Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il network Celebrating Cultural Diversity da il proprio benvenuto alla comunità dei Nomadi e Viaggianti dell'East Sussex, come parte integrante ed attiva della propria organizzazione e appoggia la loro lotta per la casa.
Da: British_Roma
Di Fabrizio (del 15/05/2006 @ 09:41:08, in Europa, visitato 2764 volte)
Alla fine ce l'hanno fatta!
Bernd Neumann, attuale ministro per la cultura e i media ha approvato la
costruzione del
monumento dell'olocausto di Sinti e Rom, con il testo richiesto da
Romani Rose, presidente del Consiglio Centrale dei Sinti e dei Rom di Germania.
Non solo è stato cancellato l'odioso termine "Zigeuner", ma è stato aggiunto
un ulteriore testo riferito ai soli Rom ed una cronologia sulle loro
persecuzioni e genocidio
L'artista Dani Karavan (op.
cit.) concordacon queste aggiunte. Il suo monumento di "specifica struttura
che si sviluppa su larga scala" diviene ancora più impressionante.
RADOC/9-v-06
Da:
Roma_und_Sinti
Di Fabrizio (del 14/05/2006 @ 12:20:20, in media, visitato 2636 volte)
Una serie di immagini sull'argomento: Rom post-Sovietici. L'autore è
Andrew Miksys.
Dalla
recensione, cliccare sull'immagine di sinistra per vedere la sequenza.
Di Fabrizio (del 14/05/2006 @ 10:00:49, in Europa, visitato 2790 volte)
Mr. Valery Novoselsky.
Editor of Roma Virtual Network.
Currently in Brussels
Carissimi,
Quanti di voi vogliano discutere le tematiche relative al Decennio
per l'Inclusione Rom, possono aggiungersi al forum di discussione:
http://www.idebate.org/discussion/view_forum.php?id=54
Ovviamente, è necessario registrarsi. Se ci fosse bisogno di
chiarimenti su questioni tecniche, potete contattarmi a
nov_val@zahav.net.il.
Kind regards,
Da Music club Concerti
Gogol Bordello / Gipsy Punks Eugene Hutz e i suoi Gogol Bordello Il terzo cd "Gipsy Punks" è disponibile anche in Italia dopo l'exploit del loro leader a Venezia Registrato da Steve Albini a New York in un glorioso suono analogico, "Gipsy Punks" di Eugene Hutz e i suoi Gogol Bordello è un album di quindici tracce che espande la fusione dei generi, dal gipsy punk e stomp slavo con un tocco di metal e dub style, che pagano tributo al classico suono della Giamaica. Il cantante/autore e visionario Eugene Hutz ed il resto del collettivo Gogol Bordello hanno raggiunto in questi anni un nuovo livello di intensità musicale e di testi nella loro continua crociata dedita a costruire un ponte tra la gipsy music, il rock 'n' roll e altri generi di musica ribelle dal flamenco al Perestroika punk che è sbocciato nell'Europa dell'Est intorno alla metà degli anni '80. La reputazione internazionale della band è cresciuta velocemente grazie al suddetto ponte e mix tra i generi; Gipsy Est Europeo e cultura occidentale per non parlare dello spettacolo dal vivo che evoca visoni circensi e atmosfera surreale. Eugene Hutz è inoltre spalla di Elijah Wood nel film Everything Is Illuminated della Warner Bros, adattamento del famoso ed acclamato romanzo di Jonathan Safran Foer , "Ogni cosa è illuminata"; la pellicola è stata in concorso alla 62ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione "Orizzonti" www.gogolbordello.com - SUONA: 10 LUGLIO MILANO - VILLA ARCONATI 11 LUGLIO TO BE ANNOUNCED 12 LUGLIO AREZZO - AREZZO WAVE 13 LUGLIO TORINO – TRAFFIC FESTIVAL 17 LUGLIO UDINE - CASTELLO 18 LUGLIO TO BE ANNOUNCED INFO: RUMBLE FISH Live Via G. Mora, 14 20123 Milano Tel. 02/36533507 Fax 02/2613274 Via Grazzano 83 33100 Udine Tel. 0432/508323 Fax 0432/292924 info@rumblefishlive.com - www.rumblefishlive.com
Di Fabrizio (del 13/05/2006 @ 10:33:49, in media, visitato 2937 volte)
Con un linguaggio diretto e discorsivo, in quest'intervista emerge un
netto panorama sul mondo dell'informazione in Bulgaria, i limiti
attuali, i legami con i poteri, le paure e le gelosie che riguardano gli
operatori. Niente di nuovo, in verità, in un quadro che ricorda da una
parte altre situazioni dei Balcani, e qualche cosa dell'Italia di oggi.
