Premessa necessaria, di fantomatici "codici degli zingari" ne sento parlare
da quando ero bambino, quell'età in cui ci dicevano "fai il bravo, oppure
gli zingari ti porteranno via" ("fai il bravo, oppure ti vendo agli
zingari" nella versione delle famiglie con più iniziativa economica).
Bufala metropolitana, ma proprio per questo impossibile da
smontare razionalmente. Ci sarà sempre chi ritornerà sula storia,
più o meno in buona fede.
Ai miei amici antirazzisti vorrei precisare: scrivere che è "impossibile
da smontare razionalmente", non significa che chi lo scriva metta la testa
sotto la sabbia. Il rischio è che si crei un teatro dei burattini con un copione
immutabile e, alla lunga, noioso.
La noia si può combattere in due modi (dipende da dove uno si schiera):
io invece mi faccio domande oziose: perché il codice
degli zingari e non, che so, il codice degli idraulici, dei
commercialisti o quello dei dottori quando scrivono le ricette?
Se il tabù è la proprietà da svaligiare, perché non prendersela
inventando un codice dei terroni, o degli albanesi, o dei
veneti? Forse perché il "nemico interno" è mobile: chi
era escluso 20 anni prima, ce lo ritroviamo vicino di casa, o
compagno di lavoro. Gli zingari, no, restano gli esclusi a
priori e quindi vanno sempre bene,
Dopo tutte queste chiacchiere, veniamo all'ultima segnalazione, è del 17
novembre scorso:
BLOGTAORMINAIl Codice degli Zingari a Taormina e Naxos? Rinvenuti strani segni nei citofoni di alcune palazzine a Giardini Naxos. Cc
avviano indagini. Il giallo del "14"
La parte interessante, secondo me, è l'ultima, che inizia con questa
spiegazione:
Il cosiddetto "linguaggio degli zingari" che viene diffuso in Italia è stato
formalmente redatto almeno venti anni fa e si caratterizza con alcuni segni di
cosiddetta "solidarietà criminale", che schedano l'immobile, indicando da chi è
abitato, il momento ed il contesto ambientale più opportuno in cui assaltarlo
per compiere furti.
Generosamente, potrei intenderla come una spiegazione del fatto che il
"linguaggio degli zingari" in realtà è un codice di "solidarietà
criminale", e non è detto vada riferendosi agli zingari, ma non
so se tutti la intendano con la mia generosità. Anche perché subito dopo arriva questo paragrafo:
Ma quei segni apparsi nella riviera jonica sono davvero un segnale degli
zingari? A far pensare di sì potrebbe anche essere la presenza di non pochi
zingari in zona: alcuni si notano ad esempio spesso anche nella vicina stazione
di Villagonia, tra Taormina e Giardini.
Gli inquirenti, al momento, non escludono alcuna ipotesi ma al contempo
sottolineano che non bisogna allarmarsi.
Certo, non bisogna mica allarmarsi, lo dicono anche gli inquirenti. Ma
intanto viene segnalata la presenza di zingari (avete notato che la parola
corretta Rom non viene mai nominata?). Quale la ragione di questo inciso, se non
ribadire una leggenda metropolitana e sollevare allarme?
L'eventualità che si possa generare allarmismo senza che vi sia reale fondamento
è dovuta ad un fatto. [...] forse qualcuno ha lasciato un segno nelle zone dove
si è già recato a sottoscrivere nuovi contratti, indicando ad altri colleghi che
quell’area è stata già interessata dalle attività in oggetto.
Il giallo resta aperto e la prudenza è d'obbligo: i cittadini, insomma, tengano
gli occhi aperti e se dovessero notare qualcosa di anomalo non esitino a
segnalarlo alle Forze dell'Ordine. I Carabinieri stanno già indagando e si
attendono adesso sviluppi.
