Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il festival dei ragazzi che leggono, la manifestazione dedicata ai piccoli
appassionati di libri e letture. I partecipanti avranno la possibilità di
conoscere autori famosi e di scoprire nuove opere letterarie, il tutto
contornato da spettacoli, animazioni e dibattiti.
Evento n. 28 - Ore 16.30, Cortile della Biblioteca Gambalunga in Via Alessandro Gambalunga, 27
PRENOTA EVENTO
IL VENTO SPETTINA IL MONDO
Incontro con Alberto Melis e Pino Petruzzelli presentati da Christian
Mascheroni, scrittore e autore televisivo
Alberto Melis e Pino Petruzzelli hanno raccontato nei libri Il ricordo che non
avevo e Non chiamarmi zingaro le loro esperienze sulla discriminazione sociale e
culturale dei popoli Rom e Sinti. Il modo migliore per raccontare ai giovani che
l'unico modo per arrivare a una convivenza civile è sviluppare la conoscenza
reciproca per vincere luoghi comuni e pregiudizi. L'incontro è aperto dai
ragazzi del progetto La merenda del lettore della Scuola Media Bertola di
Rimini.
Evento sponsorizzato da Mondadori - Ingresso € 3 - Età consigliata da 13 anni
Da
Slovak_Roma
Roma Press Agency, cop, translated by Gwendolyn Albert
18/05/2011 - E' stata rilasciata in Francia una graphic novel intitolata "Des Nouvelles
d'Alain" (Notizie di Alain), in cui i protagonisti sono i membri della banda rom Kesaj Tchave
di Kežmarok, Slovacchia, guidata dalla famiglia Akimov. Il libro è il lavoro
del rinomato autore e fotografo
Alain Keler, del raffinato artista e sceneggiatore Emmanuel Guibert, e del graphic designer
Frédérique Lemercier.
"Questi signori sono leader nei loro settori. Il loro interesse per i Rom è
ammirevole ed un onore per noi," ha detto Ivan Akimov di Kesaj Tchave a Roma
Press Agency (RPA).
Il libro è stato inizialmente pubblicato come una serie di quattro raccolte
fotografiche sul giornale Revue XXI. Alain Keler ha fornito i testi, Emmanuel Guibert
e Frédérique Lemercier hanno sviluppato la grafica. "Siamo stati nella quarta
parte, le prime tre erano dedicate a rapporti dai Balcani e dalla Repubblica
Ceca. Dopo la prima pubblicazione su XXI, sono state approfondite altre parti,
ed all'inizio del 2011 Les Arénes l'ha rilasciato come pubblicazione
indipendente dallo stesso nome, "Des Nouvelles d'Alain", dice Akimov.
La raccolta delle segnalazioni è stata allargata ad includere l'Italia e la
Slovacchia, con testimonianze da Letanovce. "Personalmente ero molto attratto
dal capitolo dove è descritta la situazione in Boemia, comprese le marce
neonaziste a Janov. La pubblicazione ha incontrato una grande risposta dai
lettori. E' disponibile in tutte le librerie e sta vendendo bene. I redattori di Revue XXI
e Les Arenes hanno deciso, d'accordo con gli autori, che una certa parte delle
vendite sarà donata alla nostra associazione e ad Ecodrom di Montreuil. Ci hanno
anche invitato al prestigioso festival del fumetto e della graphic novel, BD Boum,
a Bois novembre scorso, dove è stato ufficialmente presentato il libro. E' una
benedizione e un onore per noi far parte di questo lavoro. Però, la cosa più
importante è che larealtà rom sta raggiungendo un vasto pubblico in questa forma
attraente e facilmente accessibile, mentre la popolarità degli autori significa
che questo accade in una scala senza precedenti," ha detto Akimov.
