Dietro un anonimo cancello della periferia romana si apre un piccolo mondo
colorato, pieno di bambini. Un piccolo mondo in cui si sono rifugiate alcune
famiglie Rom espulse dai campi in cui stavano, espulse dal mondo esterno, quello
che sta oltre il cancello. «Metropolis», così è stato battezzato lo spazio in
cui vivono, occupato dopo anni di abbandono, è un'ex concessionaria di
automobili, di fatto un grande capannone al cui interno è sorto un piccolo
villaggio coperto, con casette costruite dai Rom stessi.
Ci entriamo con Militant A, rapper di Assalti frontali che nel nuovo cd Profondo
rosso (esce venerdì) racconta anche di loro, dell'occupazione di questo posto,
della scuola dove incontra quotidianamente i bambini festanti che ci attorniano,
compagni di scuola dei suoi figli. L'uscita del cd è quasi contemporanea al
secondo sciopero dei migranti denominato Un giorno senza di noi che, dopo
l'esordio dell'anno scorso, torna ad interrogarci sulle non-regole dell'economia
liberista, che sfrutta manodopera a basso costo offrendo in cambio emarginazione
e clandestinità. «Il primo Marzo - sottolinea Militant A - è un giorno di lotta
per il diritto al lavoro, alla casa, alla scuola, che sono diritti di tutti e
sono più che mai a rischio per tutti, non solo per gli immigrati».
L'emarginazione sociale è un mostro che divora le vite delle persone
fregandosene del loro passaporto, ma una cosa è certa: colpisce sempre i più
deboli e fra i più deboli Rom e immigrati ci sono sempre. «Queste persone -
continua il rapper romano - sono umanamente ricche, riescono ad avere una forza
per andare avanti che è incredibile rispetto alle condizioni in cui spesso sono
costretti a vivere.
In loro possiamo ritrovare l'umanità che noi abbiamo perso». Sono Cool questi
Rom è una canzone che Militant A ha dedicato a questa gente, a questa
occupazione, nata per rispondere a un disagio ignorato dalle istituzioni:
«Alemanno ha speso 30 milioni di euro in un anno e mezzo per non risolvere
nulla, ha solo cacciato questa gente dai posti dove vivevano».
Anche rispetto alle poche forme di assistenza nei confronti dei Rom, Militant A
ha qualcosa da dire: «L'assistenzialismo è un business per chi lo fa e che costa
alla collettività 1.000 euro al mese per ogni famiglia Rom. Con quei soldi ci si
potrebbe pagare l'affitto di una casa, ma lasciare il problema irrisolto è utile
alla propaganda politica della destra e serve a mantenere l'affare
dell'assistenza. Questa sistemazione invece non costa un euro a nessuno e
recupera anche un luogo abbandonato al degrado da anni».
Profondo rosso è, come sempre quando si parla di Assalti frontali, un album
pieno di realtà e di argomenti concreti, come nel caso di Lampedusa lo sa,
dedicata ai migranti africani ma soprattutto alla gente dell'isola.
IL CONCERTO A LAMPEDUSA «Noi siamo stati a Lampedusa - ci racconta - per un
concerto contro i Cie, che sono una vergogna in sé e in cui i migranti, grazie a
una legge del governo, possono rimanere rinchiusi, senza aver commesso alcun
reato, non più due ma sei mesi. Proprio allora ci fu l'episodio del mercantile
turco Pinar che aveva salvato dei migranti dal mare e che venne bloccato da una
corvetta militare italiana per quattro giorni. In quell'occasione morì una
giovane emigrata incinta.
Noi siamo stati al funerale e c'erano tanti lampedusani, gente di grande dignità
e umanità, che ben conosce e condivide il dramma dei disperati che approdano
sulle coste dell'isola. Anche qui: se i miliardi di euro che si spendono per i
Cie, per tenere in gabbia chi arriva sulle coste italiane in cerca di un futuro,
venissero spesi per l'accoglienza, non sarebbe meglio per tutti?
Ma per cambiare le cose bisogna partire dal basso, da noi stessi, trovare i modi
per unirsi e lottare per diritti che riguardano tutti nello stesso modo. Io con
Assalti frontali racconto queste storie e le canzoni nascono spesso da
esperienze concrete, come questa con i Rom o quella di Lampedusa, le
manifestazioni degli studenti, etc.
