Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 27/11/2010 @ 09:32:46, in Regole, visitato 2119 volte)
Quattro nomadi italiani saranno allontanati dal campo milanese di via Idro
perché hanno alle spalle precedenti penali. Tutti e quattro, però, hanno
presentato ricorso al Tar della Lombardia chiedendo l’annullamento del
provvedimento, perché i reati commessi risalgono a un periodo precedente
l’entrata in vigore del regolamento di gestione del campo.
I quattro nomadi, assistiti dall’avvocato Gilberto Pagani, hanno agito contro
il Comune di Milano in seguito al provvedimento di espulsione dal campo di via
Idro del capoluogo lombardo, per il quale saranno allontanate anche le loro
famiglie.
Secondo il legale che sta seguendo il caso, alcune delle quattro vittime del
provvedimento e le loro famiglie hanno subito la revoca dell’autorizzazione per
condanne relative a reati contro il patrimonio, risalenti a quasi 30 anni fa: al
1982. Il decreto legislativo per la regolamentazione dei campi risale al 2009.
Secondo l’avvocato, "non c’è stata alcuna violazione da parte dei
ricorrenti, o da parte degli altri soggetti indicati nel provvedimento di
revoca, delle disposizioni e del regolamento varato nel 2009 proprio perché
le condanne cui fa riferimento il provvedimento non sono di gran lunga
precedenti all’entrata in vigore del regolamento stesso".
Pagani, inoltre, deduce "l’illegittimità e la nullità dei provvedimenti
impugnati nel presente ricorso per eccesso di potere ed insussistenza del
presupposto" e chiede che, il tribunale preposto sospenda il provvedimento in
quanto i quattro nomadi e le loro famiglie, altrimenti, dovranno lasciare le
loro case entro 48 ore.
Nicoletta Diella
Di Fabrizio (del 28/11/2010 @ 09:00:47, in Europa, visitato 2142 volte)
Da
Roma_Benelux
Un "consiglio superiore dei Rom" che divide
Il "consiglio superiore dei Rom" non è ancora stato creato, che attira già
critiche da tutte le parti, riportava mercoledì Le Soir. Diverse associazioni
hanno deciso di non partecipare più al processo di creazione di questo
consiglio.
"Si mischia tutto: Rom, Gitani, Gens du voyage. Ma i problemi degli uni non
sono quelli degli altri," sottolinea Manuel Charpentier, del comitato nazionale
della Gens du voyage. Al Congresso nazionale gitano, ci si rammarica che le
questioni di fondo non siano affrontate.
All'ufficio del ministro Milquet, si tenta di sdrammatizzare. "Forniamo un
ascolto, un metodo, un sostegno." I Rom e la gens du voyage lamentano anche che
il Belgio non abbia denunciato ufficialmente l'atteggiamento della Francia verso
di loro. "Ed oggi, le autorità vorrebbero creare un organo consultivo che
assomiglia ad un guscio vuoto. Che prima agiscano, i problemi concreti si
sanno." (belga / mb)
Di Fabrizio (del 28/11/2010 @ 09:05:43, in lavoro, visitato 1857 volte)
Segnalazione di Davide Castronovo
Link da C6.tv per chi legge da Facebook
Milano. Luna lavora in un centro sociale del Comune, tra vecchietti che
bevono bianco e Campari o giocano a carte. La guardano perché è carina, sorride
e ha 16 anni. Potrebbe essere loro nipote. Una nipote che vive in un campo rom e
che non si vergogna di dirlo a nessuno, che prepara caffé e si diverte, perché
le piace darsi da fare, sentirsi indipendente e libera di sognare il suo futuro,
in una casa però, con sua sorella. Servizio di Claudia Bellante
Di Fabrizio (del 29/11/2010 @ 09:01:03, in Italia, visitato 1960 volte)
AbruzzoWeb
MONTESILVANO - Nasce a Montesilvano (Pescara) un circolo politico rom (leggi
QUI ndr), ma Forza Nuova non ci sta e annuncia, per domattina, un sit-in
davanti al Comune, nella giornata in cui sarà presentato ufficialmente il nuovo
circolo cittadino del Movimento politico interculturale Bravalipé.
"Se a Montesilvano verrà aperto fisicamente un circolo politico rom - dichiara
all'Ansa il segretario cittadino di Forza Nuova, Marco Forconi -
organizzeremo una protesta a livello nazionale. Io ho rispetto per le minoranze
etniche, ma critico il fatto che loro si vogliano porre come soggetto politico.
