Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 06/10/2008 @ 08:53:09, in Europa, visitato 1724 volte)
Una segnalazione di
Tom Welschen
Settembre 7, 2008 di
Sergio Bontempelli
Tutti sanno che, accanto al flusso migratorio di rumeni verso l’Italia, ne
esiste uno opposto, di italiani che vanno in Romania: si tratta però di
un’immigrazione diversa, fatta prevalentemente di imprenditori che delocalizzano
le loro attività produttive in città come Timisoara. Sono in pochi a sapere
invece che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, molti italiani
sono emigrati in Romania, nello stesso modo in cui oggi i rumeni arrivano nel
nostro paese: come lavoratori edili, operai di fabbrica e umili salariati.
Quello proveniente dalla Romania è divenuto il principale flusso migratorio
diretto verso l’Italia: questo lo sanno tutti. Ma quanti sanno che nella storia
- tra l’altro in tempi relativamente recenti - è esistito il fenomeno inverso,
di italiani che andavano in Romania? E non si parla qui dell’emigrazione
attuale, fatta di imprenditori del Nord-Est che trasferiscono le proprie
attività in città come Timisoara, non a caso ribattezzata “Trevisoara”: si parla
di un vero e proprio flusso di manodopera salariata - operai, minatori, edili -
che dall’Italia partiva per la Romania. A far luce su questa storia
«dimenticata» è un recente volume sulle migrazioni rumene curato dalla Caritas
[Caritas Italiana, Immigrazioni e lavoro in Italia. Statistiche, problemi e
prospettive, IDOS, Roma 2008].
I primi flussi verso la Romania cominciano nel XIX secolo: si tratta di
lavoratori dell’odierno Triveneto, diretti per lo più in Transilvania.
«L’Austria Ungheria», scrive Antonio Ricci, curatore del saggio sulle migrazioni
italiane pubblicato nel volume della Caritas, «tende a favorire le migrazioni
interne tra le regioni più povere e di confine» [Caritas, cit., pag. 59]. Le
prime partenze risalgono - pare - al 1821, quando alcune famiglie della Val di
Fassa e della Val di Fiemme (nel Trentino) vengono condotte nei monti Apuseni,
in Transilvania, a lavorare come tagliaboschi e lavoratori del legno per conto
di un commerciante austriaco di legname [Ibid., pag. 61].
L’emigrazione - in Transilvania, ma non solo - prosegue anche dopo l’unità
d’Italia: tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, anzi, la Romania
diventa una meta secondaria ma tutt’altro che irrilevante per l’emigrazione
italiana. Si è calcolato ad esempio che alla fine del XIX secolo circa il 10-15%
degli emigranti partiti dal Veneto si sia diretto in Romania [Ibid., pag. 59].
Si è trattato, spesso, di migrazioni stagionali: una sorta di pendolarismo
transnazionale che ha trovato sbocco nell’edilizia, nella costruzione delle
ferrovie, in attività boschive o nelle miniere [Ibid., pag. 61]. Stando ai
censimenti del Ministero degli Affari Esteri, il numero di emigranti italiani in
Romania è quasi decuplicato nell’arco di tre decenni, passando dagli 830 del
1871 ai più di 8.000 del 1901 [Ibid., pag. 64].
Un «manuale» per l’emigrante italiano nei Balcani e in Romania, pubblicato nel
1910, si sofferma sulle procedure burocratiche necessarie per raggiungere il
paese: e qui le analogie con la situazione attuale - ma, ovviamente, a parti
rovesciate - sono impressionanti. Il Regio Commissariato dell’Emigrazione,
curatore del volumetto, raccomanda infatti di richiedere il passaporto -
opportunamente vistato da un consolato rumeno - e di stipulate un contratto di
lavoro prima della partenza: il datore di lavoro in Romania, d’altra parte, deve
munirsi dell’apposita autorizzazione all’ingresso per il proprio lavoratore, da
richiedere al Ministero dell’Interno. Si tratta di formalità burocratiche -
avverte il Regio Commissariato - senza le quali si rischia di venir respinti
alla frontiera dalle solerti autorità rumene di polizia [Ibid., pag. 60]. Sono
le stesse procedure burocratiche che l’Italia ha chiesto agli immigrati rumeni,
fino all’ingresso del loro paese nell’Unione Europea.
Proseguita nel periodo tra le due guerre mondiali (alcune stime hanno calcolato
la presenza in Romania, negli anni Trenta, di circa 60.000 italiani),
l’emigrazione è andata man mano esaurendosi negli anni Quaranta. Sono rimasti,
nelle città rumene, quegli emigranti che nel frattempo avevano rinunciato alla
cittadinanza italiana: a queste piccole comunità lo Stato rumeno ha
riconosciuto, all’indomani della caduta del regime comunista, lo status di
minoranza linguistica e il diritto ad essere rappresentate alla Camera dei
Deputati da un proprio parlamentare [Ibid., pag. 68]. «Trascorsi ormai un secolo-un secolo e mezzo dalla partenza», conclude il saggio pubblicato dalla
Caritas, «la vicenda degli italiani di Romania mantiene un carattere esemplare,
ancor più oggi che in Italia si assiste a un malumore diffuso nei confronti dei
rumeni».
