La commissione contro il razzismo del Consiglio d'Europa ha trovato che i Rom
sono la minoranza maggiormente oppressa in Russia, lo scrive il giornale
nazionale "Vremya Novostey" nell'edizione del 24 settembre. "Gli Zingari, come
pure i Caucasici, sono fermati 20 volte di più dalla polizia, rispetto alla
gente dall'apparenza Slava," dice il capo deputato della commissione, Michael
Head, in una conclusione condivisa dall'ombudsman sui diritti umani, Vladimir
Lukin.
Ma Galina Kozhevnikova del Centro Sova ha osservato che per i provenienti
dall'Asia Centrale è più facile cadere vittima della violenza neonazista.
La commissione ha anche trovato che il governo russo non ha preso le misure
necessarie contro i neonazisti e che le leggi sull'immigrazione contribuiscono a
discriminare i migranti. Sia la commissione europea che Kozhevnikova trovano che
la polizia russa ha aumentato il numero di arresti di neonazisti, anche se le
leggi contro i crimini razziali sono raramente applicate.
Gourdon. La gens du voyage pregata di traslocare Controversia. Marie Odile Delcamp ha depositato una procedura per
direttissima presso il tribunale amministrativo.
L'area "ufficiosa" della gens du voyage è chiusa da sabato 20
settembre alle 11.00. Là installati da metà agosto, la gens du voyage ha
rispettato la richiesta della sindaca di liberare l'area [...]. Problema: altri
ne hanno preso il posto e si sono installati da qualche giorno nel terreno
municipale accanto allo stadio. Incontro con Marie Odile Delcamp, sindaca
del comune:
Come intende reagire la municipalità riguardo l'area nuovamente occupata?
Questi nuovi arrivi di carovane sottolineano, se ce ne fosse ancora bisogno,
la "debolezza" della legge. Dato che l'area regolamentare è totalmente occupata
e che la legge esonera Gourdon ed i comuni della comunità ad accogliere ed
occuparsi delle famiglie; spetta ancora alla municipalità regolare il problema.
Nessuno si assume le proprie responsabilità. Ho richiesto una procedura per
direttissima al Tribunale Amministrativo ingiungendo alla gens de voyage di
lasciare il territorio del comune entro otto giorni.
Di che si tratta precisamente?
La chiusura dell'area ufficiale, gestita per un mese dalla Comunità dei
comuni, ha sollevato diverse difficoltà nella gestione. Forse insufficientemente
recepite in occasione della messa in atto dello schema dipartimentale della gens du voyage.
Ricordo che Gourdon e la Comunità dei comuni del
Quercy Bouriane sono stati i primi nel dipartimento ad avere installato un posto
a norma. In questo senso, occorre far chiarezza. Il regolamento interno da
l'autorizzazione ai gestori di chiudere l'area per un mese all'anno,
generalmente ad agosto. Il problema è che la maggior parte delle famiglie della gens du voyage
sono semi-sedentarizzate e non "di passaggio". In origine, l'area prevedeva
posti per quelle famiglie più integrate. In mancanza di mezzi sufficienti da
parte dei finanziatori, quest'aspetto non è stato realizzato. le famiglie si
sono dunque installate provvisoriamente allo stadio des Hermissens. Soluzione
inaccettabile a due titoli. Il primo per una questione di sanità: non ci
sono ne acqua ne elettricità. Il secondo per una questione di vicinanza: le
associazioni sportive di Gourdon utilizzano l'impianto per scambi e
manifestazioni in quest'epoca dell'anno.
Allora, come si può affrontare il problema?
Si tratta di affrontare tutti questi problemi con umanità e pragmatismo
nell'interesse generale. In diverse riprese, ho dialogato con le donne ed i capi
del campo, ricordando la legislazione in vigore, la responsabilità o meno del
sindaco, ed i i diritti e doveri di tutti. La polizia municipale e la
gendarmeria hanno assicurato i loro compiti, se necessario, come li svolgono in
qualsiasi altro posto del comune. Ho ascoltato le osservazioni dei residenti e
sono intervenuta quando non erano rispettati i diritti e i doveri di tutti.
