La cronaca ha le sue crude leggi: dopo un morto ce n'è sempre un altro, alla commozione ed all'indignazione del momento segue sempre l'oblio, sino
alla prossima notizia. Ci sono morti pesanti ed altre leggere e per chi come me
di Rom, Sinti e del loro mondo scrive da anni, la frustrazione di dover sempre
ricominciare da capo, sino a perdere la parole, o rischiare di perdere la
lucidità, quando tanti sforzi e fatiche di tanta gente (ripeto: di anni, non di
oggi) vengono liquidati
così. Quello che è scritto resta, il resto si disperde.
Mi sento afono, mi sento DEBOLE anch'io, di fronte alla conta dei morti,
senza che se ne ricordi un nome o una storia. Per questo torno (anche se lo so
che poco o niente cambierà) a riproporre quel video sul presidio che abbiamo
fatto lo scorso
15 marzo.
Perché, almeno qui, resti qualcosa, che non sia solo rabbia o dolore.
Di Fabrizio (del 03/03/2010 @ 09:22:39, in Kumpanija, visitato 1610 volte)
Segnalazione di Cristina Seynabou Sebastiani
Repubblica.itA Jovica Jovic un permesso provvisorio dopo la denuncia di Repubblica
di Luca De Vito Jovica Jovic
Niente più decreto di espulsione per Jovica Jovic, il fisarmonicista rom di fama
internazionale fino a poco tempo fa costretto a vivere da clandestino. Dopo che
il caso è stato denunciato da "Repubblica" la questura di Roma ha deciso di
annullare il decreto e di consegnare a Jovic un permesso provvisorio in attesa
di studiare la possibilità di rilasciargliene uno definitivo, garantendogli
l´opportunità di spostarsi in Europa (alcuni dei suoi figli vivono in Austria e
in Inghilterra).
Lui, ora, è felicissimo: «Finalmente non devo più nascondermi». Con Jovic
esultano i membri dell´associazione Terra del Fuoco, dove lui ogni mercoledì
insegna fisarmonica cromatica: «È un ottimo risultato - dice Mauro Poletti - ma
speriamo con sviluppi positivi: il maestro merita un permesso definitivo».
Nato in Serbia nel 1953 da genitori rom, Jovic si è trasferito in Italia nel
1971. Nella sua carriera è salito sui palchi con artisti come Piero Pelù, Moni
Ovadia e Vinicio Capossela. Con la sua famiglia ha vissuto a Rho nel campo
nomadi di via Sesia fino al 2007, quando è iniziato il suo calvario. Bloccato
all´aeroporto di Roma a causa di un visto non rinnovato è stato rinchiuso in un
Cpt, da cui è uscito solo per le sue precarie condizioni di salute e con un
decreto di espulsione.
Da quel momento è iniziata una doppia vita: artista in appuntamenti ufficiali da
una parte (come quelli al binario 21 nella Giornata della Memoria), clandestino
dall´altra. Dopo il servizio su Repubblica, associazioni e personalità si sono
mosse in suo aiuto. Da Moni Ovadia a don Gino Rigoldi - che ha pure celebrato il
battesimo di Sanela, nuora del musicista - in molti hanno chiesto un intervento
delle istituzioni. Venerdì, dopo l´interessamento del ministero dell´Interno, la
revoca dell´espulsione. E la fine di un incubo per Jovic.
Di Fabrizio (del 16/02/2010 @ 09:18:58, in Kumpanija, visitato 2451 volte)
link
alvideo
Muhlbauer - Battesimo di Sanela, nuora di Jovica Jovic, al "campo" rom di via
Sesia, Rho (Milano), celebra Don Gino Rigoldi, partecipa anche Moni Ovadia e
molti cittadini. Contro la stupidità degli sgomberi senza alternativa e della
caccia al diverso.
Le immagini che seguono sono di Ivana (l'album completo su
Facebook con le foto in dimensione originale)
La cappella del campo, che non ha porte per non lasciare fuori nessuno.
