Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 02/10/2006 @ 10:45:07, in Regole, visitato 1700 volte)
Da
Les
Rroms acteurs
A proposito della (quinta? sesta? non me ne ricordo) espulsione dei Rroms da
Montreuil (ne ho già viste personalmente tre), vorrei porre una questione
giuridica: cosa impedisce legalmente che a chi è gettato fuori a forza dalla
propria abitazione di fortuna, di recuperare alcuni magri beni personali: abiti,
alimenti, coperture ecc.? Una persona del comitato di sostegno è testimone di
quest'ultima vessazione. Non si tratta, penso, di oggetti pericolosi bensì di
prima necessità. Tutti (escluso quanti ci governano) sono a conoscenza della
loro povertà estrema, della fuga dal razzismo e dalla miseria. Arrivano in
Occidente, vengono cacciati e si impedisce di rendere con loro i loro averi,
come ho visto personalmente a Choisy le Roi.
Attendo una spiegazione giuridica. Ho una laurea in legge, evidentemente mi
sfugge qualcosa.
Bon, ciao, vado a frugare nei miei borghesi armadi per trovare qualcosa da
portare loro...
Di Fabrizio (del 16/09/2006 @ 10:31:08, in Regole, visitato 2239 volte)
Il 31 agosto scorso c'è stato il primo processo in tribunale dopo
l'approvazione del Parlamento della Legge Antidiscriminazione. Il tribunale
di Michalovce (Slovacchia orientale) si è pronunciato sul caso sollevato da
tre Rom, attivisti dell'OnG Nova Cesta.
Il caso nasce ad aprile 2005, quando i tre Rom si recarono al noto caffé
IDEA, nel centro di Michalovce. Secondo i tre, il caffé era noto per
essere ostile ai Rom, che lì non venivano serviti. In precedenti occasioni
il personale si era rifiutato di servirli. Per questo, si erano fatti
accompagnare da attivisti ddel Centro per i Diritti Umani e Civili di Kosice
(Poradna), perché fungessero da testimoni.
Quel giorno ai tre venne rifiutato di entrare nel locale, con la scusa che
quello era un "club" ed aperto quindi ai soli soci. Viceversa, pochi minuti
dopo, gli attivisti "bianchi" di Poradna, entrarono senza alcun problema e senza
nessuna richiesta, come del resto altri avventori.
I tre attivisti Rom decisero allora di fare causa per infrazione della Legge
Antidiscriminazione, chiedendo che fossero date loro scuse per iscritto e un
indennizzo finanziario.
Il tribunale distrettuale ha dato loro ragione, per quanto in maniera
confusa: da una parte ha riconosciuto che si è trattato di un atto di
discriminazione, necessario di scuse ufficiali. Dall'altro, ha detto che se di
discriminazione si è trattato, non è stata a causa della loro origine etnica,
non specificando quindi di quale discriminazione si sia trattato.
Il tribunale ha riconosciuto che il proprietario del locale serve anche
clienti Rom, e quindi non può essere accusato di discriminazione in
generale. Per questo, la corte ha rifiutato la richiesta di un pagamento di
indennizzo, in quanto i richiedenti erano a conoscenza del fatto che non
sarebbero stati serviti, per quanto questo può aver avuto origine da un
trattamento discriminatorio.
[...]
I tre Rom hanno intenzione di ricorrere in appello, date le motivazioni
incerte fornite dal tribunale.
Per ulteriori notizie:
Poradňa pre občianske a ľudské práva
Krivá 23
040 01 Košice
Slovakia
Tel: + 421 55 68 06 181
E-mail: poradna@euroweb.sk
OZ Nová Cesta
Nám. Slobody 1
071 01 Michalovce
Slovakia
Tel: + 421 56 64 26 938
E-mail: ipcr@post.sk
Di Fabrizio (del 06/09/2006 @ 10:07:00, in Regole, visitato 1822 volte)
The Associated Press - 31 agosto 2006
Praga - La sentenza d'appello di un tribunale della Repubblica Ceca, ha condannato a tre anni di prigione un estremista di destra per un assalto contro alcuni Zingari.