Quindi, potrebbe essere che siamo in presenza di un neonato "codice dei
rappresentanti porta a porta", che potrebbero essere poco graditi, ma mai
quanti i famigerati zingari. Come concludere la notizia? I "cittadini,
insomma, tengano gli occhi aperti e se dovessero notare qualcosa di anomalo non
esitino a segnalarlo alle Forze dell'Ordine", insomma, niente di diverso da
quel che farebbero in una qualsiasi altra circostanza quotidiana, anche senza
allarmismi o congetture strane.
Difatti, proprio oggi 26 novembre, sempre
BLOGTAORMINA ci aggiorna:
Ancora strani numeri sui citofoni nel comprensorio di Taormina ma non ci
sono riscontri che si tratti del temuto Codice degli zingari. L’ipotesi più
probabile resta quella di operatori “porta a porta” per contratti utenze
e viene da chiedermi cosa potrebbe succedere se per campare un povero rom
fosse costretto a fare il venditore porta-a-porta...
Di Fabrizio (del 26/11/2012 @ 09:09:24, in media, visitato 2645 volte)
Lunedì 3 dicembre, ore 18 - Libreria Popolare di via Tadino 18, Milano
Fabrizio Casavola (autore di Vicini Distanti) con alcuni abitanti del campo rom
comunale di via Idro, tutti nei panni degli imputati, risponderanno alle vostre
domande su perché gli zingari siano colpevoli di ogni malefatta. Se avanza
tempo, si racconterà anche come si vive e cosa si fa in un campo rom, e sul
rapporto che si è creato col mondo intorno.
Introduce e modera: Paolo Melissi (associazione Pluriversi)
Vicini Distanti (edizioni Ligera
- 2012) è la cronaca di 20 anni di vita di una comunità rom da sempre presente a
Milano. Attraverso interventi di mediatrici culturali, insegnati, giornalisti, dei
Rom stessi, scorrono i vari aspetti della loro vita: infanzia, scuola, lavoro...
con gli innumerevoli tentativi, alcuni riusciti e altri meno, di instaurare un
dialogo e un modo di convivere con la città attorno.
Dello stesso autore:
Luoghi comuni, guida turistica semiseria ai segreti, le
bellezze, i monumenti del campo rom comunale di via Idro.
PluriVersi è una associazione di promozione sociale che dedica le sue attività
al benessere psicofisico delle persone, e alla qualità dell'abitare e del
fruire di un luogo. Si occupa di promozione della culture e di valorizzazione
del patrimonio, ma anche di servizi per il benessere della persona, organizzando
servizi di supporto. L'associazione opera utilizzando un approccio
pluridisciplinare e pluriculturale.
Libreria Popolare di via Tadino
Via Alessandro Tadino, 18, 20124 Milano - Tel. 02-29.51.3268
info@libreriapopolare.it Dal 1974 un luogo di incontri, discussioni, confronti, iniziative...
Orari:
lunedì 15.30-19.30
mar-sab 9.30-19.30
dom 10-13
Di Fabrizio (del 24/11/2012 @ 09:02:17, in Italia, visitato 2089 volte)
Giorno di votazione, dopo tanto parlare. Non mi interessa fare propaganda ad
un candidato o all'altro, altrimenti avrei scritto prima. In settimana ho
fatto una ricerca sui diversi candidati, e volevo condividerla. Elencati qui
sotto in rigoroso ordine alfabetico, ho spulciato nei loro siti per vedere
quante volte ricorresse la parola "zingari" (lo so che è peggiorativa, ma se
indico la parola ROM, spesso viene confusa con Roma o con altri termini che
iniziano allo stesso modo):
Bersani Pier Luigi: Zero. Nella sezione
DIRITTI si accenna a quello di Jus Solis.
Puppato Laura:
Una (un accenno all'Olocausto in polemica col sindaco di Fossalta
di Piave).
Renzi Matteo: manca un box di ricerca sul
sito ufficiale, esiste una pagina
DIRITTI con 6 punti.
