell'inclusione sociale quello vincente. I campi Rom non
solo creano emarginazione, ma hanno costi di gestione più elevati per la
collettività».Il Dado è dedicato alla memoria di Adriana e Adina Tanase, madre
di 33 anni e figlia di solo 20 mesi, che nella notte del 4 marzo 2005, alla
periferia di Torino, rimasero uccise nel crollo della palazzina uffici di quelle
che una volta erano le fonderie Ferrero. Arrivate in Italia da pochi giorni in
cerca di un futuro migliore, si sono trovate sole e sarebbero rimaste senza
nome, giustizia, lontane da casa. Le salme di Adriana e Adina sono state
riaccompagnate da Terra del Fuoco a Bacau, nel loro paese di origine. Ora la
loro storia vive tra le mura del Dado.
Dal sito "Libera" - di don Ciotti
Di Fabrizio (del 30/03/2009 @ 09:01:49, in Italia, visitato 1958 volte)
Da Roma_Italia (in calce una piccola bibliografia in inglese e romanes - in formato PDF)
Il 2008-09 sarà ricordato dagli attivisti per i diritti umani e dei Rom per la situazione estremamente difficile delle comunità Romanì in Italia. Il montare del razzismo e dei sentimenti anti-Romanì è eruttato a Napoli e Milano nel maggio 2008. Non solo, diverse politiche e misure legali adottate dalle pubbliche autorità, come il "censimento" in corso della popolazione Romanì e il trasferimento dei Rom in campi speciali sempre più ontani dai centri cittadini per "sanificare" i centri urbani sono apertamente abusi dei diritti e delle libertà individuali. La paura crescente e l'odio verso i Rom tra la popolazione generale da un lato e l'approccio ostile del governo nazionale e di alcune amministrazioni locali dall'altro, hanno creato un'atmosfera da caccia alle streghe diretta contro Rom e Sinti italiani da lungo tempo lì stabilitisi come pure contro i migranti Romanì di nuovo arrivo.
E' vero che i problemi dei Rom non si limitano alla sola Italia. I Rom stanno lottando per tenere testa alle violenze fisiche, segregazione e altre forme di discriminazione in tutta Europa. L'unicità del caso italiano è che il governo ai suoi livelli più alti ha fatto propria una politica che promuove l'animosità razziale e la xenofobia.
Questa rassegna di Roma Rights cerca di analizzare le dinamiche delle politiche, pratiche e sentimenti anti-Romanì in Italia. Henry Scicluna presenta un panorama sulle politiche e pratiche anti-Romanì del governo italiano a partire dal 2001, e contempla il riflesso di questi approcci xenofobici e spaventosi nel pubblico generale e nei media. Nota anche che l'ostilità verso i Rom ha radici che affondano nel passato sino ai recenti eventi.
Secondariamente, Lorenzo Trucco fornisce una descrizione delle disposizioni legali in Italia riguardanti i migranti in generale e quelli romanì in particolare, come pure i cittadini italiani di origine romanì. L'articolo nota che, per la maggior parte, l'approccio italiano per controllare la migrazione ed indirizzare le tematiche rom è stato punitivo. Nell'articolo seguente, Piero Colacicchi racconta le origini delle politiche del governo italiano per incoraggiare la creazione di campi speciali per Rom e le sue conseguenze negative. Quarto, Erika Szyszczak, già nel Comitato di Presidenza di ERRC, scrive su una delle questioni più polemiche all'interno del problema rom in Italia ed altrove, la cittadinanza e il suo significato nell'Unione Europea. Editorial Exclusion as State Policy (Rob Kushen) View it (Acrobat pdf format)! Notebook To Be a Citizen? (Erika Szyszczak) View it (Acrobat pdf format)! The Life and Death of Roma and Sinti in Italy : A Modern Tragedy (Henry Scicluna) View it (Acrobat pdf