Per me il Rap è raccontare quello che vivo ma anche comunicare un immaginario
diverso da quello dominante, perché l'immaginario fa la differenza, è il punto
di partenza per costruire una realtà diversa». 1 marzo 2011
Nel frattempo, con Jovica Jovic alla fisarmonica e Marta Pistocchi al
violino...
Gentilissimi, con la presente desidero presentarvi le proposte artistiche
di Alexian Santino Spinelli per l'anno 2011. Per maggiori informazioni e
contenuti come: discografia, gallery fotografica, mp3 e video vi invitiamo a
clikkare sui seguenti link:
Romano Drom Viaggio Concerto nella musica Rom con Orchestra Europea per la Pace e
Alexian Group. Musiche testi e arrangiamenti originali di Alexian Santino
Spinelli
guarda il sito
Alexian Romani Orkestar E' un fantastico viaggio con danze e musiche per
conoscere la varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria.
Una musica romanì originale legata da sempre ai momenti più importanti della
vita: nostalgia, passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una
colorata festa Rom da ballare e da cantare
Formazione da 18 elementi
guarda il
video
Eurotour
Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní dei Rom abruzzesi per un
viaggio ideale attraverso l'intimità di un‚arte assolutamente originale.
(in formazione da 4 a 7 elementi)
guarda l'Alexian Group in concerto
- Malay
Gipsy
- Echi
d'Oriente
- Oci
Ciornia
Concerto per il PORRAJMOS
il genocidio dimenticato dei Rom e Sinti.
Canti e poesie della memoria in lingua romaní
clikka qui
Io Ac-Canto a Dio
Canti religiosi dei Rom italiani guarda
Alexian in concerto a Jubilmusic
Teatro Romanó
"Duj Furàtte Muló" - "Due volte morto"
dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier
Lettura scenica con musiche, canti e danze romanès originali
interpreti :
"Alexian" Santino Spinelli (Fisarmonica, canto e voce recitante)
Silvia Faugno (voce recitante, danza e percussioni)
Musiche originali di Alexian Santino Spinelli
Coreografia di Silvia Faugno
regia: Santino Spinelli guarda il
video
Su richiesta è possibile organizzare settimane culturali dedicate alla
cultura romani, possiamo realizzare:
- un'esposizione di arte storia e cultura Romani,
- seminari su storia, olocausto, lingua, cultura, tradizioni,
- corsi di aggiornamento per insegnanti,
- proiezioni film e video con dibattito,
- presentazione del nuovo libro del Dott. Spinelli "O Romano Gi - Saggi di
letteratura romanì" Roma, Edizioni Romanì, 2010,
- Concerto e/o recital Alexian
- Teatro Rom
Se siete interessati ad inserire l'evento nelle vostre programmazioni, non
esitate a contattarci,
tel. 3406278489
tel. 0872 660099
skype:alexiansantinospinelli
e-mail: spithrom@webzone.it
sarà nostra cura farvi avere al più presto un preventivo di spesa comprensivo
di cachet, viaggi, ENPALS
Desideriamo invitarvi a partecipare alla serata "CHI SONO I NUOVI
ITALIANI?", organizzata, in occasione del 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Olgiate
Molgora LC, in collaborazione con l'Associazione La Conta, che
ci sarà alle ore 21,00 di sabato 19/03/2011, con ingresso libero e
gratuito, presso la sala Civica di Viale Sommi Picenardi a Olgiate Molgora
(Lecco).
In particolare la serata sarà dedicata alla conoscenza della cultura del popolo
Rom in Italia, attraverso la loro musica, i loro canti e le loro danze, in una
ritrovata unità multiculturale ed inclusiva dei rom che abitano i nostri
territori. Parteciperà alla serata Ernesto Rossi, studioso dei Rom
e Sinti nonché presidente dell'Associazione "Aven Amentza - Unione di Rom e
Sinti" e dell'Associazione "ApertaMente di Buccinasco" che ci
parlerà delle condizioni di vita dei Rom e dei Sinti in Italia e della loro
cultura. Parteciperà altresì La Nuova Untza! un gruppo canoro/musicale
rom di quattro musicisti (fisarmonica, chitarra, violino e clarinetto) più
alcuni ballerini, diretto da Marian Badeanu, "Director" che
animeranno una vera e propria festa Rom con splendidi canti, danze e musiche
tradizionali/popolari Rom. La serata si concluderà con un buffet, offerto a
tutti i presenti.
