Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 25/07/2008 @ 09:37:23, in scuola, visitato 1699 volte)
Data di pubblicazione dell'appello: 23.07.2008 Status dell'appello: attivo
bambini rom e non di una classe elementare di Pavlovce nad Uhom ©AI "Nella settima classe della scuola speciale ho imparato le stesse cose che ho imparato nella terza classe della scuola normale" Ragazzo rom quattordicenne, erroneamente collocato nella scuola speciale di Pavlovce nad Uhom In Slovacchia, un alto numero di bambini rom sono collocati inappropriatamente in "scuole speciali" per bambini con disabilità mentali, dove ricevono un'istruzione di livello inferiore, e hanno opportunità molto limitate di impiego e istruzione superiore. Studi indipendenti indicano che fino all'80 per cento dei bambini collocati nelle scuole speciali slovacche sono rom. Una volta che i bambini vengono assegnati alle scuole speciali, le porte che riportano verso l'istruzione tradizionale per bambini con capacità medie o al di sopra della media restano chiuse. Pavlovce nad Uhom è una cittadina nella Slovacchia orientale, a 10 chilometri dal confine con l'Ucraina. Più del 50 per cento dai suoi 4.500 abitanti sono rom. Ci sono due scuole elementari in città: una scuola normale e una scuola speciale per bambini con disabilità mentali. Circa i due terzi dei bambini rom che frequentano la scuola elementare a Pavlovce nad Uhom sono segregati di fatto nella scuola speciale. Il 99,5 per cento dei circa 200 alunni della scuola speciale sono rom. Ufficialmente, i bambini possono essere collocati nelle scuole speciali dopo una diagnosi formale di disabilità mentale e solo col pieno consenso dei genitori. Tuttavia, molti bambini a Pavlovce nad Uhom non hanno ricevuto una valutazione e se c'è stata è stata gravemente difettosa. Nel contempo, nella maggior parte dei casi il consenso dei genitori non è stato nè libero nè informato. Nel 2007, a seguito di indagini richieste dal sindaco di Pavlovce nad Uhom, è stato ufficialmente riconosciuto che 17 di alunni non andavano inseriti nelle scuole speciali e vi erano stati collocati erroneamente. Amnesty International ritiene che il numero reale sia di gran lunga più alto e che altri bambini rom - il cui posto legittimo è nella scuola normale - continuino a veder negato il loro diritto all'istruzione a Pavlovce nad Uhom. Le serie violazioni dei diritti umani a Pavlovce nad Uhom non sono solo il risultato di errori umani individuali, ma di un più ampio fallimento nell'eliminare la discriminazione sia nel modello, sia nella realizzazione del sistema educativo slovacco. Amnesty International chiede alle autorità slovacche di riconoscere questi fallimenti e di introdurre adeguate riforme strutturali. In particolare Amnesty International chiede al direttore dell'Autorità scolastica della regione di Košice - fondatore e responsabile diretto della scuola speciale di Pavlovce nad Uhom - di:
- Assicurare che tutte le decisioni di collocazione siano riviste a che tutti i bambini che al momento frequentano la scuola speciale di Pavlovce nad Uhom siano riesaminati per identificare gli alunni che vi sono stati collocati erroneamente, e assicurare la loro veloce integrazione nella scuola normale come giusto; in quei casi l'Autorità scolastica regionale dovrebbe anche fornire un rimedio efficace, compresi risarcimenti ai bambini coinvolti.
- Prendere misure appropriate contro gli impiegati statali responsabili di aver agito contro la legge slovacca e alle spese dell'istruzione del bambini rom di Pavlovce nad Uhom.
- Assicurare che l'iscrizione degli allievi in nessun caso sia approvata dalle scuole speciali a meno che non siano stati diagnosticati in modo chiaro, oggettivo e privo di ambiguità i portatori di disabilità mentale; tali diagnosi devono precedere il collocamento del bambino e le richieste o il consenso dei genitori non dovrebbero essere fattore decisivo per una simile collocazione.