format)! Legal and Policy Developments in the Condition of Migrants and Roma in Italy (Lorenzo Trucco) View it (Acrobat pdf format)! Ethnic Profiling and Discrimination against Roma in Italy : New Developments in a Deep-Rooted Tradition (Piero Colacicchi) View it (Acrobat pdf format)! Advocacy D.H. and Others Tabled for Discussion One Year on View it (Acrobat pdf format)! Legal Defense Discrimination of Roma in Russia : An Update (Natasha Kravchuk) View it (Acrobat pdf format)! Stanislav Markelov: The death of a Roma rights defender View it (Acrobat pdf format)! Meet the ERRC “Discovering” Roma (Sinan Gokcen) View it (Acrobat pdf format)! Romanì Language Publication Internacionalno Konvencija vash e Hakjanegiri/ Chachipenengi/ Protekcija Sa e Bucharne Migrantongi thaj olengere Familijengere Manushengi/Membrong i/ View it (Acrobat pdf format)! Chronicle View it (Acrobat pdf format)! The European Roma Rights Centre is an international public interest law organisation which monitors the human rights situation of Roma and provides legal defence in cases of human rights abuse. For more information about the European Roma Rights Centre, visit the ERRC on the web at http://www.errc. org To support the ERRC, please visit this link: http://www.errc. org/cikk. php?cikk= 2735 European Roma Rights Centre 1386 Budapest 62 P.O. Box 906/93 Hungary Tel: +36.1.413.2200 Fax: +36.1.413.2201
Di Fabrizio (del 28/03/2009 @ 09:19:41, in Italia, visitato 1654 volte)
li, 20/3/2009 - Oggetto: invito a partecipare
La Federazione Rom e Sinti insieme, organismo politico delle minoranze
Rom e Sinte, promuove a Roma in Via Palestro n. 68, sala convegni UNICEF,
mercoledì 22 Aprile e giovedì 23 Aprile 2009 il primo congresso nazionale: "Rom
e Sinti, protagonisti del nostro futuro. Sentire, percepire, pensare"
Il congresso, organo di indirizzo della Federazione Rom e Sinti insieme,
si presenta come un momento di analisi e riflessione sullo stato dell’arte del
processo di riconoscimento e di interazione culturale con Rom e Sinti, una
occasione per stimolare i processi di formazione alla partecipazione (capacity
building) e condividere una collaborazione attiva di Rom e Sinti, "come un
fine", con il livello politico, istituzionale e della società civile.
Il congresso 2009 è un’opportunità ampia di confronto e riflessioni per
oltrepassare le divisioni e le frustrazioni del passato; di idee per superare le
politiche "differenziate" del passato; di proposte per una "normale"
programmazione politica e culturale per Rom e Sinti; di condivisione di
strategie e metodi; di stimoli per proiettarsi verso il futuro senza negare la
tradizione.
Il programma, in via di definizione, prevede per mercoledì 22 Aprile, a partire
dalle ore 15.00, la relazione introduttiva della Federazione ed il saluto delle
autorità istituzionali, politiche e della società civile; giovedì 23 Aprile a
partire dalle ore 9.00.
Al congresso, oltre agli aderenti alla federazione, possono iscriversi per
partecipare ed intervenire Rom e Sinti, organizzazioni, studiosi, politici ed
istituzioni, presentando richiesta di iscrizione alla segreteria della
Federazione entro il 15 Aprile 2009 inviando una e mail a:
federazioneromsinti@yahoo.it
segreteriafederazioneromesinti@yahoo.it
Tutti i partecipanti regolarmente iscritti hanno diritto di intervenire nel
dibattito congressuale e di presentare mozioni, come specificato nel
regolamento.
La mozione che otterrà una votazione maggioritaria dagli aderenti alla
federazione sarà parte integrante della linea politica della Federazione Rom
e Sinti insieme per il prossimo triennio.