09:00 Lun 08 Maggio 2006 - di
Polina Slavcheva
Toma Nikolaeff è
direttore della prima e unica Agenzia d'Informazione Rom Defacto (RIA Defacto),
fondata il 9 settembre 2003. Nel 2004 l'agenzia ricevette numerose
minacce anonime (vedi
ndr.) e chiuse per riprendere l'attività il novembre dell'anno
scorso. Prima di divenire direttore di Defacto, Nikolaeff è stato
fondatore e presidente della Fondazione Comunità Rom e del Consiglio
Nazionale dei Partiti e Organizzazioni Rom. E' stato membro delle Forze
Democratiche Unite. E' fondatore e presidente del secondo partito rom
registrato in Bulgaria, il Movimento Unico Centrale "Salvezza" ed è
eletto nell?Unione Internazionale dei Rom (IRU).
Quale la tua
impressione sui media bulgari?
Molte volte ho avuto come l'impressione che quando certi
colleghi scrivono di qualcosa, in realtà facciano pubblicità nascosta.
Dall'altra parte, quando scoprono qualche affare sporco, non succede
niente. Invece in Inghilterra, cari miei, se i giornali pubblicano
storie simili, la tua carriera è assicurata. Qui l'impressione è che
qualsiasi cosa si scriva, i carri continueranno per la loro strada, i
cani ad abbaiare, e nessuno si metterà paura. Un'altra cosa: non mi
dimenticherò mai, alla Libreria Nazionale stavo facendo una ricerca e
stavo leggendo i giornali di 100 anni fa. Penso fosse una vecchia
intervista di Zahari Stoyanov, dove diceva esattamente le stesse cose
dei politici di oggi, con qualche termine differente. Parlava di
democrazia, libertà di parola, apertura dei confini, miglioramento delle
vie di comunicazione per aprire via di scambio con l'Europa. Non
esistevano la EU e la NATO, se non in un'altra forma che il politico
intravedeva. L'ho visto coi miei occhi, giuro, avevo la pelle d'oca.
Pensi che ci sia la censura nei media bulgari?
I media bulgari sono molto censurati. Devi sapere, sono
stato piacevolmente sorpreso l'anno scorso quando Georgi Lozanov ha
detto all'annuale premio giornalistico Chernorisets Hrabu che non
sarebbe stato assegnato, senza specificare il perché. Il primo
ministro e il vice primo ministro erano presenti e hanno accolto la
notizia con un gelido sorriso. Sai perché non ci sarebbe stato il
premio? A causa della censura. Devono difendere organizzazioni
differenti, politici, determinate sfere.
Come sopravvivono i piccoli media come il tuo?
Ho chiesto sovvenzionamenti sia al governo che alle OnG - a
Open Society Institute e a Soros Foundation Network, alla World Bank.
Abbiamo anche in corso quattro o cinque progetti, incluso quello per
promuovere l'integrazione EU. Ho chiesto ai ministeri 3500 LEVA
(poco più di 1700 euro ndr.) per questo. Non hanno mai rifiutato di
vederci o di parlarci, ma non hanno mai mollato niente. Poi dicono
che i Rom sono illetterati e che non c'è nessuno a cui affidare
denaro. Ci siamo appellati al Direttorato sulle Tematiche Etniche e
Demografiche, per cercare aiuto nel promuovere l'integrazione EU, ma
ancora aspettiamo una risposta, che sono sicuro non arriverà. Ho
scritto a tutti i ministeri. Abbiamo persino offerto le nostre
notizie a tutti i mezzi d'informazione: BTA, 7 Days television,
Televisione Balkan Bulgarian, Nova TV, Televisione Nazionale Bulgara.
