Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 12/10/2006 @ 10:36:18, in Kumpanija, visitato 1790 volte)

Nasce il Forum dei Rom di Colombia: Il Forum è un evento promosso dall'Istituto Distrettuale della Cultura e Turismo - IDCT -, il Municipio di Bogotà, con la collaborazione del Museo Nazionale e formato dal "proceso organizativo del pueblo Rom de Colombia" (PROROM) nel quadro dei "Progetti culturali del carnevale delle bambine e bambini 2006: come vorrei essere? da dove vengo? dove vado, come sono?".Questo evento fa parte di una strategia del processo organizzativo gitano in Colombia, tendente a promuovere e dare visibilità al popolo gitano a Bogotà.

Il popolo Rom è uno dei quattro popoli fondanti del paese: come lo sono i popoli indigeni, gli afrocolombiani e i mezzo-sangue. Siamo un popolo nomade, transumante e libertario, andiamo per tutta la nostra patria che è il mondo, l'orizzonte, l'ignoto, il nostro cuore. Noi Rom abbiamo una sola religione: la libertà, in cambio rinunciamo alla ricchezza, al potere, alla scienza, alla gloria, a tutto quanto limita la nostra passione.

La nostra forma di vivere la vita si traduce nel comprendere i tre tempi in uno solo... qui e adesso.

Parliamo poco di pace, perché ci piace viverla, nella nostra forma che mira alla soluzione dei conflitti, da un punto di vista civile e cosmopolita: la Kriss romaní.

Abbiamo portato alla società bogotana, colombiana e del mondo la nostra forma di regolare i conflitti e una diversa alternativa di sviluppo, nella letteratura, nella musica,, nell'esoterismo, nella psicologia, nella cucina, nellescienze sociali, tra le altre.

Nel contempo, siamo parte di questa nazione, in cui arrivammo quando era ancora una colonia, prima della repubblica, siamo parte della Colombia plurietnica e multiculturale e parte della diversitò di questo paese.

Chiarimento non richiesto: Uno dei limiti delle cronache di Mahalla è di focalizzarsi sull'Europa e un certo eccesso di razionalità. Ma i Rom sono veramente una grande famiglia presente in tutti gli angoli del globo, con caratteristiche proprie che mutano da un paese all'altro. Ad esempio, la numericamente piccola colonia presente in Sud America, a differenza dell'Europa dove si chiede un posto dove vivere, chiede il rispetto della loro condizione di nomadi, e una difesa di questa cultura. Temi abbastanza lontani da quelli europei, ma che fanno parte di un patrimonio culturale universale, ma non univoco. Per noi, la possibilità di ascoltare accenti diversi e lontani, meno razionali, che sono lo stesso cultura e tradizione.

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Di Fabrizio (del 11/10/2006 @ 10:06:38, in media, visitato 1728 volte)

Un video su di un gruppo di Rom rumeni, richiedenti asilo in Francia

QUI

Fonte: Roma (Gypsies) and Friends

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Di Fabrizio (del 10/10/2006 @ 16:14:57, in blog, visitato 1751 volte)

Dopo Stefano, è il turno di nns, che se non ho capito male, è un amante dell'Italia e dell'avventura. Come si scopre, perdendosi nei meandri del suo blog