Di Fabrizio (del 06/10/2008 @ 09:33:29, in Europa, visitato 1389 volte)
Da
Roma_Francais
Gourdon. La gens du voyage pregata di traslocare
Controversia. Marie Odile Delcamp ha depositato una procedura per
direttissima presso il tribunale amministrativo.
L'area "ufficiosa" della gens du voyage è chiusa da sabato 20
settembre alle 11.00. Là installati da metà agosto, la gens du voyage ha
rispettato la richiesta della sindaca di liberare l'area [...]. Problema: altri
ne hanno preso il posto e si sono installati da qualche giorno nel terreno
municipale accanto allo stadio. Incontro con Marie Odile Delcamp, sindaca
del comune:
Come intende reagire la municipalità riguardo l'area nuovamente occupata?
Questi nuovi arrivi di carovane sottolineano, se ce ne fosse ancora bisogno,
la "debolezza" della legge. Dato che l'area regolamentare è totalmente occupata
e che la legge esonera Gourdon ed i comuni della comunità ad accogliere ed
occuparsi delle famiglie; spetta ancora alla municipalità regolare il problema.
Nessuno si assume le proprie responsabilità. Ho richiesto una procedura per
direttissima al Tribunale Amministrativo ingiungendo alla gens de voyage di
lasciare il territorio del comune entro otto giorni.
Di che si tratta precisamente?
La chiusura dell'area ufficiale, gestita per un mese dalla Comunità dei
comuni, ha sollevato diverse difficoltà nella gestione. Forse insufficientemente
recepite in occasione della messa in atto dello schema dipartimentale della gens du voyage.
Ricordo che Gourdon e la Comunità dei comuni del
Quercy Bouriane sono stati i primi nel dipartimento ad avere installato un posto
a norma. In questo senso, occorre far chiarezza. Il regolamento interno da
l'autorizzazione ai gestori di chiudere l'area per un mese all'anno,
generalmente ad agosto. Il problema è che la maggior parte delle famiglie della gens du voyage
sono semi-sedentarizzate e non "di passaggio". In origine, l'area prevedeva
posti per quelle famiglie più integrate. In mancanza di mezzi sufficienti da
parte dei finanziatori, quest'aspetto non è stato realizzato. le famiglie si
sono dunque installate provvisoriamente allo stadio des Hermissens. Soluzione
inaccettabile a due titoli. Il primo per una questione di sanità: non ci
sono ne acqua ne elettricità. Il secondo per una questione di vicinanza: le
associazioni sportive di Gourdon utilizzano l'impianto per scambi e
manifestazioni in quest'epoca dell'anno.
Allora, come si può affrontare il problema?
Si tratta di affrontare tutti questi problemi con umanità e pragmatismo
nell'interesse generale. In diverse riprese, ho dialogato con le donne ed i capi
del campo, ricordando la legislazione in vigore, la responsabilità o meno del
sindaco, ed i i diritti e doveri di tutti. La polizia municipale e la
gendarmeria hanno assicurato i loro compiti, se necessario, come li svolgono in
qualsiasi altro posto del comune. Ho ascoltato le osservazioni dei residenti e
sono intervenuta quando non erano rispettati i diritti e i doveri di tutti.
Oggi, il problema è regolato a metà. L'area è completa. Chiedo quindi a tutti i
partner coinvolti, Stato, CCQB, Consiglio generale, una nuova concertazione
perché le lacune apparse nell'applicazione della legge sul nostro territorio non
siano supportate esclusivamente dal comune di Gourdon.
Di Fabrizio (del 07/10/2008 @ 09:10:20, in Europa, visitato 1519 volte)
Da
Roma_Daily_News
La commissione contro il razzismo del Consiglio d'Europa ha trovato che i Rom
sono la minoranza maggiormente oppressa in Russia, lo scrive il giornale
nazionale "Vremya Novostey" nell'edizione del 24 settembre. "Gli Zingari, come
pure i Caucasici, sono fermati 20 volte di più dalla polizia, rispetto alla
gente dall'apparenza Slava," dice il capo deputato della commissione, Michael
Head, in una conclusione condivisa dall'ombudsman sui diritti umani, Vladimir
Lukin.
Ma Galina Kozhevnikova del Centro Sova ha osservato che per i provenienti
dall'Asia Centrale è più facile cadere vittima della violenza neonazista.