Chiedevamo notizie Romani da 5 a 15 minuti a settimana. Inoltre
chiedevamo ai giornali una pagina a settimana per fornire
informazioni. Un manager TV o un editore devono essere pazzi nel non
intravedere il potenziale guadagno. Se i Rom sapessero di un
giornale con le loro notizie, e attualmente ci sono 400.000 Rom in
Bulgaria, su 100.000 di quanti sanno leggere e scrivere, sarebbero
50.000 copie vendute in più. Senza parlare di quanti tra gli
analfabeti guardano comunque i programmi TV.
In un comunicato stampa, dicesti che Defacto non riuscì
ad ottenere un buon volume di vendite, causa mancanza di esperienza.
Non pensi sia questa una delle ragioni per cui i media
rifiuterebbero di darvi pagine e spazi tv?
Prima dicevano della nostra mancanza di esperienza, ora
invece fanno così perché siamo diventati troppo esperti. Dopo quell'esperienza
non ho mai detto una parola contro nessuno. Non apro bocca perché
vedo intolleranza nei media, nel governo nelle OnG. I giornalisti
non sono interessati a coprire le notizie sui Rom, anche quando ci
sono fatti positivi. Le OnG sono più tolleranti, ma poi ci dicono:
Non dovresti scrivere di politica. Ora, prova ad immaginare come
potrebbe essere Defacto se dovesse limitarsi negli argomenti che
tratta.
Una volta hai detto che ci sono state minacce contro di
voi e che questo ha causato l'interruzione delle pubblicazioni nel
2004.
Ci furono. Arrivavano tutte da gente Rom, tutta istigata
dai cosiddetti Turchi.
A che scopo?
Per terrorizzarci, e smettessimo le pubblicazioni.
Perché i Turchi?
Nelle nostre prime uscite ci eravamo contrapposti
specificamente al loro Movimento per i Diritti e le Libertà (MRF).
Io sono nazionalista e non mi piace quando si dice che hanno tenuto
la Bulgaria sotto un giogo per 500 anni. E poi ci fu la
dichiarazione di Adem Kenan (capo del non registrato Partito
Democratico Turco - che si riferiva alla Bulgaria come a un paese
che il suo popolo aveva governato per 500 anni, e ai Bulgari come
agli ex-schiavi dei Turchi).
Una volta hai menzionato che a Defacto avete bassi
stipendi. Cosa fate per vivere, oltre ai giornalisti?
I casi sono diversi. Due ragazzi sono figli di
imprenditori, uno dei loro genitori è nel campo delle costruzioni e
l'altro ha una compagnia privata. Tutti gli altri sono figli e
figlie di capi Rom, miei conoscenti, e non vogliono che il loro nome
sia reso pubblico.
Qui c'è un nome – Polina Marinova.
Polina Marinova è stato tanto tempo fa! [...] Il nostro
primo numero fu a marzo novembre. Ora dopo la paura scrivono sotto
pseudonimo. Quel numero invece era del 4 settembre, e c'erano le
prime avvisaglie.
Quindi, cominciarono pochi mesi dopo che avevate iniziato…
Per telefono. Ero in sede con un mio amico, stavamo bevendo
qualcosa. Mentre ci preparavamo per andare, lui azionò l'allarme e
io scendevo le scale. In alcuni punti si spensero le luci. Raggiunsi
il primo piano e udii qualcuno: "Salve, Nikolai.". Risposi e
cominciarono a colpirci e ad urlare: "Vi spariamo!"; erano in
quattro o cinque, mai visti prima. Io e il mio amico scappammo
fuori. Se il mio amico non fosse stato lì anche lui, chissà come
sarebbe finita. Questo nell'aprile 2004. Pensai ad un'intimidazione
e al diavolo!, bisognava continuare. Ma in molti si impaurirono. Poi
ci fu un episodio simile con una giornalista russa che era in
visita. Qualcuno le telefonò e le disse che sapevano dove viveva e
che se continuava a lavorare con noi sporchi zingari,
gliel'avrebbero fatta pagare.