Non mi trovavo troppo male a Mitrovica, avevo una splendida baracca che faceva acqua, ero guardato a vista da uomini in divisa armati di mitra, il cibo faceva schifo e veniva distribuito quando pareva a loro, affondavo nel fango fino alle ginocchia, le grida degli altri profughi mi tenevano compagnia, anche a notte fonda.
Dopo aver visto con i miei occhi quanto erano ricchi gli italiani, il loro presidente infatti è il più ricco del mondo, mi sono detto che forse –nonostante l’amenità del campo profughi- era meglio andare a
farsi una bella villa in Costa Smeralda, così un giorno ho preso il mio cane e sono saltato su un’auto con targa serba per scappare verso l’Italia.
O meglio: per mettere le mie capacità al servizio di quella che sarebbe diventata la mia nuova patria.
Non so come riesco ad ottenere un lasciapassare ed arrivo al porto di Bar, dove vengo sopraffatto dalla mia solita esuberante generosità ed accetto di dare un passaggio ad una vecchia ed ai suoi due nipotini.
In realtà la vecchia è la madre del buon Ljubisa e così, quando arriviamo a Bari ed ho un momento di incomprensione con la locale Polizia (pare che in Italia la burocrazia sia almeno pari a quella balcanica, per noi persone normali è difficile stare dietro a tutte le regole), il carissimo Ljubisa riesce a chiarire tutta la cosa, con gran soddisfazione per tutti.
Quando lo stesso fraterno compagno mi chiede una mano ovviamente non mi tiro indietro, così monto in auto e mi dirigo verso Verona, dove bazzica un losco tipo di nome Piotr, che ha delle brutte intenzioni.
Sulla strada, in quel di Cesena, vengo arrestato dagli sbirri locali, gente assolutamente senza cuore che –in modo assolutamente irrazionale- sembra avere dei rancori nei confronti di Ljubisa. Fortunatamente lui è ben nascosto, con i miei figli adottivi, ed io mi guardo bene da dire qualcosa agli sbirri.
Alla fine mi lasciano andare, ovviamente, l’onesta vince sempre, però ho la sfortuna di avere attirato l’attenzione di Piotr, il maledetto cerca di farmi la pelle però i miei figliocci arrivano in tempo per
salvarmi, insieme al mio vecchio amico Stefano che non vedevo dai bei tempi di Mitrovica.
Scappiamo verso Campi Bisenzio, dove ci sono degli amici di Ljubisa, e poi i ragazzi hanno diritto ad un regalo, ci sono un sacco di playstation al centro commerciale.
L'Italia è un posto meraviglioso, ci sono un sacco di negozi pieni di cose bellissime, le donne sono tutte affascinanti, hanno le gambe lunghe e non sono pelose (un po' stronze però), i pulotti sono addirittura amabili, spesso prima di bastonarti ti chiedono "per favore" e poi ti trascinano in infermeria, bisogna solo stare attenti che non ti credano comunista perchè sennò si arrabbiano davvero.
Entro un anno diventerò milionario, oppure seguirò gli italiani più furbi: quelli che adesso se ne vanno in Spagna oppure in Gran Bretagna. Bisogna sempre migliorare ed è proprio questo che dirò ai miei parenti rimasti in Kossovo: venite in Italia, terra di sole e di mare, di pace e di amore.

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Di Fabrizio (del 10/10/2006 @ 10:22:08, in musica e parole, visitato 1955 volte)

Dintorni Rhom
L'ARTE, UN OCCASIONE DI INCONTRO

Chi?
Un gruppo di giovani artisti e la famiglia Milencovic

Cosa?
MOSTRA D'ARTE CONTEMPORANEA
MUZIKANTI IN CONCERTO

(con la partecipazione di Jovica Jovic e Nenat Milencovic)
BUFFET BALCANICO

Quando?
14 OTTOBRE 2006
h. 19.30: apertura evento - h. 20.00 inizio concerto - durata mostra: dal 14 al 31 ottobre 2006

Dove?
LIBERAMENTE. RHO (MI)
ingresso 1: via statuto 19 (chiuso alle 21)
ingresso 2: via castelli fiorenza (porticina)

Perché?
Pittura, scultura, fotografia, video, installazioni e musica sono i mezzi privilegiati per l'incontro, la relazione e la conoscenza dell'altro

INGRESSO LIBERO

Provincia di Milano
Comune di Rho - Assessorato alla Pace
liberamente

informazioni
www.liberamenterho.com
info@liberamenterho.com


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Di Fabrizio (del 09/10/2006 @ 10:42:08, in scuola, visitato 1825 volte)


L'associazione civica ROMEA annuncia la terza edizione del concorso di letteratura e disegno per bambini, intitolato Le Minoranze fra di noi. Come premi: lettori MP3, walkmans, libri, CDs, ecc. I vincitori saranno pubblicati sulla rivista Romano voďi e sul sito www.romea.cz. Il miglior disegno apparirà nell'esposizione annuale curata da ROMEA. Gli scritti più interessanti verranno pubblicati in un vlume a cura dell'associazione.

Fonte: www.romea.cz

PS: ignoro se il concorso sia a livello solo nazionale o internazionale. Chi fosse interessato può contattare l'associazione tramite il suo sito. Sempre dalla Repubblica Ceca, un'altra idea:

I bambini Rom espongono i ritratti fotografici dei loro amici e delle loro famiglie al municipio vecchio di Brno. Una possibilità di trasformarsi in fotografi offerta dall'associazione civica IQ Roma Service, che impiega il proprio tempo nel doposcuola e nei servizi alla comunità Rom. Il progetto è partito lentamente. Per molto tempo, gli organizzatori avevano a disposizione soltanto 15 fotografie da esporre. Al termine, l'esposizione consisteva in 70 fotografie in bianco e nero. [...] "[Le foto] dei bambini sono fresche e per niente convenzionali. Non tengono conto di pose o inquadrature..." ha detto la rappresentante dell'organizzazione, Ms. Klamková.

