Di Fabrizio (del 15/11/2006 @ 10:10:41, in casa, visitato 1732 volte)
2006-11-10 10:40:00 E' in corso un'indagine per esaminare le condizioni dei
cosiddetti "campi Zingari" (cigánytelep) ed una valutazione degli standards
di vita in queste comunità. Secondo Béla Szajkó, rappresentante ungherese del
Comitato per l'Europa Centrale sui Diritti Umani, ci sono circa 600 campi Rom in
Ungheria.
Mentre l'elettricità è disponibile in tutti gli insediamenti, sono in cattive
condizioni le fognature e la fornitura di acqua potabile e sono rare le strade
pavimentate.
Il comitato vorrebbe che i municipi prestassero più attenzione a questi
problemi. Secondo Szajkó, una soluzione sarebbe di coinvolgere gli abitanti
stessi nella manutenzione e sviluppo di questi campi, ovviando così il problema
degli alti tassi di disoccupazione.
Di Fabrizio (del 14/11/2006 @ 10:31:09, in casa, visitato 2269 volte)
Strasburgo, 6 novembre 2006 - Open Society Justice Initiative si è
rivolta alla Corte Europea per i Diritti Umani per ottenere giustizia riguardo
la distruzione violenta ed illegale del villaggio Rom di Dorozhnoe , Kaliningrad
(vedi
precedente ndr.).
Justice Initiative rappresenta 33 persone di fronte alla Corte Europea.
Durante la settimana dal 29 maggio al 2 giugno 2006, forze speciali di polizia
hanno raso al suolo le case del villaggio e dato fuoco alle rovine. Durante lo
sgombero forzato, la polizia ha minacciato le vittime con armi automatiche e
gridato minacce come "Voi Zingari - fuori dalle nostre terre!".
Nella documentazione fornita al tribunale, si mostra come il governo russo ha
infranto numerose regole della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Inoltre
sono richiesti indennizzi monetari e non, per le vittime, incluso la
restituzione del diritto di proprietà e delle loro case. I Rom sgomberati, erano
tutti proprietari delle loro case, dove vivevano legalmente da anni.
"Ai Rom di Dorozhnoe sono stati lesi i loro diritti ed espropriati i loro
beni," dice James A. Goldston, direttore esecutivo di Open Society Justice
Initiative. "Le famiglie sono state separate e attualmente, con l'arrivo della
stagione fredda, sono rifugiate in container. Chiediamo che si rimedi a questa
situazione il più presto possibile."
Dorozhnoe fu creata come comunità segregata nel 1956, quando le autorità
sovietiche sedentarizzarono a forza i Rom. A seguito del crollo dell'Unione
Sovietica, le autorità locali inizialmente garantirono ai Rom la proprietà delle
case dove vivevano. Ma nel 2002, interruppero questo processo e iniziarono a
concentrare gli sforzi per allontanare i Rom dalle loro terre.
Una campagna di propaganda governativa li definì criminali e spacciatori. Nel
contempo, i Rom venivano espropriati delle loro case. Tra il 29 maggio e il 2
giugno le autorità di Kaliningrad iniziarono le demolizioni. A giugno 40 case
circa, inclusa l'intera comunità Rom di Dorozhnoe era stata rasa al suolo.
I documenti portati da Justice Initiative accusano le autorità per le
demolizioni delle case, di aver separato le famiglie e forzato le vittime a
trovare ripari di fortuna, violando il diritto alla non-discriminazione, la
protezione contro i trattamenti inumani e violando il diritto di proprietà.
Le organizzazioni dei diritti umani hanno raccolto testimonianze sulla
crescita del fenomeno degli sgomberi forzati, in tutta la Federazione Russa come
in altri paesi del Consiglio d'Europa. "La Corte Europea deve assicurare che gli
stati non discrimino i Rom con gli sgomberi forzati," dice Goldston. "Con questo
caso, non solo speriamo di difendere gli interessi dei Rom russi, ma anche di
inviare un chiaro messaggio agli stati, che non possono sradicare impunemente
queste comunità."