Da allora quante sono state le minacce che avete ricevuto?
Chi sa dirlo… Non ricordo.
Vi minacciavano per qualcosa di particolare?
No, ci dicevano soltanto: Chi pensate di essere, [...]
smettete di scrivere, vi prenderemo voi e le vostre famiglie…
Erano Bulgari o Rom?
Per quanto ricordo dal loro accento, non erano analfabeti,
parlavano correttamente. Rom o Bulgari, non so dirlo. Ma so che uno
dei due che è stato poi arrestato, era zingaro e probabilmente era
in qualche modo collegato a MRF. In quanto all'altro, ho la
certezza che fosse del MRF. Era lui a minacciarci per telefono se
non chiudevamo l'agenzia. Così, dopo queste minacce, andai in
Inghilterra nell'aprile 2004 e tornai nell'ottobre 2005. Durante
questo tempo, feci un bilancio personale e compresi che se avessimo
continuato su quei toni, non potevamo aspettarci niente di buono -
che so, scrivendo contro Maya Cholakova (Direttrice del Direttorato
sulle Tematiche Etniche e Demografiche). Chi ci avrebbe finanziati
per continuare? Dissi a me stesso: se vuoi dare lavoro a più
gente, lavoro e stipendi, è meglio rimanere calmi, non urlare tanto.
Così, abbiamo smesso di urlare...
Defacto’s website also has an English version, at:
www.defacto.hit.bg
Di Fabrizio (del 12/05/2006 @ 10:46:11, in casa, visitato 3082 volte)
Sul recente
convegno dell'8 maggio, ricevo questa cronaca da Nando Sigona (in coda,
portate pazienza, aggiungo una critica di
Agostino Rota Martir):
Sunto e conclusioni
La tavola rotonda “Contrastare la segregazione abitativa e l’esclusione
sociale di rom e sinti in Italia”, organizzata dallo European Roma Rights
Centre (ERRC) e da OsservAzione – centro di ricerca azione contro la
discriminazione di rom e sinti, ha avuto luogo a Roma negli spazi del MACRO
(Museo di Arte Contemporanea). All’incontro hanno partecipato rappresentanti
del Consiglio d’Europa, delle autorità italiane e attivisti di
organizzazioni rom e sinte, oltre che di gruppi di supporto, provenienti da
tutta l’Italia. Nel contributo di apertura, Claude Cahn, direttore dell’ERRC,
ha sottolineato l’importanza della decisione del Comitato Europeo per i
Diritti Sociali nella vertenza ERRC contro Italia. La decisione, pubblicata
a fine aprile, condanna lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 31
(diritto alla casa) insieme all’articolo E (principi di
anti-discriminazione) della Carta Sociale Europea come conseguenza di
politiche e prassi discriminatorie che portano alla segregazione abitativa
di rom e sinti. Nella decisione, il Comitato unanimemente dichiara che:
- La carenza di spazi di sosta per i gruppi rom e sinti itineranti
costituisce una violazione dell’articolo 31(1) della Carta Revisionata,
letto insieme all’articolo E;
- Gli sgomberi forzati e le altre sanzioni ad essi associati
costituiscono una violazione dell’articolo 31(2) della Carta
Revisionata, letto insieme all’articolo E;
- La mancanza di soluzioni stabili per i rom e sinti sedentari
costituisce una violazione degli articoli 31(1) e 31(3), letti insieme
all’articolo E.
Alla tavola rotonda, il presidente del Comitato Europeo per i Diritti
Sociali, Jean-Michel Belorgey, presentando la decisione del comitato sul
reclamo collettivo dell’ERRC contro l’Italia, ha sottolineato che:
- Rispetto all’applicabilità della Carta Europea Revisionata, gli
Stati che hanno ratificato la Carta hanno l’obbligo di applicarla a
tutti gli individui che vivono sui rispettivi territori senza riguardo
al loro status giuridico. Il fatto che alcuni rom non abbiamo un
regolare titolo di soggiorno in Italia non esime lo Stato italiano dal
garantire loro le protezioni sancite dalla Carta.