Tabacci Bruno: manca un box di ricerca sul
sito ufficiale, è molto difficile tramite l'home page risalire
al programma.
Vendola Nichi: Zero. Manca un box di
ricerca sul sito ufficiale, esiste nel programma una sezione
DIRITTI.
Sul sito del
Partito Democratico dedicato alle primarie, ci sono invece 111
risultati spalmati su 10 pagine, ma gli interventi quasi mai sono dei candidati.
Ho rifatto la ricerca con Google, aggiungendo al nome del candidato le parole
ZINGARI SINTI. Ecco i risultati:
Analizzando questi risultati, ho tratto alcune conclusioni:
Matteo Renzi ottiene un buon "ranking" in quanto è l'unico
sindaco in lizza, e quindi è più facile che il suo nome compaia accomunato a
politiche locali (sgomberi, rilocazioni, assistenza ecc. ad esempio, è quasi un
ospite fisso del blog
Nazionerom). Discorso simile per Bruno Tabacci, che pure
ricopre incarichi amministrativi e che comunque si piazza penultimo. Nichi Vendola è il più
visibile anche grazie al
discorso seguito alla vittoria di Pisapia dell'anno scorso, ma in Puglia ha
anche promosso
incontri a tema di carattere europeo. Laura Puppato,
evidentemente, anche su questo sconta la scarsa attenzione che i media
hanno dedicato alla sua candidatura ma, paradossalmente, è l'unica che cita UNA volta nel suo sito la parola ZINGARI. E come mai così tante segnalazioni per Pier Luigi Bersani?
Più in generale, se incrociamo i dati delle due ricerche, appare evidente
come la parola ZINGARI resti un tabù, quando ci si rivolga a potenziali
elettori, viceversa sempre più spesso un politico in cerca di visibilità viene
accostato (da un media imparziale come un motore di ricerca) alla parola
ZINGARO, sino alla sovraesposizione. Difatti, spulciando a caso i risultati
della ricerca, quasi sempre il candidato elencato non c'entra assolutamente col
tema trattato: trattasi di accostamenti casuali o dall'intento chiaramente
polemico.
Potrà succedere che prima o poi qualcuno di loro, investito di incarichi
nazionali, debba affrontare l'argomento. Figuratevi che è successo persino al
Primo Ministro attuale, alla faccia di quanto possa essere tecnico o sanguisuga:
Il come e il quando, non lo so. Credo che se dovesse dipendere da questi
candidati, accadrebbe il più tardi possibile, più facilmente in occasione di
qualche ricorrenza o tragedia, quando si sente la necessità di riscoprirsi
fratelli ed uniti come nazione.
C'è invece bisogno di investire nel futuro, non nel passato. Magari, senza
inventarsi altre novità, basterebbe portare a casa qualcosa di cui ogni tanto si
sente parlare, ma che poi finisce sempre in dimenticatoio:
Non credo nei miracoli, nessuno regalerà questi risultati se non saranno i
Rom, i Sinti, i Caminanti a richiederlo, assieme alle loro organizzazioni ed
assieme alle amministrazioni locali.
Tenendo conto che sono due cose importanti, ma non danno da mangiare, e neanche
lavoro o casa o scuola... Che è quello che, a fatica, può mobilitare
un Rom o un Sinto (almeno, credo sia questa la sua declinazione pratica
della parola DIRITTI). Quindi, i risultati nazionali delle politiche per i Rom,
Sinti, Caminanti, verranno PER FORZA come spinta da quello che si riuscirà ad
ottenere a livello locale. Suggerisco due riletture:
Di Fabrizio (del 23/11/2012 @ 09:04:51, in Regole, visitato 1737 volte)
Abusi polizieschi contro Rom, migranti ed attivisti, i dati sulla Russia
davanti al Comitato ONU contro la Tortura - 7 novembre 2012
I dati della Russia su torture e maltrattamenti sono sotto esame del Comitato
ONU contro la Tortura. Venerdì 9 e lunedì 12 novembre [sono stati] ascoltati
funzionari russi per coinvolgerli nel rispetto da parte della Russia della
Convenzione ONU contro la tortura ed altri trattamenti crudeli, inumani o
degradanti.