Vi invita THEATRE ROM
Sabato 14 maggio 2011 h. 19.00
Via Cassia 472 ROMA, TEATRO PATOLOGICO
INCONTRO CON:
• Antun Blazevic, in arte Toni Zingaro è nato meticcio da padre rom e
madre gagè nel 1961 a Sremska Mitrovica nell’ex-Yugoslavia. Dal 1981 vive in
Italia e da allora si è sempre dedicato alla questione Rom in funzione di
mediatore culturale, attivista, scrittore e attore teatrale. Dalle sue
esperienze teatrali è nato il desiderio di scrivere sceneggiature che
rappresentassero gli "uomini", i Rom come si autodefiniscono, cercando di
avvicinare il pubblico al loro mondo apparentemente tanto distante. Negli anni
ha anche scritto poesie e brevi racconti raccolti nel libro "Speranza",
pubblicato nel 2009. Racconti e poesie tristi e malinconiche, ironiche e
sarcastiche, intese a far fronte all’ignoranza e l’intolleranza che vige
riguardo ai Rom.
h. 20:30
Associazione Culturale Theatre Rom in "Lo zingaro in ricerca di lavoro"
con la regia di Antun Blazevic
Per informazioni e prenotazioni www.anticorpi-online.it/Anticorpi/Base.html
Don Gino Rigoldi introduce
DJANGO DEI SOBBORGHI di Sabrina Dionisio Rossi
con la partecipazione di Jovica Jovic
Interpreti:
Tommaso Pusant Pagliarini
Claudio Lobbia
Regia di:
Alberto Oliva
Sabato 14 maggio 2011 ore 21.00
Mandello del Lario - TEATRO COMUNALE "Fabrizio De Andrè"
Ingresso € 10,00 - Prevendita biglietti giovedì 12 e venerdì 13 maggio 2011
dalle ore 10.00 alle ore13.30 presso la struttura n. 1 via Manzoni 44/3 e la
sera dello spettacolo dalle ore 20.00 presso la biglietteria del teatro
PATROCINIO DEL COMUNE DI MANDELLO DEL LARIO
___
Lunedì 16 maggio 2011 ore 21.00
TEATRO OUT OFF via Mac Mahon 16, Milano
€ 12,00 - info 02-34.53.2140
www.teatrooutoff.it
___
Mercoledì 25 maggio
TEATRO DELLA TOSSE, Genova
www.teatrodellatosse.it/
con apertura di don Gallo
Sabato 16 Aprile presso il Centro Servizi G. Alessi alle ore 11,30.
A Perugia nel programma del Festival Internazionale di Giornalismo è previsto
uno dei panel più interessanti e controversi: "Rom, ospiti sgraditi". Ad Alexian
Santino Spinelli, musicista, Docente Universitario della cattedra di Lingua
e Cultura Romanì presso l’Università di Chieti e ambasciatore dell’arte e della
cultura romanì nel mondo il compito di dimostrare che la via dell’integrazione è
possibile.
Alexian sarà a Perugia per contribuire a sdemonizzare la millenaria cultura
della popolazione Romanì che sui giornali viene spesso descritta come "zingari"
che chiedono l’elemosina, che rubano o che non lavorano. Parlare dei Rom
dovrebbe presupporre innanzitutto una maggiore conoscenza del loro mondo,
affinché si possa andare aldilà dei pregiudizi. Un tema di stretta attualità,
con la dura presa di posizione francese dei mesi scorsi, lo scontro con le
istituzioni europee, la difficile convivenza in Italia.
Tra i relatori Luca Bravi dell’Università di Firenze, Maria Gabriella Capparelli
giornalista del Tg1, Giancarlo Perego capo ufficio pastorale per rom e sinti,
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Giornalisti Scuola
di Perugia:
Il Concerto che l’Alexian ta le Chavè group terrà è una delle tappe del tour
internazionale che l’8 aprile scorso li ha visti tra i protagonisti delle
solenni celebrazioni della Giornata Internazionale della Popolazione Romanì a
Belgrado dove ha tenuto un discorso in Parlmento e un concerto serale presso il
Sava Center , in cartellone con lui la soprano di fama internazionale Jadranca
Jovanovic..