- Rispetto agli obblighi degli Stati parti della Carta Sociale Europea
Revisionata, gli Stati hanno la responsabilità di assicurare che tali
principi siano attuati senza riguardo per il fatto che, a causa della
decentralizzazione delle strutture di governo del territorio, alcune
funzioni particolari siano responsabilità di Comuni e Regioni;
- Rispetto alla raccolta di statistiche, spetta agli Stati raccogliere
regolarmente dati, inclusi dati disgregati secondo l’appartenenza
etnica, che riguardano la situazione di quei gruppi ritenuti
discriminati.
- Rispetto alla proibizione di ogni forma di discriminazione razziale
sancito dalla Carta, l’assenza di risposte specifiche da parte dello
Stato per affrontare la situazione di rom e sinti costituisce una
violazione degli obblighi degli Stati parti stabiliti dalla Carta.
Henry Scicluna, il coordinatore delle iniziative per rom e sinti del
Consiglio d’Europa, e Adem Bejzak, presidente di Amalipé Romanó,
associazione che riunisce i rom dell’area fiornetina, hanno sottolineato
l’importanza della partecipazione dei rom nella preparazione e
realizzazione delle politiche rivolte al miglioramento della loro
situazione. Anche il professor Claudio Marta, rappresentante per l’Italia nel gruppo
di esperti sulla questione rom del Consiglio d’Europa (MGS-Rom), ha
evidenziato il ruolo della partecipazione e ha chiesto un maggiore
coinvolgimento di rom e sinti nei processi decisionali.
I partecipanti alla tavola rotonda hanno chiesto la creazione di un
Tavolo Nazionale per Rom e Sinti per coordinare gli interventi messi in
campo localmente e valutare l’impatto di norme e politiche sulla vita di
queste comunità. Casi e testimonianze di violazioni dei diritti fondamentali di rom e
sinti in Italia da parte di attori istituzionali e non sono stati
presentati da Nando Sigona e Lorenzo Monasta di OsservAzione, sulla base
di uno studio condotto in numerose regioni italiane. Il rapporto
“Cittadinanze Imperfette” (Edizioni Spartaco, 2006), che riassume i
risultati dello studio, raccoglie nel dettaglio casi di esclusione e
discriminazione di rom e sinti in ambito lavorativo, scolastico e
abitativo. I dati raccolti dimostrano come molte politiche e prassi
adottate dalle autorità italiane si fondano su un radicato
anti-ziganismo. La nozione di “nomadismo”, imposta anche su persone che
nomadi non sono, ha determinato una politica di segregazione dei rom
dalla società maggioritaria e ostacolato la loro partecipazione. Persistenti e diffusi stereotipi sullo “zingaro criminale”, secondo il
professor Simoni del Network Europeo di Esperti Indipendenti sui Diritti
Fondamentali, hanno prodotto effetti distorti e discriminatori
nell’applicazione della giustizia in sede processuale. Guardando a possibili strategie per il futuro, i partecipanti hanno
discusso possibili forme di cooperazione tra l’UNAR, ufficio nazionale
anti-discriminazione razziale, e le associazioni impegnate nella difesa
dei diritti di rom e sinti. Antonio Giuliani dell’UNAR ha discusso della
trasposizione della Direttiva Europea 43/2000 nel sistema italiano,
evidenziando la possibilità per le associazioni a difesa dei diritti di
rom e sinti di agire in giudizio a difesa dei diritti individuali e
collettivi. Infine, i partecipanti hanno anche chiesto all’UNAR di avviare un’ampia
consultazione con associazioni e esperti al fine di dettagliare una
strategia volta ad affrontare i problemi di razzismo e discriminazione
contro rom e sinti in Italia.