ADC Memorial, con il
sostegno di FIDH, ha fornito attraverso un
rapporto pubblico prove sugli abusi polizieschi contro Rom, migranti ed
attivisti. Nel contesto di questa repressione crescente contro le voci
dissidenti ed i popoli marginalizzati nella Russia odierna, questo rapporto è
un'opportunità per l'organismo di controllo dell'ONU di richiamare la Russia a
riformare la sua legislazione e rivedere le sue politiche per far terminare gli
abusi della polizia. ADC Memorial, e FIDH richiamano la Russia a rispettare le
dignità fondamentali e l'integrità di tutte le persone sul suo territorio, senza
discriminazioni.
Il memorandum
ADC - FIDH documenta gli abusi giornalieri patiti da segmenti specifici
della popolazione russa, gruppi marginalizzati come Rom, migranti e lesbiche,
gay, bisessuali e transgender (LGBT), e voci dissidenti come attivisti sociali,
giornalisti e difensori dei diritti umani. Questi abusi vanno dalla profilazione
etnica agli abusi quotidiani delle autorità per "operazioni speciali", pestaggi
e torture nelle stazioni di polizia, che talvolta portano alla morte. Non solo
violano le convenzioni internazionali che proibiscono la tortura, ma sono anche
in evidente contraddizione con la nuova legislazione russa, entrata in vigore
nel marzo 2011, che afferma principi di responsabilità della polizia e di non
discriminazione nei confronti di minoranze etniche, linguistiche o di altro
tipo.
Riesame della Federazione Russa da parte del Comitato ONU contro la
Tortura
Osservazioni finali del Comitato contro la Tortura (online
dopo la revisione)
Altri rapporti di ONG e documenti relativi alla revisione:
clicca qui
Rom: vittime quotidiane della violenza poliziesca
La relazione
presentata al Comitato conferma che i Rom sono un bersaglio specifico della
polizia russa, come pure gli abusi giornalieri a cui sono sottoposti. Tra gli
agenti rimangono diffusi stereotipi negativi che legano l'origine rom a
comportamenti criminali, e nella polizia sono comuni atteggiamenti intolleranti
e xenofobi. I Rom sono particolarmente oggetto di torture e maltrattamenti, a
causa di pratiche poliziesche diffuse come controllo ingiustificato dei
documenti, detenzioni arbitrarie e fermo nello stazioni di polizia. Avvengono
costantemente "operazioni speciali" - cioè raid negli accampamenti rom, per
scoprire crimini commessi da loro specificatamente - raid caratterizzati da
trattamenti discriminatori e degradanti. Le strade per il ricorso interno sono
difficili nella pratica, e così si crea un clima di impunità per le forze
dell'ordine. I documenti riportano casi di pestaggi di uomini e donne rom in
determinate stazioni di polizia, che talvolta portano a morte mascherata da
suicidio. Portano alla luce anche casi di detenzione illegale, maltrattamenti e
violenze specifiche di genere contro le donne rom.