Tre anni fa, Martin Jas e altri due avevano dato l'assalto ad un appartamento abitato da una coppia di Rom, nella città di Jesenik, 250 Km. a est di Praga, ferendo una donna incinta e un suo amico. La donna riportò una seria ferita all'occhio.
Jas, condannato il novembre scorso dal tribunale di Jesenik a 4 anni e mezzo di prigione, aveva fatto ricorso in appello.
La corte d'appello di Olomouc, 250 km. a sudest di Praga, stabilì che il verdetto precedente cumulava le sentenze di due crimini differenti e ha così ridotto la pena a tre anni, dice Zdenka Polakova che rappresentava le vittime nel processo.
Le autorità di Olomouc non hanno commentato la sentenza.
Il giugno scorso, Petr Blajze, complice di Jas, è stato condannato a tre anni e tre mesi di prigione, mentre l'altro complice, Martin Stiskala, ha visto la sua sentenza sospesa.
Di Fabrizio (del 31/08/2006 @ 18:33:55, in Regole, visitato 2771 volte)
Budapest, 31 agosto 2006 - In una decisione comunicata questa settimana, il Comitato ONU per l'Eliminazione della Discriminazione contro le Donne (CEDAW) ha condannato l'Ungheria per violazione della Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne, in riferimento alla sterilizzazione di una Romni senza il suo consenso, nel gennaio 2001.
Il 2 gennaio, la donna (Ms. S.) fu sterilizzata dai dottori all'ospedale di Fehergyarmat. Mentre era operata per un aborto spontaneo, le venne chiesto di firmare dei fogli per ottenere il suo consenso a tale operazione, senza fornire informazioni sull'intervento, la sua natura, i possibili rischi o le conseguenze di una sterilizzazione. Neanche venne informata sulle altre forme di controllo delle nascite. Solo in seguito venne a conoscenza del fatto che non sarebbe potuta più rimanere incinta.
Il 15 ottobre 2001, Ms. S e il suo avvocato fecero causa all'ospedale, per lesione dei diritti della querelante e per aver agito in maniera non professionale, quindi per non aver richiesto il consenso o aver fornito le indicazioni necessarie. Il ricorso venne accettato il 22 novembre 2001.
Durante l'appello, il Tribunale Regionale di Szabolcs-Szatmar-Bereg ritenne che il personale ospedaliero aveva agito negligentemente nei confronti di Ms. S, [...] ma contemporaneamente concluse che la sterilizzazione era irreversibile, ma non esisteva la certezza di un detrimento della querelante, che non aveva quindi ragione di chiedere un indennizzo.
A fronte di questa decisione, il 12 febbraio 2004 European Roma Rights Centre (ERRC) e l'Ufficio Legale di Difesa per le Minoranze Etniche e Nazionali (NEKI) chiesero la riapertura del caso, portandolo all'attenzione di CEDAW [...]
For further details on this case, please contact dr. Anita Danka at ERRC (anita.danka@errc.org), (36 1) 41 32 200, or dr. Bea Bodrogi at NEKI (bbodrogi@yahoo.com), (36 1) 303 89 73 or (36 1) 31 3144 998
Di Fabrizio (del 29/08/2006 @ 10:27:15, in Regole, visitato 2480 volte)
20 agosto 2006 | 17:17 | Source: Beta - BELGRADO - L'etnia Rom nelle aree rurali, nei distretti più poveri e gli IDP (rifugiati interni) hanno grosse difficoltà nei diritti alla sicurezza, alla scolarizzazione e al lavoro.
Un'inchiesta condotta Centro per i Diritti delle Minoranze (MRC), rivela che i membri della comunità Rom possono esercitare questi diritti solo se registrati a qualche indirizzo fittizio.
