Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
31/03/2011 - Campi legali, biglietti di viaggio, divieto di accattonaggio, sono
tra le soluzioni proposte ai problemi posti dall'afflusso di mendicanti rom dai
nuovi paesi dell'Unione Europea: Romania e Bulgaria.
Helsingin Sanomat ha compilato una lista delle soluzioni proposte, con
i suoi pro ed i suoi contro.
1. Fare niente
Pro: I Rom dalla Romania e dalla Bulgaria sono qui come turisti,
responsabili di provvedere a se stessi. Tutti i cittadini UE devono essere
trattati ugualmente.
I problemi non sono esclusivamente di Helsinki. Devono essere ricercate
soluzioni a livello nazionale ed UE.
Contro: I Rom sono tra le minoranze più oppresse in Europa. Sono
spinti qui dalla povertà. Inoltre la Finlandia deve fare in modo che a tutti sia
garantita l'assistenza sanitaria ed un ricovero, per esempio. La Finlandia non
può permettersi di essere indifferente, perché questo in inverno è un posto
freddo.
2. Allestire campi legali
Pro: Sarebbe facile fornire servizi di base per i campi, come acqua
corrente potabile, bagni e servizi igienici, elettricità e sale comuni.
Le area di campeggio non sarebbero solo per alcuni gruppi. Altre persone
bisognose en trarrebbero beneficio.
Contro: Il pericolo è la formazione di ghetti che potrebbero isolare
ulteriormente i Rom dal resto della società.
I campi attirerebbero inoltre più immigrati. Il clima non è indicato per un
campeggio tutto l'anno.
3. Rimandare i Rom nei loro paesi d'origine
Pro: I paesi UE devono loro stessi prendersi cura dei propri
cittadini. Helsinki ha difeso la decisione di pagare il viaggio di ritorno dei
Rom come una questione di diritti umani: qui fa troppo freddo.
Contro: Le espulsioni di massa sono proibite dalla normativa europea
sui diritti umani. Sono anche una violazione del diritto UE alla libertà di
movimento, e pure di diversi altri diritti.
La situazione dei Rom peggiorerebbe se fossero rimandati alle loro povere e
primitive condizioni.
Le persone che vivono in condizioni precarie ricorrono facilmente di nuovo
all'emigrazione.
4. Proibire l'accattonaggio
Pro: Se qui l'accattonaggio non fosse permesso, i mendicanti non
verrebbero in Finlandia. Chiedere soldi inginocchiati a terra viola la dignità
umana.
Contro: La proibizione dell'accattonaggio criminalizzerebbe la
povertà. Ognuno ha il diritto di guadagnarsi da vivere.
Il divieto nasconderebbe il problema reale, cioè la situazione sociale ed
economica dei Rom. I mendicanti non sono un vero motivo di disturbo in
Finlandia.
Coppia trova una nuova vita a Lambton.
ByTYLER KULA
23/03/2011 - Nove anni dopo essere scappati dalla Repubblica Ceca a causa di
discriminazioni e violenze, Anna e Karel Kyncl sono cittadini canadesi.
La coppia che vive sposata a Watford, oggi ha prestato giuramento durante una
cerimonia di cittadinanza a Londra.
Per Anna, 57 anni, e Karel, 61 anni, il Canada offre la libertà e la pace che
la coppia non ha mai avuto nel paese nativo.
"La gente è molto amichevole ed è un cambiamento nella mia vita ed in quella
di Anna," dice Karel. "Qui nessuna paura."
La coppia ha passato persecuzioni a causa delle origini rom di Anna.
I Rom sono ampliamente discriminati in Europa, dice Mary Janes, una donna di
Watford che assieme al marito Paul, ha aiutato i Kyncl a stabilirsi in Canada e
superare la barriera linguistica.
"Si potrebbero fare paragoni con gli stati USA del sud, neri contro bianchi,"
continua. "Karel era considerato il bianco, Anna, la Rom, era considerata la
nera."