Oggi, il problema è regolato a metà. L'area è completa. Chiedo quindi a tutti i
partner coinvolti, Stato, CCQB, Consiglio generale, una nuova concertazione
perché le lacune apparse nell'applicazione della legge sul nostro territorio non
siano supportate esclusivamente dal comune di Gourdon.
Tutti sanno che, accanto al flusso migratorio di rumeni verso l’Italia, ne
esiste uno opposto, di italiani che vanno in Romania: si tratta però di
un’immigrazione diversa, fatta prevalentemente di imprenditori che delocalizzano
le loro attività produttive in città come Timisoara. Sono in pochi a sapere
invece che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, molti italiani
sono emigrati in Romania, nello stesso modo in cui oggi i rumeni arrivano nel
nostro paese: come lavoratori edili, operai di fabbrica e umili salariati.
Quello proveniente dalla Romania è divenuto il principale flusso migratorio
diretto verso l’Italia: questo lo sanno tutti. Ma quanti sanno che nella storia
- tra l’altro in tempi relativamente recenti - è esistito il fenomeno inverso,
di italiani che andavano in Romania? E non si parla qui dell’emigrazione
attuale, fatta di imprenditori del Nord-Est che trasferiscono le proprie
attività in città come Timisoara, non a caso ribattezzata “Trevisoara”: si parla
di un vero e proprio flusso di manodopera salariata - operai, minatori, edili -
che dall’Italia partiva per la Romania. A far luce su questa storia
«dimenticata» è un recente volume sulle migrazioni rumene curato dalla Caritas
[Caritas Italiana, Immigrazioni e lavoro in Italia. Statistiche, problemi e
prospettive, IDOS, Roma 2008].
I primi flussi verso la Romania cominciano nel XIX secolo: si tratta di
lavoratori dell’odierno Triveneto, diretti per lo più in Transilvania.
«L’Austria Ungheria», scrive Antonio Ricci, curatore del saggio sulle migrazioni
italiane pubblicato nel volume della Caritas, «tende a favorire le migrazioni
interne tra le regioni più povere e di confine» [Caritas, cit., pag. 59]. Le
prime partenze risalgono - pare - al 1821, quando alcune famiglie della Val di
Fassa e della Val di Fiemme (nel Trentino) vengono condotte nei monti Apuseni,
in Transilvania, a lavorare come tagliaboschi e lavoratori del legno per conto
di un commerciante austriaco di legname [Ibid., pag. 61].
L’emigrazione - in Transilvania, ma non solo - prosegue anche dopo l’unità
d’Italia: tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, anzi, la Romania
diventa una meta secondaria ma tutt’altro che irrilevante per l’emigrazione
italiana. Si è calcolato ad esempio che alla fine del XIX secolo circa il 10-15%
degli emigranti partiti dal Veneto si sia diretto in Romania [Ibid., pag. 59].
Si è trattato, spesso, di migrazioni stagionali: una sorta di pendolarismo
transnazionale che ha trovato sbocco nell’edilizia, nella costruzione delle
ferrovie, in attività boschive o nelle miniere [Ibid., pag. 61]. Stando ai
censimenti del Ministero degli Affari Esteri, il numero di emigranti italiani in
Romania è quasi decuplicato nell’arco di tre decenni, passando dagli 830 del
1871 ai più di 8.000 del 1901 [Ibid., pag. 64].
Un «manuale» per l’emigrante italiano nei Balcani e in Romania, pubblicato nel
1910, si sofferma sulle procedure burocratiche necessarie per raggiungere il
paese: e qui le analogie con la situazione attuale - ma, ovviamente, a parti
rovesciate - sono impressionanti. Il Regio Commissariato dell’Emigrazione,
curatore del volumetto, raccomanda infatti di richiedere il passaporto -
opportunamente vistato da un consolato rumeno - e di stipulate un contratto di
lavoro prima della partenza: il datore di lavoro in Romania, d’altra parte, deve
munirsi dell’apposita autorizzazione all’ingresso per il proprio lavoratore, da
richiedere al Ministero dell’Interno. Si tratta di formalità burocratiche -
avverte il Regio Commissariato - senza le quali si rischia di venir respinti
alla frontiera dalle solerti autorità rumene di polizia [Ibid., pag. 60]. Sono
le stesse procedure burocratiche che l’Italia ha chiesto agli immigrati rumeni,
fino all’ingresso del loro paese nell’Unione Europea.