Temo che il movimento possa avere un peso politico per eventuali voti di scambio
e soprattutto che possa scendere in piazza per difendere i rom quando vengono
arrestati".
Stando a quanto si legge sul blog del Movimento Bravalipé, "il circolo di
Montesilvano vuole essere stimolo e proposta per la politica locale con la
mobilitazione politica della minoranza rom".
"La strumentalizzazione della popolazione rom e la generalizzazione di fatti
negativi - prosegue il post - hanno raggiunto livelli inaccettabili di
pregiudizi e di discriminazione razziale verso le persone appartenenti alla
minoranza romanì. Il reato è personale, mai di etnia".
Il movimento sottolinea, infine, che "l'assenza di un adeguato programma
politico di integrazione culturale con e per la minoranza rom è un vantaggio per
l'illegalità ed è uno svantaggio per la legalità.
IL MUSICISTA SPINELLI: ''DA FORZA NUOVA SCIACALLAGGIO POLITICO''
PESCARA - "Un atteggiamento razzista e xenofobo nei confronti di cittadini
italiani incensurati. Questo é solo sciacallaggio politico, una cosa
riprovevole".
Non usa mezzi termini Santino Spinelli, musicista (in arte Alexian),
docente universitario e intellettuale, italiano di etnia rom, per giudicare la
reazione di Forza Nuova, che ha organizzato un sit-in di protesta durante la
presentazione, a Montesilvano (Pescara), del Movimento politico interculturale
Bravalipé, minacciando di far "chiudere dopo un giorno" la sede.
"Quale può essere l'obiettivo di Forza Nuova? Togliere ai rom il diritto di
candidarsi, di fare politica attiva? I rom - prosegue Spinelli - non sono
cittadini di serie B. Buoni e cattivi non sono solo tra i rom, ma dappertutto.
Quello che nasce a Montesilvano è un movimento interculturale, per la
partecipazione e la valorizzazione della cultura rom. E ne fanno parte, accanto
a cittadini italiani di etnia rom le cui famiglie vivono in Italia da seicento
anni, anche immigrati non rom, regolari e incensurati".
"Forza Nuova - dice ancora Spinelli - deve imparare a capire di cosa di tratta
quando si parla di cultura rom. Forse si ha paura che i rom entrino in politica
per i consensi che potrebbero ottenere? Già molti rom sono consiglieri comunali
in città italiane, mi viene in mente Pavia".
"Bisogna capire che la discriminazione porta all'emarginazione e questa alla
devianza” - afferma Spinelli.
"Se la nostra società è malata - aggiunge - lo è di per sé. L'errore del singolo
non può essere esteso a un'etnia. La protesta di Forza Nuova è una mancanza di
rispetto non solo verso l'etnia rom, ma anche verso l'elettorato italiano".
"Inviterò il segretario cittadino di Forza Nuova a Montesilvano, Marco
Forconi, al prossimo concerto del mio gruppo musicale - conclude Santino
Spinelli - per dargli l'occasione di conoscere da vicino la cultura rom di cui
personalmente mi definisco portatore sano".
25 Novembre 2010 - 17:19
Da
Polska_Roma
Requiem per Auschwitz
Introduzione
Il compositore Sinto olandese Roger "Moreno" Rathgreb ha composto un Requiem per
Auschwitz; per tutte le vittime del regime nazista.
L'International Gipsy Festival di Tilburg ha preso l'iniziativa di
rappresentare questo Requiem in più paesi europei possibile.
Dal 1997, l'International Gipsy Festival Tilburg organizza un festival annuale
dove si esibiscono musicisti da tutta Europa, particolarmente musicisti di
origine sinta e rom.
Presenta l'impatto di questa interessante cultura sulle altre forme
artistiche europee, come la musica classica, il jazz, la musica pop, la musica
folk, il dramma, la danza e le arti visuali.
Roger "Moreno" Rathgreb
Roger "Moreno" Rathgreb è un musicista. Come molti altri musicisti sinti è un
autodidatta. In una fase della vita in cui era già un musicista affermato,
iniziò a prendere annotazioni e a comporre. Alcuni anni fa, decise di comporre
un Requiem per le vittime di Auschwitz. Un compito improbo: una composizione di
sessanta minuti per un'orchestra sinfonica, coro e solisti. Iniziò a lavorarci,
ma quando visitò Auschwitz, le emozioni scatenatesi erano troppo dolorose e
causarono un grave blocco dello scrittore.