[...]
La Nuova UNTZA! Gruppo canoro/musicale rom, costituito
normalmente da 4 elementi (una fisarmonica, un violino, una chitarra ed una
tromba o sassofono) ma che nelle feste tradizionali può comprendere fino a circa
10 musicisti/cantori/ballerine/i, condotta da Marian Badeanu, "Director",
violino solista e direttore del complesso, erede dell'associazione musicale "Untza!",
fondata anni fa da musicisti immigrati a Milano, per far conoscere le musiche ed
i canti tradizionali/popolari rom in particolare e più in generale dell'area dei
balcani. Marian Badeanu 'Director' ha ispirato, e partecipato con Loredana
e Ciprian, figli d'arte, al film/documentario "Miracolo alla
Scala" di Claudio Bernieri, originale remake del "Miracolo
a Milano" di De Sica e Zavattini, definito da Ermanno Olmi
"un utile e bel documento".
Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziata di cui
sopra e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi
interessate. Vi ringraziamo in anticipo.
GITANISTAN IL NUOVO DISCO DE MASCARIMIRI' -
Mascarimi.com
Dopo un lungo periodo in cui abbiamo "festeggiato" il decimo anno di attività
con la realizzazione del film documentario "Mascarimirì 10 anni la Storia", da
sempre impegnati nel riscrivere la tradizione musicale locale, torniamo con "Gitanistan".
Un lavoro -questo- che parte da una ricerca personale (considerando le origini
ROM mie e di mio fratello Cosimo) ma anche culturale e artistica, votata a
scoprire le famiglie ROM salentine, i loro usi, costumi, linguaggi e modi di
vita. Alla base di tutto questo, come collante ed elemento vivo e determinato,
c'è la musica, da sempre caratteristica fondante dei fratelli Giagnotti.
Nello specifico, il progetto "Gitanistan" nasce nel Maggio 2009 quando, sotto la
spinta dell'amico Antonio De Marco, si dà inizio a una serie di attività di
ricerca sul campo per capire come siano cambiati gli usi e i costumi di queste
famiglie. Attraverso interviste audio, filmati girati tra fiere e mercati,
racconti intimi, si traccia quello che poi diventerà Gitanistan, un
film/documentario volto ad indagare l'aspetto storico, antropologico e musicale
delle famiglie ROM salentine.
TRACKLIST
Balkanicapizzicata
Bourrée De Lu ‘N Tunucciu
Nilo "Pizzica De Mare"
Farandola De Muro Leccese
A Uce
Rimittana "Pizzica Niura"
Nnu Venia
Gitanistan
La Furtuna
L'ira (Pizzica Pizzica)
Zumpa Chiricu A San Franciscu
Mascarimirì_Scola
Tradizional Pizzica Pizzica
Cecilia
Tammurriata
All'arraa Nene'
Gitanistan Remix Feat Ai Ai Ai
SUONANO E CANTANO IN GITANISTAN: Louis Pastorelli, Vincent Calassi, Jérôme Fantino "Nux Vomica" Voci in Farandola
de Muro Leccese Djè Balèti "Gigi De Nissa" Espina (strumento a corde tipico della città di
Nizza) in Farandola de Muro Leccese Manu Théron "Lo Còr De la Plana" Voce in A uce Arnaud Fromont "D'aquí Dub" Voce e Clarinetto in Bourrée de lu Ntunucciu Sam Karpienia Voce in Gitanistan Jagdish Kinnoo "Jagdish et Kreol Konexyon" Voce in Gitanistan e Bourrée de lu
Ntunucciu Giuseppe Turco "Salento Son" Chitarra in Gitanistan Dario Stefanizzi "Nudo Al Cubo" Clarinetto in Bourrée De lu Ntunucciu Simone Stefanizzi "Nudo Al Cubo" Tromba in Balkanica Tarantolata Luigi de Pauli "Crifiu" Chitarra acustica e Bouzouki irlandese in Cecilia Anna Cinzia Villani "Uce de Fimmina" in Nu Venia Alessandro Rizzello "Il Prof." in Mascarimiri scola
GITANISTAN | REMIX Feat Ai Ai Ai' Additional Catalan lyrics by Pep Lladó
Remix by Pep Lladó and Ai Ai Ai
Vox, ‘ventilador' and ‘palmas' by Rafalito Salazar, David Torras and
Pep Lladó
Un ringraziamento particolare a: Pantaleo Colazzo Fisarmonica in Tradizional Pizzica Pizzica e Cecilia
Il termine Gitanistan è stato pensato da Lucio Montinaro
Registrato nei mesi Gennaio – Febbraio 2011
Presso Essenza Studio Spongano – Lecce
Tecnico di ripresa: Fabrizio Giannone, Alessandro Rizzello
Mixato da: Claudio "Cavallo" Giagnotti, Alessio Amato, Fabrizio Giannone
Mastering: Salvatore Giannotta
Progetto Grafico: Progetty Design Studio
Foto: Emanuele Spano
Sabato 2 aprile 2011, dalle ore 22, al Tinghel Tanghel (Via Telesino 25 –
Materdei) gli 'O Rom presentano in anteprima il loro primo lavoro discografico:
"Vacanze Romanes". Il titolo, sarcastico è dedicato a tutti coloro i quali
ancora credono che i popoli Rom e Sinti vivano nei campi perchè amano fare
"campeggio". Il Contributo al concerto è di 5€.