"Si è ritenuto disonorevole che Karel sposasse una zingara. Per lei, si
pensava che volesse migliorare il suo status sociale sposando un bianco."
Karel è stato insultato e percosso ed Anna minacciata di continuo, tanto che
aveva difficoltà a dormire. Nel 2002 la coppia ha visitato, insieme a Jaroslav
che è il fratello di Karel, Glencoe nell'Ontario, e poco dopo hanno deciso di
stabilirsi lì. Hanno fatto richiesta dello status di rifugiati, che è stato loro
negato nel 2004.
"La minaccia era che fossero rispediti nella Repubblica Ceca," dice Janes.
Aggiunge che la coppia viveva con $30 al mese, dopo aver pagato l'affitto, e
aveva bisogno di soldi per i permessi di lavoro e le spese legali.
E' stato allora che la comunità è intervenuta. Sono stati raccolti in totale
$4.500 dalle chiese locali, e spedite oltre 40 lettere a Rose-Marie Ur,
parlamentare di
Lambton Kent Middlesex, con una petizione di 305 firme che chiedeva un processo
equo.
Nel 2007 i Kyncl hanno ricevuto lo status di immigrati.
Karel ha la patente di guida e lavora nelle costruzioni, mentre Anna ha
un'attività in proprio di pulizie domestiche.
"Non comprano niente a credito. Tutto ciò che hanno l'hanno comprato e pagato
in contanti," dice Janes.
"Siamo soltanto contentissimi che alla fine siano diventati cittadini
canadesi. Qui sono felici, gli piace vivere a Watford. Sono una risorsa per la
comunità grazie al nostro interessamento."
Anna e Karel Kyncl hanno ricevuto la cittadinanza canadese il 23 marzo, nove
anni dopo la fuga dalla violenza e dal razzismo nella Repubblica Ceca. La coppia
di sposi era arrivata in Canada ed aveva chiesto lo stato di rifugiati nel 2002.
TYLER KULA/ THE OBSERVER/ QMI AGENCY
Strasburgo, 27/03/2011 - La potenziale candidatura di una persona di origine rom
nel partito di governo in Turchia alle prossime elezioni nazionali, ha avuto eco
attraverso il Congresso dei Poteri Locali e Regionali durante l'incontro di
questa settimana al Consiglio d'Europa.
Un funzionario dell'ufficio della rappresentanza speciale del segretario
generale per le questioni rom al Consiglio d'Europa, ha definito
l'iniziativa un grande passo avanti per affrontare i problemi che i Rom
vivono in Turchia come anche in Europa in condizioni sfavorevoli.
L'invito del Partito Giustizia e Sviluppo (AKP) ad un famoso interprete rom
turco a partecipare alle prossime elezioni a deputato per il nuovo Parlamento,
ha ricevuto un caloroso benvenuto da Eleni Tsetsekou,
del gruppo di supporto della rappresentanza speciale del segretario generale per
le questioni rom al Consiglio d'Europa, durante un'intervista esclusiva con Sunday’s Zaman
Strasburgo, dove si teneva la 20a sessione del Congresso dei Poteri
Locali e Regionali.
Tsetsekou ha detto che ciò è significativo per l'iniziativa rom in Turchia.
Ha detto che era presente anche quando il Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan
ha presentato le iniziative del suo governo per i Rom, di fronte ad oltre 16.000
Rom l'anno scorso. L'incontro pubblico ha avuto luogo ad Istanbul il 14 marzo
2010, dando speranza agli stimati 2 milioni di Rom che vivono in Turchia.