Tra gli appuntamenti più significativi della fitta agenda di Alexian il concerto
con l’orchestra Europea per la Pace a Vicenza in Piazza dei Signori il 29 maggio
prossimo.
La foto è possibile scaricarla attraverso questo link:
http://www.alexian.it/chave/alexiantalechave.jpg
Per info e contatti: 340 6278489
email:spithrom@webzone.it
http://www.alexian.it
PER APPROFONDIRE
Alexian Ta Le Chave
Un gruppo familiare che tiene viva una tradizione millenaria...quella dei rom
italiani.
Canti, musiche e poesie in lingua romanì per un viaggio artistico e culturale,
originale, suggestivo ed emozionante.
Alexian Santino Spinelli: virtuoso della fisarmonica e vero e proprio
ambasciatore della cultura Romanì. Accompagnato dai figli, Alexian presenta un
coloratissimo affresco musicale degli stili musicali romanès: un fantastico
viaggio nella varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria. Musica
romanì, legata da sempre ai momenti più importanti della vita: nostalgia,
passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una variopinta festa rom
da ballare e da cantare.
La Famiglia Spinelli appartiene a uno dei più antichi gruppi Rom arrivati in
Italia dai Balcani alla fine del 1300 (si veda la storia di Antonio Solario
detto lo Zingaro in Princkarang-conosciamoci, incontro con la tradizione dei Rom
Abruzzesi, Ed. italica, Pescara, 1994, pagg. 38-44), probabili discendenti dei
Rom già descritti a Napoli in un documento del 1500 dove erano residenti
stabilmente come viene riportato dall'odierna toponomastica (via degli zingari,
piazza degli zingari...). Parlano la stessa variante della lingua romanì
riportata per la prima volta dal sacerdote Florindo De Silvestri nell'opera
Signorina Zingaretta del 1646 (Spinelli S., Baro Romano Drom, Meltemi, Roma,
2008, pag. 132) .
Alexian ta le chave Sono discendenti diretti di Giuseppe Spinelli e Maria Romano
vissuti tra il 1700 e gli inizi del 1800. Da loro nacque Angelo Spinelli (1840)
padre di Fedele Spinelli (fine 1800) a sua volta padre di Rocco Spinelli.
Gennaro Spinelli (1937) è il primogenito di Rocco. Da Gennaro e da Giulia
Spinelli è nato Santino Spinelli. Da Santino e Daniela De Rentiis sono nati
Gennaro, Giulia ed Evedise.
Sabato 9 aprile, ore 18.00
SALA HOVAN Grottaferrata (Roma)
THEATRE ROM in collaborazione con
NUOVE TRIBU' ZULU
Vi invitano ad
Incontri con l'autore, Andrea Camerini presenta
Antun Blazevic
SPERANZA
"Io, se fosse possibile, auspicherei che il massimo numero di persone in questo
nostro malandato paese che pencola pericolosamente verso il razzismo e la
xenofobia potesse conoscere Toni per imparare da lui alcuni principi semplici e
fondamentali come la vita stessa. Toni sa parlare al cuore degli uomini, ma sa
parlare anche all’anima delle cose che noi giudichiamo sprovviste di
linguaggio".
Moni Ovadia
L'appuntamento su
Facebook
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Edizioni Corsare (Perugia - corsare@iol.it
- tel:075 584 7055 )
hanno appena pubblicato
"Chi ha paura di Cappuccetto Rosso?"
di Eva Ciuk
prefazioni di Eva Rizzin e Livio Sossi
un libro, un DVD e molto di più...
un cortometraggio con cartone animato sui rom e ashkali del Kosovo,
le fotografie con cui si auto-presentano i bambini rom e sinti del Friuli
Venezia Giulia,
la descrizione dei laboratori che abbiamo proposto nelle scuole nell'ambito del
progetto “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso?”,
le domande e gli interrogativi dei bambini sul tema proposto e le risposte che
abbiamo dato,
la Convenzione sui diritti dell'infanzia dell'Unicef, TROOL-Tutti i ragazzi ora
on line...