Alla fine del 2007, l'International Gipsy Festival gli chiese di completare
la sua composizione, perché volevano presentarla in diverse città europee.
Questa richiesta lo incoraggiò e lo ispirò. A maggio 2009 fu in grado di
terminare il suo
Requiem.
Il pezzo venne valutato da esperti compositori e direttori d'orchestra, tra
gli altri Jean Lambrechts (Belgio), Riccardo Sahiti (Germania), Jeff Hamburg (USA)
and Jirí Stárek (Repubblica Ceca). Vennero rimosse alcune imperfezioni. Tutti
furono entusiasti della qualità del pezzo e furono convinti che meritasse di
essere conosciuto.
Sotto gli auspici del Segretario Generale del Consiglio d'Europa,
Thorbjřrn Jagland, composto da Roger "Moreno" Rathgreb.
Oggetto
Il Requiem è stato composto da un musicista sinto; tuttavia, dovrebbe
divenire un monumento a tutte le vittime di Auschwitz. Specificamente,
intendiamo stimolare una memoria dell'Olocausto condivisa dalle organizzazioni
ebraiche e rom/sinti ed i Comitati Nazionali nei paesi europei in cui avrà luogo
il concerto.
Oltre 500.000 Rom e Sinti furono uccisi dai nazisti; una parte ancora
dimenticata dell'Olocausto.
Rom e Sinti sono la più grande minoranza bell'Unione Europea ed in molti
paesi sono attualmente vittime di gravi discriminazioni, deportazioni, uccisioni
e pogrom.
Il Requiem vorrebbe portare ad un dialogo tra tutti i gruppi etnici europei,
e forzare i governi a sviluppare le loro politiche riguardo le minoranze in
generale ed i Rom e Sinti in particolare.
Il Requiem per Auschwitz è una potente dichiarazione sull'umana sofferenza.
Obiettivi
- Un arricchimento della cultura europea attraverso l'interpretazione di
questo Requiem da parte di musicisti di più paesi europei possibile;
- Aggiungere una nuova dimensione - musicale - nel mantenere viva la
memoria di Auschwitz in più paesi europei possibile;
- Acquisire una base più ampia per la memoria di Auschwitz.Chiediamo alle
organizzazioni ebraiche, rom e sinte, assieme ad altre organizzazioni
rilevanti, di supportare l'esecuzione del concerto nei loro rispettivi
paesi;
- Collegando le esperienze dell'Olocausto e l'aumentato odio e razzismo
contro Rom e Sinti nell'Europa attuale, diviene chiaro perché Rom e Sinti
debbano permanentemente tenere in conto minacce e persecuzioni. Gli
attivisti durante il concerto, come nelle esibizioni, un festival del
documentario rom, incontri sull'attuale situazione dei Rom e dei Sinti in
Europa, sottolineeranno questa continuità;
- Verrà promossa la collaborazione tra diverse comunità rom e sinte;
- Verrà stimolata la cooperazione tra le organizzazioni ebraiche, rom e
sinte;
- Verrà favorito il rispetto di Rom e Sinti in quanto più grande minoranza
in Europa.
Esecuzione del progetto
Il progetto verrà eseguito nelle capitali della Polonia, Romania, Ungheria,
Repubblica Ceca e Paesi Bassi.
La parte orchestrale del pezzo sarà eseguita dalla "Roma und Sinti Philharmoniker in Frankfurt am Main",
l'unica orchestra filarmonica in Europa consistente in 75 musicisti
professionisti rom e sinti, provenienti da Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e
Romania. Il direttore dell'orchestra, Riccardo
M. Sahiti, è lui stesso rom e lettore presso l'Accademia delle Arti di
Francoforte.
I cori e gli assoli verranno adattati al paese dove il pezzo verrà
presentato.
Il Requiem verrà diviso in tre pezzi. Durante gli intervalli tra i tre pezzi,
noti musicisti, poeti ed attori - rappresentativi dei diversi gruppi vittime
dell'Olocausto - dei paesi partecipanti, presenteranno brevi canzoni, poemi ed
altre rappresentazioni relative al contenuto del Requiem, accompagnati da foto e
proiezioni video.
