Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 06/07/2009 @ 09:25:25, in media, visitato 2320 volte)

Una segnalazione di Betti

Sulla provincia pavese di oggi (ieri ndr) c'era la seguente intervista ad un assessore. In questo momento non ho tempo di andare a verificare quali sono le sue deleghe, ci provo domani. le trovate comunque sul sito del comune di Pavia, www.comune.pv.it

Nota. Quando ho ricevuto la notizia, ho cercato su Facebook il gruppo indicato: non esiste più (speriamo).

IL CASO/2 Trivi: "Ma io non ho nulla contro i Sinti"

PAVIA.
"Via i nomadi da Pavia": si chiama così il gruppo di Facebook, che, tra le altre, ha guadagnato l’adesione dell’assessore al Commercio Pietro Trivi.
Gruppo nel quale un altro "ospite" è andato oltre, prospettando un gesto eclatante: bruciare i campi nomadi.

Trivi, perchè ha aderito a questo gruppo?
"Non ho nulla contro gli zingari, la mia iscrizione è stata una goliardata".

In che senso?
"Non ero stato l’unico ad aderirvi. Era una cosa fatta per cortesia, per spirito di amicizia nei confronti di chi aveva avuto l’idea. Guardi, glielo assicuro, io non sono assolutamente intollerante".

Ma ora è assessore...
"Lo ripeto, non sono razzista. Anzi, le dirò di più: li ho anche difesi gratuitamente gli zingari quando si sono rivolti a me. Semmai anche in campagna elettorale ho ribadito la necessità di spostarli da piazzale Europa e via Bramante. Da tempo e da più parti si auspica una collocazione più consona".

Ma qualcuno nello stesso suo gruppo di Facebook parla di bruciare i campi nomadi...
"Mi dissocio assolutamente da una simile affermazione. Le assicuro che al più presto mi cancellerò da quel gruppo".

 
Di Fabrizio (del 05/07/2009 @ 09:15:44, in media, visitato 1703 volte)

Da Roma_Francais

Radio PRAHA [25-06-2009 15:07 UTC] Par Jaroslava Gregorová

Tomáš Bystrý è un giornalista, presentatore e reporter rom, ha vent'anni, e tra l'altro presenta dei modelli per la casa di moda SKIN FASHION. Ha cominciato a scrivere dalla scuola primaria dove aveva fondato un giornale. Più tardi, ha lavorato per la Radio rom Rota. Ha scritto articoli per la rivista mensile di Praga 4, Tucnák (Il pinguino). E' anche redattore del mensile Romano vod'i, pubblicato dall'Associazione civica Romea.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Quest'anno ha passato la maturità al liceo Eliska Krásnohorská di Praga, ma nel corso dei suoi studi ha seguito per più di un anno un corso sui media organizzato nel quadro del progetto "Il Sostegno dei Rom a Praga". Può dirci qualche parola sul progetto ed sul corso sui media?

Se non mi sbaglio, il progetto è durato quattro anni, e nel quadro di questo progetto le differenti organizzazioni  che si occupano di formazione e di impiego dei Rom hanno organizzato differenti corsi, sia di formazione che di riconversione professionale. Ho seguito il corso organizzato dall'Associazione civica Romea, [...] che aveva l'obiettivo di formare qualche giovane Rom che volesse lavorare nei mezzi d'informazione. Il corso mi ha dato tanto. Ma già alla scuola primaria, ho cominciato ad interessarmi al lavoro nei media. [Lì] ho fondato un giornale ed a quattordici anni ho lavorato come redattore esterno per la Radio Rom su Internet, Rota. Questo corso ha arricchito la mia conoscenza a livello dei media, e nel quadro dei differenti seminari che facevano parte del corso, ho avuto occasione di incontrare gente interessante, come la sociologa Jirina Siklová o la giornalista Jarmila Balázová e molte altre persone che ci hanno messo in testa tutte le cose utili al mestiere di giornalista. Ci hanno insegnato ciò che ci sarà utile nella pratica come giornalisti.

Ora cosa sta facendo? Lavora nei mezzi di informazione?