Il Presidente
Nazzareno Guarnieri
Per informazioni:
Segreteria: Graziano Halilovic 39 348.3915709 email:
segreteriafederazioneromesinti@yahoo.it
email:
federazioneromsinti@yahoo.it
Federazione Rom e Sinti insieme
Sede legale: Via Fanfulla da Lodi n. 5 – 00176 Roma - codice fiscale
97510400589
Info: segreteria 3483915709 presidenza 3277393570 coordinamento 3932442264
e mail:
federazioneromsinti@yahoo.it – Web:
http://federazioneromesinti.wordpress.com
Di Fabrizio (del 28/03/2009 @ 00:03:41, in Italia, visitato 1758 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Sabato 28 e domenica 29 marzo dalle 10 alle 20
presso il mercato del Rione Monti in via Baccina, Roma
sarà presente un banco con specialità della cucina Rom
è un progetto condiviso di cucina Rom promosso da
nell'ambito dell'iniziativa Soul Food
www.thesoulfood.net
(dove potete anche scaricare il programma completo)
Di Fabrizio (del 26/03/2009 @ 09:30:22, in Italia, visitato 2022 volte)
Nuovi soggetti e nuove cittadinanze
Seminario di
Fratelli dell’Uomo per insegnanti, studenti, rappresentanti di comunità ed
istituzioni, cittadini di tutte le culture
6 Aprile 2009
Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, Via San Paolo, 12 Milano
- MM San Babila
Orario: 9.00 - 18.30
con il patrocinio di Provincia di Milano - Si ringrazia Banca Popolare di
Milano per la concessione dello spazio
Partecipazione gratuita
PROGRAMMA
MATTINA - ore 9-13 POMERIGGIO
Coordinamento di Eugenio Melandri, direttore di "Solidarietà
internazionale"
Relazioni
Lettura scenica di brani dalla letteratura dei migranti sul tema della
cittadinanza
TAHAR LAMRI e CAMILLA CORRIDORI
Cittadini e senza diritti nella post-modernità
Legislazioni europee e legislazione italiana
La dimensione mondiale del mercato e delle tecniche non produce in modo diretto
universalità di valori, diritti e democrazia ma va negoziata, progettata e
costruita.
SALVATORE PALIDDA - Università di Genova
GIANCARLO GUARINO - Università di Napoli Federico II
Dimensioni e conflitti di una nuova cittadinanza.
Per una educazione civica interculturale.
Quale idee e pratiche di cittadinanza a livello locale, nazionale tenendo conto
dei vari soggetti portatori di istanze diverse?
GIUSEPPE MANTOVANI - Università di Padova
IOANA POPA - Università di Pavia - Coordinatrice dell’associazione dei rumeni
d'Italia
Cittadinanza e diritti.
La lotta per i veri diritti di cittadinanza nel Sudafrica del dopo apartheid.
Quali diritti fondamentali per una cittadinanza sostanziale? Diritti umani,
diritti dei minori e diritti delle donne
MARIO FALANGA - Libera Università di Bolzano
MERCIA ANDREWS - Direttrice di TCOE di Città del Capo (Sudafrica)
"Cittadinanza e Costituzione" nella scuola: nuove prospettive d’insegnamento
e di lavoro interdisciplinare. Identità, cittadinanza e discipline.
Si può educare alla cittadinanza? Chi educa? Come e dove?
LUCIANO CORRADINI - Università di Roma
ANTONIO BRUSA - Università di Bari
Letture
MARINA SORINA - Docente e scrittrice
PAUSA BUFFET - 0re 13-14
TAVOLA ROTONDA - ore 14-16
Per essere cittadini insieme e diversi quali diritti?
La voce a:
• Cittadini rom (Giorgio Bezzecchi - Ass. Romano Drom)
• Donne migranti (Ainom Maricos - Cittadini del mondo)
• Comunità di migranti (Papa N’dyane - Associazione
senegalesi della Lombardia)
• Generazione G2 (Omar Jibril - Giovani musulmani
d’Italia/Gianni Lin - Associna)
• Associazioni (Di Iorio - Caritas/Chiara Cimoli - Gente di
pace/comunità Sant’Egidio)
• Istituzioni (Daniela Polenghi - Comune di Cremona)
e altri
COFFEE BREAK - ore 16-16.15
TAVOLA ROTONDA - ore 16.15-18
Quali proposte e modelli di educazione a una nuova
idea di cittadinanza nella scuola?