L'ha costruita Jovica
13 febbraio campo rom di rho...un bel sabato multicolore... moni ovadia...
don gino rigoldi... compagni, compagne, torte, musiche e danze
Grazie a tutti voi e a tutti coloro che hanno aderito e partecipato a questo
bellissimo sabato al campo di rho, un puzzle composto da cittadini,
associazioni,musicisti artisti che compongono la biodiversità di pensieri
diversi, cultura, musica, che diviene anticorpo di una società che rischia di
divenire istituzionalmente razzista...giusto per citare il brillante e
stimolante intervento intervento di moni ovadia!! Oggi abbiamo creato un sito
blog:
www.jovicajovic.blogspot.com
...e lo stupefacente intervento di don gino rigoldi... fonte di riflessione anche
per i non credenti: l'accoglienza come fonte di arricchimento ed evoluzione...
Eccoci, tutti gli amici di jovica jovic, della sua storia che mette a nudo le
contraddizioni di leggi prive di lungimiranza e attinenza con lo stato reale
delle cose, amici del campo rom di rho, uno dei mille e più campi ..vittime più
che altro delle speculazioni dell'expò che del vociferare giornalistico sulla
loro pericolosità...
Eccoci amici belli, sabato abbiamo vinto, perché non è stata una giornata
arrabbiata..è stata una giornata di festa, una giornata che è catalizzato
centinaia di persone, di piatti diversi, di musicisti pensatori e associazioni,
per compartecipare al nostro, di tutti desiderio di cambiamento.
Eccoci amici belli, ora facciamo tutti un piccolo sforzo, divulghiamo e firmiamo
la
petizione per il nostro amico Jovica Jovic, grande maestro emblema
dell'assurdità delle leggi che ci auguriamo tutti possa essere solo una delle
prime tracce, che consentano la regolarizzazione di un qualcosa che anziché
essere pericoloso, si rivela palesemente nutriente, che attraverso i suoi
concerti incontri, corsi di fisarmonica, si rivela essere solo motivo di
arricchimento per la nostra terra e la nostra gente...cioè tutta la gente..
Ed allora divulghiamo la possibilità di firmare la petizione, per contribuire
anche alla creazione di un precedente utile ad altri che verranno...
grazie ...grazie..perché come ci ha ricordato Moni Ovadia sabato, il popolo
rom... è una delle poche, forse rare realtà della terra che non ha mai pensato
di dichiarare guerra a nessuno--
ed allora eccoci
www.jovicajovic.blogspot.com per sapere di più e divulgare la sua storia, e
per accedere al link e firmare alla petizione che richiede alle autorità
competenti la sua regolarizzazione per meriti artistici.
moltiplichiamo, le possibilità per cui le lotte diventino morivo di festa,
incontro, scambio e relazione... così saremo giorno dopo giorno sempre di più!
tutte le foto o i video che avete realizzato le pubblicheremo volentieri se
ce le inviaste!
Di Fabrizio (del 11/02/2010 @ 09:49:26, in Kumpanija, visitato 2022 volte)
Ricevo da Marta Pistocchi
sabato 13 febbraio 2010 h 15.00
campo rom di Rho (Milano) via Sesia 21.
Come arrivarci
Siete tutti invitati a partecipare ad un festoso incontro collettivo che vuole
testimoniare l'interazione possibile fra le culture, attraverso rituali, musiche
e delizie da mangiare!
Don Gino Rigoldi battezzerà Sanela, nuora del grande fisarmonicista Jovica Jovic.
Saremo in tanti credenti e non, uniti e felici di essere testimoni di uno
scambio reciproco, possibile anche in un campo rom, che supera confini fra
religioni, lingue, culture, colori, e pensieri diversi.
Contribuite anche voi ad arricchire il banchetto coi vostri piatti, colori e
sapori... o semplicemente portando del buon vino!