Migranti: dagli stereotipi xenofobi agli abusi sistematici di potere
e ai crimini razziali
Il rapporto fa luce anche sulla situazione dei migranti, un altro settore
vulnerabile della popolazione russa. Oltre 10 milioni di stranieri entrano ogni
anno in Russia, inclusi molti stagionali che arrivano dall'Asia Centrale e dal
Caucaso Meridionale in cerca di lavoro. Queste persone costituiscono uno dei
gruppi più vulnerabili nella società, vittime di stereotipi xenofobi e percepiti
non solo come "alieni" alla società russa, ma anche come "delinquenti" che
violano la legge sull'immigrazione. In questo contesto, la profilazione etnica,
i controlli casuali dei documenti e le confische illegali delle loro
documentazioni, sono diventate pratiche diffuse. Vengono regolarmente condotte
operazioni su larga scala "per sopprimere l'immigrazione illegale", mantenendo i
migranti in un clima di paura costante. Queste operazioni danno luogo ad
estorsioni di tangenti, insulti razzisti, intimidazioni ed altri abusi di
potere. Sono abusi comunemente riservati ai migranti ed incontrano un'impunità
totale. Questo senso di impunità di cui godono le forze dell'ordine crea le
condizioni per crimini contro gli immigrati, e può portarli ad essere oggetti di
sequestri, sparizioni forzate, minacce e pestaggi nei commissariati di polizia,
nonché a coercizioni psicologiche pari alla tortura.
Militanti antifascisti, antirazzisti e LGBT vittime di brutalità
poliziesche
Anche le voci dissidenti, al pari dei gruppi marginalizzati, sono soggette a
molestie da parte della polizia. Violenze e minacce sono usate spesso dagli
agenti per scopi politici come misure repressive contro quanti esprimono
attivamente la loro posizione politica o sociale. Come dichiarato nel rapporto,
"lo stato spesso cerca di giustificare la persecuzione degli attivisti,
riferendosi alla necessità di combattere l'estremismo, che diventa in realtà
lotta al non conformismo". Il rapporto documenta diverse minacce, aggressioni e
pestaggi di attivisti sociali, in particolare antifascisti, antirazzisti ed
attivisti per i diritti LGBT. Lungi dal diminuire, queste pratiche sono
diventate su larga scala dalla fine del 2011. Il rapporto evidenzia la brutale
repressione delle proteste tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. In questo
contesto, gli attivisti LGBT soffrono di doppia discriminazione, in quanto
membri di un gruppo marginalizzato interessato ad un forte stigma sociale, e
voci dissidenti che richiedono diritti e libertà, gli attivisti LGBT sono perciò
vittime di attacchi e pestaggi, ed anche di abusi d'autorità da parte della
polizia e di pressioni da parte delle agenzie statali.
Nessun progresso senza responsabilità
ADC Memorial
e FIDH chiedono alla Russia di rispettare i propri obblighi internazionali nel
quadro della Convenzione contro la Tortura ed i principi dei diritti umani
sanciti nella sua riforma del 2011; chiedono allo stato di prendere le misure
necessarie per porre le pratiche di polizia in linea con gli standard sui
diritti umani. Impunità, mancanza di responsabilità e l'invariabile
atteggiamento "benevolo" delle agenzie investigative e dei tribunali nei
confronti dei crimini commessi dai rappresentanti della legge, creano terreno
fertile per abusi di autorità, violenze e torture. Non c'è riforma che può
risolvere questi problemi fino a quando questi crimini non verranno indagati,
perseguiti e puniti. Inoltre i gruppi a rischio quali le minoranze etniche e le
altre, gli attivisti politici ed i difensori dei diritti LGBT devono ricevere
una protezione speciale.
ADC Memorial
e FIDH sperano che lil rapporto sulla Russia del Comitato contro la Tortura
fornisca un'opportunità per evidenziare le carenze del sistema legale e
della giustizia in Russia, e di formulare raccomandazioni concrete a
porre fine alle diffuse pratiche poliziesche della tortura, e di altri
trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
Di Fabrizio (del 22/11/2012 @ 09:06:17, in media, visitato 1579 volte)
Vola
Alto Bando di Concorso 2012
Realizza un cortometraggio sul tema dello ius soli, che ne
affronti uno o più aspetti con un reportage o una storia di fantasia utilizzando
liberamente qualsiasi linguaggio espressivo.