La voce a:
• Insegnanti (Ornella Pilotto - ITC Gramsci)
• Dirigenti (Michele Giacci - IC Fino Mornasco
/Giovanna Cappelli)
• Studenti
• Operatori Ong (Massimiliano Lepratti - Portare il
mondo a scuola)
e altri
CONCLUSIONI - ore 18-18.30
A cura di Eugenio Melandri
In un mondo profondamente cambiato occorre condividere e agire, insieme agli
spazi sociali, anche una nuova idea di
cittadinanza. Migranti regolari e clandestini, rifugiati politici e
ambientali, nuovi e vecchi soggetti non tutelati, ci interrogano
sulla necessità di fondare un nuovo patto di cittadinanza. Le
politiche neo liberiste dominanti negli ultimi anni hanno reso
pervasiva e totalizzante la dimensione economica; i legami sociali
si sono affievoliti e la figura del cittadino tende a coincidere con
quella del consumatore. Omologazione mentale, culturale e negli
stili di vita creano una fittizia dimensione di appartenenza che
ha come altra faccia anomia, solitudine e rifiuto. Il Mc Word,
come lo definisce Benjamin Barber, distrugge la cittadinanza
intesa anche come dimensione sociale e comunitaria e apre la
strada a forme occidentali di tribalismo (difesa esasperata di
interessi di piccolo gruppo, gestione del controllo e della forza
da parte di privati) e fondamentalismo. Diventa strategia politica
il perseguimento della disuguaglianza sociale come conseguenza
della disuguaglianza economica e dello sfruttamento con la
creazione di "non-cittadini" cioè soggetti e gruppi deboli (rom,
clandestini) cui non solo sono negati diritti fondamentali, ma nei
cui confronti viene scientemente dirottato l’odio dei privilegiati
o degli ex privilegiati e si innescano processi persecutori, in un
contesto di crisi economica crescente. Ingiustizia e disuguaglianza
sono ormai costitutive dell’azione politica in tutti i campi: così
anche gli immigrati "regolari", i ragazzi nati qui da genitori migranti
non sono riconosciuti come "cittadini" se non dopo trafile
estenuanti. Questa tendenza va di pari passo con la riduzione
dei diritti per tutti (garanzia e tutela del lavoro della salute,
dell’ambiente, di un’istruzione di qualità, parità tra uomini e
donne, rispetto e cura dell’infanzia, secondo le convenzioni
internazionali). Vogliamo invece rilanciare un’idea di cittadinanza
che è innanzitutto scambio e confronto tra mondi e culture,
ricerca di valori condivisi e negoziazione dei conflitti, riscrittura
di nuove regole, senso condiviso di responsabilità. Idea e pratica
di cittadinanza nata dalla partecipazione di tutti, che si realizza,
a partire dalla scuola, in forme nuove e ricercate insieme, in tutti
gli ambiti sociali e istituzionali.
Marilena Salvarezza - Fratelli dell’Uomo
Di Fabrizio (del 26/03/2009 @ 09:00:04, in Italia, visitato 1770 volte)
Ricevo da Paco Serge
VENERDI' 27 MARZO 2009 ORE 20,30 TEATRO SAN CARLINO CORSO GIACOMO MATTEOTTI 6/A BRESCIA CITTADINI IMPERFETTI SINTI E ROM IN ITALIA E NEL BRESCIANO
Modera
- Anna Della Moretta, Giornalista del Giornale di Brescia
Intervengono
- Luigino Beltrami, Operatore di osservAzione
- Renato Henich, Associazione dei Sinti Italiani
- Pino Petruzzelli, Scrittore, regista e attore
- GiovanniValenti, Consorzio Studi e Servizi per l' Immigrazione
Informazioni info@brescia-amnesty.it - www.brescia-amnesty.it Gli zingari presenti in Italia sono circa120.000 (il 2 per mille dell'intera popolazione italiana), di cui oltre i 2/3 di cittadinanza italiana, mentre il rimanente terzo è costituito da cittadini della ex Jugoslavia che sono giunti in Italia a più riprese.