La performance inaugurale avverrà ad Auschwitz il 2 agosto 2011. In questa
giornata, i Rom ed i Sinti commemorano la liquidazione dello "Zigeunerlager" di
Auschwitz, in una notte vennero uccisi 2.900 Rom e Sinti. Lo stesso giorno, il Memorial Auschwitz-Birkenau State Museum
organizzerà una conferenza internazionale sui Rom e Sinti durante l'Olocausto ed
anche sulla loro posizione nell'Europa dei giorni nostri. Negli altri paesi il
progetto avrà luogo nel 2012.
Struttura organizzativa
1. Foundation Alfa/The International Gipsy Festival Tilburg,
Paesi Bassi come capofila del progetto, ed in quanto tale ne ha la
responsabilità finale: E' anche responsabile dello sviluppo del progetto nei
Paesi Bassi.
2. The International Gipsy Festival Tilburg ha già un accordo di
collaborazione con - Slovo 21, Khamoro World Roma Festival nella Repubblica
Ceca; - The Roma People Association per la Polonia; - The Romedia Foundation
per l'Ungheria; - The National Centre for Roma Culture Romano Kher per la Romania.
3. I partner sono responsabili degli aspetti organizzativi e logistici del
concerto nei rispettivi paesi. Cercheranno di realizzare i summenzionati scopi
nei loro paesi con l'appoggio di rilevanti organizzazioni ed istituzioni
nazionali.
Sinora le seguente persone hanno offerto il loro nome per il Comitato
Internazionale di Raccomandazione: - Václav Havel, ex presidente della
Repubblica Ceca; - Lászlo Andor, membro della Commissione Europea,
responsabile per gli Affari del Lavoro e minoranze; - Valeriu Nicolae, direttore
del Policy Centre for Roma and other minorities (Bucarest); - Ian Hancock, direttore
del Program of Romani Studies and the Romani Archives
and Documentation Center all'University of Texas di Austin.
La Anne Frank House sta preparando, in particolare per questo progetto,
un'esposizione itinerante sui Rom e Sinti durante l'Olocausto e l'Europa di
oggi, visti con gli occhi dei bambini.
L'International Auschwitz Committee assieme alla Jehudi Menuhin Foundation
raccomanda caldamente il progetto. Istituzioni come l'Open Society Institute (Ungheria)
lo Jewish Museum di Praga, la National Agency for Roma (Romania), e molte
organizzazioni Rom e Sinti hanno offerto il parere e l'assistenza dei loro
esperti per presentare con successo il progetto nei rispettivi paesi.
Team di gestione
Zoni Weisz, del consiglio di Dutch Auschwitz Committee. Albert Siebelink, direttore International Gipsy Festival Tilburg. Jef Helmer,
ex direttore SPOLU International.
International Gipsyfestival | Stichting Alfa
00 31 (0)13 - 580 14 24
info@gipsyfestival.nl
www.gipsyfestival.nl
Di Fabrizio (del 01/12/2010 @ 09:31:02, in scuola, visitato 1587 volte)
Corriere della Sera Sgomberi e crisi: a Milano aumentano i ragazzi in
difficoltà. Eppure in alcuni casi basterebbe poco
MILANO - L'elenco dei desideri di Cristina ha solo un punto: "Numero uno, la
scuola". Quello che ti piace di più? "La scuola". E poi? Concede: "La maestra".
Per tornare subito al principio: quello che hai perso nell'ultimo sgombero? "La
scuola". Si può continuare con le domande, la risposta è sempre la stessa.
Da quando Cristina, due anni fa, ha scoperto banchi, libri, compagni di classe e
soprattutto insegnanti, non vuole altro. Il suo cruccio, ora che vive in strada,
da un giardinetto a un parcheggio, in movimento continuo, è aver perso un mese
di lezioni, e non avere la certezza di riuscire a seguirne ancora.
LA CARTELLA A SCUOLA - L'elenco degli sgomberi di Cristina ha 19 punti.
Ne aveva letti 17 la maestra Flaviana Robbiati al programma di Fabio Fazio e
Roberto Saviano "Vieni via con me". Da allora, tre settimane fa, la bambina e i
suoi parenti, rom romeni, sono stati allontanati altre due volte, l'ultima
giovedì. E ora si aggirano a bordo di un camioncino aperto, in un quartiere a
Nord di Milano. Il totale fa 19 sgomberi in un anno, da quando a novembre 2009 è
stato smobilitato per la prima volta l'accampamento abusivo di via Rubattino.