Proseguita nel periodo tra le due guerre mondiali (alcune stime hanno calcolato
la presenza in Romania, negli anni Trenta, di circa 60.000 italiani),
l’emigrazione è andata man mano esaurendosi negli anni Quaranta. Sono rimasti,
nelle città rumene, quegli emigranti che nel frattempo avevano rinunciato alla
cittadinanza italiana: a queste piccole comunità lo Stato rumeno ha
riconosciuto, all’indomani della caduta del regime comunista, lo status di
minoranza linguistica e il diritto ad essere rappresentate alla Camera dei
Deputati da un proprio parlamentare [Ibid., pag. 68]. «Trascorsi ormai un secolo-un secolo e mezzo dalla partenza», conclude il saggio pubblicato dalla
Caritas, «la vicenda degli italiani di Romania mantiene un carattere esemplare,
ancor più oggi che in Italia si assiste a un malumore diffuso nei confronti dei
rumeni».
Di Fabrizio (del 06/10/2008 @ 08:40:50, in Italia, visitato 1598 volte)
La
CHIESA EVANGELICA ZIGANA IN ITALIA segnala questa presentazione del libro di
Pino Petruzzelli "Non chiamarmi Zingaro". Pino Petruzzelli è stato ospite
dell'assemblea evangelica tenutasi il mese scorso a Mantova.
Di Sucar Drom (del 05/10/2008 @ 17:59:38, in blog, visitato 1644 volte)
Austria, nuova ascesa di Haider
Secondo le prime proiezioni della tv pubblica Orf, vittoria numerica della Spoe
(socialdemocratici) ma vittoria politica e simbolica della destra alle elezioni
in Austria. Haider: "Bene, ma resto in Carinzia", il leader del partito di
estrema destra Bzoe ha triplicato i voti...
Genova, la Giornata Internazionale della Nonviolenza
L’Assemblea generale dell’ONU ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale
della Nonviolenza il 2 Ottobre perché data della nascita del Mahatma Gandhi, che
ha condotto l’India alla propria indipendenza con azioni nonviolente, divenendo
co...
Napoli, alcuni non perdono il vizio razzista
Dalle proteste contro i campi rom a quelle contro gli africani. Pochi mesi fa
gli abitanti di Ponticelli davano fuoco agli accampamenti allestiti da
famiglie rom nel quartiere. Ieri, i napoletani sono tornati a protestare in
piazza contro una comunità straniera, un gruppo di africani sfrattati da
Pianura...
Castel, diffidare delle politiche securitarie
La società contemporanea vive immersa nella paura e nella insicurezza. Dal tema
dell'immigrazione a quello del terrorismo, dalla paura per le conseguenze
disastrose del riscaldamento globale alla timore per il crollo
economico-finanziario internazionale o al rischio della disoccupazione...
Roma, male Alemanno sui Rom
Alemanno continua ad esternare sulla questione rom. Oggi era ospite della
trasmissione ''Sabato e domenica'', in onda su Raduno e ha ribadito che “il 15
ottobre terminerà il censimento all'interno dei campi rom”. Noi di sucardrom
facciamo rilevare che questo è il quindicesimo censimento nella Capitale in
dieci anni...
Milano quotidiana, in due atti
Uno. E’ un percorso brevissimo, cento metri, un paio di minuti. Eppure offre uno
spaccato eccezionale di questa città. Piazzale Lagosta 4 del pomeriggio. Una
donna con il suo carico di sacchetti e povere cose sta usando la fontana per
sciacquare qualcosa. Un ra...