Fonte: ČTK

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Di Sucar Drom (del 08/10/2006 @ 12:13:18, in blog, visitato 1929 volte)

Lamezia Terme, il ghetto deve essere chiuso
Rom: questione infinita ed irrisolta, spina del fianco di tutte le amministrazioni che negli ultimi anni si sono avvicendate al governo della città. Nei giorni scorsi il vicesindaco Elvira Falvo, che ha anche la delega alle politiche sociali, è andata nella bidonville di Scordovillo con alcuni esponenti delle cooperative sociali che si occupano dei rom presenti sul territorio...

Schio (VI), i Sinti salvano bambino disabile
Pubblichiamo una notizia di maggio 2006 che si era smarrita nei nostri computer. A Schio le famiglie Sinte, in sosta per un grave lutto, hanno salvato un bambino disabile che si era smarrito e vagava sulla linea ferroviaria.
Di seguito l'articolo di Paolo Terragin
Momenti di paura, ieri sera, al palasport Campagnola di Schio per un bambino autistico che si è perso. In occasione...

Rom Sinti @ Politica, benvenuto!
E' nato Rom Sinti @ Politica, il blog della Cooperativa Officina e dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione Abruzzo.
Dopo Romano Lil e il blog dell'Opera Nomadi di Padova, dedicato all'operatrice scolastic
...

Opera Nomadi, Assemblea Nazionale dei Soci 2006
Il 30 settembre e il 1 ottobre 2006 si è tenuta l’Assemblea Nazionale dei Soci dell’Ente Morale Opera Nomadi. Questo anno è stata travagliata la definizione dell'incontro dei Delegati delle Sezioni per verificare il lavoro svolto dal Consiglio Nazionale nel 2005 e dare le indicazioni politiche per il 2006.
La prima lettera di convocazione dell'Assemblea, per il 1 luglio 2006, non chiarisce
...

Slovacchia, Slota e la xenofobia
Non è da ora che Jan Slota (in foto) si sente accerchiato da nemici. "Gli ungheresi sono il cancro nel corpo della nazione slovacca", aveva detto nell’aprile 2005 il leader del partito nazionalista slovacco(Sns).
"Mongoloidi in groppa ai loro cavalli schifosi"
E per sgomberare il campo da qualsiasi ambiguità, prima delle elezioni del 17 giugno 2006 ha rincarato la dose: i vecchi ungh...

Lamezia Terme, il Vice Sindaco scrive alla Regione e all'ASL
Il vicesindaco Elvira Falvo, scrive al Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero (in foto), all'Assessore Regionale alle Politiche Sociali Nino De Gaetano e al Direttore Generale dell'Asl lametina Angela Di Tommaso per porre, in termini determinati ed urgenti, la questione sociale dei Rom.
«Lamezia Terme - afferma il vice sindaco - così come tanti altri comuni calabresi, si trova a d...

AIZO, XX Congresso Nazionale
Domani, 6 ottobre 2006, si apre a Torino il XX Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Zingari Oggi, a trentacinque anni dalla fondazione. L'evento, "Rom e Sinti: oltre il campo sosta, esperienze italiane ed europee a confronto", si terrà nell'Area di Sosta Rom di Via Germagnano n. 10 e terminerà il giorno s...

Discrimination against Romanies serious Czech problem
Discrimination against Romanies is a serious problem in the Czech Republic, Slovakia and Ukraine, and the United Nations should more protect Romanies' rights and point to the discrimination against them, Romany activist Romani Rose told journalists at the U.N. headquarters in New York on Wednesday.
The U.N. bodies dealing with human rights should bear in mind that a report by the European...

Europe's Roma ask U.N. to recognize them as holocaust victims
Europe's Roma asked the United Nations to include them in Holocaust commemorations and to be recognized as victims of the Nazis. The German Central Council for Sinti and Roma introduced plans for an exhibition at U.N. headquarters that details gypsies who died in the Holocaust and the discrimination they still endure in Europe.
The exhibition will open January 25 as part of annual events c...

