Sunto e conclusioni
La tavola rotonda “Contrastare la segregazione abitativa e l’esclusione
sociale di rom e sinti in Italia”, organizzata dallo European Roma Rights
Centre (ERRC) e da OsservAzione – centro di ricerca azione contro la
discriminazione di rom e sinti, ha avuto luogo a Roma negli spazi del MACRO
(Museo di Arte Contemporanea). All’incontro hanno partecipato rappresentanti
del Consiglio d’Europa, delle autorità italiane e attivisti di
organizzazioni rom e sinte, oltre che di gruppi di supporto, provenienti da
tutta l’Italia. Nel contributo di apertura, Claude Cahn, direttore dell’ERRC,
ha sottolineato l’importanza della decisione del Comitato Europeo per i
Diritti Sociali nella vertenza ERRC contro Italia. La decisione, pubblicata
a fine aprile, condanna lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 31
(diritto alla casa) insieme all’articolo E (principi di
anti-discriminazione) della Carta Sociale Europea come conseguenza di
politiche e prassi discriminatorie che portano alla segregazione abitativa
di rom e sinti. Nella decisione, il Comitato unanimemente dichiara che:
- La carenza di spazi di sosta per i gruppi rom e sinti itineranti
costituisce una violazione dell’articolo 31(1) della Carta Revisionata,
letto insieme all’articolo E;
- Gli sgomberi forzati e le altre sanzioni ad essi associati
costituiscono una violazione dell’articolo 31(2) della Carta
Revisionata, letto insieme all’articolo E;
- La mancanza di soluzioni stabili per i rom e sinti sedentari
costituisce una violazione degli articoli 31(1) e 31(3), letti insieme
all’articolo E.
Alla tavola rotonda, il presidente del Comitato Europeo per i Diritti
Sociali, Jean-Michel Belorgey, presentando la decisione del comitato sul
reclamo collettivo dell’ERRC contro l’Italia, ha sottolineato che:
- Rispetto all’applicabilità della Carta Europea Revisionata, gli
Stati che hanno ratificato la Carta hanno l’obbligo di applicarla a
tutti gli individui che vivono sui rispettivi territori senza riguardo
al loro status giuridico. Il fatto che alcuni rom non abbiamo un
regolare titolo di soggiorno in Italia non esime lo Stato italiano dal
garantire loro le protezioni sancite dalla Carta.
- Rispetto agli obblighi degli Stati parti della Carta Sociale Europea
Revisionata, gli Stati hanno la responsabilità di assicurare che tali
principi siano attuati senza riguardo per il fatto che, a causa della
decentralizzazione delle strutture di governo del territorio, alcune
funzioni particolari siano responsabilità di Comuni e Regioni;
- Rispetto alla raccolta di statistiche, spetta agli Stati raccogliere
regolarmente dati, inclusi dati disgregati secondo l’appartenenza
etnica, che riguardano la situazione di quei gruppi ritenuti
discriminati.
- Rispetto alla proibizione di ogni forma di discriminazione razziale
sancito dalla Carta, l’assenza di risposte specifiche da parte dello
Stato per affrontare la situazione di rom e sinti costituisce una
violazione degli obblighi degli Stati parti stabiliti dalla Carta.
Henry Scicluna, il coordinatore delle iniziative per rom e sinti del
Consiglio d’Europa, e Adem Bejzak, presidente di Amalipé Romanó,
associazione che riunisce i rom dell’area fiornetina, hanno sottolineato
l’importanza della partecipazione dei rom nella preparazione e
realizzazione delle politiche rivolte al miglioramento della loro
situazione.
Anche il professor Claudio Marta, rappresentante per l’Italia nel gruppo
di esperti sulla questione rom del Consiglio d’Europa (MGS-Rom), ha
evidenziato il ruolo della partecipazione e ha chiesto un maggiore
coinvolgimento di rom e sinti nei processi decisionali.
I partecipanti alla tavola rotonda hanno chiesto la creazione di un
Tavolo Nazionale per Rom e Sinti per coordinare gli interventi messi in
campo localmente e valutare l’impatto di norme e politiche sulla vita di
queste comunità.
Casi e testimonianze di violazioni dei diritti fondamentali di rom e
sinti in Italia da parte di attori istituzionali e non sono stati
presentati da Nando Sigona e Lorenzo Monasta di OsservAzione, sulla base
di uno studio condotto in numerose regioni italiane. Il rapporto
“Cittadinanze Imperfette” (Edizioni Spartaco, 2006), che riassume i
risultati dello studio, raccoglie nel dettaglio casi di esclusione e
discriminazione di rom e sinti in ambito lavorativo, scolastico e
abitativo. I dati raccolti dimostrano come molte politiche e prassi
adottate dalle autorità italiane si fondano su un radicato
anti-ziganismo. La nozione di “nomadismo”, imposta anche su persone che
nomadi non sono, ha determinato una politica di segregazione dei rom
dalla società maggioritaria e ostacolato la loro partecipazione.
Persistenti e diffusi stereotipi sullo “zingaro criminale”, secondo il
professor Simoni del Network Europeo di Esperti Indipendenti sui Diritti
Fondamentali, hanno prodotto effetti distorti e discriminatori
nell’applicazione della giustizia in sede processuale.
Guardando a possibili strategie per il futuro, i partecipanti hanno
discusso possibili forme di cooperazione tra l’UNAR, ufficio nazionale
anti-discriminazione razziale, e le associazioni impegnate nella difesa
dei diritti di rom e sinti. Antonio Giuliani dell’UNAR ha discusso della
trasposizione della Direttiva Europea 43/2000 nel sistema italiano,
evidenziando la possibilità per le associazioni a difesa dei diritti di
rom e sinti di agire in giudizio a difesa dei diritti individuali e
collettivi.
Infine, i partecipanti hanno anche chiesto all’UNAR di avviare un’ampia
consultazione con associazioni e esperti al fine di dettagliare una
strategia volta ad affrontare i problemi di razzismo e discriminazione
contro rom e sinti in Italia.
European Roma Rights Center (ERRC) è un organizzazione internazionale di
pubblico interesse impegnata in numerose attività dirette a contrastare
le violazioni dei diritti umani dei rom e il razzismo, in particolare
attraverso azioni legali strategiche, campagne di sensibilizzazione
internazionali, ricerche e raccomandazioni alle autorità, formazione di
attivisti rom. Per ulteriori informazioni:
http://www.errc.org
OSSERVAZIONE - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom
e sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività
dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti
umani di rom e sinti in Italia. Per ulteriori informazioni:
http://www.osservazione.org
La tavola rotonda è stata realizzata con il supporto della commissione
Europea come parte del progetto transnazionale finanziato dall’ EU
Community Action Programme to Combat Discrimination e realizzato da
International Helsinki Federation for Human Rights (IHF), European Roma
Rights Centre (ERRC) e European Roma Information Office (ERIO) nel
periodo 2005-2006.
Nando Sigona
osservAzione - Centro di Ricerca Azione contro la Discriminazione di Rom e
Sinti
email:
postmaster@osservazione.org
web:
www.osservazione.org