Attualmente coopero sempre con la rivista Romano vod'i, un mensile culturale, politico e sociale, pubblicato dall'associazione Romea. Esiste da sette anni e dal 2005 ho la mia rubrica "Visto dai nostri occhi" (Amare jakenza) che tramite inchieste e piccole interviste con differenti esperti riflette l'opinione dei giovani. Scrivo soggetti sui giovani rom e no, poiché da noi le attività, gli svaghi, le pene e gioie sono identici tanto per la gioventù rom e non rom.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Lei ha anche presentato dei modelli per la marca SKIN FASHION. Di che consiste e che si tratta?

Č la conclusione di un progetto di quattro anni, "Sostegno dei Rom a Praga". Si trattava di una campagna pubblicitaria in cui sono scelti i migliori laureati dei corsi di formazione e di riconversione professionale. Sono stato uno di loro, essendo uno dei primi nel corso sui media. L'obiettivo era, tramite manifesti di un'agenzia fittizia di modelli che creava modelli di abiti, di attirare l'attenzione del vasto pubblico su questo tipo di attività e mostrare che esistevano anche giovani Rom che non sono solo dei parassiti che abusano delle prestazioni sociali, ma che provano a trovare il loro posto in vari settori del mercato di lavoro e che si interessano alla formazione continua.

I genitori di Tomáš sono ovviamente Rom, la sua madre è centralinista in una clinica privata, suo padre è autista di taxi e lavora anche in una casa di pensione. Tomáš è passato un'infanzia eccezionale, molto felice come dice lui stesso. La sua famiglia è rispettosa delle tradizioni Rom, ma occorre precisare che le tradizioni Rom differiscono da una famiglia all'altra.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Lei stesso ha mai risentito di un'avversione in ragione delle sue origini o le è mai capitato di essere aggredito o insultato?

Tutti quanti sono diversi dagli altri, che siano obesi, che abbiano i capelli viola, o una decina di piercing sul viso, diventano il centro d'interesse nella via o nel tram. Dunque noi anche, Rom riconoscibili, come è il mio caso. In molti credono che io sia pakistano. Quotidianamente ci si confronta con manifestazioni, in questo caso, non direi di razzismo ma di xenofobia. Quando sono sul tram o sull'autobus e vedo le vecchiette che stringono la loro borsa al petto per paura che punti al loro portafoglio, lo trovo sgradevole. D'altra parte a volte mi dico che è forse un pregiudizio, ma in questo caso osservo bene che le signore diventano più attente quando monto nel tram. Non sono stato vittima d'aggressione, eccetto una volta in una discoteca, tre piccoli giovani più o meno della mia età hanno cominciato ad appellarmi tipo: "Tu, italiano (denominazione per i Rom) tornatene nel tuo paese."

La capo redattrice della sezione rom della radio ceca, Anna Poláková, è stata obbligata ad emigrare in Canada (vedi QUI ndr) perché la sua famiglia era aggredita e non si sentiva più sicura nella Repubblica Ceca. Ha l'impressione che il razzismo aumenti nella Repubblica Ceca?

Anna Poláková

Credo effettivamente chel'estremismo sia cresciuto in questi ultimi mesi. Ciò è forse dovuto al fatto che i partiti estremisti approfittano dell'instabilità governativa e forse della crisi economica. Nondimeno in una società democratica, nel XXI secolo, quando tutti abbiamo appreso a scuola ciò che era Shoah, la gente nella Repubblica Ceca e in tutto il mondo non dovrebbe manifestare un tale estremismo. Gli estremisti sono molto professionali, hanno giuristi eccellenti e non sono più soltanto giovani di diciotto anni in giacche di cuoio, ma c'è una vera ideologia e fra i neonazisti c'è gente istruita e questo è molto pericoloso. Credo che attualmente si sia realmente testimoni di vari eventi di questo tipo, che sia l'incendio a Vítkov (vedi QUI ndr) e altre manifestazioni degli estremisti. Siamo testimoni del fatto che l'estremismo aumenta ed esiste realmente.