La commissione ha anche trovato che il governo russo non ha preso le misure
necessarie contro i neonazisti e che le leggi sull'immigrazione contribuiscono a
discriminare i migranti. Sia la commissione europea che Kozhevnikova trovano che
la polizia russa ha aumentato il numero di arresti di neonazisti, anche se le
leggi contro i crimini razziali sono raramente applicate.
Di Fabrizio (del 08/10/2008 @ 09:29:51, in Europa, visitato 1584 volte)
Segnalazione di Roberto Malini
Da
EL PAIS.com MIGUEL MORA - Roma - 06/10/2008
Circa 50.000 persone, immigrati e cittadini italiani, hanno manifestato
assieme questo fine settimana contro la xenofobia e il razzismo. A Caserta,
Roma, Milano, Parma e Ancona, convocati da piccoli partiti della sinistra
extraparlamentare, c'era gente di tutti i colori, grida contro la Camorra,
appelli al Governo perché freni il clima di intolleranza.
Però la grande novità delle ultime ore è che il montare xenofobo che vive il
paese inizia a preoccupare anche una parte della destra. E' stato Gianfranco
Fini, leader della postfascista Alleanza Nazionale e presidente della Camera dei
Deputati, il primo tra le fila del Popolo delle Libertà nel riconoscere che i
recenti attacchi agli immigrati mostrano che l'Italia vive "un pericolo di
razzismo e xenofobia che sarebbe sbagliato negare".
Secondo Fini, la politica italiana deve tenere la "guardia alta" perché "il
tema del razzismo segnerà il nostro impegno incluso durante i prossimi anni".
Fini ha lanciato l'idea di creare un Osservatorio contro il Razzismo nel
Parlamento, però ha chiesto che si agisca "con tutte le cautele" in casi come
quelli della donna somala, sposata con un italiano, che venerdì ha denunciato di
essere stata denudata e umiliata da diversi poliziotti nell'aeroporto di
Ciampino.
La prudenza di Fini contrasta con lo stile impetuoso della Lega Nord, sua
compagna di coalizione nel Governo. Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni,
ha negato che l'Italia viva un'emergenza razzista, e ha considerato che gli
episodi delle ultime settimane siano solo episodi, appunto, e non un fenomeno
generalizzato di cui preoccuparsi. "Ci sono episodi, che devono essere puniti e
lo saranno, come ci sono dei montaggi, per esempio il caso della donna somala,
che saranno puniti nello stesso modo", ha detto Maroni, che ha annunciato che
chiederà i danni alla somala denunciante. Secondo il ministro, "la polizia si è
limitata ad applicare la legge con rigore".
E' entrato nel dibattito anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che
in un curioso esercizio ha accusato il Partito Democratico di avvelenare il
clima politico, ha negato che in Italia ci sia razzismo - "non può esistere, non
è nel nostro DNA" - , ed ha riconosciuto che "una parte massimalista" del paese
ha reagito "in maniera xenofoba" contro fatti come l'omicidio della signora
Reggiani, che la polizia ha attribuito ad un gitano rumeno. Schifani, in
qualsiasi caso, si appella all'unità per affrontare il tema. "Contro la mafia la
politica non si divise, non deve farlo nemmeno col razzismo".
Prima di questo incrociarsi di opinioni, sabato, il presidente, Giorgio
Napolitano, ed il papa Benedetto XVI hanno chiesto, durante un incontro
celebrato nel Quirinale, che la solidarietà ed i rispetto della dignità umana
presiedano la relazione con gli immigranti.
L'OnG EveryOne, nel frattempo, ha inviato ieri a diverse autorità spagnole ed
al Parlamento Europeo una petizione di protezione umanitaria urgente per diverse
famiglie rumene di etnia gitana che risiedono a Pesaro EveryOne afferma che le
autorità italiane da mesi continuano a perseguire e negare l'accesso alla sanità
e ad una vita degna per questa piccola comunità in cui diverse persone soffrono
di gravi infermità.
Di Fabrizio (del 09/10/2008 @ 09:20:30, in Europa, visitato 5989 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Da
QUEST Bulgaria Property Magazine venerdì 3 ottobre 2008
(nota: mentre sto traducendo il testo, il sito è down, può darsi che non si
visualizzino le immagini)
Molti che cercano casa in Bulgaria sono spesso consigliati dalle agenzie bulgare
di evitare i villaggi con un'alta popolazione zingara. Tuttavia quando si
trovano in aree con molti residenti Rom, trovano che il crimine ed i problemi
sociali non sono differenti da qualsiasi altra area rurale in Bulgaria. Difatti
molti sono diventati amici costanti dei loro vicini zingari e mentre non sarebbe
saggio se non possibile trasferirsi in un vero ghetto zingaro, vivere in un'area
con un'alta presenza etnica non è nocivo come dicono i bulgari.