La segregazione dei bambini rom nelle scuole speciali che impartiscono un'istruzione inferiore è una forma di discriminazione legale. Chiedi al Direttore dell'Autorità Scolastica Regionale di Košice di mettere fine alla situazione a Pavlovce nad Uhom, e ovunque nella regione di Košice! Firma subito l'appello
Jozef Vook Director Košice Regional School Authority Zádielska 1 040 78 Košice Slovakia Fax: +421 55 7245 437 E-mail: vook.jozef@ksuke.sk Egregio Direttore, Le scriviamo per esprimerLe profonda preoccupazione relativamente all'inappropriato collocamento e alla segregazione di fatto dei bambini rom nella scuola speciale di Pavlovce nad Uhom. Durante l'anno scolastico 2007/2008 è stato dimostrato che molti bambini rom sono stati collocati inappropriatamente. Ci sono ragioni di credere che un nuomero molto alto di bambini rom - il cui posto legittimo è nella scuola normale - sia costretto a frequentare la scuola speciale di Pavlovce nad Uhom. La esortiamo ad assicurare che tutti i bambini che stanno frequentando la scuola speciale di Pavlovce nad Uhom siano riesaminati, per identificare gli alunni che possono esservi stati collocati erroneamente. La esortiamo, inoltre, ad assicurare che siano prese misure per una loro rapida reintegrazione nella scuola normale come appropriato; e che una giusta riparazione, compreso un risarcimento, sia fornita ai bambini coinvolti. La sollecitiamo inoltre a prendere misure appropriate contro tutti gli impiegati che possono aver agito contrariamente alla legge slovacca e a spese dell'istruzione dei bambini rom nella provincia di Pavlovce nad Uhom. La segregazione dei bambini rom nelle scuole speciali che forniscono un'istruzione di livello inferiore è una forma di discriminazione proibita. Deve assicurarsi che i collocamenti sbagliati dei bambini rom nelle scuole speciali non accadano di nuovo a Pavlovce nad Uhom, o in qualunque altra parte della regione di Košice. Distinti saluti. Scarica l'appello (in pdf) in favore dei bambini rom della Slovacchia (14.12 KB)
Di Fabrizio (del 23/07/2008 @ 09:29:22, in scuola, visitato 2089 volte)
By Nick Thorpe BBC News
La decisione potrebbe interessare i bambini Rom dell'Europa
Il Tribunale Europeo per i Diritti Umani ha stabilito che la Croazia non discrimina gli studenti Rom mettendoli a scuola in classi separate solo per Rom.
I bambini, ora di età tra i 14 e i 20 anni, hanno detto di aver sofferto psicologicamente e praticamente, dato che gli è stato insegnato soltanto ad un terzo del programma di studi.
Ma il tribunale ha detto che sono stati separati solo sino a quando non hanno migliorato la lingua.
Un corrispondente BBC dice che la decisione potrebbe avere un impatto su molti paesi nell'Europa Centrale ed Orientale.
In Croazia, come in molti paesi dell'est Europa, è pratica comune per i Rom essere piazzati in classi speciali, od in alcuni casi, in scuole speciali.
Le scuole si giustificano dicendo che spesso i bambini non parlano abbastanza bene bene la lingua nazionale per restare con gli altri alunni, e che le classi speciali sono progettate per aiutarli ad apprenderla.
I consiglieri legali degli alunni replicano che questi sono semplicemente relegati in classi sotto-gli-standard sulla base del colore della loro pelle e che, come risultato dei bassi standard educativi in classi simili. le loro possibilità di trovare lavoro sono significativamente ridotte.
Non essere messi da parte
Una precedente decisione del medesimo tribunale, nel novembre dell'anno scorso, era stata a favore dei Rom della Repubblica Ceca che erano in scuole Rom.
Ma in quell'occasione il tribunale di Strasburgo aveva stabilito che non si trattava di discriminazione etnica.
E' stato trovato che in Croazia, gli alunni erano piazzati in classi Rom all'interno delle scuole primarie ordinarie.