A ulteriore supporto di tali iniziative, il primo ministro ha invitato un
importante artista di origine rom, ampliamente conosciuto col soprannome di "Balik"
(Pesce) Ayhan,
Ayhan Küçükboyacı, nelle liste dell'AKP per le prossime elezioni generali
di giugno. Parlando di questa preliminare candidatura,
Küçükboyacı ha datola sua disponibilità e ringraziato il primo ministro per
l'invito ed anche per mantenere la sua promessa sulle iniziative rom. Parlando
alla stampa della sua candidatura, ha detto che i problemi dei Rom sono tanti e
che questa iniziativa sarebbe per loro una grande sicurezza.
Uno degli argomenti trattati durante la 20a sessione a Strasburgo
questa settimana, c'è stata la situazione dei Rom in Europa, che è stata
discussa con la partecipazione di
Jeroen Schokkenbroek, segretario generale della rappresentativa speciale per le
questioni rom al Consiglio d'Europa. Nel suo discorso Schokkenbroek ha portato
l'attenzione sui significativi problemi che le comunità rom affrontano nella
maggior parte d'Europa nell'accesso all'assistenza sanitaria ed all'impiego,
condizioni abitative sotto la norma, segregazione ed istruzione di scarsa
qualità per i bambini rom, sgomberi forzati ed atti di ostilità, violenza e
discorsi d'odio, compresi politici a livello nazionale e locale. Inoltre, ha
ribadito che l'universalità dei diritti umani, inclusi quelli sociali ed il
divieto di discriminazione, rimane spesso una teoria che non si applica ai Rom.
Ha fatto anche il punto sull'attuale crisi economica nel senso che rischia di
aggravare seriamente la situazione.
Tsetsekou ha definito l'invito del primo ministro ad una persona di origine
rom per un seggio al Parlamento come un grande passo. Ha anche condiviso le sue
osservazioni sui Rom di Turchia con Sunday’s Zaman, dicendo che la comunità è
molto attaccata allo stato turco. Ha detto: "Vogliono essere chiamati prima
Turchi e poi Rom. Questo dimostra che la loro cultura è riconosciuta dai
Turchi."
Ha anche portato le questioni dei Rom in Turchia nel passato. ricordando le
difficoltà in materia di comunicazione con le autorità. Ha detto che ora nel
governo ci sono persone disposte ad ascoltare e pronte ad intervenire quando
vengono chiamate, aggiungendo che simili iniziative devono ora essere puntellate
da passi concreti in termine di fornire alloggi adeguati, istruzione, assistenza
sanitaria ed impiego.
Secondo statistiche non ufficiali, ci sono trai 15 ed i 20 milioni di Rom in
Europa. E' abbastanza difficile avere numeri accurati, considerando il modo in
cui i Rom vivono fuori dalla società maggioritaria. Uno dei dibattiti durante la
20a sessione del Congresso dei Poteri Locali e Regionali a Strasburgo
riguardava come raggiungere i Rom a livello locale e regionale, dato che sono
quelle autorità che sono in prima linea nel servizio alle persone. La fornitura
di alloggi dignitosi, istruzione, sanità e sevizi per l'impiego sono esempi di
ciò che le autorità regionali e locali dovrebbero assicurare ai segmenti
vulnerabili della società.
In Turchia si stima ci siano circa 2 milioni di Rom, secondo "Reaching the Romanlar;
un rapporto sugli studi di fattibilità che -mappa- le comunità rom ad Istanbul",
uno studio condotto dal Network Studi Romanì Internazionale (IRSN) e
sponsorizzato dal British Council turco. Vivono soprattutto ad Istanbul ed Adana,
ma i Rom in Turchia sono sparsi in tutto il paese. Tsetsekou dice che ci sono
quasi 80 associazioni Rom in Turchia e che questo pone dei problemi in termine
di mantenimento del coordinamento tra di loro.
Aggiunge che l'integrazione positiva dei Rom in Turchia potrebbe anche
costituire un esempio per altri paesi europei interessati dalla loro presenza, e
che si dovrebbero organizzare più incontri per condividere queste buone
pratiche.