"Succede spesso che le donne con i bambini al collo siano rifiutate dai servizi sanitari se non hanno con loro il tesserino medico. A volte, le donne usano il tesserino di qualcun altro per accedere ai servizi di medicina." riporta lo studio intitolato "Rom e Diritto alla Soggettività Legale in Serbia"
MRC registra diversi casi di diniego nell'offerta dei servizi medici a chi non è registrato, oppure casi in cui è stato chiesto di pagare una tangente per curare i bambini.
Se il genitore manca di documenti e fa richiesta al municipio per registrare i figli negli albi cittadini, non può in quanto senza documenti."Qui il problema è più profondo, in quanto i minori senza documenti, col tempo creano altri nuclei senza documenti. Si crea così una comunità parallela di persone fuori dal sistema, che non hanno accesso alla sanità, alla scuola e al lavoro regolare. Si pensa generalmente che il problema base è che i Rom stessi non diano importanza, ma la verità è che se non hanno la possibilità di registrare la loro residenza, vanno incontro a una serie di barriere".
Lo studio prosegue con i Rom IDP del Kosovo e quanti provengono da aree rurali che sono i più discriminati, assieme a quanti provengono dalle ex repubbliche della vecchia confederazione. Lo stesso problema per quanti facciano ritorno dai paesi occidentali, perché non è stato loro concesso il diritto di rifugiato.
MRC conclude che lo stato della Serbia non ha tuttora dato nessuna risposta in merito, e chiede che il governo finalmente affronti questo problema [che è comune anche alle altre repubbliche della Ex Jugoslavia ndr.]
Fonte: http://www.mrc.org.yu/publikacije/pub_e_11.pdf
Di Fabrizio (del 21/08/2006 @ 10:06:47, in Regole, visitato 1619 volte)
Premessa del 28 febbraio:
COMUNICATO STAMPA n. 7 - GIRCA C. IBM Oggi 17 agosto 2006, GIRCA ha visto notificarle la decisione dell'Alto Tribunale federale Svizzero sul coinvolgimento di IBM per complicità col nazismo, considerando il caso come caduto in prescrizione.
Le considerazioni del Tribunale federale verranno rese note nelle prossime settimane.
Questa decisione mette definitivamente fine al casi GIRCA v. IBM, senza che il caso sia stato giudicato, caso iniziato a dicembre 2004 nella città di Ginevra [vedi ndr.]. Tuttavia, la chiusura del caso legale, non metterà a tacere le voci di quanti, vittime di crimini contro l'umanità, hanno deciso di ricorrere al tribunale e citare le aziende che hanno collaborato alle attività criminali.
Geneva - 17.8.06 For GIRCA Henri-Philippe Sambuc, lawyer 0041 79 202 19 52
Rif: TicinOnline
Di Fabrizio (del 19/08/2006 @ 10:39:17, in Regole, visitato 1579 volte)
BOTOSANI - Il proprietario di un pub che ha rifiutato nel 2002 di servire tre giovani di etnia Rom, è stato condannato al pagamento di 600 lei (167 euro circa ndr) per danni morali.
La sera del 2 dicembre 2002, tre Rom, incluso un rappresentante dell'organizzazione Romani CRISS; arrivarono al pub "Complex Moldova" di Botosani, di proprietà di SC Aurelu SRL. Volevano soltanto farsi un bicchiere.
All'ingresso del pub, i tre notarono il cartello "Abbiamo il diritto di scegliere i nostri clienti - non serviamo persone di origine Rom". Nonostante ciò, il rappresentante di Romani Criss ha provato lo stesso ad ordinare, ma il cameriere ha rifiutato di servirlo, dicendo di avere specifiche istruzioni. Il cameriere ha detto "Il proprietario non vuole che in questo pub si servano Rom."
Due mesi più tardi, febbraio 2003, Romani CRISS ha compilato una protesta al Consiglio Nazionale contro le Discriminazioni (CNCD). [...] Sulla base della decisione CNCD 165/27.05.2003, questo è un atto discriminatorio, punibile sino a 800 lei.