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:55, in Europa, visitato 3343 volte)
Bambini a Salcuzza
Salcuzza è la patria di molti Rom musicisti
Il terreno è argilloso e serve alla fabbricazione di mattoni, impastati e messi a seccare. Il processo dura oltre un mese
Casa di Tintareni
il padrone di casa
L'accoglienza dentro la casa
Il soffitto e il lampadario
Strehaia sorge in una zona mineraria, dove ci sono miniere d'oro. I Rom lavoravano nelle miniere e commerciavano l'oro. La privatizzazione delle miniere ha spopolato la regione. Ora si vive delle rimesse dall'estero. Le case dei Rom sono la testimonianza della passata ricchezza. Alcune vedute di Strehaia:
Il Parlamento di Bucarest, dove siamo stati ricevuti da un deputato Rom e abbiamo raccontato la nostra esperienza
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:49, in Europa, visitato 1972 volte)
Un viaggio tra le pieghe dell’anima - di Licia Brunello
Un lungo viaggio, quello organizzato dalla Casa della Carità, non solo per i chilometri percorsi e le ore passate sul “Panbus” sapientemente condotto da Don Massimo Mapelli, ma soprattutto per le profonde implicazioni socio-emotive che hanno visto questo gruppo spettatore-protagonista di una realtà dicotomica: la “Romania rumena” poliedrica e spesso contraddittoria, e la terra dei Rom che lì vivono stanzialmente da oltre sette secoli.
Trenta persone tra operatori sociali, educatori, giornalisti, sindacalisti e musicisti della “Original Rom Big Band”, sbatacchiati sulle strade sconnesse della Valacchia, pronti a carpire, conoscere, respirare le mutevoli arie di questi luoghi, per la gran parte fermi nel tempo.
Villaggi di 800 anime costruiti con terra e paglia, in mezzo a campagne abbandonate senza alcuna possibilità di lavoro, ma con una scuola ben attrezzata che accoglie tutti i bambini, Rom e Rumeni, che abitano nei dintorni. Carretti trainati da cavalli, e Porche Cayenna parcheggiati fuori dalle abitazioni stile “Mille e una notte” del villaggio dei Rom Aurari di Strehaia, che ostentano i loro sorrisi d’oro. Sorrisi di bimbi a piedi nudi, che dormono in ricoveri per animali e ti tengono per mano stretti stretti, quasi a voler sancire il possesso di una calda carezza; cumuli di mattoni venduti per pochi bani, unica fonte di sostentamento delle famiglie Rom di Tintareni, decimate dall’emigrazione degli uomini più giovani e forti in cerca di futuro in terra italiana.
Il bus viaggia, attraversa terre e confini; alcune frontiere sono ostili e difficili da attraversare, così come nell’animo dei suoi passeggeri si accavallano e tracimano sensazioni, emozioni, sentimenti, alcuni noti, altri inattesi, altri ancora misteriosi, difficili da riconoscere, da attraversare e far propri.
Scorrono i fiumi ai cui margini sostano cavalli e candidi greggi come scorrono i giorni che si imprimono nella memoria di questi trenta viaggiatoriaffamati di umanità.
Nell’enorme palazzo di Ceausescu sede del Parlamento Rumeno, secondo per grandezza solo alla Casa Bianca e costato la vita a migliaia di rumeni, il partito dei Rom, prima minoranza in Romania, ci riceve per stabilire un primo contatto. Lo stile, le parole, gli abiti, poco hanno a che fare con i Rom che conosco, ma una frase riferita al progetto di accoglienza messo in atto dalla Casa della Carità nell’estate del 2005 per offrire riparo ai Rom sfrattati da Via Caporizzuto, mi fa ricredere: grazie per quello che avete fatto, così ne arriveranno molti, molti di più da voi. La schiettezza, con cui sono state pronunciate queste parole ha fugato ogni mio dubbio sull’appartenenza di questo ministro all’etnia meno diplomatica che ho conosciuto.
A tratti sembra di approdare in porti sicuri; a Bucuresti alcune autorità parlano di un processo di sviluppo che ormai ha risolto la maggior parte dei problemi; l’Europa alle porte sarà garanzia per una “buona omologazione” agli standard occidentali; ma gli occhi vedono realtà ben più complesse ed inique e l’anima si strappa nel bisogno intimo di fare qualcosa.
Lo scopo del viaggio è raggiunto. Ora si tratta di dar seguito al proposito. In questo si evidenzia la differenza tra uomo e Uomo.