Roma, Arci: i dati di Vespa su bimbi rom e la scuola sono falsi
“Il 50% dei bambini rom inseriti nel progetto di scolarizzazione gestito
dall'Arci solidarietà Lazio viene promosso al termine dell'anno scolastico”. E'
il dato centrale diffuso in tarda mattinata a Roma dall'Arci Solidarietà che ha
risposto alle cifre sulla scolarizzazione dei bambini rom diffusi da Bruno Vespa
nelle...
Romania, a Banel Nicolita la Medaglia al Merito Sportivo
E' uno di quelli che da qualche anno sono sulla bocca di tutti. Rom. “Zingari”.
Minoranze etniche spesse volte troppo frettolosamente bollate come "off-limits"
e che Banel Nicolita ha orgogliosamente rappresentato agli Europei...
Roma, polemiche sterili sulla scolarizzazione dei bambini sinti e rom
Le minoranze rom e sinte in questi giorni sono costrette a subire, e quindi a
pagarne i danni in prima persona, l'ennesima strumentale polemica, questa volta
tra il giornalista Bruno Vespa, Arci Solidarietà Lazio e Comune di Roma per il
progetto di scolarizzazione dei bambini rom e sinti...
Rom e Sinti, l'Italia vista in Ungheria
Il 30 agosto scorso Rom Sinti Politica dava notizia di quanto successo alla
troupe ungherese della Duna Tv nel “campo nomadi” di Caslino 900. Marco
Brazzoduro della federazione Rom e Sinti Insieme così aveva descritto
l’accaduto: «Siamo stati fermati e identificati all'uscita dal campo con la
minacc...
Roma, ancora sulla scolarizzazione
«Dati imprecisi e scorretti» perché per gli alunni rom che non frequentano
abitualmente le classi scolastiche sono previsti percorsi formativi alternativi
e inoltre, se una caduta verticale della frequenza a scuola degli alunni rom c’è
stata, si è verificata «da aprile in p...
Razzismo, l'Italia si sveglia?
Un giovane ghanese mostra i segni di un pestaggio e denuncia i vigili urbani di
Parma, che lo avrebbero fermato per sbaglio e poi picchiato. Una nuova vicenda
che rilancia, dopo la morte di Abdoul a Milano e...
Gustavo Zagrebelsky, la legge e le sue ragioni
«Dimmi, Pericle, mi sapresti insegnare che cosa è la legge?» chiede Alcibiade a
Pericle. Pericle risponde: «Tutto ciò che chi comanda, dopo aver deliberato, fa
mettere per iscritto, stabilendo ciò che si debba e non si debba fare, si chiama
legge». E prosegue: «Tutto ciò che ...
Venezia, Gentilini indagato per istigazione all'odio razziale
La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo a carico del vice sindaco Giancarlo
Gentilini che durante la cerimonia che ha concluso la festa dei popoli padani ha
invitato i presenti a «mandare a pregare e a pisciare i musulmani nel
deserto»...
Napoli, l'accampamento della pace
L’Accampamento della pace è la prima tappa di avvicinamento al Forum Universale
delle culture che si terrà a Napoli nel 2013. Si tratta della quinta edizione
dell’Accampamento ( le precedenti si sono tenute in Spagna, Uruguay e Messico )
ed è organizzata su due turni, il primo si svolgerà dal 5 al 14 Ottobre...
Luca Carboni riscopre le canzoni impegnate
Sarà sicuramente un caso che mentre è appena uscito il tributo ai cantautori da
parte di Mango, Luca Carboni racconta al Corriere della Sera che da qualche
tempo sta lavorando a un progetto analogo. In realtà Mango ha reso pop alcuni
classici mentre Carboni sta facendo un lavoro p...
Varsavia, Human Dimension Implementation Meeting
Si sta svolgendo a Varsavia in Polonia, dal 29 settembre, la conferenza «Human
Dimension Implementation Meeting», un evento organizzato dall'Ufficio per le
Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE(Organizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa), in materia di diritti umani e democrazia
in Europa...