La società SC Aurelu SRL è ricorsa in appello, che ha cambiato la propria decisione in un "ammonimento". La decisione è definitiva. Conseguentemente Romani CRISS ha appoggiato le vittime della discriminazione per un'azione civile verso il tribunale di Botosani contro SC Aurelu SRL, per ottenere un risarcimento.
A questo punto, nel luglio 2004, il tribunale con la sentenza 3211, ha accettato il richiamo "perché sia permesso l'ingresso nel pub" e condannato la società a pagare 200 lei ad ognuno, come titolo di compensazione morale.
Romani CRISS sta attualmente sviluppando la procedura legale in merito ad altri tre casi similari, che riguardano il divieto di ingresso o la pubblicazioni di articoli razzisti [...]
Fonte Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 18/08/2006 @ 10:34:27, in Regole, visitato 1773 volte)
RUGBY - Il comune di Borough ha incaricato un ufficiale di polizia per discutere il problema dei Nomadi e Viaggianti che transitano in città.
E' un gruppo che si ritiene provenga dalle MIdlands, e si è accampato lunedì pomeriggio sul campo del Gaelic Football Club in Boughton Road.
Il comune ha già iniziato un'azione legale contro gli occupanti - ma ogni decisione per spostarli può richiedere settimane.
Un portavoce del consiglio di Rugby Borough ha confermato: "Stiamo per impiegare un project manager per affrontare la questione."
Dall'incaricato ci si aspetta che fornisca un servizio di approccio alle famiglie nomadi, ai viaggianti a quanti fanno parte del mondo del circo e delle fiere - e si spera che questo rafforzi la comunità cittadina verso i problemi legati ai nuovi e vecchi insediamenti.
L'incaricato lavorerà per il servizio comunale nomadi, che tra l'altro si interessa che i bambini vadano a scuola e offre un facilitazioni alla sosta per quelle famiglie i cui bambini vanno a scuola.
I capi del consiglio hanno deciso di fare opera di conoscenza verso questa figura, dopo che Nomadi e Viaggianti più volte sono arrivati occupando spazi pubblici.
Settimana scorsa, l'Hillmorton Football Club ha dovuto ricorrere ad uno sgombero per un gruppo di Nomadi che s'erano accampati accanto al campo di gioco.
Solo due giorni dopo, i Nomadi avevano divelto le recinzioni, entrando nel campo di calcio del Gaelic a Boughton Road.
Chris Worman, assistente ai parchi e cimiteri e manager del consiglio comunale, dice che anche lì ci sono state visite.
Il consiglio ha dato luogo ad azioni legali per rimuovere gli insediamenti spontanei, ma tutto il processo potrebbe durare settimane.
Di Fabrizio (del 13/08/2006 @ 11:25:22, in Regole, visitato 2856 volte)
Leader di Ataka accusato di incitamento alla discriminazione
09:00 Mon 31 Jul 2006 - Petar Kostadinov
Il 21 luglio scorso, Volen Siderov, deputato e leader del partito ultra-nazionalista Ataka, è stato accusato di incitamento alla discriminazione, dal tribunale regionale di Sofia. Il giudice ha sentenziato che Siderov debba astenersi dal fare le sue infiammate dichiarazioni ed astenersene in futuro. Se invece Siderov continuasse ad agire come in passato, verrà multato con 200 leva (circa 100 Euro ndr).
Le accuse contro Siderov sono partite da Yulyana Metodieva, del Bulgarian Helsinki Committee (BHC), che si è richiamata all'Atto di Protezione Contro la Discriminazione. E' il primo atto concreto contro Siderov, da quando il suo partito ha ottenuto il 10% alle elezioni del giugno 2005. Da allora sono stati sollevati otto casi contro Siderov per le medesime ragioni, e questo è il primo che ha portato ad una sentenza.