Di Fabrizio (del 04/04/2011 @ 09:14:31, in Italia, visitato 1985 volte)
Lettera aperta a Giuliano Pisapia, letta il 31 marzo all'incontro
elettorale in via Sammartini 106
Scriviamo dal campo sosta comunale di via Idro 62. Esiste da 22 anni ed ospita
circa 130 cittadini italiani, che abitano in zona da 50 anni.
Il nostro grosso guaio è che siamo ZINGARI, e che su di noi ci siano molte voci
sbagliate. Tra queste, parlando di questo periodo: che alle elezioni chi ci
difende perde voti, invece di guadagnarne. Stasera, assieme a voi, proveremo a
ribaltare almeno questo pregiudizio.
Riguardo a noi, la giunta Moratti è stata chiara, da due anni ripete che a
Milano non ci saranno più campi nomadi. Ha solo dimenticato qualche "piccolo"
particolare: nei campi non ci vuole, in giro per la città neanche, case non ne
vuole assegnare... Forse pensa che siamo biodegradabili!
Così, in questa zona, proprio dove abitiamo noi, ha previsto (ricordatevi:
NIENTE + CAMPI ROM), di mandare via noi, cittadini italiani che in zona ci siamo
da sempre, per costruire un nuovo campo da 600 persone, a rotazione ogni 3 mesi.
Non occorre essere un candidato sindaco a Milano, per capire che questa grande
invenzione della Moratti (che nessuno del Comune si è mai sognato di discutere
con la zona 2) non piace a nessuno: sicuramente non a noi, ma nemmeno ai
cittadini che vivono nell'arco di un km. dal campo, e non piace alle
associazioni e ai partiti della zona, con cui da mesi stiamo dialogando.
L'esperienza di Triboniano dimostra che un mega-campo simile è ingestibile e che
viverci dentro è un inferno. E noi, che in tanti anni di sacrifici siamo
riusciti a sollevarci da una situazione che era simile a quella di chi arriva
oggi nei campi "abusivi", corriamo il rischio di trovarci ricacciati indietro di
decenni.
Chi ci guadagna? Ognuno faccia i suoi calcoli, ma attorno a noi ci sono almeno
10.000 altri cittadini che non aspettano altro che una sua parola contro questa
pazzia. Anche se di elezioni non ne capiamo molto, pensiamo che in un momento
dove le percentuali danno i due maggiori candidati quasi alla pari, questi voti
possano essere decisivi.
PERMETTETE POCHE PAROLE SU COSA CHIEDEREMO ALLA VOSTRA NUOVA GIUNTA:
La Moratti ha stanziato fior di milioni per la politica verso i Rom e i Sinti,
ha promesso incentivi a chi lasciava i campi, ma dopo tutto questo tempo la
nostra impressione è che quei soldi finiranno nelle solite tasche.
Noi non siamo abituati a chiedere qualcosa al Comune, vorremmo però che almeno
le promesse fossero mantenute e che nel nostro campo, che una volta era nominato
come un campo modello, ci fosse almeno la manutenzione ordinaria.
Da vent'anni ci siamo organizzati in cooperativa, operiamo nel mantenimento del
verde. In passato, anche con sindaci di destra come Formentini o Albertini, il
comune ci appaltava qualche lavoro e potevano campare una ventina di noi. Questa
giunta ci ha richiesto un sacco di documenti per provare la nostra regolarità,
ancora una volta ha promesso mari e monti, ma poi ha azzerato tutte le commesse.
E' la stessa giunta degli oltre 350 sgomberi in due anni e mezzo, dove il figlio
della Moratti può costruire quello che vuole, ma poi si radono al suolo le
roulotte con le ruspe. Debole coi forti, forte coi deboli. E' questo il modello
di integrazione che ci offrite?
Nomadi, non lo siamo più da anni, ed oggi non sarebbe neanche più possibile.
Abbiamo bisogno di SICUREZZA e ONESTA' da parte di chi amministra, non di slogan
o promesse. E come noi, ne hanno bisogno anche gli altri cittadini.