Un certo numero è arrivato dopo la Seconda Guerra Mondiale, altri a seguito del terremoto che devastò la Macedonia egli ultimi dopo la guerra nell'ex Jugoslavia e nel Kosovo.Questi ultimi erano sedentarizzati e hanno perso le loro abitazioni per via della guerra.A causa della convinzione che tutti i Rom siano nomadi, i profughi della ex Jugoslaviadi etnia Rom, a differenza degli altri profughi, sono stati dirottati verso i campi nomadi. Da: Razzismo di ieri, razzismo di oggi, Amnesty International Associazione dei Sinti Italiani L' Associazione si propone di organizzare attività per il riconoscimento della cultura e della tradizione del popolo sinto e per il suo riconoscimento quale minoranza etnico-linguistica. A tale scopo agisce attraverso momenti di formazione, iniziative culturali e artistiche, azioni di sensibilizzazione pubblica, ma anche interventi volti a valorizzare le competenze professionali e il sapere tradizionale dei suoi aderenti. L' Associazione intende rappresentare democraticamente la voce del popolo sinto, a partire dalla tutela dei suoi diritti di cittadinanza e dall' ottemperanza dei suoi doveri civici, con particolare riferimento alla collocazione sul territorio degli attuali e futuri insediamenti, stabili e temporanei, e alla loro ideazione e gestione. Consorzio Studi e Servizi per l'Immigrazione Il Consorzio Studi e Servizi per l' Immigrazione (C.S.S.I.) ha fra i suoi obiettivi favorire i processi di integrazione e di partecipazione degli immigrati stranieri alla vita sociale e civile delle nostre comunità, per il raggiungimento dei diritti di cittadinanza. Lo fa supportando i cittadini stranieri nell'accesso ai servizi socio-assistenziali, e realizzando studi sul fenomeno migratorio, contribuendo così allo sviluppo delle politiche sociali.
In accordo e/o in rete con altre cooperative e i loro consorzi, imprese profit e non profit, è impegnato a sviluppare iniziative efficaci nella lotta alla discriminazione, per realizzare esperienze di solidarietà e nuovo Welfare, in dialogo con le istituzioni locali, le realtà associative e di volontariato presenti sul territorio. osservAzione osservAzione -centro di ricerca azione contro la discriminazione di Rom e Sinti è un'associazione di promozione sociale -onlus che nasce ufficialmente nel 2005, ma con una lunga storia alle spalle. Un primo contributo è stato il libro L'urbanistica del disprezzo(manifestolibri), che raccoglieva contributi intorno ad alcuni temi cruciali: la critica del modello "campo nomadi", la denuncia del razzismo anche istituzionale verso i Rom e i Sinti, il tema cruciale dei diritti negati. Con la costituzione della rete Conares, il coordinamento nazionale Rom, Sinti e Gagé, ha partecipato ad alcune delle battaglie più significative per i diritti dei Rom e dei Sinti in Italia, contribuendo a far conoscere in Europa le gravi forme di discriminazione, razzismo e segregazione che colpiscono queste persone in Italia. Pino Petruzzelli Scrittore e attore, Pino Petruzzelli fonda il Centro Teatro Ipotesi, che si occupa di temi legati al rispetto e alla conoscenza delle culture. Per anni attraversa le nazioni dell' area mediterranea vivendo come e con le persone che incontra. Da questi viaggi nascono spettacoli in cui racconta la profonda umanità di chi è costretto a vivere situazioni difficili. La cultura rom e sinta, nel personale percorso dell' autore, è l' ultima tappa di un' erranza iniziata vent' anni prima. Già nel 2004 scrive Grecia e Zingari: l'Olocausto dimenticato (coprodotto dal Festival di Borgio Verezzi e trasmesso dalla trasmissione Terra! di Canale 5), e nelGiugno2008 esce il libro Non chiamarmi zingaro, edito da Chiarelettere.