A gennaio, BHC riunisce una coalizione di 68 organizzazioni e 18 personalità pubbliche, che comunemente hanno aderito alla chiamata in causa contro Siderov. Il caso è stato suddiviso in 8 processi separati, in quanto le accuse discriminatorie erano varie e diverse. Nel verdetto del 21 luglio, il tribunale ha rigettato come ingiustificato il reclamo della Metodieva per apologia pubblica. La corte ha giudicato che Siderov ha ecceduto nell'uso del diritto di libertà di parola, cioè confondendo questa libertà con la discriminazione. La sentenza potrà essere impugnata entro 14 giorni.
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Yulyana Metodieva
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Volen Siderov
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Sofia Echo ha intervistato Yulyana Metodieva nel suo ufficio della BHC.
"Sono estremamente soddisfatta della decisione del tribunale, perché questa sentenza influirà sugli altri sette casi in cui è implicato Siderov. E' lampante che il tribunale ha fatto bene il suo lavoro, richiamandosi all'Atto di Protezione Contro la Discriminazione, che è una legge relativamente nuova". D'altro canto non è altrettanto soddisfatta della decisione di non procedere contro Siderov per apologia di "discorsi di odio". "E' una pratica in tutti i paesi europei, per questo non sono d'accordo col rifiuto del tribunale, ma non ricorrerò," continua.
Metodieva descrive il ruolo della corte come equilibrato."E' ovvio che un giudice giovane come Ivan Dochev ha cercato di mantenere una posizione bilanciata, per non essere preda degli avvocati di Siderov." Spiegando perché il BHC ha deciso di chiamare Siderov in tribunale, racconta Metodieva; "Abbiamo scelto di combattere il linguaggio di odio di Siderov in tribunale, perché vogliamo che sia applicata la legge. Siderov è deputato, e da lui l'unica cosa che ci aspettiamo è fare leggi e rispettarle, non parlare contro le minoranze."
Metodieva è anche contenta che gli sforzi di BHC in questa direzione sia stata benvenuta e supportata dai media bulgari. "Quando siamo usciti con il nostro reclamo, immediatamente siamo finiti sui mezzi d'informazione, e ho apprezzato che i media abbiano supportato il nostro sforzo."
Nel contempo, secondo lei, Siderov e i suoi avvocati hanno sottostimato il reclamo perché "è un danno morale, non finanziario". 200 leva di multa per Siderov non costituiscono un gran deterrente, Metodieva invece considera un successo "che per la prima volta una simile misura sia applicata in Bulgaria".
Se Siderov continuerà con l'incitamento all'odio, secondo Metodieva, questo gli costerà il suo futuro politico, "perché dimostrerà che come deputato non rispetta le leggi."
Il tribunale ha applicato una legge che tutta l'Unione Europea giudica come una delle migliori, e se Siderov non vuole rispettarla deve pagarne le conseguenze politiche." continua Metodieva.
Altro successo è che da gennaio 2005, quando BHC ha presentate le proprie accuse: "Abbiamo notato che [Siderov] ha mutato il suo linguaggio, è diventato più moderato, anche se il tema Rom è rimasto il suo preferito".
Era uno degli effetti a cui mirava BHC - che Siderov moderasse il suo linguaggio. Lo scandalo dell'incidente sull'autostrada a Trakia (le sue guardie del corpo avevano malmenato senza ragione un bulgaro che portava suo padre all'ospedale ndr), dove Siderov è stato accusato di falsa testimonianza, e la conseguente perdita dell'immunità parlamentare, hanno contribuito a moderare i suoi discorsi.
Metodieva [...] haq un occhio al futuro. Una ricerca di BHC mostra che Ataka continua ad avere uno "zoccolo duro" di elettori, quantificabile tra il 6 e l'8%, a seconda della situazione economica della zona.
"Siamo preoccupati perché dopo che la Bulgaria aderirà di fatto all'UE, i tanti che vedono questa data sfavorevolmente, andranno in cerca di un colpevole interno, e noi sappiamo che attaccheranno le minoranze."