Aprilia (LT), il Comune non vuole i “nomadi”
Inviato al prefetto e al gabinetto Berlusconi il documento approvato dal
Consiglio comunale che esprime la contrarietà alla realizzazione di un "campo
nomadi". «Ieri - ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale, Pio Nicolò
- ho provveduto a inviare l'atto del Consiglio non solo al prefetto ma anche ai
vertici del Governo. Il gabinetto Berlusconi deve capire che...
Razzismo, in Italia è un'emergenza!
Un cinese è stato aggredito il 2 ottobre a Roma, da sette minorenni, che lo
hanno lasciato per terra con un trauma cranico e il naso rotto. Nella stessa
giornata, a Milano, un ambulante abusivo senegalese al mercato è stato pestato
con una mazza da baseball da un italiano...
Napolitano: allarme razzismo!
“Il rispetto della dignità umana si è tradotto nella grande conquista del
superamento del razzismo: di qui l'allarme per il registrarsi in diversi paesi
di nuove manifestazioni preoccupanti, mentre nulla può giustificare il disprezzo
e la discriminazione razziale”...
Ostravice, Nord Moravia, (CTK) 29/9/2008 - Potrebbe emergere un ghetto Romanì
nel villaggio di montagna di Ostravice, dato che lì una compagnia intende
costruire case per i Rom di Ostrava, ma i residenti sono in forte disaccordo;
l'ha detto lunedì ai giornalisti il sindaco Jaromir Dobrozemsky. La compagnia di
Ostrava REALIS-INVEST che possiede l'area di un ex istituzione sociale
locale, intende costruire in loco alloggi per circa 40-50 famiglie Rom di
Ostrava.
Le autorità municipali hanno incontrato lunedì i rappresentanti della
compagnia e della locale comunità Romanì ma, ha detto Dobrozemsky, il dialogo
non ha prodotto risultati concreti. Il portavoce della compagnia ha rifiutato di
commentare, chiedendo ai giornalisti di porre le loro domande per iscritto.
Secondo Dobrozemsky, la compagnia ha proposto due varianti d'uso sul terreno
abbandonato: secondo la prima, gli edifici saranno ricostruiti per essere usati
come case per inquilini; la seconda prevede di costruire lì case per i Rom. "Non
è stata presa nessuna decisione e gli incontri continueranno. Ci vorrà molto
tempo per prendere una decisione," ha detto Dobrozemsky. Ha anche detto che
lunedì i rappresentanti Romanì hanno chiesto come risolvere la loro situazione
sociale.
Le domande riguardano il pagamento dei benefici di sicurezza e la capacità di
asili e scuole. E' stato detto loro di porre le domande per iscritto. Dobrozemsky
ha detto che con la seconda variante, la compagnia riconvertirebbe gli edifici
in case per Rom con i fondi attesi dall'Unione Europea. I residenti del
villaggio, che è situato nell'area protetta paesaggisticamente di Beskydy, non
sono contenti della prospettiva di una vicinanza con un ghetto Romanì.
Un residente di 72 anni ha detto lunedì ai giornalisti di aver paura che
molti Rom potrebbero aggiungersi dalla Slovacchia per unirsi ai loro parenti. Ha
ammesso di aver paura soprattutto dei furti. Ha anche detto che i Rom non si
adatteranno mai allo stile di vita della società maggioritaria. Secondo lui, il
ghetto significherebbe la fine del villaggio.
Vratislav Gloziga,
che custodisce i locali abbandonati, ha detto lunedì ai giornalisti che la
situazione attuale è dovuta ai problemi di mutua comunicazione tra il comune ed
i nuovi proprietari dell'area.
Gitani e rifiuti nucleari: Filippetti (PS) "scandalizzata dalle proposte
di un eletto dell'UMP- (Il video in francese con la
dichiarazione incriminata)
PARIGI - Aurélie Filippetti, portavoce del gruppo PS all'Assemblea, giovedì
si è detta "scandalizzata" per le "ignobili opinioni" del presidente (UMP) del
consiglio generale della Mosella, Philippe Leroy, che ha paragonato
"l'accoglienza delle popolazioni di Gitani da parte dei comuni allo stoccaggio
di rifiuti radiottivi".