“Ciò che conta non è l’enormità del compito da svolgere, ma la grandezza del coraggio”
Matthieu Ricard
Segue il racconto fotografico del viaggio. Da non perdere
La Original Rom Big Ban è disponibile per feste, matrimoni, eventi. E' uscito il loro primo CD. Richiedetelo DA ASCOLTARE: Comincia lento e poi parte, come una toccata e fuga. E' il pezzo con cui aprono i loro concerti
Di Sucar Drom (del 12/11/2006 @ 10:32:49, in blog, visitato 1673 volte)
Exposcuola 2006, premiato Santino Spinelli Siamo felici di annunciarvi che Santino Spinelli è stato insignito del prestigioso Premio Internazionale Exposcuola 2006. La cerimonia si è svolta a Palazzo San’Agostino, sede della Provincia di Salerno, il 7 novembre scorso. Prima del professor Santino Spinelli sono stati insigniti del premio anche Amelia Robinson, grande protagonista della »
Il Ministro dell'Interno e le presenze delle Minoranze Sinte e Rom in Italia In questi giorni il Ministero dell'Interno ha inviato a tutte le Prefetture una richiesta dei dati quantitativi sulle presenze delle Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom, sul territorio nazionale. Inoltre, chiede alle Prefetture di acquisire anche i dati sulle problematiche emerse, nonchè sulle soluzioni adottate. Le Prefetture hanno immediatamente girato la richiesta ai Sindaci dei »
Strasburgo, le due settimane del cinema rom Si sta tenendo a Strasburgo, fino al 14 novembre, il festival cinematografico “Le due settimane del cinema rom” per celebrare l’arte, la cultura e il contributo dei rom alla società europea. Il 7 novembre, il celebre regista Tony Gatlif (Gadjo Dilo, Transylvania, Exiles) ha preso parte a un dibattito pubblico sui rom, una minoranza composta da circa 10 milioni di cittadini europei distribu »
Roma, sgomberati da Tor di Quinto arrivano all'ospedale A Roma, da mercoledì 1 novembre e non solo, le minoranze Rom Romene stanno vivendo momenti drammatici con continui sgomberi da una parte all'altra della Capitale. L'ultima comunità sgomberata, in ordine di tempo, è stata quella di via del Baiardo a Tor di Quinto. Da tre giorni è allarme epidemia a Roma Nord. I bambini rom arrivano in ospedale affetti da violenti bronchiti e otiti di origine »
Di Fabrizio (del 11/11/2006 @ 10:28:18, in conflitti, visitato 2469 volte)
Ljubljana, Budapest, 6 Novembre 2006. European Roma Rights Centre (ERRC) e la sezione slovena di Amnesty International hanno spedito una lettera al Primo Ministro sloveno Janez Jansa, per esprimere seria preoccupazione verso le autorità accusate di aver facilitato lo sgombero forzato dell'insediamento Rom nel villaggio di Ambrus, dopo i disordini scatenati da persone non-Rom. La polizia è dovuta intervenire a protezione dei residenti dell'insediamento [...] ma è intervenuta in ritardo e le autorità non hanno presa una seria posizione sull'accaduto.
Il 29 ottobre un gruppo di circa 30 Rom e parecchi bambini di Decja vas, vicino al villaggio di Ambrus nel comune di Ivancna Gorica, sono stati evacuati nel centro di rifugio di Postojna/Postumia, un'ex caserma, perché fossero protetti dai non-Rom.
L'azione è stata presa apparentemente come risultato di un conflitto sorto da un incidente accaduto la settimana precedente, quando un non-Rom era stato assalito dagli abitanti dell'insediamento (la versione originaria era differente ndr.). Era stato poi ricoverato d'urgenza. A seguito di quei fatti, il 23 ottobre, gli abitanti non-Rom del villaggio avevano risposto violentemente contro i Rom. La polizia è stata presente durante queste azioni, come testimoniato anche dalla televisione, ma senza intervenire.
L'intera comunità Rom aveva cercato riparo nella foresta, da dove i non-Rom impedivano loro di tornare alle proprie case, minacciandoli di morte.
Il 28 ottobre, i Rom hanno tentato di fare ritorno, sotto la protezione della polizia. Ma i non-Rom l'hanno impedito, minacciando nuove violenze, e chiedendo alle autorità di rilocare i Rom "per ragioni di sicurezza ed ecologiche"; chiedendo che "i Rom non facessero più ritorno all'area". A seguito delle minacce, la polizia ha ritenuto di bloccare i Rom dal loro ritorno.