Aderiscono: Moni Ovadia, Arci cultura, Naga, Terra del Fuoco milano, Aizo,
Architettura delle Convivenze, la Banda Degli Ottoni, SoS Fornace, Cromosoma 21,
I Muzikanti di Balval, Camilla e Ulisse, Malapizzica, Arcimetromondo,
Mondorchestra,Canzoniere dei transiti, Enosud
Di Fabrizio (del 27/01/2010 @ 09:55:57, in Kumpanija, visitato 2152 volte)
Cielo rosso di sangue,
di tutto il sangue dei Sinti
che a testa china e senza patria,
stracciati affamati scalzi,
venivano deportati,
perché amanti della pace e della libertà,
nei famigerati campi di sterminio.
Guerra che pesi
come vergogna eterna
sul cuore dei morti e dei vivi,
che tu sia maledetta.
Una mattina mi sono svegliato di soprassalto per le urla, esco fuori dalla
roulotte e vedo una scena meravigliosa. Due pantere dei carabinieri di zona, che
ci conoscevano tutti, e un brigadiere che parlava con il vecchio Sefko, che era
considerato l’uomo di fiducia di tutto il campo (se uno vuole far sapere in
giro una cosa, basta raccontarla a Sefko e raccomandargli di non dirlo a nessuno:
stai sicuro che nel giro di un’ora tutti gli zingari, carabinieri, polizia,
pompieri e pure gli autisti dell’Atac sapranno che cosa è successo). Sento
il brigadiere che gli fa delle domande:
Brigadiere: “di chi è tutta questa roba?”, indicando un barile, uno di
quelli di gasolio che era strapieno di rame squagliato.
Sefko: “bambini”, e indicava due ragazzini di 4 -5 anni massimo.
Brigadiere: “ma che, mi stai prendendo per il culo, come cazzo loro possono
portare due quintali e mezzo di rame squagliato?”
Sefko: “ma che ne sanno bambini, signor brigadiere, quanto pesano due
quintali e mezzo, sono solo bambini e ancora non vanno a scuola e non conoscono
matematica.” Quando ho sentito la risposta di Sefko mi sono ammazzato di
risate, ridevo cosi tanto che ho smesso ridere dentro la caserma, perché mi
hanno portato per accertamenti dei documenti, che io regolarmente non avevo.
Di Fabrizio (del 18/01/2010 @ 09:24:58, in Kumpanija, visitato 2092 volte)
Ricevo da Roberto Malini
Milano, 16 gennaio 2009
Cari amici antirazzisti (che siate attivisti, giornalisti, politici o persone
che credono nella solidarietà),
fra le tante iniziative curate dagli attivisti EveryOne vi è il sostegno a
famiglie Rom e "clandestine" in difficoltà. Nessuno dei membri del nostro gruppo
è ricco, eppure ogni mese ciascuno di noi riesce a devolvere i propri risparmi
ora a questa, ora all'altra famiglia. Sono grandi sacrifici e personalmente
ringrazio tutti i nostri attivisti per quello che fanno, rinunciando alle
vacanze, all'auto nuova, a oggetti superflui, a vestiario di marca... e
anche a beni necessari. In un momento tragico, uno dei nostri membri ha venduto
la casa, per mettere in salvo (provvedendo a rinnovo documenti, spese di
viaggio, mezzi di sostentamento urgente) in Romania, Spagna e Francia molte
famiglie Rom sgomberate a Milano, Roma, Pesaro e in altre città. Grazie a questa
incredibile generosità di amici che sono onorato di avere, di persone che
mettono le esigenze di chi soffre ancora prima delle proprie, sono state salvate
decine di vite umane, si sono evitati smembramenti di famiglie, si è alleviato
(e si allevia) il dolore e l'emarginazione di chi è costretto dai nostri
governanti a vivere e morire ai margini della società.