Il disco, prodotto da Carmine D'Aniello e Carlo Licenziato e arrangiato dallo
stesso D'Aniello insieme a Carmine Guarracino, contiene diversi brani in lingua
romanes e mira, anche a dimostrare come i popoli rom sappiano adeguarsi alle
culture, musicali in particolare, dei luoghi in cui trovano. Un pò come accade a
Riace per la tarantella dei S.Cosimo e Damiano (protettori dei popoli nomadi).
'O Rom è una gypsy band italo-rumena, nata nel 2008, che propone uno spettacolo
brillante e dal ritmo travolgente, un vero e proprio viaggio attraverso le
suggestioni della musica Rom, Balcanica e popolare dell’Italia del Sud.
Lo scopo del gruppo è anche quello di avvicinare le persone ai popoli Rom e
Sinti, comunemente chiamati “Zingari”, e alla loro cultura, per sfatare quei
luoghi comuni che anni di persecuzioni gli hanno cucito addosso.
‘O Rom nasce anche grazie all’esperienza con il gruppo Balkanjia del chitarrista
e arrangiatore Carmine Guarracino e si ispira ad artisti del calibro di Adnan
Hozic, Saban Bairamovic, Taraf De Haidouks, Mostar Sevdah Reunion, ed anche Manu
Chao, Police e Buena Vista Social Club.
'O Rom: Carmine D'Aniello - voce, chitarra acustica, tammorre
Carmine Guarracino – chitarre
Ilie Pepica – violino
Ion Tita - fisarmonica
Ilie Zbanghiu - contrabbasso
Amedeo Della Rocca – percussioni
L’associazione culturale tInG(h)El TaNg(h)eL opera nel campo delle arti visive e
corporee dal 2000. Propone corsi e progetti che possano mirare a favorire
attraverso tutte le forme d’arte lo sviluppo della creatività e
dell’espressività.
A Milano, il rom serbo Jovica Jovic insegna musica a domicilio. di
Michela Dell'Amico
Ore 17, lezione di fisarmonica. Il maestro? Arriva a domicilio, con la sua
'fisa' a bottoni e un grande sorriso. Jovica Jovic è un rom serbo, musicista di
fama internazionale, ma sempre appeso al permesso di soggiorno. Salvato
dall'espulsione, un anno fa, grazie alla passione per la musica del ministro
dell’Interno, Roberto Maroni (e a causa di un'ernia da curare). Insegna nelle
case di Milano con il metodo 'a orecchio', quello che lui apprese dal nonno, e
porta con sé le sue storia di vita rom. GLI SGOMBERI. Vita da nomade suo malgrado, fatta di sgomberi come per tutti gli
altri: la sua abitazione, nel campo di accoglienza di Rho, è stata abbattuta
dalle ruspe. Distrutta anche la piccola chiesa (di cemento e mattoni) che aveva
costruito con il figlio, benedetta dal parroco ortodosso come da quello
cattolico, ma non dalla politica di Milano. Da circa un anno vive in affitto a Parabiago (a pochi chilometri dalla città), con la sua numerosa famiglia, anche
se riuscire a sopravvivere è una scommessa che si ripresenta ogni mese. APRIRE A UN NOMADE. «Dopo averlo conosciuto» ricorda Cristina Simen, zia di uno
degli allievi di Jovica «ho visitato la sua famiglia nel campo e mi si è aperto
un mondo». Ma come si apre la porta di casa a un nomade? «Non abbiamo avuto
dubbi» risponde decisa nonna Paola «siamo rimasti commossi dall’umanità e dalla
semplicità di questo popolo che, in fondo, non ha nulla di diverso da noi».