Reggio Calabria, i Rom e l'Officina Immagine
A Reggio Calabria esistono diversi insediamenti di Rom, sia italiani che Europei. Antonio Donato è un fotografo che ha incontrato questi mondi e li ha ritratti. L'Officina Immagine, il sito di Antonio, ha una sezione dedicata a questi mondi rom e così presenta il suo lavoro...

Roma, espulsioni collettive di Rom Rumeni
150 Rom Rumeni reclusi per quattro giorni in una struttura del Comune di Roma. Tensione e proteste, il 5 ottobre il trasferimento a Ciampino e il rimpatrio forzato.

«Superamento dei Cpt»: sul punto il programma dell'Unione era stato chiaro. E qualcuno ha pensato bene di dare una mano al governo di centrosinistra per raggiungere lo scopo. Quello che non si sa ancora esattamente è di chi la r ...

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Di Fabrizio (del 08/10/2006 @ 10:42:08, in conflitti, visitato 1847 volte)

L'esplosione in una casa abitata da Rom è stata dolosa

Ieri mattina [5 ottobre ndr.] l'esplosione ha danneggiato una casa comprata e restaurata da una famiglia Romdi Krežmarok, nel comune di Křížová Ves. Una famiglia di sette membri stava per entrare nella casa quando è esplosa. E' il secondo caso nell'arco di pochi mesi. L'esplosione è avvenuta nella cantina della casa quando era ancora disabitata. Ignoti hanno sparso combustibile a cui poi è stato dato fuoco; da qui l'esplosione.  I danni ammontano ad almeno 160.000 corone. La polizia sta indagando: "La coesistenza tra Rom e non-Rom è tesa, perché la maggior parte dei Rom che vive qui non è in grado di badare a se stessa. Queste azioni non contribuiscono a rasserenare l'ambiente, aumentano la tensione e la coesistenza diventa ancora più complicata."

Nel villaggio vivono 1755 persone, tra cui 1242 sono di origine Rom.

Fonte: www.rpa.sk

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Di Fabrizio (del 07/10/2006 @ 10:28:40, in Europa, visitato 2614 volte)

In occasione dell'Incontro dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa - Human Dimension Implementation (riassunto - articolo originale: Roma_Rights)

Varsavia, 3 ottobre 2006 - Contatti: Ostalinda Maya Ovalle: + 36 70 602 58 31

Negli anni recenti, l'attenzione di attivisti di strada, gruppi della società civile, governi e organizzazioni internazionali, è cresciuta l'attenzione alla violazione dei diritti fondamentali delle donne romani. Ci sono anche sviluppi positivi. Per esempio, il Parlamento Europeo ha adottato recentemente il rapporto sulle situazione femminile rom nel continente. Nonostante alcuni passi positivi, rimangono preoccupazioni: le Romni affrontano la pressione nelle famiglie e nella comunità, spinte ad aderire ad abitudini e tradizioni degradanti. Nel contempo, soffrono di aperta discriminazione nel campo dei diritti umani fondamentali da parte delle autorità, come nel caso delle sterilizzazioni forzate. Nonostante le pressioni, le donne hanno iniziato ad alzare la voce e denunciare gli abusi. [...]

Sterilizzazione forzata
La pratica è [stata] comune a diverse paesi europei. Alcuni (la Svezia, per esempio) hanno stabilito un meccanismo di compensazione per le vittime, ma ancora non riconoscono l'aspetto razzista di queste pratica. In alcuni paesi dell'Europa Centrale e Orientale, la pratica è continuata sino ad oggi.

La situazione della Repubblica Ceca e della Slovacchia è invece di una pratica sistematica e tuttora centinaia di donne non hanno ottenuto risarcimento. Diversi i motivi, tra cui:

  1. l'eugenetica che continua ad influenzare le politiche mediche in quei paesi;
  2. una generica mancanza di rispetto della volontà delle pazienti;
  3. "preoccupazione" per l'alto livello delle nascite tra i Rom.

[...] Questa pratica è continua dalla fine degli anni '70. Sinora, nessuna azione da parte di quei governi è stata sufficiente per un adeguato indennizzo alle vittime, o anche per assicurare la fine definitiva di questa pratica.

Nella Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria alcune donne vittime di sterilizzazione forzata, con risultati limitati. [...]

