Da
Roma_Francais
"La scuola deve giocare il proprio ruolo" - domenica 06.07.2008, 05:34 - La
Voix du Nord
Giovedì sera, nella sala parrocchiale in route de Desvres, a
Saint-Martin-Boulogne, s'è costituito un collettivo di difesa dei Rom. La sua
prima azione, iscrivere sei bambini, di età tra i 6 e gli 11 anni, alla scuola
di
Wimille, comune dove sono installati.
"Buongiorno, mi chiamo Samantha, ho 8 anni, vorrei andare alla scuola a
Wimille. Buongiorno, mi chiamo Abel, ho 7 anni, anch'io vorrei andare alla
scuola a Wimille..." Anitsa, Samir, Sévère, Ionut, che per la circostanza ha
messo gli abiti della domenica e le sue scarpe di vernice, vi accolgono nella
sala parrocchiale di Saint-Martin-Boulogne messa a disposizione dall'abbé
Boutoille, un posto dove funziona il seminario di pre-scolarizzazione animato
dalle associazioni che sostengono e vengono in aiuto ai Rom.
Oltre a questi bambini e le loro mamme, rappresentanti della LDH, della FCPE,
di Agir pour les Roms, dei Verdi, dei sindacati (Sud éducation solidaire) e dei
cittadini. "Sono già due anni che i Rom sono arrivati nel Boulonnais" ricorda
Jeadette Vaillant, presidente della LDH, senza omettere le numerose espulsioni
di cui queste famiglie sono state oggetto nella nostra regione. Il presidente di
Agir pour les Roms insiste: "Un certo numero tra loro hanno veramente
l'intenzione di inserirsi nella nostra regione." "La scuola della Repubblica
deve giocare il suo ruolo", reclama Christian Daquin, rappresentante della FCPE.
Il punto è che la domanda d'iscrizione di sei bambini, di età tra i 6 e gli
11 anni, alla scuola di Wimille, per il momento non è ancora realizzata. I
rappresentanti di queste differenti associazioni si sono raggruppati in
collettivo ed hanno deciso di interpellare il prefetto, la Halde, i difensori
dei bambini ed il ministro dell'Educazione Nazionale per far rispettare gli
articoli della Costituzione che data del 1946 e 1958.
Il parere del sindaco
Contattato sabato mattina, Antoine Logié, sindaco di Wimille, a cui il
collettivo "rimprovera non di volere iscrivere i piccoli Rom per timore della
reazione negativa dei genitori degli altri allievi e della popolazione", spiega
di aver saputo della domanda d'iscrizione da rappresentanti della LDH e della
FCPE solo sabato scorso. "I Rom si sono installati su un terreno umido e che
appartiene allo Stato. Vogliono rimanere là? Bisogna scolarizzarli? Sarebbe
auspicabile che la commissione insegnamento del consiglio municipale desse la
propria opinione sulla questione. La direttrice della scuola primaria è stata
contattata, così come i rappresentanti dei genitori degli alunni. I pareri sono
estremamente condivisi. Mercoledì sera, parleremo di questo oggetto nel
consiglio municipale." E' l'inizio di un'apertura?
In ogni caso, la negoziazione non si chiude.