European Roma Rights Center (ERRC) è un organizzazione internazionale di
pubblico interesse impegnata in numerose attività dirette a contrastare
le violazioni dei diritti umani dei rom e il razzismo, in particolare
attraverso azioni legali strategiche, campagne di sensibilizzazione
internazionali, ricerche e raccomandazioni alle autorità, formazione di
attivisti rom. Per ulteriori informazioni:
http://www.errc.org OSSERVAZIONE - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom
e sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività
dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti
umani di rom e sinti in Italia. Per ulteriori informazioni:
http://www.osservazione.org La tavola rotonda è stata realizzata con il supporto della commissione
Europea come parte del progetto transnazionale finanziato dall’ EU
Community Action Programme to Combat Discrimination e realizzato da
International Helsinki Federation for Human Rights (IHF), European Roma
Rights Centre (ERRC) e European Roma Information Office (ERIO) nel
periodo 2005-2006. Nando Sigona osservAzione - Centro di Ricerca Azione contro la Discriminazione di Rom e
Sinti email:
postmaster@osservazione.org web:
www.osservazione.org
Da Agostino Rota Martir: Un amico mi
ha inviato il programma di questo convegno sui Rom e Sinti...dove
nessun intervento dei diretti interessati è previsto. Ma non è una
novità, purtroppo!
Come sempre, parlano gli "esperti" dei Rom per i Rom... quando
poi c'è la Comunità Europea che finanzia i "furbetti" non mancano
mai.
Ciao Ago
Di Sucar Drom (del 12/05/2006 @ 09:50:11, in blog, visitato 1900 volte)
Roma, prosegue la campagna elettorale a suon di sgomberi"Fa riflettere come, con l’approssimarsi della scadenza elettorale, il sindaco Veltroni si ricordi improvvisamente dei rom abusivi. Un ripensamento dovuto principalmente alla forte protesta popolare dell’ultimo periodo, e che stride nettamente con il lassismo dimostrato in tutti questi anni nei confronti di un problema così sentito dai cittadini romani". E’ quanto dichiara il candidato del ...
Reggio Calabria, polemiche dopo lo smantellamento di un ghetto romIn questi giorni a Reggio Calabria c'è scontro tra l'Amministrazione Comunale e l'Opera Nomadi di Reggio dopo lo spostamento di alcune famiglie Rom dall’insediamento dell’ex Caserma ‘208’.
Sulle prime agenzie stampa è chiara la posizione del Comune che tende all'integrazione delle famiglie rom ma non si capisce bene dove siano state spostate le famiglie, sembra in alloggi popolari. Dopo alc...
Politiche 2006, in Parlamento per i diritti dei Sinti e dei RomRomano Prodi nei prossimi giorni formerà il nuovo governo e abbiamo fiducia nel cambiamento delle politiche a favore delle Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom.Aggiorniamo la lista dei parlamentari che hanno aderito formalmente alla nostra lettera aperta per promuovere provvedimenti legislativi a favore delle Minoranze Nazionali Sinte e Rom, utilizzando la Raccomandazione n. 1557/200...
Non sono razzista ma per fortuna non sono nata in un "campo nomadi"Portiamo alla vostra attenzione la lettera della signora Daniela Pinna, pubblicata sul quotidiano L'Unione Sarda il 23 aprile scorso.
La lettera è interessante per come inizia "non sono razzista, ma..." e per come finisce "Ma abbiamo la gran fortuna di non essere nati in un campo nomadi", nel mezzo c'è di tutto. ...
Nawar è il termine dispregiativo che gli Arabi usano per indicare i Dom mediorientali. Praticamente il corrispondente della parola Zingaro. Sulla loro vita e cultura, in Europa si sa pochissimo. Qui un photoset da Flickr. Per chi mastica poco l'inglese, la didascalia riporta:
Ci sono sempre diverse famiglie di Zingari o Nawar come sono chiamati in arabo, che vivono in tende accanto a me, a molti non piacciono ma non mi hanno mai dato fastidio.