Di Fabrizio (del 25/03/2009 @ 08:53:36, in Italia, visitato 1995 volte)
Ricevo da
Demir Mustafa
FIRENZE -
Teatro Puccini
mercoledì 8 aprile
h. 17-21 Foyer del Teatro Puccini
Mostre Fotografiche sul popolo Rom - Progetto Rom Toscana e Ko
Phiripè Vaktesa In Cammino Nel Tempo
h. 17 Ridotto Teatro Puccini
Presentazione GIORNATA INTERNAZIONALE
- Demir Mustafa - Coordinatore Ass.ne Amalipe Romano
- Lucia De Siervo - Assessore all'Accoglienza del Comune di Firenze
- Martin Demirovski - Political advisor to Member of European
Parliament Previously working for the OSCE mission to Bosnia and Herzegovina,
ODIHR and European Roma Rights Center
- Nazzareno Guarnieri - Presidente Federazione Rom e Sinti
- Vincenzo Striano - Presidente Arci Regionale Toscana
- Laura Grazzini - Responsabile Immigrazione Arci Firenze
- Daniele Lamuraglia - Compagnia teatrale Teatro del Legame
- Piero Colacicchi - Ass.ne OsserVazione
h. 19 Foyer del Teatro Puccini
Aperitivi rom e sinti
h. 21.15 Sala Teatrale
Prima dello Spettacolo del Teatro del Legame
LE DANZE DI BILLY E DIJANA
Testo e regia di Daniele Lamuraglia con Dijana Pavlovic e Arben Mustafà
(Billy)
giovedì 9 aprile
ore 21.15 Sala Teatrale
Replica dello spettacolo
LE DANZE DI BILLY E DIJANA
Testo e regia di Daniele Lamuraglia con Dijana Pavlovic e Arben Mustafà
(Billy)
38° giornata internazionale del Popolo Rom e Sinti: 8 - 9 aprile 2009
Da quanti anni dura la persecuzione e la segregazione dei rom e dei Sinti?
Se torniamo a ritroso nel tempo, anche non molto lontano, vedremmo che la paura
dello sterminio (porraimos, divoramento, eliminazione nazista) non è stata
cancellata, i continui sgomberi, le cacciate da una città all’altra che si
susseguano, hanno lasciato tracce indelebili nel profondo dell’anima.
La creazione di leggi discriminatorie specifiche contro il nostro popolo, sulla
base di percezioni distorte e di un diverso modo di essere e di vivere, di
pensare, di agire, fanno si che oggi questa paura cresca lentamente sulla base
di preconcetti, cattiva informazione (nel silenzio di verità o indifferenza),
che negli ultimi anni, ha creato un clima di panico morale nei confronti di Rom
e Sinti.
Il Popolo romanò è antico, è vero che la nostra presenza nei territori alcune
volte è diminuita, mentre altre volte è cresciuta, ma è sempre stata una
presenza costante.
Siamo un popolo di pace e di libertà!
Romano Dives (Giornata Internazionale del Popolo Rom e Sinti)
Oggi 8 aprile è il Romano Dives, la Giornata Internazionale delle popolazioni
rom, sinte, kalé ("gitani" della penisola iberica), manouche (sinti francesi) e
Romanichals (inglesi). L'8 aprile 1971 a Londra si riunì il primo Congresso
dell'International Romani Union, riconosciuta dall'ONU nel 1979 come
associazione mondiale non governativa. Promotori di tale incontro furono Grattan
Puxon e Donald Kenrick dall'Inghilterra, Jarko Jovanovič dalla Jugoslavia, Matéo
Maximoff dalla Francia, e molti altri. Durante il Congresso si scelse l'inno, il
"djelem djelem" scritto nel 1969 da Žarko Jovanovič e la bandiera a due colori
Verde e blu (in foto). In quel giorno Rishi, noto studioso indiano di cultura
Rom, disse: "i Rom si riconoscono come nazione". Nel 2002, a Varsavia, nel corso
del quarto congresso internazionale, l'8 aprile è diventato Romano Dives, dove
Rom, Sinti, Kalò, Manouche e Romanichals portano fiori e candele (lumini) lungo
le rive dei fiumi del mondo: dalle sorgenti del fiume Indo, sull'altipiano del
Sindh, al Mississippi e al Rio delle Amazzoni, passando per il Danubio, il Po,
l'Arno, la Senna e il Tamigi. La tradizione vuole che ogni famiglia rom, sinta,
kalé, manouche e romanichals al tramonto si incammini lungo il fiume più vicino
alla propria abitazione che rappresenta la via percorsa durante le lunghe
migrazioni. Ogni membro della famiglia porgerà al fiume fiori e petali di fiore
che rappresentano le anime dei defunti e candele (lumini) che rappresentano la
luce che viaggia con loro. In foto la bandiera presentata a Londra nel 1971 ma
sarebbe stata usata per la prima volta nel 1959 con i colori invertiti, basata
su una precedente, senza ruota, alzata a Bucarest nell'ottobre del 1933. La
ruota di carro e i colori del cielo e della terra, azzurro e verde, sono simboli
evidenti della dispersione delle popolazioni rom, sinte, kalé, manouche e
romanichals sulla terra. I sedici raggi della ruota alludono alle molteplici
diversità, presenti in queste popolazioni…
Di Fabrizio (del 24/03/2009 @ 11:52:57, in Italia, visitato 1536 volte)
Segnalazione di Elisa Rigoni
di Gioia Salvatori
"Chiudere le fontanelle pubbliche, per favore, altrimenti ci vanno i rom.