Si è detto che i bambini prendevano parte ad attività extra-curriculari con gli altri bambini, e che non erano separati per il solo essere Rom.
Anita Danka dell'European Roma Rights Centre di Budapest, che ha lavorato attentamente al caso,
ha espresso il proprio disappunto sul giudizio.
Rivela che il Tribunale dei Diritti Umani "non è stato capace di vedere che l'istruzione segregata può avere varie manifestazioni", ha detto alla BBC, "inclusa la segregazione nella scuola primaria".
Di Fabrizio (del 20/07/2008 @ 09:24:14, in scuola, visitato 1910 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Gli esperti dell'Ispettorato Regionale per l'Istruzione hanno discusso
sull'integrazione scolastica dei Rom alla luce dei budget scolastici
Il numero degli abbandoni scolastici dei Rom probabilmente crescerà
acutamente con l'inizio del prossimo anno scolastico, dato che molti dei
genitori che vivono nei villaggi dove le scuole saranno chiuse, non sono pronti
a permettere ai loro figli di studiare in un altro posto. Il numero di scuole
chiuse è già troppo grande ed il processo di abbandono scolastico da parte di
chi le frequentava potrebbe sfuggire dal controllo. Non è un'eccezione che siano
state chiuse scuole con un numero relativamente alto di studenti. Nelle scuole
dei villaggi che non sono state chiuse il budget copre a fatica gli standard
minimi e per questo tutte le classi elettive ed i "doposcuola" saranno
cancellati, cosa che renderà il processo educativo significativamente peggiore.
D'altra parte, in molte scuole selezionate che integreranno gli studenti Rom
delle scuole chiuse, si può osservare una certa paura tra i genitore ed anche
tra gli insegnanti.
Questi sono stati indicati come i problemi acuti dell'integrazione dei
bambini Rom durante l'incontro di lavoro nazionale "Integrazione scolastica alla
luce dei budget scolastici". L'incontro era stato organizzato dal Centro "Amalipe"
ed ha avuto luogo dal 6 all'8 luglio a Lyaskovetz. Vi hanno preso parte esperti
di 15 Ispettorati Regionali per l'Istruzione (RIE) responsabili per
l'integrazione scolastica.
E' stato presentato durante l'incontro il rapporto "Pari Accesso dei Rom
all'Istruzione di Qualità" pubblicato da OSI. I partecipanti hanno discusso come
applicare le sue raccomandazioni alle condizioni della riforma dell'istruzione
del gennaio 2008. Si è anche discusso della fase attuale del programma "Folklore
dell'ethnoi - folklore Rom", come pure degli effetti del budget dedicato
sull'educazione interculturale. Hanno moderato l'incontro Deyan Kolev, Teodora Krumova
(Centro Amalipe) e Boyan
Zahariev (OSI – Sofia).
I partecipanti hanno concordato di proporre al Ministro dell'Istruzione ed
al Ministro delle Finanze di stabilire il Programma Nazionale per il Supporto
all'Educazione Culturale come mezzo per finanziare le classi elettive ed i
doposcuola che sono fuori budget. Proporranno anche l'incorporazione di
componenti aggiuntivi per le scuole che implementino la Strategia per
l'integrazione scolastica (approvata dal Ministero dell'istruzione a giugno
2004) nella formula dei cosiddetti "standard unificati di spese" (ad es. la
somma fornita dal Ministro dell'Istruzione e della Scienza per l'istruzione di 1
bambino).
E' stato anche deciso che il Centro "Amalipe" e i RIE organizzino incontri
regionali con le scuole chiave nelle sei giornate bulgare. Il primo sarà
organizzato il 15 luglio a Shumen. Vi prenderanno parte le principali scuole
chiave della regione nord-orientale. Saranno presentate durante l'incontro le
pratiche di successo per attrarre, mantenere ed integrare i bambini Rom a scuola
(come le classi di folklore Rom), le principali conclusioni del rapporto "Pari
Accesso dei Rom all'Istruzione di Qualità" e le opportunità per finanziare le
misure per l'integrazione dei Rom nel quadro del budget.