…sono i contenuti del percorso di educazione alla multiculturalità e conoscenza
dei popoli rom e sinti
proposto in collaborazione con
l'UNICEF di Trieste e
OsservAzione - centro di studi e ricerca contro la discriminazione dei Rom e dei
Sinti in Italia (Firenze)
... il materiale contenuto è adatto ai bambini, ai genitori,
ma soprattutto agli insegnanti e agli educatori che si occupano di
multiculturalità.
Attraverso itinerari come quello proposto da Chi ha paura di cappuccetto
rosso? i bambini entreranno in possesso degli strumenti per interrompere il
circolo vizioso del pregiudizio, per guardare all’altro come un risorsa da
scoprire e conoscere e scacciare quindi il “lupo cattivo” attraverso l’arma
della conoscenza.
Eva Rizzin
Si tratta di un’operazione di attualizzazione: la fiaba perraultiana viene
ambientata nel campo degli sfollati interni di Plementina in Kosovo, ai nostri
giorni. Così diventa strumento di conoscenza e di lettura della realtà. “Le
fiabe – scrive Italo Calvino - sono vere.
Sono (…) una spiegazione generale della vita”. Così racconta la vita.
Livio Sossi
Perché serve un progetto come quello descritto nel volume "Chi ha paura di
Cappuccetto Rosso?"?
Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito ad un drammatico incremento di
intolleranza e di odio nei confronti delle comunità rom e sinti. L'ordinarietà
del pensiero razzista è stata legittimata soprattutto da un'informazione che non
avendo saputo condannare certe dichiarazioni discriminatorie di alcuni
personaggi pubblici ha contribuito a diffondere luoghi comuni e pregiudizi su
cui si fonda l'intolleranza.
Da queste riflessioni nasce l'idea di offrire ai bambini, ma forse anche agli
adulti, una fiaba che li aiuta a riflettere, a conoscere i propri coetanei e a
confrontarsi con il mondo e con il diverso, perchè la varietà del mondo è una
ricchezza e non una realtà che minaccia il nostro modo di vivere o il nostro
"benessere".
Ho chiesto ai bambini rom e ashkali del campo sfollati di Plementine/a in Kosovo
di raccontarsi, di far conoscere il loro mondo, le loro fiabe tradizionali, le
loro canzoni, filastrocche e giochi ai bambini che vivono nel mio paese. Loro
invece mi hanno raccontato la fiaba di Cappuccetto Rosso.
Il cortometraggio è parte del progetto educazione alla multiculturalità dal
titolo “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso? – Siamo tutti bambini” che verrà
proposto e presentato nelle scuole primarie. Si tratta di una forma di
comunicazione a misura di bambino che si propone di stimolare l’analisi, la
curiosità e l’accettazione della diversità ed il confronto tra contesti, culture
e modi di vivere l’infanzia diversi.
Eva Ciuk
A Milano, il rom serbo Jovica Jovic insegna musica a domicilio. di
Michela Dell'Amico
Ore 17, lezione di fisarmonica. Il maestro? Arriva a domicilio, con la sua
'fisa' a bottoni e un grande sorriso. Jovica Jovic è un rom serbo, musicista di
fama internazionale, ma sempre appeso al permesso di soggiorno. Salvato
dall'espulsione, un anno fa, grazie alla passione per la musica del ministro
dell’Interno, Roberto Maroni (e a causa di un'ernia da curare). Insegna nelle
case di Milano con il metodo 'a orecchio', quello che lui apprese dal nonno, e
porta con sé le sue storia di vita rom.