L'Associazione Marco Formigoni ritiene che questo sia oggi uno dei temi cruciali
per la democrazia, la convivenza, il rispetto dei diritti della persona umana,
la lotta alle ingiustizie e alle sperequazioni, e che quindi vada incoraggiata
la capacità di coglierne e raccontarne aspetti, contraddizioni, prospettive.
In Italia non vige lo ius soli, cioè il diritto di avere la cittadinanza del
suolo, del luogo in cui si è nati. Vige lo ius sanguinis, cioè conta la
discendenza, il sangue dei genitori. In pochi casi chi nasce in Italia da
genitori stranieri può ottenere la cittadinanza ma a prezzo di lente e complesse
procedure. In altri Paesi come USA, Brasile, Argentina, Francia si è cittadini
se si è nati sul posto, si ottiene la cittadinanza direttamente o con alcuni
procedimenti abbastanza semplici.
Nei Paesi in cui vige lo ius sanguinis, come l'Italia, cresce una popolazione di
senza diritti, popolazione di serie B al servizio di chi ha pieni diritti. Ne
derivano disuguaglianze, ingiustizie, persecuzioni, si alimenta una cultura
razzista. Molti immigrati non hanno più neppure legami con i Paesi d'origine da
cui sono fuggiti per motivi politici o economici, e vivono da apolidi di fatto
senza alcun tipo di tutela.
Ci sono molte proposte e pressioni per modificare la legislazione italiana in
materia e sanare una fonte di tragedie e iniquità che se non affrontate
determineranno crescenti squilibri. Ma le resistenze sono forti e trovano
consensi nel timore dello straniero e nelle contraddizioni che crea la crisi
economica.
Vai al regolamento
Di Fabrizio (del 21/11/2012 @ 09:09:40, in sport, visitato 1244 volte)
E' stato quello che mi son detto quando ho letto questa notizia su
Yahoo.
Un chiarimento per chi non mastica l'argomento: Ricardo Quaresma era (una
volta) un giovin calciatore di belle speranze, finché non mise piede nell'Inter,
da cui uscì senza troppi rimpianti e, come è successo a molti, da quel
momento ha tirato praticamente a campare. Ma è anche frutto dell'unione tra un
gitano portoghese ed un angolana. Ed a differenza di altri nomi noti, non ha mai
rinnegato la sua appartenenza al mondo romanì.
Mi immagino
i soliti cori che avrà dovuto subire in una carriera che ormai si è fatta
lunga. Invece, mentre testimoniava in tribunale per un furto che aveva SUBITO,
succede che pure sua madre viene rapinata! Tanto per riequilibrare la notizia,
non si capisce se da una rom o da una rumena o da una
rom rumena...
Il tutto, sembra sia terminato con l'aggressione del calciatore ad un
poliziotto turco (da quel che ne so, tipini da prendere con le molle). Che
mondo!!
Di Fabrizio (del 20/11/2012 @ 09:09:16, in media, visitato 1553 volte)
La testata si chiama
ILNORD.com, e se fossi prevenuto già il nome sarebbe una garanzia. Ma non lo
sono, e allora via con la lettura. Bell'articolo, dal titolo
Incredibile in Toscana: 13 milioni di euro per gli Zingari di etnia rom/sinti.
Che in Toscana ci siano Zingari (con la Z maiuscola) che non siano "di etnia
rom/sinti" sinora mi era sfuggito, mi sfugge se la cosa sia un
maldestro tentativo di politically correct o sia il primo di una serie
di corti circuiti mentali. Diciamo (per non far polemiche inutili)... un titolo
alla Wertmuller.
Il pezzo forte del titolo comunque è l'Incredibile iniziale.
Fatta una rapida ricerca, trovo un documento della Fondazione Michelucci (QUI
il .pdf del
2007) che conta circa 3/4000 presenze di Rom e Sinti nella regione. Quindi,
fatti due calcoli, la spesa (o meglio: l'investimento) sarebbe tra i 3.000 e i
4.000 euro a cranio; ovviamente in questa cifra c'è di tutto: scuola,
casa, lavoro, ed esigenze diversissime tra loro. Però come somma, tutto mi
sembra tranne che una cifra Incredibile.