Ulteriori informazioni su
http://www.amalipe.com/en/?nav=news&id=76
Center Amalipe - Bulgaria
5000 Veliko Turnovo, p.o.box 113
Tel/fax: 00359 62 600 224;
tel: 00359 888 681 134
e-mail: center_amalipe@yahoo.com
http://amalipe.com
Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 09:50:48, in scuola, visitato 1735 volte)
Ricevo da
Maria Grazia Dicati
Leggere e scrivere in romanés è arrivato anche in Spagna
L’UNION ROMANÌ ha recensito Il testo "Leggere e scrivere romanés"
su NEVIPENS ROMANI giornale quindicinale in difesa dei diritti umani,
contro il razzismo e la discriminazione che ha visto la luce per la prima volta
nel maggio 1986.
Inoltre il testo è stato illustrato anche sulla rivista trimestrale, a carattere
internazionale, I TCHATCHIPEN (LA VERITÀ, ROMANÒ), che offre ai suoi
lettori la possibilità di avvicinarsi al popolo zingaro da una prospettiva
sociale e culturale.
Attraverso articoli, rapporti di ricerca e fornisce un quadro veritiero della
comunità zingara, evitando stereotipi e di affrontare le questioni della
diversità ideologica e di rigore scientifico.
I Tchatchipen mostra anche i più significativi sviluppi di pubblicazioni
riguardanti la comunità zingara nella sezione di recensioni di libri e riviste,
si può prendere il polso ad una cultura gitana che è costantemente in via di
sviluppo.
I Tchatchipen è rivelato, in breve, come uno strumento molto efficace per
insegnanti, operatori sociali, sociologi, antropologi, linguisti, giornalisti e
tutti coloro che vogliono avvicinarsi a una delle più antiche minoranze in
Europa.
Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 09:36:44, in scuola, visitato 1534 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
BELGRADO 16 luglio 2008 - Fonte: Tanjug: Il Consiglio Nazionale dei Rom
accoglie con favore la decisione di introdurre il Romanì nelle scuole primarie.
Il Ministero dell'Istruzione ha deciso di rendere possibile lo studio della
lingua Rom.
Ibrahim Osmani, presidente del Comitato per l'Istruzione e l'Uso Ufficiale
delle Lingue, ha detto che il ministero ha appoggiato il progetto del
Consiglio Rom e preso un impegno per assicurare pari opportunità di accesso
delle minoranze all'istruzione a tutti i livelli, in linea con la Convenzione
Quadro Europea sull'Istruzione.
L'Istruzione dovrebbe fornire pari opportunità a tutti, indipendentemente da
religione o etnia, di prendere parte alla vita pubblica ed alle istituzioni, ha
detto, notando che "i diritti garantiti a tutti gli esseri umani possono essere
esercitati solo se hanno pari accesso all'istruzione".
La Serbia è una comunità multietnica, multiculturale e multireligiosa e
l'appoggio alle minoranze dovrebbe costituire il punto di partenza per il
progresso democratico e per la stabilità interna ed internazionale, ha detto
Osmani.
Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 00:17:44, in scuola, visitato 1324 volte)
Di Fabrizio (del 16/07/2008 @ 10:17:40, in scuola, visitato 1694 volte)
Ricevo da Luisa
NON TOCCATE I BAMBINI ROM:
NO ALLA SCHEDATURA DEI BAMBINI ROM!
NO AL RAZZISMO DI STATO!
Domenica 20 luglio
a Lecce in P.tta de Pace
(di fronte scuola C.Battisti)
dalle ore 18,00 in poi
riflessioni, immagini, storie
e suoni dal campo ROM
OPPORSI AL PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO DI SCHEDATURA DEI BAMBINI ROM È UN
DOVERE CIVICO, MORALE, CULTURALE E POLITICO.