Storia
I Rom, questo il nome corretto per la popolazione zigana non solo in Bulgaria ma
in tutta Europa, hanno una storia lunga ed interessante. Nel Medio Evo, migranti
dall'India arrivarono in Bulgaria e nel resto dell'Europa Orientale. Si ritiene
che fossero discendenti di una sotto-casta indiana. Nel XVI secolo molti di loro
adottarono il turco come lingua madre ed alcuni si convertirono all'Islam.
Praticavano uno stile di vita nomadico basato sulla vendita dei loro manufatti e
capacità, ma questo stile di vita itinerante fu proibito nell'era comunista.
Durante questo periodo, molti diventarono parte della forza lavoro industriale,
o furono impiegati come braccianti nel settore agricolo. La caduta del comunismo
portò difficoltà economiche estreme a questa minoranza etnica. Il boom delle
proprietà ha coinvolto questa comunità, che fornisce manodopera a basso costo
all'industria delle costruzioni.
I differenti gruppi
I Rom sono la più grande minoranza etnica europea, in Bulgaria sono il
secondo gruppo etnico dopo i Turchi e comprendono il 4,7% della popolazione.
Ufficiosamente, questa cifra è considerata molto più bassa della realtà, e la
popolazione Rom èstimata attorno al 7%. La ragione della discrepanza è il fatto
che molti Rom si dichiarano come Bulgari o Turchi nei censimenti e nei documenti
ufficiali per evitare la discriminazione razziale.
I Rom si compongono di gruppi differenti, ognuno dei quali si riferisce di
solito all'attività commerciale dei componenti. Come gruppo globale, sono una
comunità divisa in termini di potere politico, cultura e stile di vita, anche il
matrimonio tra componenti di gruppi diversi è raro. Il più grande gruppo tra i
Rom bulgari è quello degli Yerlii, composto da daskane roma, che sono Ortodossi
ed i horahane roma, che sposano la religione Musulmana. Altri gruppi Rom
includono i Kardarashi, che una volta erano rinomati ramai, ma oggi sono spesso
definiti Zingari serbi, poi i Rudari conosciuti come Rumeni o Zingari Vlach
perché la loro lingua nativa è un dialetto rumeno, gli Ursari o Mechkari, che
nei paesi e nei villaggi addestravano gli orsi a ballare per guadagnare soldi
dagli spettatori, i Lingurari o Kupanari, che erano e spesso sono ancora
carpentieri ed i Lautari, che erano musicisti compiuti.
Razzismo
I Bulgari sono apertamente razzisti nel loro denigrare i Rom ed è raro sentirli
chiamare Rom, molto più spesso usano Tsigeni che significa zingaro, o Mangali un
insulto simile a Nigger. In verità, ci sono molte parole e frasi usate dai
Bulgari per etichettare questo gruppo etnico o per insultarne i componenti,
queste frasi includono "nero come uno zingaro" per denotarne il colore della
pelle, "lavoro da zingaro" per indicare un'esecuzione scadente, "menti
come un vecchio zingaro" implica che si è un bugiardo compulsivo e "russi come
un cavallo zingaro". I nomi derogatori arrivano a chiamare "zingari" i noccioli
di cereale bruciati o marroni.
Il razzismo contro la popolazione Rom è esistito per secoli ed è stato
alimentato durante il dominio Ottomano quando molti, probabilmente per il
cattivo trattamento riservato loro dai nativi Bulgari, si misero a fianco dei
Turchi adottando la loro lingua e religione. Il pregiudizio razziale continua
oggi nei media e politicamente, il partito estremista Ataka, che si è affidato a
forti politiche nazionaliste, ha ottenuto 21 seggi parlamentari su 240 ed il 9%
dei voti alle elezioni del 2005.
Mentre molti deridono il colore della pelle ed i costumi dei Rom, il razzismo
tende a crescere perché i Rom sono i membri più poveri della società e sono
perciò associati ai furti, all'elemosinare e alla mancanza di istruzione. Il
loro problema non è dissimile da quello dei disoccupati in Gran Bretagna, che
hanno bassi tassi scolari, i più alti tassi di associazione al crimine e spesso
vivono in proprietà comunali, dove il Britannico medio non metterebbe mai piede.
I compratori britannici sono anche rinomati per chiedere quanti zingari vivono
in un villaggio prima di acquistare una proprietà e molti sono colpevoli dello
stesso pregiudizio della popolazione locale. Molti di questi scelgono anche di
mandare i loro bambini in scuole private per paura che l'istruzione dei loro
figli possa essere svantaggiata dall'inclusione di bambini Rom nel sistema
educativo bulgaro.