Violenza domestica
In una recente ricerca condotta su 237 donne romani, oltre il 70% delle intervistate afferma essere stata vittima di violenze da parte del partner o di altri membri della famiglia. La media nazionale è del 23%. La gran parte di questi incidenti non viene denunciata per un diversi motivi:

  1. La violenza contro le donne è accettata in alcune famiglie romani.
  2. La paura di essere isolate e svergognate dalla famiglia e dalla comunità.
  3. Gli autori di questi atti di violenza raramente sono giudicati responsabili di ciò, e questo scoraggia le donne nel cercare aiuto legale.
  4. Le donne temono un'ulteriore vittimizzazione se si rivolgono alla polizia o all'esterno [della comunità].

Si aggiunga che esiste un numero di difficoltà pratiche che rendono impossibile alla donna di fuggire da questa situazione; incluso la mancanza di sistemazioni alternative, l'incapacità economica di badare a se stesse e/o la mancanza di opportunità d'impiego.

Nonostante queste barriere, alcune romnià, spesso in situazione disperata, hanno iniziato a sfidare la violenza domestica. Occorre aggiungere che i loro sforzi non hanno sinora ottenuto grande successo. Da parte della legge le reazioni sono state tiepide, a volte rinunciando ad accogliere le denunce o addirittura minacciando o insultando le donne. Delle 237 intervistate, 34 hanno triportato le violenze subite alla polizia; 20 (il 59% di queste) hanno subito lì trattamenti razzisti o degradanti. Solo in 5 casi (15%) la polizia è intervenuta. Una donna ha raccontato che quando D.D., 43 anni, ha chiesto aiuto alla polizia dopo essere stata picchiata da un membro della famiglia, le è stato risposto: "Voi zingari vi picchiate tra voi tutto il tempo. Dovete risolvere la questione tra di voi"

Matrimoni tra bambini
Questi matrimoni continuano impunemente in diversi paesi europei, [...] con tutta la serie di abusi dei diritti umani a cui sono associati.

In un caso recente, portato all'attenzione da ERRC, nelle regione di Caras Severin in Romania, M.S., bambina rom di 10 anni, è stata venduta ai genitori di D.M., ragazzo di 17 anni. [...] Le autorità rumene indagando sul caso, hanno acconsentito a ritenerlo un caso di adozione da parte dei genitori di D.M.. Apparentemente, le autorità non hanno indagato oltre. A 12 anni, M.S. ha dato la luce ad un bambino con parto cesareo, e il dottore le disse che non avrebbe più potuto avere altri figli. A questo punto i genitori di D.M. si sono rivolti a quelli di M.S., per inadempienza del contratto stipulato. Il conflitto è degenerato in violenza tra le due famiglie e le autorità rumene sono state allertate per la seconda volta. A questo punto la polizia ha accusato D.M., che nel frattempo aveva compiuto 19 anni, del crimine di traffico di persona e rapporti sessuali con una minorenne. D.M. ha ora di fronte un lungo periodo di prigione. Nessun provvedimento è stato adottato per le violenze susseguitesi tra le due famiglie.

Il caso è un esempio estremo di eventi che riguardano migliaia di giovani e bambini ogni anno. Come in questo caso, quasi senza eccezione le vittime sono abbandonate a se stesse e/o si tralascia di proseguire gli indiziati. Mentre mancano sforzi da parte delle autorità locali o internazionali e anche i gruppi della società civile non si esprimono o scoraggiano la discussione su questi temi.

I matrimoni combinati tra minori espongono le ragazze ad abusi sessuali e sfruttamento, precludono il percorso scolastico, vanificando il diritto all'educazione e diminuiscono le possibilità d'impiego. Inoltre ha un significativo impatto sulla situazione sanitaria delle bambini e dei figli che possono mettere al mondo. Crescono difatti il tasso di mortalità per parto e i rischi di complicazioni durante la gravidanza [...] Le vittime di matrimoni infantili sono estremamente dipendenti dal marito e dalla sua famiglia e perciò ad alto rischio di povertà e/o ulteriore sfruttamento in caso di qualsiasi rottura successiva alla famiglia. Sono inoltre più vulnerabili alla violenza domestica [...]