ReteAntiRazzistaSalento
reteantirazzistasalento@yahoo.it
tel.320.0740257 - 329.6931041
RETE ANTIRAZZISTA SALENTINA
NON TOCCATE I BAMBINI ROM:
PERCHE' BISOGNA PROTESTARE CONTRO IL RAZZISMO DI STATO
IL DECRETO LEGGE CHE RISCHIA DI ESSERE RESO EFFETTIVO ANCHE NELLA REALTA'
SALENTINA, DISPONE UNA SORTA DI CENSIMENTO DELLE COMUNITA' ROM, COMPRENSIVO
DELLA RILEVAZIONE DELLE IMPRONTE DIGITALI, PRASSI CHE COINVOLGEREBBE ANCHE I
BAMBINI E I MINORENNI, CON IL FINE FORMALE DELLA IDENTIFICAZIONE E
QUANTIFICAZIONE DEL "FENOMENO", COME PRIMA RISPOSTA AD UNA SITUAZIONE DI
"EMERGENZA SOCIALE".
QUESTA CONCRETA POSSIBILITA', BOLLATA COME DISCRIMINATORIA DAL PARLAMENTO
EUROPEO, RAPPRESENTA PER TUTTI NOI UN GRAVE PERICOLO, POICHE' ESPONE L'INTERA
SOCIETA' AD UNA PAUROSA REGRESSIONE DELLE CONQUISTE CIVILI E DEMOCRATICHE:
A LIVELLO GIURIDICO QUESTO PROVVEDIMENTO RIESCE NELLA DIFFICILE IMPRESA
DI CONTRASTARE CON LA NOSTRA COSTITUZIONE E CON I RIFERIMENTI LEGISLATIVI
INTERNAZIONALI RELATIVI AI DIRITTI UMANI (DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI
DELL'UOMO, CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA).
RIEVOCA E RIPROPONE, IN MANIERA NEANCHE TANTO VELATA, LEGGI RAZZIALI CHE
L'ITALIA, MEMORE DEL SUO RECENTE PASSATO STORICO, AVEVA RIPUDIATO ATTRAVERSO LA
FORMULAZIONE DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E DEMOCRATICA.
A LIVELLO POLITICO APPROFITTA DELLA DISINFORMAZIONE E DEL PREGIUDIZIO.
PRETENDE DI GIUSTIFICARSI CON ESIGENZE DI "CONTROLLO E DI SICUREZZA", CHE IN
REALTA' CREANO SOLO UN COMODO E FACILE CAPRO ESPIATORIO, CON LA CONSEGUENZA DI
ALIMENTARE IL PREGIUDIZIO E DIFFONDERE INSICUREZZA.
MA QUESTO PROVVEDIMENTO VA ADDIRITTURA OLTRE! COINVOLGENDO IN MANIERA VERGOGNOSA
E IMPROPONIBILE BAMBINI E MINORENNI, CONSIDERATI ALLA STREGUA DI PROBABILI E
POTENZIALI CRIMINALI DI DOMANI E CONSENTENDO L'ESERCIZIO DI UN POTERE RAZZISTA E
DISCREZIONALE SULLE COMUNITA' ROM.
A LIVELLO SOCIALE E CULTURALE DIFFONDE UNA PERCEZIONE DI INSICUREZZA CHE,
PER LEGGE, VEDE COME PRINCIPALE RESPONSABILE UNA COMUNITA' PARTICOLARE E
CIRCOSCRITTA, INCENTIVANDO ATTEGGIAMENTI E PRATICHE INTOLLERANTI E RAZZISTE GIA'
AMPIAMENTE DIFFUSE NEL TESSUTO SOCIALE VANIFICANDO QUALSIASI PASSO AVANTI FATTO
NEL SENSO DELL'INCLUSIONE SOCIALE, DEL DIALOGO E DEL CONFRONTO.
PROTESTARE
CONTRO QUESTO PROVVEDIMENTO
ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE CULTURALI E INFORMATIVE
CHE INTERESSERANNO IN QUESTI GIORNI IL TERRITORIO SALENTINO
È UN DOVERE CIVICO, MORALE,
CULTURALE E POLITICO DI TUTTI
Di Fabrizio (del 14/07/2008 @ 17:02:18, in scuola, visitato 1656 volte)
Comunicato stampa di
Luciano Muhlbauer
La voglia di schedare e classificare etnicamente gli "zingari" è ormai un
vero e proprio virus che sta infettando le istituzioni democratiche. Ora il
Ministro Maroni l’ha fatto diventare legge e politica dello Stato, ma il quadro
inquietante che emerge man mano che si scava nella realtà è che, almeno in
Lombardia, quel virus agisce da tempo.