Un qualsiasi paziente lettore gradirebbe quindi sapere a cosa serviranno quei
soldi ma (provate a leggere il pezzullo), non ci si capisce niente. Questa nella
prima metà dell'articolo.
La seconda metà si divide quasi esattamente in due:
un lungo (e burocratico) intervento di un consigliere del
PdL. Intervento che, per quanto corretto, non aggiunge e non
toglie niente alla confusione che ormai regna sovrana;
un pippotto finale, ed è l'unica parte che risulta
comprensibile al vostro paziente lettore, e che quindi riporto
interamente.
Tagliateli tutto, ma non i fondi ai loro protetti. Zingari e immigrati.
In una regione colpita, come e più di altre in Italia, da una profonda crisi
occupazionale, spendere 13milioni di euro delle tasse dei cittadini per
costruire delle nuove casette per gli Zingari, è scandaloso. Quando, il
governatore Rossi penserà agli Italiani residenti in Toscana, nessuna casetta
per loro? E’ deprimente pensare che, nei prossimo giorni, file di pecore
telecomandate si recheranno ai seggi delle primarie del Pd, per votare degli
esseri inutili in cerca di poltrone. Membri di un partito il cui unico scopo, è
dissolvere la nostra società e il nostro tessuto economico. Non siate pecore.
Andate alle primarie del Pd, in Toscana, e scrivete sulla scheda "13 milioni di
euro".
Sostituite la parole "in una regione colpita [...] da una profonda crisi
occupazionale" con qualsiasi altra emergenza, che può andare dal
terremoto
alle recenti alluvioni, e vedrete che un motivo per non spendere quei soldi lo
si troverà sempre. Nel senso che si risparmieranno 13 milioni, e ne spenderemo
altrettanti, se non di più, per rimediare POI ai ritardi di investimenti
strutturali su una situazione altrettanto emergenziale (la botte piena e la
moglie ubriaca in politica non funziona).
Per terminare, un accenno alle "pecore telecomandate": dopo tutto
quello spazio dedicato al PdL, perché il vostro lettore non dovrebbe pensare che
a questo punto prendersela col le primarie del PD, non è proprio un segnale di
testata indipendente?
Questi Rom! Se non ci fossero, dovrebbero inventarli.
Di Fabrizio (del 19/11/2012 @ 09:14:34, in Italia, visitato 2136 volte)
Idea Rom Palermo è un'associazione di promozione sociale "mista", rom-gagè.
Nasce per volere di un gruppo di persone che condividono l'amore per il mondo
Rom, accomunate dalla convinzione che i Rom siano troppo discriminati
ingiustamente.
Scopo dell'associazione è abbattere tutti quei pregiudizi e stereotipi che
fanno dei Rom il popolo più perseguitato e discriminato.
L'associazione persegue i seguenti fini:
• favorire l’integrazione e la partecipazione attiva dei Rom, dei Sinti, dei
Kalè, dei gruppi e delle comunità viaggianti – di seguito denominati Rom anche
se appartenenti a popoli o gruppi di diversa origine – nella società italiana ed
europea, nel rispetto delle diverse identità, delle pari dignità e dei valori
fondamentali del vivere civile;
• ottenere il riconoscimento dei Rom come minoranza etnica e linguistica, con
pieni diritti di cittadinanza;
• contrastare i pregiudizi diffusi sulle popolazioni Rom e tutte le forme di
discriminazione, diretta e indiretta, verso questa popolazione;
• promuovere la mediazione interculturale e la convivenza civile, agevolando le
relazioni e le interazioni tra individui, comunità e culture, favorendo la
conoscenza, il dialogo, la comprensione e l’incontro, valorizzando le reciproche
differenze;
• promuovere incontri e discussioni sulla cultura Rom mediante l’organizzazione
di corsi e seminari;
• stimolare la diffusione della culture Rom nelle scuole;
• promuovere interazioni con le varie circoscrizioni cittadine.
