Segnalazione di Roberto Malini
Da
EL PAIS.com MIGUEL MORA - Roma - 06/10/2008
Circa 50.000 persone, immigrati e cittadini italiani, hanno manifestato
assieme questo fine settimana contro la xenofobia e il razzismo. A Caserta,
Roma, Milano, Parma e Ancona, convocati da piccoli partiti della sinistra
extraparlamentare, c'era gente di tutti i colori, grida contro la Camorra,
appelli al Governo perché freni il clima di intolleranza.
Però la grande novità delle ultime ore è che il montare xenofobo che vive il
paese inizia a preoccupare anche una parte della destra. E' stato Gianfranco
Fini, leader della postfascista Alleanza Nazionale e presidente della Camera dei
Deputati, il primo tra le fila del Popolo delle Libertà nel riconoscere che i
recenti attacchi agli immigrati mostrano che l'Italia vive "un pericolo di
razzismo e xenofobia che sarebbe sbagliato negare".
Secondo Fini, la politica italiana deve tenere la "guardia alta" perché "il
tema del razzismo segnerà il nostro impegno incluso durante i prossimi anni".
Fini ha lanciato l'idea di creare un Osservatorio contro il Razzismo nel
Parlamento, però ha chiesto che si agisca "con tutte le cautele" in casi come
quelli della donna somala, sposata con un italiano, che venerdì ha denunciato di
essere stata denudata e umiliata da diversi poliziotti nell'aeroporto di
Ciampino.
La prudenza di Fini contrasta con lo stile impetuoso della Lega Nord, sua
compagna di coalizione nel Governo. Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni,
ha negato che l'Italia viva un'emergenza razzista, e ha considerato che gli
episodi delle ultime settimane siano solo episodi, appunto, e non un fenomeno
generalizzato di cui preoccuparsi. "Ci sono episodi, che devono essere puniti e
lo saranno, come ci sono dei montaggi, per esempio il caso della donna somala,
che saranno puniti nello stesso modo", ha detto Maroni, che ha annunciato che
chiederà i danni alla somala denunciante. Secondo il ministro, "la polizia si è
limitata ad applicare la legge con rigore".
E' entrato nel dibattito anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che
in un curioso esercizio ha accusato il Partito Democratico di avvelenare il
clima politico, ha negato che in Italia ci sia razzismo - "non può esistere, non
è nel nostro DNA" - , ed ha riconosciuto che "una parte massimalista" del paese
ha reagito "in maniera xenofoba" contro fatti come l'omicidio della signora
Reggiani, che la polizia ha attribuito ad un gitano rumeno. Schifani, in
qualsiasi caso, si appella all'unità per affrontare il tema. "Contro la mafia la
politica non si divise, non deve farlo nemmeno col razzismo".
Prima di questo incrociarsi di opinioni, sabato, il presidente, Giorgio
Napolitano, ed il papa Benedetto XVI hanno chiesto, durante un incontro
celebrato nel Quirinale, che la solidarietà ed i rispetto della dignità umana
presiedano la relazione con gli immigranti.
L'OnG EveryOne, nel frattempo, ha inviato ieri a diverse autorità spagnole ed
al Parlamento Europeo una petizione di protezione umanitaria urgente per diverse
famiglie rumene di etnia gitana che risiedono a Pesaro EveryOne afferma che le
autorità italiane da mesi continuano a perseguire e negare l'accesso alla sanità
e ad una vita degna per questa piccola comunità in cui diverse persone soffrono
di gravi infermità.