Traffico di persone
Povertà, discriminazione e marginalizzazione sono quei fattori che rendono le donne Rom e i loro bambini particolarmente vulnerabili al traffico di persone. Molti Rom affrontano una lotta continua per le loro esigenze di base, come il cibo e la casa e hanno difficoltà ad ottenere i documenti personali (ad esempio il certificato di nascita) necessari per accedere ai servizi essenziali. Inoltre, la tradizione patriarcale pone le donne in un ruolo subordinato agli uomini e in queste comunità le donne sono particolarmente a rischio di traffico di persone. Particolare attenzione va fornita nel combattere il traffico di ragazze, indirizzate alla mendicità e a volte allo sfruttamento sessuale. In alcuni casi questi traffici nascondono mancanza di conoscenza e disinformazione da parte delle famiglie. Gli stati dovrebbero operare per eliminare tutti  i fattori (interni ed esterni) che rendono i Rom particolarmente vulnerabili a questi commerci, incluso la lotta alla corruzione e l'identificazione delle vittime. Dovrebbe essere depenalizzata la situazione delle vittime nel caso di ingresso illegale e sviluppati programmi specifici per il loro rientro nei paesi di origine nel massimo rispetto della dignità e della sicurezza delle vittime.

Ineguaglianza
Le Romnià affrontano una discriminazione in base alla razza e al sesso. In diversi paesi d'Europa si riportano discriminazione come segregazione scolastica e nel lavoro. [...] Un recente studio condotto da Open Society Institute, prova che il 54% delle romnià in Romania sono impiegate nell'economia informale senza accesso ai servizi sociali e ad altre forme di protezione. Un rapporto pan-europeo del 4 ottobre di ERRC mostra le discriminazioni patite nel campo della sanità. Gli sviluppi nel campo delle leggi anti-discriminazione in Europa negli anni recenti, non hanno ottenuto risultati accettabili dalle romnià.

Le politiche rivolte all'ineguaglianza tra uomini e donne difficilmente si occupano di questo aspetto. Ciò può dipendere dalla scarsa rappresentazione politica delle donne rom. In Ungheria due di loro sono state elette al Parlamento Europeo e danno una voce importante alle romnià. La disattenzione europea ricalca quella degli stati nazionali, dove nessuna di loro è eletta al Parlamento nazionale e anche a livello locale la loro voce è assente.

Conclusioni
Il progresso nel campo dei diritti umani per i Rom è impossibile senza significativi avanzamenti nel campo dei diritti delle donne. Gli abusi sistematici portati nel nome dei "valori tradizionali" devono terminare. [...] Il coraggio delle romnià nello sfidare la violenza e le violazioni dei diritti umani è ad oggi appoggiata solo da poche OnG, di fronte al silenzio dei governi, delle stesse famiglie e della comunità. [...]

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Di Fabrizio (del 07/10/2006 @ 10:22:08, in Italia, visitato 2378 volte)

Ricevo da:

Opera Nomadi
 Ente Morale (D. P. R. 26/03/70 n. 347)
 Sezione del Lazio
operanomadilazio@supereva.it
http://operanomadilazio.supereva.it
Via di Porta Labicana, 59 -00185 Roma
tel. 06/44700166 - 44701860 fax 06/44701859
codice fiscale 97042500583
p. IVA 07088291005

COMUNICATO STAMPA

Siamo indignati per l'espulsione di massa di centinaia di Rom Rumeni da Roma  in Romania: perchè il Governo di centrosinistra ha effettuato un'operazione  mai compiuta a Roma nemmeno da Pisanu e dal suo governo non certo famoso per l'accoglienza dei migranti (vedi Lega)?
 
A cosa è servita la visita del Ministro Amato ai Rom "jugoslavi" a Ferragosto ?
 
E l'indignazione diventa irrefrenabile se si pensa che già tali pratiche (le espulsioni collettive) sono state condannate (come riportiamo in allegato) e che gli espulsi facevano parte della Comunità Rom che ha visto il 19 marzo di un anno fa morire per annegamento una loro figlia di 18 mesi, Odisea Gramescu, proprio sotto Ponte Marconi.
 
Solo le espulsioni o gli sgomberi sono la risposta di una città come Roma di fronte all'emergenza freddo e le favelas formatisi lungo i suoi fiumi a causa della dispersione periodica dei migranti dagli insediamenti
spontanei?

Crediamo che altre possano essere le strade da percorrere anche perchè l'industria Italiana, come accertato formalmente dalla CGIL, sfrutta selvaggiamente il mercato della manodopera in Romania (salari medi di 100 euro mensili!) causando questa inarrestabile ondata migratoria anche del  popolo Rom che in Romania, prima della caduta del cosiddetto muro, era inserito in tutta l'attività produttiva del Paese e disponeva di pur minimi ammortizzatori sociali, come ancora oggi accade in Ungheria, Paese dove i  Rom sono il 6% della popolazione complessiva e che non emigrano però verso Occidente.
 