GLI SGOMBERI. Vita da nomade suo malgrado, fatta di sgomberi come per tutti gli
altri: la sua abitazione, nel campo di accoglienza di Rho, è stata abbattuta
dalle ruspe. Distrutta anche la piccola chiesa (di cemento e mattoni) che aveva
costruito con il figlio, benedetta dal parroco ortodosso come da quello
cattolico, ma non dalla politica di Milano. Da circa un anno vive in affitto a Parabiago (a pochi chilometri dalla città), con la sua numerosa famiglia, anche
se riuscire a sopravvivere è una scommessa che si ripresenta ogni mese.
APRIRE A UN NOMADE. «Dopo averlo conosciuto» ricorda Cristina Simen, zia di uno
degli allievi di Jovica «ho visitato la sua famiglia nel campo e mi si è aperto
un mondo». Ma come si apre la porta di casa a un nomade? «Non abbiamo avuto
dubbi» risponde decisa nonna Paola «siamo rimasti commossi dall’umanità e dalla
semplicità di questo popolo che, in fondo, non ha nulla di diverso da noi».
Il progetto: una scuola per insegnare musica
Jovica insegna a suonare la fisarmonica a domicilio: un progetto di successo
Jovica aspetta di veder realizzato il suo sogno, la promessa del ministro
Maroni: una scuola tutta per sé, per insegnare a bambini, anziani e disabili.
Intanto, con l’aiuto della sua amica (anche lei allieva) Cristina Simen, gira
per le case dei suoi allievi milanesi: perché «chi suona non pensa mai male»,
garantisce, ma anzi, sviluppa le capacità del cervello.
I MUZIKANTI. «Ognuno di noi ha un nodo nella testa, perché muovere le dita delle
due mani nello stesso gesto è facile, ma muoverle ognuna per conto proprio è
difficile» spiega Jovica «suonando si scioglie questo nodo, si impara il ritmo e
il movimento del corpo, si fa anche ginnastica. Preferisco lavorare con chi non
sa nulla di musica, con chi impugna per la prima volta la 'fisa' e magari la
impugna al contrario. È infatti troppa la soddisfazione nel vederli poi suonare:
quel che serve è solo l'1% di talento e 99% di lavoro». Jovica vive da 40 anni
in Italia, suona ai matrimoni di mezza Europa da quando ne aveva 13, e poi
insieme alla sua band
I Muzikanti, o con artisti come Moni Ovadia, Piero Pelù e
Dario Fo. Ha partecipato a eventi simbolo per la città di Milano, suonando per
anni al binario 21, nel giorno della memoria della Shoah. Eppure la sua
permanenza in Italia resta sempre appesa a un filo.
Una vita da nomade e il desiderio di cittadinanza
Jovica Jovic è un rom serbo: è in Italia per la passione della musica
di Roberto Maroni
Nato a Belgrado nel 1952 in una famiglia di musicisti, Jovica ha imparato a
suonare ascoltando il nonno, «morto a 106 anni con il violino in mano», ricorda
sorridendo. Poi ha vissuto in Austria e in Germania, infine è arrivato in
Italia. Nel 1971 nella fabbrica Dallapè di Stradella costruiscono su misura per
lui una fisarmonica speciale: un pezzo unico, costato otto mesi di lavoro.
PROBLEMA DOCUMENTI. «Oggi queste fabbriche sono chiuse, nessuno suona e nessuno
insegna. È un vero peccato per uno strumento che l’Italia esportava nel mondo»,
dice con rammarico. Nel 2007, in viaggio per il funerale del padre, Jovica viene
bloccato all’aeroporto di Roma e, a causa di un visto non rinnovato, è rinchiuso
in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione). Da allora inizia a
escogitare soluzioni per restare in regola con i documenti, l’ultima volta
concessi da Maroni per motivi di salute: è in lista d’attesa per operare
un’ernia e ha seri problemi di cuore. «Vorrei la cittadinanza» spiega «magari
per meriti artistici».