Sono tanti, si accalcano per riempire le taniche e danno fastidio ai residenti
del quartiere e ai commercianti. E' sconveniente, soprattutto vicino al mercato
rionale". Per questo motivo il presidente di An del IV municipio di Roma, a
ottobre, aveva chiuso alcune fontanelle pubbliche nei quartieri Talenti e Prati
Fiscali: Roma Nord-est, quartieri di lavoratori dipendenti a un passo dal
centro. Una di queste, in via Prati Fiscali vecchia, è ancora chiusa.
Una decina di cittadini di sinistra del IV municipio, pensionati, liberi
professionisti, docenti ha letto la denuncia de l'Unità e lanciato un appello e
una raccolta di firme per la riapertura delle fontanelle. "L'acqua è vita, è un
bene di tutti. Non si può togliere a chi vive in strada, a quei rom che non
hanno neanche un posto nei campi nomadi della città" - scrivono i dieci.
E spiegano: "La motivazione del nostro incontro viene dall'osservazione
quotidiana della disgregazione del tessuto sociale dei nostri quartieri, dal
venir meno di segni di accoglienza e di solidarietà, il tutto nella progressiva
scomparsa di luoghi di incontro e confronto. Ciò viene accentuato dalle attuali
difficoltà economiche. In questo quadro, sempre di più, vengono strumentalmente
indicate e fatte percepire come un pericolo le persone provenienti da altri
paesi che qui vivono e lavorano. Il nostro obiettivo è costruire un luogo di
aggregazione e di riflessione e di intessere al nostro territorio, una rete di
relazioni tra i cittadini italiani e quelli di provenienze diverse". Il loro
appello si può sottoscrivere qui o all'indirizzo
ilmondoiniv@gmail.com .
23 marzo 2009
Di Fabrizio (del 23/03/2009 @ 09:26:25, in Italia, visitato 1850 volte)
di Domenico Pizzuti
Le "politiche"- in senso anglosassone – in generale ed in particolare quelle di
integrazione ed inclusione sociale dipendono dalla definizione delle situazioni
da parte degli attori istituzionali e sociali. Non significa la stessa cosa
definire una popolazione "minoranze senza territorio", portatori di diritti e
doveri riconosciuti da norme internazionali, "nomadi" stereotipo da verificare o
"Rom", non riconosciuti in Italia come minoranza linguistica, "etnonimo" che
nella lingua "romanes" significa "uomo" e comunque portatori di diritti
universali. Il sito del Ministero dell'Interno li usa in maniera
interscambiabile, ma non l'ordinanza n. 3678 del presidente del Consiglio dei
ministri 30 maggio 2008 che conteneva "Disposizioni urgenti di protezione civile
per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di
comunità rom nel territorio" delle regioni Lombardia, Lazio e Campania, che in
seguito al censimento effettuato nelle tre regioni per lo meno numericamente non
si è rivelato tale. (Il totale "nomadi" censiti dalla Prefettura di Napoli è
pari a 2.784).