Pertanto chiediamo che associazioni, partiti, istituzioni, sinceri democratici e cittadini intervengano subito presso il Ministro Ferrero perchè non venga offesa l'immagine della Roma progressista ed interculturale e perchè la situazione rimbalzerà, come giusto, a livello internazionale (Martedì - tra l'altro - alle ore 8.30 l'Opera Nomadi - con un'ampia delegazione di Rom/Sinti - incontrerà il Commissario ONU per i DIRITTI UMANI) dove già l'Italia ha subito pesanti censure per la sua politica nei confronti dei Rom/Sinti.
 
E' doveroso che l'Amministrazione Comunale di Roma ponga riparo a questo atto di pura xenofobia su un gruppo che ha visto subire addirittura, nei mesi scorsi, l'annegamento di una loro bambina nell'adiacente Fiume Tevere.

Roma 6 ottobre 2006 - dr Massimo Converso - Presidente Opera Nomadi Lazio

Allegato

La pratica delle espulsioni cd. collettive è da ritenersi illegittima secondo l'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo.
 
Il Giudice, sciogliendo la riserva

OSSERVA

L'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo, applicabili in Italia ad integrazione della normativa vigente interna, recita, in modo laconico ma perciò anche estremamente chiaro ed insuscettibile di interpretazioni, che "le espulsioni collettive di stranieri sono vietate".
 
Con ciò, al fine di non suscitare allarme sociale e non consentire operazioni di polizia allo scopo di espellere interi gruppi etnici, si è voluto sottolineare il principio che un provvedimento di espulsione deve essere adottato sempre individualmente e prendendo in considerazione, in modo reale e non fittizio e di mera forma, le singole e differenziate situazione di ogni individuo, vietando qualunque situazione di rastrellamento collettivo di appartenenti a determinate nazionalità, per non trasformare l'applicazione di una legge, quale quella che disciplina l'ingresso e la permanenza in uno stato degli stranieri, in una forma inaccettabile e distorta di rigetto di una pluralità di soggetti colpiti principalmente per essersi radunati in forza della loro comune provenienza cultura o religione, che verrebbe a legittimare operazioni di pulizia etnica.
 
Nel caso in specie i ricorrenti sono stati tutti colti nella medesima operazione di sgombero di una unica area e trattasi tutti di cittadini rumeni appartenenti al popolo Rom e tutti sono stati poi destinatari di un provvedimento di espulsione uguale nella sua formulazione per tutti.
 
Pertanto non può dubitarsi che, stante l'unicità di luogo, tempo e di motivazione dei decreti impugnati, si verte in una ipotesi di espulsione collettiva, come tale vietata,che resta tale nella sostanza anche se i provvedimenti di espulsione sono stati stilati in numero pari ad ogni soggetto e intestati singolarmente ad ognuno, essendo ovvio che il divieto di cui al Protocollo allegato alla Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo non potesse fare riferimento ad espulsioni disposte con un unico atto per più soggetti, che sarebbe comunque illecito, ma proprio ha voluto sancire l'illiceità di azioni che colpiscano in contemporanea un gruppo di stranieri.
 
 
Pertanto, attesa la natura di provvedimento collettivo che integrano i singoli decreti, questi devono essere dichiarati nulli perché contrari alla legge.
 
P.Q.M.
 
dichiara la nullità e pertanto la revoca dei decreti di espulsione emessi in data 17/5/04 dal Prefetto della Provincia di Milano avverso: seguono i nomi dei destinatari dei decreti di espulsione.
 
 
  Milano 2 agosto 2004
  I1 Giudice ***
 
  DEPOSITATO IN CANCELLERIA
  OGGI 3 agosto 2004 - n. 2992 cron

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Di Fabrizio (del 06/10/2006 @ 13:41:57, in conflitti, visitato 1704 volte)

La ''nostra gente'' di Kosovo e Albania

03.10.2006 Da Kosovo, scrive Tanya Mangalakova

Domenica scorsa un'esplosione ha danneggiato la casa di un membro della comunità Gorana, nel sud del Kosovo. "Un atto criminale per destabilizzare il Kosovo", ha commentato il governo. Ma chi sono i Gorani? Un reportage di Tanya Mangalakova

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