Cristina era stata iscritta nel 2008 alle elementari di via Cima, in zona
Lambrate, e col nuovo anno scolastico era in "quinta A - rivendica con un certo
orgoglio - con Linda e Marco", a quanto pare i più simpatici tra i compagni. Ora
che è a Nord, servirebbe il nulla osta per il trasferimento, ma se poi si sposta
ancora? La cartella nel dubbio è rimasta in via Cima, perché già due volte è
andata persa tra ruspe e vigili, una volta per la verità ha pure preso fuoco nel
campo. Per sicurezza ora è custodita dalla maestra Loredana.
QUEI PELOUCHE DIMENTICATI - Ai giocattoli ci ha già rinunciato. Dieci
anni compiuti lo scorso 30 ottobre, Cristina ha maturato un certo distacco coi
pupazzi e gli orsacchiotti, dopo aver perso le sue cose in uno dei numerosi
accampamenti che ha cambiato. E quando riceve in regalo una volpe di peluche, la
tiene un po' e poi la passa alla sorellina di due anni. Altra cosa che ha
smarrito in uno dei numerosi "traslochi", e che ci vogliono soldi e tempo per
rifare, è il passaporto. Il problema ovviamente è a monte, nei soldi. Papà
Costel, già nonno a 46 anni, si dispera per questa figlia che vuole andare a
scuola e lui non è in grado di mandarcela. Anche perché vagare significa avere
poche cose, e acqua scarsa. "Le hanno detto che puzza, io ho vergogna per lei".
Che nonostante gli stenti cerca di vestirsi bene, degli stivali di gomma blu
lucidi, un jeans che le ha passato la zia con una cintura di paillettes verde
acqua, un giubbino arancione senza maniche che non sembra l'ideale per la neve,
ma è pulito e le sta bene. In Rubattino andava alle docce della parrocchia e
della polisportiva, e aveva i capelli sciolti e puliti. "Qui c'è l'acqua calda",
dice Cristina entrando in un bar. Pizza e Coca Cola e poi molte volte a usare il
rubinetto della toilette. Sotto la pioggia, senza un tetto, si finisce per
appassionarsi a cose che per altri sono scontate. Non è una vita facile, e il
papà lo sa.
MAESTRE E MAMME MOBILITATE - "Costel lavora per una cooperativa edile -
spiegano Stefano e Tamara della Comunità di Sant'Egidio, che seguono la famiglia
-, un pochino guadagna, ma il problema è, per lui come per altri casi simili, un
avviamento all'autonomia abitativa che passi da un affitto calmierato". Insomma,
trovare una casa. Anche nelle sue condizioni, senza busta paga e senza domicilio
fisso, e con i pregiudizi nei confronti dei rom che è inutile negare. Una prima
soluzione concreta, propongono da Sant'Egidio (insieme alle maestre e alle mamme
dei compagni di classe), potrebbe essere una borsa di studio per Cristina. Un
assegno mensile legato alla frequenza scolastica della bambina che nei fatti
diventa anche un aiuto alla famiglia e innesca un circolo virtuoso. "Nessuno
vuole difendere gli accampamenti rom - dice Stefano - ma è sbagliato pensare che
queste persone vogliano essere "nomadi". Desiderano invece integrarsi, e le
esperienze che abbiamo fatto con altre famiglie lo dimostrano". Di avviso
diverso l'amministrazione milanese, soprattutto il vicesindaco con delega alla
Sicurezza Riccardo De Corato, per il quale i rom hanno dimostrato incapacità a
inserirsi, propensione alla delinquenza e dovrebbero "tornare a casa". E anche
lui ha delle prove a sostegno della sua posizione.
"VOGLIO FARE LA DOTTORESSA" - Tenendo da parte le polemiche, restano le
giornate al freddo di Cristina, e la sua incredibile voglia di scuola. "Sono
bambini deprivati da molti punti di vista - riflette Silvia Borsani, che è stata
la sua maestra durante uno dei molti spostamenti -. La scuola diventa un luogo
importante, dove si ha l'occasione di imparare e di costruire un futuro diverso
da quello delle proprie madri. Il luogo dell'amicizia, del gioco e della
possibilità di tornare a fare i bambini. E anche il luogo delle regole, dove si
apprendono gli elementi fondamentali della convivenza civile. Dove Cristina può
dire "da grande voglio fare la dottoressa" (parole sue) e avere la speranza che
si avveri.