Avevamo già denunciato che la Polizia municipale di Milano dispone di una
sua autonoma schedatura etnica, risalente al periodo ottobre 2006 – dicembre
2007, e ora scopriamo che iniziative analoghe furono promosse un anno fa
addirittura nelle scuole.
Infatti, come ha segnalato il blog del Circolo Pasolini di Pavia (http://circolopasolini.splinder.com), è sufficiente visitare il sito internet dell’Ufficio scolastico
provinciale di Milano, cercare un po’ ed ecco che salta fuori la
circolare n. 3058 dell’11 giugno 2007 che invitava i direttori
scolastici di città e provincia a procedere a una "rilevazione alunni rom sinti".
A tal fine era stata fornita anche una "scheda rilevazione dati", prodotta
dall’Ufficio scolastico per la Lombardia, da compilarsi a cura del singolo
istituto scolastico: una scheda per ogni alunno "nomade".
Beninteso, che la scuola si preoccupi di monitorare il grado di apprendimento e
di inserimento degli studenti ci pare assolutamente doveroso, specie in una
regione come la Lombardia che da tempo registra un tasso di abbandoni scolastici
superiore alla media nazionale e dove la crescente presenza di bambini
provenienti da famiglie di immigrati richiede nuove e adeguate politiche.
Ma cosa c’entra questo con una schedatura rivolta esclusivamente agli alunni
individuati come "nomadi", che siano essi cittadini italiani o stranieri, che
vivano in campi oppure in appartamenti? E che senso ha classificare i bambini
per appartenenza a gruppi etnici? Difatti, la scheda relativa al singolo alunno
prevede di rilevare informazioni come "Indicare se l’alunno è Nomade italiano o
straniero", "Gruppo nomade di appartenenza (Es. Sinti, Rom, Abruzzesi…)" e
"Luogo di abitazione (Campo, Appartamento, …)".
Insomma, la realtà che sta venendo a galla non è soltanto che la presunta
necessità di "sapere chi sono", invocata dal Ministro Maroni per legittimare la
schedatura etnica di massa degli zingari, è una gigantesca menzogna per
giustificare l’ingiustificabile, ma soprattutto che la cultura democratica e la
legalità costituzionale stanno diventando un optional per troppe istituzioni
pubbliche. E quando una cosa del genere può accadere persino nella scuola,
allora vuol dire che le cose si stanno mettendo davvero male.
Oggi abbiamo presentato un’interpellanza al governo regionale in cui
chiediamo che intervenga con urgenza, affinché questa banca dati etnica venga
distrutta immediatamente. Non si può, infatti, un giorno rivendicare che la
Regione possa gestire autonomamente persino la scuola e il giorno dopo fare
finta di niente quando succedono fatti incredibili come quelli descritti sopra.
Ma soprattutto crediamo che sia necessario un grande moto di disobbedienza da
parte del mondo della scuola per impedire che cose di questo tipo possano
accadere di nuovo, anche se a chiederle sarà un Ministro.