Il progetto: una scuola per insegnare musica
Jovica insegna a suonare la fisarmonica a domicilio: un progetto di successo
Jovica aspetta di veder realizzato il suo sogno, la promessa del ministro
Maroni: una scuola tutta per sé, per insegnare a bambini, anziani e disabili.
Intanto, con l’aiuto della sua amica (anche lei allieva) Cristina Simen, gira
per le case dei suoi allievi milanesi: perché «chi suona non pensa mai male»,
garantisce, ma anzi, sviluppa le capacità del cervello. I MUZIKANTI. «Ognuno di noi ha un nodo nella testa, perché muovere le dita delle
due mani nello stesso gesto è facile, ma muoverle ognuna per conto proprio è
difficile» spiega Jovica «suonando si scioglie questo nodo, si impara il ritmo e
il movimento del corpo, si fa anche ginnastica. Preferisco lavorare con chi non
sa nulla di musica, con chi impugna per la prima volta la 'fisa' e magari la
impugna al contrario. È infatti troppa la soddisfazione nel vederli poi suonare:
quel che serve è solo l'1% di talento e 99% di lavoro». Jovica vive da 40 anni
in Italia, suona ai matrimoni di mezza Europa da quando ne aveva 13, e poi
insieme alla sua band
I Muzikanti, o con artisti come Moni Ovadia, Piero Pelù e
Dario Fo. Ha partecipato a eventi simbolo per la città di Milano, suonando per
anni al binario 21, nel giorno della memoria della Shoah. Eppure la sua
permanenza in Italia resta sempre appesa a un filo.
Una vita da nomade e il desiderio di cittadinanza
Jovica Jovic è un rom serbo: è in Italia per la passione della musica
di Roberto Maroni
Nato a Belgrado nel 1952 in una famiglia di musicisti, Jovica ha imparato a
suonare ascoltando il nonno, «morto a 106 anni con il violino in mano», ricorda
sorridendo. Poi ha vissuto in Austria e in Germania, infine è arrivato in
Italia. Nel 1971 nella fabbrica Dallapè di Stradella costruiscono su misura per
lui una fisarmonica speciale: un pezzo unico, costato otto mesi di lavoro. PROBLEMA DOCUMENTI. «Oggi queste fabbriche sono chiuse, nessuno suona e nessuno
insegna. È un vero peccato per uno strumento che l’Italia esportava nel mondo»,
dice con rammarico. Nel 2007, in viaggio per il funerale del padre, Jovica viene
bloccato all’aeroporto di Roma e, a causa di un visto non rinnovato, è rinchiuso
in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione). Da allora inizia a
escogitare soluzioni per restare in regola con i documenti, l’ultima volta
concessi da Maroni per motivi di salute: è in lista d’attesa per operare
un’ernia e ha seri problemi di cuore. «Vorrei la cittadinanza» spiega «magari
per meriti artistici».
I rom? «Seminateci bene», dice Jovica, «perché noi daremo buoni frutti. Ci sono
rom che in altri Paesi sono l’orgoglio della nazione, che si integrano e
lavorano al meglio. Ma di loro non se ne parla. Si vedono sempre e solo
sgomberi, furti, degrado. Chiediamo documenti, in modo da poter affittare una
casa o comprare una macchina, avere un’assicurazione. Tutte cose che
porterebbero soldi alla società e una vita migliore a noi. I rom sono un libro
che resta chiuso: nessuno ci conosce, ma quando succede spesso l’incontro è
destinato a durare» L'ALLIEVA CRISTINA. Come quello avvenuto per caso con Cristina: «Ho preso un
volantino per strada» ricorda «perché ero incuriosita dalla possibilità di
imparare a suonare la fisarmonica, e così ci siamo conosciuti. Alla fine ho
incontrato la sua famiglia, e lui la mia. E l'idea delle lezioni a domicilio, da
dove nasce? «È un progetto che stiamo portando avanti insieme. Vorremmo trovare
fondi per aprire una scuola di musica per bambini, magari anche stranieri, rom e
disagiati. Coinvolgere nello studio bimbi che altrimenti non potrebbero
permetterselo e magari salvarli dalla strada».