Cultura Rom
Sofia, Sliven e Lom hanno la più alta concentrazione zingara in Bulgaria.
Ogni gruppo Rom nel paese vive in una propria area distinta, spesso un ghetto ai
margini della città o del villaggio. Questi ghetti conosciuti come Quartal in
bulgaro hanno poche infrastrutture e sono spesso disseminati di immondizie, ma
abbondano di antenne satellitari e cavalli, asini e cani vaganti. I bambini sono
fuori, incustoditi tutto il giorno e le gravidanze precoci sono comuni.
I gruppi Rom hanno la loro propria lingua, per molti è un dialetto rumeno o
turco. Nel sistema scolastico i bambini sono scoraggiati dal parlare la loro
lingua madre. La loro pelle è più scura di quella della popolazione locale e
questo li rende riconoscibili e spesso bersaglio di razzismo.
Future Integrazione Futura
La "Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea" evidenzia che è
illegale la discriminazione basata su razza, colore, origine etnica o sociale,
lingua, religione o credo. La Bulgaria è stata ammessa nell'Unione Europea con
diverse clausole riguardo la sua appartenenza; una di queste era che il paese
avrebbe lavorato per l'integrazione della popolazione Rom. Un'iniziativa
adottata dalla Bulgaria è la sua partecipazione al "Decennio dell'Inclusione
Rom", un progetto dedicato al miglioramento dello status socio-economico della
popolazione Rom e la sua integrazione nella società locale. Assieme ad altre
otto nazioni, la Bulgaria è ora impegnata a "lavorare per eliminare la
discriminazione e chiudere l'inaccettabile gap tra i Rom ed il resto della
società". Un altro segno positivo nella lotta per abolire il razzismo è il fatto
che sempre più gruppi che rappresentano i diritti dei Rom stanno emergendo, in
particolare l'unione civile "Roma" ed il gruppo di pressione "Sega".
Realisticamente, occorreranno diverse generazioni per debellare il razzismo
innato, che viene trasmesso dalle famiglie bulgare ai loro figli in tenera età,
tuttavia se la comunità Rom dovesse migliorare tramite opportunità di lavoro e
benefici governativi, alcuni dei stigma dovrebbero sparire.
Di Fabrizio (del 11/10/2008 @ 08:55:01, in Europa, visitato 2095 volte)
Da Romanian_Roma
Budapest, Bucarest , 6 ottobre 2008: Oggi, il Centro Diritti Rom Europei (ERRC) ha inviato una lettera alle autorità rumene, per portare all'attenzione lo sciopero della fame dell'attivista per i diritti umani Istvan Haller e per chiedere al governo di prendere misure per controllare e salvaguardare la salute di Haller.
Il 2 ottobre 2008, Haller ha iniziato uno sciopero della fame per la persistente mancanza del Governo rumeno di affrontare le serie violazioni dei diritti causate da tre pogrom anti-Rom dei primi anni '90: Hadareni (vedi ndr), Plaiesi de Jos e Casinul Nou, Romania. In seguito alla decisione del Tribunale Europeo sui Diritti Umani, il Governo rumeno si era impegnato ad intraprendere progetti di sviluppo che includevano la messa in opera di infrastrutture, come pure misure di carattere anti-discriminatorio ed educative. Tuttavia, ad oggi il Governo ha mancato di compiere i suoi obblighi legali.
L'ERRC nella sua lettera spedita al Presidente Traian Basescu, al Ministro degli Affari Esteri Lazãr Comãnescu ed a Gruia Bumbu, Capo dell'Agenzia Nazionale per i Rom, chiede lo sviluppo dei programmi comunitari Romanì ed annuncia la sua intenzione di compilare un rapporto assieme al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa in vista del prossimo Incontro sui Diritti Umani del 2-4 dicembre 2008.
Il testo completo della lettera dell'ERRC è disponibile su Internet: ERRC Letter Hadareni-Haller (in pdf ndr).
Per ulteriori informazioni, contattare Theodoros Alexandridis, ERRC Staff Attorney, theodoros.alexandridis@errc.org
The European Roma Rights Centre is an international public interest law organisation which monitors the human rights situation of Roma and provides legal defence in cases of human rights abuse. For more information about the European Roma Rights Centre, visit the ERRC on the web at http://www.errc. org To support the ERRC, please visit this link: http://www.errc.org/cikk.php?cikk=2735 European Roma Rights Centre 1386 Budapest 62 P.O. Box 906/93 Hungary Tel: +36.1.413.2200 Fax: +36.1.413.2201
Di Fabrizio (del 12/10/2008 @ 09:18:01, in Europa, visitato 1707 volte)
Da
British_Roma (NOTA: importante per chi si occupa di salute e sanità)
6 ottobre 2008 09:00 - autore: Richard O'Neill L'allarmante livello
delle ineguaglianze nella salute sperimentato dalle comunità viaggianti, può
essere meglio compreso ed affrontato dai professionisti della sanità
La salute dei Rom e Viaggianti è più un racconto del terrore che una fiaba.