IL SOSTEGNO DEL NON PROFIT - Un caso come quaranta altri bambini del
gruppo di rom più o meno identificati con il vecchio insediamento di Rubattino,
scolari che fanno fatica a raggiungere la scuola e che vivono in condizioni
estreme. Può essere un inizio. Per partecipare alla raccolta fondi per una borsa
di studio a Cristina si può scrivere o telefonare:
santegidio.milano@gmail.com;
02.86.45.13.09 (risponde una segreteria). Oppure fare un bonifico all'Iban:
IT73J0200801739000100909828, causale: borsa di studio bambina rom.
Alessandra Coppola
Di Fabrizio (del 01/12/2010 @ 09:32:11, in Europa, visitato 1722 volte)
La Voce della Slovacchia
Luník IX, Košice
Nelle elezioni di sabato per il rinnovo dei consigli comunali e distrettuali
di tutta la Slovacchia sono risultati eletti anche un certo numero di
consiglieri e primi cittadini di etnia rom.
Due erano i partiti che li rappresentavano: il Roma Initiative Slovacco (Romská
iniciativa Slovenska-RIS) che è riuscito a far eleggere 52 dei suoi consiglieri
come sindaci ed il Partito di Coalizione Rom (Strana romské koalice-SRK) che ne
ha invece espresso 50.
In 22 località del paese sono stati eletti dei sindaci “zingari”. Cinque di
loro appartengono ad SRK mentre RIS ne ha espresso due.
I due partiti hanno genericamente corso separati, tranne che nella città di
Bystrany dove il candidato comune, František Žiga, ha vinto.
Una grossa sorpresa è venuta fuori dalle urne a Jarovnice, dove il precedente
sindaco (un gentile) sarà rimpiazzato da Florián Giňa di SRK.
E’ una “zingara” anche Mária Oračková (del partito LS-HZDS) che è stata
eletta sindaco di Lomnický.
Nelle comunità Rom. anche quest’anno, si sono paventati brogli e
compravendite di voti. Intimidazioni sarebbero avvenute nel quartiere Luník IX
di Košice mentre a Kráľovský Chlmec i voti dei cittadini Rom sarebbero stati
comprati per 5 euro l’uno.
Il sospetto di brogli riguarderebbe anche le città di Martin e di Žiar, dove
autobus privati avrebbero accompagnato al voto gruppi di Rom.
Questa la lista dei sindaci Rom:
Valkovňa (Brezno): Rudolf Pokoš, SMER
Hubice (Dunajská Streda): Štefan Radics, SMER
Jurské (Kežmarok): Eduard Pompa, NEKA
Podhorany: Jozef Oračko, ĽS – HZDS
Stráne pod Tatrami: Gustav Bačo, MOST – HÍD
Luník IX (Košice): Dioníz Slpečík, SDKÚ-DS, KDH, SMK-MKP
Nitra nad Ipľom (Lučenec): Tivadar Berky, SDKÚ-DS
Blatné Remety (Michalovce): Vladimír Sliško, SRK
Jarovnice (Prešov): Florian Giňa, SRK
Barca (Rimavská Sobota): Richard Szajkó, SRK
Cakov: Karol Bari, SDKÚ-DS
Hodejov: Štefan Illéš, SRK
Hostice: František Rácz, SDKÚ-DS, SMK-MKP, RIS
Kesovce: Aladár Szajkó, SMK-MKP
Martinová – Eugen Radič, RIS
Sútor – Tibor Balog, HZD
Šimonovce – Ernest Lakatoš, HZD
Vieska nad Blhom – Attila Lakatoš, SRK
Bystrany (Spišská Nová Ves): František Žiga, SRK, RIS, SSS
Richnava: Vladimír Pokuta, RIS
Žehra: Ivan Mižigár, NEKA
Lomnička: Mária Oračková, ĽS-HZDS
MILANO: Spettacolo teatrale
BRAT (Fratello) sino al 5 dicembre
Cari tutti,
PORTANDO IL COUPON (.pdf
in allegato, da stampare) ALLA CASSA DEL TEATRO TIEFFE POTETE
RITIRARE 2 BIGLIETTI AL COSTO DI 10 € L’UNO (1 biglietto intero = 22 €)
Per prenotazioni: 02 36592544 oppure info@tieffeteatro.it
PS io l'ho visto martedì, bello! saluti!