Dopo decenni di silenzio, la Moratti ci ha spinto a cercare dialogo, non ci
lasci soli e non stia zitto, perché ce ne pentiremmo tutti.
PER TERMINARE: anche la Moratti ha iniziato la sua personale caccia al voto, e
non si fa scrupolo di allearsi con liste dichiaratamente neofasciste. Sconfigga
questa alleanza, Milano e la sua storia non lo meritano; ed il nostro popolo ha
pagato, e rischia di pagare nuovamente, un altissimo tributo al fascismo.
Di Fabrizio (del 04/04/2011 @ 09:08:56, in Italia, visitato 1626 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir
Finalmente è arrivata la notizia tanto attesa: niente tendopoli, niente CIE a
Coltano. La gestione dei profughi toccherà alla Regione che li distribuirà in
piccoli gruppi nelle singole città Toscane.
Qualche giorno fa, quando il Governo scelse la ex base radar di Coltano, come
luogo di "accoglienza", cogliendo di sorpresa e in contropiede
l'amministrazione, ci fu un'alzata netta di scudi alla scelta di quel posto
disumano e tetro.
Direttamente o indirettamente Amministratori, forze politiche, semplici
cittadini non esitarono a sottolineare la "problematicità" di quell'area. Era
l'argomento forte: "Noi qui in quest'area abbiamo già una forte presenza di
Rom..." Il senso era: abbiamo già dato accoglienza a centinaia di Rom, che
sono un peso non indifferente per tutta la città, siamo già impegnati in
continui sgomberi di accampamenti Rom, costringendoli a dormire nei furgoni con
donne e bambini nelle notti fredde e gelide e se lo fanno non è per protesta o
per spirito di un clamore pubblicitario, ma per reale necessità! "Pisa ha già
dato, Pisa è satura!"
Sembra che l'argomento abbia fatto breccia anche nei Palazzi del Governo: Pisa,
grazie anche per la presenza dei Rom non avrà alle sue porte alcun lager,
nessuna tendopoli, nessun Centro Identificazione per Espulsioni (C.I.E.)
Si riparte, grazie a Dio a forme di accoglienza più umana e democratica.
E' una vittoria di tutti, stempera gli animi e ci riempie di soddisfazione... ma
non dimentichiamo di riconoscere che gran parte del merito di questa conquista è
proprio di tutti quei Rom che abbiamo "usato" per far valere il nostro rifiuto
ad una tendopoli a Coltano, alle centinaia di Rom sistemati nei vari campi
nomadi autorizzati, ma anche quelli che vivono in accampamenti di fortuna, con
la paura di venire sgomberati per l'ennesima volta e dover ricorrere di nuovo a
miserabili furgoni per trascorrere altre scomode notti.
Beh, un ringraziamento se lo meritano anche loro, non vi pare?
"Coltano-Pisa: la dignità prima di tutto..." è il bel messaggio scritto
su uno striscione, anche i Rom non lo dimenticheranno.
Di Fabrizio (del 03/04/2011 @ 11:17:19, in casa, visitato 1838 volte)
mar 30, 2011
Noto: Il Sindaco, alla presenza dei Vigili Urbani e degli
Agenti della Questura
e del Commissariato di Noto, ha incontrato una delegazione della Comunità dei "caminanti"
per affrontare in maniera diretta il problema dell'abusivismo, delle demolizioni
e del rispetto della legalità all'interno della Città di Noto.
In questo incontro, presente anche il sig. Fiasché Corrado, si è convenuto di
tracciare un accordo che potesse permettere di bloccare il fenomeno
dell'abusivismo e consentire anche ai "caminanti" di poter costruire nella
legalità, rispettando le regole civili e sociali.