 
Di Fabrizio (del 30/06/2009 @ 09:24:43, in media, visitato 1945 volte)

Da Roma_Daily_News

ISTANBUL - Un progetto intitolato "Giovani Cineasti Internazionali", promosso l'anno scorso dal Consolato Generale USA ad Istanbul e che fornisce istruzione sulla cinematografia a studenti di sei città turche. sta dando i primi risultati. Gli studenti di Edirne, che partecipano al progetto, hanno girato un film che presenta la vita dei cittadini rom nella loro città.

26/06/2009 - I giovani registi del futuro hanno preso parte al progetto [...] iniziato a luglio dell'anno scorso.

Lo scopo di questo programma era di promuovere una maggiore comprensione e consapevolezza tra i giovani di Turchia sulle questioni relative alla democrazia, diritti umani, tolleranza e diversità, questione femminile e crescita economica attraverso film e video creati da giovani. Quindi agli studenti è stato chiesto di fare dei film su questi argomenti. Gli studenti della città nord occidentale di Edirne, che in futuro vorrebbero diventare registi, hanno scelto i Rom che vivono nella città come tema dei loro film.

I giovani, che hanno ignorato tutti gli ammonimenti di tenersi lontano dai quartieri rom perché pericolosi, hanno girato due film che presentano la posizione dei cittadini rom nella vita sociale ed i problemi che affrontano nella vita giornaliera in città.

Parlando con l'agenzia di notizie Anatolia, Nefin Dinç membro del dipartimento comunicazioni della New York University e responsabile per il progetto, ha detto che è comune alla Turchia e agli Stati Uniti ed è stato supportato dal Dipartimento di Stato USA.  Ha detto che la città nord occidentale di Edirne, Artvin sul Mar Nero, le città nel centro dell'Anatolia di Sivas e Konya, e quelle sud orientali di Mardin e Hatay sono state scelte tra altre città turche per lo sviluppo del progetto. "72 studenti di queste sei città anno frequentato le classi del progetto. Attualmente i film sono in fase terminale. Abbiamo iniziato l'anno scorso a luglio e fatto un totale di 21 giorni di lezione in ogni città. Gli studi riguardavano argomenti come la sceneggiatura, la fotografia, il suono, le luci e l'editing", ha detto Dinç.

Sezen Çobanoğlu, membro della squadra che ha girato i film sul quartiere di Edirne più popolato dai Rom, Menzilahir, ha detto che come parte del progetto, hanno voluto fare un film che porti un messaggio sociale e per questo hanno scelto la gente che vive nel quartiere rom.

Abbiamo scoperto un mondo differente

Ha detto che hanno tentato di rimuovere i pregiudizi della società contro quella gente. "I cittadini rom sono esclusi dalla società, e noi abbiamo voluto mostrare questo fatto nei film. Ci siamo focalizzati sul concetto degli ALTRI nei nostri film, per mostrare l'effetto degli ALTRI nella società. Abbiamo programmato di rimuovere i pregiudizi sociali. Anche se la gente lì intorno ci ha ammonito dicendo che il quartiere era pericoloso, e che non potevamo entrarci senza avere lì amici tra i 15 e i 20 anni, siamo andati là e abbiamo fatto amicizie. All'inizio avevamo paura, ma là abbiamo scoperto un mondo differente," ha detto Çobanoğlu.

Un altro studente della squadra, Batuhan Kurt, ha espresso la propria felicità per essere parte del progetto. "Ero appassionato sul dirigere un film e questo progetto mi ha incoraggiato. Abbiamo imparato le scale della ripresa e la sceneggiatura durante il corso, e le abbiamo applicate. Ci siamo fatti degli amici nel quartiere dei Rom. Ci hanno aiutato, ci siamo davvero divertiti," ha detto Kurt.

Alcuni di quei 72 studenti [...] andranno negli Stati Uniti per apprendere ancora. Inoltre, gli studenti delle sei città si riuniranno il prossimo gennaio e valuteranno le loro produzioni.

I film girati saranno esposti nei festival filmici di Istanbul e Diyarbakir.