I rom? «Seminateci bene», dice Jovica, «perché noi daremo buoni frutti. Ci sono
rom che in altri Paesi sono l’orgoglio della nazione, che si integrano e
lavorano al meglio. Ma di loro non se ne parla. Si vedono sempre e solo
sgomberi, furti, degrado. Chiediamo documenti, in modo da poter affittare una
casa o comprare una macchina, avere un’assicurazione. Tutte cose che
porterebbero soldi alla società e una vita migliore a noi. I rom sono un libro
che resta chiuso: nessuno ci conosce, ma quando succede spesso l’incontro è
destinato a durare»
L'ALLIEVA CRISTINA. Come quello avvenuto per caso con Cristina: «Ho preso un
volantino per strada» ricorda «perché ero incuriosita dalla possibilità di
imparare a suonare la fisarmonica, e così ci siamo conosciuti. Alla fine ho
incontrato la sua famiglia, e lui la mia. E l'idea delle lezioni a domicilio, da
dove nasce? «È un progetto che stiamo portando avanti insieme. Vorremmo trovare
fondi per aprire una scuola di musica per bambini, magari anche stranieri, rom e
disagiati. Coinvolgere nello studio bimbi che altrimenti non potrebbero
permetterselo e magari salvarli dalla strada». Il video
Sabato, 26 Marzo 2011
Napoli Magazine
Sabato 2 aprile 2011, dalle ore 22, al Tinghel Tanghel (Via Telesino 25 –
Materdei) gli 'O Rom presentano in anteprima il loro primo lavoro discografico:
"Vacanze Romanes". Il titolo, sarcastico è dedicato a tutti coloro i quali
ancora credono che i popoli Rom e Sinti vivano nei campi perchè amano fare
"campeggio". Il Contributo al concerto è di 5€.
Il disco, prodotto da Carmine D'Aniello e Carlo Licenziato e arrangiato dallo
stesso D'Aniello insieme a Carmine Guarracino, contiene diversi brani in lingua
romanes e mira, anche a dimostrare come i popoli rom sappiano adeguarsi alle
culture, musicali in particolare, dei luoghi in cui trovano. Un pò come accade a
Riace per la tarantella dei S.Cosimo e Damiano (protettori dei popoli nomadi).
'O Rom è una gypsy band italo-rumena, nata nel 2008, che propone uno spettacolo
brillante e dal ritmo travolgente, un vero e proprio viaggio attraverso le
suggestioni della musica Rom, Balcanica e popolare dell’Italia del Sud.
Lo scopo del gruppo è anche quello di avvicinare le persone ai popoli Rom e
Sinti, comunemente chiamati “Zingari”, e alla loro cultura, per sfatare quei
luoghi comuni che anni di persecuzioni gli hanno cucito addosso.
‘O Rom nasce anche grazie all’esperienza con il gruppo Balkanjia del chitarrista
e arrangiatore Carmine Guarracino e si ispira ad artisti del calibro di Adnan
Hozic, Saban Bairamovic, Taraf De Haidouks, Mostar Sevdah Reunion, ed anche Manu
Chao, Police e Buena Vista Social Club.
'O Rom:
Carmine D'Aniello - voce, chitarra acustica, tammorre
Carmine Guarracino – chitarre
Ilie Pepica – violino
Ion Tita - fisarmonica
Ilie Zbanghiu - contrabbasso
Amedeo Della Rocca – percussioni
http://www.orom.it
http://www.facebook.com/#!/pages/o-Rom/51231308837
L’associazione culturale tInG(h)El TaNg(h)eL opera nel campo delle arti visive e
corporee dal 2000. Propone corsi e progetti che possano mirare a favorire
attraverso tutte le forme d’arte lo sviluppo della creatività e
dell’espressività.
Direzione Artistica Tinghel Tanghel: Tiziana Verdoscia
info&prenotazioni: 328 4753405 – events@tinghel.org -
www.tinghel.org
ass. cult. tInG(h)El TaNg(H)eL
via A. Telesino, 25 (materdei) - Napoli
|