Edizioni Corsare (Perugia - corsare@iol.it
- tel:075 584 7055 ) hanno appena pubblicato
"Chi ha paura di Cappuccetto Rosso?" di Eva Ciuk prefazioni di Eva Rizzin e Livio Sossi
un libro, un DVD e molto di più...
un cortometraggio con cartone animato sui rom e ashkali del Kosovo,
le fotografie con cui si auto-presentano i bambini rom e sinti del Friuli
Venezia Giulia,
la descrizione dei laboratori che abbiamo proposto nelle scuole nell'ambito del
progetto “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso?”,
le domande e gli interrogativi dei bambini sul tema proposto e le risposte che
abbiamo dato,
la Convenzione sui diritti dell'infanzia dell'Unicef, TROOL-Tutti i ragazzi ora
on line...
…sono i contenuti del percorso di educazione alla multiculturalità e conoscenza
dei popoli rom e sinti
proposto in collaborazione con l'UNICEF di Trieste e
OsservAzione - centro di studi e ricerca contro la discriminazione dei Rom e dei
Sinti in Italia (Firenze)
... il materiale contenuto è adatto ai bambini, ai genitori,
ma soprattutto agli insegnanti e agli educatori che si occupano di
multiculturalità.
Attraverso itinerari come quello proposto da Chi ha paura di cappuccetto
rosso? i bambini entreranno in possesso degli strumenti per interrompere il
circolo vizioso del pregiudizio, per guardare all’altro come un risorsa da
scoprire e conoscere e scacciare quindi il “lupo cattivo” attraverso l’arma
della conoscenza. Eva Rizzin
Si tratta di un’operazione di attualizzazione: la fiaba perraultiana viene
ambientata nel campo degli sfollati interni di Plementina in Kosovo, ai nostri
giorni. Così diventa strumento di conoscenza e di lettura della realtà. “Le
fiabe – scrive Italo Calvino - sono vere.
Sono (…) una spiegazione generale della vita”. Così racconta la vita. Livio Sossi
Perché serve un progetto come quello descritto nel volume "Chi ha paura di
Cappuccetto Rosso?"? Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito ad un drammatico incremento di
intolleranza e di odio nei confronti delle comunità rom e sinti. L'ordinarietà
del pensiero razzista è stata legittimata soprattutto da un'informazione che non
avendo saputo condannare certe dichiarazioni discriminatorie di alcuni
personaggi pubblici ha contribuito a diffondere luoghi comuni e pregiudizi su
cui si fonda l'intolleranza.
Da queste riflessioni nasce l'idea di offrire ai bambini, ma forse anche agli
adulti, una fiaba che li aiuta a riflettere, a conoscere i propri coetanei e a
confrontarsi con il mondo e con il diverso, perchè la varietà del mondo è una
ricchezza e non una realtà che minaccia il nostro modo di vivere o il nostro
"benessere".
Ho chiesto ai bambini rom e ashkali del campo sfollati di Plementine/a in Kosovo
di raccontarsi, di far conoscere il loro mondo, le loro fiabe tradizionali, le
loro canzoni, filastrocche e giochi ai bambini che vivono nel mio paese. Loro
invece mi hanno raccontato la fiaba di Cappuccetto Rosso.
Il cortometraggio è parte del progetto educazione alla multiculturalità dal
titolo “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso? – Siamo tutti bambini” che verrà
proposto e presentato nelle scuole primarie. Si tratta di una forma di
comunicazione a misura di bambino che si propone di stimolare l’analisi, la
curiosità e l’accettazione della diversità ed il confronto tra contesti, culture
e modi di vivere l’infanzia diversi. Eva Ciuk
Sabato 9 aprile, ore 18.00
SALA HOVAN Grottaferrata (Roma)
THEATRE ROM in collaborazione con
NUOVE TRIBU' ZULU
Vi invitano ad
Incontri con l'autore, Andrea Camerini presenta Antun Blazevic
SPERANZA
"Io, se fosse possibile, auspicherei che il massimo numero di persone in questo
nostro malandato paese che pencola pericolosamente verso il razzismo e la
xenofobia potesse conoscere Toni per imparare da lui alcuni principi semplici e
fondamentali come la vita stessa. Toni sa parlare al cuore degli uomini, ma sa
parlare anche all’anima delle cose che noi giudichiamo sprovviste di
linguaggio".