 
Di Fabrizio (del 03/06/2009 @ 09:24:32, in media, visitato 4984 volte)

CinemaItaliano.info

Mi chiamo Laura Halilovic sono nata il 22 novembre del 1989. La mia passione per la regia é nata quando avevo nove anni.

Ho vissuto al campo per anni e mi trovavo benissimo, poi mi sono trasferita alla Falchera quando ci hanno dato una casa popolare. Mi trovo bene anche qui. Qui ho anche girato il mio primo cortometraggio con un gruppo di amici. Voglio fare un documentario sui Rom per far conoscere agli altri la nostra vita. I Rom, o come vengono chiamati con un tono dispregiativo, gli Zingari, per la maggior parte vivono nelle case, i loro figli vanno a scuola, a differenza di quello che tutti credono, solo alcuni di loro vivono ancora girando come facevano una volta. Sono stati fatti film e documentari sulle loro usanze, sul loro modo di vivere, ma nulla i cui loro possano veramente riconoscersi. I registi e gli sceneggiatori presentano il mondo dei Rom con idee ancora molto stereotipate. Non sanno che alcuni non si direbbe che sono Rom e che molti di quelli che ancora oggi vivono viaggiando sarebbero felici di avere una casa popolare e di poter mandare i propri figli a scuola.

La gente oggi ha ancora paura, non si fida, appena sente la parola Zingaro si allontana e questo mi da molto fastidio, non ci fa sentire accettati in un paese che non è il nostro e nel quale stiamo cercando di costruirci un futuro e di dare un futuro ai nostri figli.


Regia: Laura Halilovic (opera prima)
Anno di produzione: 2009
Durata: 50'
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Zenit Arti Audiovisive
Formato di ripresa: HD
Formato di proiezione: HD, colore
Altri titoli: Una Ruota del Carro, Io la Mia Famiglia e Woody Allen - A Wheel of the Wagon - Me, my Family and Woody Allen

Sinossi: Un viaggio intimo e personale tra la fine della vita nomade e lo stanziamento in una casa popolare di Torino. Laura è l'unica figlia femmina della famiglia Halilovic, una famiglia Rom arrivata in Italia dalla Bosnia negli anni sessanta. La regista diciottenne ci racconta in prima persona con ironia e senso dell’umorismo il suo rapporto con la famiglia e il suo percorso per accettare le proprie origini e allo stesso tempo realizzare il suo sogno di diventare regista.

Il documentario presenta una riflessione sulla fine della vita nomade, sulle relazioni con i parenti che ancora vivono nei campi e con i gagè, i vicini non rom. Più in generale è una riflessione sulla difficoltà nel rapporto con gli altri, sentimento che accompagna Laura sin dall’infanzia.

Ambientazione: Torino

Con il sostegno di: Piemonte Doc Film Fund

 
Di Fabrizio (del 29/05/2009 @ 09:22:13, in media, visitato 2030 volte)

Sul sito della campagna "Giornalisti contro il razzismo" chiunque può segnalare episodi di cattiva informazione sui migranti, simili a quelli stigmatizzati nell'appello che ha dato il via alla campagna. Il modulo di segnalazione presente in questa pagina serve per citare episodi concreti e circostanze specifiche di servizi giornalistici che possono alimentare la paura, il razzismo e la violenza. L'obiettivo non è la delazione, ma l'esercizio del "consumo critico" di informazione da parte dei cittadini, affinché le redazioni degli organi di informazione non siano soggette solamente alla pressione che arriva dall'alto dei poteri politici, ma anche alla pressione democratica che la società civile è in grado di esercitare dal basso.

 
Di Fabrizio (del 26/05/2009 @ 20:46:15, in media, visitato 1594 volte)

del 25/05/2009 di La redazione

Cultura e Spettacolo: Cinema

[...]