Questo mese abbiamo avuto una serie di spese impreviste, dopo gli sgomberi di
Pesaro, attuati con procedure inumane, sgomberi che hanno originato spaventosi
drammi umanitari. Presto vi aggiorneremo sul più importante dei progetti
realizzati: qualcosa che lascerà una traccia!
Ora però lanciamo a tutti voi un S.O.S.
La famiglia di Rebecca Covaciu, la giovanissima artista Rom di cui si sono
occupati i media di tutto il mondo, ha grosse difficoltà con l'affitto
dell'appartamentino in cui vive, a Milano. Rebecca e i suoi fratellini
frequentano la scuola dell'obbligo con grande profitto, nonostante la povertà.
Papà Stelian e mamma Georgina fanno i miracoli per provvedere alle tante
necessità e il sostegno del nostro gruppo non sempre è sufficiente, dati i
molteplici interventi e la situazione sempre più grave dei perseguitati.
La discriminazione rende difficile inserire i Covaciu nel mercato del lavoro.
Abbiamo procurato a Stelian e al figlio maggiore diversi appuntamenti, ma i
potenziali datori di lavoro, quando apprendono che si tratta di Rom, non
concedono loro un'occasione. Samuel ha 20 anni ed è un grande lavoratore,
disposto a lavori di fatica o anche di fiducia. Ha fatto il lavapiatti, il
cameriere, l'uomo di fatica. Sa assistere infermi, anziani e bambini.
Chiunque sia in grado di aiutarlo a trovare un lavoro a Milano, darà una
grande mano a questa bella, coraggiosa e sfortunata famiglia. Sono utili anche
contributi-affitto (anche minimi), via vaglia postale o Western Union.
Ecco il telefono di Rebecca: 380 7575 313
Grazie a chi darà un contribuito in questa azione di giustizia, diritti umani e
umanità.
Roberto Malini
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 3408135204 :: + 39 3313585406
www.everyonegroup.com ::
info@everyonegroup.com
Fikret Salkanovic, il primo Rom giunto al Casilino 900 quaranta anni fa, è
morto il 3 gennaio 2010. I funerali si terranno giovedì 7 gennaio al cimitero di
Prima Porta.
Di Fabrizio (del 23/12/2009 @ 13:46:29, in Kumpanija, visitato 2222 volte)
Due messaggi, il primo da:
ChiAmaMilano.it BUON NATALE… Ad un mese di distanza dallo sgombero del campo rom di via Rubattino
Buon Natale a chi ama questa città e a chi potrebbe amarla di più. Buon Natale a
tutti quelli che si impegnano per renderla migliore e a coloro che dovrebbero
impegnarsi un po’ di più.
Buon Natale a coloro che pensano che Milano non sia una somma di spazi privati
da difendere attraverso le politiche del panico ma anche a quelli che, magari,
con il nuovo anno smetteranno di pensarlo.
Buon Natale soprattutto ai bimbi rom che fino a poco più di un mese fa erano
accampati con le proprie famiglie in via Rubattino. Andavano a scuola e, grazie
ai tanti sforzi di insegnanti, delle associazioni di volontariato, delle
famiglie dei loro compagni italiani, avevano iniziato un percorso di inserimento
che stava dando frutti positivi.
Ai primi di novembre, quando si attendeva lo sgombero a giorni, una delle
maestre della scuola di via Feltre, Flaviana Robbiati, aveva scritto al Sindaco,
al Prefetto e all’Assessore alle politiche sociali e alla famiglia descrivendo
come grazie alla “collaborazione tra istituto, volontari della comunità di S.
Egidio, Padri Somaschi e parrocchie, sono stati avviati percorsi di
integrazione, primo fra tutti quello di scolarizzazione dei bambini”. La maestra
chiedeva alle Istituzioni un impegno per evitare la “cessazione della
possibilità di frequentare i nostri istituti e evitare di andare in altre
scuole, ove tutto il percorso didattico e di integrazione andrebbe ricostruito”.