Moni Ovadia
Sabato 16 Aprile presso il Centro Servizi G. Alessi alle ore 11,30.
A Perugia nel programma del Festival Internazionale di Giornalismo è previsto
uno dei panel più interessanti e controversi: "Rom, ospiti sgraditi". Ad Alexian
Santino Spinelli, musicista, Docente Universitario della cattedra di Lingua
e Cultura Romanì presso l’Università di Chieti e ambasciatore dell’arte e della
cultura romanì nel mondo il compito di dimostrare che la via dell’integrazione è
possibile.
Alexian sarà a Perugia per contribuire a sdemonizzare la millenaria cultura
della popolazione Romanì che sui giornali viene spesso descritta come "zingari"
che chiedono l’elemosina, che rubano o che non lavorano. Parlare dei Rom
dovrebbe presupporre innanzitutto una maggiore conoscenza del loro mondo,
affinché si possa andare aldilà dei pregiudizi. Un tema di stretta attualità,
con la dura presa di posizione francese dei mesi scorsi, lo scontro con le
istituzioni europee, la difficile convivenza in Italia.
Tra i relatori Luca Bravi dell’Università di Firenze, Maria Gabriella Capparelli
giornalista del Tg1, Giancarlo Perego capo ufficio pastorale per rom e sinti,
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Giornalisti Scuola
di Perugia:
Il Concerto che l’Alexian ta le Chavè group terrà è una delle tappe del tour
internazionale che l’8 aprile scorso li ha visti tra i protagonisti delle
solenni celebrazioni della Giornata Internazionale della Popolazione Romanì a
Belgrado dove ha tenuto un discorso in Parlmento e un concerto serale presso il
Sava Center , in cartellone con lui la soprano di fama internazionale Jadranca
Jovanovic..
Tra gli appuntamenti più significativi della fitta agenda di Alexian il concerto
con l’orchestra Europea per la Pace a Vicenza in Piazza dei Signori il 29 maggio
prossimo.
Un gruppo familiare che tiene viva una tradizione millenaria...quella dei rom
italiani.
Canti, musiche e poesie in lingua romanì per un viaggio artistico e culturale,
originale, suggestivo ed emozionante.
Alexian Santino Spinelli: virtuoso della fisarmonica e vero e proprio
ambasciatore della cultura Romanì. Accompagnato dai figli, Alexian presenta un
coloratissimo affresco musicale degli stili musicali romanès: un fantastico
viaggio nella varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria. Musica
romanì, legata da sempre ai momenti più importanti della vita: nostalgia,
passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una variopinta festa rom
da ballare e da cantare.
La Famiglia Spinelli appartiene a uno dei più antichi gruppi Rom arrivati in
Italia dai Balcani alla fine del 1300 (si veda la storia di Antonio Solario
detto lo Zingaro in Princkarang-conosciamoci, incontro con la tradizione dei Rom
Abruzzesi, Ed. italica, Pescara, 1994, pagg. 38-44), probabili discendenti dei
Rom già descritti a Napoli in un documento del 1500 dove erano residenti
stabilmente come viene riportato dall'odierna toponomastica (via degli zingari,
piazza degli zingari...). Parlano la stessa variante della lingua romanì
riportata per la prima volta dal sacerdote Florindo De Silvestri nell'opera
Signorina Zingaretta del 1646 (Spinelli S., Baro Romano Drom, Meltemi, Roma,
2008, pag. 132) .
Alexian ta le chave Sono discendenti diretti di Giuseppe Spinelli e Maria Romano
vissuti tra il 1700 e gli inizi del 1800. Da loro nacque Angelo Spinelli (1840)
padre di Fedele Spinelli (fine 1800) a sua volta padre di Rocco Spinelli.
Gennaro Spinelli (1937) è il primogenito di Rocco. Da Gennaro e da Giulia
Spinelli è nato Santino Spinelli. Da Santino e Daniela De Rentiis sono nati
Gennaro, Giulia ed Evedise.
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