Lo so in prima persona essendo nato e cresciuto in una caravan, che l'accesso ai
servizi sanitari mentre si è sulla strada non è mai facile. In quattro decadi,
poco è migliorato.
Studio dopo studio si dimostra che Rom e Viaggianti hanno la peggior
situazione sanitari tra tutte le minoranze etniche, e la prova aneddotica che
raccogliamo io ed i miei colleghi nei nostri viaggi mostra un quadro sempre
peggiore.
Può essere anche peggio per gli uomini, che lasciano il servizio sanitario
nel suo complesso, per reiscriversi quando è assolutamente necessario, di solito
dopo un incidente o nell'emergenza. Un motivo di preoccupazione, certo - ma
anche un'opportunità per affrontare una volta per tutte il problema.
"Spero che i servizi sanitari impieghino in futuro prossimo Rom e
Viaggianti"
I professionisti della salute spesso mi chiedono come interagire con Rom e
Viaggianti. Come iniziare e come rompere le barriere?
Per prima cosa dobbiamo capire perché ci sono quelle barriere - ed essere
preparati a collaborare ed avere fiducia nella gente che sa dove sono i
Viaggianti. Si spera che queste siano persone che precedentemente abbiano
lavorato positivamente con le comunità, ed idealmente con quanti nella comunità
sono stati coinvolti come legali od operatori sanitari stessi.
Dovrebbero sapere, per esempio, che ci sono più Rom e Viaggianti residenti in
case che nelle carovane, e che questa gente nelle case spesso è trascurata in
quanto effettivamente invisibile ai monitoraggi etnici.
Rom e Viaggianti hanno anche una lingua propria ed una profonda cultura. E'
essenziale per chi intende lavorare con loro ricevere una formazione di
consapevolezza culturale, e che gli stessi membri della comunità siano istruiti
sulla cultura della vostra organizzazione, su quanto è possibile o no in termini
di servizio e sul perché esistano determinati sistemi.
Tradizione orale
Anche pensare in modo differente la comunicazione è importane, è per questo
che raccomando sempre di raccontare, perché è l'ideale per comunità dove la
letteratura è tradizionalmente scarsa.
I livelli di cattiva informazione nella comunità sono spaventosamente alti.
Per esempio, una credenza è che si possa prendere il cancro da qualcuno che lo
ha già. Un'altra è che chi è in condizione cronica, è al riparo dal
trovarsi in un'altra.
Quando insegno come usare i racconti per lo sviluppo della comunicazione
nelle organizzazioni, sottolineo come la comunicazione sia a due vie, bisogna
ascoltare più che parlare. Questo significa che i legali e gli operatori
sanitari Rom e Viaggianti possono raggiungere la consapevolezza dentro le loro
comunità su quanto imparano dai professionisti della sanità.
Adesso ho due nuovi colleghi Rom Viaggianti che mi aiutano a far crescere la
consapevolezza tra i professionisti della sanità e la comunità. Stuart Mounsey e Bobby O'Neill
stanno facendo un lavoro approfondito parlando liberamente dei loro problemi
sanitari - cancro e diabete - e su come queste condizioni ed i problemi che
generano possano essere affrontati e gestiti positivamente. Parte del loro
lavoro è spiegare come lavora l'NHS (Servizio Sanitario Nazionale ndr).
Stiamo compiendo progressi: entrambe queste persone sono rispettate e hanno
la fiducia della comunità e così vengono trasmesse sempre più informazioni
aggiornate. Storie sulla sopravvivenza e buone notizie dagli incontri con i
professionisti della sanità stanno veramente facendo la differenza su come la
salute ed i servizi sanitari siano recepiti.
I due uomini sono attualmente dei freelance, ma spero che un qualche servizio
di pronto intervento possa prevedere di occupare un Rom Viaggiante in un futuro
non molto distante.
Ma tutto questo fa differenza? Fiona Huntington, primaria specialista del
miglioramento sanitario del pronto intervento di Cumbria, è convinta che lo
faccia, assieme a Mr Mounsey, Mr O'Neill e me, ha condotto ad aprile due
seminari formativi. Dice "C'è prova sensazionale delle ineguaglianze nella
sanità di Rom e Viaggianti anche comparata a quella delle sezioni più
svantaggiate della nostra popolazione."
"C'è anche un'estesa mancanza di comprensione sullo stile di vita dei
viaggianti. I seminari hanno valore inestimabile per le autorità locali ed i
colleghi di Cumbria. In generale il messaggio che ci hanno dato Rom e Viaggianti
è di lavorare con loro e non per loro."