Di Fabrizio (del 11/07/2008 @ 21:49:17, in scuola, visitato 1531 volte)
Ricevo da Michela
La vergogna comincia dalla scuola -
circolopasolini@splinder.com
Benché nessuno voglia parlare di scuola non avendo alcun appeal, ne parlo e
scrivo. Quella che segue è una circolare dell'Ufficio scolastico di Milano per
la "rilevazione" degli alunni Rom e Sinti, rilevazione su base etnica. Da molto
tempo ormai nella scuola italiana il degrado morale e civile impera passando
inosservato. E' un degrado dei comportamenti, dei principi, del linguaggio,
della mentalità. E' da tempo che a ottobre arriva nelle aule una circolare che
parla di sussidi "ad alunni lombardi" intendendo con questo quelli residenti in
Lombardia. Ma il linguaggio rivela. In una scuola italiana si può lasciare
appeso al muro per mesi di una classe prima il discorso che Mussolini fece in
occasione del concordato, e nessuno, delle centinaia di persone che vi
transitano, dica nulla. Solo quando sono messi di fronte alla minaccia di una
denuncia per apologia di reato si disturbano a toglierla. E quante altre cose si
potrebbero raccontare se solo trovassero orecchie ad ascoltare. Non ci stupiamo
quindi se troviamo in questa circolare una scheda con la dizione: "Indicare se
l’alunno è Nomade italiano o straniero". (ic)
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI MILANO
Formazione - Politiche giovanili e Sostegno alla persona
Prot. n. 3058
Milano, 11 Giugno 2007
Ai Dirigenti Scolastici
delle Scuole di Milano e provincia
Loro Sedi
Oggetto: rilevazione alunni ROM SINTI.
Si informano le SS.LL. che l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia ha
promosso l’approfondimento della sezione delle ricerca sugli insediamenti delle
famiglie rom e sinte in alcune città della Lombardia, con particolare riguardo
agli aspetti educativi che coinvolgono i minori rom e sinti.
A tale scopo - come sottolinea la lettera, prot. 11897 del 4/6/07 inviata dall’USRL
a questo Ufficio- viene proposta la rilevazione in oggetto che ha come finalità
una raccolta di dati quantitativi e qualitativi che permettano di leggere i
seguenti aspetti:
Caratteristiche dell’alunno
Qualità della presenza in Italia
Situazione abitativa di provenienza
Iter scolastico pregresso
Modalità inserimento nella classe
Tipo di strutturazione delle scuole per accoglienza, inserimento, apprendimento
Livello di frequenza/ motivazione del minore nomade
Esiti scolastici
Rapporti con la famiglia
La tabulazione dei dati, che le SS.LL. vorranno cortesemente inviarci compilando
l’allegata scheda, permetteranno non solo di avere un quadro dettagliato della
realtà nelle scuole della nostra provincia , ma anche di utilizzare tali dati
per una sempre migliore programmazione dell’offerta formativa sia della
scuola sia di altri soggetti istituzionali e non, che sono interessati dalla
problematica dell’inserimento sociale e scolastico dei minori “nomadi”.
Si invitano , pertanto, le SS.LL. a far pervenire entro il 6 Luglio 2007 le
schede contenenti i dati relativi ai propri alunni rom e sinti,
inviandole all’indirizzo e mail intercultura.csa.mi@tiscali.it alla cortese
attenzione della Prof.ssa R.Spadaro, oppure tramite consegna a mano, che dal 20
Giugno 2007, data prevista per il trasloco, dovrà essere indirizzata a USP di
Milano , Via Ripamonti 89 , piano 6° Area Intercultura Successo Formativo.
Si ringrazia per la loro cortese collaborazione e si porgono distinti saluti.
F.to Il Dirigente
Antonio Zenga
La scheda in allegato:
http://www.milano.istruzione.lombardia.it/circ2007/all_30587_07.doc
comprende le seguenti Voci
Denominazione scuola
Sigla Alunno
Età
Sesso
Indicare se l’alunno è Nomade italiano o straniero
Stato in cui è nato
Se straniero, anno di arrivo in Italia
Gruppo nomade di appartenenza (Es. Sinti , Rom , Abruzzesi….)
Luogo di Abitazione (Campo, Appartamento, ….)