PPS: grazie a Ivana per la dritta!
Di Fabrizio (del 02/12/2010 @ 09:51:49, in Europa, visitato 1549 volte)
Da
Romanian_Roma
FOCUS
News Agency
Bucarest, 27/11/2010 - Informa AFP, in una ricerca presentata sabato a Bucarest,
che nell'ultima decade i Rumeni sono diventati più tolleranti verso i loro
compatrioti rom.
"I risultati mostrano un netto aumento del livello di tolleranza verso i Rom,
come pure un aumento dei contatti tra le due comunità nella vita quotidiana", ha
detto ad AFP Mirel Palada, direttore della Compagnia di Ricerca Sociologica,
che ha condotto la ricerca assieme all'OnG Pro Democratia.
Più di tre quarti dei 1.500 intervistati hanno detto che non si
preoccuperebbero se una persona rom vivesse nella loro città. Nel 2002, solo il
62% lo affermava.
Quasi i due terzi - contro solo il 41% nel 2002 - hanno detto che non gli
dispiacerebbe di essere amici con un Rom rumeno.
Inoltre appaiono in crescita i contatti tra Rom e non-rom nella vita
quotidiana.
Quasi i due terzi degli intervistati hanno detto di avere un collega rom a
lavoro, comparati al 27% di otto anni fa.
Ma i pregiudizi contro i Rom sono rimasti forti col 44% che afferma di
associare la minoranza ai furti e l'82% che ammette di avere una fiducia
limitata verso di loro.
La comunità rom rumena è la più grande d'Europa. Le cifre ufficiali dicono
sia di 530.000, ma alcuni gruppi la pongono oltre i 2,5 milioni, spiegando che
la maggior parte dei Rom non si dichiara per paura delle discriminazioni.
Di Fabrizio (del 02/12/2010 @ 09:57:55, in Italia, visitato 2009 volte)
Segnalazione di Sara Palli
Pisanotizie
Per la quinta puntata dedicata alle seconde generazioni, Pisanotizie ha
incontrato Ambra e Mina, due sorelle di etnia rom di 15 e 14 anni nate in
Italia. I loro genitori sono arrivati dal Kossovo per fuggire alla guerra. Oggi
vivono insieme ai loro 5 fratelli e sorelle a Pisa
Per la quinta puntata di Seconde generazioni - nuovi cittadini crescono, Pisanotizie
ha incontrato le "figlie" di uno dei popoli più perseguitati della
storia. Dalle legge della Repubblica di Venezia, che alla metà del '500
decretarono l'impunità per coloro che recavano danno a uno zingaro, passando per
gli studi di Cesare Lombroso, che nelle caratteristiche fisiche dei cosiddetti
zingari vedeva l'incarnazione dell'idea di "uomo delinquente", fino ad arrivare
alle persecuzioni perpetrate dal nazi-fascismo: deportati, destinati ad essere
cavie di esperimenti medici, furono circa 500 mila gli uomini, le donne, i
bambini di etnia rom e sinti che persero la vita nel porrajmos, il divoramento,
come chiamano il genocidio che ha colpito il loro popolo.
E se oggi condanniamo con fermezza l'ideologia che diede vita a tale sterminio,
i pregiudizi che identificano gli "zingari" con ladri, non solo di cose ma anche
di bambini, in un popolo nomade, e per questo non avente diritto a fissa e
dignitosa dimora, appaiono ancora ben radicati.
Ambra e Mina sono di etnia rom. La prima nata a Pescara 15 anni fa, la seconda a
Livorno 14 anni or sono. Entrambe sono cresciute a Pisa, dove Ambra è arrivata
quando aveva un anno, tanto che Mina con fervore e una punta di orgoglio
esclama: "Sono pisana".
La loro famiglia proviene dal Kossovo. Come molti Rom provenienti dalla ex
Jugoslavia, i loro genitori sono arrivati in Italia quando nei Balcani infuriava
la guerra. Da 13 anni vivono al campo di Coltano insieme ai loro 5 fratelli:
"Prima - spiega Ambra - stavamo in roulotte, poi in una baracca. Aspettavamo che
ci assegnassero una casa, ma quel giorno non è arrivato".