Mercoledì 27 maggio è (invece) in programma un evento speciale: "Voci fuori campo. Storie di adolescenze fuori da un campo nomadi". Seguirà un dibattito con Sergio Bontempelli di Africa Insieme e Daniela Lucatti, autrice del libro "Romantica gente" (Magi edizioni scientifiche). Il Progetto minori romeni e sinti di Lucca (gestito dalla Caritas diocesana, in collaborazione con la Cooperativa sociale "La cerchia" e il Comune di Lucca) da anni si occupa degli adolescenti residenti nei due campi nomadi di Lucca, con un intervento di sostegno educativo e scolastico.

Da questo lavoro quotidiano nasce l'esperienza documentaria di "Voci fuori campo", nella quale i ragazzi stessi raccontano la loro verità su di sé, le loro vite, le storie, i sogni, le aspettative.

Un lavoro accorato, attento e sincero che introduce con delicatezza e rispetto in un mondo pregiudicato. Il punto di inizio per cominciare una discussione onesta e scartare lo sguardo dalle facili comprensioni.

 
Di Fabrizio (del 26/05/2009 @ 08:58:59, in media, visitato 1504 volte)

Da Roma_Francais

L'artista fotografa serba Tijana Pakic Feterman in questo momento espone a Belgrado le sue foto di giovani zigane che Bajram Haliti ha visitato e apprezzato:

Tijana PAKIC-FETERMAN espone attivamente dal 2000 in Serbia e nel mondo (Austria, Danimarca, Francia, Russia). Questo ultimo lavoro intitolato ČAROLIJE è una serie di ritratti-foto di giovani zigane dai 7 ai 15 anni, realizzate all'interno delle bidonville di Belgrado dove vivono.

Čarolije è una parola serba che si traduce letteralmente per magie. In questo preciso contesto, Čarolije designa l'incanto, il carisma e l'aura di queste giovani donne che trapassano l'obiettivo.

L'apparenza e la postura di queste damigelle zigane fanno direttamente riferimento alle foto delle riviste di moda. Si evitano così gli stereotipi dei foto-reportage sulla rappresentazione delle minoranze zigane (cattive condizioni di vita, povertà, discriminazione). L'artista porta avanti il paradosso delle foto di moda, dell'elitismo e del glamour, confrontato alla bellezza naturale e magiche di queste ragazze gitane. Il gioco continua con la scelta di utilizzare la luce naturale e dei decori imperfetti (drappi ripassati male, mal piazzati) per accentuare il fatto che non si tratta di vere foto di moda, ma di ritratti realizzati in uno studio fotografico improvvisato in mezzo alla bidonville, e che rappresentano le ragazze come sono.

Le questioni di nazione, d'appartenenza etnica e religiosa, particolarmente nelle regioni dell'ex-Jugoslavia sono sempre alla frontiera del tabù, e fotografare la popolazione rom, come comunità che non è particolarmente integrata in queste società è una tematica sfruttata unicamente attraverso degli stereotipi. La novità che l'artista apporta col suo lavoro è giustamente di trasporre queste giovani rom nel glamour del mondo della moda, propone così di interrogarsi abbordando elementi di riflessioni sulla tematica proposta.

Queste giovani non sono mai sposate, condizione obbligatoria perché possano essere fotografate in questa maniera, cosa che le rende, loro ed il progetto nell'insieme, ancora più esclusivo.

Sito: http://tijanapakicfeterman.free.fr/carolije.html

 
Di Fabrizio (del 25/05/2009 @ 09:50:52, in media, visitato 2130 volte)

Da Roma_Benelux

Link e video su Euronews.net (ulteriori notizie QUI)

La televisione pubblica ceca ha ritirato la trasmissione di uno spot della campagna del Partito Nazionale di estrema destra. Questo spot per le europee parlava di una soluzione finale alla questione rom. Il governo l'aveva condannato come un incitamento all'odio razziale. Il presidente della Commissione per i media si felicita di questo ritiro:

"Proporre una soluzione finale, evidentemente ricorda qualcosa. E penso che nonostante la legge, in questo caso debba applicarsi una legge superiore, la legge morale. sono molto felice che oggi si sia messo da parte questo annuncio", ha spiegato.

In questi ultimi mesi, gli episodi di violenza contro la comunità rom si sono moltiplicati nella Repubblica Ceca. Il Partito Nazionale non è il solo ad alimentare il razzismo. I neonazisti del Partito Operaio organizzano regolarmente marce anti-rom e sperano di passare anche loro alle elezioni europee.