Mantenere una mente aperta
Ci sono diverse cose da ricordare quando si lavora con le comunità Rom e
Viaggianti:
- I Rom ed i Viaggianti Irlandesi sono entrambe riconosciti come minoranze
etniche e dovrebbero essere parte del vostro Schema di Eguaglianza Razziale.
- I Viaggianti sono visti tradizionalmente come difficili da raggiungere,
ma sono facili da raggiungere per chi li conosce di già.
- Essere culturalmente consapevoli risparmia tempo ed imbarazzo ad
entrambe le parti.
- Il crescere della consapevolezza è un processo a due vie.
- Radunare i gruppi in sedute informali e scambiare storie sulla salute è
un buon modo per rompere i pregiudizi.
- Non abbandonate se nessuno nella vostra organizzazione ha mai lavorato
con successo assieme a Rom e Viaggianti. Può essere una grande opportunità
per iniziare con candidati volonterosi.
- Gli opuscoli sono un buon modo per far conoscere il vostro messaggio, ma
per persone con basso tasso di istruzione devono avere più immagini che
parole.
- Mantenere gli appuntamenti può essere più difficile per la gente
viaggiante. Ricordatelo con un messaggio scritto.
- Se il vostro progetto è a breve termine,siate sicure di tenere informate
le comunità, anche se solo con una telefonata occasionale.
- E' sempre bene modellare buone pratiche, ma Rom e Viaggianti possono
essere molto differenti in ciascuna area, E' per questo che la conoscenza
specialistica può essere meglio dell'avere 30.000 opuscoli culturalmente
inappropriati che prendono la polvere in ufficio. Per esempio, sapevate che
i Viaggianti irlandesi ed i Rom inglesi hanno due lingue differenti?
- Mantenete la mente aperta, ricevete l'informazione corretta da chi
lavora sul campo, programmate e rendetevi conto che Rom e Viaggianti sono
molto differenti sotto diversi aspetti, ma d'altra parte sono simili per
come vogliono essere trattati, con la stessa cura e rispetto che chiunque
altro vorrebbe.
Altre informazioni:
The Health Status of Gypsies and Travellers in England, 2004
(pdf in inglese)
Di Fabrizio (del 14/10/2008 @ 09:06:50, in Europa, visitato 1553 volte)
Per chi ci legge da Londra e dintorni, ricevo da
International Alliance of
Inhabitants
Fermiamo la pulizia etnica in Italia!
Veglia di protesta pacifica presso l'Ambasciata italiana - Manifestazione a
Londra
Venerdì 17 ottobre 2008 - dalle ore 12.00 alle 15.00
14 Three Kings Yard, Londra, W1K 4EH
Ultimamente la coalizione di destra formata da Forza Italia di Silvio
Berlusconi, dal partito anti-immigrazione Lega Nord e dal partito fascista
Alleanza Nazionale ha scatenato in Italia un' ondata senza precedenti di
razzismo e xenofobia contro i Rom.
Da qualche tempo è in costante aumento il clima di paura e odio razziale contro
la popolazione migrante dei Rom presente in Italia, anche a causa, sembrerebbe,
dei provvedimenti del Governo.
Le Organizzazioni non governative continuano a denunciare arresti, sfratti e
attacchi contro le comunità Rom italiane.
Bisogna ricordare che, di solito, quella degli zingari Rom è la prima fascia
della società a diventare oggetto di persecuzioni, abusi e discriminazioni e,
non appena tale modo di agire viene considerato socialmente accettabile, si fa
lo stesso contro le altre fasce piú deboli.
Sostiamo le Comunità Rom in Europa!
Uniamoci per dimostrare che i Diritti dei Migranti Rom sono Diritti Umani!
Campagna Sfratti Zero
venerdì 17 Ottobre 2008
Organizzano:
The Monitoring Group - Civil Rights and Anti Racism Projects [Gruppo di
Controllo - Diritti Civili e Progetti Anti Razzismo]
The National Federation of Gypsy Liaison Groups [Federazione Nazionale Gruppi
di Contatto Gitani] - Gruppi diretti dalla Comunità che lavorano per i
Diritti dei Gitani, dei Rom e delle comunità di Migranti Irlandesi.
The Gypsy Council Ltd [Associazione Gitana] - Gruppi diretti dalla
Comunità che lavorano per i Diritti dei Gitani, dei Rom e delle comunità
migranti irlandesi.
info:
info@gypsy-association.com
Di Fabrizio (del 16/10/2008 @ 09:25:08, in Europa, visitato 1439 volte)
Da
Romano Them
11 ottobre 2008 - I membri delle minoranze etniche del Kosovo che vivono in
Svizzera possono essere rispediti in patria, l'ha detto venerdì l'Ufficio
Federale Migrazione.