L'impegno preso dai rappresentanti della Comunità dei "caminanti" è quello di
bloccare qualsiasi attività edilizia abusiva. Nel contempo l'Amministrazione
provvederà ad attuare un programma di edilizia sociale che permetterà di
individuare delle aree onde consentire ai "caminanti" di costruire nel rispetto
della legge e dei regolamenti comunali; nonché ad attuare dei piani di recupero
delle zone oggetto di edificazione abusiva, permettendo in tal modo, previo
pagamento di quanto dovuto per legge, di regolarizzare quelle abitazioni con la
fornitura dei servizi essenziali e delle opere di urbanizzazione necessari.
Chiaramente tutto ciò non potrà riguardare le ipotesi di inedificabilità
assoluta.
Il Sindaco ha dato notizia di tale incontro al Procuratore della Repubblica
Rossi, il quale per grandi linee ha condiviso l'impostazione dell'intesa di
carattere amministrativo, ritenendo la strada politica e della collaborazione
l'unica possibile per arginare un fenomeno dilagante che la sola repressione non
è in condizione di potere arrestare.
Nel pomeriggio di ieri il sindaco ha riunito tutti i capigruppo consiliari di
maggioranza e di opposizione per far si che tale progetto possa essere condiviso
da tutte le forze politiche, in maniera bipartisan, perché sarebbe l'unico modo
di affrontare il serio problema di natura prevalentemente sociale che riguarda
circa 3.500 cittadini di Noto.
Si ritiene tale azione ormai non più differibile e si ritiene che la stessa
potrebbe avviare un processo serio di integrazione nella vista sociale ma
soprattutto arrestare un processo di illegalità che, peraltro, non ha portato ad
alcun vantaggio economico per i "caminanti" i quali molte volte sono stati
tratti in inganno da vari soggetti e vari professionisti che promettevano di
regolarizzare immobili abusivi ma che di fatto non ottenevano il risultato
promesso, lasciando tali costruzioni nella loro illegalità e di fatto
giuridicamente e catastalmente inesistenti.
Si ritiene che tale gesto politico, che deve coinvolgere tutte le forze
sociali e politiche della Città, oltre ad essere un importantissimo gesto per la
risoluzione del problema edificatorio di questa comunità. A giorni il Sindaco e
i Consiglieri comunali incontreranno la delegazione dei "caminanti" assieme ai
rappresentanti dell'Ufficio tecnico e dell'Ufficio legale del Comune per portare
avanti un'azione mirata alla creazione di questa edilizia sociale da inserire in
un più ampio contesto di piano di zona per edilizia popolare.
Tale azione verrà anche condivisa con le forze sociali della Città e
comunicata alla Procura della Repubblica e alle Forze dell'ordine che hanno
dimostrato ad oggi grande attenzione per la tutela del territorio.
Proprio ieri è pervenuto al Sindaco di Noto un plauso da parte del
Presidente
regionale di Legambiente, dott. Mimmo Fontana, per tale iniziativa che
costituisce l'avvio di un procedimento che non è riuscito in nessuna parte della
Sicilia.
Ms. Abbe Raven CEO of A&E Network 235 East 45th Street New York NY 10017
16 marzo 2011
Venerdì 11 marzo 2011, veniva trasmessa da A&E Network la puntata di Criminal Minds
intitolata
Bloodlines.
La storia di quest'episodio narra di come una famiglia di zingari rapisce due
giovani ragazze di 10 anni, volendo che una di loro sia la sposa del loro
figlio. Gli zingari tagliano la gola dei genitori, ed apprendiamo attraverso
l'inchiesta che il ragazzo è stato costretto ad uccidere uno dei genitori
seguendo le istruzioni dategli da suo padre. Questo è considerato un "rito di
passaggio" dall'adolescenza all'età adulta. In seguito al ragazzo viene
insegnato dai genitori come rubare da un manichino con appese delle campanelle,
ed il pubblico viene informato da "esperti detective" che questo è il test delle
sette campanelle, un metodo zingaro adoperato per insegnare il borseggio ai
bambini. Mentre il ragazzo si impratichisce, la prima ragazza viene sequestrata.