L'associazione è gemellata con
Idea Rom Onlus di Torino.
Chiunque può diventare socio di Idea Rom Palermo.
Di Fabrizio (del 18/11/2012 @ 09:04:47, in Regole, visitato 1672 volte)
In carcere l'ideologo di Stormfront Arrestati anche tre
attivisti del sito neonazista che sostiene "la superiorità della razza bianca".
Ipotesi di reato sono "incitamento all'odio razziale e diffusione di idee
antisemite" di FABIO TONACCI
ROMA - In carcere l'ideologo e tre attivisti di Stormfront Italia, il sito
neonazista e antisemita che sostiene la "superiorità della razza bianca". La
Polizia postale e la Digos hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare
in carcere a Daniele Scarpino di Milano, amministratore del forum italiano del
portale stormfront. org e ideologo, Diego Masi di Frosinone, Luca Cianfaglia di
Teramo e Micro Viola di Cantù. L'ipotesi di reato, formulata dal pool
antiterrorismo della procura di Roma diretto da Giancarlo Capaldo, è di aver
costituito un'associazione dedita all'incitamento all'odio razziale e alla
diffusione di idee antisemite via Internet. Sono in corso 21 perquisizioni in
dodici regioni, tra cui Abruzzo, Calabria, Sicilia, Val D'Aosta, Lombardia,
Lazio.
Stormfront. org, "il più grande sito d'odio presente su Internet" come è stato
definito dai media americani, è comparso in rete già dai primi anni novanta come
bollettino di notizie. Diventa un sito vero e proprio nel 1995, quando viene
gestito dall'ex leader del Ku Klux Klan e pregiudicato Don Black (già membro del
Partito nazionalista socialista del popolo bianco, fu imprigionato nel 1981 per
aver partecipato al golpe fallito che doveva rovesciare il governo domenicano).
La base operativa dove sono installati i server è a West Palm Beach, in Florida,
da dove Don Black gestisce quindici forum in tutto il mondo, dal Portogallo alla
Nuova Zelanda. Nel 2008 aveva 80 mila utenti unici giornalieri, che aumentarono
di 2000 unità il giorno dopo che gli Stati Uniti elessero presidente Barack
Obama.
Nel forum italiano vengono citati passi del Mein Kampf, pubblicate foto delle Ss,
elencati nomi di presunti "poteri occulti giudaici". Gli utenti discutono della
superiorità dei bianchi e del "pericolo della contaminazione dei negri". Di
recente, dopo un articolo pubblicato sul neonato Huffington Post Italia, hanno
aggiornato la loro blacklist di ebrei italiani appartenenti al mondo della
cultura, della politica e dell'informazione. Quella condotta dalla procura di
Roma e che ha portato agli arresti di oggi è la prima grossa indagine in Italia
su Stormfront. Il forum italiano sarà oscurato a breve.
che tra i motivi della chiusura, c'era il rischio che questi fascistelli
programmassero l'assalto a qualche campo rom. Così di getto, 2 reazioni
contrastanti:
il ricordo di quello che è avvenuto negli anni recenti, a
Opera, Ponticelli, Torino, con le folle inferocite (da
chi? strano, ma i colpevoli non sono mai saltati fuori)
che davano fuoco a tende e baracche;
un altro ricordo, più tragicomico, di quando un gruppettino
di teste calde, senza nessuna folla alle spalle,
entrò in un campo per una spedizione punitiva. Se non
ricordo male gli adulti risposero con qualche parolaccia e un
po' di sputi, credo che i ragazzini circondarono la squadra di
arditi, i quali chiesero maschiamente soccorso ai vigili
urbani...
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
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