Lo sgombero, privo di soluzione organizzative, non avrebbe consentito la
prosecuzione delle iniziative di integrazione, quei primi passi necessari che
possono spezzare il circolo vizioso che costringe i rom a quella marginalità
sempre sul crinale tra condizioni di degrado e violazione della legge.
Alle 7.40 del 19 novembre 2009 Polizia, Carabinieri e Vigili urbani hanno
provveduto allo sgombero di circa 300 persone, tra le quali almeno 80 bambini.
Ironia della sorte, mentre si distruggeva la baraccopoli l’Assessore alla
politiche sociali, Mariolina Moioli, festeggiava nell’Aula Consiliare di Palazzo
Marino la XX Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia.
Incurante della mobilitazione dei volontari, degli insegnanti e dei compagni di
scuola dei piccoli rom (questi sono alcuni temi scritti dai compagni italiani
dei bimbi sgomberati) il Comune ancora una volta procedeva manu militari senza
proporre soluzioni che preservassero un percorso di integrazione che occupandosi
dei bambini coinvolgeva le famiglie.
A sgombero avvenuto solo a cinque donne con figli è stata data l’opportunità di
andare in una comunità (tre a Monza, due a Milano). Ad altre quaranta donne che
hanno fatto richiesta, per iscritto, al Comune è stato detto che potevano essere
accolti solo bimbi fino a sette anni; dagli otto in su i figli sarebbero stati
allontanati dalla madre e messi in comunità da soli.
Naturalmente, si fa per dire, uomini e donne sono stati separati. 67 adulti
maschi hanno fatto richiesta per usufruire delle strutture dell’accoglienza
freddo. è stato detto loro di andare in stazione centrale, fare richiesta e
mettersi in lista di attesa.
Moltissime coppie di genitori non hanno accettato di separarsi e nessuna mamma,
anche di quelle che avrebbero acconsentito a separarsi dal marito ha accettato,
però, di separarsi dai bimbi con più di sette anni.
Alla fine della giornata: sette madri sono andate in viale Ortles nel dormitorio
comunale, quattordici in altre strutture religiose.
Per altre sedici donne che il Comune non prendeva in considerazione si trovano
sei posti presso la Parrocchia di S. Elena in zona San Siro, le altre dieci
vengono ospitate alla Casa della Carità di Don Colmegna.
La gran parte delle famiglie, tranne le poche tornate in Romania, sono tutt’oggi
per strada: i nuclei familiari più consistenti che non si sono voluti separare
si sono accampati nelle vicinanze di viale Forlanini, di Segrate, di Corsico e
della Bovisa.
Ad un mese di distanza, solo dodici bambini rom continuano a frequentare, con
grande fatica a causa della distanza, gli istituti scolastici di via Cima, via
Feltre e via Pini.
Buon Natale soprattutto a loro, alle loro famiglie e a tutti quei piccoli rom
che da un mese non possono più frequentare le lezioni.
Chi vuole mandi una cartolina di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a:
Angelica V.
Istituto Penale per i Minorenni di Nisida
Viale Brindisi n. 2
80143 NISIDA (NA)
Nota di Elisabetta Vivaldi: Come giustamente discusso con [...], è consentito
mandare cartoline ai minori, tutti i minori (pure quelli Rom). A meno che non ci
siano scritti messaggi "specifici" pare di capire, almeno da quanto la persona
contattata abbia affermato, che altrimenti spetta al Direttore decidere se
recapitarle o no. Io ricordo che è bisogna pure scrivere il proprio indirizzo
sulla cartolina altrimenti non viene consegnata ma di questo non ne sono
totalmente sicura. Non mi sembra che sul sito del "Carcere" Minorile ci siano
spiegazioni...mi sembra strano e ingiusto...C'è qualcuno che vuole aggiungere
qualcosa? Politici ed avvocati per favore fatevi avanti!
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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