Il padre decide di ucciderla. Sua moglie gli ricorda che loro non uccidono le
bambine. Mentre continua la puntata, gli "esperi detective" spiegano che "molti
Rom si guadagnano da vivere come ladruncoli" assieme ad altre dichiarazioni
basate su convinzioni razziste e stereotipate. Alla fine, viene rivelato che ci
sono numerose famiglie zingare che vivono negli Stati Uniti, uccidendo genitori
e rapendo le loro figlie. La scena finale dello spettacolo mostra ancora un
altro ragazzo di dieci anni coi suoi genitori, che si preparano ad uccidere un
altro gruppo di genitori e rapire la loro figlia.
Mentre questo episodio andava in onda, aveva luogo una manifestazione di
suprematisti bianchi a Novy Bydzov nella Repubblica Ceca. Manifestazione
invocata da un sindaco che afferma "Loro (i Rom) vagabondano per la città, danno
fastidio, rubando e violentando. Mentre un cittadino rispettabile, gli zingari
seduti pigramente sulle panchine in piazza chiacchierano allegramente."- Prague Daily Monitor,
26 novembre 2010.
Le condizioni dei Rom nella Repubblica Ceca sono spaventose. Sono avvenute
sterilizzazioni forzate dagli anni '70 sino almeno al 2007. I bambini rom
vengono inseriti in scuole per disabili mentali, anche se hanno un buon
punteggio nei test. I Rom hanno fatto causa ed hanno vinto per il diritto di
essere istruiti nel sistema scolastico pubblico ceco, ma non hanno ancora il
permesso di mettere piede all'interno di una classe regolare. Altrove
nell'Unione Europea, ai Rom vengono prese le impronte digitali e fotosegnalati
in Italia, una diretta violazione delle normative sui diritti umani stabilite
dall'ONU. L'ultima volta che successe, Hitler era al potere ed i Rom venivano
spediti alle camere a gas. I Rom vengono deportati da Francia, Italia, Germania,
con l'Inghilterra a seguire, anche se hanno vissuti per oltre dieci anni in
questi paesi.
Sterilizzazioni forzate, diniego dell'istruzione e del lavoro, presa delle
impronte digitali e fotosegnalamenti, queste azioni sono oscene secondo il modo
di pensare americano, tuttavia, non ci facciamo caso, perché gli zingari sono
davvero sporchi, dopotutto, è così che vengono rappresentati in TV.
Contrariamente alle osservazioni fatte nella trasmissione, la maggior parte
dei Rom non ruba. Non negherò che qualcuno lo faccia, ma possiamo indire una
gara tra membri che non abbiano mai commesso un crimine? I bambini rom non
"nascono per rubare", né i loro genitori glielo insegnano. Il manichino con le
campanelle è una creazione di Victor Hugo per il suo romanzo "Il Gobbo di Notre
Dame".
Ai bambini rom in Europa viene negata un'istruzione che li aiuti ad uscire
dalla povertà. I genitori non rubano spose per i loro figli, e non rapiscono i
bambini. La trasmissione dice che gli zingari in USA continuano ad uccidere e
rapire perché sono nomadi, ma l'85-90% dell'intera popolazione rom si è
sedentarizzata. Ma ancora più importante, per i Rom il crimine di omicidio non
solo è considerato atroce, ma chi lo commette viene espulso dalla società.
I politici europei offendono i Rom e li usano come capro espiatorio,
sostenendo che sono responsabili degli alti tassi di criminalità, delle cattive
condizioni economiche e della maggior parte dei mali sociali. Ma ancora
rifiutano di attuare i piani dell'Unione Europea per l'inclusione rom ed
ignorano i regolamenti UE sul trattamento delle minoranze entro i confini UE.
Usando queste tattiche, i politici in Europa garantiscono il continuo delle
persecuzioni, delle discriminazioni e l'uccisione dei Rom negli anni a venire.