Quando incontriamo Ambra è da poco tornata dalla Francia, dove ha trascorso un
mese in visita da zii e cugini. Dopo aver concluso le scuole medie l'anno
scorso, sembra attendere di raggiungere l'età legale per mettersi in cerca di
lavoro: "Il mio sogno sarebbe lavorare in un ristorante, come cuoca o come
cameriera". In realtà Alisa, sua cognata, ventidue anni, dubita che essere
assunta in un ristorante corrisponda alle reali aspettative di Ambra. Per lei
sogna un futuro migliore, che le consenta di avere una casa e un lavoro che le
dia non solo uno stipendio, ma anche gratificazione personale. Per questo
vorrebbe che riprendesse gli studi: "Anche io ho smesso di studiare molto
giovane e in parte me ne sono pentita. Ma mi sono innamorata e a 17 anni sono
fuggita dalla provincia di Perugia dove vivevo con la mia famiglia, per venire
qui e sposare suo fratello. Oggi ho tre figli di cui occuparmi, una famiglia e
sono serena. Ma se questa scelta è stata giusta per me, non è affatto detto che
lo sia anche per lei".
Almeno per quest'anno, Ambra esclude la possibilità di iscriversi alle scuole
superiori. Se studiare non era la sua passione, dal punto di vista della
socializzazione le scuole medie sono state tutt'altro che un problema. Espansiva
e solare, Ambra in tre anni è riuscita non solo a conquistare l'affetto e
l'amicizia di molti compagni di classe, ma anche, ci tiene a dirlo, "di tutta la
scuola".
Un'espansività che a quanto pare è un tratto distintivo delle due sorelle. "Ora
che mia sorella ha finito la scuola - ci dice Mina - in quanto a popolarità ho
preso io il suo posto. Quando entro in classe mi dicono che con me arriva
l'allegria".
Mina frequenta la III media, e se la matematica le crea non pochi problemi, la
sua passione al momento sembra essere lo studio della storia. Per il suo futuro
ha piani molto precisi: "Mi iscriverò alla scuola alberghiera per conseguire il
diploma triennale. Ma da grande farò la parrucchiera". Una scelta che ha ragioni
ben precise. Se da un lato una certa influenza arriva da una normale vanità
adolescenziale - "ho i capelli ricci e non mi piacciono - ci dice - vorrei
sempre farmi la piega per averli lisci" - dall'altro a spingerla in questa
direzione sono le acconciature con cui le donne rom si ornano in occasione delle
feste tradizionali.
La famiglia di Mina e Ambra è di fede musulmana e in casa c'è grande attesa per
il giorno in cui verrà festeggiato il più piccolo dei loro nipoti, in occasione
della sua circoncisione. Sono proprio le feste e la musica, insieme al romanes,
lingua che insieme all'italiano si parla in casa, le manifestazioni della
cultura rom con cui le due sorelle sono più in contatto. Se Ambra ama tutti i
generi musicali, compresa la tecno e la house, le sue preferenze vanno alla
musica rom.
La vita al campo di Coltano trascorre per le due sorelle in compagnia di
familiari e amici con cui soprattutto Ambra, libera da impegni scolastici,
trascorre la maggior parte delle sue giornate. Per questo motivo nei suoi
progetti non sembra avere posto quello di trasferirsi altrove: "Tutto sommato
qui mi trovo bene, ormai sono abituata e questa è la mia casa. Lasciarlo
significherebbe separarmi dalle amiche. Credo che ne sentirei troppo la
mancanza".
Se talvolta, ammettono, qualcuno ha tentato di farle sentire da meno, Mina e
Ambra non hanno mai avuto particolari problemi a frenare parole offensive
rivolte verso di loro. E in questo la solidarietà degli amici non è mai mancata.
Ambra, soprattutto, sembra aver imparato presto che "esistono persone che non
sono disposte ad accettarci e che, in quei casi, la scelta migliore può essere
semplicemente non frequentarle".
Ma essere di etnia Rom e vivere in un campo comporta il doversi scontrare con
luoghi comuni, pregiudizi e attacchi che, confessa Ambra, fanno soffrire. "Ciò
che non tollero - spiega - è che sovente parlano senza averci mai incontrati, ci
giudicano senza conoscere".
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