"Occorre ricordare che sotto il III Reich gitani, zigani, rom, gens de voyage
sono stati sistematicamente eliminati dai nazisti perché erano considerati
precisamente come -rifiuti dell'umanità-?", ha detto Mme Filippetti, deputata
della Mosella.
Interrogato due sabati fa da France 3 Lorraine-Champagne-Ardenne
sull'eventuale interramento di rifiuti nella Mosella, M. Leroy si è detto
"sostanzialmente d'accordo" e poi ha aggiunto: "Ci si arrabbia anche con le
popolazioni dei Gitani, non li vuole nessuno. Ci si arrabbia con le politiche di
trattamento dei rifiuti: nessuno li vuole".
"E tuttavia, il civismo oggi, per tutti, è sapere che dobbiamo accogliere,
sui nostri territori, popolazioni difficili, alloggi sociali, rifiuti nucleari,
industriali e domestici", ha detto ancora all'emittente M. Leroy, anche lui
senatore della Mosella.
Davanti "alla gravità di un tale paragone", la deputata PS "sostiene le
associazioni che hanno chiesto le dimissioni di M. Leroy da tutti i suoi
mandati".
La rete "Uscire
dal nucleare" ha chiesto giovedì le dimissioni di Philippe Leroy poiché
quest'ultimo "ha osato comparare i Gitani ai rifiuti nucleari".
Parigi, 29 settembre 2008 - La Presidenza Francese del Consiglio
dell'Unione Europea [ha tenuto] un secondo summit sull'uguaglianza a Parigi il
29 e 30 settembre. Lívia Járóka MEP (EPP-ED) ha puntualizzato che la
segregazione prevalente e la discriminazione costante affrontata dai bambini
Rom, impatta negativamente sul loro futuro e sulla capacità di trovare un
impiego remunerativo quando cresceranno.
Escludere i bambini Rom dalla scuola, come pure segregarli dalle scuole
principali, li depriva del diritto fondamentale all'istruzione ed ostacola
direttamente la loro capacità di continuare verso una più alta istruzione o di
accedere a migliori lavori pagati che potrebbero essere messi a loro
disposizione, e propaga l'esclusione sociale ed economica che oggigiorno
caratterizza così tante comunità Rom. La continuata marginalizzazione della
gioventù Rom causerà alla società la perdita di una fonte significativa di
creatività e contribuzione sociale. Il costo del mantenimento delle scuole
segregate, assieme all'ingiusto trattamento discriminatorio verso i Rom, avranno
conseguenze negative nel lungo termine per i governi europei. "Per questa
ragione, investire nell'istruzione dei Rom non è soltanto moralmente giusto, ma
aiuta anche al rafforzamento dell'Economia Europea," ha dichiarato Járóka.
Livia Járóka ha anche sottolineato l'importanza del livello di coinvolgimento
europeo riguardo l'impegno a lavorare per desegregare le scuole, ed ha
evidenziato il ruolo strategico in questo processo della Commissione Europea. Ha
richiesto una campagna d'azione per un'istruzione giusta e di qualità. Ha
dichiarato: "Le direttive UE devono servire soprattutto a questo scopo. Il
circolo vizioso di istruzione sotto gli standard, ghettizzazione nell'alloggio e
disoccupazione cronica, sono evidentemente collegati. Se questo circolo dev'essere
rotto, i giovani Rom devono avere, almeno, pari accesso alle scuole e alle
università, e dev'essere dato loro il giusto posto nella società.