Anno di arrivo nell’attuale scuola
Classe in cui è inserito
GRADO di scuola frequentata
Inserimento in classi inferiori all’età (n. anni di ritardo)
Inizio frequenza scolastica: se a settembre o in corso d’anno
Tipo di frequenza (regolare, saltuaria, a periodi alterni )
Proveniente da quale scuola: la stessa, altra italiana , altra straniera
Percorso scolastico pregresso: materna, elementare, media (indicare se in Italia
o estero)
Livello conoscenza lingua italiana orale, scritta: nessuna, elementare ,
sufficiente,buona,…)
Esiti scolastici ottenuti Insuff. Scarsi Suff. Buoni
Programmazione didattica diversificata (per lingua italiana – per discipline…)
se Sì Come:
Attività laboratoriali se Sì Quali,quando:
Attività di supporto con extrascuola se Sì Dove,chi:
Certificazione degli esiti: materiali di verifica “dedicati” se si Come, quali:
Rapporti con la famiglia: se si Come e perché:
Impiego di Mediatori Culturali: se Sì Quando:
Su:
http://www.milano.istruzione.lombardia.it/circ2007/cprot30587_07.html
Di Fabrizio (del 11/07/2008 @ 08:41:13, in scuola, visitato 1479 volte)
Da
Roma_Francais
"La scuola deve giocare il proprio ruolo" - domenica 06.07.2008, 05:34 - La
Voix du Nord
Giovedì sera, nella sala parrocchiale in route de Desvres, a
Saint-Martin-Boulogne, s'è costituito un collettivo di difesa dei Rom. La sua
prima azione, iscrivere sei bambini, di età tra i 6 e gli 11 anni, alla scuola
di
Wimille, comune dove sono installati.
"Buongiorno, mi chiamo Samantha, ho 8 anni, vorrei andare alla scuola a
Wimille. Buongiorno, mi chiamo Abel, ho 7 anni, anch'io vorrei andare alla
scuola a Wimille..." Anitsa, Samir, Sévère, Ionut, che per la circostanza ha
messo gli abiti della domenica e le sue scarpe di vernice, vi accolgono nella
sala parrocchiale di Saint-Martin-Boulogne messa a disposizione dall'abbé
Boutoille, un posto dove funziona il seminario di pre-scolarizzazione animato
dalle associazioni che sostengono e vengono in aiuto ai Rom.
Oltre a questi bambini e le loro mamme, rappresentanti della LDH, della FCPE,
di Agir pour les Roms, dei Verdi, dei sindacati (Sud éducation solidaire) e dei
cittadini. "Sono già due anni che i Rom sono arrivati nel Boulonnais" ricorda
Jeadette Vaillant, presidente della LDH, senza omettere le numerose espulsioni
di cui queste famiglie sono state oggetto nella nostra regione. Il presidente di
Agir pour les Roms insiste: "Un certo numero tra loro hanno veramente
l'intenzione di inserirsi nella nostra regione." "La scuola della Repubblica
deve giocare il suo ruolo", reclama Christian Daquin, rappresentante della FCPE.
Il punto è che la domanda d'iscrizione di sei bambini, di età tra i 6 e gli
11 anni, alla scuola di Wimille, per il momento non è ancora realizzata. I
rappresentanti di queste differenti associazioni si sono raggruppati in
collettivo ed hanno deciso di interpellare il prefetto, la Halde, i difensori
dei bambini ed il ministro dell'Educazione Nazionale per far rispettare gli
articoli della Costituzione che data del 1946 e 1958.
Il parere del sindaco
Contattato sabato mattina, Antoine Logié, sindaco di Wimille, a cui il
collettivo "rimprovera non di volere iscrivere i piccoli Rom per timore della
reazione negativa dei genitori degli altri allievi e della popolazione", spiega
di aver saputo della domanda d'iscrizione da rappresentanti della LDH e della
FCPE solo sabato scorso. "I Rom si sono installati su un terreno umido e che
appartiene allo Stato. Vogliono rimanere là? Bisogna scolarizzarli? Sarebbe
auspicabile che la commissione insegnamento del consiglio municipale desse la
propria opinione sulla questione. La direttrice della scuola primaria è stata
contattata, così come i rappresentanti dei genitori degli alunni. I pareri sono
estremamente condivisi. Mercoledì sera, parleremo di questo oggetto nel
consiglio municipale." E' l'inizio di un'apertura?
In ogni caso, la negoziazione non si chiude.
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