La sera stessa, si è arrivato ad un accordo informale per cui i Rom sono stati accolti nell'ex caserma di Postojna/Postumia, che dispone di acqua potabile ma non di riscaldamento e di acqua calda. Come risultato, Jurij Zaletel, capo del Settore per l'Integrazione dei Rifugiati e Stranieri del Ministero degli Interni, ha proposto che i Rom possano utilizzare le docce del centro detentivo "Veliki Otok", 2/3 volte la settimana.
Matjaz Hanzek, Ombudsman per i Diritti Umani, ha stigmatizzato il ruolo delle autorità in questo caso dove "minacce e violenze possono decidere dove si può vivere". Ha anche ammonito che questi atteggiamenti potrebbero servire da segnale per altri casi, che potrebbero ripetersi in futuro.
Di Fabrizio (del 10/11/2006 @ 10:01:22, in Europa, visitato 1947 volte)
European Roma and Travellers Forum -
Press Release
L'allargamento EU e la situazione dei diritti umani in Kosovo sono stati i
principali temi della seconda Assemblea Plenaria che si è tenuta a Strasburgo
presso il Palazzo d'Europa dal 6 all'8 novembre. Oltre 60 delegati dalla
maggior parte degli stati membri hanno preso parte all'incontro assieme ai
rappresentanti delle principali organizzazioni Rom europee ed internazionali.
Il primo giorno ha contemplato una cerimonia d'apertura ufficiale [...]
seguita da una cerimonia commemorativa delle vittime dell'Olocausto, presso il
memorial di fronte al Palazzo del Consiglio d'Europa, alla presenza dei Rom
sopravvissuti e del rabbino capo di Strasburgo.
Il secondo giorno è stato dedicato alla situazione dei diritti umani in
Kosovo. L'ex incaricato per il Kosovo, Marek Nowicki, uno dei rari
rappresentanti della comunità internazionale a parlare della sua esperienza e
contro la discriminazione dei Rom nel Kosovo.
L'accesso in EU di Romania e Bulgaria, entrambe con un'importante popolazione
Rom, si tradurrà in un forte incremento del numero dei Rom in EU. Il Forum
rimane preoccupato perché l'accesso non ha portato un reale miglioramento sulla
situazione dei Rom ed in alcuni casi come in Slovacchia, si registra un
deterioramento. Altra preoccupazione è data dal crescere di nuove barriere in
Europa [...]
Formatosi nel 2004, il Forum Europeo dei Rom e Viaggianti è l'organizzazione
ombrello che rappresenta le organizzazioni che difendono gli interessi dei Rom e
le loro preoccupazioni attraverso l'Europa. L''organizzazione vanta il supporto
e il riconoscimento del Consiglio d'Europa, con cui ha firmato un accordo di
partnership. La Seconda Assemblea Plenaria dovrebbe definire le linee guida
politiche er il 2007 e chiamare le istituzioni internazionali e i governi
nazionali ad agire per un cambio reale.