For further information:
Járóka Lívia (EPP-ED/Fidesz) , T.: 0032 2 28 45215
Vera Stricki GSM.: 0032 472 90 27 34 http://fidesz-eu.hu/
Hölvényi György
sajtótanácsos/ press councillor
sajtóosztály/Press Service
EPP-ED Group - képviselőcsoport
Európai Parlament/European Parliament
Tel: +322/284 23 93 (BRU), +33/3881 73718 (STR)
Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 21:36:57, in Italia, visitato 1528 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
CONTRO IL RAZZISMO Una marcia per la convivenza, 'Vivere insieme si può'
L'iniziativa organizzata da un ricco quanto variegato cartello di forze
dell’associazionismo. Hanno aderito anche il consiglio regionale e il comune.
Ancona, 3 ottobre 2008 - Un ricco quanto variegato cartello di forze
dell’associazionismo di Ancona e provincia ha deciso di indire per domani,
alle 17, nel capoluogo, una 'Marcia per la convivenza'. Tante le sigle che
si sono messe in rete per l’evento: Cgil, Cisl, Arci, Caritas, Casa delle
Culture, Circolo Culturale Africa, Scuola di pace, Anolf Cisl, Rdb, e altre
ancora, insieme alle comunità locali di Senegal, Bangladesh, Camerun, Togo,
Perù, Romania, Donne Africa Subsahariana, Guinea.
L’iniziativa si propone come un ponte che nell’attraversare vari
quartieri cittadini lanci un forte segnale contro la xenofobia e il razzismo,
per il rispetto di tutti al di là del paese di origine o del credo religioso.
'Vivere insieme si può' questo lo slogan che dà il titolo della manifestazione,
alla quale ha aderito, a maggioranza, anche il Consiglio regionale che ha pure
approvato una mozione contro l’intolleranza razziale.
Anche il Comune di Ancona ha dato il suo appoggio all'iniziativa. Per la
sua storia e collocazione geografica, ricorda la giunta, ''Ancona è da sempre
una comunità accogliente e aperta e proprio per questo è preoccupata per il
clima che vive il Paese e per episodi drammatici dei quali la cronaca ha dato
conto a Roma, Parma e Castelvolturno''.
La 'Marcia per la convivenza' si caratterizzerà per un tragitto e delle
modalità fuori dai percorsi abituali. Infatti è previsto il concentramento alle
17 davanti alla Chiesa dei Salesiani, al piano San Lazzaro dove è più marcata la
presenza di cittadini di origine straniera. Da lì si attraverserà gli Archi per
poi giungere in centro.
Durante il tragitto farà delle soste durante le quali prenderanno la
parola una giovane immigrata, un lavoratore straniero delegato sindacale, una
insegnante anconetana e una giovane immigrata di seconda generazione. Concluderà
gli interventi il significativo contributo di Nazzareno Guarnieri presidente
della Comunità Rom e Sinti di Pescara. La marcia terminerà a Piazza del Papa
dove dalle 19,30 in poi suoneranno il gruppo bengalese Boishki e gli
italo-senegalesi Anima Equal.
Di Fabrizio (del 03/10/2008 @ 14:10:45, in Italia, visitato 1619 volte)
5 Ottobre 2008 h. 15:30 al Teatro Nuovo di Ferrara
Organizzato da: Comune di Ferrara e settimanale Internazionale, in
collaborazione con ARCI e Ferrara Sotto le Stelle
Appuntamento nell'ambito della seconda edizione di "Internazionale a
Ferrara. Un weekend con i giornalisti di tutto il mondo", il festival dedicato
al giornalismo e all'informazione globale
Una seconda edizione molto attesa non solo dai tanti lettori di Internazionale -
la rivista che, sotto la direzione di Giovanni de Mauro, ogni settimana
seleziona e pubblica i migliori articoli di politica, attualità, cultura e
economia apparsi sui giornali dei cinque continenti - ma anche da tutti coloro
che cercano occasioni per approfondire tematiche legate alla politica
internazionale, alle trasformazioni sociali e ai futuri scenari dell'economia.
PROGRAMMA
Gad Lerner a colloquio con:
- Delia Grigore, scrittrice e docente universitaria rom rumena
- Alija Krasnici, scrittore rom serbo
- Alexian Santino Spinelli, musicista e docente universitario rom italiano
In inglese e in romanì con traduzione consecutiva
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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