La comunità rom del paese rappresenta dall'1,6 al 3% della popolazione e si dice vittima di discriminazioni in materia di alloggio, istruzione, impiego o di cure.

 
Di Fabrizio (del 17/05/2009 @ 09:24:37, in media, visitato 1781 volte)

Su Facebook, Mauro Sabbadini e Laura Di Martino indicano queste foto di Le Monde sul progressivo sgombero di Sulukule, mentre Davide Zaccheo consiglia quest'album di Nigel Dickinson sui Rom in Italia.

A mia volta, vi consiglio queste storie fotografiche di Eugenio Viceconte

 
Di Fabrizio (del 08/05/2009 @ 09:06:51, in media, visitato 6392 volte)

Segnalazione di Tahar Lamri: articolo su Internazionale dell'8 maggio (versione cartacea)

Fabrizio Casavola tiene subito a precisare: "non sono un Rom e non faccio parte di nessuna redazione". La storia comincia nell’89: un rom chiede aiuto per prepararsi all’esame di guida. Le lezioni si svolgono in un bar o in roulottes affollati di bambini, nel campo di via Idro a Milano. I due diventano venti e i venti formano una classe. Da qui nasce, nel 1995, l’idea di un giornale "Il vento e il cuore". "Il tutto cominciò in maniera molto provvisoria: un vecchio computer 386 e casa mia che accoglieva i due redattori del campo-sosta (nessuno dei vicini ha mai avuto niente da dire). Usare un computer da parte di chi a malapena sa leggere e scrivere, può sembrare un azzardo, ma quel giornale divenne un importante strumento di aggregazione. Man mano anche gli altri componenti dei campi partecipavano alla raccolta delle notizie, a piegare le pagine fotocopiate, a farsi fotografare, a chiedere quando sarebbe uscito il prossimo numero. Arrivarono col tempo i contributi di altri campi, di Rom di passaggio... Le pagine, da 4, dovettero passare ad 8." 400 copie, ogni copia letta da più persone, con "corrispondenti-lettori-sostenitori" a Ferrara, Torino, Chieti, Francia e Spagna. Due anni dopo, per mancanza di fondi, il giornale viene chiuso. Fabrizio apre una pagina web (sivola.net/rom.htm) e racconta questa storia, arrivano tanti messaggi e si crea quasi spontaneamente un gruppo di discussione (http://it.groups.yahoo.com/group/arcobaleno_a_foggia/). Nel 2005 nasce il blog Mahalla (...). Da allora si sono moltiplicate le pagine su Internet, quella importante della Federazione Rom e Sinti (http://comitatoromsinti.blogspot.com/2008/06/la-federazione-rome-sinti-insieme.html) , SucarDrom (http://sucardrom.blogspot.com/), Bjoco (http://web.tiscalinet.it/bjoco/indice.html) sulle iniziative culturali.

Un’altra bella storia di voci intrecciate è quella del periodico italo-arabo Al-Jarida (aljarida.it/) fondato a Milano nel 2008 da un’associazione di studenti italiani e arabi, distribuito gratuitamente in 5.000 copie "nelle zone densamente popolate da arabi, perlopiù egiziani e marocchini, e italiani, nelle scuole di italiano per stranieri, nelle librerie universitarie (facoltà linguistiche), associazioni di volontariato che si occupano di assistenza legale e medica per stranieri e in un ampio numero di esercizi commerciali arabi" dichiara Marco Sergi della redazione del giornale. "Le stampe dei primi 5 numeri sono state finanziate in parte dalla Provincia di Milano (assessorato pace e cooperazione) e in parte dalla fondazione Cariplo. Tutti i collaboratori sono volontari e la cerchia di persone interessate va aumentando di giorno in giorno. Il gruppo fisso è formato da ragazzi e ragazze italiani, libanesi, egiziani e libici mentre altri ragazzi marocchini e palestinesi ci aiutano con consulenze e traduzioni.".

 

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