Insieme ad altre categorie sociologiche che definiscono la condizione di
queste comunità rom sul territorio (marginalizzazione, ghettizzazione,
segregazione, esclusione, stigmatizzazione), si rivela utile anche ai fini di
valutazioni di progetti e proposte di ricollocazione delle comunità rom nello
spazio sociale la categoria sociologica di "distanza sociale" ripresa in alcune
recenti ricerche sociologiche, che ha un ruolo fondamentale nella produzione e
organizzazione dello spazio sociale. La costruzione dei gruppi sociali – e di
conseguenza le relazioni che tra questi si instaurano - è il risultato di
processi di distanziamento, che aprono o chiudono possibilità di relazione tra i
soggetti, e producono o meno un certo livello di distanza tra questi. "Per
distanza sociale si intende l' indisponibilità e la chiusura relazionale – di
intensità variabili – di un soggetto nei confronti di altri percepiti e
riconosciuti come differenti sulla base della loro riconducibilità a categorie
sociali. Essa è la risultante dell'intreccio dinamico di fattori dislocati su
tre differenti dimensioni dello spazio: fisico, simbolico e geometrico" (V.
Cesareo, La distanza sociale. Una ricerca nelle aree urbane italiane,
FrancoAngeli, Milano 2007, 11). I fattori fisici sono relativi alla concreta
collocazione dei soggetti sul territorio ed ai luoghi dove si svolge la loro
vita quotidiana. Nel caso dei Rom e romeni periferie di periferia come per i
campi di Scampia e Secondigliano, o adiacenze del cimitero di Poggioreale (S.
Maria del Pianto), o fabbriche dismesse come in via Maddalena o sotto i ponti
nell'entroterra napoletano. I fattori simbolici sono costituiti dalle categorie
che il soggetto, insieme a quelle già cristallizzate all'interno della cultura in
cui è inserito, costruisce e utilizza nella conoscenza della realtà sociale e
nella identificazione riconoscimento dell'altro, nel nostro caso nomade, rom,
extracomunitario, neocomunitario e così via. I fattori geometrici (ad esempio la
distinzione tra centro e periferia), sono i punti di contatto tra spazio fisico
e spazio simbolico. La diversa collocazione nello spazio urbano dei cosiddetti
"campi nomadi", anche a breve distanza quelli di Scampia e Secondigliano, può
essere conseguenza di una persistente segregazione sociale che gioca un ruolo
non secondario nella stessa organizzazione fisica della città. .
E' chiara la valenza di questa categoria di "distanza sociale" anche per la
valutazione di progetti e proposte riguardante la ricollocazione delle comunità
rom nello spazio sociale dell' area napoletana, in riferimento al contributo o
meno al superamento della distanza sociale tra abitanti indigeni ed allogeni. E
nel contempo serve a svelare non solo interessi di istituzioni ed
organizzazioni, ma i fattori simbolico-culturali soggiacenti a tali proposte ed
alla politiche si vogliono adottare per la "protezione civile" in senso pieno
delle comunità Rom sul nostro territorio.
Perciò ben vengano proposte che mirano a diminuire la distanza sociale con
idonee progettazioni di riqualificazione urbanistica, come "Linee guida e
progettualità integrata per il superamento dei campi rom a Scampia, e la
riqualifica dell'area indicata all'art. 132 norme di attuazione Dpgr 323/04
Variante Prg e zone limitrofe", presentato dall'Associazione di promozione
sociale "Chi rom e…chi no" Onlus nel convegno di ieri "I rom tra stato di
diritto e stato di eccezione. Proposte di trasformazione urbana". Prevede che
l'area in questione, come da piano regolatore, sia destinata al vantaggio del
quartiere e dell'intera città e dotata di servizi e strutture necessarie per la
crescita ed il miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone, in
primo luogo di quelle che vivono nel quartiere, realizzando la convivenza di
italiani e rom.
La cultura anche politica napoletana, al di là di consuete prassi e politiche
emergenziali e per di più senza partecipazione democratica di attori coinvolti o
interessati nell'ambito delle stesse politiche sociali, ha bisogno di nuove idee
cioè di innovazioni culturali che si traducono in proposte e progetti di
fattibilità con la volontà politica di attuarli. Ne acquista la nostra civiltà
ed umanità!
del 19-03-2009 num. 053
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