BHC ha emesso una dichiarazione supportata dal Parlamento Europeo, inviata al Parlamento Bulgaro, contro la nuova forma di totalitarismo rappresentata dal partito Ataka di Volen Siderov. Metodieva ha presente il rischio di trovarsi contro i supporters di Ataka.
"Non ci preoccupiamo che i sostenitori di Ataka si facciano una cattiva idea su di noi, ci siamo abituati. Comunque: siamo contenti che i media abbiano appoggiato i nostri sforzi e che il Parlamento Europeo sia dalla nostra parte."
Parlando delle istituzioni, Metodieva è certa che il governo debba dotarsi di una politica a lungo termine sulle minoranze, soprattutto perché attualmente, ospita la presidenza del Decennio dell'Inclusione Rom (vedi ndr). "Tutti, le OnG e i media, devono fare pressione costante sulle autorità perché siano rispettati i diritti delle minoranze. Penso che stiamo facendo un buon lavoro."
Per quanto riguarda il discutibile termine "discriminazione inversa" - uno dei motivi per cui il tribunale non ha imposto misure più severe a Siderov - Metodieva pensa che la maggior parte delle persone non sappia di cosa si tratta. "Quando parliamo di discriminazione inversa e minoranze, dobbiamo riferirci alle leggi internazionali, alle convenzioni e nient'altro."
La Bulgaria ha ratificato la convenzione sulle minoranze nel 1999 e ne ha approvato gli obblighi.
"Quando i politici, ad esempio Ataka o i Democratici per una Bulgaria Forte, parlano di discriminazione inversa, lo fanno creando un'atmosfera di tensione nella società bulgara, ma senza capire di cosa parlano. La gente si distrae e non capisce che i politici scaricano sulle minoranze quello che lo stato dovrebbe fare e non fa."
Nota Metodieva che i messaggi che arrivano dai politici sono molto pericolosi nei Balcani, perché è sotto gli occhi di tutti quello che accade in altre parti dove le minoranze sono incolpate per ogni cosa che accade. "Ho visto una reale minaccia per la Bulgaria in quei messaggi e vi spiego perché": lo scorso marzo BHC ha commissionato alla BBCC-Gallup un sondaggio sulle distanze etniche.
"Il sondaggio ha ritornato una società bulgara seriamente malata di razzismo," ci dice.
BHC ha chiesto alla gente se si sentisse preoccupata, se il sindaco, il maestro, il dottore o l'avvocato provenissero da una minoranza. La risposta è stata positiva. Ha riguardato anche la minoranza ebrea, che è generalmente considerata ben accetta. "Questo significa che le distanze nella società sono rimaste sottotraccia, pronte a risaltare fuori quando sono provocate." Se non migliora il quadro economico, il rischio permane alto, conclude Metodieva.
Riferimento: Ataka
Di Fabrizio (del 08/08/2006 @ 10:06:43, in Regole, visitato 1773 volte)
La campagna estiva delle autorità locali a Sofia contro i piccoli insediamenti Rom a Dobri jeliazkov str. (quartiere Vuzrajdane) e Tzarigradsko shose blvd (quartiere Izgrev), è stata fermata dal tribunale con due ingiunzioni del 3 e 4 agosto, dopo che il Team sulle Pari Opportunità nel quadro del Progetto Casa Rom, avevano fatto appello.
Lo sgombero a Tzarigradsko shose era in programma il 3 agosto, quindi l'ingiunzione tribunalizia è arrivata appena in tempo, ed è stata presentata in loco alla polizia e alle autorità presenti. Invece lo sgombero a Dobri Jeliazkov era in programma per l'8 agosto e il giorno 4 l'ingiunzione è stata portata in municipio.
.EOA team equal_opportunities@abv.bg - incaricata Daniela Mihailova.
Rif: Bulgaria
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