La dichiarazione di intenti della vostra azienda recita riguardo all'ambiente
di lavoro:
Crediamo che i nostri, prodotti e servizi siano soltanto buoni come la
gente che li crea. Perciò, abbiamo un impegno verso alti valori etici
e per creare un ambiente di lavoro dove i dipendenti siano incoraggiati a
lottare per l'eccellenza professionale. La diversità della nostra forza
lavoro gioca un ruolo sempre più importante nell'incontrare questo impegno.
Le diversità vanno oltre razza, colore, credo od orientamento sessuale.
Diversità che è la combinazione di tratti e caratteristiche che rendono
ciascuno di noi unico e che ci porta assieme a raggiungere i nostri
obiettivi. Diversità significa rispetto, apertura, innovazione e
conoscenza. E' quello che facciamo nel nostro business.
Ora vi chiediamo di difendere ciò che pretendete di abbracciare. Non vi
chiediamo di cancellare lo show,solo di ritirare quell'episodio. Promuove il
razzismo e gli stereotipi, che mantengono i Rom tanto negli Stati Uniti che in
Europa in perpetua povertà e persecuzione.
Firmato congiuntamente da:
Maurizio Cimino, photographer, Italy
Irina Costache, academic, Central European University, Romania
Ciuin Ferrin, writer and lead researcher for O Porrajmos Education Society, USA
Els de Groen, writer, poet, former MEP, Netherlands
Simina Guga, Romani activist, Romania
Bajram Haliti, President of the "Journalism-informative agency of Roma", Serbia
Dr. Ian Hancock, Director of The Romani Archives and Documentation Center,
Commissioner in the State Holocaust and Genocide Commission, USA
Max Heijndijk, photographer, Netherlands
Nada Kokotovic, Film and Theatre Director, Choreographer, Germany
Roxana Marin, United States Visitors' Program alumna and President of the Centre
for Action and Responsibility in Education, Romania
Valery Novoselsky, editor of the Roma Virtual Network, RVN, Israel
Viola Hinz-Hassan Pour Razavi, dancer, Germany
Niko Rergo, researcher, teacher, lawyer, writer, Ukraine
Anouk Sluizer, new media and film maker, Netherlands
Hans Wahler, sculptor, restorer, architect, teacher, photographer, Greece
Sabato 9 aprile, ore 18.00
SALA HOVAN Grottaferrata (Roma)
THEATRE ROM in collaborazione con
NUOVE TRIBU' ZULU
Vi invitano ad
Incontri con l'autore, Andrea Camerini presenta Antun Blazevic
SPERANZA
"Io, se fosse possibile, auspicherei che il massimo numero di persone in questo
nostro malandato paese che pencola pericolosamente verso il razzismo e la
xenofobia potesse conoscere Toni per imparare da lui alcuni principi semplici e
fondamentali come la vita stessa. Toni sa parlare al cuore degli uomini, ma sa
parlare anche all’anima delle cose che noi giudichiamo sprovviste di
linguaggio".
Moni Ovadia
Di Fabrizio (del 02/04/2011 @ 09:40:37, in media, visitato 1650 volte)
martedì 5 aprile dalle 19.30 Officine Corsare Circolo ARCI - Via Pallavicino 35 Torino, Italy
50 ANNI PER I DIRITTI UMANI IN TOUR DI AMNESTY INTERNATIONAL
I lunedì dei diritti umani – VIII edizione 2011
Dalle 19.30 ci sarà la proiezione del film
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen di Laura Halilovic
Intervengono Rosanna Falsetta (Associazione Terra del Fuoco) e Giulia
Castellazzi (Amnesty International).
Al termine del film Svoboda Orchestra in concerto.
Vi aspettiamo numerosi, il film, per chi non lo avesse visto è molto bello e
istruttivo. Il concerto sarà verso le 22.
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