COMUNICATO STAMPA CS46-2006RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA RUSSIA: RAZZISMO E XENOFOBIA IN AUMENTOSecondo un nuovo rapporto di Amnesty International, gli omicidi a sfondo razzista, i pestaggi e la discriminazione sono in aumento nella Federazione Russa. Il governo di Mosca, che attualmente presiede il G8 e sta per assumere la presidenza semestrale del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, non riesce a contrastare in modo adeguato la xenofobia e l'intolleranza. Il rapporto di Amnesty International, 'Razzismo violento fuori controllo', prende in esame casi di aggressioni, alcuni dei quali con esiti mortali, nei confronti di studenti stranieri, richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina, membri di minoranze etniche e migranti del Caucaso e dell'Asia Centrale, esponenti della comunita' ebraica e rom. Il testo mette in luce il fallimento delle autorita' nel prevenire gli attacchi a sfondo razzista attraverso politiche efficaci e nell'indagare e punire la grande maggioranza dei responsabili. 'La dimensione del razzismo in Russia e' incompatibile col posto che il paese occupa nella scena internazionale e mina la sua reputazione mondiale. In quanto membro del Consiglio d'Europa e suo prossimo presidente nonche' membro del G8, la Russia deve rispettare gli obblighi del diritto internazionale' - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. 'Lo Stato ha la responsabilita' di proteggere i diritti umani di tutte le persone che si trovano sul suo territorio, a prescindere dal colore della loro pelle. Deve contrastare e portare di fronte alla giustizia coloro che violano i diritti umani. E' giunto il momento che le autorita' russe raddrizzino la deteriorata situazione dei diritti umani e rispettino i propri impegni, se vogliono avere un ruolo sul piano internazionale'. Secondo il Centro analitico di informazioni 'Sova', un istituto russo, solo nel 2005, 28 persone sono state uccise e altre 366 aggredite per motivi razziali. Il numero effettivo, comunque, potrebbe essere molto piu' elevato, poiche' molti reati a sfondo razzista non vengono denunciati o riconosciuti come tali. La polizia e i magistrati inquirenti preferiscono spesso classificarli come atti di 'teppismo'. In realta', gli autori degli episodi di razzismo fanno parte di gruppi ben organizzati che professano un'ideologia razzista, neofascista e violenta. Secondo dati ufficiali, in Russia sono attivi circa 150 'gruppi estremisti' con oltre 5000 membri. Secondo le Organizzazioni non governative e le associazioni che svolgono campagne contro il razzismo, a loro volta nel mirino di questi gruppi, gli aderenti sarebbero 50.000. 'Questi attacchi violenti sono una delle manifestazioni piu' visibili di un'intolleranza e di una xenofobia profondamente radicate in molti settori della societa' russa. Chiudere un occhio su questi crimini dell'odio ha incoraggiato la crescita dell'estremismo xenofobo e del neofascismo nel paese' - ha commentato Khan. Il rapporto di Amnesty International denuncia come, a seguito di attacchi violenti e su vasta scala nei confronti della popolazione civile, attribuiti ai gruppi armati ceceni, i membri di vari gruppi etnici del Caucaso, ceceni inclusi, siano stati perseguitati. Queste persone, in quanto appartenenti a minoranze etniche distinguibili a occhio nudo dai russi, vengono prese di mira ai controlli d'identita' istituiti nel contesto delle misure antiterrorismo o a semplice scopo di estorsione da parte della polizia. Secondo una ricerca condotta l'anno scorso da un'organizzazione locale per i diritti umani, le persone di aspetto non slavo hanno 21 probabilita' in piu' di essere fermate per controlli mentre viaggiano sulle linee della metropolitana di Mosca. 'Il razzismo e' un attacco alla nozione stessa di universalita' dei diritti umani. Esso nega sistematicamente il godimento dei diritti umani sulla base del colore, della razza, dell'etnia, della discendenza o dell'origine nazionale. In base al diritto internazionale, la Russia deve combattere il razzismo in ogni sua forma. Alcune autorita' regionali hanno preso iniziative al riguardo, ma si sono dimostrate profondamente inadeguate e isolate. E' giunto il momento che il governo federale ponga in essere un piano nazionale per dare alla lotta contro il razzismo la priorita' che merita'. FINE DEL COMUNICATO Roma, 4 maggio 2006 Il rapporto 'Federazione Russa: razzismo violento fuori controllo' e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo http://web.amnesty.org/library/index/engeur460162006Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
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