I Rom e gli Slavi musulmani ancora erano discriminati all'inizio dell'anno,
ma ora la situazione è cambiata, ha detto alla televisione della Svizzera
tedesca Roman Cantieni, portavoce dell'Ufficio Migrazione.
Ha detto che la loro posizione dovrebbe essere riesaminata.
Il Kosovo, la cui popolazione è ora oltre il 90% albanese, a febbraio ha
dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia.
Il Consiglio Svizzero per i Rifugiati ritengono che qualsiasi cambio sia
prematuro. Il portavoce Yann Golay ha detto che la vita per le minoranze in
Kosovo è tuttora difficile.
Source:
swissinfo.ch
Di Fabrizio (del 17/10/2008 @ 09:29:46, in Europa, visitato 2098 volte)
Istvan Haller, membro del Consiglio Nazionale per la Lotta alla Discriminazione, in sciopero della fame dal 2 ottobre, rispetto alla decisione della Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) nel caso di Hadareni, ha dichiarato di aver cessato la sua protesta a seguito dell'impegno del Governo nel risolvere le sue richieste.
"Oggi (9 ottobre) alle 16.00 dopo otto giorni di sciopero, ho ricevuto garanzia dal Governo [...] che il caso Hadareni non sarà ignorato. Ieri le autorità hanno emesso una decisione riguardo alla partenza dei progetti di Casinu Nou e Plaiesii de Sus [...]" ha detto Haller.
L'esecutivo deve garantire i fondi per la costruzione di diverse case e di un'area industriale in Hadareni, località dove 15 anni fa si sviluppò un conflitto tra Rumeni e Rom. D'altra parte, l'Agenzia Nazionale per i Rom (ANR) dice che il Governo manterrà le sue promesse, anche se con lieve ritardo.
Ha detto Haller: "E' tempo. Il governo ha promesso diverse volte di voler mantenere i propri obblighi davanti alla ECHR, cioè di costruire tre case per le famiglie le cui case erano state bruciate durante gli eventi di Hadareni, come pure un'area industriale."
Il 27 agosto il budget del Segretariato Generale del Governo (GSG) è stato completato a 2,16 milioni di RON per finanziare quest'anno il Progetto di Sviluppo Comunitario di Hadareni.
Ora, Istvan Haller dice che il governo sta ritardando colpevolmente l'uso dei fondi per gli investimenti. "L'esecutivo aveva anche promesso di agire nel caso di Hadareni. L'ultima scadenza era il 15 dicembre, ma sinora non è iniziato niente. Per quella data è impossibile che vengano costruite le case ed il polo industriale," ha detto Haller.
Il Segretario di Stato spera che il suo gesto serva a far crescere la consapevolezza delle autorità anche nei casi di Plaiesii de Sus e Casinul Nou, le altre località dove ebbero luogo altri conflitti interetnici culminati con l'incendio di 30 case.
"Sono determinato a continuare lo sciopero della fame sin quando il governo stanzierà i fondi eccezionali o quando il Consiglio d'Europa riconoscerà la situazione e controllerà come la Romania osservi lo sviluppo delle decisioni dell'ECHR," ha dichiarato Istvan Haller.
L'ANR ha un'opinione differente [...] ed ha preparato una bozza di atto normativo sui progressi del programma di sviluppo per Hadareni, cosicché le attività intraprese dal Governo siano finalizzate alla scadenza preposta, cioè al massimo per l'inizio del 2009.
"L'ANR ed il Segretariato Generale del Governo esprimono la propria speranza che gli obiettivi del 2008 possano essere raggiunti per la fine dell'anno. Però, se questi lavori non fossero completati entro il 31 dicembre 2008 a causa di ragioni eccezionali, l'ANR ha preparato una bozza di atto normativo cosicché tutte le attività siano finalizzate all'inizio del prossimo anno, anche in occasione di queste circostanze," recita un comunicato stampa reso pubblico dall'ANR venerdì 3 ottobre.
Secondo le fonti citate, l'Esecutivo ha stanziato per il 2007 900.000 RON, soldi usati per costruire 12 km. di sopraelevate, ristrutturare sei case e parzialmente la scuola ed il centro culturale della località, compreso il sistema di riscaldamento della scuola. Il Governo ha anche stanziato 2,16 milioni di RON per il budget dell'Agenzia 2008, per aiutare il rilancio del Programma di Hadareni, annunciato il 10 settembre.
Secondo l'ANR, i piani futuri dovranno focalizzarsi nel costruire tre nuove case e ristrutturarne altre dieci, completando la ristrutturazione della scuola e del centro culturale, ristrutturando l'asilo d'infanzia, costruendo un dispensario, comprando le attrezzature per le attività che verranno generate.
DIVERS - www.divers.ro
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