For further information and interviews please contact:
European Roma and Travellers Forum
c/o Council of Europe
F – 67 075 Strasbourg
Tel.: 00 33 3 90 21 53 50/4331
Di Sucar Drom (del 09/11/2006 @ 14:09:11, in blog, visitato 1612 volte)
Roma, fiori nel fango 2 Adescavano bimbi rom di 12-13 anni a Valle Giulia, luogo simbolo della prostituzione minorile, e li portavano nelle proprie abitazioni dove, per pochi spiccioli, al massimo 20 euro, compivano abusi di tutti i tipi. Sono medici, avvocati e altri professionisti insospettabili i presunti pedofili finiti nella rete dell'inchiesta della Squadra Mobile di Roma "Fiori nel fango 2", il p »
Maranello (MO), se sei sinto non puoi campeggiare Quattro famiglie di Sinti Camminanti, per un totale di 18 persone, sono state allontanate nella mattinata di giovedì 2 novembre dalla Polizia Municipale di Maranello che è intervenuta in località Torre Maina a seguito della segnalazione di alcuni residenti. Nonostante le famiglie avessero scelto per la sosta un'area attrezzata comunale per il campeggio, i vigili hanno notificato ai Sinti »
Romania, una riserva per i Rom Dalla strada che si snoda lungo la valle di Brezoi, nei Carpazi centrali, parte un sentiero di fango e sassi. Un diroccato cartello di legno indica il “villaggio” di Valea Lui Stan. Passa un carretto trainato da un cavallo, con un’intera famiglia a bordo. Un gruppo di bambini ti corre incontro, chiedendoti foto e bani, soldi. Alcuni cani vagano liberamente, le galline razzolano fuori dai recinti. »
Moglia (MN), una casa per ogni famiglia rom Nel Comune di Moglia, in località Bondanello, esisteva fino a tre giorni fa un piccolo insediamento di Rom profughi dalla exYugoslavia, composto da due famiglie. L'insediamento nato nel 1993 contava inizialmente nove famiglie, cinque famiglie hanno ottenuto alcuni anni fa l'assegnazione di case popolari (ALER) nel Comune di Quistello, nel Comune di Pegognaga e nel Comune di Moglia. Rimanevano nel »
Musafir, l'eclettica musica dal Rajasthan Ai confini dell'India, del Pakistan e dell'Afghanistan si trova il Rajasthan - che in sanscrito significa "Paese dei Principi" - e il suo deserto, il deserto di Thar. E' forse a causa dell'aridità dell'ambiente che, a partire dall'anno mille, i suoi abitanti hanno lasciato le bellezze del luogo per spostarsi verso occidente, attraversando il Caucaso, l'Iran, la Turchia, spingendosi fino »
Redjep Shema è stato imprigionato il 15 settembre 2006 per essersi rifiutato
di firmare "volontariamente" la propria deportazione in Kosovo. E' stato
minacciato da Frank Pedersen, capo della Polizia, che sarebbe stato in prigione
finché non avesse firmato.
Redjep Shema e la sua famiglia sono Rom Askali fuggiti dal Kosovo. In
Danimarca avevano chiesto rifugio e si sono comportati secondo la legge.
Il giorno 18 settembre il Tribunale avrebbe dovuto esaminare la sua
richiesta, ma la corte ha rifiutato di riconoscere gli avvocati nominati da
Shema, imponendone un altro d'ufficio. L'avvocato d'ufficio ha accettato il
compito, benché non potesse disporre di materiale per elaborare la difesa. Non
ha potuto visitare Redjep Shema in prigione. Il caso è stato portato in appello
per i dati forniti da
"Romano" e altre
associazioni.
Punto centrale della difesa è che in Kosovo gli Askali sono accusati di aver
preso parte al conflitto a fianco dei Serbi, e per questo sono a rischio di
violenze e discriminazioni da parte dell'etnia maggioritaria albanese.
Il comportamento delle autorità danesi ha infranto una lunga serie di atti e
accordi, danesi ed europei (tutti citati nell'articolo originale ndr), e
può spiegarsi soltanto come una concessione al Partito Popolare perché appoggi
la coalizione di governo, quando richiede l'estradizione degli stranieri, in
particolare dei Kosovari, per la maggior parte Rom ed Askali.
Eric Støttrup Thomsen
Danish delegate to European Roma and Travellers Forum under Council of
"Romano"
Kongevejen 150
DK3000 Helsingør
+45-49 22 28 11 www.romano.dk
Di Fabrizio (del 08/11/2006 @ 10:52:24, in Europa, visitato 1664 volte)
FOCSANI - L'ex Ministra per la Sanità, Daniela Bartos, ha consultato lo
scorso 28 ottobre, 50 donne Rom nella città di Marasesti, nella provincia di
Modruzeni.
Daniela Bartos è arrivata a Modruzeni, una delle più importanti comunità Rom
della regione Vrancea, accompagnata dalla Segretaria di Stato, Mariea Ionescu,
presidente dell'Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom.
"L'agenzia Rumena che dirigo sviluppa esclusivamente programmi per le donne -
Con noi, tra di noi, su di noi, donne - Il programma intende analizzare lo stato
di salute delle donne rom e di conseguenza creare una strategia sanitaria per
l'etnia." dice la Segretaria di Stato.
Il progetto esaminerà la situazione sanitaria delle Romnià in dieci città.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione. Ulteriori informazioni sono disponibili QUI
La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto
pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico
dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla
pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net
Filo diretto sivola59 per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype
Outsourcing Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare. Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti: