Ricevo da:
Opera Nomadi
Ente Morale (D. P. R. 26/03/70 n. 347)
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COMUNICATO STAMPA
Siamo indignati per l'espulsione di massa di centinaia di Rom
Rumeni da Roma in Romania: perchè il Governo di centrosinistra ha effettuato un'operazione mai compiuta a Roma nemmeno da Pisanu e dal suo governo non certo
famoso per l'accoglienza dei migranti (vedi Lega)?
A cosa è servita la visita del Ministro Amato ai Rom "jugoslavi" a Ferragosto ?
E l'indignazione diventa irrefrenabile se si pensa che già tali
pratiche (le espulsioni collettive) sono state condannate (come riportiamo in
allegato) e che gli espulsi facevano parte della Comunità Rom che ha visto il
19
marzo di un anno fa morire per annegamento una loro figlia di 18 mesi,
Odisea Gramescu, proprio sotto Ponte Marconi.
Solo le espulsioni o gli sgomberi sono la risposta di una città
come
Roma di fronte all'emergenza freddo e le favelas formatisi lungo i suoi
fiumi a causa della dispersione periodica dei migranti dagli insediamenti
spontanei?
Crediamo che altre possano essere le strade da percorrere anche
perchè l'industria Italiana, come accertato formalmente dalla CGIL,
sfrutta selvaggiamente il mercato della manodopera in Romania (salari medi
di
100 euro mensili!) causando questa inarrestabile ondata migratoria
anche del popolo Rom che in Romania, prima della caduta del cosiddetto muro,
era inserito in tutta l'attività produttiva del Paese e disponeva di
pur minimi ammortizzatori sociali, come ancora oggi accade in Ungheria, Paese
dove
i Rom sono il 6% della popolazione complessiva e che non emigrano
però
verso Occidente.
Pertanto chiediamo che associazioni, partiti, istituzioni, sinceri democratici e cittadini intervengano subito presso il Ministro
Ferrero perchè non venga offesa l'immagine della Roma progressista ed interculturale e perchè la situazione rimbalzerà, come giusto, a livello
internazionale (Martedì - tra l'altro - alle ore 8.30 l'Opera Nomadi - con un'ampia delegazione di Rom/Sinti - incontrerà il Commissario ONU per i
DIRITTI UMANI) dove già l'Italia ha subito pesanti censure per la sua
politica
nei confronti dei Rom/Sinti.
E' doveroso che l'Amministrazione Comunale di Roma ponga riparo a
questo atto di pura xenofobia su un gruppo che ha visto subire
addirittura, nei mesi scorsi, l'annegamento di una loro bambina nell'adiacente Fiume Tevere.
Roma 6 ottobre 2006 - dr Massimo Converso - Presidente Opera Nomadi Lazio
Allegato
La pratica delle espulsioni cd. collettive è da ritenersi
illegittima secondo l'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea
dei Diritti dell'uomo.
Il Giudice, sciogliendo la riserva
OSSERVA
L'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo, applicabili in Italia ad integrazione della normativa vigente interna, recita, in modo laconico ma perciò anche estremamente chiaro ed insuscettibile di interpretazioni, che "le espulsioni collettive di stranieri sono vietate".
Con ciò, al fine di non suscitare allarme sociale e non consentire operazioni di polizia allo scopo di espellere interi gruppi etnici, si è voluto sottolineare il principio che un provvedimento di espulsione deve essere adottato sempre individualmente e prendendo
in considerazione, in modo reale e non fittizio e di mera forma, le singole e differenziate situazione di ogni individuo, vietando
qualunque situazione di rastrellamento collettivo di appartenenti a determinate nazionalità, per non trasformare l'applicazione di una legge, quale quella che disciplina l'ingresso e la permanenza in
uno stato degli stranieri, in una forma inaccettabile e distorta di rigetto di una pluralità di soggetti colpiti principalmente per essersi radunati in forza della loro comune provenienza cultura o religione, che verrebbe a legittimare operazioni di pulizia etnica.
Nel caso in specie i ricorrenti sono stati tutti colti nella
medesima operazione di sgombero di una unica area e trattasi tutti di cittadini rumeni appartenenti al popolo Rom e tutti sono stati poi destinatari di un provvedimento di espulsione uguale nella sua formulazione per tutti.
Pertanto non può dubitarsi che, stante l'unicità di luogo, tempo e
di motivazione dei decreti impugnati, si verte in una ipotesi di espulsione collettiva, come tale vietata,che resta tale nella sostanza anche se i provvedimenti di espulsione sono stati stilati
in numero pari ad ogni soggetto e intestati singolarmente ad ognuno, essendo ovvio che il divieto di cui al Protocollo allegato alla Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo non potesse fare riferimento ad espulsioni disposte con un unico atto per più soggetti, che sarebbe comunque illecito, ma proprio ha voluto
sancire l'illiceità di azioni che colpiscano in contemporanea un gruppo di stranieri.
Pertanto, attesa la natura di provvedimento collettivo che
integrano i singoli decreti, questi devono essere dichiarati nulli perché contrari alla legge.
P.Q.M.
dichiara la nullità e pertanto la revoca dei decreti di espulsione emessi in data 17/5/04 dal Prefetto della Provincia di Milano avverso: seguono i nomi dei destinatari dei decreti di espulsione.
Milano 2 agosto 2004
I1 Giudice ***
DEPOSITATO IN CANCELLERIA
OGGI 3 agosto 2004 - n. 2992 cron